CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1368/A
PERU – OPPI – SECHI – MORO – STARA, con richiesta di risposta scritta in merito alla grave carenza dei medici specialisti nei diversi presidi ospedalieri sardi, e dei medici di medicina generale in diversi comuni della Sardegna, ma con particolare riferimento alla sempre più importante carenza di questi ultimi nel territorio di Lanusei.
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I sottoscritti,
premesso che:
– come noto, la lunga vicenda relativa all’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha tragicamente evidenziato le carenze e la precarietà del Sistema sanitario regionale mettendo in evidenza la perdurante carenza di medici specialisti nei vari presidi dell’Isola e la mancanza di medici di medicina generale in molti comuni sardi, ma in particolare in quelli ubicati nelle cosiddette zone disagiate per le difficoltà nei collegamenti; carenza il cui allarme era stato comunque segnalato anche negli anni precedenti al periodo Covid;
– le cause di tali carenze sono certamente diverse e sono da ricercare, non solo nel blocco del turnover parziale o totale per il rispetto dei parametri di spesa, ma anche nei diversi pensionamenti, nel numero insufficiente degli studenti che si iscrivono al corso di laurea in medicina e nell’attuale sistema delle scuole di specializzazione, senza tralasciare la scelta del numero chiuso nelle facoltà di Medicina e nelle professioni sanitarie, tutte cause che nel loro complesso hanno contribuito a non poter garantire la copertura degli organici;
– a ciò si aggiunge il problema del rifiuto da parte dei medici di prestare la propria attività lavorativa nei presidi di zone disagiate, pur facenti parte di graduatorie valide, a cui si è tentato di porre un freno attraverso incentivi, ma in maniera purtroppo insufficiente;
– in particolare, il presidio ospedaliero di Lanusei si ritrova ad oggi in una situazione ormai diventata a dir poco logorante per i pochissimi medici rimasti;
– invero i dati dimostrano che nell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei mancano complessivamente nei vari reparti ben 57 medici specialisti;
– alla situazione sopra menzionata si aggiunge quella della mancanza dei medici di base assenti in molti comuni ogliastrini, che in alcuni comuni mancano da più di tre anni;
considerato che è evidente che tale situazione, oltre al mal funzionamento di tutto il sistema sanitario, determina per gli specialisti attualmente in servizio nelle strutture pubbliche carichi di lavoro eccessivi, turni sempre più estenuanti e continue rinunce a riposi e ferie;
atteso che:
– si è consapevoli delle misure fino ad oggi attivate per limitare la sofferenza che stanno subendo i presidi ospedalieri dell’Isola;
– purtroppo ad oggi le misure incentivanti poste in atto dalla Regione non sono bastate ad arginare la problematica in oggetto, ed è per questo che le comunità locali continuano a segnalare disagi;
– è oltremodo indispensabile trovare al più presto soluzioni che, seppure non definitive, riescano a porre un freno ad una carenza ormai insostenibile di medici e che ciò mina il diritto alla salute degli abitanti dei cittadini;
– occorre dunque un intervento deciso nei confronti del governo nazionale il quale non può limitarsi a scaricare sui sistemi sanitari regionali le conseguenze di una situazione i cui effetti saranno nel tempo sempre più penalizzanti,
chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quale sia e se vi sia una carenza di medici per ricoprire le piante organiche del sistema sanitario sardo, considerando anche la sanità privata e i medici di medicina generale occorrenti per dare copertura ai 377 comuni della Sardegna, confrontando gli iscritti all’albo dei medici dei quattro ordini regionali;
2) per quale motivo le sedi carenti non vengono assegnate dal 2020 e non sono state ancora bandite quelle degli anni successivi,
3) qual è il fabbisogno attuale di medici specialisti in base ai piani triennali del fabbisogno di personale redatti dalle singole ASL suddiviso per reparto di appartenenza;
4) se, oltre alle azioni già adottate, sia stato già predisposto un piano operativo per ricoprire il fabbisogno di medici in pianta organica del presidio Nostra Signora delle Mercede di Lanusei a seguito della nuova riforma sanitaria attuata con legge regionale 11 settembre 2020, n. 24;
5) quale sia il numero dei medici sardi che dopo la specializzazione o la laurea decidono di abbandonare la Sardegna, e se vi sia da parte dell’assessorato una politica di incentivazione per riportarli in terra di Sardegna;
6) se al perdurare della mancanza dei medici di medicina generale si sia ipotizzato di aumentare il massimale dei pazienti gestito dai medici di base oggi fermo a 1500 come già avvenuto in altre regioni italiane che hanno portato a 1800 il massimale dei pazienti per ogni medico di medicina generale, ipotesi questa che diverrebbe ancor più verosimile e concreta in considerazione della introduzione della figura dell’infermiere di comunità che ben potrebbe supportare l’attività del medico anche all’interno delle costituende case di comunità;
7) se sia stata valutata l’ipotesi di poter rivedere l’onorario dei medici di continuità assistenziale equiparandolo ai compensi attribuiti ai medici che operano presso le USCA, come già previsto nella Regione Veneto;
8) se sia stata valutata da parte dell’assessorato competente il rafforzamento o l’istituzione all’interno del Dipartimento risorse umane di ARES Sardegna di un ufficio con compiti straordinari per il reclutamento di personale medico con professionalità conseguita all’estero, e riconosciuto dall’ordinamento italiano, o di medici italiani attualmente assunti in strutture straniere.
Cagliari, 9 marzo 2022