CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1373/A
CORRIAS – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di prorogare oltre il 31 marzo 2022, alle medesime condizioni, i contratti dei medici specializzandi assunti ai sensi dell’articolo 2 bis del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18.
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I sottoscritti,
premesso che:
– già la legge 25 giugno 2019, n. 60, che converte in legge il cosiddetto “Decreto Calabria” e lo estende a tutto il territorio nazionale, autorizza le aziende ospedaliere del SSN ad assumere medici specializzandi frequentanti i corsi di formazione specialistica a partire dal terzo anno, con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e orario parziale;
– norme successive intervengono sul contenuto dell’articolo 1, commi 547 e seguenti, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, disciplinando le modalità di assunzione che devono avvenire attraverso la partecipazione degli specializzandi ai concorsi per la dirigenza sanitaria ed essere inseriti in una graduatoria separata, distinta cioè da quella dei medici già specialisti;
– in piena crisi pandemica, l’articolo 2 bis del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19), convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, legge 24 aprile 2020, n. 27, ha consentito il conferimento, da parte degli enti e delle aziende del SSN, di incarichi di lavoro autonomo, compresi incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, tra gli altri, ai medici specializzandi, iscritti all’ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione, anche ove non collocati nelle graduatorie di cui all’articolo 1, comma 547, della legge 30 dicembre 2018, n. 145;
– lo stesso articolo specifica che i medici in formazione specialistica restano iscritti alle scuole di specializzazione universitaria e il periodo di attività, svolto durante gli incarichi in questione, è riconosciuto ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione dato che le università si devono impegnare per assicurare il recupero delle attività formative, teoriche e assistenziali necessarie al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti;
– la norma in parola è stata successivamente novellata dall’articolo 3 del decreto legge 19 maggio 2020 che prevede che gli incarichi attribuiti ai medici in formazione specialistica abbiano una durata di sei mesi, con la possibilità di proroga dell’incarico di ulteriori sei mesi, in ragione del perdurare dello stato di emergenza;
atteso che da quanto sopra riferito si evince che il SSN ha attualmente in organico medici specializzandi assunti con contratto di lavoro subordinato in scadenza al 31 dicembre 2022 provenienti dalle graduatorie di cui all’articolo 1, comma 547, della legge n. 145 del 2018 e medici specializzandi assunti con contratti di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa reclutati ai sensi dell’articolo 2 bis del decreto legge n. 18 del 2020, con scadenza imminente al 31 marzo 2022;
considerato che:
– per il prossimo 31 marzo è fissata la data di cessazione dello stato di emergenza per la pandemia da Covid-19 e non sembrerebbe che il Governo abbia intenzione di ricorrere a proroghe;
– la cessazione dello stato di emergenza, certo, rappresenta un traguardo positivo per il nostro paese e la nostra Regione, ma d’altra parte, determinerà una serie di conseguenze non tutte invece positive per il nostro servizio sanitario allo stremo e dunque per i cittadini che hanno patito dal punto di vista sanitario e assistenziale gli ultimi due anni di crisi pandemica;
– con la cessazione dello stato di emergenza, infatti, i numerosi contratti sottoscritti con i medici specializzandi, ma anche con tanti altri medici e professionisti infermieri, ostetriche, OSS e altro personale sanitario, scadranno e, al momento, non risulta siano state attivate iniziative legislative indirizzate alla loro proroga;
– in conseguenza di ciò dal 1° aprile il SSN si vedrà privato di un numero importante di medici e di professionisti che si andrà a sommare alla carenza di medici già acclarata, derivante da anni di blocco del turn-over e di mancata programmazione, che sta portando alla chiusura dei reparti ospedalieri, all’allungarsi all’infinito delle liste d’attesa per i ricoveri e le visite specialistiche, allo smantellamento della sanità territoriale con gravi ripercussioni per i cittadini a cui non si potrà più garantire la continuità nell’erogazione delle prestazioni assistenziali;
rilevato che in Parlamento è stato depositato dal PD un emendamento che estende fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di assumere medici specializzandi secondo le modalità previste dal cosiddetto “Decreto Calabria” (assunzioni a tempo determinato per gli specializzandi inseriti in graduatoria), ma niente risulta sia in programma per gli specializzandi assunti con i contratti di lavoro autonomo in scadenza al 31 marzo 2022;
ritenuto che:
– data la grave situazione in cui versa il sistema sanitario, non sia questo il momento giusto per rinunciare a importanti risorse umane in grado di supplire almeno parzialmente alla grave carenza di medici;
– la ripresa della normalità non comporterà certamente per i presidi sanitari un carico di lavoro inferiore rispetto al periodo emergenziale ma semmai il contrario, tenuto conto che l’attività ordinaria aumenterà per sopperire ai ritardi accumulatisi nei due anni pandemici in cui tante prestazioni assistenziali sono state rinviate e in cui le liste d’attesa si sono allungate all’inverosimile;
– il rinnovo contrattuale contribuisca a rendere gli ospedali di nuovo attrattivi per le giovani leve di medici specialisti, non più costretti a cercare lavoro fuori dai confini regionali o addirittura nazionali;
– i medici specializzandi debbano essere tutelati nella loro legittima aspettativa di un rinnovo contrattuale alle medesime condizioni originarie, anche in ragione degli enormi sacrifici profusi durante l’emergenza;
– i cittadini tutti debbano avere assicurato e garantito, in tempi certi e non più rinviabili, il loro diritto alla salute,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) concordano nel riconoscere il grande lavoro svolto dai medici specializzandi durante i due anni di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19;
2) convengano che rinunciare alle professionalità degli specializzandi, a partire dal 1° aprile 2022, contribuirà ad aggravare una crisi senza precedenti del Servizio sanitario regionale, già allo stremo per la carenza di medici, e di conseguenza, a recare danno a cittadine e cittadini sardi bisognosi di cure e di assistenza;
3) non ritengano necessario attivare debiti canali interlocutori coi soggetti competenti a Roma per rappresentare la difficile situazione sanitaria nell’isola e avanzare richieste di proroga dei contratti in scadenza;
4) non ritengano, altresì, sfruttando l’autonomia di cui gode la Regione nella gestione della sanità, individuare percorsi e soluzioni al problema che consentano di rinnovare i contratti in scadenza al 31 marzo 2022.
Cagliari, 11 marzo 2022