CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1365/A
(Pervenuta risposta scritta in data 30/05/2022)
MANCA Desirè Alma, con richiesta di risposta scritta, sul Piano strategico nazionale per l’attuazione dei programmi di politica agricola comunitaria.
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La sottoscritta,
premesso che:
– il 20 gennaio 2022 l’Italia ha presentato alla Commissione europea il Piano strategico nazionale per l’attuazione e il coordinamento dei programmi della Politica agricola comune (PAC) 2023-2027;
– il Piano prevede, tra gli altri, lo stanziamento di risorse pari a 1,8 miliardi di euro per il miglioramento delle condizioni di benessere animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, in attuazione della strategia farm to fork;
– è previsto inoltre un sistema di aiuti al reddito più equo a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne;
– la strategia prevede l’implementazione di uno specifico eco-schema per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici, relativo alla gestione del farmaco veterinario con la finalità di riduzione, secondo due livelli di impegno: un primo livello che prevede il rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario il cui target è rappresentato da bovini da latte, bovini da carne, bovini a duplice attitudine, vitelli da latte, bufalini, ovini, caprini e suini; un secondo livello che offre sostegno agli allevamenti che praticano pascolamento o allevamento semibrado e il cui target è rappresentato da suini, bovini da latte, bovini da carne e bovini a duplice attitudine;
– inoltre, dalla lettura del PSN emerge una ulteriore penalizzazione della nostra isola in quanto il valore medio dei titoli base PAC risulta di gran lunga inferiore al valore medio nazionale, attestandosi a circa il 50 per cento di quest’ultimo;
considerato che:
– nell’eco-schema 1 al livello 2 non vi è traccia del comparto ovicaprino, che in Sardegna si caratterizza per una forma di allevamento estensiva che rientra appieno nelle logiche europee;
– tale comparto, trovandosi escluso dall’eco-schema, sarebbe fortemente penalizzato anche alla luce delle gravi sofferenze che lo stesso sta attraversando per il perpetuarsi negli anni di costi di produzione di gran lunga superiori al valore del prodotto immesso nel processo di vendita;
– l’esclusione del comparto ovicaprino, che in Sardegna coinvolge circa l’ottanta per cento delle imprese agricole, comporta perdite che possono essere stimate in circa 600 milioni di euro nel quinquennio della PAC;
– la scelta di convergenza per i titoli più bassi, che prevede un aumento del 5, 6, 7, 8 per cento per le annualità che vanno dal 2023 al 2026, non fa altro che continuare ad alimentare il divario tra le regioni, in quanto in Sardegna alla fine del quinquennio si arriverebbe ad ottenere circa il 65 per cento del valore della media nazionale;
– gli aspetti sottolineati del PSN sono tali da produrre svantaggi competitivi importanti e mantengono inalterate le disuguaglianze che risultano tali da compromettere non solo le condizioni operative ma anche la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche sarde,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
a) se siano a conoscenza di quanto esposto;
b) se non ritengano di intervenire presso i ministeri competenti per ottenere equità e giustizia nella distribuzione dei fondi PSN;
c) se non ritengano necessario coordinarsi con i Presidenti e gli Assessori competenti delle altre regioni che soffrono dei medesimi problemi relativi alla programmazione comunitaria.
Cagliari, 3 marzo 2022