CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 785/A
SATTA Gian Franco – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione inerente al servizio 118 del sassarese e in particolar modo sulle criticità afferenti alla postazione di Ozieri.
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I sottoscritti,
premesso che:
– la rete di emergenza territoriale 118 del territorio della ASSL di Sassari è costituita da mezzi medicalizzati con personale dipendente di ATS (MSA) e da mezzi di base forniti da associazioni/cooperative in convenzione con l’AREUS (MSB), tutti gestiti per le richieste di soccorso dalla Centrale operativa di Sassari;
– i mezzi medicalizzati (MSA) sono attualmente dislocati nel territorio in quattro postazioni situate a Sassari, Alghero, Porto Torres e Ozieri;
– i mezzi di soccorso di base (MSB) hanno un equipaggio minimo di 1 autista soccorritore e 2 soccorritori;
– i mezzi di soccorso avanzato medicalizzati (MSA) hanno un equipaggio composto da 1 autista soccorritore, 1 infermiere ed 1 medico di emergenza territoriale e sono in grado di garantire gli interventi di soccorso di gravità elevata;
– esistono anche sul territorio regionale i mezzi di soccorso intermedio, chiamati infermieristici (INDIA), con equipaggio composto da autista soccorritore, 1 soccorritore (forniti da associazioni/cooperative convenzionate) e 1 infermiere dipendente ATS, in grado di garantire gli interventi di soccorso intermedi (ILS), secondo protocolli specifici definiti fino a oggi dal Direttore della Centrale operativa;
visto che:
– la missione del Servizio 118 è quella di garantire risposte adeguate alle richieste di urgenza- emergenza sanitarie provenienti dal territorio e coordinare il trasporto assistito del cittadino ai presidi ospedalieri più idonei e vicini, per la patologia riscontrata;
– in relazione a tale missione, tenuto conto del quadro normativo, tra gli obiettivi principali che il servizio di emergenza 118 si propone si evidenziano i seguenti:
a) garantire la qualità, l’intensità e la sistematicità delle prestazioni erogate;
b) esercitare un’efficace azione filtro verso richieste inappropriate di prestazioni;
– per garantire tali obiettivi, è fondamentale:
a) la tempestività dell’intervento;
b) la sicurezza e la soddisfazione degli operatori;
c) la congruenza delle proprie finalità con gli obiettivi del piano sanitario nazionale e regionale relativi al “sistema dell’emergenza-urgenza” e con gli obiettivi dell’azienda;
evidenziato che da quanto risulta nella “Carta dei Servizi” pubblicata sul sito dell’ATS Sardegna sulla pagina ASSL Sassari, non possono essere ascritti al 118 i seguenti servizi di trasporto:
a) ricoveri ospedalieri programmati;
b) dimissioni o trasferimenti non urgenti;
tenuto conto che a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione della pandemia da Sars-Cov-2 i mezzi del 118 vengono spesso impiegati per trasferire i pazienti positivi dalle strutture no-Covid del territorio verso le strutture ospedaliere Covid individuate nella Regione, operando veri e propri trasferimenti “Interospedalieri”, peraltro non previsti tra gli obiettivi propri del 118 e limitando, di fatto, la disponibilità del servizio territoriale di urgenza-emergenza soprattutto per interventi su patologie tempo-dipendenti, che nella maggior parte dei casi non possono essere svolti con i medesimi risultati da altri operatori dei mezzi da base o con mezzi ordinari;
considerato che:
– anche nel settore relativo all’emergenza-urgenza sanitaria si riscontrano gravi problematiche riconducibili alla carenza di personale; infatti attualmente le quattro postazioni territoriali del 118 dell’ASSL di Sassari hanno in forza 19 infermieri contro i 24 previsti (6 per postazione) e nel solo periodo che va da giugno a ottobre, questi hanno prestato circa 690 ore in extraorario da sommare ad un credito già maturato in precedenza e che per alcuni arriva fino a 350 ore che l’ATS impone di recuperare, in un contesto in cui il personale oltre a dover sopperire al deficit di organico è costretto anche a coprire i turni dei colleghi in malattia, positivi al Covid o in quarantena; negli ultimi mesi si sono registrati ben 11 casi di positività al Covid e circa 14 quarantene tra il personale del 118 dell’ASSL di Sassari;
– il personale del 118, salvo casi eccezionali e indifferibili, da marzo non ha potuto godere di periodi di ferie e sovente è costretto a turni massacranti che vanno ben oltre le 12 ore, sia per la carenza di organico sia perché durante la pandemia sono aumentati di circa il 30 per cento gli interventi e mediamente questi richiedono tempi più lunghi dovuti alla vestizione e svestizione del personale sanitario e alla sanificazione dei mezzi impiegati, che ad Ozieri effettuano gli stessi operatori in quanto non è presente una struttura adibita alla sanificazione presso il Presidio Ospedaliero, oltre ai lunghi tempi di attesa nei Pronto soccorso prima della presa in carico dei pazienti che nel frattempo stazionano dentro le ambulanze;
– in particolare gli operatori di Ozieri, che seguono territorialmente buona parte del Logudoro fino ad Alà dei Sardi, non avendo un reparto Covid nella propria struttura ospedaliera risultano più penalizzati rispetto ai colleghi che operano in prossimità di strutture ospedaliere Covid; l’ospedalizzazione dei pazienti che ad un primo tampone fatto ad Ozieri risultano essere positivi al Coronavirus e necessitano di un ricovero in strutture designate, comporta il trasporto “Interospedaliero” a Sassari, Nuoro, Olbia, Cagliari, di regola effettuato dai mezzi del 118, lasciando scoperto per un lungo periodo di tempo (fino anche a 8 ore) il territorio di pertinenza, che è un’area molto vasta, costringendo gli operatori a lunghe percorrenze e periodi di sosta/attesa non prevedibili;
appurato che la postazione 118 di Ozieri, trasferita di recente in altri locali per ricavare nuovi spazi all’interno della struttura ospedaliera, risulta totalmente inadeguata a garantire i più basilari livelli di igiene e sicurezza soprattutto in funzione dei frequenti trasporti di pazienti positivi al Covid-19; infatti, non è presente neppure una tenda esterna per la svestizione del personale da posizionare nei pressi della sala sosta e non vi sono locali idonei per la pulizia delle tavole spinali ed altri presidi utilizzati durante gli interventi di soccorso (anche sporchi di sangue), non esiste un percorso distinto pulito/sporco e gli operatori sono costretti a percorrere anditi comuni frequentati anche da pazienti oncologici; i servizi igienici e gli ambienti riservati al personale sono sprovvisti di finestre con aperture all’esterno e i locali sono umidi e mal riscaldati;
ritenuto che:
– i mezzi utilizzati dal 118, specie quelli adibiti al soccorso avanzato medicalizzato (MSA) per la loro conformazione tecnica sono poco adatti al trasporto di pazienti positivi al Covid, sia perché gli spazi sono ristretti, e quindi sottopongono il personale sanitario a una maggiore esposizione a rischio biologico, sia perché la sanificazione di tali mezzi è più complessa per la presenza di apparecchiature specifiche dedicate al servizio di emergenza e urgenza proprio di queste ambulanze;
– gli infermieri e i medici del 118 contrattualmente non devono operare servizi di trasporto “Interospedaliero” in quanto la loro funzione è quella prevista negli obiettivi già descritti, di garantire un immediato intervento nel territorio su prestazioni di emergenza e urgenza;
dato il particolare momento che stiamo vivendo, dovendo impiegare in parte anche questi mezzi per svolgere servizi non contemplati dai loro contratti, sia dovere della Regione intervenire affinché venga garantita un’estensione contrattuale che preveda questi servizi, che tuteli gli operatori da un punto di vista assicurativo rispetto ad un eventuale danno biologico e che riconosca le giuste indennità aggiuntive anche a questa categoria di lavoratori,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza della situazione sopra riportata;
2) non ritengano necessario, al fine di garantire gli operatori del 118 che in questi mesi operano a stretto contatto con pazienti Covid-19 anche per prestazioni estranee alla loro missione, intervenire prevedendo un’estensione contrattuale che includa queste mansioni e riconosca economicamente e legalmente i rischi da danno biologico che corrono questi lavoratori;
3) non ritengano utile dotare le postazioni medicalizzate 118 del territorio di ulteriori mezzi più idonei al trasporto “Interospedaliero” di pazienti positivi al Covid-19 e di adeguati strumenti per la sanificazione degli stessi;
4) non ritengano necessario, date le criticità descritte, intervenire per garantire una migliore organizzazione degli spazi dedicati al 118 presso la struttura ospedaliera di Ozieri.
Cagliari, 14 dicembre 2020