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Resoconto della seduta n. 205 del 22/03/2022

BOZZA PROVVISORIA

CCV SEDUTA

Martedì 22 marzo 2022

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

La seduta è aperta alle ore 17 e 05.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 15 febbraio 2022 (194), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. I consiglieri regionali Sara Canu, Domenico Gallus, Elena Fancello, Eugenio Lai, Francesco Mura, Antonio Mario Mundula, Giovanni Satta e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta del 22 marzo 2022.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 1347.

(Risposta scritta pervenuta il 23 febbraio 2022.)

Numero 1187, 1251.

(Risposta scritta pervenuta il 24 febbraio 2022.)

Numero 222, 727, 840, 854.

(Risposta scritta pervenuta il 25 febbraio 2022.)

Numero 208, 913.

(Risposta scritta pervenuta il 4 marzo 2022.)

Numero 1356, 1359.

(Risposta scritta pervenuta il 9 marzo 2022.)

Numero 67, 124, 150, 834, 1179, 1288, 1361.

(Risposta scritta pervenuta il 18 marzo 2022.)

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna n. 10 è stata pubblicata l'Ordinanza n. 47 del 01 marzo 2022 con la quale la Corte Costituzionale dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1 della legge regionale 23 ottobre 2019 n. 18, recante "Disposizioni in materia di enti locali" promossa dalla Presidenza del consiglio dei Ministri.

Comunico che con differenti note del direttore del servizio cancelleria della Corte Costituzionale, pervenute in data 8 marzo 2022, sono state trasmesse le copie conformi delle seguenti sentenze emesse dalla Corte Costituzionale in riferimento alle richieste di referendum popolare, proposte anche dal Consiglio regionale della Sardegna e dichiarate legittime con ordinanza del 29 novembre 2021 dall'Ufficio centrale per il referendum costituito preso la Corte di Cassazione:

La sentenza n. 49/2022 con la quale è dichiarata inammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione di parti della legge 13 aprile 1988, n. 117 (Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati);

La sentenza n. 56/2022 con la quale è dichiarata ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190);

La sentenza n. 57/2022 con la quale è dichiarata ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione di parti dell'art. 274, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale) e successive modificazioni e integrazioni;

La sentenza n. 58/2022 con la quale è dichiarata ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione di parti delle seguenti disposizioni:

Art. 192, comma 6, del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 (Ordinamento giudiziario); art. 18, comma 3, della legge 4 gennaio 1963, n. 1 (Disposizioni per l'aumento degli organici della Magistratura e per le promozioni);

Art. 23, comma 1, del decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26, recante «Istituzione della Scuola superiore della magistratura, nonché disposizioni in tema di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari, aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n. 150; art. 11, comma 2, del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, recante «Nuova disciplina dell'accesso in magistratura, nonché in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150»;

Art. 13 del d.lgs. n. 160 del 2006, riguardo alla rubrica del medesimo;

Art. 3, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2009 n. 193 (Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario), convertito, con modificazioni, in legge 22 febbraio 2010, n. 24;

La sentenza n. 60/2022 con la quale è dichiarata ammissibile la richiesta di referendum popolare per l'abrogazione di parti dell'art. 25, comma 3, della legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura).

Comunico che nel BURAS n. 12 del 17 marzo 2022 è stata pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale n. 68 dell'11 marzo 2022 con la quale la Corte dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 6 della legge regionale 12 aprile 2021, n. 7 (Riforma dell'assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2016, alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di demanio marittimo e disposizioni urgenti in materia di svolgimento delle elezioni comunali) promosse dal Presidente del Consiglio dei Ministri con ricorso depositato il 23 giugno 2021.

Comunico che in data 14 febbraio 2022 è pervenuta a questa Presidenza una petizione: "Riconquistare l'Italia".

Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la Quarta Commissione.

Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 29 ottobre; 9, 16, 25 e 30 novembre; 10, 17, 28 e 30 dicembre 2021.

Comunico che i Consiglieri Roberto Caredda, Carla Cuccu e Giovanni Antonio Satta, componenti del Gruppo Misto, hanno comunicato, con nota del 10 marzo 2022 di rappresentare, ai sensi e per gli effetti di cui al 3° comma dell'articolo 21 della legge statutaria 12 novembre 2013, n. 1, all'interno del suddetto Gruppo, la formazione politica denominata "IDEA SARDEGNA" - Alleanza civica identitaria.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 313, 314, 315, 316.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 1356, 1357, 1358, 1359, 1360, 1361, 1362, 1363, 1364, 1365, 1366, 1367, 1368, 1369, 1370, 1371, 1372, 1373, 1374, 1375, 1376, 1377, 1378, 1379, 1380.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 169, 170, 171, 172.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 566, 567, 568, 569, 570, 571, 572, 573, 574.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Presidente, l'articolo 7 del Regolamento interno del Consiglio regionale, nel comma 2 bis, recita che il Presidente, cioè lei, garantisce e tutela le funzioni e le prerogative del Consiglio e dei consiglieri. In base a questo articolo e al comma che ho citato io mi rivolgo a lei, Presidente, ma non è la prima volta che lo faccio, questa è la terza volta che lo faccio, lo faccio verbalmente nel Consiglio regionale, lo faccio con PEC, per cui in forma scritta, e quindi istituzionale nel rivolgermi a lei, per quale motivo, Presidente? Perché ogni consigliere regionale ha il diritto di poter presentare delle richieste di accesso agli atti, richieste di accesso agli atti che vengono presentate, io parlo di quelle presentate da me, esattamente sei mesi fa, a cui non sono state date le risposte. Questa è la terza volta che io reitero la richiesta di risposta di queste richieste di accesso agli atti, tenendo presente che controllando il Regolamento interno non è prevista una data in cui gli Uffici devono rispondere alla richiesta di accesso agli atti, ma presumibilmente, questo lo converrà con me, credo che cinque mesi possano anche bastare. Io le chiedo l'intervento immediato affinché queste richieste di accesso agli atti che posso capire, come le ho già detto la volta scorsa, possono anche recare qualche disturbo politico, qualche fastidio politico, però, Presidente, mi aspetto che lei intervenga per avere la risposta. Detto questo però, Presidente, vedo anche un'altra anomalia, l'articolo 38, esattamente il comma 3 dell'articolo 38, convocazioni delle Commissioni, recita che le Commissioni possono essere convocate anche da un Gruppo consiliare tramite il proprio Presidente. La riunione della Commissione deve avvenire entro dieci giorni dalla richiesta. Allora, Presidente, mentre nell'altro articolo non è prevista una data di risposta, in questo articolo previsto in questo Regolamento interno, quindi credo che sia veramente un Regolamento importante per questo Consiglio regionale e in teoria dovrebbe essere rispettato, datato tra l'altro febbraio del 2014, a mio avviso magari bisognerebbe anche rivederlo, però attualmente è in vigore. Quindi le chiedo, Presidente, come mai, visto che è prevista in questo articolo una data da rispettare, cioè dieci giorni dalla richiesta di convocazione della Commissione, come mai anche in questo caso lei non interviene, perché dalla data della richiesta sono passati quindici giorni.

PRESIDENTE. Grazie, le rispondo immediatamente. Innanzitutto, per quanto riguarda, prima ancora dell'accesso agli atti, il diritto di informazione del consigliere, naturalmente sarà assolutamente mia premura scrivere per sollecitare risposte che, se non sono arrivate, probabilmente debbo presumere vi siano dei motivi, perché c'è un dovere di informazione e di trasparenza a cui questa Amministrazione comunque non vuole sottrarsi, quindi certamente ci sarà un motivo. Per quanto riguarda invece le Commissioni, non sono intervenuto per il semplice fatto che non compete al sottoscritto convocare le Commissioni, però anche in questo caso provvederò a fare una lettera ai Presidenti di Commissione per fare in modo che venga rispettato il Regolamento. Naturalmente poi sarà prerogativa dei singoli Presidenti che non posso commissariare insieme all'Ufficio di Presidenza della Commissione stessa stilare il calendario della Commissione, Ufficio di Presidenza dove è rappresentata anche l'opposizione, comunque la lettera la predispongo.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, io vorrei invitare l'Aula, ho avuto qualche interlocuzione con qualche consigliere anche dell'opposizione, e vorrei ricordare che giorni fa, durante la fase di approvazione finale della finanziaria, avevamo votato, quest'Aula aveva votato un ordine del giorno che impegnava gli Assessori competenti affinché si attivassero a far rispettare quello che era il dettato normativo che avevamo approvato durante la omnibus. Vi ricorderete che l'avevo sollecitato più volte in quest'Aula, c'erano numerosi interventi, manifestazioni e altro che si dovevano svolgere entro il 2021, poi in legge, ricordo in legge noi stabilimmo che questi eventi potevano essere non solo realizzati, ma anche rendicontati nel 2022. Nonostante questo, diversi Assessorati, funzionari, dirigenti continuavano a imporre regole per le quali noi non abbiamo mai capito né la volontà né il metodo e quant'altro, e allora decidemmo anche di fare questo ordine del giorno per cercare di chiarire al meglio quello che era l'intendimento non solo della legge, ma anche quello che il Consiglio regionale a suo tempo aveva approvato. Bene, Presidente, il risultato sa qual è? Che si continua non solo nella stessa direzione, anzi stanno mandando le lettere per dire che si stanno perdendo i finanziamenti. Io invito l'Aula, e me ne faccio parte diligente, signori, prepariamo una leggina altrimenti non ne usciremo, perché è veramente vergognoso, Presidente, che venga scritto in legge che non è necessario presentare manco polizza fideiussoria e continuano a chiedere polizze fideiussorie. Io vorrei capire, e quando io dico che alcuni dirigenti non meriterebbero di ricoprire quei ruoli che ricoprono e che non è la politica che non da risposte, hai voglia tu di metterci soldi e fare leggi, loro continuano imperterriti a dire: "Tanto decidiamo noi". Signori, io dico che è arrivato il momento anche di fare qualcosa di importante e che ci trovi nella stessa lunghezza d'onda perché altrimenti noi, dentro quest'Aula, non ci stiamo a fare nulla.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Ovviamente gli interventi sono solamente sull'ordine dei lavori perché non abbiamo iniziato.

CADDEO LAURA (Progressisti). Volevo chiedere per l'ennesima volta se il nostro Consiglio vuole procedere alla nomina dei Garanti per l'infanzia e per l'adolescenza, e per i detenuti e le persone private della libertà individuale. Lo dico perché ormai siamo fra le pochissime regioni a non avere queste figure e mi pare che in un periodo come quello della pandemia, durante il quale sia l'infanzia che l'adolescenza hanno vissuto momenti davvero delicati e gravi, e allo stesso modo anche nelle carceri, io credo che queste figure siano da nominare con urgenza per un senso di responsabilità che mi pare non possiamo ignorare.

PRESIDENTE. Anche in questo caso le rispondo immediatamente, è stata mandata al BURAS la pubblicazione dei bandi, quindi la richiesta che lei ha fatto è stata assolutamente non solo accolta, ma la condivido tanto da aver firmato l'invio al BURAS.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Approfitto della presenza in Aula dell'assessore dell'agricoltura, che saluto, perché prima è intervenuto l'onorevole Mula per ricordare che le leggi, una volta approvate, devono essere messe in condizioni di essere applicate. E mi riferisco sia a norme che abbiamo approvato sia a ordini del giorno che sono stati approvati all'unanimità da quest'Aula, perché mi risulta che ARGEA stia reclutando del personale al di fuori delle graduatorie in essere sia di ASPAL che di LAORE. Quindi volevo capire dall'Assessora se così è effettivamente, e se così è, se quell'ordine del giorno approvato all'unanimità, che è l'ultimo atto che appunto è stato portato al voto in questo Consiglio, non è valido ce lo dite chiaramente, così alle persone che sono nelle graduatorie di Aspal e di Laore si dirà una volta per sempre: "Guardate, fate altro perché quelle graduatorie noi non le scorreremo più". Vorremmo saperlo, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Intervengo sullo stesso tema che avevo toccato quindici giorni fa perché la valanga che avevamo annunciato si è trasformata in uno tsunami. Intervengo come Vicepresidente della Commissione trasporti, come consigliere regionale della Sardegna, o come cittadino sardo. In un telegiornale di una nota emittente regionale, l'assessore dei trasporti Todde, che è uno dei pochi assenti nei banchi la maggioranza oggi, ha dichiarato candidamente che tutti i problemi per quanto riguarda i voli del bando ponte dal 14 maggio al 30 settembre erano risolti e che quindi si poteva stare tranquilli, e che immediatamente sarebbero arrivate buone notizie. Mezz'ora dopo questa sua dichiarazione senza contraddittorio Volotea ha dichiarato che parteciperà eventualmente al bando ponte soltanto sulla Cagliari-Roma. Quindi questa è una notizia stante devastante, e io esigo che l'assessore Todde che oggi non è presente e che giovedì deve venire alle 18 e 30 in Commissione ci porti finalmente notizie certe e che eviti di fare dichiarazioni senza fondamento che non hanno alcun effetto se non quello di inviperire ulteriormente una categoria degli operatori turistici che già è alla canna del gas. Grazie.

PRESIDENTE. Avrà modo di rispondere l'assessore Todde, e avrà modo di rispondere in Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Grazie, mi riferisco all'intervento dell'onorevole presidente Mula per dire che forse noi stiamo sbagliando il punto quando parliamo di mozioni e di leggi, quello che serve in questo momento per dare un orientamento coerente a tutta la burocrazia regionale rispetto alla materia di cui parlava il presidente Mula è un Regolamento, quello di cui hanno bisogno questi Uffici è un Regolamento, per cui se la prima Commissione può essere investita di questo compito con delle proposte che possono essere di origine consiliare, naturalmente se venissero anche dalla Giunta sarebbe meglio, probabilmente è lo strumento che porterebbe portare al risultato che si richiede. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Deriu.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sembra che questa discussione sia diventata una discussione omnibus sull'ordine dei lavori. Io vorrei porle invece un'altra questione che penso sia attinente all'ordine dei lavori, nel mese di dicembre si era rimandato al futuro il question time che all'unanimità la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di utilizzare proprio per evitare che accadesse quanto detto poc'anzi dalla collega Manca. Anche il nostro Gruppo ha presentato decine di interrogazioni a risposta scritta, molte delle quali non hanno avuto né risposta scritta né un cenno di comprensione, non dico di approvazione, di comprensione da parte degli Assessori competenti. A questo punto, Presidente, io le chiedo che il prima possibile, quindi già nelle prossime settimane, venga ripristinato il question time e venga data indicazione ai Gruppi consiliari di segnalare le interrogazioni più urgenti che necessitano di una discussione in Aula. Quel momento, quello del question time, diventa anche il modo, può diventare un modo utile anche per evitare quanto detto oggi dai colleghi. Di fronte all'inerzia da parte degli Uffici, io intanto segnalo ai colleghi che ciascuno di noi può recarsi in un ufficio regionale e pretendere che ci vengano consegnati i documenti, io l'ho fatto poche volte, le prossime volte che dovessimo essere vittime della stessa inerzia non esiterò a farlo perché ovviamente le buone maniere non possono essere confuse con poca convinzione nelle proprie idee, e quindi cercheremo di averli in altra maniera, oppure in maniera ancora più semplice durante il question time sarà l'Assessore competente che potrà fornire in maniera trasparente gli atti richiesti dai colleghi. Quello che non può passare, e chiudo Presidente, è che il ruolo dei consiglieri regionali valga un po' come i comizianti di Speakers' Corner, quella zona di Hyde Park dove chiunque può salire su un banchetto e fare i propri proclami senza nessuna possibilità di essere, magari ascoltato sì, ma certamente di essere utile, questo Consiglio anche per salvare la propria onorabilità non può accettare questi comportamenti.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus.

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. Come sapete, tra le leggi all'ordine del giorno di questa seduta vi è anche il testo unificato numero 226 e 228/A, la legge di sostegno e promozione alla coltivazione della filiera della canapa industriale. Volevo avere da lei, Presidente, e gentilmente chiedere rassicurazioni in merito alla discussione in Aula di questa legge che trova la convergenza di tutte le forze politiche in Aula ed anche da parte sua è stata definita come un provvedimento buono e necessitato. Quindi vorrei chiederle gentilmente quali intenzioni vi fossero da parte della Presidenza in merito alla discussione di questa legge e che tempi avessimo intenzione di darci. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, le rispondo subito, naturalmente è iscritto all'ordine del giorno, quando il Consiglio arriverà a quel punto certamente verrà discusso, adesso dobbiamo iniziare a discutere degli strumenti di pianificazione energetica di cui al testo unificato 105 e 100, si tratta di strumenti importantissimi soprattutto in questo momento storico, come reddito energetico regionale e le comunità energetiche che tendono a promuovere l'autoproduzione e l'autoconsumo. Naturalmente nel mondo nel frattempo sono intervenute tante cose e probabilmente necessita questo testo unificato di una manutenzione. Quindi apro la discussione sul testo unificato 105 e 100, dopodiché arriveremo anche alla proposta di legge da lei citata così come definito in Conferenza dei Capigruppo. La Conferenza dei Capigruppo ha definito un ordine dei lavori di oggi che il suo Capogruppo avrà cura di riferire. Io devo però andare per ordine.

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Ci mancherebbe, Presidente. Incasso favorevolmente la sua volontà di portare in Aula questa legge, qualsiasi tipo di manutenzione alla quale lei si riferisca può tranquillamente eventualmente farsi, delle modifiche che qualcuno vuole proporre, che so già essere pronte, si facciano tramite emendamento in Aula. Ripeto, indipendentemente dall'ordine delle proposte di legge nell'ordine del giorno, essendo questo un testo condiviso può sicuramente trovare il maggiore accordo di tutti i Capigruppo e i componenti dell'Aula per entrare in discussione, e se qualcuno vuole proporre le modifiche al netto del fatto che ha avuto un sacco di tempo per farlo quando la legge era in Commissione ed un sacco di tempo per elaborarli da quando la legge è stata messa all'ordine del giorno e licenziata dalla Commissione, lo può fare molto tranquillamente in Aula, sicuramente siamo tutti pronti a recepirle.

PRESIDENTE. Ha ragione, però la manutenzione di cui parlavo non era riferita al Testo Unificato 226 e 228 ma a quello ora in discussione, cioè sugli strumenti di pianificazione…

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Quindi mi conferma che la legge è pronta per essere discussa in Aula qualora la Presidenza accordi l'ingresso in Aula di questa legge.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, è iscritta al numero 5, prima del numero 5 c'è il numero 1, 2, 3 e 4, quando arriveremo al 5…

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). No, ci mancherebbe, mestamente volevo suggerire che dove non si trovi l'accordo per la discussione di quelle che tra la prima e la quinta vi sono, sicuramente una proposta di legge unificata e condivisa può essere una proposta su cui trovare l'accordo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Certamente sì.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Intervengo proprio sull'ordine dei lavori, nel senso che a me è stata installata una nuova applicazione per prenotarsi e votare, effettivamente non ho non ho capito molto bene come fare per prenotarmi e come fare per votare, se qualcuno mi può chiarire questo problema…

PRESIDENTE. Allora, l'applicazione è stata installata ma ancora non è operativa, quindi ancora abbiamo la vecchia e poi il sistema ibrido dell'alzata di mano, comunque ha fatto bene a segnalarlo.

Discussione e rinvio in Commissione del testo unificato: Disposizioni in materia di energia e modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006 (PL100-DL105/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno la reca la discussione del testo unificato numero PL100-DL105/A.

Dichiaro aperta la discussione.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Il Consiglio regionale aveva già avviato la discussione su questo testo, in realtà un testo con questo titolo era già arrivato l'anno scorso alle porte del Consiglio regionale dopo l'approvazione in quinta Commissione e poi si era deciso invece di riportare il testo in Commissione per la prima volta in modo da poter integrare una proposta di legge su un argomento che già allora era urgente. Quando è arrivato in Aula ci si è accorti, come spesso accade, che la sintesi non era soddisfacente e si è preso del tempo, io continuo a considerare la grandissima parte di questa legge utile e puntuale, nel senso migliore che questa parola può avere, c'è però un tema, che in questa pausa di riflessione nel mondo è successo quello che tutti noi sappiamo; gli ultimi tre mesi sono durati dieci anni, hanno avuto gli effetti che di solito si verificano in lustri e a volte in decenni, per quanto riguarda il tema dell'energia tutti noi, tutti i Gruppi politici, tutti i consiglieri regionali, spero anche i componenti della Giunta e spero anche il Presidente, in questi giorni stiamo studiando, stiamo verificando le nostre posizioni, stiamo cercando di capire cosa avviene in Sardegna e cosa avviene in tutto il resto del Paese e d'Europa, perché il problema energetico oggi per noi è il primo dei problemi. Ecco, quella legge, che sarebbe stata perfetta, probabilmente, o comunque sarebbe stata utile a migliorare la situazione della Sardegna di tre mesi fa, oggi potrebbe apparire fuori tempo massimo e potrebbe apparire inadeguata rispetto alle domande che fuori da questo Consiglio vengono fatte proprio sul tema energia; non c'è settore produttivo oggi che non sia in ginocchio per via di questo problema. Non ci illudiamo del fatto che siano pochi i trasportatori che magari anche in maniera non sempre producente hanno deciso di fare quello che abbiamo visto la settimana scorsa, non è solo quello, è tutta la Sardegna ad essere in ginocchio, e non è qualcosa che sta per terminare, è qualcosa la cui durata non è nelle nostre mani, non sta a questo Consiglio decidere quanto dura e che effetti avrà ancora nel futuro, sta a noi, però, fare di tutto per cercare di tamponare la situazione e fare in modo che in pochi mesi si desertifichi del tutto il nostro tessuto produttivo. Oggi la crisi accomuna chi produce, chi raccoglie, chi trasporta, chi vende al dettaglio e chi serve. Sono stato stamane al Mercato del pesce di Cagliari, al Mercato di San Benedetto, uno dei più grandi d'Italia, la maggior parte dei box sono vuoti, gli esercenti non vanno a lavorare perché non hanno pescato, perché la maggior parte dei pescatori trova più vantaggioso tenere le barche ferme piuttosto che mettere il gasolio per andare a pescare. I prezzi salgono e non c'è la clientela, perché la maggior parte delle famiglie ha deciso, come prima cosa, di rinunciare a quel piccolo lusso non avendo i soldi per pagare quello e insieme le bollette energetiche che, come sapete, sono salite erodendo il potere d'acquisto del ceto medio. Questa è la situazione. Ora, io non so, perché necessita di studio e necessita di maggior approfondimento, cosa realmente possiamo fare con la finanza regionale e con gli strumenti che abbiamo a disposizione senza entrare in contrasto con le normative comunitarie, non si può dare tutto a tutti, e questo lo sappiamo, però in questa fase è obbligatorio capire come sostenere i settori produttivi e come evitare il collasso. Ci sono dei settori che sono incentivabili e su cui abbiamo già dei precedenti, veniamo da due anni di emergenza seria ma questa emergenza è di tipo diverso, non illudiamoci di poterlo fare con un emendamento da presentare in Aula perché non si tratta di quel tipo di difficoltà, si tratta di qualcosa che richiede interlocuzioni con il livello nazionale, un Presidente presente, perché anche nella scorsa seduta si è parlato più volte della necessità di andare d'accordo, di sederci tutti allo stesso tavolo e io, Presidente, le segnalo ancora una volta che dei tre Organi statutari c'è sempre uno che al tavolo non c'è mai e non si capisce a quali tavoli sia seduto. In un momento come questo, anche al fine di migliorare questa legge facendo tutto quello che è possibile per questo Consiglio regionale, credo che sia importante riprendere il discorso a partire anche dalla Commissione competente, che può allargare la discussione ai dirigenti, a suggerimenti dall'esterno, che in questo caso devono essere secondo me utili a migliorare e a creare qualcosa di nuovo, e soprattutto a un ruolo positivo della Giunta che sinora, in questa legislatura, non si è visto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Sì, l'onorevole Agus ha già introdotto la preoccupazione, che immagino sia di tutti noi, per questa contingenza, che mai ci saremmo aspettati, invece per quanto riguarda l'energia alcune cose naturalmente ce le dovevamo aspettare e le conoscevamo. Certo, la guerra rappresenta un momento di una gravità estrema e che ci fa immaginare degli scenari ancora peggiori per quanto riguarda la capacità energetica della Sardegna. Tenendo conto che questa che stiamo discutendo è una buona legge, e l'abbiamo detto nella precedente discussione generale di giugno del 2021, tenendo conto di questo però credo che in questo momento possa diventare anche una opportunità importante per riflettere ancora su cosa si deve fare e si può fare in Sardegna per raggiungere una certa autonomia energetica, senza illuderci e soprattutto senza arrivare a un'autarchia energetica, come è successo nel Texas, il blackout è stato la conseguenza. Noi non possiamo e non dobbiamo illuderci di poter raggiungere, soprattutto non in tempi brevi, una completa autonomia. Ecco perché dobbiamo stabilire, a mio avviso, quali sono gli elementi urgenti, ma anche in prospettiva, che dobbiamo garantire alla Sardegna, quindi io credo che si tratti, ora più che mai, di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti che arrivano dall'esterno, ma nello stesso tempo io mi auguro non si abbandoni la volontà di immaginare che per il 2025 si arrivi alla decarbonizzazione dell'Isola, e credo che non sia facile in questo momento conciliare le due cose, ma io credo che noi dobbiamo avere la responsabilità per il futuro, per le nuove generazioni e per la per la nostra Terra, se non per l'intero Pianeta. Noi siamo chiamati a produrre quanta più energia possiamo, ma che sia pulita ed economica, e anche, però, metterci nella posizione di poter scambiare energia con l'esterno, facendo in modo che si diventi un nodo produttivo e dialogante della rete europea e non un terminale. Dobbiamo avere le infrastrutture, e mi pare che per ora su questo non ci siamo, ci servono infrastrutture che possano garantire l'importazione e anche, oltre l'importazione, l'utilizzo poi nel tempo di quelle fonti cosiddette "ponte", da qui alla totale de carbonizzazione. Questa, ripeto, è una un'iniziativa legislativa, un provvedimento che ci pare buono per quanto riguarda la creazione e la valorizzazione delle comunità energetiche, e anche del reddito energetico, purché appunto siamo consapevoli che questa politica non può essere esaustiva di tutti gli aspetti e anche i processi che questo tema deve comprendere. Quello che mi sembra, e lo ribadisco, particolarmente meritorio di questo momento di discussione e che questa legge ci consente è quello di rappresentare l'occasione per avviare una vera riflessione, un vero dibattito a livello popolare e locale, perché se noi non ragioniamo con i territori, con la gente, per innanzitutto capire di cosa necessita, che cosa dobbiamo superare, cosa invece dobbiamo introdurre e trovare la condivisione non andremo da nessuna parte, perché quello che dobbiamo superare, anche su questo tema, è una polarizzazione che si estremizza, tra chi ritiene che si debba abbandonare completamente e su due piedi le fonti fossili a vantaggio delle fonti rinnovabili e chi invece su questo potrebbe, in questo momento in modo particolare, tornare a situazioni più… concludo, Presidente… ritenendo che questo sia proprio il momento opportuno per fare buona informazione e per superare anche alcuni atteggiamenti, quelli che vengono definiti la Sindrome di Nimby, cioè "non nel mio giardino", che purtroppo accade quando si ragiona su decisioni che sembrano portarci un po' indietro, che sembrano poter deturpare l'ambiente, credo che occorra riflettere con gli esperti, con le comunità, con la gente. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. La relazione di maggioranza della legge a firma dell'onorevole Maieli, la legge ora in discussione, era pervenuta il 23 ottobre 2020, mentre la relazione di minoranza dell'onorevole Gianfranco Satta il 15 ottobre 2020, quindi è chiaro che stiamo parlando di una legge che è già desueta anche alla luce degli avvenimenti che purtroppo stanno drammaticamente condizionando la vita di tutto il mondo. Le comunità energetiche (…) energetico sono due cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle e quindi è chiaro che noi siamo assolutamente favorevoli a una norma di questo tipo, perché da un lato pone al centro le energie rinnovabili e dall'altro va a vantaggio delle categorie meno abbienti, e quindi sicuramente ritengo che questi siano due elementi che fanno sì che questa sia una buona norma, una norma fatta cum grano salis, una norma dove non bisogna indossare magliette, una norma per tutti i sardi, è chiaro però che una norma è tale qualora incida effettivamente sulla vita dei cittadini e quindi mi spiace constatare come nella proposta di legge di cui stiamo parlando non sia presente alcuna copertura finanziaria, è soltanto una comunicazione di intenti, cioè il Consiglio regionale vuole legiferare su questa norma, su questa materia, però allo stesso tempo non ha i soldi da mettere, e quindi questa era appunto anche la sottolineatura che l'Onorevole Gian Franco Satta, nella sua dichiarazione di minoranza, aveva fatto, e questa è una cosa molto grave, anche perché non si può legiferare senza risorse finanziarie e anche perché, purtroppo, c'è da evidenziare un fatto che è accaduto il 17 dicembre del 2021, quando c'è stata una delibera di Giunta, la 49/54, che scavalcando il Consiglio regionale, con addirittura una proposta di legge già depositata in Consiglio stesso, la Giunta ha destinato 100 mila euro al Comune Siamaggiore e 300 mila al Comune di Sarroch appunto per avviare comunità energetiche. Non sto qui a sottolineare che i due Comuni sono facilmente collegabili a un Assessore e a un consigliere di questo Consesso regionale, quindi ritengo che questa decisione sia davvero grave, perché da un lato dà uno schiaffo al Consiglio regionale che già aveva intenzione di legiferare su un argomento così importante, dall'altra parte dà adito e punti interrogativi, che sicuramente non ci stanno dentro quest'Aula consiliare. Questo mi spiace dirlo, ma quando stamattina mi sono reso conto di questo fatto ovviamente mi sono ripromesso di farlo presente qua, nell'Aula del Consiglio regionale, perché è quella dove noi Consiglieri regionali possiamo parlare, siamo la voce dei cittadini e quindi i cittadini devono capire perché accadano determinate cose, perché una norma del genere è di per sé equa, deve rifare a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro collocazione comunitaria, e purtroppo nella nostra Regione questo non è avvenuto in quanto sono stati destinati, ripeto, 100 mila euro al Comune di Siamaggiore e 300 mila a quello di Sarroch. È chiaro che su questo vorremmo delle risposte, perché tra l'altro l'assessora Pili è qua presente e sicuramente vorrà darcele, come sempre quando è stata chiamata in causa, però è chiaro che le risposte vanno date a noi ma vanno date al popolo sardo, che sicuramente vorrà ascoltarle. Per quanto poi riguarda in particolare la legge, avviandomi alla conclusione del mio intervento, è chiaro che è importantissimo parlare oggi di energia, ma non soltanto parlarne, anche essere fattivi e quindi io vorrei, anzi, esigerei che immediatamente questa legge vada in Commissione, e che in Commissione ci sia il numero legale, che molto spesso è garantito dalla minoranza e che si lavori a questa legge in Commissione affinché sia approvata in tempi brevissimi, ma brevissimi non vuol dire tre o quattro mesi, perché altrimenti il fatto che finalmente oggi stiamo sul pezzo viene assolutamente dimenticato ed è quindi giusto che immediatamente si convochi la Commissione competente, anche perché la stabilità di una comunità si basa sulla certezza del flusso continuo di energia, e quello che stiamo vivendo oggi lo dimostra e questa legge potrebbe essere il primo passo per arrivare ad un'autonomia rispetto ad altre fonti energetiche ormai nel dimenticatoio o che dovrebbero essere nel dimenticatoio, sfruttando quelle che sono le nostre caratteristiche naturali, in questo caso il sole, ma anche il vento, però con controlli adeguati, evitando nel secondo caso che sorgano da un giorno all'altro foreste di pale eoliche nel Golfo degli Angeli o piuttosto davanti a Tavolara.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Allora, intanto bisogna inquadrare la questione all'interno di una visione geopolitica più ampia. Perché è vero che il tema dell'energia oggi non può essere più solo e semplicemente guardato dal nostro piccolo punto di vista, basta leggere i giornali in quest'ultimo periodo, ci sono stati molti documenti anche prodotti dall'Economist che parlano probabilmente dello choc energetico più grande che la storia abbia vissuto dagli anni Settanta, ma soprattutto c'è anche la complicazione che viene a crearsi per via dell'interruzione della fornitura di grano che ci sia stata dall'ultima guerra mondiale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue MARIA LAURA ORRÙ.) Quindi dobbiamo inquadrare la questione all'interno di un processo molto più ampio rispetto a quello che stiamo vivendo, ed è chiaro che la guerra in Ucraina ha messo in risalto proprio la criticità del nostro sistema produttivo, è qui che dobbiamo provare a fare uno sforzo per comprendere come eliminare il nostro essere, tra virgolette, ostaggi di un sistema che per ovvie ragioni vede l'importazione di gas e la produzione da fonti inquinanti come quelle di produzione fossile. E lo dobbiamo fare perché effettivamente i maggiori produttori di gas, i maggiori produttori in questo momento sono regimi, sono governi dove esiste un sistema, diciamo, molto diverso rispetto al nostro concetto di democrazia e quindi già il principio che dobbiamo mettere in campo è comprendere che abbiamo necessità di difendere un sistema di democrazia.

E oggi la questione energetica e la parola democrazia stanno alla base, perché le comunità energetiche oggi nel loro complesso, soprattutto per quanto riguarda la produzione domestica, ci consentono di rendere un bene prezioso come l'energia un bene primario per tutti, cosa che non è avvenuta e spesso e volentieri si è lasciata in mano alle grandi multinazionali. È qui che anche noi dobbiamo fare il nostro pezzo, è qui che noi abbiamo necessità oggi di fare un piano energetico regionale che parta dai fabbisogni della nostra Regione, che comprenda quale è il fabbisogno, come lo vogliamo produrre, determinare la pianificazione, la programmazione e quindi le aree idonee e non idonee del nostro territorio dove installare anche i grandi sistemi di produzione energetica, perché se non facciamo questo e se la politica non si prende in mano la responsabilità di governare il processo, il rischio è che i nostri territori che spesso sono territori di vocazione agricola, quindi territori importanti, vengano in qualche maniera, diciamo così, deturpati e rovinano anche il futuro della nostra Isola. Per questo è necessario mettere insieme i ragionamenti, non è più sufficiente ragionare per compartimenti stagni, è necessario uno sforzo collettivo che sicuramente in quest'Aula non vedo anche oggi in questa discussione, ma è necessario farlo per ragioni molto e molto diverse. Guardate che c'è una componente, anzi ci sono due componenti, due variabili principali, una è la variabile tempo, noi abbiamo necessità per ovvie ragioni di un processo graduale per lo spegnimento delle centrali a carbone, nonostante, apro e chiudo parentesi, mi dispiace dover leggere costantemente sia dal punto di vista del Governo nazionale che dal punto di vista del Governo regionale, diciamo, una politica di retroguardia che vede più che altro una volontà quasi di bloccare questo processo di transizione ecologica e provare anche a chiedere il proseguimento di produzioni da fossili che secondo me è sbagliato perché c'è la variabile Mercato che dobbiamo tenere in considerazione. Oggi più che mai e domani ancora di più, l'energia prodotta da fonti fossili e quindi che producono alti tassi di CO2, avranno un prezzo sul mercato che sarà sempre più alto e, o noi entriamo in questa logica e quindi, diciamo così, percorriamo la via dell'autoproduzione e dell'autoconsumo come propone il testo della comunità energetica, oppure stiamo andando proprio fuori strada, almeno proporlo per quanto riguarda la produzione per il domestico.

È chiaro che se guardiamo al settore industriale c'è un problema di stabilità, penso che tutti voi sappiate che il tema principale in materia proprio di energia, di produzione di energia, è legato proprio alla stabilità della potenza, ovvero a una potenza in ingresso deve corrispondere una potenza in uscita, perché deve il sistema deve stare in equilibrio. Ed è anche per questo che si è parlato spesso dei cavi, il potenziamento del cavo Nord di Terna, il Tyrrhenian Link che è stato realizzato per provare a tenere in equilibrio questo principio che ovviamente oggi è difficile da tenere in equilibrio perché c'è anche una sovrapproduzione di energia da fonti rinnovabili. Basti pensare che noi in Sardegna abbiamo un totale di fonti rinnovabili di 12 terawatt, a fronte di un consumo di 8 terawatt ed esportiamo 4 terawatt ora l'anno. È chiaro che è questo il principio, noi dobbiamo partire dal nostro fabbisogno, noi dobbiamo capire cosa dobbiamo mettere in campo oggi per garantire il fabbisogno della nostra terra, dopodiché essere noi i protagonisti dell'esportazione della nostra energia, altrimenti faremo sempre una partita di retroguardia, staremo sempre a guardare gli altri, urleremo che ci stiamo facendo colonizzare e continueremo a dare l'autorizzazione a tutti quei progetti che stanno sulla scrivania.

Assessora, io mi rivolgo a lei perché vedo che è l'unica attenta qui e mi fa piacere, anche per la stima che ho nei suoi confronti, noi oggi dobbiamo davvero provare a cambiare la rotta ad essere i protagonisti di questa partita perché le rinnovabili partono da sole e vento, soprattutto, e noi dobbiamo cercare di produrre per il bene nostro, per il bene anche degli altri, perché sono d'accordo sul fatto che dobbiamo mettere a disposizione anche per gli altri, ma non certamente fare quello che è stato fatto in passato per altre questioni sulla nostra terra e ancora oggi…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Io credo che sia opportuno fare un'introduzione, intanto va bene dire che questo è un tema che personalmente ritengo essenziale, soprattutto per lo sviluppo futuro del territorio e perché dà un contributo a una tematica sempre più attuale, tanto nel quotidiano quanto nel quadro normativo generale nazionale e comunitario e credo che la nostra Nazione, l'Italia, con la stesura anche del PNRR ha dato mostra di essere pienamente consapevole dell'importanza rivestita da certi strumenti come quelli che trattiamo in questa legge, tanto da destinarvi importanti risorse in progetti che dovranno essere realizzati entro il 2026, come sappiamo, una scadenza che teoricamente è lontana ma da un altro punto di vista è anche tremendamente vicina se non si parte sin da subito armati di progetti seri e condivisi che ci consentano di farci vincere questa scommessa. Una scommessa che è nazionale ma che è anche una scommessa regionale, calata a livello locale, che se giocata correttamente sarà in grado di accompagnarci verso il superamento di una, in un certo senso, monocultura dell'energia sia per la produzione che per il consumo, a favore di una cultura diversa che tenga conto anche di altri aspetti che ci consentirà di riallinearci all'interno dell'ampio processo di riforma della politica energetica dell'Unione europea. Certamente abbiamo la possibilità di essere protagonisti di questo cambiamento di cui forse si è ampiamente parlato, ma non si è mai dato nessun tentativo di attuazione, sia a noi, ovviamente protagonisti come classe politica, ma soprattutto alla Sardegna e i suoi cittadini. In un certo senso questo testo apre anche alla creazione di una nuova consapevolezza sociale rendendosi promotore in un certo senso di una rivoluzione che affida anche al singolo un ruolo fondamentale all'interno della collettività. Attraverso queste configurazioni i cittadini potranno godere di un ruolo attivo nella produzione di energia ottimizzando produzione e consumi e trasformandosi in qualche modo in attori protagonisti e attivi beneficiando ovviamente di tariffe più basse e di una crescente autonomia. La proposta di legge in esame segue l'esperienza già messa in atto in altre regioni, è diretta a introdurre una specifica disciplina regionale che sia da supporto alla creazione di un modello dal basso, orientato a favorire lo scambio di energia tra soggetti appartenenti alla stessa comunità al fine di ottenere a livello regionale benefici ambientali, Ovviamente sarà tramite queste configurazioni possibile aumentare l'efficienza energetica, contrastare anche la dispersione di energia, ridurre le dimensioni degli impianti e contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei. Vero che oggi questo tema è diventato preminente, quello dell'energia, io credo di avere il dovere, Presidente, di uscire un po' fuori tema rispetto alla legge che sicuramente ha la necessità di essere manutenzionata in qualche modo rispetto ad alcuni contenuti, visto anche il tempo trascorso e le evoluzioni che ci sono state in campo normativo sul tema, quindi probabilmente sarebbe opportuno convocare la Commissione o rivedere alcuni di questi contenuti e anche valutare se esistono altri strumenti, specie per le imprese, ad esempio la possibilità di una garanzia per accedere al credito, visto che non esistono magari a livello regionale opportunità per creare degli strumenti di carattere importante dal punto di vista dell'energia, però ecco, sicuramente il fatto di metterci un pochettino più di testa e raggiungere una completezza del testo che possa essere efficiente a rispondere anche alle esigenze sia dei cittadini che delle imprese, questo credo che debba essere fatto. Siamo di fronte ovviamente ad uno scenario anche geopolitico che ci sta condizionando, io non posso fare a meno, Presidente, di richiamare anche la situazione di quello di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa, del caro-carburanti, ma io continuo a rivolgermi a quella che è la situazione delle principali imprese del sistema produttivo sardo che sono tutte quante in sofferenza e continuano a mandare degli allarmi, allarmi che arrivano da quelle principali che sono in stato di agitazione, non fosse peraltro che non esistono con queste condizioni le possibilità di portare avanti i processi produttivi. Probabilmente è necessario aumentare ancora di più la pressione che si sta esercitando con il Governo nazionale al fine di riconoscere degli strumenti anche per la nostra Isola e per le isole maggiori, in particolare, che diano una compensazione adeguata e un livello di competitività uguale al resto d'Italia.

È una cosa su cui credo ormai mi avete sentito parlare varie volte, ma dietro queste imprese oltre che un concetto di strategicità che dovrebbe essere supportato anche dal Governo, io voglio ricordare che ci sono famiglie e lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Quindi mi rivolgo in particolare all'Assessore che so che sta mettendo il massimo di attenzione insieme anche all'assessore Lampis nella Conferenza delle Regioni che dirigono, cerchiamo ecco di far sentire ancora di più la nostra voce perché è importante uscire da questa situazione. Le imprese sarde sono in sofferenza di più rispetto a quelle del resto della penisola, hanno bisogno di strumenti, ci sono delle iniziative in atto, noi come Consiglio regionale dobbiamo far sentire la voce e supportarle, è fondamentale sia per il futuro strategico dell'Isola, sia per le garanzie di mantenimento dei livelli occupazionali. Chiudo, Presidente, io non credo che si debba aprire una battaglia tra concetti che devono essere invece miscelati insieme, quello della tendenza a superare le fonti fossili, ma attraverso un concetto di transizione ecologica che soprattutto per la nostra Isola mantenga un livello di autonomia e mantenga un livello di accettabilità per le imprese e le famiglie del sistema sardo. Condivido quello che ha detto qualche collega, bisogna capire anche come vogliamo orientare definitivamente le scelte, è un momento di scelte importanti, dobbiamo giocare bene questa partita.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). È un argomento molto interessante per il quale ho scelto di intervenire, anche per consentire alla maggioranza di prendere il tempo necessario per ritrovare il numero legale dopo aver fatto magari tutti i ragionamenti di cui hanno bisogno di fare. Partendo ovviamente da questa proposta di legge, per la quale ringrazio ovviamente i proponenti tra cui il collega Satta, il tema delle comunità energetiche, come ha già detto qualcuno prima, va inquadrato, va inquadrato in un contesto che è quello sardo e se da una parte non possiamo che dire che bisognerebbe arrivare all'approvazione definitiva di questo testo, dall'altra siamo anche consapevoli che questo testo è ormai troppo datato, i provvedimenti normativi governativi sono andati più avanti del legislatore sardo, per cui ancora una volta ci troviamo a dover inseguire e a dover adattare i nostri provvedimenti normativi a quelli di carattere nazionale. Una volta approvato anche questo documento, quello che è certo è che sarà una goccia nell'oceano, nel senso che le comunità energetiche vanno sicuramente incentivate, ma allo stato attuale non sono sicuramente sufficienti a darci quella indipendenza energetica di cui tutti parliamo. Però se ci focalizziamo un attimo su questo tema sarebbe necessario capire quanto condividiamo questo tema e quanto non lo condividiamo. Indipendenza energetica vorrebbe dire che la Sardegna dovrebbe essere in grado di produrre sicuramente quanto consuma e magari di più e qui nasce un problema, il problema dei dati, nel senso che ci sarebbe bisogno di una serie di dati oggettivi che inquadrino la situazione nella quale la Sardegna si trova. Assistiamo costantemente a prese di posizioni di più soggetti, uno che dice una cosa, uno ne dice un'altra, addirittura spesso sono anche contraddittorie tra loro.

Dal mio punto di vista ho già avuto modo di dirlo alla collega Pili, che ringrazio per la sua attenzione su questo tema, quello che manca è una cabina di regia, chiamiamola così, manca la posizione della Sardegna, rappresentata certamente dalla sua Giunta ma anche dal Consiglio regionale, che dica in termini chiari: "La posizione di questa maggioranza sul tema energie è la seguente e le azioni che noi facciamo sono propedeutiche al raggiungimento degli obiettivi prefissati." Ecco, prendetela come una critica o non come una critica, quello che si vuole, però io quello che lamento è che in quest'Aula non si affronti questo argomento. Io l'ho già detto in tempi non sospetti, bisognerebbe iscrivere il tema energia all'attenzione di questo Consiglio per parlarne. Noi, è proprio di due settimane fa la richiesta che ha fatto il nostro capogruppo Ganau di iscrizione dell'argomento all'ordine del giorno almeno delle Commissioni, sicuramente nella Commissione energia, della quale io non faccio parte, ma anche di quella dell'ambiente, della quale invece faccio parte, per le sue immancabili conseguenze dal punto di vista ambientale. Dobbiamo capire dove vogliamo andare, ma non dove vuole andare il Partito Democratico, non dove vuole andare il Movimento Cinque Stelle, dove vuole andare la Sardegna, è questo che dobbiamo riuscire a capire, in modo che ogni azione che ciascuno di noi fa sia conseguente. Adesso stiamo assistendo a più soggetti che parlano del tema energia, spesso anche con grande incompetenza, ma spesso invece lo fanno con grandissima competenza, ecco queste informazioni andrebbero messe a sistema. Siamo in una fase in cui soggetti istituzionali stanno rilasciando autorizzazioni a più livelli, siamo in una situazione in cui i soggetti istituzionali vengono delegati a realizzare opere e infrastrutture e assistiamo, costantemente, a prese di posizioni talvolta in positivo, talvolta in negativo. Faccio un esempio per tutti: la famosa dorsale. Ho letto oggi, perché me l'ha appena girato il collega Ganau, del fatto che stiamo arrivando all'autorizzazione della dorsale lato nord per la per il gas. Ovviamente "autorizzazione" non vuol dire "realizzazione", ma torna prepotentemente il discorso gas. Io penso che ormai tutti siamo abbastanza d'accordo nel dire, almeno noi del Partito Democratico lo siamo, nel dire che l'obiettivo gas andrebbe centrato come superamento della fase di transizione. Se parliamo di fase di transizione vuol dire che c'è una come obiettivo, che non è certo quella delle fonti fossili, quindi non è nemmeno il gas, è quella delle rinnovabili. Che cosa stiamo facendo per incentivare la realizzazione delle rinnovabili? Quante rinnovabili, passatemi il termine, servono per consentirci il superamento da una parte delle fonti fossili e dall'altra della dipendenza dal continente? Ecco questi elementi devono assolutamente convergere in un testo che ci dica qual è lo scenario di fronte al quale noi ci troviamo e verso il quale vogliamo andare, per capire anche come conciliare la realizzazione delle rinnovabili con quelle che sono le giuste recriminazioni del territorio. Perché se i territori non vogliono le pale eoliche, se i territori non vogliono i parchi fotovoltaici, se i territori non vogliono l'infrastrutturazione sotto terra ad esempio di tubi, eh, bisogna capire come noi possiamo arrivare all'indipendenza energetica, sennò il rischio è che ci teniamo le centrali a carbone. E dobbiamo anche armonizzare questo nostro pensiero con quello che è il sistema normativo non solo regionale, ma anche nazionale. Perché, questo lo dico come una sorta di contraddizione, non possiamo attendere l'emanazione dei decreti, contestarli e non impugnarli, laddove non abbiamo impugnato la legge dai quali provengono. Perché i DPCM che stiamo attendendo sull'energia discendono da leggi di carattere statale votate non più tardi di un anno, un anno e mezzo fa, che non abbiamo impugnato. Ecco questo, Presidente, capisco che devo chiudere, per dire che questo argomento secondo me meriterebbe l'iscrizione all'ordine del giorno di quest'Aula, affinché l'aula tutta insieme possa codificare la direzione di marcia, gli obiettivi che la Sardegna si vuole dare sul tema energia, secondo me ormai è diventato fondamentale. Invito ancora una volta i Presidenti delle due Commissioni a voler iscrivere l'argomento almeno all'ordine del giorno delle Commissioni, ma molto meglio sarebbe in quest'aula.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, vede nel Parlamento che ha la possibilità di vedere approvato un disegno di legge, quindi una proposta di legge, dopo una serie di passaggi nei due rami del Parlamento, quel metodo denominato "navetta", e il Governo ha la possibilità di interrompere questo passaggio da un ramo all'altro del Parlamento dopo due passaggi consecutivi. In questo caso noi su questa proposta di legge, che a detta di molti colleghi e dello stesso Presidente di questo Consiglio, l'onorevole Pais, è una legge importante, certo, è una legge importante, è entrata in Aula, questa è la terza volta che entra in Aula, e probabilmente sarà riportata in Commissione. Quindi io vorrei richiamare l'attenzione su questi temi, soprattutto sui temi energetici, oggi che sono più attuali di ieri, ma questa proposta di legge è entrata per la prima volta in quest'aula nel 2020 ed è stata riportata in Commissione, poi è rientrata in quest'Aula, oggi noi probabilmente alla fine di questa discussione generale questa proposta di legge verrà rimandata alla Commissione competente. Certo che la crisi energetica attualmente in corso a livello globale ha riportato in primo piano nel dibattito politico nazionale e internazionale le problematiche legate alla scelta delle fonti di approvvigionamento del consumo di energia, ma non sembra certamente interessare a quest'Aula, probabilmente avremmo potuto e sarebbe molto più opportuno discutere magari di articolo, o di un emendamento, io l'ho fatto, l'ho presentato a questa legge per consentire al Governo regionale sardo di attivare una riduzione del prezzo del carburante ai nostri autotrasportatori, a quelli che hanno manifestato in queste settimane. Probabilmente questo certamente sarebbe stato un tema attuale e probabilmente avremmo dato risposte che meritano gli autotrasportatori, oggi in rivolta giustamente nella nostra Isola. E l'aumento esponenziale improvviso dei costi, in larga parte speculativo, ha colpito tutti in maniera immediata e devastante, ogni ramo dell'economia, ogni angolo della società. Mentre a fatica ci si risolleva dagli effetti della pandemia con una guerra non troppo distante dai nostri confini e una situazione climatica sempre più precaria, mai come oggi la politica è chiamata a fare scelte decise e coraggiose. In questo scenario il livello di transizione, ovvero il passaggio guidato dal vecchio modello di produzione basato su elementi non rinnovabile, a quello moderno improntato su quelle rinnovabili, apparso troppo debole per essere capace di sopperire alle turbolenze dei mercati, al momento ancora eccessivamente legati alle fonti energetiche fossili. Ora, appare del tutto evidente, lo ricordava l'onorevole Li Gioi, che con una delibera di qualche mese fa, esattamente la numero 49, 2 comuni su 377 per la creazione della sperimentazione alle comunità energetiche sono state finanziate dalla Giunta regionale.

Ma se non bastasse questo per capire che la Giunta sta andando in una direzione, al di là di quello che pensa questo Consiglio, e della discussione che oggi a me pare veramente inutile, il 25 febbraio la delibera numero 6, sempre su proposta dell'Assessore all'industria, dà mandato al Servizio energia e economia verde della Direzione generale dell'Assessorato all'industria per la predisposizione e pubblicazione di avvisi di manifestazione di interesse e bandi, per la promozione e la costituzione di comunità energetiche e di configurazioni di autoconsumo collettivo nel territorio regionale. Dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto nei confronti di questo Consiglio regionale che dal 2019 ha in discussione la proposta di legge sull'istituzione delle comunità energetiche in Sardegna, una vera e propria sgarbatezza istituzionale che credo non abbia certamente precedenti in questo Consiglio. Presidente, pur essendo, noi, probabilmente questo Consiglio, nella strada tracciata da politiche nazionali ed europee, e il sentiero è certamente quello giusto, l'operato di questo Governo regionale come abbiamo visto fa sorgere comunque più di qualche preoccupazione sull'effettiva e reale volontà dell'attuazione di questi scenari e soprattutto sull'istituzione delle comunità energetiche disciplinati attraverso una legge regionale, che probabilmente ci avrebbe proiettato in un futuro migliore, ma soprattutto le nostre comunità.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, ovviamente nel momento in cui le proposte di legge, poi unificate, sono arrivate alla nostra attenzione, in particolar modo all'attenzione delle Commissioni, non era prevedibile quel che sta accadendo nell'Est Europa, e quindi la guerra, la drammatica situazione della scellerata guerra in Ucraina. Eppure gli estensori avevano già inserito alcune parole chiave che valgono anche per l'oggi, che riassumo in questo modo. Dopo i cambiamenti climatici, che sono l'elemento fondamentale che ha dato vita a proposte di questo tipo, e ad un dibattito che riguarda l'intero pianeta, dopo la pandemia, cosa anch'essa conosciuta e nota dai promotori del testo e da tutti noi, si è aggiunta la guerra. Le parole sono sempre le stesse, alle quali però vanno date gambe. Risparmio, intendendo per risparmio il risparmio energetico, non si può parlare solo del consumo attuale, ma bisogna andare nella direzione della diminuzione dei consumi futuri.

La questione del riuso, anch'essa strettamente connessa alla questione del risparmio, riuso, riutilizzo, perché anche la lavorazione dei rifiuti genera costi energetici. Solo per fare esempi, visto il breve tempo.

Recupero: recupero degli edifici esistenti, delle volumetrie, senza consumare ulteriormente suolo.

Rinnovabili. Quindi tante "r" per declinare una serie di azioni.

E poi, requisiti. Come deve essere l'approvvigionamento energetico del futuro? Sicuro, perché altrimenti metteremmo nuovamente a rischio l'economia. Accessibile, perché non può essere per alcuni e non per tutti, per alcuni territori e non per tutti i territori, e quindi per tutte le tasche, non solo per tutti, ma per tutti quanti coloro anche i quali non si possono permettere cifre esorbitanti per i costi energetici attuali.

Chi ne parla di recente? Di recente ha affrontato il tema in un'intervista, è un tema che ha affrontato praticamente in tutta la sua vita, Jeremy Rifkin, che in un'intervista a Repubblica, sull'onda della guerra in Ucraina, parla delle questioni legate, a fronte delle domande poste dal giornalista, se la guerra segnerà o debba segnare il blocco delle prospettive legate alla tutela dell'ambiente, e quindi un ritorno al passato. E Rifkin dice, no l'esatto contrario, altrimenti daremo ragione alla Russia, e cioè se è indispensabile tutto ciò che arrivava dalla Russia, e cioè le fonti fossili di fatto, gas, petrolio e altro, daremo ragione a chi dice, il presidente Putin, senza di noi non sopravvivete, senza il nostro contributo dal punto di vista energetico, l'Europa in particolar modo, non gli Stati Uniti e non la Cina, avranno un danno enorme. E invece Rifkin dice no è l'esatto contrario, bisogna andare nella direzione dell'idrogeno verde, e cita dati: 20 milioni di tonnellate di idrogeno potrebbero sostituire 50 miliardi di metri cubi di gas, il biometano. E poi giù, calandosi proprio nella realtà locali, interventi edilizi per quanto riguarda il recupero energetico, e un accordo, e quindi in contraddizione rispetto alla chiusura, un accordo tra gli Stati Uniti, Unione Europea e Cina. Rifkin ha curato i tre piani energetici degli Stati Uniti, della Cina e dell'Europa, ha svolto veramente la funzione di altissimo consulente per Stati Uniti, Cina e Europa, e afferma quindi l'esatto opposto di quello che alcuni cercano di introdurre oggi come argomento, cioè l'autarchia dal punto di vista energetico, anche perché le condizioni dei luoghi, pensate all'estensione della Russia, il più grande stato nel pianeta, o della Cina, o degli Stati Uniti, non sono sicuramente paragonabili all'estensione di territorio dell'Europa, ma men che meno alle condizioni ambientali, di pregio, di valore architettonico, di straordinario fascino naturalistico delle nostre realtà. E quindi un'interconnessione perché non potremmo certo stravolgere ogni territorio per poter generare economia. Questo non significa che non si debba andare nella direzione di fare la nostra parte, significa però, e continua, che a fronte di questi elementi saranno necessari innovazione tecnologica dall'industria all'agricoltura. Ricordo che in Sardegna il 70 per cento della risorsa idrica erogata da Abbanoa, acqua potabile, viene utilizzata dall'agro. Abbattere i consumi energetici significa nella nostra isola, per non avere una rincorsa sui consumi futuri, iniziare a intaccare quelle problematiche che ci portiamo appresso da tanto tempo. Cito gli ultimi due esempi, uno quello dell'acqua. Ha piovuto tantissimo questo autunno, per l'incapacità dei bacini di contenere il 100 per cento della capacità d'acqua contenibile all'interno di quei bacini, a fronte di piovosità, abbiamo dovuto lasciare andare e abbiamo disperso risorsa idrica, abbiamo oggi i bacini al 50 per cento, segnalato oggi come un problema di nuova siccità. Perché dico questo? Perché a fronte di pochissime realtà che producono energia dall'acqua, centrali idroelettriche inserite nelle dighe, o risolviamo quel problema, oppure noi dall'acqua, che pure versiamo, buttiamo via, non produrremo nessun kilowattora. Quindi alcune cose possono essere fatte, tenendo conto che, è di oggi lo stesso la notizia, che il ministro Giorgetti abbia firmato il provvedimento sulla Sardegna. Perché abbiamo atteso troppo! Sono anni, decenni che si discute di questi temi, e sono anni che attendete nel porre queste questioni al Governo per avere idee nostre, ci ritroveremo invece le idee altrui applicate nella nostra terra, per inadeguatezza di chi ci governa.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Ma io devo dire ho ascoltato con interesse gli interventi dei colleghi e mentre intervenivano i colleghi pensavo che se la scienza dovesse ancora seguire i tempi della politica di quest'Aula, in termini di energia, noi probabilmente saremo ancora alla dinamo. Sapete la dinamo della bicicletta che faceva accendere la luce saremo ancora a quei tempi. Perché noi abbiamo una caratteristica in quest'Aula che è quella di non decidere.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAIS

(Segue COMANDINI GIAMPIETRO.) Anche quando parliamo dei temi importanti, come il tema dell'energia, e mi rivolgo all'Assessore e al Vicepresidente della Giunta, la nostra caratteristica è di non decidere. Non è che noi sappiamo che c'è un problema energetico in Sardegna perché è scoppiata la guerra fra la Russia e l'Ucraina, perché se qualcuno pensa che il tema energia è collegato a quella guerra è fuori dal tempo e non ha capito bene dove siamo. E se veramente abbiamo a cuore il tema dell'energia in Sardegna, cari colleghi, noi dovremmo approvare questo disegno di legge, questo testo unificato in dieci minuti, perché approvare questo testo i dieci minuti significa capire che tempo viviamo. Perché pensare che noi dobbiamo bloccare un testo di legge, che dice tre cose, che noi riprendiamo quando andiamo ai convegni, però poi quando c'è da decidere che bisogna approvare le cose non le approviamo, perché stiamo dicendo no alle comunità energetica, stiamo dicendo di no! Quindi il primo che si solleva in quest'Aula a un convegno a dire che è a favore delle comunità energetiche, io mi autorizzò a fargli una pernacchia. Farò una pernacchia perché io che sono un legislatore e ho un testo dove dice che possa approvare le comunità energetiche decido di non farlo perché c'è la guerra fra Russia e Ucraina. Ma pensate di essere credibili? No, no sto dicendo la proposta del Presidente di rinviare in Aula, perché questo testo contiene tre cose,…

PRESIDENTE. Per dire: non è la proposta del Presidente di rinviare in Commissione.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Dico il mio pensiero, io dico subito che…

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, siccome quando mi cita quando mi chiama in causa la prego di chiamarla con cognizione di causa. La richiesta di fare un tagliando, una manutenzione, una verifica alla legge nasce dalla Conferenza dei Capigruppo dove era rappresentato anche il suo Gruppo, che si è espresso in questo senso. Quindi rettifichiamo non è la proposta del Presidente ma una proposta della Conferenza Capigruppo, può continuare adesso.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Quando lei metterà in votazione io voterò contro, e spiegherò perché voto contro. Perché il testo contiene tre cose uno, le comunità energetiche, l'altro il reddito energetico. Il reddito energetico lo stanno approvando in tutte le altre Regioni e noi anche su questo dobbiamo fare un tagliando, come dice, lei poi mi spieghi qualcuno cos'è il tagliando. Perché su cose che si potrebbero fare in dieci minuti noi vogliamo fare il tagliando e vorrò vedere cosa è questo tagliando. Così come, e lo sa bene l'Assessore all'industria che ci ha lavorato tantissimo, l'altra questione riguarda la semplificazione amministrativa nel rilascio delle autorizzazioni. Anche su questo quando poi parliamo che è la burocrazia che impedisce di fare le cose farò un'altra pernacchia, perché laddove possiamo semplificare dal punto di vista amministrativo il rilascio delle autorizzazioni diciamo che bisogna fare un tagliando. Quindi la politica energetica in Sardegna, che potrebbe passare anche dalle piccole cose, perché poi grandi passi si fanno uno alla volta, così mi hanno insegnato per non inciampare, noi non li facciamo questi piccoli passi perché dobbiamo fare un tagliando. Allora, cari colleghi, noi sulle questioni energetiche iniziamo a fare le piccole cose approvando in dieci minuti questo testo che non ha bisogno di tagliandi. Perché su questo testo non entra nella guerra Russia e Ucraina e non entra neanche il DPCM. Perché il DPCM su questo non entra, sul DPCM entra ancora purtroppo, e lo dico al mio amico Ennas, con cui mi confronto su questa materia, di sapere cosa vuole fare il vostro Presidente della Giunta regionale, e meno male che oggi Giorgetti ha detto che firma quel DPCM, perché se noi seguissimo i tempi del Presidente della Giunta regionale Solinas saremo ancora alla dinamo. Perché su una cosa sia chiara, che se noi siamo a questo punto non è colpa né del tagliando e non è colpa neanche del DPCM, che può essere migliorato, che può essere in qualche modo reso meglio di quello che ci è stato dato, però sicuramente non si può fare un passo in avanti e due indietro come fa il gambero, perché questo è successo su quel DPCM, che alcune cose venivano scritte, alcune cose venivano concordate nei tavoli in cui si concordavano in quella cabina di regia che esiste, però poi c'era il presidente Solinas che quando trovava una platea come in qualche sindacato che poi non ha capito nulla di quello che ha detto il Presidente ha deciso di fare due passi indietro. Allora le nostre aziende, le nostre famiglie hanno bisogno oggi delle soluzioni sul problema energia, non hanno più bisogno di teorie, non hanno più bisogno di tagliandi, hanno bisogno di scelte e le scelte le fa questo Consiglio regionale. Allora, Presidente, per non chiamarla in causa in maniera impropria: io ritengo che questo testo possa essere approvato in dieci minuti, contiene tre piccole cose ma che sono grandi cose anche dal punto di vista culturale, come le comunità energetiche, in cui mettono le nostre comunità nella possibilità di decidere la politica energetica di quel piccolo Comune e cose di grande dignità come il reddito energetico sulle famiglie più bisognose. Perché se la bolletta della luce costa di più adesso, e costerà sempre di più, con il reddito energetico noi diamo la possibilità alle famiglie più bisognose di pagarsi la bolletta e gli diciamo che dobbiamo fare il tagliando, così come la semplificazione amministrativa. Allora partiamo dalle piccole cose e allora avremo anche i grandi obiettivi, ma non continuate a fare un passo in avanti e due dietro come i gamberi.

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, le ripeto di rivolgere al suo Capogruppo l'allitterazione ricercata nella ripetizione del termine, che gli è piaciuto molto.

È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, ritengo questo provvedimento particolarmente importante, ritengo questo provvedimento particolarmente importante, evidentemente non solo per il tema che affronta o che intende affrontare in maniera direi complessa, trattandosi appunto di disposizioni in materia di energia, ma evidentemente il particolare interesse legato anche alle condizioni dei tempi attuali che vedono tornare ancora una volta con grande attenzione, con grande rilevanza il tema dell'energia. Ma il tema dell'energia applicata, io ritengo, alla questione relativa alla, diciamo, identità, specialità e caratteristiche che la Regione Sardegna può e deve avere. Sarò brevissimo, anche perché insomma vedo che ormai forse l'ora tarda non desta più l'interesse quasi di nessuno, però voglio semplicemente citare due punti sui quali, così come già fatto nel precedente intervento, vorrei su questo sensibilizzare la già sensibile assessora Pili sul tema. Ovvero quello del fatto che le finalità che vengono dichiarate di questa legge sono legate al garantire lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale per le quali la Regione Sardegna intende esercitare le proprie potestà legislative e regolamentari e tutte le funzioni amministrative concernenti la pianificazione, la produzione, il trasporto, la distribuzione e l'utilizzazione dell'energia elettrica. A questo enunciato fondamentale, che mi pare ricondurre i contenuti generali, vorrei aggiungere questo la lettura del… Presidente!

PRESIDENTE. Può continuare, ha ragione, scusate, posso chiedere ai Consiglieri di prendere posto oppure di continuare a chiacchierare fuori dall'Aula, grazie, grazie! Ha ragione. Onorevole Loi ha perfettamente ragione.

LOI DIEGO (Progressisti). Rinuncio! Non si preoccupi quando ci saranno gli articoli entrerò sugli articoli.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie Presidente, il tema delle comunità energetiche si è fatto strada nel dibattito del Consiglio regionale in maniera un po' distratta. E in effetti nessuno poteva immaginare, quando si è iniziato a discuterne in Commissione, che sarebbe diventato di grandissima attualità rispetto al mutato contesto dello scenario mondiale. E oggi allora un tema così importante, e sono d'accordo con i colleghi che sono intervenuti prima di me, avrebbe meritato un'Aula meno distratta. Perché effettivamente è un tema fondamentale sia rispetto alle notizie che arrivano da quella parte del mondo in cui c'è un conflitto sanguinoso sia per le ricadute che quelle azioni hanno sulla vita dei cittadini e in particolare dei cittadini sardi. Il tema, lo strumento delle comunità energetiche è uno strumento che invece deve essere esaminato con la massima attenzione da parte del Consiglio regionale, e posso dire che è preferibile approvare un testo aggiornato rispetto al contesto mutato, e poi farò un riferimento ai mutamenti di cui parlo. Preferibile approvare un testo aggiornato piuttosto che un testo vecchio da aggiornare, certo senza far passare altri nove mesi, certo riportando rapidamente la discussione in Commissione, e certo riportando altrettanto rapidamente l'approvazione del testo aggiornato in Consiglio regionale, appunto perché c'è un'esigenza oggettiva di intervenire rapidamente e bene. E l'importanza del tema delle comunità energetiche da parte del Gruppo della LEGA che rappresento, ma anche da parte di altri gruppi consiliari, è stato posto anche quando si è discusso della legge finanziaria, ricordo per esempio emendamenti importanti che destinavano risorse consistenti per finanziare questo strumento che, forse per questo e me ne dispiace, che l'Aula è particolarmente distratta, non riguarda la piccola contingenza, riguarda il futuro della Sardegna e purtroppo, mi dispiace dirlo, in questo Consiglio regionale quando si parla del futuro della Sardegna sembra esserci una inappropriata distrazione. Invece siccome questo tema riguarda il futuro della nostra Isola, del nostro popolo credo che sia giusto discuterne e sia giusto discuterne adesso approfittando di questo dibattito per dare alla Commissione gli indirizzi che servono ad approvare rapidamente un testo che sia più attuale, più moderno, più rispondente alle esigenze del popolo sardo nel contesto mutato del mondo. Lo scenario perché è cambiato? È cambiato almeno sotto tre prospettive; intanto perché, prima di me ne hanno parlato anche altri consiglieri regionali, la guerra in Ucraina ha evidentemente prodotto degli effetti anche sul costo dell'energia, anche sull'attività produttiva della Sardegna, che sono sotto gli occhi di tutti, e perché il conseguente aumento del prezzo del carburante, ha ragione chi prima di me ha parlato di azioni in parte speculative, se ne è parlato in quest'Aula lo ha detto anche il Ministro competente per la transizione energetica, hanno determinato forti difficoltà per tutti i settori dal trasporto all'agricoltura a tutti i settori del mondo produttivo, e poi il terzo elemento, che ha cambiato lo scenario all'interno del quale si inserisce questa discussione, è ovviamente il DPCM energia Sardegna. E allora ribadendo la necessità che in quest'Aula il tema, che in questo Consiglio regionale il tema dell'energia venga affrontato parlando dello strumento delle comunità energetiche, affrontando i contenuti del testo unificato che viene discusso oggi, credo che sia giusto cogliere l'occasione di approvare un testo migliore, ma soprattutto che il mutato contesto mondiale ci imponga anche il mutamento del paradigma che muove il provvedimento e la discussione adesso collegata. Perché le scelte di politica energetica si traducono inevitabilmente sulle scelte di sviluppo economico. E anche il tema delle comunità energetiche, lo strumento delle comunità energetiche è connesso alle politiche di sviluppo del nostro popolo e delle comunità sarde. E allora fra gli indirizzi che io credo debbano essere presi in considerazione dalla Commissione, quando si rivedrà per ridefinire rapidamente il testo, c'è quello degli strumenti di riequilibrio nelle politiche energetiche all'interno dei territori della Sardegna, che in questo caso possono essere applicate e che il ritorno in Commissione del testo può essere utile, appunto, perché vengano recepite nella misura in cui oggi, adesso non ci sono e invece sono indispensabili, appunto, perché non si creino squilibri insopportabili in termini di politiche energetiche prima e di sviluppo economico poi fra le varie aree della Sardegna, riprendo il concetto in conclusione. Il ritorno del testo in Commissione può dare la possibilità di introdurre nella disciplina che dovrà esaminare e approvare il Consiglio regionale strumenti di riequilibrio in ordine alle politiche energetiche necessari ai fini di ridefinire, di riequilibrare anche le politiche economiche conseguenti per evitare insopportabili squilibri fra i vari territori della nostra Isola.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Saiu, quindi dal suo intervento tendo a capire che sta chiedendo quindi un rinvio in Commissione, così come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, che metto in votazione. Devo fare la votazione per alzata di mano.

Non ci sono dichiarazioni di voto, un intervento per Gruppo, un intervento per Gruppo. No purtroppo il Regolamento, impone quando viene chiesto il rinvio all'Aula, un intervento per Gruppo. Quindi se lei interviene, interviene per il suo gruppo altrimenti deve lasciare la parola al Capogruppo, però. Ho capito ma guardi ascolti io le devo leggere, non l'ho scritto io il Regolamento, ma l'articolo 86 recita che non sono ammesse dichiarazioni di voto ma interviene un rappresentante per Gruppo. Io nel senso sono vincolato al Regolamento. Chi vuole intervenire per Gruppo. Nessuno quindi metto in votazione.

Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(È approvato)

L'ha già detto che contrario, onorevole Comandini, lo sto ripetendo anche adesso.

È stato presentato un ordine del giorno a firma Piga, Cocco…

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Presidente, dato che credo che l'onorevole Saiu abbia espresso esattamente una posizione molto chiara, servirebbe, dato che questa cosa è stata decisa da tutti i Capigruppo, poi c'è qualcuno, facciamo i distinguo, ma mi sembra che Agus sia stato abbastanza puntuale nel dire che c'è un'esigenza, quindi il tuo Capogruppo è quello che immagino fosse un Capogruppo del Partito Democratico… sì, è così…

PRESIDENTE. Onorevole Ennas, la prego di non riferirsi ai suoi colleghi, l'ho ripetuto io, quindi non c'è bisogno di fare anche sarcasmo, la Conferenza dei Capigruppo all'unanimità ha deciso questo, poi ci sono ovviamente dei distinguo, all'interno dei Gruppi, legittimi, però…

ENNAS MICHELE (LEGA). Devo finire di dire quello che stavo dicendo…

PRESIDENTE. Onorevole, dica qual è la proposta.

ENNAS MICHELE (LEGA). Un secondo, io vorrei solo stabilire un impegno da parte…

PRESIDENTE. Scusate, ho già richiamato l'onorevole Ennas a evitare riferimenti a colleghi, abbiamo già chiarito. Qual è la sua proposta, onorevole Ennas? La dica senza fare commenti inopportuni, grazie.

ENNAS MICHELE (LEGA). Nessun tipo di commento, io vorrei semplicemente che ci fosse un impegno da parte della quinta Commissione a dare una prevalenza tale a questo testo da poter rientrare al più presto in Aula, semplicemente questo.

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo all'unanimità ha deciso di dare priorità assoluta a questo tema che è centrale per il futuro della Sardegna, questo l'ha deciso la Conferenza dei Capigruppo all'unanimità.

Approvazione dell'ordine del giorno numero 1

PRESIDENTE. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

Altro tema importante affrontato dai Capigruppo sempre all'unanimità è la paventata chiusura degli sportelli del Banco di Sardegna nei centri della Sardegna. Naturalmente c'è la necessità che il Consiglio regionale prenda una posizione chiara e contraria.

Sono stati presentati due ordini del giorno a firma di Piga e di Cocco, che vengono sottoscritti da tutta l'Aula, che ovviamente espongono quanto sta accadendo, che il Consiglio regionale cerca di evitare anche in tema di spopolamento, la cui parte deliberativa dice questo: "Impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale a dare supporto alle legittime rivendicazioni dei Comuni di Nughedu San Nicolò, Anela, Mara, Bultei, Cargeghe, Oniferi, Abbasanta, Tramatza, Nurachi, Ruinas, Sini, Putifigari, Silius, Turri, Siddi, Gesico, Guamaggiore, avviando di concerto con i rispettivi Sindaci, le organizzazioni sindacali e le associazioni degli enti locali le più opportune interlocuzioni con i vertici del Banco di Sardegna e ogni utile azione volta a favorire un ripensamento rispetto alle chiusure delle filiali e il contestuale avvio del percorso di potenziamento degli organici e delle filiali dislocate in Sardegna; a favorire una discussione sul ruolo del credito e sull'opportunità che le istituzioni possano creare anche nel sistema creditizio in Sardegna, nonché di assumere tutte le iniziative necessarie nei confronti del Banco di Sardegna e del Gruppo Bper al fine di scongiurare l'imminente chiusura di ulteriori venti filiali operative del Banco di Sardegna penalizzando numerose comunità locali nell'isola".

Credo che debba essere fatto un coordinamento perché prima si parla di diciassette, poi di venti, comunque il messaggio è chiaro. L'ordine del giorno è sottoscritto da tutto il Consiglio.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Naturalmente credo che sia volontà del Consiglio quella di votare questo ordine del giorno, che sicuramente va nella direzione sentita da parte di tutti i consiglieri e di tutti i territori. Io, Presidente, chiederei anche al Consiglio, questo va votato, magari nella prossima seduta di fare un'analisi per quanto riguarda altre cose gravi che stanno succedendo nei territori. Vorrei citare non ultimo, mi sembra che ci fosse un articolo ieri o avantieri sul fatto che stavano chiudendo anche le sedi di Equitalia, non ultima quella di Siniscola, sembrerebbe sempre per un mero calcolo di tagli e risparmi, eccetera. L'arretramento dello Stato, e non solo dello Stato, si sta verificando un po' ovunque.

Io credo che il Consiglio debba prendere veramente posizione non solo per quanto riguarda il discorso del Banco di Sardegna, ma anche per tutti quegli altri servizi che stanno venendo a mancare nei territori. Quindi preannunciamo il voto favorevole per quanto riguarda l'ordine del giorno chiedendo di aggiungere tutte le firme per quanto riguarda il Gruppo del Partito Sardo.

PRESIDENTE. È firmato da tutto il Consiglio regionale, si tratta anche dell'Agenzia delle Entrate purtroppo.

Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente. Per esprimere il voto favorevole e il pieno sostegno a questa azione di rivendicazione da parte dei territori. Nell'ordine del giorno è riportato un elenco di Comuni che oggi vivono in maniera più diretta questo problema, ma sappiamo che all'orizzonte possono esistere altri problemi per altre comunità, e quindi il tema non è un tema oggi di dieci, di quindici, di venti, ma è un problema della Sardegna ed è un problema che in realtà, come richiamava anche qualche collega prima, riguarda probabilmente quello che forse avrei detto prima durante il precedente intervento, la necessità di esercizio dell'autonomia o dell'identità della nostra Sardegna in relazione ai rapporti esterni, perché è impossibile che per qualsiasi cosa ormai sia diventata una guerra tra le nostre comunità, tra la nostra Regione e la dimensione extra locale per cui continuiamo a pagare degli scotti di disequilibri che diventano devastanti. Si parla di lotta allo spopolamento, su vari interventi abbiamo assistito nelle ultime settimane a piogge di ipotetici milioni di euro che vanno a favore delle piccole comunità contro lo spopolamento, ma senza capire che il soldo non è in grado esclusivamente di cambiare le sorti nei nostri paesi, ma sono i servizi. Quindi questa mi sembra una lotta di grande dignità, e quindi piena solidarietà a quelle comunità in questo momento, ma ripeto è un problema di tutta la Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Il Consiglio fa quello che può, quindi noi ci mettiamo tutta la buona volontà e creiamo quelli che sono gli ordini del giorno a sostegno proprio di tutte le comunità che si troverebbero anche senza diciassette filiali del Banco di Sardegna. Però, Presidente, anche in queste azioni che sono così importanti, che vanno veramente, incidono moltissimo per favorire lo spopolamento in Sardegna, noi ci saremmo aspettati che il Presidente della Regione Sardegna si muovesse già, noi ci saremmo aspettati una presa di posizione forte del Presidente della Regione Sardegna anche su questa paventata chiusura delle filiali del Banco di Sardegna. Noi, nel merito, avevamo già e abbiamo già presentato un'interrogazione, e quindi pieno sostegno a questo ordine del giorno ci domandiamo anche in questa occasione dov'è il Presidente della Regione Sardegna, dov'è, cosa sta facendo nel merito per evitare tutto questo. Allora, Presidente, noi facciamo quello che possiamo, il Consiglio approverà all'unanimità, firmato da tutti i consiglieri, speriamo che il Presidente almeno questo lo faccia.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

La seduta è tolta, il Consiglio verrà convocato a domicilio. Potrebbe esserci la possibilità anche di una seduta domani pomeridiana, nella giornata di domani, però domani mattina avrò modo di dare comunicazione per proseguire l'ordine del giorno che abbiamo concordato, c'è un ordine del giorno, se ci sono le condizioni faremo Consiglio anche domani pomeriggio. Grazie.

La seduta è tolta alle ore 19 e 14.