CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 840/A
(Discussa in Aula il 22/06/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)
(Pervenuta risposta scritta in data 25/02/2022)
SOLINAS Alessandro, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di degrado in cui versa il patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dall’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA) e sui gravi disagi che questo stato sta arrecando agli assegnatari degli alloggi situati nel quartiere di Torangius ad Oristano.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)) è stata istituita l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA);
– l’articolo 1 della predetta legge prevede che al fine di assicurare il diritto fondamentale all’abitazione a particolari categorie sociali, la Regione promuova politiche di edilizia residenziale pubblica indirizzate, tra l’altro, a:
a) incrementare e valorizzare il patrimonio abitativo di proprietà pubblica attraverso interventi di nuova costruzione, di recupero e di riqualificazione urbanistica;
b) perseguire obiettivi di qualità e di vivibilità degli alloggi pubblici favorendo il contenimento dei costi di costruzione, il risparmio energetico e gli interventi di architettura ecocompatibile;
– la legge regionale 22 settembre 2016, n. 22 (Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) ha modificato la legge regionale n. 12 del 2006;
– l’articolo 1, comma 2, della legge regionale n. 22 del 2016 prevede che la Regione eserciti le proprie funzioni in materia di edilizia sociale assicurando il conseguimento dei seguenti obiettivi generali:
a) salvaguardia della coesione sociale e del diritto all’abitare per le persone singole e i nuclei familiari svantaggiati, garantendo adeguata risposta ai fabbisogni abitativi da questi espressi attraverso l’incremento e la qualificazione del patrimonio di edilizia sociale e il sostegno a titoli di godimento e tipi di intervento offerti in misura insufficiente dal mercato;
b) integrazione sociale per evitare l’instaurarsi di fenomeni di esclusione e ghettizzazione e favorire la creazione o il rafforzamento del senso di appartenenza al luogo e la cura degli spazi abitati, anche mediante la promozione di interventi di autocostruzione e autorecupero;
c) sussidiarietà, mediante la concertazione delle decisioni tra i diversi soggetti istituzionali e sociali interessati;
d) trasparenza amministrativa mediante la partecipazione attiva degli abitanti, a livello individuale o associato, alla formazione delle decisioni;
e) efficacia, efficienza ed economicità degli interventi, attraverso la semplificazione dei procedimenti amministrativi e l’uso di strumenti di controllo e valutazione dei risultati;
f) coordinamento con altre politiche pubbliche, soprattutto urbanistiche, territoriali, ambientali e per l’inclusione sociale, la salute, il diritto allo studio, il lavoro e l’immigrazione;
g) coordinamento con le strategie di sviluppo sostenibile del territorio, privilegiando il recupero edilizio e la riqualificazione urbana di tutti gli edifici dismessi, civili e militari, al fine di incrementare il numero di alloggi rispetto alla nuova costruzione in aree di espansione e promuovendo il risparmio nell’uso delle risorse naturali, lo sviluppo di soluzioni abitative caratterizzate da elevati standard di accessibilità e dotazione di verde e servizi, l’utilizzo di tipologie, tecniche, materiali e forme di gestione orientati alla tutela dell’ambiente e della salute e all’efficienza ed al risparmio energetico;
h) contenimento dei costi di costruzione e gestione, garantendo comunque il miglioramento della qualità e vivibilità dell’ambiente interno ed esterno all’abitazione, anche mediante la promozione di interventi di autocostruzione e autorecupero, di soluzioni innovative e pratiche sperimentali, di misure di qualificazione degli operatori pubblici e privati, l’insediamento di uffici pubblici, la promozione di politiche che favoriscano la mobilità degli assegnatari e l’integrazione degli inquilini con giovani coppie disposte ad acquistare l’alloggio sociale;
considerato che:
– l’articolo 2 della legge regionale n. 22 del 2016 prevede che la Regione attui la programmazione coordinata degli interventi di edilizia sociale attraverso la predisposizione ed approvazione:
a) del Documento di programmazione degli interventi di edilizia sociale (DoPIES), contenente gli indirizzi e i criteri programmatici e le scelte strategiche del settore;
b) di appositi piani attuativi annuali o pluriennali;
– l’articolo 2 prevede inoltre che, all’inizio di ogni legislatura, entro un anno dal proprio insediamento, la Giunta regionale elabori la proposta preliminare di DoPIES sulla base dei dati e degli elementi cognitivi forniti dall’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa (ORECA) e delle proposte provenienti dall’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA);
– l’articolo 4 della legge regionale n. 22 del 2016 elenca le competenze dell’ORECA, tra cui rivestono particolare importanza le seguenti:
1) acquisizione e raccolta di conoscenze sistematiche sulle condizioni e i fabbisogni abitativi nel territorio regionale, con particolare riguardo a quelle espresse dalle categorie sociali più deboli e dalle zone metropolitane maggiormente degradate e periferiche;
2) valutazione di coerenza fra i fabbisogni abitativi rilevati e le proposte di intervento formulate dagli enti locali e da altri soggetti, pubblici, privati e non profit attivi nel settore;
3) monitoraggio e valutazione dell’attuazione di piani e programmi riguardanti l’edilizia sociale in collaborazione con AREA e gli altri soggetti gestori di edilizia sociale;
dato atto che:
– nonostante siano passati quasi due anni dall’inizio della XVI Legislatura, la Giunta regionale non ha provveduto alla trasmissione del DoPIES al Consiglio regionale;
– risulta che a distanza di oltre 4 anni dall’entrata in vigore della non sia ancora operativo I’ORECA, che costituisce il necessario supporto conoscitivo e propositivo per l’elaborazione, l’attuazione e la revisione delle politiche abitative regionali nel campo dell’edilizia sociale;
rilevato che:
– sempre più spesso salgono alla ribalta delle cronache dei giornali le condizioni di degrado in cui versano gli immobili di edilizia residenziale pubblica della nostra regione, condizioni che stanno facendo crescere un malcontento sempre più diffuso tra gli inquilini;
– nei giorni scorsi gli assegnatari degli alloggi delle palazzine ubicate ad Oristano nel quartiere di Torangius e gestite da AREA, hanno denunciato l’incuria in cui versano gli immobili: prospetti fatiscenti e distacchi di intonaco, infiltrazioni e muffe, infissi obsoleti e altamente disperdenti che fanno lievitare i costi di riscaldamento, servizi igienici vetusti e non adeguati alle norme per il superamento delle barriere architettoniche;
considerato che:
– questo stato di diffuso degrado e abbandono del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica, sta facendo crescere un malcontento sempre più diffuso tra gli inquilini, anche in relazione ai canoni di locazione che in alcuni casi si avvicinano a quelli del libero mercato;
– le famiglie assegnatarie spesso si trovano in condizione di disagio economico che diventa anche sociale a causa delle condizioni di degrado in cui versano gli alloggi;
– a ciò si aggiunge la drammatica situazione epidemiologica da Covid-19 e le necessarie misure adottate per prevenire la diffusione del virus che hanno comportato la permanenza obbligatoria delle persone all’interno del proprio domicilio;
ritenuto che la Regione debba garantire adeguati standard di salubrità e comfort abitativo a queste famiglie, che in grande difficoltà economica e sociale, non possono permettersi autonomamente un alloggio salubre e confortevole,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) quali indirizzi intendano impartire all’Azienda regionale edilizia abitativa (AREA) affinché dia immediato avvio ai lavori di manutenzione degli immobili di edilizia residenziale del quartiere di Torangius ad Oristano;
3) quali urgenti azioni intendano porre in essere per garantire la salvaguardia della coesione sociale e del diritto all’abitare per i nuclei familiari svantaggiati e garantire il miglioramento della qualità e vivibilità degli alloggi;
4) se non ritengano urgente attuare un imponente piano di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica della nostra regione;
5) se, al fine di monitorare le condizioni e i fabbisogni abitativi nel territorio regionale espresse dalle categorie sociali più deboli, non ritengano necessario avviare immediatamente l’operatività dell’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa (ORECA).
Cagliari, 16 gennaio 2021