CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1370/A
SOLINAS Alessandro – LI GIOI – CIUSA – MANCA Desiré Alma, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di ripristinare i servizi minimi di assistenza sanitaria primaria nel Comune di Calasetta.
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I sottoscritti,
premesso che:
– è onere della pubblica amministrazione garantire a tutti i cittadini la maggiore qualità possibile dei servizi sanitari ed allocarli il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro;
– la scomposizione dell’Azienda per la tutela della salute, costituita con la legge regionale 27 luglio 2016, n. 17 (Istituzione dell’Azienda per la tutela della salute (ATS) e disposizioni di adeguamento dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5) e alla legge regionale 17 novembre 2014, n. 23 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale)), in otto aziende socio-sanitarie deve consentire di presidiare con maggiore cura ed attenzione i bisogni dei cittadini;
– con la legge regionale 11 settembre 2020 n. 24 (Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore) si definisce il modello di governo del sistema sanitario regionale e si avvia il processo di riforma secondo principi di equità ed universalità mediante disposizioni finalizzate ad avvicinare sensibilmente al cittadino e ai territori l’erogazione di tutte le prestazioni sociosanitarie che non necessitino di percorsi di cura ospedalieri, soprattutto mediante una riorganizzazione complessiva della medicina territoriale;
– le funzioni pubbliche, tra le quali rientra la tutela della salute, devono essere svolte al livello più vicino possibile ai cittadini, da organizzazioni che ne sappiano cogliere i bisogni e siano strutturate per farvici fronte;
– come si evince dalla riforma, l’assetto oro-geografico del territorio, la scarsa densità abitativa, le vie di comunicazione rendono indispensabile la ristrutturazione dell’architettura del sistema dei servizi socio-sanitari al fine di garantire in maniera soddisfacente l’erogazione degli stessi, non solo nei grandi centri ma anche nelle aree rurali e nelle piccole isole che, per definizione, sono distanti dagli agglomerati urbani, presso i quali sono principalmente allocate le strutture sanitarie;
– il quadro epidemiologico di questi ultimi due anni, caratterizzato da un aumento della popolazione anziana e delle patologie croniche e degenerative, ha imposto una rimodulazione della rete dei servizi territoriali attraverso una rivalutazione delle sue componenti sanitaria e sociosanitaria attuando logiche di intervento preventive, precoci e di presa in carico globale del paziente-cittadino:
– la stessa pandemia da Covid-19 ha confermato e reso più evidenti le criticità strutturali del sistema sanitario, che potrebbero aggravarsi alla luce dell’accresciuta domanda di cure e alle quali si deve far fronte attraverso il potenziamento delle strutture e dei servizi territoriali;
considerato che:
– I’ATS Sardegna si articola in aree socio sanitarie locali (ASSL), tra cui quella di Carbonia – Iglesias in cui è ricompreso il Comune di Calasetta;
– una delle competenze principali delle ASSL sono le attività erogate nel territorio, comprendenti le attività svolte dai Medici di medicina generale (MMG);
– l’attività delle ASSL viene concretamente esercitata da una sua sottostruttura, il cosiddetto Distretto territoriale, che svolge, tra le altre, attività di tutela e controllo dell’attività dei medici convenzionati di medicina generale;
– ogni Distretto è suddiviso in “ambiti territoriali di assistenza primaria”, che sono perciò «sottomultipli del Distretto sociosanitario», ossia sono zone omogenee dove fornire i servizi sanitari fondamentali per la cittadinanza, tra cui l’assistenza primaria resa dai Medici di Medicina generale;
– il Comune di Calasetta appartiene all’ambito territoriale 1.3 (che comprende anche il territorio del Comune di Sant’Antioco) al cui interno vengono individuate le sedi da assegnare ai Medici di medicina generale affinché possano così erogare alla cittadinanza le prestazioni di assistenza sanitaria primaria;
– il distretto ha un ruolo strategico di gestione e coordinamento funzionale ed organizzativo della rete dei servizi socio-sanitari, nonché centro di riferimento per l’accesso ai servizi erogati sul territorio;
– la legge regionale n. 24 del 2020, all’articolo 37 comma 3, stabilisce che “i distretti socio-sanitari costituiscono l’articolazione territoriale dell’ASL e il luogo proprio dell’integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale; essi sono dotati di autonomia tecnico-gestionale, nell’ambito degli obiettivi posti dall’atto aziendale, economico-finanziaria, nell’ambito delle risorse assegnate e di contabilità separata all’interno del bilancio aziendale”;
– i distretti socio-sanitari, inoltre, “concorrono a realizzare la collaborazione tra I’ASL e i comuni”;
– il Distretto è, dunque, l’articolazione territoriale dell’Azienda socio-sanitaria locale (ASL) e rappresenta un vero riferimento per il cittadino rispetto alla complessità della rete dei servizi, avendo il fondamentale ruolo di facilitatore dell’integrazione sanitaria e sociosanitaria e di coordinatore dei servizi, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione;
– la necessità di presidiare un sistema così complesso richiede un potenziamento del ruolo del distretto, in grado di conciliare i diversi bisogni assistenziali con la diversità dei luoghi di cura e con i professionisti presenti sul territorio (MMG, PLS, specialisti ambulatoriali, infermieri, assistenti sociali);
– fondamentale, inoltre, è dotare il distretto di visibilità e collocazione fisica ben definita all’interno della comunità, al fine di favorire il riconoscimento dello stesso quale punto di riferimento principale per la manifestazione di tutti i bisogni di salute;
– il ruolo del Distretto può ritenersi soddisfacente solo ed esclusivamente se i posti di medicina di base previsti per il comune di Calasetta vengono adeguatamente coperti e non apprestando, in difetto di medici disposti ad ottenere l’assegnazione di tale sede, altri interventi finalizzati allo scopo;
– il Distretto deve garantire al proprio bacino d’utenza le seguenti funzioni:
– assistenza di base attraverso le Cure primarie;
– assistenza specialistica ambulatoriale;
– assistenza domiciliare integrata (ADI);
– cure palliative domiciliari (CPD);
– cure termali;
– infanzia, adolescenza, famiglia e consultori;
– disabilità e non autosufficienza (Assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale);
– assistenza riabilitativa;
– assistenza protesica;
– assistenza farmaceutica erogata attraverso le farmacie territoriali;
– cure mediche non urgenti numero unico 116117;
rilevato che:
– Calasetta è un comune di circa 2.900 residenti e, fino al 31 luglio del 2020, poteva contare sulle prestazioni erogate da tre medici di medicina generale (MMG);
– dal 1° agosto 2020 a seguito di collocamento in quiescenza di uno dei tre dottori la ASSL avrebbe dovuto nominare un sostituto per evitare che 800/900 pazienti si riversassero sugli altri due medici rimasti in servizio a Calasetta, i quali nel giro di pochissimo tempo sono arrivati al massimale dei pazienti consentiti, senza peraltro poter soddisfare tutte le richieste;
– a seguito delle difficoltà riscontrate dai residenti nel Comune di Calasetta di ricevere adeguata assistenza sanitaria dovuta al fatto che uno dei due medici rimasti si trovava in regime di convenzione anche per Sant’Antioco dovendosi così dividere tra due ambulatori, e l’altro ha svolto attività ridotta per esigenze personali, la cittadinanza si è attivata al fine di rivolgere precise richieste ad ATS nell’ottobre del 2020 anche attraverso apposito ricorso al Giudice del lavoro;
– secondo quanto esposto dai cittadini coinvolti, è stato richiesto ad ATS di attivarsi quanto prima per concludere le procedure di convenzionamento del nuovo medico di medicina generale al fine di risolvere la situazione di criticità oramai insostenibile;
– ad agosto 2021 è cessata definitivamente l’attività di medicina di base a Calasetta per trasferimento dei due medici rimasti, rendendo così sostanzialmente impossibile l’erogazione delle prestazioni sanitarie nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza nel Comune di Calasetta;
– per far fronte a questa situazione, alcuni cittadini di Calasetta, dai primi giorni di settembre e dopo aver trascorso un mese di agosto in cui erano totalmente privi di assistenza, hanno cominciato a rivolgersi ai medici del circondario, attraverso la procedura della cosiddetta scelta fuori ambito;
– i medici fuori ambito sono 2 o 3 medici di Carloforte che hanno preso in carico circa la metà dei pazienti di Calasetta;
– la scelta del medico fuori ambito ha una efficacia temporanea oltre che garantisce che i medici siano presenti a Calasetta solo saltuariamente ed esclusivamente per le visite domiciliari, giacché l’attività prescrizionale è totalmente dematerializzata con l’invio di mail;
evidenziato che:
– secondo ATS l’assistenza primaria viene comunque assicurata ai residenti nel comune di Calasetta dai sanitari presenti nei comuni più vicini, ossia Sant’Antioco e Carloforte all’interno dell’ambito di riferimento, ovvero presso altri ambiti territoriali individuati all’interno della stessa ASSL n. 7 di Carbonia;
– la realtà è che questa condizione di assistenza non può ritenersi soddisfacente per i cittadini del Comune di Calasetta costretti a percorrere fin troppi chilometri per qualsiasi urgenza oltre a non poter contare sul servizio di assistenza domiciliare con continuità;
– si tratta di una evidente soluzione “tampone” ben al di sotto dei livelli minimi essenziali da garantirsi al cittadino che non può essere considerata minimamente soddisfacente poiché sono troppi i cittadini del Comune di Calasetta del tutto privi di assistenza sanitaria primaria;
– in data 10 gennaio 2022 il Giudice del lavoro ha emesso sentenza condannando i cittadini ricorrenti alla rifusione delle spese di lite in favore dell’ATS Sardegna per un importo pari a 5.000 euro oltre IVA;
– la sentenza del Giudice chiude la vertenza in quanto “il livello essenziale di assistenza risulta essere stato erogato con modalità certamente non ottimali, anche a cagione della contingente situazione correlata alla pandemia in atto, ma non può dirsi esser stato sostanzialmente negato”;
– a fronte dei fatti sopra esposti i cittadini di Calasetta non solo saranno costretti a pagare per aver provato a far valere il proprio diritto alla fruizione dell’assistenza primaria o assistenza sanitaria di base come descritta all’articolo 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 e la sua qualificazione come Livello essenziale di assistenza, ma, ancor più grave, vengono di fatto condannati a continuare a vivere i disagi e le difficoltà che si configurano come una effettiva lesione del diritto alla salute,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se siano a conoscenza di quanto sopra esposto e quali azioni intendano mettere in campo affinché si avviino tempestivamente le procedure di assegnazione delle tre sedi scoperte di MMG nel Comune di Calasetta afferenti all’ambito territoriale n. 1.3 del Distretto Isole – (Sant’Antioco e Calasetta), e consentire così che il Comune di Calasetta possa tornare ad essere un luogo in cui viene concretamente garantito, h24, il diritto di accesso alle cure e il diritto alla salute della popolazione.
Cagliari, 10 marzo 2022