CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 208/A
(Pervenuta risposta scritta in data 04/03/2022)
LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, in merito agli allarmanti risultati del Piano di caratterizzazione della discarica consortile “Spiritu Santu” a Olbia.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– il Comune di Olbia congiuntamente al CIPNES hanno affidato alla società ARCADIS l’incarico di predisporre la relazione descrittiva delle indagini previste dal Piano di Caratterizzazione della discarica consortile “Spiritu Santu” a Olbia;
– le attività di indagine sono state eseguite in due fasi, la prima nel 2015 da parte della ditta Eurolab Srl e la seconda nel 2017 da parte del raggruppamento SGM-THEOLAB;
– le indagini hanno interessato sia l’ex discarica comunale, la cui gestione è affidata al CIPNES a seguito dell’accordo stipulato con il Comune di Olbia in data 13 aprile 2016, che gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti anche essi in capo al CIPNES;
considerato che:
– le analisi chimiche delle acque sotterranee, hanno indicato diverse eccedenze rispetto alle soglie di contaminazione (CSC) previste dal decreto legislativo n. 152 del 2006 per la qualità delle acque di falda;
– in particolare hanno superato le concentrazioni di riferimento le seguenti sostanze tossiche: arsenico, antimonio, cromo VI, piombo, cloroformio, benzene, idrocarburi, floruri, nitriti e nitrati;
– i superamenti principali sono stati registrati a valle della discarica comunale, ma per alcuni parametri si sono registrati superamenti sparsi e anche a monte delle aree dell’impianto (discariche);
– le analisi effettuate sul percolato hanno rilevato che non si tratta di percolato in senso stretto ma di un potenziale mix tra le acque di percolazione attraverso i rifiuti e le acque sotterranee; ciò fa supporre che le concentrazioni dei parametri siano pertanto presumibilmente diluite rispetto al percolato presente nel volume della discarica stessa;
– dalle analisi è emerso che il carico di contaminazione del percolato della discarica comunale è inferiore a quello della discarica consortile e che il carico di contaminazione per alcuni parametri aumenta significativamente passando da monte a valle idrogeologico;
– poiché la discarica non è dotata di uno strato di argilla sotto ai rifiuti, né di copertura, è in elevazione, non è possibile stimare con precisione la produzione di percolato che va a diffondersi nell’ambiente circostante, prevalentemente nell’ambiente acquifero;
– le analisi eseguite nel 2017 in occasione del piano di caratterizzazione hanno evidenziato “eccedenze diffuse spazialmente delle soglie di contaminazione (CSC) in continuità con i parametri riscontrati nelle campagne 2013-2017” del monitoraggio dell’impianto;
– in particolare sono stati registrati ancora una volta superamenti diffusi delle CSC nelle acque di falda delle seguenti sostanze: fluoruri, nitriti, alluminio, arsenico, antimonio, ferro, manganese, cromo VI, zinco, benzene e idrocarburi;
– inoltre sono state rilevate eccedenze degli inquinanti tossici in piezometri della rete di controllo dove non erano mai stati rilevati in precedenza (idrocarburi, cloroformio, benzene, cromo VI, arsenico);
rilevato che:
– a dicembre 2017 le analisi eseguite dalla SGM hanno rilevato che 24 dei 29 campioni delle acque di falda presentavano un superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC), fissate dalla tabella 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
– sono stati rilevati superamenti per i seguenti parametri: – floruri – nitriti – alluminio – arsenico – antimonio – ferro – manganese – nichel – cromo VI – piombo – zinco – cloroformio – benzene – idrocarburi totali come n-esano;
dato atto che in questi anni sono state destinate ingenti risorse per interventi di bonifica e ripristino ambientale del sito, e in particolare:
– euro 638.000 nel 2005 stanziati dalla Regione al Comune di Olbia, dopo le numerose segnalazioni di odori molesti e di tracimazione di liquami inquinanti al suolo e sottosuolo;
– euro 1.300.000 nel 2016 stanziati dalla Regione al Comune di Olbia per l’attuazione da parte del Cipnes di un nuovo intervento di “disinquinamento, ripristino ambientale e messa in sicurezza del sito”;
– euro 2.300.000 nel 2017 stanziati dalla Regione al Cipnes per l’intervento di “Completamento messa in sicurezza permanente – Capping ex discarica Comunale Spiritu Santu”;
– euro 1.080.000 nel 2019 stanziati dalla Regione per un ulteriore intervento di bonifica;
dato atto altresì che la Giunta regionale con la deliberazione n. 42/39 del 22 ottobre 2019 ha espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell’intervento denominato “Adeguamento funzionale dell’installazione IPPC consortile sita in località Spiritu Santu Olbia”, proposto dal Consorzio industriale provinciale Nord est Sardegna – Gallura;
richiamata per intero l’interpellanza n. 9/A del 8 maggio 2019, discussa nella seduta del Consiglio regionale del 23 luglio 2019;
considerato che sono rimasti privi di riscontro i seguenti punti dell’interpellanza in parola:
– la motivazione per cui il Cipnes non ha ottemperato alla prescrizione, imposta dalla deliberazione della Giunta regionale n. 33/49 dell’8 agosto 2013, di ricercare un altro sito idoneo dove dislocare la discarica;
– se ritengano il Cipnes affidabile per la gestione di un impianto che dovrebbe trattare un volume di rifiuti pari a 150.000 Tonn/anno e in aggiunta produrre/stoccare e/o trasportare gas;
– se non ritengano, in considerazione che l’attuale discarica ricade in un territorio sottoposto a rigidi vincoli di tutela ambientale come l’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Capo Coda Cavallo, adiacente ad un’area turistica ad alta densità abitativa e distante poco più di un km dal Mater Olbia, necessario localizzare la discarica in una porzione di territorio meno rilevante dal punto di vista paesaggistico- ambientale;
– quali iniziative intendano adottare per ridurre il volume dei rifiuti che devono essere conferiti nelle discariche della Sardegna e applicare i canoni dell’economia circolare, come definiti nelle quattro direttive comunitarie in materia, ovvero promuovendo soluzioni di risparmio energetico e l’utilizzo di energia effettivamente rinnovabile; la progettazione e la commercializzazione di prodotti di più lunga durata, riparabili, riutilizzabili e facilmente riciclabili; la riduzione del consumo di risorse naturali e della produzione di rifiuti mediante la diffusione della pratica del riciclo per la produzione di materia prima secondaria;
– quali iniziative intendano adottare per ridurre i rischi connessi allo sviluppo di incendi presso impianti che gestiscono rifiuti;
ritenuto di dover riproporre le predette domande per soddisfare il diritto di informazione delle popolazioni limitrofe alla discarica,
chiede di interrogare l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto “Adeguamento funzionale dell’installazione IPPC consortile sita in località Spiritu Santu Olbia” si sia tenuto conto degli allarmanti risultati delle indagini effettuate nell’ambito del piano di caratterizzazione approvato dal Comune di Olbia in data 3 febbraio 2015;
2) se il Cipnes abbia proceduto ad effettuare le bonifiche per la cui esecuzione sono stati stanziati complessivamente oltre euro 5.000.000 a partire dall’anno 2015;
3) la motivazione per cui il Cipnes non ha ottemperato alla prescrizione, imposta dalla deliberazione della Giunta regionale n. 33/49 del 2013, di ricercare un altro sito idoneo dove dislocare la discarica;
4) se ritengano il Cipnes affidabile per la gestione di un impianto che dovrebbe trattare un volume di rifiuti pari a 150.000 Tonn/anno e in aggiunta produrre/stoccare e/o trasportare gas;
5) se non ritengano, in considerazione che l’attuale discarica ricade in un territorio sottoposto a rigidi vincoli di tutela ambientale come l’Area marina protetta di Tavolara-Punta Capo Coda Cavallo, adiacente ad un’area turistica ad alta densità abitativa e distante poco più di un km dal Mater Olbia, necessario localizzare la discarica in una porzione di territorio meno rilevante dal punto di vista paesaggistico- ambientale;
6) quali iniziative intendano adottare per ridurre il volume dei rifiuti che devono essere conferiti nelle discariche della Sardegna e applicare i canoni dell’economia circolare, come definiti nelle quattro direttive comunitarie in materia, ovvero promuovendo soluzioni di risparmio energetico e l’utilizzo di energia effettivamente rinnovabile; la progettazione e la commercializzazione di prodotti di più lunga durata, riparabili, riutilizzabili e facilmente riciclabili; la riduzione del consumo di risorse naturali e della produzione di rifiuti mediante la diffusione della pratica del riciclo per la produzione di materia prima secondaria;
7) quali iniziative intendano adottare per ridurre i rischi connessi allo sviluppo di incendi presso impianti che gestiscono rifiuti.
Cagliari, 15 novembre 2019