LXXXIV SEDUTA
Martedì 22 dicembre 2020
Presidenza del Presidente Michele PAIS
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Del Vicepresidente Giovanni SATTA
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Presidenza del Presidente Michele PAIS
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Del Vicepresidente Giovanni SATTA
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Presidenza del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 11.
MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 1° ottobre 2020 (78), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Antonio Piu e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta del 22 dicembre 2020.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che nel Buras n. 72 del 10 dicembre 2020 è stato pubblicato il ricorso n. 99 del 1° dicembre 2020 proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione autonoma della Sardegna per dichiarata illegittimità costituzionale degli articoli 11, comma 2, 13, comma 1, e 47, comma 9, della legge regionale 11 settembre 2020, n. 24, recante: "Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia".
Comunico che in data 3 dicembre 2020 è stata pubblicata sul Buras la decisione della Corte Costituzionale n. 255 del 26 novembre 2020, nella quale si dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 5, della legge regionale 16 settembre 2019, n. 16 (Seconda variazione di bilancio. Disposizioni in materia sanitaria.) Modifiche alla legge regionale 11 gennaio 2018, n. 1 (Legge di stabilità 2018) e alla legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità 2019).
Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, ha trasmesso in data 17 dicembre 2020, protocollo 9813, l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute dal 7 gennaio 2020 al 30 giugno 2020.
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 610, 722, 740, 744 (pervenute il 1° dicembre 2020), 594 (pervenuta il 4 dicembre 2020), 62 (pervenuta il 14 dicembre 2020), 645 (pervenuta il 16 dicembre 2020).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI SATTA
Annunzio di interrogazioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 770, 772, 773, 774, 775, 776, 777, 778, 779, 780, 781, 782, 783, 784, 785, 786, 787, 788, 789, 790, 791, 792, 793, 794.
Annunzio di interpellanze
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 134, 135.
Annunzio di mozioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 370, 371, 372, 373, 374, 375, 376, 377.
Discussione e approvazione del disegno di legge: Approvazione del Rendiconto generale della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2019 e del Rendiconto consolidato della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2019 (231/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 231/A: "Rendiconto generale della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2019 e del rendiconto consolidato della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2019". Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi e Assessore, il disegno di legge numero 231, oggi all'esame dell'Aula, è relativo all'approvazione del rendiconto generale della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2019 e del rendiconto consolidato per il medesimo esercizio, quest'ultimo composto dalla sommatoria delle risultanze contabili della gestione della Giunta regionale e della gestione del Consiglio regionale, con eliminazione delle transazioni contabili reciproche.
Il provvedimento, approvato con deliberazione della Giunta regionale numero 64/28 del 18 dicembre 2020, a seguito della parificazione del rendiconto generale da parte delle Sezioni riunite della Corte dei conti, intervenuta in pari data, è stato trasmesso al Consiglio il 21 dicembre ultimo scorso e prontamente inserito all'ordine del giorno dei lavori della Terza Commissione che, sentita l'illustrazione da parte dell'Assessore alla programmazione, lo ha licenziato nella seduta odierna col voto favorevole della maggioranza e l'astensione dei Gruppi di opposizione.
Dal rendiconto generale risulta che a fine esercizio 2019 sono state accertate complessivamente entrate di competenza per euro 8.597.059.678 ed impegnate spese di competenza per euro 8.370.214.193, con un saldo positivo tra accertamenti e impegni pari a 226.845.484. Giova evidenziare la notevole riduzione del disavanzo di amministrazione rispetto all'esercizio precedente, rilevata anche dalla Corte dei conti nel corso del giudizio di parificazione. Invero il risultato di amministrazione dell'esercizio 2019, determinato dal fondo cassa finale aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi, al netto del fondo pluriennale vincolato, evidenzia un saldo pari a 725.986.080 che, al netto delle quote accantonate vincolate e destinate, assume segno negativo ed è pari a meno 534.660.526. Rispetto all'analogo risultato dell'esercizio 2018, che è stato di meno 1.105.007.144 si riscontra una diminuzione del disavanzo di amministrazione, pari a 570.346.617.
Ritengo doveroso, tuttavia, richiamare anche le osservazioni e i suggerimenti formulati dai giudici contabili in occasione del giudizio di parificazione, auspicando un generale e vigoroso impegno per il superamento delle criticità rilevate attuando le necessarie misure correttive. Da segnalarsi il rinnovato invito da parte della Corte in via preliminare a dare puntuale attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 33, comma 3, della legge regionale numero 11 del 2006 e agli articoli 17 e 19 della legge numero 196/2009 per ciò che concerne la predisposizione della relazione tecnico-finanziaria con riguardo alle proposte di legge regionali di spesa, ai fini di un sostanziale rispetto dell'articolo 81 della Costituzione e di una corretta costruzione della programmazione regionale, nonché la sollecitazione ad un rafforzamento della governance sulle partecipate regionali, tema quest'ultimo già affrontato dalla Commissione Terza in occasione dell'esame del bilancio consolidato del 2019 con ampia condivisione da parte delle forze politiche dell'esigenza di un'attenta analisi, anche politica, delle attività svolte e dei risultati dalle stesse raggiunti in funzione della realizzazione degli obiettivi regionali. Quanto alla criticità più volte rilevata dalla Corte dei conti, rappresentata dalla mancata istituzione del Collegio dei Revisori della Regione autonoma della Sardegna, organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente, con importanti funzioni di raccordo tra i controlli interni e quelli esterni della stessa Corte, ai fini del coordinamento della finanza pubblica, si può oggi affermare che la stessa è in fase di prossimo superamento a seguito della recente trasmissione a questo Consiglio dello schema di decreto legislativo contenente la norma di attuazione per la costituzione di tale organo. Tanto rappresentato, stante l'urgenza e il contenuto vincolato del provvedimento in esame, si conta su una rapida e condivisa approvazione dello stesso da parte dell'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda, relatore di minoranza.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti), relatore di minoranza. Grazie Presidente. Nel breve tempo a nostra disposizione - non mi riferisco all'intervento di pochi minuti nella relazione di minoranza, ma faccio riferimento al brevissimo tempo con il quale è stata illustrata oggi dall'Assessore la proposta in Terza Commissione e poi l'arrivo in Aula - ovviamente non ci sono stati, per ovvie ragioni, nel corso di un paio d'ore i tempi per poter depositare la relazione di minoranza e vi è stata anche una qualche difficoltà nell'ambito dello studio, ovviamente, del documento, però ci viene in aiuto su questo la requisitoria del procuratore generale sul rendiconto generale della Regione Sardegna nella fase attivata presso la Sezione controllo della Corte dei conti. Alcune delle questioni sono state dette già nell'illustrazione fatta dal relatore di maggioranza, il Presidente della Commissione. Vale la pena ribadire solo come titolo quello del Collegio dei Revisori, per quanto l'Assessore abbia chiarito che l'iter di costituzione del collegio, indicato dalla Corte come elemento mancante di ausilio e supporto nella verifica e nel controllo dei conti della Regione, sia in itinere e ci auguriamo nel più breve tempo possibile possa vedere la luce il provvedimento di costituzione dell'organo, del Collegio dei revisori, presso la Regione Sardegna. Questo è indicato nella requisitoria del Procuratore a pagina 4. Poi il ritardo circa la pubblicazione rispetto ai formali tempi di pubblicazione del documento ha arrecato anch'esso un problema nell'ambito del giudizio di parifica della Corte. Questo vale la pena rilevarlo perché è sistematica la pubblicazione, di fatto, di una camicia di delibera - vale per questa come per altre delibere - e poi dobbiamo attendere settimane e settimane perché quella camicia sia corredata da un vestito e da un corpo della norma, tant'è vero che in molti casi ci sono delibere che hanno ottenuto la possibilità da parte nostra di palesarsi solo ed esclusivamente con fortissimo ritardo, e questo è stato segnalato dalla Corte. L'altro elemento è che persino la Corte dei Conti nella Sezione controllo indica e segnala il rispetto della tempistica nell'approvazione dei documenti, cioè il DEF, il documento economia e finanza, strettamente correlato con le dichiarazioni programmatiche, collegato anch'esso con gli altri documenti compreso, e vale la pena sottolinearlo, l'ecobilancio 2020, cioè la parte richiesta con la nuova normativa alle regioni, e non solo alle regioni, di comporre il bilancio indicando in modo specifico, per quanto riguarda l'Agenda 2030, la spesa e il perché della spesa circa le politiche ambientali ecosostenibili. Su questo vale la pena riallacciare questo argomento su argomenti più generali, cioè guardate quanto è importante la programmazione europea, gli indirizzi europei sulla programmazione, la ricaduta nell'ambito regionale su questi e i documenti che guardano anche all'Agenda 2020 e all'Agenda 2030 in termini di programmazione europea circa l'abbattimento dei consumi energetici, il miglioramento dell'approvvigionamento da fonti rinnovabili, la tutela ambientale, quanto addirittura sia penetrato questo argomento all'interno dei bilanci e delle istituzioni pubbliche, tanto da essere portato all'attenzione di noi tutti, persino dalla Corte dei Conti che solitamente attiva un giudizio nel merito della spesa, nella verifica della corretta spesa, ma non traccia indicazioni strategiche di questo tipo, eppure oggi è fondamentale questo argomento. L'altro elemento è quello del Piano regionale di sviluppo, anche lì la Corte sottolinea l'aspetto fondamentale, che la spesa sia strettamente correlata alle indicazioni del Piano regionale di Sviluppo che è propedeutico per indicare poi i capitoli e la qualità della spesa all'interno della legge di stabilità. L'altra segnalazione importante che fa la Corte è quella riguardante il disavanzo o meglio la parte di disavanzo utilizzata per personale e debito sulle entrate correnti che sale nel 2019 al 12 per cento rispetto a un 7,5 del 2018, quindi indicando un campanello d'allarme. Per il resto, ha detto il Presidente della Commissione nella qualità di relatore di maggioranza, l'aspetto dell'analisi tecnico-normativa. Su questo, l'abbiamo ribadito più e più volte nella terza Commissione, la Corte cita addirittura la violazione di costituzione nell'ambito del mancato rispetto delle leggi che devono per forza essere corredate dall'analisi tecnico-finanziaria compiuta e puntuale circa l'ipotetica spesa, e quasi la legge, ma in particolar modo l'analisi tecnico-finanziaria deve dare una equivalenza sulla verità della spesa futura, in questo caso più e più volte vengono fornite alle Commissioni di merito e poi per quanto riguarda la competenza sulla spesa alla terza Commissione, analisi tecnica- finanziaria che è carente sotto tanti punti di vista. Ricordo che addirittura in uno dei provvedimenti arrivati di recente, "107", sulla moltiplicazione delle nomine e delle poltrone in capo agli Assessori e Presidente, la norma finanziaria in legge recava questa dicitura: "le eventuali ulteriori spese od oneri finanziari saranno coperte col bilancio della Regione." Pensavamo a una gentile concessione di risorse da parte del Governo tedesco o di altri Governi degli Stati membri, ovviamente quella non era possibile che fosse e che reggesse dal punto di vista di una norma finanziaria all'interno di un testo di legge. E poi è arrivata successivamente un'analisi tecnica finanziaria circa la spesa che anche lì è carente, e quindi lo segnalo a lei, Assessore, perché lei in Commissione ha sollevato la questione su questo aspetto che non sarà più accettabile una presentazione di leggi, proposte, disegni, non supportate da una puntuale e veritiera analisi tecnica-finanziaria. Perché questo è importante? Perché è chiaro che serve a noi tutti sapere qual è il quantum della spesa, sapere qual è l'importo e come vengono utilizzate le risorse pubbliche e in particolar modo immagino interessi a lei in qualità di Assessore del bilancio, in una fase in cui ricordo, e termino Presidente, solo nel corso del 2020 la Regione pare abbia perso più di 400 milioni di entrate e non ci troviamo a gambe all'aria dal punto di vista finanziario, solo ed esclusivamente perché in occasione dei provvedimenti del Governo nazionale è stata utilizzata da parte del Governo per le regioni l'utilizzo degli accantonamenti per una quota di fatto identica, trecento e passa milioni per un verso, altri 90 di altra natura per coprire questo mancato gettito. Ora, lo dico perché trattandosi di questa materia che riguarda il bilancio della Regione e il rendiconto, è chiaro a tutti che nel 2021 il mancato gettito per la Regione Sardegna sarà di gran lunga superiore in relazione all'onda lunga, purtroppo economica e legata anche al virus che come si è visto purtroppo non ci stiamo lasciando alle spalle, ma ci sono seri rischi che invece la vicenda del virus possa proseguire come sta proseguendo anche per i mesi a venire, e quindi la verifica puntuale della spesa, delle entrate e di una corretta spesa e un corretto utilizzo delle risorse pubbliche, è indubbiamente indispensabile sempre, ma in questa fase è urgente controllare con attenzione l'utilizzo delle risorse pubbliche perché le risorse pubbliche, in particolar modo in questo momento, ma anche nel passato, sono infinite e quindi bisogna stare attenti sulle dinamiche di spesa dei singoli Assessorati.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Oggi andiamo ad approvare il rendiconto generale della Regione Sardegna che è stato parificato dalla Corte dei Conti lo scorso 18 dicembre. È comunque un risultato importante, attesta che il bilancio della Regione Sardegna è un bilancio sano, ci sono una serie di criticità che vanno sicuramente migliorate, ci sono delle criticità che sono storiche, che arrivano da diverso tempo e devo dire che anche il confronto che si è avuto il primo dicembre durante la verifica da parte della Corte dei Conti è stato un incontro molto importante perché ha fatto sì che si valutassero alcuni aspetti importanti, si valutassero alcune strade da intraprendere per migliorare quella che è la situazione. Come hanno giustamente detto i due relatori di maggioranza e di opposizione e hanno spiegato in maniera molto tecnica anche sotto certi aspetti, più politica magari l'opposizione, è quello che è il rendiconto che noi oggi stiamo andando ad approvare. Ci sono degli aspetti molto importanti che la Corte dei Conti ha rilevato in miglioramento, come giustamente diceva l'onorevole Zedda, l'istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti, mi ricordo che era stato sollevato proprio dallo stesso onorevole un anno fa circa in Commissione e poi successivamente anche qui in Aula e da lì abbiamo iniziato un iter che ha portato oggi alla completa istruttoria ministeriale per lo schema del decreto legislativo che ora dovrà essere approvato dal Consiglio e questo è stato ritenuto molto importante dalla Corte dei Conti. Altro aspetto sicuramente da migliorare, fondamentale, è quello come è stato appunto detto, della relazione tecnico-finanziaria. Là proprio dal confronto che è nato con la Corte dei Conti, si è stabilito che in maniera perentoria non si possa più accettare da parte del nostro Assessorato nessun disegno di legge che non abbia una adeguata relazione tecnico-finanziaria, questo per tutte le motivazioni che diceva anche il consigliere Zedda.
È fondamentale che sia così, quindi le proposte di legge devono essere corredate da una relazione tecnico-finanziaria adeguata, però ci sono degli aspetti molto importanti che io andrei a valutare all'interno del documento che stiamo approvando. Nel 2015 la Regione Sardegna aveva un debito per il quale ha fatto un accordo con lo Stato di un miliardo e mezzo, questo debito doveva essere ripianato in trent'anni, oggi noi ci troviamo in una condizione, quindi questo cosa voleva dire, vuol dire che a oggi avremmo dovuto impiegare ulteriori 25 anni per ripianare quel debito. Oggi noi ci troviamo in una condizione che nei prossimi 4 anni potremmo ripianare quel debito pregresso da parte della Regione, cioè quel disavanzo strutturale che la Regione Sardegna aveva, potrebbe essere ripianato ad oggi in 4 anni invece che in 25 come era stato programmato e questo è un aspetto fondamentale, ribadito anche dalla Corte dei Conti, che fa capire che il bilancio della Regione ripeto è sano, ma soprattutto che si stanno facendo importanti sacrifici per cercare di migliorare ancora di più quello che è il bilancio di questa Regione.
PRESIDENTE. Grazie, assessore Fasolino.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
Metto in votazione l'articolo 7. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 8.
Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9.
Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10.
Metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, del DL 231/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del disegno di legge: Assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2020 e del bilancio pluriennale 2020/2022 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie (232/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 232/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Presidente, onorevoli colleghi e Giunta tutta, il disegno di legge in esame approvato dalla Giunta regionale il 18 dicembre del 2020, con deliberazione numero 64/29, è stato trasmesso il 21 dicembre ultimo scorso al Consiglio e prontamente inserito nell'ordine del giorno della III Commissione, convocata per il giorno 22 dicembre 2020. Nella seduta odierna a seguito dell'illustrazione del provvedimento da parte dell'Assessore della programmazione la Commissione ha approvato con modifiche il testo con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e l'astensione dei Gruppi di opposizione. Il provvedimento contiene disposizioni dirette all'aggiornamento dei dati inseriti in sede di bilancio di previsione, a seguito dell'approvazione del rendiconto generale dell'esercizio 2019, nonché alcune disposizioni in tema di proroga di termini e modifiche delle leggi regionali numero 30/2020 e 22/2020. Stante l'urgenza che il disegno di legge riveste, se ne auspica una rapida approvazione da parte dell'Aula.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Cesare Moriconi, relatore di minoranza.
MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Presidente, diciamo finalmente la parificazione da parte della Corte dei conti ci consente di discutere dell'assestamento di bilancio, il quale in questa occasione si propone per essere quasi tecnico, se non fosse che all'interno ci sono disposizioni varie della proroga, della vigenza e della legge di riforma sanitaria, su cui più in là ci ritorno, e offre anche lo spunto per due riflessioni circa le previsioni che stanno nell'articolo 2, al fondo di cassa al primo gennaio 2020, nella quale norma, nel quale articolo è detto che il fondo di cassa al primo gennaio 2020 è rideterminato, ed è rideterminato anche per gli effetti dell'articolo 1 della legge numero 30 del 2020, la variazione di bilancio recentemente discussa e approvata dal Consiglio regionale, col quale si attua l'accordo di programma del novembre 2019. Perché è uno spunto interessante? Perché per gli effetti di questo provvedimento noi sull'esercizio del 2020 abbiamo l'efficacia di quell'accordo che, sommando le cifre più importanti, dovrebbe ammontare ai 33,8 milioni del miliardo e mezzo che si spalma da qui sino al 2033, e ai 7 milioni della quota che compete per i 412 milioni che ci sono stati dati, a parziale ristoro di tutto ciò che non c'è stato dato e che ci avrebbero dovuto dare, che complessivamente fa una quarantina di milioni di euro. Perché è interessante? Perché noi su quella materia abbiamo provato a proporre un ragionamento di tipo diverso di cui avremmo avuto bisogno oggi, che guardate coincide molto in termini di obiettivi, di finalità, alle stesse ragioni che stanno all'interno del tema più discusso oggi di Recovery Fund e di next generation. Cioè gli obiettivi sono sempre gli stessi, le questioni sono sempre le stesse, sono i grandi temi sui quali il Consiglio regionale e il mondo produttivo e sociale e i cittadini della Sardegna si rivolgono, sperando che finalmente prima o poi si riesca ad affrontare per ridurlo il ritardo di sviluppo derivante dalle condizioni di insularità, derivante dall'arretratezza o dalla inadeguatezza delle nostre infrastrutture viarie e ferroviarie, sui temi dell'energia, sui temi dell'ambiente, riguardo all'evoluzione negativa degli indicatori dell'istruzione e dello spopolamento delle zone interne. Di tutto ciò ne parliamo sempre e per tutto ciò l'unica soluzione che noi abbiamo è di tentare di intercettare quelle risorse, che sono molte risorse; e allora l'accordo in quell'occasione costituiva lo strumento, e noi dicevamo: "Perché, anziché stipulare un accordo di questo tipo, non riandiamo nel tavolo che è previsto e che avremmo dovuto insediare sin dal gennaio del 2020, entro il 6 gennaio del 2020, per poter rideterminare quelle risorse, e magari utilizzare quel miliardo e mezzo per chiamare lo Stato in quell'occasione (eravamo in tempi pre Covid) a partecipare, cofinanziando assieme anche all'Europa che poteva utilizzare gli strumenti di cui dispone, per esempio la BEI, per realizzare un volume in termini di risorse e affrontare questi temi, queste questioni?". Oggi noi l'avremmo dovuto fare meglio sul Recovery Fund, e stiamo parlando sempre degli stessi, e l'avremmo potuto fare se ce ne fossimo occupati per tempo, abbiamo invece (questa è l'occasione per iniziare a parlarne) ricevuto una nota stampa con la quale siamo stati informati che a Roma abbiamo inviato una richiesta di finanziamento di circa 206 progetti che dovrebbero far parte di un piano di Recovery Fund regionale rispetto al quale il Consiglio non soltanto non si è pronunciato, quindi di fatto è stato esautorato rispetto ad un atto di programmazione di tale importanza, ma neppure dagli atti della Giunta risulta alcunché, a significare il fatto che abbiamo difficoltà a comprendere chi è che ha dato gli indirizzi ai fini dell'assemblaggio di queste proposte progettuali, sulla base di quale strategia, di quale visione, di quali criteri, di quali valutazioni in termini di ammissibilità delle proposte oppure in termini di coerenza rispetto alle linee guida che la Commissione europea e il Governo nazionale hanno adottato. Noi lo avremmo voluto fare sin da giugno, oggi arriviamo tardivamente e chiediamo e riproponiamo che su questo tema il Consiglio regionale possa discutere, perché deve discutere, perché sono le sue funzioni, perché sono le sue prerogative, perché è un dovere da parte di chi propone atti di programmazione chiedere il giudizio del Consiglio regionale…
PRESIDENZA. Per cortesia, fate svolgere l'intervento all'onorevole Moriconi!
MORICONI CESARE (PD). Io lo capisco, è una materia che annoia però è una materia importante, e io penso che, al di là della diversità di posizione politica e anche sui banchi del Consiglio, io penso che su queste materie lo sforzo verso il quale noi propendiamo e al quale noi richiamiamo tutti deve essere unitario. Cioè, stiamo parlando delle stesse questioni, delle solite questioni da decenni e non è tollerabile che si vada in modo così disunito. Su questi temi è necessario che ci si incontri, perché ci sono tante occasioni per dividersi ma non queste.
Sull'articolo 6, Presidente, e assessore Nieddu, che ringrazio per avere accolto l'invito da parte della Commissione a partecipare a questa seduta, si richiede la proroga dei termini dell'efficacia delle previsioni della legge 24, la legge di riforma sanitaria. I nostri dubbi sono questi, ce ne sono tanti ma tra i dubbi io tengo a sottolineare questo: noi abbiamo approvato la legge a settembre, siamo stati chiamati urgentemente a discutere di una legge che avrebbe dovuto, chiaramente a dire dei proponenti e dei sostenitori, avrebbe dovuto avere anche efficacia ai fini del contenimento dell'emergenza sanitaria, contrariamente invece a chi sosteneva che invece l'approvazione di una legge di questo tipo avrebbe trovato difficoltà di attuazione in una situazione di questo tipo, e quella legge avrebbe dovuto essere attuata già entro il primo mese per tutta una serie di disposizioni che sono previste, tra le quali la nomina dei Commissari, che evidentemente non è che non sono stati nominati oggi a pochi giorni dall'entrata in vigore, ma non sono stati nominati sin dall'inizio, e questo evidentemente denuncia il fatto che sin dall'inizio c'è stata una difficoltà di attuazione, e allora non si comprende la ragione per la quale soltanto oggi si chiede la traslazione di un anno. Punto primo. Il punto secondo è: ma gli effetti di questo rinvio di un anno, che crea una situazione in cui non si è né ATS né ARES, una transizione dove non si è né carne né pesce, una transizione nella quale non si riesce a comprendere quali effetti possa subire in termini di condizionamento sulla qualità del servizio che deve essere erogato su una materia di questo tipo… perché non c'è stato neppure il tempo di approfondirlo, di svilupparlo, di incontrare coloro i quali in prima persona magari sono impegnati ad affrontare un'emergenza sanitaria che implica invece il massimo della concentrazione e il massimo dell'efficacia del sistema, e allora non avendo avuto questo tempo e la possibilità di aprire la discussione, è necessario che la comunità degli operatori del mondo sanitario e la comunità sarda attraverso il Consiglio regionale possa trovare le rassicurazioni, se ci fossero, altrimenti ragionare su quali possano essere e debbano essere i termini rispetto a cui, con questa proposta, porre rimedio.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, volevo solo chiedere appena possibile una sospensione di dieci minuti, perché stamattina in sede di Commissione è uscita fuori anche una proposta fatta dalle opposizioni che credo che sia meritevole, e assolutamente abbiamo necessità di poterci confrontare per quanto riguarda alcune cose che potremmo anche inserire nel provvedimento che abbiamo in discussione. Quindi, Presidente, appena le è possibile chiederei una sospensione.
PRESIDENTE. La potremmo fare subito, volendo, prima di iniziare la discussione.
Seduta è sospesa per 10 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 05, viene ripresa alle ore 17 e 58.)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
Aveva chiesto la parola l'onorevole Zedda, prego ne ha facoltà. Scusate, chiedo ai colleghi Consiglieri di ricomporsi in Aula, grazie.
Sull'ordine dei lavori onorevole Comandini, prego
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io credo che prima di riprendere la discussione del provvedimento illustrato ci sia la necessità, visto l'oggetto dell'interruzione, che è stata richiesta dai colleghi, conoscere anche l'esito che avete in qualche modo elaborato relativamente alla problematica dei licenziamenti dei lavoratori ARAS, altrimenti non capiremmo 53 minuti di sospensione, con i massimi vertici delle agenzie, lo stesso Commissario, quindi se qualcuno volesse rendere edotta anche questa parte dell'Aula vi ringrazieremo.
PRESIDENTE. Sono in corso, diciamo, delle verifiche ed approfondimenti tecnici alla fine del quale, naturalmente, verrà informato l'intero Consiglio.
Discussione e approvazione del disegno di legge: Assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2020 e del bilancio pluriennale 2020/2022 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie (232/A).
PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 232.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ricollego all'intervento del collega Moriconi in relazione alla relazione di minoranza presentata sul testo dell'assestamento di bilancio, e cioè su una materia più generale che il collega ha trattato quella del fondo per la ripresa, il recovery fund, oltre all'altro aspetto sul quale non ritornerò, cioè anche la vertenza cosiddetta entrate e il rapporto col Governo, e tutte le azioni legate alle conseguenze ricadute che questa iniziativa del Presidente della Regione ha avuto con lo Stato e le ricadute e le conseguenze per la Regione Sardegna, ma su quello che ha detto bene l'onorevole Moriconi e quindi faccio mie le sue parole. Sul Recovery Fund, il fondo per la ripresa invece ribadisco i concetti già espressi aggiungendo alcune considerazioni; innanzitutto è da mesi che l'Europa discute su finanziamenti, interventi per consentire agli Stati membri di superare questo momento difficile. E come sapete mentre c'è stato un grande dibattito, ed è ancora in corso, per quanto riguarda il finanziamento che determinerebbe un indebitamento per i fondi per la sanità, sul tema del fondo per la ripresa vi è stato solo ed esclusivamente un incidente di percorso legato a due Paesi membri che hanno, in relazione a dei provvedimenti dell'Europa contro quei Paesi, perché stanno sistematicamente violando i principi fondamentali che hanno dato origine all'Europa pacificata e unita, c'è stato quel momento di scontro ma al di là di quella fase più polemica da parte dei due Stati per gli interventi che ci sono stati nei loro confronti di censura per leggi adottate nel corso del recente passato, per il resto tutti i Paesi, con i Paesi, le Regioni, le Città metropolitane hanno guardato alla misura legata ai finanziamenti del Fondo per la ripresa con interesse, anche perché si tratta di un aggiornamento strettamente connesso alla programmazione che è in corso, o che meglio dire, sta iniziando. Su questo mentre in tutti gli altri Paesi c'è stata una corsa contro il tempo in relazione a una capacità progettuale per presentare progetti in sintonia con i fondi principali di finanziamento inseriti all'interno del fondo per la ripresa, ricordo innanzitutto a me stesso ambiente, ecologia, ecosostenibilità, riconversione industriale dei presidi con una vocazione ambientale, conoscenza, innovazione tecnologica e inserimento nell'ambito della programmazione tramite il Fondo per la ripresa di due nuove voci che sono quelle dell'inclusione sociale, ovviamente legata alla drammaticità della situazione economica in Europa, e anche nel nostro Paese, purtroppo, e nella nostra Regione, è l'elemento della salute e del benessere dei cittadini strettamente connesso alla sanità. Su questo il Governo francese, ad esempio, ha elaborato un piano e delle strategie già a partire dal mese di luglio in vista anche dell'annuncio del solo annuncio del piano di ripresa. In Sardegna abbiamo cercato di suscitare il dibattito con diversi interventi, che ha citato prima di me l'onorevole Moriconi, ma abbiamo semplicemente appreso del trasferimento al Governo nazionale di alcuni progetti, su quali basi, con quali interlocuzioni? Ricordo che uno degli elementi fondamentali per la progettazione a livello locale su risorse europee, e perché quelle risorse possano essere ottenute, è il coinvolgimento dei portatori di interesse, che nel nostro caso è la società sarda nelle sue articolazioni. Non è stata fatta una riunione e da quel che avverto all'interno degli Assessorati non è stato coinvolto neanche l'apparato regionale interno alla stessa struttura della Regione. Quindi noi rischiamo veramente di aver presentato un parco progetti datato anni 90, faccio a lei, Presidente, un esempio: una delle questioni che riguarda un finanziamento molto interessante è il collegamento Sassari - Alghero via ferro, ferrovia. Il tracciato esiste, la tratta potrebbe essere attivata anche potenziando il tracciato raddoppiandolo, è un interesse delle Ferrovie, che a fronte di risorse nostre messa a correre per quel progetto, potremmo beneficiare di ulteriori cofinanziatori, in questo caso Ferrovie dello Stato, perché quel progetto è interessante. Scopriamo invece che, con che il fondo per la Sardegna dovrebbe attestarsi all'incirca 7,6 miliardi di euro, scopriamo che 500 milioni, solo per fare un esempio, verranno destinati alla Lanusei - Oristano. Io non ho nulla in contrario che gli abitanti di Lanusei possano incontrarsi con gli abitanti di Oristano e viceversa, sarei curioso di sapere se questa opera strategica tiene conto del fatto che dovremmo attraversare il parco del Gennargentu con tutte le questioni legate all'ambiente, e lei Presidente, mi rivolgevo a lei perché sa bene qual è la dinamica di difficoltà per quanto riguarda l'autorizzazione paesaggistica sulla Sassari - Alghero, ripercorreremo lo stesso errore, identico tale e quale. E soprattutto vorrei avere certezza dei flussi di traffico, ci saranno milioni di persone a fronte di una spesa del genere che hanno la necessità, ho chiesto al mio collega sindaco di Baunei, che è vicino a Lanusei, come tutti sanno, e non mi ha espresso come esigenza fondamentale del territorio di Baunei di essere collegati con Oristano, semmai di completare la 125 Cagliari - Ogliastra e poi la prosecuzione verso Olbia, quindi neanche le comunità, perché a quel punto ho chiesto al mio collega di Baunei, se fosse stato il territorio di Baunei, di Lanusei a richiedere un investimento di questo tipo, nulla di fatto, mai stato fatto un incontro, né con lui né con gli altri Sindaci. Quindi sono desideri, non sono esigenze, ecco lì mi preoccupa un po' di più il fatto che si stia andando in quella direzione. L'altro elemento che vorrei sottolineare su questo è che è necessario un programma di lavoro, di condivisione, di progettazione, di coinvolgimento perché altrimenti rischiamo non solo di andar lunghi ma di buttare risorse o meglio, o meglio, o peggio, di non ottenerle. L'altro elemento è quello dell'articolo 6 ma verosimilmente sulla questione sanità ci ritorneremo quando tratteremo l'articolo nel dettaglio, circa il rinvio della riforma sanitaria. Ricordo che nell'Aula è stato detto che era un momento storico per la Sardegna, applausi, abbracci, scene, come dire, anche commoventi anche da un punto di vista dell'affetto che molti esponenti della maggioranza riponevano nella riforma sanitaria, che si è sciolta come neve al sole, ma su questo ritorneremo. L'altro aspetto che vorrei sollecitare, anzi sono due, sono questi: 1) il comma 6 sempre dell'articolo 6 prevede una rimodulazione del finanziamento che dalla diocesi di Cagliari dovrebbe andare alla Vice provincia sarda dell'Ordine della Mercede, ricordo che la Chiesa è un'organizzazione, istituzione, che esiste da 2020 anni, un po' di più rispetto allo Stato italiano, perché ha un'organizzazione al suo interno che è un pochino complessa, articolata. E ricordo che per dirottare risorse su un'articolazione, un'istituzione di questo livello sarebbe utile interloquire con i vertici della Chiesa, non individuare i beneficiari senza fare i passaggi giusti con le istituzioni, ad esempio la Conferenza episcopale sarda, che è il vertice della Chiesa sarda.
Ultimo aspetto, Assessore. Le chiedo, sui codici ATECO c'è stato un errore in relazione all'idea di coinvolgimento di un settore, quello del trasporto per turisti con Ape Calessino, e via dicendo, che in una prima ipotesi si pensava ricompreso all'interno del codice più generale di taxi e noleggio con conducente. Siccome si tratta di pochissime persone in Sardegna, ma allo stesso tempo immaginate quanta insofferenza circa l'assenza anche di flussi turistici, vi chiederei di inserire il codice 49…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Probabilmente ci sarà modo di intervenire anche nella discussione dell'articolato. In questa premessa mi preme sottolineare due aspetti. Il primo è che si sta discutendo questo testo perché di comune accordo tra i Capigruppo, e quindi anche con il sostegno, o meglio, con il mancato veto delle forze d'opposizione, si è deciso di portare in Aula un testo che contenesse l'assestamento di bilancio, ma anche le ultime proroghe necessarie a chiudere l'anno in tranquillità. Ci aspettavamo però che la Giunta aggiungesse alle proroghe inserite già con sua deliberazione anche quelle frutto di una ricognizione. Non vedo, per esempio, niente che riguardi l'assetto delle province, abbiamo visto tutti che sono state recentemente bandite le elezioni provinciali di secondo livello, sia chiaro che, come sempre è avvenuto in questa legislatura, la minoranza o almeno questo Gruppo consiliare non concederà 102 nelle prossime settimane, forse sarebbe stato utile utilizzare anche questi momenti per ragionare in maniera organica, e non attraverso blitz, su quelle che sono le reali esigenze. Lo stesso vale per il caso ARAS. Prima so che c'è stata una discussione all'interno della maggioranza, c'è stata stamattina una discussione durante la riunione della quinta Commissione, bene, l'ultima legge prima del Piano casa, che verosimilmente ci terrà occupati sino alle ultime ore dell'anno in corso, è questa, e quindi per qualunque intervento io consiglio di usare questo treno perché, appunto, non ce ne sarà un altro, perché ne abbiamo discusso anche in Capigruppo, per cui il momento era questo. Dopodiché, non è detto che per quella vicenda serva un intervento legislativo, però sappiate che sino all'altro giorno nei corridoi si discuteva anche di questa eventualità, che a quanto pare appunto la maggioranza e la Giunta non ha presentato in Aula e quindi non posso che prenderne atto.
Riguardo invece alle proroghe che ci sono, rilevo un'incongruenza rispetto a quella che riguarda la sanità. Si spostano due date, ma quella legge contiene anche altre date. Tralasciamo tutte quelle che non sono state rispettate in questi tre mesi, se è necessario in fretta e furia spostare la data in cui entrano in vigore, entrano in carica pienamente le nuove aziende, forse è necessario anche modificare una serie di date che in questi tre mesi non sono state rispettate. C'erano piani da preparare, c'erano nomine da fare perché dopo i primi trenta giorni, oltre il commissario di ARES, andavano nominati anche gli otto commissari che avrebbero dovuto ricreare le nuove ASL e che invece non sono ancora stati nominati. Sono nomine che hanno una scadenza decisa in legge, quella del 31.12.2020, che quindi verosimilmente dovrà essere rispettata, e quindi come minimo andranno rinominati. Ci sono una serie di problematiche che fanno capire come questa decisione, arrivata in aula il 22 dicembre, non sia stata adeguatamente ragionata, e io consiglio un supplemento di ragionamento perché non ci sarà modo di tornare in Aula per correggere, e alcune di queste decisioni verranno recepite dagli Uffici e, qualora fossero giudicate come incongruenti o in contrasto con altre normative, potrebbero creare un problema alla tenuta di una struttura che è già alle prese con uno sforzo abnorme, perché la struttura sanitaria regionale sta reggendo, ci sta provando almeno, a una pandemia, un'emergenza sanitaria mai patita dal nostro sistema, tutto quello che serve ora è evitare ulteriori problemi. Anche perché, e concludo, l'articolo 47 che dettava in teoria delle norme transitorie per tre mesi, quindi quelle norme che voi avevate considerato adatte a gestire la macchina regionale sanitaria per tre mesi dovranno invece reggere un anno intero. Però quelle sono norme transitorie, ci sono delle incongruenze che possono reggere per qualche mese in attesa di far partire il nuovo sistema, ma non sono in grado domani di reggere anche semplicemente la duplicazioni di centri decisionali. Voi potrete nominare i commissari delle ASL con una sola "S", o meglio, i commissari che hanno il compito di costituire le ASL e dirigere le vecchie ASSL pur mantenendo un rapporto di subordinazione con il commissario dell'ATS. Tra l'altro ho avuto modo di leggere la delibera di nomina del commissario dell'ATS, che è anche Commissario dell'ARES, soltanto mezz'ora fa, perché la delibera del 22 ottobre è stata caricata nel sistema informatico il 22 dicembre, mezz'ora prima dell'inizio della seduta. Anche per rifarmi a quanto ha detto poc'anzi l'onorevole Zedda, credo che discutere una legge così importante senza nemmeno conoscere gli atti di cui si sta disponendo, perché di fatto quello è un atto centrale in ragione appunto delle modifiche che hanno introdotto una proroga di quelle scadenze, credo che non vada bene e non deponga in fin dei conti anche al buon andamento dell'applicazione della stessa norma. Per cui io consiglio di rivedere attentamente il testo, consiglio anche una riscrittura integrale dell'articolo 47, che tenga conto del fatto che questo regime transitorio sarà meno transitorio di quello che avevate pensato potesse essere nel mese di agosto e di settembre. Non transiterà per molto tempo, probabilmente sarà necessaria un'ulteriore proroga che manterrà così com'è l'ATS, così come l'abbiamo conosciuta negli anni scorsi, per tutta l'emergenza, forse è il caso di dotarci di una macchina che domani non abbia due persone a dover decidere sulle stesse cose. Perché se domani il commissario di ATS dovesse avere un'idea diversa rispetto al commissario nominato delle ASL, io voglio capire chi decide in quella situazione, perché oggi abbiamo due nomine da parte della Giunta, quindi due nomine politicamente forti, politicamente importanti che hanno la stessa origine, perché sono nomine della Giunta regionale che domani non è detto che vedano le cose esattamente nello stesso modo. La politica è fatta di accordi, ma è fatta anche di disaccordi, e a volte sono più i disaccordi che gli accordi, per cui in questi casi la cosa migliore è sapere chi ha l'ultima parola. A leggere l'articolo 47, mi sembra che l'ultima parola ce l'abbia il commissario dell'ATS, quello del comma 3. È questa la volontà della Giunta regionale, della maggioranza, e in fin dei conti della parte politica che guida la Regione? Perché, se è questa, ci mettiamo ad aspettare ovviamente la conclusione del processo di chiusura, ma di fatto questa riforma si tradurrà né più né meno in un proseguimento della gestione dell'ATS con tutti i pregi e tutti i difetti della questione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, Presidente. Prendo la parola sollecitato dagli interventi dei colleghi Zedda e Agus che hanno posto nel dibattito all'ordine del giorno due temi, che tra di loro possono sembrare lontani ma che in realtà sono più vicini di quanto non si creda o non possa sembrare conservando un approccio superficiale. Il primo è un tema enorme, cioè la gestione delle risorse del Recovery Fund. Io parto da una considerazione banale ma che non di meno credo debba essere ribadita anche in quest'Aula, e che cioè nella programmazione del più grande monte di risorse a disposizione della Repubblica, e dunque anche della Regione Sardegna, per quanto ci riguarda sia fondamentale un coinvolgimento anche del Consiglio regionale, anche dei rappresentanti eletti dal popolo sardo, e questo credo non possa essere messo in discussione, ma ritengo, altresì, che limitarsi a una polemica tra maggioranza e opposizione all'interno del Consiglio regionale sia sbagliato… provi a vedere se funziona la campanella, Presidente…
PRESIDENTE. Prego, onorevole Saiu.
PIER LUIGI SAIU (LEGA). Ritengo che sia una straordinaria opportunità quella di poter gestire la programmazione, nel caso della Regione Sardegna, di oltre 7 miliardi di euro, e che a questa programmazione debba partecipare attivamente anche il Consiglio regionale, però sono un cittadino come gli altri e leggo le cronache dei giornali, e vedo la difficoltà del Governo nazionale di fronte a quell'Europa alla quale voi sembrate essere più inclini alla sudditanza di quanto non sarebbe dovuto, un Governo nazionale che perde credibilità di fronte a quell'Europa proprio perché incapace di gestire i 209 miliardi a cui complessivamente ammonta il Recovery Fund. Quello che io vorrei dire è che limitare nel dibattito in Consiglio regionale la polemica solo a quanto avviene nella Regione Sardegna è un errore, e che da parte dell'opposizione io mi aspetto che invece si riconosca anche la difficoltà, anzi, si riconosca prima di tutto la difficoltà del Governo nazionale di rappresentare una azione seria sulla gestione di queste risorse, perché le uniche cose che abbiamo sentito fino a questo momento, e lo dico in particolare… ah, vede che la campanella funziona!
PRESIDENTE. Onorevole Saiu, la prego di, insomma…
PIER LUIGI SAIU (LEGA). … No, non è sarcasmo il mio, Presidente.
PRESIDENTE. Non è sarcasmo, è ironia, capisco la battuta, ho richiamato…
PIER LUIGI SAIU (LEGA). Io ho difficoltà a parlare per il brusio, lei mi conosce da molto tempo, sa che questa difficoltà per me è insuperabile. Peraltro sarebbe un segnale di buona educazione.
PRESIDENTE. Sì, ho capito, quando io ritengo di dover intervenire, intervengo. Prego, continui nel suo interessantissimo intervento; se vuole intervenire sul suo interessantissimo intervento la faccio intervenire. Prego, ha di nuovo la parola.
PIER LUIGI SAIU (LEGA). Grazie, Presidente. E io, sperando di rivolgermi a un'Aula che su questo tema sarebbe bene non fosse distratta, perché stiamo parlando di un Piano da 209 miliardi di euro per quanto riguarda lo Stato italiano, e da oltre 7 miliardi per quanto riguarda la nostra Regione. Allora, per i colleghi delle opposizioni che sono intervenuti prima e che hanno fatto riferimento alla mancanza di progetti, alla mancanza di coinvolgimento, sarebbe molto semplice rispondere che l'esempio del Governo nazionale è quello di un Governo che non è stato capace di condividere i progetti per i 209 miliardi di euro del Piano a livello nazionale, che non ha fatto certo del coinvolgimento la bandiera della sua azione politica, e che, anzi, si è distinto solo per aver parlato di una task force da 300 persone, detto questo, e cioè detto che il Governo nazionale sul Recovery Fund perde credibilità di fronte ai partner europei e, se la vogliamo dire tutta, le cronache politiche nazionali parlano di una difficoltà da parte di alcune forze politiche e dei rappresentanti di alcune forze politiche, mi riferisco in particolare a Renzi che non perde occasione tutti i giorni per esprimere la propria polemica nei confronti del Governo che dovrebbe sostenere, proprio perché sulla gestione dei fondi del Recovery Fund non c'è trasparenza e non c'è partecipazione a livello nazionale. Su questo io credo che in Sardegna non si debba commettere lo stesso errore, lo ripeto appunto a un'Aula che forse prima era ingiustamente distratta, e che questo errore non lo si debba ripetere in Consiglio regionale, nel Consiglio regionale sardo, e il Luogo dei rappresentanti eletti dal popolo debba essere coinvolto nella programmazione di risorse che sono importanti, però sarebbe anche utile capire come il Governo nazionale, e in quali tempi e termini il Governo nazionale ha coinvolto il Governo regionale, perché è facile puntare il dito sulla Giunta, sulla poca pubblicità di alcuni progetti, se non sappiamo come è avvenuta l'interlocuzione col Governo, se è vero quello che leggiamo sui giornali, e cioè che lo stesso Governo nazionale ha seguito procedure affrettate e con una programmazione che effettivamente preoccupa in Italia e all'estero. Per quanto riguarda invece il secondo passaggio, e sarò brevissimo, sulle proroghe, anche perché magari sarà il caso di intervenire sull'articolo che riguarda quanto sto per dire, beh, noi non possiamo che evidenziare, ma perché è sotto gli occhi di tutti, che la pandemia è un'emergenza sanitaria che abbiamo dovuto affrontare in un momento nel quale però questo Consiglio regionale e questa maggioranza si sono assunti la responsabilità di dire che il sistema sanitario regionale, così come era stato pensato e così come lo abbiamo ereditato, non funzionava, e questa è una conferma, guardate, che arriva prima di tutto da voi, che in campagna elettorale avete assunto l'impegno pubblico di non confermare l'Assessore alla Sanità della Giunta precedente, sconfessando di fatto la sua azione, bocciando di fatto quella riforma. E allora, di fronte a una situazione tale per cui il sistema sanitario che voi avevate immaginato, che voi avete realizzato, che voi avete votato, è un sistema sanitario da voi stessi bocciato, è evidente che noi non potevamo conservare quello stesso impianto, non potevamo conservare quello stesso sistema, e di fronte alla pandemia abbiamo dovuto agire da un lato per fronteggiare l'emergenza sanitaria, e conseguentemente l'emergenza economica, ma anche per riformare quel sistema che non funzionava. Da questo punto di vista, io prima ho ascoltato parole relative ad incongruenze nella legge, le nomine; è evidente, ma perché lo sapete voi meglio di noi, che è la stragrande maggioranza della classe dirigente del sistema sanitario regionale è quella che avete nominato voi, e io credo che sia una espressione di grande serietà da parte anche di questa maggioranza aver agito prima che preoccupandosi dell'occupazione del potere, e in questo voi siete sicuramente maestri migliori di noi, ma preoccupandosi di affrontare l'emergenza, una volta che l'emergenza ha assorbito la maggior parte delle risorse politiche e amministrative, beh, allora credo che sia un altro segnale di serietà quello di dire che la fase transitoria e il passaggio da un sistema che voi stessi avete bocciato a un altro sistema, che dal nostro punto di vista è più funzionale, richieda un termine di tempo più lungo. Ed è questo il senso delle norme che sono contenute nel disegno di legge in esame e che servono a prorogare quei termini, che sarebbero scaduti invece alla fine di quest'anno, con la funzione appunto di prorogare il regime di transizione da un sistema a un altro, senza preoccuparsi diciamo di occupare subito e in maniera avida il potere, ma appunto con serietà prendere atto che il momento nel quale viviamo ci impone cautela, ci impone anche fermezza, ma soprattutto ci impone di andare avanti nella direzione di realizzare una riforma che è rallentata dalle circostanze di questo momento, però non è rinviabile oltre i termini che sono contenuti all'articolo 6 del disegno di legge all'esame del Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Non ho nessun iscritto a parlare.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Brevemente solo per chiedere all'Assessore in relazione a quel che ho detto circa l'esigenza di ricomprendere nei codici ATECO, siccome probabilmente è sfuggita la richiesta di replica dell'Assessore circa alcune questioni che abbiamo posto in relazione al Recovery Fund e agli aspetti di sollecitazioni di intervento in alcune direzioni, chiedo semplicemente, e approfitto della discussione sull'articolo senza intervenire sull'ordine lavori, perchè probabilmente sarebbe utile almeno avere qualche chiarimento da parte della Giunta, da parte in particolar modo dell'assessore Fasolino, circa alcune sollecitazioni che sono arrivate da parte nostra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie signor Presidente. Sì, per quanto riguarda la sua richiesta penso che sia una richiesta molto legittima da parte degli operatori e mi impegnerò a portarle il prima possibile in Giunta in maniera tale che venga riconosciuta all'interno di quel progetto relativo ai taxi e agli NCC, per intenderci.
Per quanto riguarda, invece, l'assestamento, perché prima non ci siamo capiti con il Presidente, però io vorrei fare un piccolo cenno al fatto che oggi stiamo portando l'assestamento. Voi considerate che da quando c'è il bilancio armonizzato, quindi dal 2015, questa è la seconda volta che viene portato l'assestamento vero, l'assestamento tecnico nei tempi giusti. Cosa vuol dire? Vuol dire che ci stiamo dando l'opportunità di mettere ordine ai conti della Regione. La possibilità di portare l'assestamento dopo la parifica della Corte dei conti nei tempi, cioè entro l'anno, ci dà l'opportunità di mettere ordine ai conti della Regione e questo è un aspetto sì tecnico, ma fondamentale, un aspetto importante sempre in quell'ottica di quell'ordine che ci può dare l'opportunità di pianificare come è stato detto in passato. Quindi io vorrei ringraziare gli Uffici che in tempo record sono riusciti, dal 18 di dicembre a oggi, a portare l'assestamento di bilancio e che ci consente di creare davvero un ordine di base, un ordine di partenza per il bilancio della Regione.
Per quanto riguarda gli argomenti che avete sollevato relativi ad alcuni aspetti legati alla sanità, quindi alle proroghe che sono, come giustamente diceva l'onorevole Moriconi, degli atti aggiuntivi a questo che è un assestamento vero, come lei aveva ricordato quando abbiamo approvato l'ultima variazione, per quello risponderanno gli Assessori competenti, l'assessore Nieddu è venuto serenamente in Aula proprio per dare spiegazioni per il fondamentale bisogno di questa proroga. Grazie.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Allora, esprimo per l'emendamento numero 1 parere favorevole, per l'emendamento numero 2 contrario, per l'emendamento numero 3 contrario, per l'emendamento numero 4 favorevole, per l'emendamento numero 5 favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Esprimo parere conforme al relatore.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Una prima questione è connessa a ritroso a quel che è accaduto ad agosto. In prossimità della pausa di Ferragosto l'esigenza fondamentale per la Sardegna, in relazione alla possibilità di dare una risposta da un punto di vista sanitario, era l'approvazione di una riforma sanitaria così come immaginata da voi, che aveva poco a che fare con l'interesse della Sardegna e molto con il voler ripristinare una organizzazione di tante ASL quanti erano gli appetiti da soddisfare. Ora è l'unico caso al mondo. Non esiste caso identico nell'intero pianeta di una ipotesi di riforma sanitaria che avrebbe oggettivamente, ovviamente, messo in fibrillazione il sistema della sanità adottato sotto pandemia, e ricordo, come dicevo prima, i commenti: è un momento storico, una pagina storica per la nostra isola, persone che si stracciavano le vesti, pianti. Siamo arrivati a questo punto. Al punto tale che è stato poi indicato un dirigente della Regione per intervenire nell'arco di 40 giorni, 37, 25, con tempi da Speedy Gonzales, che ha annunciato in estrema sintesi questo: "Tutti coloro che c'erano prima, compresi anche coloro che governano adesso, tranne me, non saranno in grado, così come lo sono stati, di portare a soluzione il problema della sanità; datemi 40 giorni ed eliminerò i problemi e il virus". Poco ci mancava nell'annuncio della lotta al virus, fino all'estinzione di questo nell'arco di pochi giorni. Dopodiché abbiamo scoperto che era tanto interessante e importante aiutare la sanità, l'Assessorato, la struttura che delle 50 assunzioni fatte dall'ASPAL per non scontentare nessuno ma allo stesso tempo per non assumere una decisione, questi 50 sono stati divisi 2, 2, 2, 2 per Assessorato, quindi mentre c'era un'esigenza oggettiva, tutto il mondo discute di pandemia, tutto il mondo è chiuso, milioni, miliardi di persone subiscono la crisi e la chiusura in casa, la cessazione di attività, gli unici che non si accorgono che c'era un'esigenza, probabilmente specifica nell'ambito dell'Assessorato della sanità o della protezione civile, se vogliamo stare ai due ambiti, ma indubbiamente più la sanità, è la Regione Sardegna e il suo Presidente, che avendo la possibilità avendo fatto 50 assunzioni, avendo una carenza di personale incredibile nell'ambito dell'Assessorato della sanità, invece che dirottare persone per rafforzare quel presidio in una fase come questa, le abbiamo distribuite equamente tra tutti.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SATTA GIOVANNI ANTONIO
(Segue MASSIMO ZEDDA) Questo è per dimostrare quanto siete interessati alla sanità. Ora non risponderà l'Assessore perché non potrà dire l'Assessore: "Certo mi sarebbero servite quelle persone, ma cosa vuoi che ti dica, sono andate da un'altra parte", ma indubbiamente da un altro punto di vista è forse meglio quel che si sta facendo oggi, noi gli abbiamo detto il 6 di agosto, il 6 di agosto vi avevamo detto che probabilmente senza voler negare a nessuno la possibilità, ci mancherebbe, anche perché era stato detto in campagna elettorale di poter approvare una riforma sanitaria, da parte di chi governa e ha vinto le elezioni, di rinviare, di sei mesi, all'anno successivo, in relazione all'andamento del contagio e alle problematiche. Poi c'è stata la sottovalutazione del momento e dello stato, tanto è vero che all'articolo 6, nella relazione e anche nell'articolo, nel comma poi di riferimento, per giustificare questo si dice che ovviamente nel caso in cui si dovesse andare avanti con queste problematiche si rischierebbe di mettere in sofferenza la sanità. L'altro elemento è che la legge è stata impugnata ed è stata impugnata proprio sugli aspetti legati alle nomine in violazione del "117" terzo comma della Costituzione e dell'elenco nazionale di coloro che hanno i titoli per poter svolgere alcune funzioni all'interno delle ASL. L'altro elemento che vi è stato detto è quello del decreto Calabria e quindi non solo il rinvio è dettato ovviamente dalla follia di fare una riforma sanitaria sotto pandemia, ma anche da qualche preoccupazione circa la firma da mettere su alcuni atti di nomina che sono già stati impugnati, cosa che in riferimento ai documenti precedenti e anche a quello che stiamo discutendo è anche inserito nell'ambito della relazione della Corte dei conti.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Anch'io intervengo sull'articolo 6, in maniera particolare, perché mi ha colpito leggere nella relazione della Giunta che a distanza di tre mesi, quattro mesi, insomma da agosto a oggi, la Giunta ha dovuto elaborare quello che era, come dire, l'avviso, quello che era la nostra preoccupazione, la preoccupazione di tutta la minoranza, quando ad agosto dicevamo quello che l'onorevole Zedda poco fa ha ripetuto. E cioè: state attenti, stiamo attenti, sta arrivando la seconda ondata e questo non è di certo il momento migliore per mettere mano alla riforma della sanità. Perché se è vero che l'Organizzazione mondiale della sanità parla di tre T, testare, tracciare e trattare, di certo non ha mai parlato di scorporare, modificare, rivoluzionare, togliere, staccare, modificare quelli che sono gli assetti della governance sanitaria nella Regione Sardegna, si è rivelato così, come ammesso in questa relazione, la cosa più sbagliata. Io vorrei sottolineare il fatto che ancora una volta a nessuno di voi, Assessore mi rivolgo a lei in maniera particolare, nessuno di voi ha mai detto di non riuscire a prevedere questa seconda ondata, io vorrei per una volta invece sottolineare il fatto che la Sardegna piange dal mese di marzo al mese di agosto 134 vittime, ma che ne piange molte, ma molte di più, 535 dal mese di settembre a oggi. A nessuno mai viene in mente di mettersi a fare un trasloco quando tutti i componenti della famiglia hanno la febbre a 40, quando stanno male, è quello che stavate cercando di fare, e soprattutto quello che state cercando di fare relativamente al Microcitemico. Ora siccome non è evidenziato nella relazione, la relazione non ne parla, io vorrei segnalare ai colleghi, che così come si rinvia di un anno, quindi al primo gennaio 2022 l'applicazione della riforma sanitaria che riguarda lo scorporo da ATS delle 8 ASL si sta rinviando anche lo scorporo del Microcitemico dal Brotzu. Io spero che quest'anno possa servire davvero a rivedere quella decisione, una decisione che le associazioni dei pazienti, una decisione che è completamente avversata dalle famiglie, dagli operatori, da chi effettivamente conosce bene quella situazione, io spero che quest'anno di tempo serva non soltanto a trovare l'accordo tra di voi per la nomina dei direttori generali, perché come diceva qualcuno, a pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca, avete un problema grave che è quello di riuscire a realizzare, ad aprire un elenco di direttori generali, un elenco regionale dei direttori generali e a questo proposito voglio anche segnalare il fatto che c'è un avviso pubblico che è scaduto il 4 dicembre e che nonostante la legge sia stata impugnata proprio su quel punto, continua ad andare avanti. L'avviso riguarda la formazione dell'elenco dei direttori generali, non mi risulta che sia stato sospeso, è stato ritirato, bene, non avevo questa informazione, mi fa piacere insomma che almeno su questo punto ci sia stata una marcia indietro. Assessore e maggioranza tutta, quest'anno di tempo può servire per modificare la situazione, può servire per ripensare a una riforma sanitaria che serve solo ed esclusivamente a moltiplicare le poltrone e non a fare il bene dei sardi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Ho chiesto di parlare perché ho presentato tre emendamenti. Sul primo il Presidente della Commissione ha dato parere favorevole, quindi volevo ringraziarlo e spiegare che si tratta semplicemente di una proroga di termini, cioè nel senso che i beneficiari non sono riusciti a fare nel '20 le attività a causa di questa pandemia e si è chiesto semplicemente una proroga dal 31/12 di quest'anno a quello dell'anno prossimo, quindi la riformulazione corretta sarebbe: "il termine di cui al comma 4 dell'articolo 19 della legge numero 22 del 2020, a favore degli organismi di beneficiari di cui al comma 41 dell'articolo 6 della legge regionale numero 20 del 2019, è prorogato al 31/12/2021 per la realizzazione delle iniziative delle attività finanziate". E questo, pace. Invece rivolgendomi soprattutto all'assessore Fasolino, il Presidente della Commissione sull'emendamento numero 2, sia il relatore che l'Assessore hanno dato parere negativo chiedendo un rimando alla legge finanziaria. Io non ho la pretesa di far cambiare idea, però vorrei ricordare all'Aula che questo è un emendamento che scaturisce dall'ordine del giorno che all'unanimità abbiamo approvato due settimane fa, e semplicemente consente, in questo periodo di pandemia, a coloro che hanno realizzato opere a valere su fondi comunitari, poiché c'è un vincolo di destinazione attualmente in Sardegna di cinque anni, quando invece la Comunità europea consente che sia di tre anni, e altresì volessero questi cambiare destinazione a quell'immobile attualmente non lo possono fare. Io spero che sia chiaro che purtroppo in questo periodo non stiamo parlando di un mese, di due mesi, stiamo parlando di sei mesi di chiuso, caricargliene altri tre, a me dispiace questa cosa qua, poi io non mi voglio contrapporre all'Assessore, né al Presidente della Commissione, però non ci sono soldi che ballano, si tratta di attività imprenditoriali che hanno chiuso a causa della pandemia, che vorrebbero continuare a esercitare un'attività imprenditoriale e non lo possono fare in virtù di questo vincolo che il Consiglio stesso, nella sua unanimità, ha deciso di superare. Quindi io non ho difficoltà ad accettare perché sono all'opposizione, ma perché rimandare alla finanziaria una cosa che possiamo fare oggi. Tre mesi di vita per un imprenditore sono fondamentali! Capisco, me l'ha detto prima il consigliere Peru, che sono all'opposizione e quindi non posso pretendere nulla, però almeno provare a convincervi lo faccio. Cioè non è un qualcosa che avvantaggia Tizio, Caio e Sempronio, avvantaggia l'universo mondo. Per quanto riguarda invece l'emendamento numero 3, quello che riguarda la macrotipologia A, ho discusso a lungo con l'Assessore al lavoro, quindi con l'assessore Zedda, e accetto per la per la terza volta di ritirare l'emendamento perché lei si è impegnata a affrontare l'argomento in un'altra sede. Quindi se in qualche modo può servire a ad avere un supplemento di istruttoria su questo argomento, io chiederei al Presidente se ci consentisse due minuti di fermo per poter approfondire meglio.
PRESIDENTE. Va bene, la seduta è sospesa per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 50, viene ripresa alle ore 19 e 11.)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.
È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, io cercherò di riportare un po' la discussione con qualche ragionamento in merito all'articolo 6, però facendo una piccola premessa Presidente. Quando inizia una discussione di carattere generale su un articolo è preferibile concludere la discussione di carattere generale sull'articolo senza sospenderlo, per dare dignità alla discussione e dare anche un senso logico agli interventi. Perché se si sospende fra i vari interventi io credo che non ci sia razionalità nei lavori dell'Aula. Le chiedo questo per le prossime volte, Presidente.
Ma io devo dire che prima di tutto chiedo agli uffici se c'è la possibilità di dare una copia del disegno di legge numero 232/A, assestamento di bilancio, al collega Saiu, perché probabilmente voi avete dato un testo non completo, laddove lui ritiene che il sistema sanitario regionale precedente non abbia funzionato, e il suo ragionamento è talmente logico che voi come primo atto che fate adesso in assestamento è quello di prorogare quel sistema sanitario regionale che non ha funzionato. Ora delle due l'una, o lui ha un testo sbagliato, o era distratto durante i ragionamenti in cui si è approvata quella riforma. Ora per logica, e devo dire anche per ragionamento e dignità a quello che abbiamo fatto in quest'anno, io credo che deve essere riconosciuto una volta per tutte che fare polemica laddove non è necessario probabilmente serve soltanto per mostrare i muscoli, ma molte volte quei muscoli sono soltanto gonfiati e dopati, non sono frutto della fatica che porta il lavoro del fare una riforma sanitaria come abbiamo fatto nella scorsa legislatura, che grazie a quella riforma sanitaria è stato possibile contenere il Covid.
Detto questo, nel merito dell'articolo 6, mi rivolgo soprattutto all'assessore Zedda con la quale abbiamo lavorato lungamente per quanto riguarda il fondo "Resisto", io credo Assessore che gli adeguamenti che lei ha apportato, e che la Commissione bilancio ha devo dire anche accettato, sono necessari e dovuti in qualche modo per dare…
PRESIDENTE. Onorevole Comandini, ha perfettamente ragione, sto richiamando all'ordine i suoi colleghi che probabilmente non trovano interessante il suo intervento, ma che comunque qualora non lo fosse non sono obbligati a chiacchierare in Aula.
Quindi, può continuare, prego!
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, anche se sono convinto che qualcuno dovrà mantenere l'ordine pubblico in quest'Aula. E anche lo schiamazzo in qualche modo paventa in qualche modo il rispetto dell'ordine pubblico, credo che quindi qualcuno dovrà farlo!
Stavo dicendo all'assessore Zedda, che in maniera puntuale e precisa ha apportato delle modifiche al bando Resisto pubblicato con enfasi e con fanfare qualche settimana fa, necessari perché il bando potesse in qualche modo trovare piena applicazione. Però, caro Assessore, noi ne abbiamo parlato, probabilmente queste modifiche non sono sufficienti. Sono sufficienti da un lato per dare tempo ai professionisti che in queste in queste ore, in queste poche giornate sono sovraccaricati di richieste, di dubbi in qualche modo di difficile anche interpretazione, però io la invito in seguito per prima cosa a soffermarsi anche con la Commissione competente, la II Commissione per fare ulteriori modifiche che probabilmente saranno necessarie, quindi anche nelle scorse settimane, perché io come lei e come tantissimi altri colleghi, non soltanto per i codici Ateco ma anche per altre questioni abbiamo avuto tutta una serie di osservazioni, e poi anche di coinvolgere le organizzazioni professionali e coloro che poi sono oggetto di beneficio. Per quanto riguarda poi l'esigenza, Assessore, noi da questa parte dell'Aula ci aspettiamo che il fondo venga incrementato, perché per quella che è l'aspettativa del "fondo resisto" i circa 63-64 milioni di euro non sono sufficienti, rischia di essere una guerra tra poveri, laddove noi abbiamo deciso il criterio di residenza per quanto riguarda i lavoratori. Non sono sufficienti 64 milioni e noi ci aspettiamo dalla Giunta, in questo caso saremo favorevoli, un ulteriore incremento del "fondo resisto" perché questo è fondamentale, e soprattutto, Assessore, è fondamentale la tempistica: la legge è di cinque mesi fa, sono passati 161 giorni e questo per quanto riguarda il mondo delle piccole e medie imprese è un tempo lunghissimo, non possono aspettare ore e settimane in più. Vi chiediamo quindi che attraverso gli uffici, attraverso l'organizzazione possiate intervenire in maniera più forte. Ultimissima questione relativamente alle risorse, noi poi faremo una proposta, ragioneremo, perché, assessore Fasolino, assessore Zedda, voi alle piccole e medie imprese state destinando per il "fondo resisto" 63 milioni di euro, per le grandi imprese turistiche, che si contano sul palmo di una mano, ci sono 60 milioni di euro; ci sono 60 milioni di euro su imprese grandi, che non sono neanche codificate dalla normativa sul turismo, e le piccole e medie imprese, che sono il 99,9 per cento delle imprese sarde, si devono dividere 63 milioni di euro: non è equo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Velocemente perché voglio che rimangano agli atti alcune dichiarazioni che personalmente ho già fatto durante la Terza Commissione. L'articolo 6 è sicuramente il cuore di questa legge, ed è un po' il cuore di questa legge dove la maggioranza prova, con alcuni correttivi, a correggere degli errori che sono stati fatti durante altre disposizioni, in particolare durante l'assestamento. Ad agosto vi avevamo chiesto di non discutere di posti di potere nelle ASL, ci avevate detto che era essenziale, vi avevamo detto "badate, siamo in pieno pandemia, assistiamo a un ritorno del virus, occupiamoci non di spartizione di poltrone ma occupiamoci invece di affrontare il tema della sanità": non solo non ci avete ascoltato, oggi ci date ragione perché non siete stati in grado di portare a termine quella riforma sulla sanità e ci chiedete un altro anno di tempo, probabilmente perché le beghe all'interno della vostra maggioranza sono talmente tante che non siete stati neanche in grado di individuare i Direttori generali di quelle determinate ASL che siete andati a creare. E allora, Assessore, proviamo a concentrarci sui temi reali che a tutt'oggi ancora sono sul tavolo, ossia le comunicazioni ai sindaci, il certificato di avvenuta guarigione delle persone che sono positive al Covid che arriva dopo settimane, e le perdite anche economiche che derivano da queste lentezze.
Altro tema. Durante l'assestamento di bilancio insieme al collega Solinas, me lo ricordo bene, eravamo intervenuti per chiedere alla Giunta e all'Assessore dell'ambiente in particolar modo, se quelle risorse che in maniera unanime avevamo stanziato per il Corpo forestale erano immediatamente spendibili, avevamo anche suggerito la correzione che state facendo quest'oggi: la risposta era stata chiara, "sì, state tranquilli, sono immediatamente spendibili". Oggi ci date un'altra volta ragione, portate la modifica, che condividiamo, perché quelle determinate somme non erano spendibili. Anche durante l'assestamento l'Assessore all'ambiente ha fatto un grande elogio al suo operato e all'operato di questa maggioranza, dimenticandosi però che se non fosse per la responsabilità di queste opposizioni neanche quelle risorse sarebbero spese e neanche quelle risorse oggi le avremmo all'interno di questa legge.
Altro tema: i report delle azioni. Assessore Fasolino, lei ci aveva garantito nella fase dell'assestamento che i primi giorni di dicembre sarebbe arrivato almeno alla Terza Commissione - e guardo il presidente De Giorgi - un report esatto delle risorse che sono state spese: non sono arrivati i report delle risorse spese e non è partito neanche il fondo Bei. Ancora, del fondo Bei alle imprese non è arrivato un euro: questo qualcuno lo deve spiegare. Così come state andando a modificare il "fondo resisto", perché anche da questo punto di vista ha ragione l'onorevole Comandini, cinque mesi fa abbiamo approvato la legge sul "fondo resisto", gli stanziamenti sul "fondo resisto" per le piccole e medie imprese, oggi con un bando pubblicato a sportello si rischia di mettere in croce tutte quelle piccole e medie imprese, alcune delle quali addirittura non avevano neanche il DURC in regola e non hanno neanche il DURC in regola, e hanno bisogno di almeno 40 giorni per regolarizzarsi, per poter partecipare. E sul tema delle risorse bene ha fatto il collega a sottolineare il fatto che 65 milioni di euro sono somme esigue per la richiesta e per la crisi economica che stiamo vivendo in questo momento.
Badate, ancora una volta l'opposizione in maniera responsabile vi consente di andare a correggere alcuni errori madornali, però consentiteci anche di sottolineare il ritardo con il quale si sta agendo; l'abbiamo detto dall'inizio, la variabile tempo non è una questione indipendente in un momento di crisi, dare risposte 8, 9, 10 mesi dopo l'esigenza dell'azienda è sicuramente un errore.
L'altro articolo, quello sul Parco geominerario. Io auspico che le Commissioni competenti aprano una discussione; bene si sta facendo in questa fase a tutelare i posti di lavoro, a prorogare di quattro mesi, però le Commissioni e questo Consiglio devono essere edotti su quello che sta succedendo realmente, perché fra quattro mesi potremmo davvero rischiare che qualcosa vada storto e tutti questi lavoratori vadano a casa. Quindi si apra immediatamente una discussione all'interno della Commissione, si mettano le cose in maniera trasparente all'interno di un confronto e si provi in questo caso a risolvere la situazione definitivamente, perché sono anche in questo caso lavoratori e famiglie…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Oggi ci troviamo a discutere della proroga di una legge, quella sanitaria, che è stata approvata con grande urgenza in un periodo di piena pandemia (siamo stati l'unica regione europea a fare una riforma sanitaria in piena pandemia) per arrivare alla conclusione che il sistema che si voleva smantellare è il sistema ottimale che consente oggi di garantire la gestione dell'emergenza: questo è quello che c'è scritto nella relazione della Giunta che motiva la richiesta di proroga dei termini. Arriviamo a una scadenza, che era evidentemente spropositata in termini di tempi ridotti per quello che è l'impegno per arrivare ad uno scorporo reale e alla costituzione delle nuove ASL, arriviamo con un unico commissario nominato, che è proprio quello dell'ATS, che deve smantellare l'ATS per fare l'ARES e per mettere in condizioni poi le Aziende sanitarie locali di agire da sole, ma per fortuna questo procedimento si è fermato, perché io non voglio neanche pensare cosa sarebbe successo se noi avessimo avuto un sistema sanitario regionale basato su otto ASL autonome in piena pandemia; possiamo soltanto immaginare che la gestione dei problemi sanitari sarebbe stata ancora più grave di quello che è stato, con difficoltà a gestire e a rendere coerenti gli interventi su tutto il territorio regionale, come invece l'azienda unica oggi sta dimostrando di poter fare, e sta dimostrando, grazie anche alla capacità di un commissario, che è stato nominato, che evidentemente ha una visione di insieme e la capacità di intervenire e può intervenire proprio in funzione della legge attuale, che è quella vecchia di riforma non riformata, che consente oggi di intervenire in tutti i settori, in tutti i presidi e di dare indicazioni che sono immediatamente operative. Quindi un problema che credo che da qui all'anno 2022, che è il termine ultimo per realizzare questo percorso, possa anche essere utilizzato per riflettere sull'efficacia reale, sulla bontà di questa riforma, che tra l'altro è stata impugnata, come avevamo detto, perché anche questo era un termine scontato, proporre delle liste, dei direttori generali regionali non era possibile e questo era un motivo certo di impugnazione, anche su questo siete voluti andare avanti. Sugli altri interventi, che sono previsti nell'articolo 6, c'è il fondo Resisto. Il fondo Resisto io credo che sia uno degli strumenti più efficaci che noi abbiamo messo in campo, che ancora non ha sviluppato le proprie potenzialità, per questo c'è un problema di tempi, ma io sono sicuro che anche l'Assessore Zedda è d'accordo, perché questo fondo sia ulteriormente incrementato, perché abbiamo necessità di dare maggiori risorse alle piccole e medie imprese dei settori che sono fortemente in crisi per la pandemia. E poi lasciatemi dire una cosa, che riguarda il comma 6, quello che riguardava originariamente la diocesi di Cagliari, e che per questo era stato salvato nella pulizia generale che abbiamo fatto degli interventi puntuali, bene oggi si trasforma in un intervento puntuale, perché questo finanziamento va ad una associazione, che si chiama Vice provincia sarda dell'Ordine della Mercede, e non più alla diocesi di Cagliari, anche questo mi pare un fatto non corretto, visto il tipo di intervento di pulizia che è stata rifatta nella fase di presentazione della legge, grazie.
PRESIDENTE. Credo sull'ordine dei lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, ma semplicemente per proporre all'Aula un emendamento orale, che credo abbia trovato condivisione almeno nelle interlocuzioni, solo uno, l'altro abbiamo capito che forse è più opportuno e dopo lo discuteremo l'ordine del giorno, e per quanto riguarda i centri commerciali naturali. Siccome ci è sfuggito prima sul passaggio degli articoli e siccome c'è una scadenza, abbiamo presentato l'emendamento se l'Aula è d'accordo io proporrei questo emendamento orale che ve ne darei anche lettura è molto breve però mi sembra che sia abbastanza significativo. Quindi all'articolo 6 dopo il comma 6 è aggiunto il comma 6 bis a valere sulle risorse già stanziate e impegnate nell'esercizio finanziario 2020, in conto competenza nella missione 14 Programma 02 Titolo 1, è autorizzata a favore degli organismi beneficiari la proroga fino al 31.12.2021 degli interventi programmati dai centri commerciali naturali e impegnati contabilmente per l'anno 2020, era soltanto un adempimento perché naturalmente non riescono entro quest'anno a fare tutti gli adempimenti finanziari, non c'è movimentazione di danaro, non c'è nulla, se l'Aula è d'accordo.
PRESIDENTE. Va bene non mi sembra che ci siano posizioni, lo mettiamo alla fine in votazione.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, ho avuto modo di vedere l'emendamento numero 4, che recepisce quelle correzioni formali necessarie a far sì che non si debba tornare in Aula per una nuova correzione di un testo che altrimenti avrebbe avuto date diverse in commi diversi. Rimane però una discreta confusione, io chiederei, stiamo più sul piano politico che sul piano tecnico, all'Assessore di intervenire a margine di questo articolo per dare qualche chiarimento riguardo al tipo di gestione della sanità che avremo l'anno prossimo, perché è chiaro ed evidente che quella che avete descritto, su cui avevamo idee diverse, perché abbiamo avuto modo di confrontarci a lungo in quest'Aula, l'anno prossimo non ci sarà, ne avremo un'altra è quella dettata dalle disposizioni transitorie che come abbiamo visto saranno meno transitorie del previsto. Qui la domanda è: verranno nominati i commissari quelli del comma 2, quindi quelli che devono definire i progetti di realizzazione delle aziende e che contestualmente dirigono anche le ASSL? Quando saranno nominati, perché? L'ultima cosa da fare in un periodo come questo è non lasciare nessuno al timone visto che il periodo come sappiamo è tormentato. L'altra domanda riguarda i rapporti tra questi e la guida dell'ATS, per evitare quello che ho detto in apertura, cioè evitiamo che ci siano due persone titolari dello stesso potere, perché il rischio poi è che si litighi e magari nei momenti di dubbio, di incertezza, momenti in cui magari si dovrà prendere una decisione alle tre di notte, come purtroppo in emergenza accade, siano in due a dover prendere la stessa decisione. Perché io le chiederei un chiarimento su questi punti, così come le chiederei un chiarimento anche sul resto della riforma, lo ha citato la collega Pinna, ha citato l'ospedale Microcitemico e la questione degli scorpori, gli scorpori erano pensati in un regime che avrebbe visto dal primo gennaio le ASL territoriali pienamente in carica, oggi le ASL sono nient'altro che ASSL con il compito di preparare uno schema per il futuro e con la nomina fatta dalla Giunta e non dal direttore dell'ATS, però di fatto sono ASSL, per cui il dubbio riguarda anche il fatto che quegli scorpori anche essi vadano al 2022, però le consiglierei, Assessore, vista la natura di quelle strutture, di concentrare l'attenzione anche su quei temi, perché ovviamente capisco che siamo molto lontani oggi sia dalle pagine di giornale che purtroppo dall'emergenza, però si tratta di strutture centrali per la cura di pazienti sardi gravi cronici o che trovano in quelle strutture l'unico sollievo, parlo di strutture che curano pazienti dell'intera Sardegna, perché in alcuni casi sono gli unici centri in grado di assicurare quelle cure, e che mai e poi mai dovranno rimanere in un vuoto di potere senza capire nemmeno chi deve prendere una decisione. Glielo segnalo perché in questa fase c'è un vuoto di potere, non sanno a chi rivolgersi, non sanno se sono ancora dipendenti dell'azienda ospedaliera Brotzu o se sono già nel nuovo corso, che ovviamente non è ancora iniziato. Per cui le chiederei in questa fase magari di rassicurare noi e anche i tanti che attendono una parola certa sul prosieguo di quella riforma, da noi osteggiata, sicuramente non abbiamo cambiato idea anzi abbiamo rafforzato l'idea che avevamo, però in una fase come questa tutto dobbiamo evitare tranne che ci siano dubbi su quale sia effettivamente la legge da seguire. L'ultimo punto riguarda un'urgenza, che ci è stata prospettata, io, non siamo soliti dare ultimatum, e neanche penultimatum, visto che a volte anche le cronache politiche nazionali ci abituano a questo modo di fare, però, colleghi, non è possibile che si dica l'altro giorno, proprio due giorni fa, durante la Capigruppo che ci sia la disponibilità a ragionare sulle proroghe e poi si debba invece passare la nottata a ragionare su un testo complicato, come quello che ci è stato prospettato, ma che oggi sembra essere l'unica possibilità per salvare i dipendenti, gli ex dipendenti ARAS dal licenziamento e dall'essere messi in mezzo alla strada. Chiederei per le prossime volte, soprattutto su temi cui è importante la coralità del lavoro dell'Aula, che sia dato tempo a tutti di studiare i testi, di avere i tempi giusti per l'istruttoria, che deve avvenire anche nelle Commissioni, e non si millantino soluzioni che invece poi alla resa dei conti finiscono sempre per costringere il Consiglio a trovare soluzioni estemporanee, che a volte vanno bene, altre volte vanno meno bene. Lo dico perché tutti noi dobbiamo avere a cuore i temi importanti su cui prendiamo decisioni, e vorremmo continuare a prenderle avendo ben consapevolezza di tutte le ripercussioni che queste decisioni avranno all'esterno di quest'Aula.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie, signor Presidente, consiglieri. All'inizio, giusto per dare alcune informazioni in maniera generale sull'argomento e poi eventualmente il collega potrà rispondere, o anche la collega Zedda potrà eventualmente rispondere se ne avrà la… Volevo rispondere in particolare al consigliere Lai, perché abbiamo chiarito in Commissione che la modifica che stiamo portando oggi in riferimento al comma 5 è la medesima che avevamo portato durante la variazione di bilancio che abbiamo presentato il 30 di novembre, però c'è stato un disguido tecnico con gli Uffici, doveva essere presentato un emendamento orale, non è stato presentato l'emendamento orale, io pensavo che bastasse la presentazione dell'emendamento scritto, ed è per quello che non è stata apposta quella correzione, come ho già chiarito oggi in Commissione. Quindi il collega Lampis aveva appurato, dopo gli interventi di alcuni consiglieri e dopo aver sentito gli Uffici, che effettivamente poteva essere meno rischiosa questa dicitura rispetto a quella che avevamo pensato di approvare all'inizio. Per quanto riguarda invece il discorso sul fondo BEI, io sono una persona molto seria, mi reputo una persona seria, io non posso aver detto il 30 di novembre che i primi di dicembre, ho detto che entro le prime due settimane di dicembre avrei presentato una relazione che BEI doveva fornirmi sull'andamento del fondo, e che avrebbero erogato le prime risorse entro quelle date, queste sono le cose che io ho detto. La relazione è arrivata la settimana successiva a quando abbiamo approvato la variazione, ma era incompleta, e quindi ho rigettato, ho rimandato la relazione a BEI perché la voglio più completa, perché voglio che inseriscano all'interno di quella relazione anche quando erogheranno le loro risorse e che sia specificato che quelle risorse non debbano avere il costo degli interessi, perché quello lo pagherà la Regione, e l'ammortamento definitivo dovrà essere simile a quello inserito per i fondi regionali. Però volevo a questo punto comunicare che, per quanto riguarda un aggiornamento molto veloce, sono stati deliberati a oggi 40 milioni di euro, quindi a oggi sono stati deliberati 40 milioni di euro che saranno contrattualizzati ed erogati nei prossimi giorni, già erogati 5 milioni di euro, oltre ad altre stipule. Considerate una cosa, che parte di queste risorse non saranno erogate immediatamente, perché le risorse che devono essere erogate per investimenti verranno erogate a stato di avanzamento lavori. Quindi, a oggi, a ottobre, novembre, dicembre, a due mesi e mezzo dal bando, abbiamo erogato il 40 per cento delle risorse messe a disposizione dalla Regione. Io non so se in passato ci sia stato un bando che sia stato così veloce come questo, a due mesi e mezzo dalla pubblicazione. Questo è solo l'inizio, ci siamo detti anche, su sollecitazione di consiglieri sia di opposizione che di maggioranza, che deve essere migliorato perché dobbiamo mettere più risorse, dobbiamo accontentare più imprese possibili, però a due mesi e mezzo abbiamo erogato il 40 per cento delle risorse messe a disposizione, e questo è un dato di fatto. Grazie.
PRESIDENTE. Non so se voglia intervenire anche l'Assessore della sanità.
Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ne ha facoltà.
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Giusto per qualche precisazione, essendo stato chiamato in causa anche ultimamente. Volevo precisare questo, che è una riforma che viene tacciata delle peggiori nefandezze, come poltronificio, e invece non è affatto un poltronificio, l'abbiamo detto, l'abbiamo motivato e l'abbiamo spiegato più volte, però mi correva l'obbligo di precisarlo anche questa volta, ma è una precisazione. È uno slittamento di tutti quei termini della riforma che sono necessari a darne piena e completa attuazione in sicurezza in un momento particolare come quello della pandemia, e ricordo che ad agosto, fortunatamente fino a Ferragosto, eravamo liberi e avevamo l'indice di sieroprevalenza migliore d'Italia, quindi non potevamo certamente presumere che scellerati comportamenti da parte di qualcuno avrebbero reintrodotto il virus nella nostra isola, e poi quello che si è verificato è sotto gli occhi di tutti. Anche perché, oltretutto, noi sappiamo che l'indice RT che avevamo e che continuiamo ad avere è sempre stato tra i migliori della nostra nazione, e quindi il comportamento delle nostre strutture sanitarie si è sempre distinto per una resilienza notevole rispetto al sistema. Potrei dire, rispetto a quello che ho sentito dire, forse proprio nonostante l'ATS, non grazie ad ATS, siamo riusciti a contenere la pandemia e ci stiamo riuscendo ancora, ma nonostante l'organizzazione sanitaria che abbiamo, che si è dimostrata comunque sia resiliente grazie al comportamento degli operatori e alla loro abnegazione, ma non certo per la strutturazione organica del sistema, che anzi sono più i vincoli e i limiti che ci ha posto e che continua a porci tutti i giorni rispetto alle possibilità che ci dà invece di reagire in maniera utile per il sistema. Quello che trasla è tutto l'impianto della riforma, cioè i progetti di scorporo andranno fatti nell'anno successivo in un momento, speriamo grazie a questa campagna di screening massiccia che stiamo impostando e alla campagna vaccinale anticovid che partirà adesso il 27 col famoso "Vaccine day", che è un evento più simbolico che però rappresenta l'inizio poi della vera e propria campagna vaccinale anticovid, grazie a questo faremo in modo di avere la possibilità di attuare finalmente la riforma in sicurezza in una fase in cui la pandemia è in risoluzione e non tempestosa come quella che abbiamo vissuto adesso.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore.
Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 1 così come è stato riformulato, il parere era favorevole. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Emendamento 2. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 3 è stato ritirato.
Emendamento 5. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Emendamento orale numero 6. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Rubo qualche minuto di tempo, nonostante l'articolo sia sull'entrata in vigore, per non intervenire sull'ordine dei lavori e per chiedere un chiarimento. È stato annunciato, ed è stato anche presentato, un secondo emendamento da parte dell'onorevole Mula, siccome ho letto con attenzione l'emendamento e la legge di riferimento, nell'emendamento si parla di pesca e acquacoltura, nel comma 677 della legge 30 dicembre 2018, numero 145, si parla di tutt'altre concessioni, quindi io vorrei capire se l'emendamento riguarda, lo so che l'ha ritirato, ma siccome il problema è reale, se il titolo "pesca e acquacoltura" è veramente coerente si può fare un ragionamento, se il titolo serviva per far passare proroghe di 15 anni per le concessioni demaniali, tutte, turistico ricettiva eccetera, è una cosa incredibile. Lo dico, Presidente, perché sto sollevando una questione che probabilmente interessa tutti; parrebbe che siano scaduti i termini per il bando e le concessioni di pesca e acquacoltura. Ora, un conto è dire "una proroga fino al bando e all'aggiudicazione", un conto è dire "per 15 anni", ovviamente, se si scrive per 15 anni significa non fare i bandi, però servirebbe l'Assessore all'agricoltura e la Dirigente per capire se veramente questo è un problema reale, così come mi è stato segnalato dalle cooperative, oppure se l'Assessorato ha trovato una soluzione differente, tenendo conto che però nella formulazione del 677 ricomprendiamo talmente tante cose che rischia di naufragare immediatamente questa proposta. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo agli allegati. Metto in votazione l'allegato numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 10. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 11. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 12. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'allegato numero 13. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
È stato presentato l'ordine del giorno numero 1, Caredda e più.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
È stato presentato l'ordine del giorno numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Il tema che ho posto poc'anzi era proprio riferito agli ordini del giorno, e tra questi quello sull'acquacoltura e la pesca oltre che l'altro, cioè, è l'ennesima volta che viene presentato… sono tutti e tre piccolini però fanno chiasso come gente adulta e grande… dicevo, Presidente, per quanto riguarda le questioni di cui ho parlato prima interloquendo con l'onorevole Mula io suggerisco questo: se una cosa è in un Regolamento, si dà mandato alla Giunta per fare, perché altrimenti rischiamo, non avendo articolato bene la cosa, e lo vedrete approfondendo la vicenda domani dei lavoratori che attendono risposte, che a furia di promettere o scrivere ordini del giorno, nella confusione della tecnica d'Aula c'è chi si convince veramente che gli ordini del giorno immediatamente dopo determinino una risposta per qualcuno all'esterno. La verità è che, come sappiamo, non è così, quindi per quello dicevo nell'intervento poc'anzi: attenzione a indicare sempre questi aspetti legati a proroghe, impegni eccetera, perché poi si creano delle aspettative che, in una fase come questa, non vanno mai bene, ma in una fase come questa rischiano veramente di creare aspettative da un punto di vista economico a persone che stanno vivendo una situazione di crisi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io credo che il ragionamento che a posto prima l'onorevole Mula, e poi ripreso dall'onorevole Zedda, sia un ragionamento molto serio, importante, e che necessita di una riflessione maggiore, se non stasera, in quanto non c'è l'Assessore dell'agricoltura, probabilmente nella giornata di domani, perché il vostro ordine del giorno, che in qualche modo recita: "rinnovo delle concessioni per il commercio su aree pubbliche inseriti i mercati, fiere e isolati, ivi compresi quelli finalizzati allo svolgimento di attività artigianali", riguarda sicuramente un problema, però non riguarda il problema che adesso ha il mondo delle cooperative del settore della pesca, che sono quelle oggetto di una problematica relativamente al rinnovo delle concessioni demaniali dal primo gennaio 2021, su quelle io credo che questo Consiglio regionale debba intervenire, per impedire che dal primo gennaio ognuno possa andare a svolgere attività di pesca nelle concessioni storiche che se non interveniamo attraverso una norma in questi giorni, anche domani, visto che dobbiamo risolvere altri problemi che riguardano Aras, le concessioni demaniali vanno a scadenza e dal primo gennaio nessuno può continuare a svolgere nelle acque interne e nelle lagune l'attività svolta dalle cooperative storiche della nostra Isola.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Io credo di interpretare il pensiero del collega Roberto, che io ringrazio in qualità di primo firmatario dell'ordine del giorno, ma il riferimento che stavano facendo il collega Zedda e il collega Comandini, che io dico che è pertinente, sul quale io credo valga la pena fermarci un attimino, perché stiamo parlando di un settore vitale e fondamentale, visto che si corre il rischio di avere il caos da domani una volta scadute le concessioni, ma ne discuteremo approfonditamente perché il riferimento anche dell'ordine del giorno prendeva, per esempio, alcune regioni, tipo l'Emilia Romagna, dove in effetti è stato fatto poi un atto di Giunta, non una legge regionale, che di fatto vige già da due anni e non è stato impugnato, e per il semplice motivo caro collega Zedda perché loro lo hanno configurato come impresa agricola e non come attività di prestazione di servizi. Sembra di poco conto, questo vuol dire tante cose, di fatto quel provvedimento non è stato impugnato e oggi, a distanza di due anni, vige e loro hanno portato la scadenza delle concessioni demaniali al 2033, quindi di quindici anni di fatto, senza avere nessun tipo di impugnativa. Quindi quello che sicuramente il collega voleva illustrare nell'ordine del giorno è che si dà mandato alla Giunta per studiare un provvedimento che vada in questa direzione. Tutto qui.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo alla votazione finale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 232.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del disegno di legge: Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2021 (233/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 233.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Il disegno di legge in esame, approvato dalla Giunta regionale il 18 dicembre 2020 con deliberazione 64/30, è stato trasmesso il 21 dicembre al Consiglio e prontamente inserito all'ordine del giorno dei lavori della Terza Commissione. Il provvedimento prevede, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 43 del decreto legislativo numero 118 del 2011, l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per il periodo di due mesi dal primo gennaio al 28 febbraio 2021. Nella seduta odierna, a seguito dell'illustrazione del provvedimento da parte dell'Assessore alla programmazione, la Commissione ha approvato il testo con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e il voto contrario dei Gruppi di opposizione. Stante l'urgenza che il disegno di legge riveste, al fine di consentire la gestione dell'attività finanziaria da parte dell'Amministrazione regionale, se ne auspica una rapida approvazione da parte dell'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Alessandro Solinas, relatore di minoranza.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S), relatore di minoranza. Grazie Presidente. Colleghi, Assessori, ci troviamo a votare oggi l'esercizio provvisorio. Tutti siamo consapevoli di quanto in esercizio provvisorio sia limitata l'azione di questa Giunta e di questo Consiglio, eppure eccoci qua ad approvare due mesi durante i quali saremo pericolosamente, sotto alcuni punti di vista, incapaci di fronteggiare l'emergenza che ancora oggi viviamo e che non si è ancora manifestata nei propri risvolti più crudi, ovvero quelli che vedremo quando cesseranno gli ammortizzatori sociali che per numerosissime aziende e lavoratori privati anche costituiscono in questo momento l'unica fonte di sopravvivenza. Rincresce notare poi che è il secondo anno di fila in cui ci troviamo a votare l'esercizio provvisorio e la ragione per cui ci troviamo a votarlo anche quest'anno è per lo meno duplice. La prima è il totale distacco dalla realtà mostrato da questa Giunta nel voler impegnare il Consiglio su provvedimenti non solo inutili per fronteggiare l'emergenza economica e sanitaria che stiamo vivendo, ma anche dannosi. Parliamo del DL 107 di riassetto della Presidenza, che noi abbiamo, a ragione, definito un poltronificio; del Piano casa, e non mi si dica che il Piano casa serve a far ripartire l'economia, è vero, perché un'affermazione del genere costituisce una ben piccola foglia di fico però per coprire alcuni scempi urbanistici e naturalistici i quali giustamente hanno scatenato e giustificheranno la nostra strenua opposizione; la riforma sanitaria che, oltre a essere inutile, risulta anche dannosa, e questa conferma ce la date voi oggi rimandandone gli effetti al prossimo anno perché la situazione di incertezza che ha creato ed il terremoto che avrebbe creato se implementata subito sarebbe stata un dramma per il nostro sistema sanitario già in grossissima difficoltà. Notevoli responsabilità vanno attribuite anche, a mio avviso, all'estrema litigiosità di questa maggioranza, la quale si manifesta in maniera quasi truculenta, soprattutto quando si parla e si discute di provvedimenti di natura finanziaria. Altre vertenze sono, invece, colpevolmente trascurate. L'implementazione di importanti provvedimenti, come il Fondo Resisto, è stata colpevolmente ritardata. Il mio pensiero va anche ai lavoratori di ARAS, i quali in questi giorni continuano a vivere un clima di incertezza che pensavano finalmente, dopo anni, essersi risolto, ai quali io invito tutti qui dentro, soprattutto chi ha le redini di questa maggioranza e del Consiglio regionale, a dare una risposta, una risposta concreta e una risposta che veramente ci renda degni di essere rappresentanti non solo di queste persone, ma dei sardi tutti. Il mio invito verso la maggioranza è a intraprendere un approfondito ragionamento su priorità e prospettive perché è evidente che queste non ci siano, ne siate privi, o comunque non rispondano all'esigenza che la realtà che stiamo vivendo ci richiede a livello di responsabilità e di azioni intraprese per far fronte alle responsabilità che noi abbiamo in quanto politici, in quanto legislatori e rappresentanti dei sardi e della Sardegna. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Abbiamo detto tempo fa, qualche mese fa, un mese fa a dire il vero, in occasione della approvazione dell'assestamento, in occasione dell'approvazione dell'ultima variazione di bilancio entro il 31 novembre, che aver portato l'approvazione dell'assestamento con tre mesi di ritardo rispetto alla tempistica che avremmo dovuto rispettare come Regione avrebbe determinato la vanificazione intanto dell'ultima variazione di bilancio, perché l'assestamento con tre mesi prima servirebbe, come dice il termine, ad assestare la spesa per poi adottare quel provvedimento entro il 31 novembre l'ultima variazione di bilancio per le ultime correzioni per non lasciare spesa in termini di avanzo di amministrazione e ritrovare questo l'anno successivo come non speso nell'anno in corso. L'altro elemento è quello che questo ritardo avrebbe determinato ovviamente l'autorizzazione richiesta dal Presidente della Regione al Consiglio per l'esercizio provvisorio. Ora l'esercizio provvisorio, è stato esercitato l'uso dello strumento del rinvio dell'adozione del bilancio di previsione già altre volte, ma è sempre una patologia del sistema e in questo caso però è un elemento che arreca un danno serissimo in relazione alla situazione data dall'emergenza virus, ed emergenza strettamente connessa economica.
Quindi probabilmente, in attesa della legge di stabilità nazionale, sarebbe stato molto meglio adottare un provvedimento di legge di stabilità tecnica e poi successivamente, sia in funzione degli aggiornamenti e modifiche date dell'approvazione della legge di stabilità nazionale, sia per fatti nuovi emersi nel corso dei primi mesi dell'anno, adottare una serie di variazioni o addirittura riadottare il documento una volta compiute queste analisi sulle vicende nuove date dalla legge di stabilità nazionale o fatti nuovi emersi nel corso dell'anno, però questo avrebbe consentito di dotare la Regione di un bilancio, e immediatamente a partire già dal primo mese dell'anno, non avere spese in dodicesimi ma avere la piena capacità di spesa da parte della Regione. Questo era il suggerimento, si è andati invece in una direzione differente, cioè quella di voler approvare una proposta data da un'autorizzazione all'esercizio provvisorio che arreca oggettivamente un danno alla capacità di spesa della Regione e arreca un danno anche nell'ambito dei settori, mondi economici che attendono, e arreca un danno anche nell'ambito della capacità di assunzione da parte della Regione di personale tramite bandi e blocca una serie di altre questioni che ledono l'interesse non solo della Regione ma l'interesse di tanti che attendono risposte fuori da quest'Aula e fuori dagli apparati regionali. Per non parlare ovviamente anche della situazione dei bandi in tante direzioni che vengono bloccati per mesi, e poi come sempre sappiamo, l'autorizzazione all'esercizio provvisorio sistematicamente richiede una proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e di mese in mese si arriva a vanificare la parte di spesa e la capacità di azione della Regione, se non per i primi mesi e oltre dell'anno, tanto da portare la possibilità di adottare il bilancio di previsione e poi successivamente la possibilità di spendere a partire da metà anno, che significa per gli Uffici una corsa contro il tempo nell'adottare bandi e provvedimenti per avere poi obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31/12 e alla fin fine avere lo stesso episodio ripetuto quest'anno, dell'assestamento di bilancio portato con mesi di ritardo, l'ultima variazione quasi a ridosso dell'assestamento di bilancio e sistematicamente l'anno successivo nuovamente l'autorizzazione all'esercizio provvisorio, ed è un cane che si morde la coda, peccato che il corpo sia quello della Sardegna e dei sardi. Perché si trattasse della vostra coda, poco sarebbe interessante, ma siccome si tratta invece del corpo fragile economicamente dell'intera Isola, sarebbe anche come tecnica di bilancio migliore l'approvazione di un documento di questo tipo, per poi avviare una serie di correzioni che tanto sappiamo che proprio nell'anno venturo saranno obbligo, giocoforza. Quante volte siamo tornati sui provvedimenti adottati di spese e quindi di bilancio per correggere codici, per aggiornare scadenze, per modificare, perché la situazione è quella che è, quindi se c'era un anno in cui probabilmente questa operazione poteva essere tentata dell'approvazione di una legge di stabilità tecnica e poi adottare modifiche, era proprio quest'anno e l'anno successivo, ma diciamo che nel 2019 pensare a una legge di stabilità di questo tipo per il '20 e pensando al virus era cosa inimmaginabile, ma oggettivamente guardando all'anno trascorso o meglio che ormai stiamo lasciando alle nostre spalle, e per fortuna, augurandoci che sia migliore l'anno venturo, ma sicuramente viste le condizioni date dal virus e dalla pandemia che non passerà a breve, forse questa volta tentare questa operazione non sarebbe stata una cattiva tecnica di bilancio e di adozione di documenti per mettere la Sardegna nelle condizioni di poter spendere fin dall'inizio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Io vorrei riprendere il ragionamento che adesso ha svolto l'onorevole Zedda, che è un ragionamento dato da chi ha guidato una amministrazione e molti colleghi sono nella nostra condizione. Ciò che succede alla Regione si riflette dal punto di vista finanziario su tutti gli enti locali della Sardegna, su tutto il sistema della Sardegna. Una legge di stabilità tecnica, un ribaltamento tecnico sarebbe stato meglio e voi vi rivolgete oggi a un Consiglio che è quel Consiglio che ha approvato un bilancio in 82 minuti, non in 37 giorni, per cui io dico alla Giunta: dovete avere molta più fiducia nella possibilità che questo Consiglio sia collaborativo laddove c'è da evitare problemi alla Sardegna, alle sue amministrazioni, ai suoi enti, all'insieme della società. La scelta di fare l'esercizio provvisorio è una scelta grave, se c'erano difficoltà tecniche e burocratiche andavano travolte, perché difficoltà politiche non ce n'erano a votare invece una legge di stabilità immediatamente. Questa è una scelta che noi non reputiamo giusta e speriamo, vogliamo incoraggiare l'assessore Fasolino e la Giunta a presentare quanto prima la legge di stabilità, fosse anche il ribaltamento tecnico, meglio ovviamente se il documento col quale la Giunta vuole impostare delle politiche e soprattutto quelle tese a fronteggiare la emergenza.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRE' (M5S). Secondo anno di incapacità di presentare un progetto per il futuro della Sardegna. Due anni in cui sono stati affrontati vari temi. Primo tema, moltiplicazione delle poltrone. Secondo tema, moltiplicazione delle poltrone. Terzo tema, moltiplicazione delle poltrone. E un altro argomento nuovo, moltiplicazione delle poltrone. Il primo anno c'era la scusa che vi eravate appena insediati e quindi era forse normale, secondo la vostra visione politica, e adesso, secondo anno, c'è un'altra scusa, forse è quella del Covid, quindi anche qua è tutta colpa del Covid. E mentre si tenta di creare province e relative nuove nomine, e mentre si tenta di creare 8 ASL e relative nuove nomine, e mentre si è tentato di dare e regalare soldi di tutti i sardi, e lo ribadiamo soldi di tutti i sardi, a società sconosciute, ad amici di partito, ad amici degli amici, non siete stati per il secondo anno capaci di pensare, realizzare, di scrivere una nuova finanziaria per la nostra Regione. E io credo che i Sardi debbano sapere che il loro Presidente li sta condannando, quindi condanna tutti i sardi e condanna l'isola, l'intera Regione ad una immobilità che non si può permettere, specialmente in questo periodo. Nega alla Sardegna la possibilità di investire, i sardi devono sapere che la Sardegna viene ancora condannata a poter spendere solo un dodicesimo di quanto previsto dalla manovra del 2020, un ulteriore danno per la Sardegna, perpetrato per la seconda volta dal Presidente della Regione Sarda più assenteista di tutta la storia della Sardegna.
PRESIDENTE. Grazie.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, del DL numero 233.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del bilancio interno del Consiglio regionale per gli anni 2021-2023.
PRESIDENTE. Abbiamo adesso il documento relativo al Bilancio interno del Consiglio regionale per gli anni 2021 - 2023.
Metto in votazione la parte "entrate". Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, il tema è che non vedo i questori in Aula, ma al di là di questo mi serviva intervenire per un per un motivo. Io avevo intenzione di chiederle un appuntamento, poi lo faccio in Aula tanto non c'è niente di segreto, ci mancherebbe. Ho notato che nella stanza di una delle Commissioni, giusto per non creare problemi, sono state spostate alcune opere d'arte. Siccome parliamo del Bilancio, nell'ambito del bilancio c'è una parte che si chiama patrimonio. C'è il patrimonio indisponibile, che ci mancherebbe è il palazzo, nessuno può pensare con il bilancio della Regione di vendere il palazzo della Regione. Ma nell'ambito del patrimonio indisponibile vi sono anche le opere d'arte, salvo la disponibilità per alcune perché sono frutto di donazioni, altre sono acquisti da parte del Consiglio nel corso degli anni, ma indubbiamente nessuno potrebbe pensare, essendo inserite anche nel progetto di realizzazione dell'edificio, di poter vendere le opere di Nivola, presenti all'esterno dell'edificio. Però alcune di queste opere d'arte sono dire danneggiate è poco. Ne ho visto oggi una totalmente graffiata, e un'altra che ha addirittura uno strappo evidente in una parte. Ora, a mio parere prima che venga sollevato il caso in un altro modo, suggerirei di avviare un lavoro, e siccome c'è del tempo perché prima della riapertura di spazi museali eccetera, perché non fare un'operazione di comodato d'uso gratuito in edifici pubblici per organizzare un'esposizione, invece di veder distrutte queste opere d'arte? E avviare anche un programma di restauro di alcune di queste. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, proprio in conclusione lei mi ha anticipato, e sono state allocate delle risorse proprio per il restauro delle opere del Consiglio, che sono un patrimonio importante, non del Consiglio, ma della Sardegna.
Metto in votazione la parte "spesa". Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, del Bilancio interno del Consiglio regionale per gli anni 2021-2023.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). È stata informalmente convocata, non da lei, ma dalle interlocuzioni precedenti in Aula, una Conferenza dei Capigruppo alle 10. Io non so se si tratti di una riunione formale o di una riunione informale per discutere quello di cui si è parlato poco fa, quindi di un eventuale testo risolutivo della questione Aras di domani. Se l'intenzione è quella di discutere prima è inutile far arrivare in Aula i colleghi alle nove e mezza, quando sappiamo bene che prima di iniziare a discutere probabilmente passeranno ore.
Le chiederei, Presidente, di farci capire almeno a che ora essere presenti in Aula, se c'è una riunione convocata formalmente o si tratta semplicemente dell'interlocuzione in sede alla Commissione perché, io ribadisco, se iniziamo a discutere un testo di legge, il testo successivo arriva alla fine della discussione, e quindi a ridosso dell'anno nuovo. Forse è conveniente domattina fare questo.
Quindi io mi sono permesso di segnalarvelo.
PRESIDENTE. Ci vediamo alle nove e mezza in Aula e decidiamo nel caso se fare la Conferenza dei Capigruppo e verificare con quale testo di legge iniziare.
Ha domandato di parlare il consigliere Piero Maieli. Ne ha facoltà.
MAIELI PIERO (PSd'Az). Io credo che sia opportuno appunto accettare il consiglio dell'onorevole Agus, iniziare magari alle 10 con una riunione.
PRESIDENTE. Sì, ci vediamo a le 9 e 30!
Allora la proposta dell'onorevole Agus, non è in termini di orario, ma in termini di ordine dei lavori. Lui giustamente consiglia, e siamo tutti quanti d'accordo, che si inizi con una conferenza dei capigruppo. Quindi domani a le 9 e 30 faremo una conferenza dei Capigruppo.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Va bene, allora il Consiglio domani inizia alle 10 e la Conferenza dei Capigruppo è convocata alle 9 e 30. La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 20 e 27.