XV Seduta
Martedì 23 luglio 2019
Presidenza del Presidente Michele PAIS
Indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio Satta
La seduta è aperta alle ore 16 e 33.
MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 10 luglio 2019 (14), che è approvato.
Comunicazioni
Comunico che in data 28 giugno 2019 è pervenuta copia della decisione della Corte Costituzionale n. 154 del 21 maggio 2019, nella quale si dichiara:
1) l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2 della legge regionale 18 giugno 2018, n. 21 (Misure urgenti per il reclutamento del personale nel sistema Regione. Modifiche alla legge regionale n. 31 del 1998, alla legge regionale n. 13 del 2006, alla legge regionale n. 36 del 2013 e alla legge regionale n. 37 del 2016);
2) inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 6 della legge regionale n. 21 del 2018.
Comunico che in data 17 luglio 2019 è pervenuta copia della decisione della Corte Costituzionale n. 166 del 21 maggio 2019, nella quale si dichiara:
1) l'illegittimità costituzionale degli articoli 37, comma 1, 39, commi 1 e 3, e 45 della legge regionale 13 marzo 2018, n. 8, concernente: "Nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture";
2) l'illegittimità costituzionale, in via consequenziale, dell'art. 37, commi 2, 3, 4, e, 8, e dell'art. 39, comma 2, della legge regionale n. 8 del 2018;
3) non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 34, comma 2, della legge regionale n. 8 del 2018.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 31, 32, 33, 34, 35.
Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge nazionale numero 4.
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 20, 25, 27, 28, 42, 47.
(Risposta scritta pervenuta l'11 Luglio 2019)
Numero 50.
(Risposta scritta pervenuta il 17 Luglio 2019)
Numero 38.
(Risposta scritta pervenuta il 18 Luglio 2019)
Annunzio di interrogazioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98.
Annunzio di interpellanze
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35.
Annunzio di mozioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 32, 33, 34, 35, 36.
Dimissioni di consigliere
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Paolo Truzzu, in seguito alla sua proclamazione a Sindaco del Comune di Cagliari avvenuta il 19 giugno 2019, con nota del 16 luglio 2019 ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale della Sardegna.
Ove non vi siano opposizioni si intende che l'Assemblea prende atto delle dimissioni del consigliere Truzzu.
Preso atto delle dimissioni del consigliere Paolo Truzzu, prego il Presidente della Giunta delle elezioni di convocare immediatamente la Giunta stessa affinché, esaminati gli atti degli Uffici circoscrizionali, si pronunci circa il candidato che subentra al consigliere Truzzu.
Sospendo a questo fine la seduta per 10 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 54, viene ripresa alle ore 17 e 14.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Grazie.
Proclamazione e giuramento di consigliere
PRESIDENTE. Do lettura della nota inviatami dal Presidente della Giunta delle elezioni: "Comunico alla S.V. onorevole, che la Giunta delle elezioni si è riunita in data 23 luglio 2019 per esaminare la situazione determinatasi a seguito della presa d'atto del Consiglio delle dimissioni del consigliere regionale Paolo Truzzu.
La Giunta stessa fa presente che dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale regionale relativo alle elezioni del 24 febbraio 2019 il consigliere Paolo Truzzu era stato eletto nella circoscrizione di Cagliari avente il contrassegno "Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale"; i candidati della stessa lista che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Piga Fausto, con cifra elettorale 1349; Mereu Alessio, con cifra elettorale 1253; Fuoco Gennaro con cifra elettorale 1145.
La Giunta delle elezioni, a seguito delle verifiche effettuate, prende atto che al consigliere regionale dimissionario, onorevole Paolo Truzzu, subentrerà Fausto Piga".
Sulla base di quanto comunicatomi dal Presidente della Giunta delle elezioni, proclamo eletto consigliere regionale Fausto Piga. Constatatane la presenza, lo invito a entrare in Aula e a prestare il giuramento prescritto dall'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.
Do lettura della formula del giuramento al termine della quale il consigliere risponderà: "Lo giuro":
"Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".
PIGA FAUSTO. Lo giuro.
(Applausi e auguri da tutti i consiglieri.)
Commemorazione delle vittime della strage di via D'Amelio
PRESIDENTE. Un attimo di attenzione, colleghi Consiglieri, vi invito a prendere posto. Il 19 luglio del 1992 a Palermo, nella strage di via D'Amelio, morirono il Magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, tra cui l'agente Emanuela Loi. Sono passati 27 anni, ma il dolore non si attenua. La Sardegna ha pagato con la vita di Emanuela Loi, tra l'altro prima donna della polizia a morire in servizio, un tributo pesantissimo alla lotta alla mafia. Il sacrificio di Emanuela, come di tutte le altre vittime, deve essere costantemente ricordato. A nome del Consiglio regionale esprimo profondo cordoglio alla famiglia di Emanuela Loi, ai parenti del Magistrato Paolo Borsellino, e delle altre persone che hanno perso la vita, così come manifesto dura e ferma condanna ad ogni tipo di violenza, criminalità e mafia. Sospendo la seduta per osservare un minuto di silenzio.
(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione sul rendiconto del Consiglio regionale per l'anno 2018. Invito i colleghi Questori a sedersi nei banchi della Giunta per l'illustrazione.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, era il 21 maggio l'ultimo giorno nel quale abbiamo avuto il piacere di vedere in quest'Aula il Presidente Christian Solinas. Quindi da circa due mesi il presidente Solinas non si presenta in quest'Aula. Oggi ha nominato il Vicepresidente Alessandra Zedda, a cui faccio gli auguri personali per questa sua nuova funzione e per questo suo nuovo ruolo, però da oltre due mesi il Presidente non si presenta in Aula. Questo inizia a essere un fatto politico di una gravità estrema, anche perché lei ricorda bene, ma anche i colleghi, in tutta una serie di…
TUNIS STEFANO (MISTO). Questo non è un intervento sull'ordine dei lavori!
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Chi ha parlato?
PRESIDENTE. Onorevole Comandini, prego continui però si attenga all'intervento sull'ordine dei lavori. Grazie.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sì sarò brevissimo. Ricordo al mio Presidente del Consiglio più che al collega che ha parlato, di cui non ricordo il nome, che noi con un ordine del giorno del 28 maggio avevamo chiesto al presidente Solinas di riferire in Aula in merito alla vertenza del Porto canale, vertenza che da quel giorno, dal 28 maggio, è solo peggiorata, non è assolutamente migliorata, anche purtroppo per le note vicende del diniego da parte del MiBAC dell'autorizzazione paesaggistica, che cala ulteriormente un velo pietoso e definitivo su questa vertenza. Dal 28 maggio noi chiediamo che il Presidente venga in Aula a riferire quelle che sono le azioni che lui ha intrapreso in merito all'ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale, ricordo all'unanimità. Noi vorremmo il Presidente in quest'Aula per discutere insieme a noi quali sono le azioni…
PRESIDENTE. Onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, il 28 giugno la Giunta ha deliberato l'attribuzione delle funzioni a 24 direttori generali del sistema Regione, quattro esterni e 19 interni. Su questi temi è stata presentata un'interrogazione urgente che ancora non ha avuto risposta scritta. Il 5 luglio è stata decretata la revoca delle funzioni a tutti i direttori generali che sino ad allora avevano operato e conseguentemente sono stati nominati i direttori generali che sono subentrati dopo le nomine di Giunta. Segnalo però il fatto che tre direzioni a tutt'oggi siano ancora vacanti. Nonostante la Giunta abbia deliberato, individuando i nomi, l'istruttoria è ferma all'Assessorato al personale, probabilmente il perché potrebbe essere spiegato anche semplicemente fornendo una risposta all'interrogazione presentata dal Gruppo dei Progressisti, e ad oggi risultano scoperte Direzioni generali strategiche soprattutto in questa fase che, purtroppo, come tutti noi sappiamo, è cruciale per la lotta agli incendi. Ebbene, Presidente, io credo che nel mese di luglio non avere un direttore generale della Protezione Civile nominato sia un fatto grave. Allo stesso modo credo sia grave non aver ancora nominato un direttore generale del personale. Il 31 luglio è già convocato uno sciopero…
PRESIDENTE. Onorevole, mi perdoni nel senso che le sue argomentazioni sono interessantissime e importantissime però io invito i colleghi Consiglieri a intervenire sull'ordine lavori. Magari può essere oggetto di interrogazione e interpellanza…
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Arrivo subito al dunque. È stata presentata un'interrogazione urgente, urgente perché era urgente la tematica e credo sia condiviso da tutti il fatto che fosse urgente la tematica, quella interrogazione non ha ancora trovato risposta. Ora, possiamo discuterne, possiamo presentare un'interpellanza e possiamo, anche nella seduta di giovedì, discutere questo tema con l'Assessore competente e magari anche con il Presidente, se ogni tanto questo si degna di venire in Aula, oppure, ancora più semplice, la Giunta può risolvere il problema individuando e nominando celermente i due direttori vacanti che, insieme alla Presidenza, appunto, attendono di essere nominati ormai da settimane.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Agus. Chiedo però una cortesia ai colleghi Consiglieri, se si interviene sull'ordine dei lavori di intervenire sull'ordine lavori, non di introdurre surrettiziamente argomenti che possono essere oggetto di interrogazioni o interpellanze perché poi perdiamo il controllo e l'ordine della discussione. Vi chiedo questa sensibilità. Grazie.
Commemorazione delle vittime dell'incendio di Curraggia
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Andrea Biancareddu. Ne ha facoltà.
BIANCAREDDU ANDREA (UDC), Assessore della pubblica istruzione,
beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Sì, Presidente, non voglio abusare della sua pazienza e neanche di quella dei colleghi dell'Aula, ma ammettendo un mio errore e d'accordo con l'assessore Lampis, mi son dimenticato di chiederle nella Conferenza dei Capigruppo se ci potesse dare due minuti, visto che abbiamo commemorato Emanuela Loi e quella strage di quei giorni, di avere un minuto per commemorare il 28 luglio la strage che c'è stata per l'incendio a Tempio Pausania. Quindi se il Consiglio e lei mi concedete questa deroga di un minuto e mezzo io leggerei una cosa e poi tolgo il disturbo. Quindi non vado sull'ordine dei lavori a dire che ce ne siamo dimenticati, ma chiedo una deroga pura.
PRESIDENTE. Onorevole, non vi è assolutamente nessuna contrarietà in merito.
BIANCAREDDU ANDREA (UDC), Assessore della pubblica istruzione,
beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Grazie. 28 luglio '83: è già da diversi giorni che il furore del fuoco sospinto dal maestrale imperversa in varie località della Gallura, Viddalba, Aggius, Trinità d'Agultu, Aglientu, Luogosanto, Bortigiadas, attaccando la collina di Curraggia a Tempio Pausania. Il bilancio è catastrofico: muoiono nove persone, sei saranno i feriti gravi. Il bilancio finale è disastroso: sugli oltre 18.000 ettari di territorio incenerito si raccoglieranno le salme di nove uomini e tra i 15 feriti iniziali che si recheranno in ospedale sei di questi riporteranno gravissime ustioni, amputazioni in parti del corpo e traumi psicologici difficilmente riassorbibili. Tra gli eroi di Curraggia ci sono anche loro.
Il 24 luglio del 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla memoria la medaglia d'oro al valor civile ai nove martiri. Le medaglie sono state consegnate alle famiglie delle vittime dal Prefetto di Sassari, dottor Salvatore Gullotta, il 28 luglio a Tempio Pausania nel corso della prima Giornata europea di sensibilizzazione. Il 26 luglio del 2009 il Presidente della Repubblica conferisce la medaglia d'oro ai sei feriti gravi, a Zara Antonio, Bisson Vanni, Forteleoni Antonello, Marchesi Mario, Mazza Giovanni Mario e Sotgiu Giuseppe.
Il 30 giugno 2011 questo Consiglio ha istituito il 28 luglio quale Giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna, quindi abbiamo fatto una legge che ricorda, in quella giornata, tutti i morti di Tempio e tutte le vittime che ci sono state in Sardegna, che sono tante. La medaglia d'argento al gonfalone della città di Tempio Pausania nel 2011 per l'impegno civile dei suoi cittadini nella lotta agli incendi. Dopo la tragedia di Curraggia la Regione Sardegna ha deciso di riorganizzare e potenziare il Corpo Forestale, con la legge regionale dell'85 diventerà anche responsabile della vigilanza ambientale. L'idea del legislatore era quella di avere un corpo tecnico con funzioni di polizia per la tutela dell'ambiente naturale finalizzato ad esercitare il coordinamento e le attività operative nella prevenzione e lotta degli incendi boschivi in materia di protezione civile.
Presidente, concludo nell'invitare questo Consiglio, l'Assessore, lei e tutti alla celebrazione sobria che si terrà a Tempio il 28 perché la lotta agli incendi, come l'Assessore e noi tutti sappiamo, è estremamente attuale. In quel periodo, pensate, c'era solo un elicottero che non volava perché il motore surriscaldava e non decollava più; ora, grazie a Dio, abbiamo i mezzi sufficienti, però il retaggio culturale alla lotta agli incendi dell'educazione ambientale dobbiamo seguirlo e sostenerlo. Grazie per la deroga che mi avete concesso, buon proseguimento.
PRESIDENTE. Sospenderei la seduta per un minuto di silenzio.
(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, sull'ordine dei lavori, per chiederle una sospensione del Consiglio per permettere a una delegazione di consiglieri, possibilmente i Capigruppo, insieme a una delegazione della Giunta, di scendere giù a parlare con i manifestanti. Due delegazioni sono presenti, quella del Porto Canale e quella dell'AIAS. Crediamo più che mai che il problema del lavoro e il problema dei lavoratori debbono essere al centro della politica. Chiediamo che venga immediatamente sospeso il Consiglio e una delegazione scenda a parlare con i manifestanti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Presidente, brevemente, siccome mentre la Segretaria d'aula leggeva le interpellanze e le interrogazioni ho sentito un paio di volte far riferimento al contratto di Forestas, onde evitare che ci siano strumentalizzazioni che sono già in atto (tant'è vero che gli stessi dipendenti di Forestas hanno già programmato uno sciopero da tenersi a Cagliari il 31 di questo mese) chiedo in questo momento alla neo vicepresidente Alessandra Zedda - alla quale tra l'altro colgo l'occasione di fare i miei migliori auguri - di impegnarsi affinché questo argomento venga portato in Aula al più presto. Ovviamente l'appello va anche all'Assessore all'ambiente perché stanno già partendo le strumentalizzazioni e sembrerebbe che il sottoscritto, così come tanti altri consiglieri, che è stato uno di quelli che ha dato il suo voto fondamentale affinché il passaggio della legge che consente ai dipendenti Forestas di diventare… consiglieri regionali siano contrari a che questo avvenga. Quindi onde evitare questo, chiedo un impegno alla Giunta, quindi al Vicepresidente in questo caso, al Presidente e all'Assessore di portare in Aula le risposte affinché questa strumentalizzazione, come quelle magari che sono già in atto fuori da queste porte, in queste ore, perché i disastri li hanno fatti altri e poi dobbiamo essere noi a rispondere dei reati di altri, vengano continuati a essere utilizzate da chi la politica la fa fare soltanto strumentalizzando. Quindi vi prego di essere celeri a dare queste risposte perché così mettiamo fine e tappiamo la bocca a coloro che usano la strumentalizzazione per fare politica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.
ENNAS MICHELE (LEGA). Io volevo suggerire, se fosse possibile, volevo intervenire prima, di poter parlare con i lavoratori che si trovano sotto, sia quelli del Porto Canale ma soprattutto anche quelli dell'AIAS, che è una vertenza che stiamo seguendo anche con la Commissione d'inchiesta. Purtroppo stiamo constatando il fatto che ci troviamo di fronte all'ennesima situazione lasciata allo sbando e questo è già stato manifestato anche ai lavoratori, penso che sia opportuno aggiornarli su quello che è lo stato di avanzamento e far sapere la nostra sensibilità a tutti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Presidente, solo ovviamente per prendere l'impegno richiesto dall'onorevole Satta, ma anche per dire che abbiamo appena incontrato i lavoratori, insieme al collega Todde e alla collega Anita Pili, e abbiamo preso l'impegno per dare due risposte da loro richieste che riguardano il tavolo che il presidente Solinas, non più tardi di ieri, ha risollecitato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e ovviamente la loro attenzione sulla sospensione del provvedimento dei licenziamenti. Quindi sono due argomenti che non ci vedono direttamente protagonisti, ma ci siamo assunti la responsabilità di portare avanti ovviamente tutta la partita che, come sapete bene, coinvolge tante istituzioni, ognuno con le sue responsabilità del passato e non è il momento di fare polemiche, però volevamo dire che siamo impegnati da subito in questa vertenza, perché la riteniamo veramente non solo di grandissima rilevanza, ma abbiamo anche messo in campo delle azioni ben precise. Attendiamo che anche altri facciano la loro parte.
PRESIDENTE. Io ricordo che abbiamo ricevuto e incontrato i lavoratori del Porto Canale insieme all'assessore Zedda e comunque la richiesta dell'onorevole Lai non cade nel vuoto, ma i lavoratori penso che sia opportuno incontrarli, magari fissiamo insieme ai Capigruppo una data, peraltro prendo atto anche delle parole dell'assessore Zedda che ha esplicitato l'assoluto interessamento e lavoro per quanto riguarda il problema, che non è un problema di facile soluzione, però è evidente che l'impegno del Consiglio e della Giunta debba essere sempre massimo. Poi magari io alla fine degli interventi sull'ordine dei lavori io sospenderei qualche secondo per incontrare i Capigruppo per determinare questo.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Presidente, mi ha appena preceduto, credo sia il caso che il Consiglio, perché ringrazio l'onorevole Zedda (alla quale faccio comunque i miei migliori auguri di buon lavoro per il prestigioso incarico che le è stato conferito oggi, credo, di Vicepresidente), comunque credo che il Consiglio per quello che rappresentiamo abbia il dovere non solo morale di incontrare quei lavoratori che stanno portando avanti una giusta vertenza. Non voglio fare polemiche con nessuno, credo che in parte il problema fosse stato portato quasi a risoluzione, a oggi non lo è e credo che tutti dobbiamo fare in modo, al di fuori delle appartenenze e delle polemiche, di dare le risposte che loro meritano.
Un altro piccolo appunto che riguarda sempre l'ordine dei lavori, rispetto all'intervento del collega amico Giovanni Satta, credo che nessuno possa e debba fare strumentalizzazione rispetto al contratto di Forestas anche perché quella legge è stata approvata da quest'Aula, mi sembra, all'unanimità. Quindi siamo tutti impegnati a fare in modo che la stessa legge venga tradotta in atti concreti, in atti concreti significa che il contratto al più presto deve essere adeguato a quella che è la nuova normativa. Per questo prima in Capigruppo abbiamo deciso di dedicare una seduta alle mozioni, sappiamo che ogni Gruppo potrà presentare una mozione, io già anticipo che la nostra mozione, sulla quale tutti poi potranno intervenire, sarà proprio sul contratto di Forestas.
PRESIDENTE. Io sospenderei per qualche minuto la seduta per una Conferenza dei Capigruppo, ci riuniamo qui a fianco.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 39, viene ripresa alle ore 18 e 10.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi consiglieri di riprendere posto.
Comunico quanto abbiamo concordato in seno alla Conferenza dei Capigruppo, è quello di ricevere, così come è stato chiesto dall'onorevole Ennas e dall'onorevole Lai, i lavoratori del Porto canale e dell'AIAS, di riceverli alla fine dei lavori, quindi adesso concludiamo i lavori del Consiglio regionale e poi al termine dello stesso incontreremo presso la Presidenza del Consiglio le due delegazioni.
Continuazione della discussione della mozione TUNIS - DE GIORGI sugli interventi finalizzati alla predisposizione di una legge di riforma del sistema agricolo regionale e al finanziamento della legge regionale n. 15 del 2010. (19)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 19. Ricordo che nella seduta del 9 luglio 2019 abbiamo discusso la mozione numero 19, abbiamo sospeso i lavori durante la fase delle dichiarazioni di voto, pertanto riprendiamo da quella fase ricordando che i consiglieri Agus e Lai sono già intervenuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). Avendo registrato, non soltanto nel dibattito ma anche nella conversazione con i colleghi, una convergenza che giudico ampia su questo documento e dovendo, mi corre l'obbligo, effettuare una correzione di carattere strettamente grammaticale rispetto al testo originale, volevo chiedere la cortesia ai colleghi di poter accogliere sotto forma di emendamento orale la rimozione della metà del primo periodo dell'ultimo visto, che consente di chiarire che assolutamente ciò che viene messo sotto accusa è il risultato operativo che viene da una burocrazia con cui è difficile dialogare e che si manifesta soprattutto attraverso i pagamenti e le istruttorie all'interno delle agenzie agricole. Quindi, al contrario rispetto alla lettura che qualcuno aveva dato, una posizione difensiva nei confronti dell'Assessorato e non offensiva e inoltre, visto il particolare apprezzamento che questa mozione sta ricevendo, anche una precisazione sul dispositivo di sapore tautologico, quasi ripetitivo nel richiamare ad un ampio coinvolgimento dell'Assemblea e della Commissione nella scrittura e nella predisposizione della legge di riforma agraria.
Queste due brevi e non sostanziali modifiche volevo proporre attraverso un emendamento orale se accolto dall'Assemblea.
PRESIDENTE. Mi perdoni onorevole Tunis, quindi lei sta proponendo un emendamento soppressivo…
TUNIS STEFANO (MISTO). Emendamento soppressivo del periodo che parte da "per di più", quindi dopo "vessate" e arriva sino a…
PRESIDENTE. Scusi, lo geo-localizzi…
TUNIS STEFANO (MISTO). L'ultimo visto, pagina 2. La frase diventa, se preferisce leggo come diventa: "Visto il grave stato di salute delle imprese del settore, vessate e ostaggio della burocrazia che percorre una via contrastante e autoreferenziale rispetto a quella dell'assessorato, eccetera. Ciò che c'è nel mezzo viene eliminato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Basta dire che non sono d'accordo e l'emendamento orale decade.
PRESIDENTE. Perfetto, l'onorevole Oppi non è d'accordo per la proposizione dell'emendamento orale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, o abbiamo la memoria corta, oppure stiamo pensando ad altro. L'avevamo concordato questo passaggio, la settimana scorsa, di tagliare una parte di questo dispositivo visto che si stava accusando, secondo noi senza averne colpa, l'Assessorato. Si è trovata piena convergenza, oggi non si riesce a capire perché non va bene. Arrivati a questo punto, Presidente, saltano un attimino gli accordi che abbiamo preso prima e chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. La Seduta è sospesa per 5 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 18, viene ripresa alle ore 18 e 30.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori della Seduta.
Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). La Sinfonia si compone, il clarinetto ha fatto la sua parte, quindi pensavamo in sede di coordinamento di eliminare quel pezzo di frase che può ingenerare il dubbio rispetto alla interpretazione di quel visto, mentre rimane il fatto che nel dispositivo si richiama e si invita un massimo coinvolgimento da parte dell'Assemblea nella scrittura della riforma agraria.
Ho rinunciato all'emendamento orale e ho chiesto che in sede di coordinamento… non stiamo lì a fare questioni di lana caprina! Ho detto che non occorre effettuare un emendamento orale se in sede di coordinamento viene meglio esposta la frase oggetto di discussione, di conseguenza non occorre modificare il testo, e si richiama soltanto nel dispositivo al massimo coinvolgimento dell'Assemblea.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Adesso per richiamo al Regolamento, Presidente, per sapere se è previsto che l'Aula possa dare degli indirizzi al coordinamento formale. Grazie.
PRESIDENTE. Io ritengo di sì, però…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, anche per sapere se il nostro Regolamento prevede il coordinamento nelle mozioni, perché il coordinamento è un qualcosa che di solito si applica all'attività legislativa a seguito di emendamenti, in questo caso si tratta di un testo pronto per essere approvato, così com'è stato presentato. Ora se è intenzione dei promotori ritirare il testo e favorire la presentazione di un ordine del giorno, nell'ordine del giorno si può scrivere qualunque cosa, e qualora non fosse questo il desiderio dei presentatori, l'unica cosa che si può fare su una mozione è o approvarla così com'è, senza fornire nessun tipo di interpretazioni che non spettano né all'Aula, né agli uffici, oppure bocciarla così come deve essere fatto. L'unica cosa, Presidente, è che chiederei che su un tema serio, che necessita serietà, come quello dell'agricoltura nella nostra Regione, tutta l'Aula mostri un po' più di interesse, un po' di più di serietà rispetto a quella dimostrata nelle due sedute che si sono occupate del tema. Il rischio è che all'esterno l'agricoltura e le politiche agropastorali vengano viste come l'inserto satirico di questa legislatura, e non credo che questo sia un bene per nessuno.
Continuazione della discussione della mozione TUNIS - DE GIORGI sugli interventi finalizzati alla predisposizione di una legge di riforma del sistema agricolo regionale e al finanziamento della legge regionale n. 15 del 2010. (19)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CERA EMANUELE (FI). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, per dichiarazione di voto. Io intervengo per dichiarazione di voto. Mi ha detto prego! Innanzitutto ringrazio…
…e ho avuto la parola, abbiate pazienza, ho avuto la parola! Mi ha detto prego!
PRESIDENTE. Scusate un attimo, sta intervenendo l'onorevole Cera, per cortesia fatelo finire. Prego!
CERA EMANUELE (FI). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, per dichiarazione di voto.
Ringrazio innanzitutto i colleghi, Tunis e De Giorgi, io sto intervenendo sulla mozione, abbiate paziente pazienza, per dichiarazione di voto, per aver investito il Consiglio regionale dell'annoso problema, la crisi del settore agricolo e nello specifico il comparto ovi-caprino, già oggetto di diverse audizioni e di un serrato confronto nel contesto della Quinta Commissione, ritengo che la grave crisi in cui versa il settore impone a tutti noi un obbligo morale e materiale di promuovere, con convinzione, la ferma intenzione di contribuire positivamente per superare questa annosa problematica legata alla vertenza del latte del settore ovicaprino della Sardegna, questo settore economico versa ormai da troppi anni in una profonda crisi e per questo motivo è oramai improcrastinabile l'avvio di una riforma compiuta che metta in campo strumenti strutturali che possono dare soluzione al problema. Mentre rilevo che nonostante la legge numero 15 del 2010 abbia impegnato ingenti risorse finanziarie, questa non ha portato a miglioramenti stabili e duraturi sia per quanto riguarda gli incentivi che sono stati riconosciuti agli allevatori che per quanto riguarda l'attuazione dell'articolo 7 che in alcuni casi addirittura ha favorito la nascita di cooperative fittizie nate con il solo scopo di ricevere contributi, così com'è stata concepita si è rivelata inutile ma solamente incentrata a sostenere il reddito e non promuovere lo sviluppo degli investimenti. Evidenzio che tutti gli interventi che sono stati proposti in precedenza non hanno risolto la problematica in questione, hanno invece consentito a industriali e speculatori vari, di ottenere sovvenzioni lasciando invariato e insoluto il nocciolo della questione, se si intende riproporre soluzioni di questo tipo le ritengo inadeguate alla soluzione dei problemi del settore ovi-caprino, perché parziali, il settore necessita di interventi strutturali e sono perfettamente d'accordo e intendo sostenere ogni forma di intervento che intenda promuovere il superamento dell'attuale situazione. Tuttavia intendo sostenere la vertenza al latte con ferma convinzione, ma la stessa contrariamente a quanto si possa pensare, per la definizione di una vertenza con una visione più ampia e allargare al settore lattiero caseario della Sardegna. La Regione deve mettere in campo degli interventi strutturali mediante una politica agricola regionale che necessariamente coinvolga, oltre il settore ovi-caprino, anche l'importante settore bovino, che rappresenta un comparto economico produttivo che presenta anch'esso grossi problemi. Concludo, ritenendo che sia utile modificare e attuare finanziaria all'articolo 3 in relazione ai costi di produzione dei mangimi, la Regione deve avviare un programma volto a contenere i costi di produzione dei mangimi delle aziende ovi-caprine e bovine incentivando le aziende stesse che dimostrano capacità di autoproduzione di risorse cerealicole e foraggere destinate all'autoconsumo aziendale. Auspico che vengano accolte queste considerazioni e queste proposte, pertanto dichiaro il mio voto favorevole alla mozione, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, a questo punto su dichiarazione di voto, perché la mozione è quella che è stata presentata, quindi non è stata modificata, tenuto conto ovviamente che la mozione che è stata presentata da Tunis contiene un elevato approfondimento della materia, quindi è una proposta di riforma agraria, rivedendo e rinfrescando la legge del 2010, la numero 15, l'intervento del collega Cera che mi ha preceduto ha criticato in maniera esplicita in quest'aula la legge del 2010, la legge numero 15, quindi ci sono delle contraddizioni che emergono, in maniera evidente, nella maggioranza, quindi personalmente il mio intervento in merito l'ho già fatto, quindi preannuncio il voto contrario ad una mozione che ritengo superficiale e inadeguata rispetto a quella che è la condizione che sta vivendo il mondo e il comparto agricolo in questi mesi.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Grazie signor Presidente, io vorrei intervenire sull'ordine dei lavori, perché non mi è parso che fossimo in fase di votazione, quindi non ho capito in che ordine è stata data la parola e a che titolo ad alcuni Consiglieri che si sono diffusi nel merito, sull'ordine dei lavori io vorrei dire questo, noi prendiamo sul serio questa mozione, che ha un tema fondamentale, vorremmo anche votare a favore, ci interesserebbe interloquire con la maggioranza, abbiamo visto che la maggioranza ha dovuto fare una faticosa trattativa interna più che giustificata perché il tema è difficile e complesso, però non abbiamo avuto la possibilità, con i presentatori e con la maggioranza di trovare un punto d'incontro su cose che, l'ha detto adesso l'onorevole Satta, non ci convincono e ci pare neanche vi convincano, perché ci sono delle affermazioni contraddittorie che noi vorremmo vedere superate in un testo, che ci interesserebbe votare favorevolmente, se potessimo avere invece un testo che venga concordato e del quale ci si spieghi le finalità superando alcune contraddizioni che in questo testo esistono, per cui sull'ordine dei lavori le chiedo visto che oggi è la giornata, non so se mondiale, ma sicuramente in questo Consiglio regionale delle sospensioni, se il Presidente e la maggioranza intendono avere su un tema del genere anche il concorso dell'opposizione c'è la disponibilità a parlarne, se invece si è concluso tramite, non sappiamo quanto, solido accordo dentro la maggioranza questo assetto che ci pare contraddittorio e poco soddisfacente, allora fate pure, approvatevelo pure come maggioranza e noi ovviamente voteremo contro, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, no anch'io vorrei capire da lei, Presidente, se una volta che il proponente la mozione ha chiesto un coordinamento all'intero Consiglio per poter dirimere quelle parti che sono in discrasia fra il nostro pensiero, dico nostro opposizione, e quello della maggioranza, dopodiché lei dà la parola in dichiarazione di voto, io non mi ci raccapezzo più, non capisco cosa devo fare e cosa non debbo fare, perché se la mozione rimane questa dove a un certo punto si dice che il grave stato di salute delle imprese del settore vessate per di più dall'Assessorato in totale disarmo, ostaggio della burocrazia dei continui conflitti fra l'ente stesso e le sue agenzie, votate pure, state dando la sfiducia alla vostra Assessora all'agricoltura, se questa mozione viene approvata, è talmente chiaro, è chiaro che se poi viene accettata una riflessione per un coordinamento, per una rivisitazione della stessa, per avere una unanimità del voto, cui perché qui stiamo parlando di un problema serissimo, però io non vorrei passare dalle 48 ore, per il prezzo del latte a un euro, a cinque sospensioni per fare una riforma agraria, di cosa stiamo parlando? Il consigliere Tunis sta dicendo a se stesso di fare una proposta di legge, allora facciamo la proposta di legge, faccia il suo corso e il suo decorso in Commissione e poi la porti qui, la votiamo, altrimenti stiamo perdendo tempo, stiamo perdendo tempo su una situazione che voi sapete meglio di noi, o quanto noi, che è drammatica, però onorevole Tunis non prendiamoci in giro, lei ha fatto una proposta di emendamento orale, la sua maggioranza gliel'ha negata, adesso lei ha chiesto di rivederci tutti insieme e nelle more nel mentre il Presidente dà la parola su dichiarazione di voto, non ci siamo più, siamo fuori strada, io almeno sono fuori strada.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (Misto). Comprendo la difficoltà anche dei colleghi perché oggettivamente il tema richiede una approfondimento, soprattutto nell'analisi di quel periodo, però devo dire, caro collega Cocco, un tema come la riforma agraria è vasto e articolato e complesso, merita ben più di qualche sospensione. Quindi casomai il tempo è ben impiegato quando i temi sono questi; però siccome ci soccorre il Regolamento, io volevo chiedere al Presidente la possibilità di votare il documento per parti, eliminando l'intero periodo in questione.
PRESIDENTE. Sì onorevole Tunis, penso che assolutamente la proposta sia una proposta di buon senso che ci consente insomma di…
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Va bene la proposta che ha fatto l'onorevole Tunis, ma non eliminando il periodo, mettendolo in votazione, chiaramente.
PRESIDENTE. Beh votazione per parti significa questo. Si mette in votazione significa questo certo. Significa esattamente questo votare per parti. Lei può votare a favore o votare contro.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Moro. Ne ha facoltà.
MORO PIETRO (UDC). Grazie Presidente, vista l'importanza dell'argomento e anche delle criticità che ci sono in questa legge del 2010, credo che non sia una questione di vita o di morte dover far passare una legge sulla riforma agraria, diciamo fatta in tutta velocità, quindi sicuramente dobbiamo vedere un pochino un qualcosa di più diciamo forte e importante nel portare avanti questo discorso. Perché ci troviamo di fronte a una situazione che è quella della vertenza latte alla quale non possiamo, diciamo, girarci dall'altra parte e far finta di nulla. Io penso che sia doveroso, e chiedo che possa esser fatto, discuterne assieme e rimandare questa votazione. Grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Comandini prego… scusate un attimo io però vi chiedo di fare delle proposte che dal punto di vista regolamentare possano essere accolte. Noi siamo già in fase di votazione, abbiamo aperto le dichiarazioni di voto, si può intervenire o sull'ordine dei lavori o sulla dichiarazione di voto. C'è una proposta di votazione per parti si vota per parti, perché questo, purtroppo, è l'unica strada che abbiamo da Regolamento, prego. Il rinvio certo, però si ritorna sempre su questa parte, a questa fase, si ritorna su questa fase…
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). C'è la proposta del collega Deriu di cinque minuti di sospensione per cercare una possibilità di accordo su un testo che a mio avviso può essere condiviso su un tema che anche noi riteniamo importante come la riforma agraria. E credo che questa era la proposta sull'ordine dei lavori che lei in qualche modo doveva tenere presente.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di sospensione, quindi sta facendo la richiesta di sospensione…
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). L'ha fatta prima il collega Deriu…
PRESIDENTE. Ci sono prenotati, quindi io dovrei dare una parola sull'ordine…
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). C'è una proposta del consigliere Moro che è quella di rinviare l'approvazione, diciamo, della mozione o di rimandarla in Commissione se non ho capito male. Quindi io chiederei che venga messa ai voti anche la proposta dell'onorevole Moro.
PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Satta, in Commissione le mozioni non vanno, mi perdoni, mi perdoni! Quindi c'è una richiesta, interveniamo sull'ordine dei lavori, però attenendoci al Regolamento, per cortesia, ve lo chiedo per cortesia. C'è una richiesta di sospensione da parte dell'onorevole Comandini, il Consiglio è sospeso per cinque minuti. Il Consiglio è sospeso, grazie.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 50, viene ripresa alle ore 18 e 55.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego, onorevoli consiglieri, di prendere posto, o meglio di riprendere posto. Onorevole Tunis, prego, prenda posto.
Credo che sia stata superata la mozione attraverso la proposizione di un ordine del giorno condiviso.
È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (Misto). È opportuno sottolineare che la più ampia condivisione è fondamentale rispetto a un tema di questa portata, perché va ad incidere sulla modalità attraverso cui tutte le forze rappresentate in Consiglio, l'intero mondo agricolo che ci guarda, tutto il sistema della stessa vita rurale, deve essere coinvolto nella maniera più piena e profonda. Giova ricordare che lo spirito che ha animato questa mozione e questo dibattito in aula ha due componenti: la prima, quella di sottolineare l'importanza di affrontare una riforma agraria e il tema alto del pastoralismo, e allo stesso tempo nel costruire una norma che poi noi notificheremo all'Unione europea e capace di superare la largamente e perfettibile legge numero 15 del 2010, ci consenta di usare in via transitoria uno strumento legale già positivamente notificato all'Unione europea e che consenta di dare ristoro, di aiutare il pastore, così come il sistema dell'industria del latte e del formaggio. Quindi, nello spirito di questa proposta ci sono tutti e due questi elementi, e non secondario quello che porta a vederla come una dinamica in divenire rispetto al superamento di uno strumento risultato utile e ancora transitoriamente utile, ma che può diventare il punto, l'archè, può diventare l'elemento da cui parte quella visione che tutti assieme sapremo comporre di una grande storia rurale della Regione, e rispetto al quale abbiamo l'obbligo non solo di impegnarci per scriverla, ma anche, io ritengo, di condividerla. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Scusi, l'ordine del giorno.
TUNIS STEFANO (Misto). Lo illustro, è composto esattamente come la mozione da cui origina, salvo… chiedo scusa collega, le ricordo che lei ha la libertà di non votarlo, casomai le venisse… Comunque, è composto dal medesimo testo della mozione da cui origina, meno il visto che ha occupato una parte dei nostri lavori, stralciato per intero, e con la, secondo me, non superflua aggiunta nel punto 1 del dispositivo "predisporre una legge di riforma agraria coinvolgendo tutte le parti politiche presenti in Consiglio". Quindi, il testo è quello da cui abbiamo originato, depurato dall'elemento di discussione che fondamentalmente non era la parte più importante, perché la parte più importante è come partire dalla legge numero 15 per arrivare alla riforma agraria, richiamando nel dispositivo il massimo coinvolgimento dell'Assemblea, e credo di non aver dimenticato nulla. L'ho già detto, onorevole Deriu, l'ho già detto un paio di volte, è tagliato, è stralciato, e quindi l'ordine del giorno è la mozione originaria meno il "visto" di cui abbiamo discusso, più l'aggiunta al punto 1 del dispositivo. Questo è l'ordine del giorno sul quale speriamo di ottenere la massima condivisione possibile.
PRESIDENTE. Adesso, però, la prego di presentare l'ordine del giorno.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sul Regolamento. Gli ordini del giorno, al termine della discussione di una mozione, vanno presentati prima che si esaurisca la discussione generale, eravamo già in fase di dichiarazione di voto. Siccome il Regolamento, articolo 122, comma 3, mi sembra molto chiaro in quella parte, credo che questa metodologia sia in palese contrasto col Regolamento, tra l'altro non mi risulta sia mai avvenuto a dichiarazioni di voto iniziate, perché il sottoscritto e l'onorevole Lai siamo intervenuti al termine della precedente seduta, alcuni colleghi sono intervenuti durante questa seduta sempre in dichiarazione di voto, una volta che ci si è già espressi non c'è più il tempo per presentare un ordine del giorno, per cui credo che sia evidente che si debba proseguire con la votazione della mozione originale.
PRESIDENTE. Onorevole Agus, io penso invece che possa essere proposto, presentato, se ovviamente avrà le firme di otto consiglieri, ovviamente io immagino che otto Consiglieri ci siano, altrimenti l'onorevole Tunis, che conosce bene il Regolamento, non lo avrebbe presentato. Quindi, do per scontato che l'ordine del giorno proposto sia stato legittimamente proposto, e quindi è assolutamente ammissibile.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
Onorevole Cocco, per cortesia, non utilizziamo termini assolutamente fuori luogo, non consoni e impropri, molto di più o molto peggio.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente, sull'ordine dei lavori. Intanto se recepisce l'ordine del giorno, per quanto anche io abbia qualche dubbio sulla sua presentazione, poi dirò perché in base al 122, andrebbe aggiunto un verbo all'inizio della prima frase perché la frase è sprovvista di verbo. Siccome si può discutere di tanto, ma non di soggetto, predicato e complemento, almeno su quello dovremmo essere d'accordo. L'altro elemento è che non ho trovato traccia della programmazione 2021-2028 citata nella mozione e poi transitato il testo nell'ordine del giorno, nel senso che esiste a livello europeo una programmazione 2021-2027, di questa programmazione parallela 2021-2028 non vi è traccia nei documenti europei, ho consultato almeno velocemente il sito dell'Unione europea e non riporta una dicitura di una programmazione che si porta fino, in termini temporali, al 2028. L'altro aspetto, c'è qualche altra correzione, per stare al testo, che andrebbe apportata, ma giusto per avere un testo almeno in un italiano comprensibile. Il 122, al comma 5, recita, se come lei ha detto e come vorrebbe fare il presentatore, cioè un ordine del giorno presentato dopo la chiusura della discussione generale, deve essere sottoscritto da almeno otto consiglieri e non può essere illustrato. Siccome è stato illustrato l'ordine del giorno, penso si facesse riferimento agli ordini del giorno presentati prima della discussione generale. Se ritorniamo al comma 5, è stato illustrato un ordine del giorno che il Regolamento al 122, comma 5, non prevede che debba essere illustrato, ma solo sottoscritto e presentato.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, anche per le raccomandazioni lessicali.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietero Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETERO (PD). Solo per chiedere, a questo punto, il parere della Giunta. Tutti abbiamo ascoltato l'appassionato, competente, caloroso intervento dell'Assessore in merito a uno dei problemi che riguardava proprio lo stato della burocrazia dell'Assessorato, e quali ripercussioni hanno sull'attività delle stesse agenzie. Togliere dalla mozione quindi una parte estremamente importante, come quella cui l'Assessore ha fatto riferimento, minimo in qualche modo impone il pensiero e la conoscenza da parte dell'Assessore in merito a questa nuova estensione della mozione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Grazie… purtroppo però il presentatore è momentaneamente assente, mi ripresenterò per fare la domanda che devo fare quando rientra in Aula, nel mentre ci sono altri che devono parlare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Ben venga il passo indietro da parte della maggioranza; io ho chiesto di tramutare questa mozione in un ordine del giorno, adesso sembrerebbe che questa maggioranza abbia raggiunto l'accordo su una situazione che credo ci coinvolga tutti, quindi su una legge di riforma agraria siamo tutti d'accordo, ma non ne accettiamo il modo di presentazione, perché va tramutata in un ordine del giorno e magari discussa in una prossima seduta dove tutti contribuiamo ad arricchire questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Paolo Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO PAOLO (PSd'Az). Presidente, io vorrei ricordare che abbiamo preso l'impegno di fare un'audizione, siccome sono le 7 e 7, se continuiamo di questo passo io credo che audizioni noi non ne faremo. Le firme le mettiamo noi quelle del PSd'Az, assolutamente non abbiamo bisogno di ulteriori pareri della Giunta perché li abbiamo sentiti la settimana scorsa…
(Intervento fuori microfono il consigliere Gianfranco Ganau)
…mi lasci finire, Presidente, poi dirà… questa è una nostra opinione. Siccome abbiamo fatto una semplice modifica che non cambia assolutamente di una virgola il parere della Giunta, e condivido l'intervento dell'onorevole Daniele Cocco, abbiamo fatto una semplice correzione perché così com'era impostata quella mozione si stava crocifiggendo un Assessore che non ha nessuna colpa. Forse magari le colpe sono da ricercare in altro luogo, però, abbiamo fatto una semplice modifica, non ci sembra a nostro parere che la Giunta debba ridare un altro parere per dire che abbiamo eliminato due righe; se vogliamo continuare a perdere tempo, continuiamo a perdere tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Grazie, Presidente. In riferimento anche a quanto è stato detto durante la sospensione, mi riferisco al punto 2, visto che il presentatore ha spiegato molto chiaramente che si tratta di una misura ponte, perché è l'unico strumento notificato e quindi in assenza di altri non è possibile diversamente intervenire, vorremmo che in questo punto 2 fosse inserita la transitorietà della misura, come è stato spiegato dal presentatore, quindi semplicemente scrivere ciò che ha detto il presentatore nell'ordine del giorno, niente di più.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Per dire molto sommessamente che non è mia intenzione fare ostracismo, perdere tempo, fare ostruzione, nella maniera più assoluta! Però sono le 19 e 10 e dobbiamo fare delle audizioni, l'ordine del giorno non lo avete ancora presentato, io non l'ho ancora visto, su cosa dobbiamo andare avanti? Su cosa dobbiamo votare? Io credo che invece la proposta dell'onorevole Moro sia molto cogente alla situazione nostra in questo momento, perché quell'ordine del giorno si poteva pure preparare tranquillamente, con calma, con l'ausilio di tutti e poi lo avremmo votato martedì al prossimo Consiglio regionale, oppure si poteva andare direttamente alla votazione per parti, come aveva chiesto il presentatore, e ognuno votava. Io ho detto dall'inizio che questa non è una mozione, perché una mozione non impegna se stessi e l'Assessore a fare leggi, le leggi si fanno e non si chiedono (…). Quindi a prescindere da tutti gli ordini del giorno, da tutte le votazioni per parti, faccio anche la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno e il mio voto è contrario, e stiamo solo perdendo tempo sapendo di perdere tempo, perché sarebbe stato molto più intelligente da parte dell'onorevole Tunis, che è quello che ha capito meglio di tutti che non serve a niente questa mozione, ritirarlo e andare avanti con i lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie, signor Presidente, noi come Partito della Lega voteremo a favore, però chiedo a quest'Aula che il tema che riguarda l'Assessore all'agricoltura si allarghi anche quando si parla di pesca, perché noi abbiamo dimenticato secondo me anche i pescatori nei nostri temi che portiamo qua in Aula.
PRESIDENTE. Ora attendiamo che le copie dell'ordine del giorno vengano distribuite, c'è stata però una sommaria illustrazione ampiamente chiarificatrice dell'ordine del giorno, perché non è un ordine del giorno riscritto o novativo rispetto alla mozione presentata, si tratta solamente della soppressione di un intero periodo, dalle parole "visto" a "comparto", e la Giunta nella fase deliberativa, nel primo punto "con il massimo coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio".
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Sì, Presidente, per chiedere di avere il testo, non si può votare un provvedimento per sentito dire dall'onorevole Tunis, dobbiamo per forza avere il testo, non abbiamo copia del testo. Io chiederei, considerato che stiamo aspettando le coppie che gli uffici stanno predisponendo, di sentire, così come è stato chiesto dall'onorevole Comandini, il parere sull'ordine del giorno da parte dell'Assessora Murgia, di utilizzare questi minuti di tempo che abbiamo a disposizione per sentire l'Assessora Murgia.
PRESIDENTE. Io sospenderei quindi un minuto per consentire alla struttura…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, io voglio ricordare che il parere della Giunta è obbligatorio su un ordine del giorno, non una facoltà del Presidente, siccome le dichiarazioni di voto sono concluse, chiediamo prima della votazione dell'ordine del giorno il parere della Giunta.
PRESIDENTE. Onorevole Ganau, io volevo prima dare a tutti quanti i consiglieri, fornire ai Consiglieri dl'ordine del giorno così come presentato, dopodiché far intervenire telegraficamente la Giunta. Grazie. Quindi un minuto di sospensione, il tempo necessario per la formazione delle copie.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 15, viene ripresa alle ore 19 e 19.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto. È stato presentato, quindi, l'ordine del giorno e distribuito a tutti i Consiglieri.
Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
MURGIA GABRIELLA, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La Giunta si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Grazie Assessore. Quindi possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Ora abbiamo come punto all'ordine del giorno le due interpellanze. Prego il Vicepresidente Satta di venire a sostituirmi.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Sarà il caso che una delegazione magari dei Capigruppo incontri…
PRESIDENTE. Onorevole Mura, io mi sto facendo sostituire dal Vicepresidente perché insieme ai Capigruppo riceveremo e incontreremo una delegazione di lavoratori.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, io credo che questa sia una modalità totalmente difforme rispetto a ogni tipo di consuetudine, a ogni tipo di situazione vissuta in precedenza da questo Consiglio regionale. Io credo che, considerato che stiamo discutendo di interpellanze, non stiamo neanche discutendo di provvedimenti urgenti e impellenti, capirei il fatto di restare in Aula, ma convocare tutti i Capigruppo, svuotare quest'Aula da tutti i Capigruppo, dal Presidente dell'Assemblea e dagli Assessori e lasciare in Aula il resto dei consiglieri io credo che sia una modalità totalmente inusuale. Chiediamo naturalmente di sospendere i lavori, di interrompere i lavori e di riprendere con i lavori alla prossima convocazione utile. Non è pensabile! Se dovessimo andare a considerare… ma lo facciamo per utilità dell'Aula, perché se volessimo fare solo ed esclusivamente ostruzionismo chiederemmo il numero legale presente in aula, siamo sicuri che non è presente il numero legale. Quindi da questo punto di vista chiediamo naturalmente ai consiglieri un po' più esperti la prossima volta di consigliare meglio il Presidente di interrompere la seduta.
PRESIDENTE. Allora onorevole Lai, attualmente io sono il Presidente dell'Aula, quindi decido, se permette, posso decidere nel merito.
(Interruzione del consigliere Eugenio Lai)
PRESIDENTE. Sì, ma lei è stato Vicepresidente e quando è seduto qua è Presidente dell'Aula, decide il da farsi, quindi non deve parlare di chi ha preso decisioni in precedenza. Mi pare che all'interno dell'Aula ci sia il numero sufficiente per potere continuare i lavori.
(Interruzione del consigliere Francesco Agus)
PRESIDENTE. Onorevole Agus, conosce, credo, il Regolamento più del sottoscritto e non è previsto che si verifichi il numero legale.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Allora credo che avevamo preso non solo un impegno e avevamo deciso anche una cosa, credo eravamo d'accordo tutti. Abbiamo detto: finiamo i lavori dell'Aula e poi incontriamo questa benedetta delegazione. Siamo andati un po' oltre col punto precedente, però io direi, siccome l'interrogazione se ci mettiamo un po' di buona volontà la votiamo e facciamo anche in fretta, io direi finiamo i lavori e poi possiamo andare tranquillamente. Se siete d'accordo finiamo le interrogazioni e poi i Capigruppo…
PRESIDENTE. Onorevole Mula, l'interrogazione non si vota, quindi…
MULA FRANCESCO (PSd'Az). No, infatti, non si vota, però, dico, partecipare ai lavori dell'Aula, così come eravamo rimasti d'accordo.
PRESIDENTE. Certo, è un accordo che avete preso in precedenza e stiamo andando in funzione di accordi che avete preso in precedenza.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Sì, Presidente, io vorrei invitare tutti i colleghi a un po' di moderazione perché adesso non è usuale che si portino interrogazioni in Aula, d'accordo? Sono state portate le interrogazioni in Aula, che è una cosa anche abbastanza rara se vogliamo. Le interrogazioni sono una cosa importante, però si possono tranquillamente svolgere ottimizzando anche i tempi. Adesso la discussione sul punto precedente si è prolungata oltre misura, non andiamo adesso a indagare il perché, però questo è quello che è successo. Allora se l'Aula dedica il tempo alle interrogazioni, che sostanzialmente interessano i proponenti e la Giunta e i consiglieri che hanno piacere di rimanere, io credo che non sia nulla di drammatico e nulla di contrastante il Regolamento. Tra l'altro nelle aule parlamentari si fa abitualmente. Quindi io vorrei chiedere ai colleghi di stemperare i toni sugli aspetti procedurali perché, ripeto, non stiamo parlando di nulla di drammatico, abbiamo le delegazioni che stanno aspettando tutto il giorno, adesso permettiamo ai Capigruppo di fare questo incontro, però io credo che nulla impedisca che i lavori dell'Aula possano andare avanti con le interpellanze, se voi stessi dite che possono addirittura slittare facciamole, perché sono interrogazioni che stanno aspettando da molto tempo, però mi permetto di chiedere ai colleghi un po' di comprensione, diciamo così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, Onorevole Lai, io non so cosa sia più usuale o meno usuale, però la mia richiesta di incontrare le delegazioni (che tra l'altro lei ha chiesto di voler incontrare qua) è fatta per evitare che queste delegazioni e queste persone possano aspettare qua fino alle dieci di sera che noi discutiamo l'interpellanza, non è fatta per creare chissà quale disagio. Pertanto troviamo un metodo per risolvere un pochino tutte le questioni, la più importante credo sia proprio quella di sentire le persone che sono fuori ad aspettare.
Svolgimento di interpellanze
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento delle interpellanze numero 9 e 20.
Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per illustrare l'interpellanza numero 9.
Le ricordo che ha cinque minuti.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Egregio assessore Lampis, ricorda la prima volta che le ho parlato della discarica di Spiritu Santu? Era il 12 aprile scorso, avevamo giurato da otto giorni. Ad Olbia si svolgeva un interessantissimo convegno sulla sostenibilità ambientale organizzato dall'Area marina protetta di Tavolara. Per lei era la prima uscita pubblica, come per me. Di fronte alla dottoressa Giarratano, direttore del settore della conservazione della natura del Ministero dell'ambiente, le ho fatto presente come su quel paradiso che è l'Area marina protetta di Tavolara insiste in maniera devastante una vera e propria bomba ecologica, la discarica di Spiritu Santu, appunto. Lei mi aveva immediatamente assicurato il suo interessamento alla questione. Quando ho nominato la discarica nella replica alle dichiarazioni programmatiche del presidente Solinas, lei gli è venuto prontamente in soccorso rassicurandolo dopo averlo visto sobbalzare. La vastità della nostra amata isola non permette la conoscenza di tutti i suoi angoli, ma chi ci vive sa bene come sono fatti, quali sono i loro pregi, i loro difetti, le loro storture e le loro palesi ingiustizie, con questi ultimi asfissiare cittadini vessati da scelte politiche lontane anni luce dal rispetto dei propri diritti primari. Gli abitanti di Murta Maria, frazione di Olbia, a spiccata vocazione turistica, e quelli della limitrofa comunità di Porto San Paolo, sono le vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l'elevarsi imponente di un'opprimente montagna di rifiuti. Una discarica strutturata nel 1991 dal Cipnes su un sito, quello della vecchia discarica operante nell'81, già gravemente inquinato. Un sito che subisce da allora innumerevoli ampliamenti in barba alle direttive europee e alle delibere delle varie Giunte che si sono succedute, tra cui quella che nel 2013 imponeva al Cipnes di individuare un nuovo sito per il conferimento dei rifiuti, con valanghe di soldi pubblici destinati a bonifica e definitiva solo sulla carta, ma in realtà interventi tampone su cui richiedere ulteriori inusitati ampliamenti. Da un lato le sempre più accorate proteste dei cittadini, dall'altra la famelica avanzata del Cipnes. Da un lato tonnellate di percolato sversate senza ritegno, dall'altro una percentuale di tumori tra gli abitanti di Murta Maria clamorosamente al di sopra delle medie nazionali. Da un lato questo corposo dossier depositato presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania da un coraggioso comitato di cittadini Murta Maria e Porto San Paolo che va ad aggiungersi agli altri due procedimenti penali già in essere, dall'altra l'ennesima richiesta di ampliamento col passaggio da 40.000 a 150.000 tonnellate di rifiuti l'anno, con la creazione di un impianto di biogas, bio ovviamente solo di nome, ma in realtà gas di pessima qualità. Un progetto abnorme giustificato dalla solita ridondante emergenza rifiuti. Un progetto che porta ingenti incentivi pubblici nelle casse del Cipnes e disincentiva la raccolta differenziata dei cittadini. Proprio lei, assessore Lampis, il 9 luglio ha dichiarato: "Aumentare le percentuali di raccolta differenziata è obiettivo comune compreso e condiviso dalle Regioni. I Comuni possono e devono avere maggiori contributi per poter migliorare la qualità e quantità della raccolta differenziata". Predicare bene e razzolare male, proprio così, Assessore, sulla falsariga di quanto ha fatto il primo luglio con la concessione di un finanziamento da 1.082.000 euro per l'adeguamento della discarica, con allegata dichiarazione a sua firma. Già nei primi giorni del mio insediamento mi era stato posto il problema del disagio creato dalla discarica di Spiritu Santu ai residenti di Murta Maria e questa rappresenta la prima risposta che la Giunta regionale intende dare alle comunità locali. L'ennesima e intollerabile presa in giro per cittadini allo stremo ma pronti, le assicuro, Assessore, a combattere con tutte le armi legittime a loro disposizione, cittadini che mi onoro di rappresentare in questo nobile consesso. Come ha potuto, assessore Lampis, concedere una somma così ingente a cuor leggero senza una preventiva ispezione dei luoghi, senza un sano confronto con la cittadinanza interessata? È al corrente degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuate dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes? Ne ho qua alcuni esempi. L'Eurolab di Milano certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruro e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica, valori superiori in innumerevoli casi a migliaia di volte a quelli a norma. Una bomba ecologica, una fabbrica di veleni, una fonte di inquinamento inesauribile, questo sta finanziando, assessore Lampis! Senza cuore né anima andando in senso diametralmente opposto alle sue citazioni retoriche. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo da sempre coltivato l'idea dell'economia circolare basata sul riciclo spinto dei rifiuti con immediati riscontri sia per lo sviluppo sostenibile che per l'incremento del PIL che ne deriva. Al contrario in questo modo che lei sta avvallando, la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti sarà autorizzata a prendere di tutto e di più e portarlo in quella macchina per fare soldi che nel progetto del Cipnes…
PRESIDENTE. Concluda, ha trenta secondi.
LI GIOI ROBERTO (M5S). ... pagheremo di più mettendo l'immondizia sotto il tappeto, con gli immobili dei residenti di Murta Maria dimezzati nei loro prezzi e cancellati dall'offerta delle agenzie, travolti dalle esalazioni nauseabonde che hanno fiaccato la vocazione turistica di quello che era un gioiello naturale di rara bellezza. L'altro giorno in Commissione, dove ho sottolineato pubblicamente il suo lodevole impegno sul fronte dell'antincendio, lei ha affermato: "La terra bruciata non ha colore, ogni ettaro di terra che va in fumo è un ettaro di Sardegna che se ne va". Una dichiarazione d'amore per la nostra meravigliosa isola, ma io le ribatto: "Anche la terra avvelenata non ha colore e ogni centimetro di terra avvelenata è un centimetro di Sardegna che muore". Dove è finito il suo amore? Perché questo sentimento che un Assessore regionale all'ambiente deve avere obbligatoriamente per la terra natia non può essere a intermittenza o a comando, non sarebbe amore. Si metta una mano sulla coscienza, Assessore, metta un freno a questo scempio, stiamo parlando di vite umane, diritti sacrosanti…
PRESIDENTE. Onorevole Li Gioi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha facoltà di parlare il consigliere Dario Giagoni per illustrare l'interpellanza numero 20.
GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Vicepresidente, sarò breve e meno veloce. Oltre l'importanza ambientale e sanitaria dell'enunciazione del tema che andiamo a trattare, riteniamo assolutamente doveroso e impellente dar voce, in sede regionale, alle legittime richieste di chiarimenti della popolazione locale. Il polo rifiuti Spiritu Santu già da anni è oggetto di parecchie controversie e azioni non propriamente cristalline. Sorta nel 1991 sulla vecchia discarica comunale di Olbia, si configura oggi come un ecomostro di altezza spropositata, visibile a chilometri di distanza. Un ecomostro non solo dannoso per la salute e l'integrità fisica dei residenti e non, ma motivo anche di grave perdita economica per il settore turistico che, come è ben risaputo, è assai fiorente in tutta la Gallura, derivanti dall'inquinamento dell'aria e del suolo. La discarica viene gestita dal CIPNES, un ente pubblico-economico incaricato di pubblico servizio che ha beneficiato negli anni di ingenti risorse collettive provenienti sia dal Comune che da questa Regione. Ora, in osservanza del fatto che nonostante le ingentissime risorse canalizzate al fine di mettere in sicurezza il sito, la discarica si presenta allo stato attuale ben lungi dagli standard imposti dalle normative nazionali e comunitarie, ma nonostante questo l'ente prosegue con l'avanzamento di pretese economiche e in osservanza anche del fatto che il ciclo vitale del sito di stoccaggio fosse giunto al termine già nel 2006, secondo le norme tecniche del caso, in quanto palesemente saturo ed inquinato e dunque avrebbe dovuto essere dismesso, chiuso e bonificato entro il 2009.
Ma questo non solo non è avvenuto, ma si è assistito anzi a progressivi e continui ampliamenti fondati talvolta su autorizzazioni amministrative quantomeno dubbie che hanno portato il sito in esame dallo smaltire 40.000 tonnellate a 150.000 tonnellate fissate come obiettivo finale dell'ultimo maxi ampliamento promosso con contestuale creazione di un impianto a biogas. Non possiamo esonerarci dal sottolineare anche in questa sede come sia evidente il proseguo di conflitto di interessi sotto due diversi profili, in primis la coincidenza assoluta tra soggetto operante e soggetto preposto al monitoraggio, in entrambi i casi è sempre il CIPNES. Visti tutti i punti appena presi in esame, chiedo dunque con questa interpellanza se si ritenga opportuno che il CIPNES, già in evidente affanno nella gestione dell'iniziale quantità annua di rifiuti, sia in grado di garantire opportuno operato con il previsto maxi impianto da 150.000 tonnellate annue, comprendenti tra gli altri lo stoccaggio di rifiuti ad elevato potere calorifero. Domando altresì se l'imminente opera di ampliamento, comprendente l'introduzione della produzione di biometano, risponda a criteri di opportunità, fattibilità e convenienza, secondo i criteri di rischi, costi e benefici per la popolazione, se e quando l'ARPAS abbia verificato la conformità dei sistemi di rilevazione del rischio incendi e dei livelli di sostanze nocive presenti nel suolo e nell'aria e in ultimo chiedo di conoscere la finalità precisa delle risorse economiche quantificate in più di un milione di euro recentemente assegnate dall'Assessore dell'ambiente al CIPNES.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani reca gli obiettivi e le azioni per garantire sul territorio regionale una corretta gestione dei rifiuti, rispettosa della gerarchia comunitaria prevista dalla direttiva europea e dagli indirizzi di cui al settimo Programma di azione per l'ambiente adottato con decisione numero 1386 dal Parlamento europeo e dal Consiglio in data 20/11/2013, con l'intenzione di trasformare il proprio sistema economico in un'economia intelligente, verde, sostenibile e circolare entro il 2020. Al fine di consentire un'adeguata infrastrutturazione del Nord-Est Sardegna, il Piano regionale sin dagli anni Novanta ha ubicato nel Comune di Olbia una piattaforma consistente nelle seguenti sezioni: discarica in corso di esaurimento, restano infatti 35.700 metri cubi recentemente oggetto di una modifica non sostanziale, impianto di trattamento meccanico-biologico preliminare al conferimento in discarica dei rifiuti non recuperabili, un impianto di compostaggio, una piattaforma di valorizzazione dei rifiuti da imballaggio da raccolta differenziata, è attualmente in istruttoria di valutazione di impatto ambientale il progetto di ampliamento della piattaforma.
La proposta del Consorzio può essere così riepilogata: la piattaforma di valorizzazione dei rifiuti da imballaggio in plastica da raccolta differenziata per un totale di 9 mila tonnellate all'anno, impianto di gestione anaerobica di rifiuti per la produzione di biometano per 40 mila tonnellate anno di rifiuti, di cui 20 mila rifiuti urbani da raccolta differenziata comunale, 5 mila di rifiuti urbani e speciali da privati, 15 mila di rifiuti e sottoprodotti non pericolosi, tutti e tre per la produzione di biometano. Il terzo è un impianto di trattamento di rifiuti inerti per il recupero di 43 mila e oltre tonnellate anno di rifiuti inerti, per l'appunto. Verosimilmente la stessa verrà ritenuta coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte ai fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della provincia di Sassari e della provincia di Nuoro, le ulteriori attività non sono soggette a particolari vincoli e pertanto non sono stati rinvenuti i motivi ostativi alla loro autorizzazione. Si ricorda che nella delibera di Giunta regionale di valutazione di impatto ambientale del 23/11/2010 era contenuta la prescrizione di individuare un sito alternativo per la realizzazione della discarica di servizio della piattaforma del CIPNES, con nota del 2011 lo stesso CIPNES ha comunicato di aver individuato delle localizzazioni alternative per la realizzazione della discarica. Tale attività non ha trovato però la condivisione del Comune in cui ha sede l'impianto, conseguentemente con la successiva richiesta di ampliamento, il CIPNES ha dovuto proporre l'ampliamento della discarica esistente, autorizzato con delibera di Giunta regionale nell'anno 2013, tale delibera contiene la medesima prescrizione alla quale il Consorzio ha dato seguito attraverso la proposta di un nuovo modulo all'interno dello stesso sito, proposta tra l'altro coerente con il vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Con deliberazione numero 24/20 del 27 giugno 2019, la Giunta regionale ha destinato 1.082.768 euro al Consorzio CIPNES per la realizzazione di interventi di adeguamento dell'impianto di compostaggio alle prescrizioni di cui alla determinazione numero 2209 del 31 luglio 2018 a cura della provincia di Sassari, zona omogenea di Olbia. Essenzialmente si tratta di presidi ambientali consistenti migliori confinamenti del rifiuto in corso di trattamento, quindi non stiamo creando ulteriori disagi, stiamo cercando di mitigarli e l'abbiamo fatto nei primi 100 giorni dall'insediamento della Giunta regionale. Si premette altresì che la qualità dell'aria nel territorio regionale è valutata attraverso diverse attività poste in essere dalla Regione stessa in adempimento ad obblighi istituzionali derivanti dalla normativa nazionale ed europea, in particolare la valutazione della qualità dell'aria deve essere effettuata attraverso misurazioni in siti fissi che possono essere integrati da tecniche di modellizzazione o misurazione indicative. La Regione si è dotata di una rete di misura della qualità dell'aria attualmente gestita da ARPAS, ai sensi della normativa vigente in materia e della delibera di Giunta regionale 51/35 del 2007 con la quale viene trasferita dalle province ad ARPAS la gestione della suddetta rete di monitoraggio. Il succitato decreto legislativo numero 155/2010 prevede che le regioni adeguino la propria rete di misura al programma di valutazione, in conformità alla zonizzazione risultante dal primo riesame ed in conformità alla connessa classificazione delle aree.
Stabilisce inoltre i criteri relativi all'ubicazione delle stazioni di misurazione, al loro numero minimo e ai metodi di valutazione diversi della misurazione stessa, nonché alle scelte della rete di misura che deve essere improntata all'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili evitando l'utilizzo di stazioni di misurazione non conformi e all'eccesso di stazioni. Ciò premesso si rappresenta che al fine di adempiere agli obblighi di trasparenza e comunicazione ai cittadini, i dati misurati nelle stazioni ubicate nel territorio regionale, ormai da diversi anni vengono pubblicati sul sito internet regionale dedicato alle tematiche ambientali denominato "Sardegna Ambiente" dove sono inoltre inviati in continuo al sistema informativo regionale ambientale SILA. In particolare nell'area di Olbia sono presenti due stazioni posizionate in area urbana ed entrambe fanno parte integrante della rete di misura per la valutazione della qualità dell'aria. Le stazioni. La stazione di fondo è ubicata all'interno del Parco Fausto Noce mentre la seconda stazione di traffico è situata presso una delle principali strade d'ingresso dellacittà, in via Roma. Sulla base delle analisi effettuate da ARPAS e riportate nella relazione annuale 2017 il carico inquinante rilevato deriva, oltre che dal traffico e da altre fonti di inquinamento urbano, anche dall'influenza delle emissioni dei vicini porti e dall'aeroporto. In merito alla possibilità di installare nuove stazioni di misura in punti fissi, si ricorda che la normativa comunitaria e nazionale, prevedendo il rispetto dei parametri di efficienza e di economicità della rete, ha imposto la predisposizione da parte della Regione del progetto di adeguamento della rete sopra richiamato, prevedendo la riduzione del numero delle stazioni di misura. Si fa presente altresì che la Regione dispone anche di laboratori su mezzo mobile, gestiti anch'essi da ARPAS, utilizzati per fare campagna di misurazione di durata limitata atti a monitorare situazioni specifiche localizzate di inquinamento. La Giunta regionale valuterà in questo senso la presenza della stazione mobile vicino alla discarica. La Provincia di Sassari in considerazione degli interventi sulla stampa locale avvenuti in passato ha chiesto al Consorzio Industriale la trasmissione dei formulari di trasporto e dei certificati di analisi dei rifiuti provenienti da circuiti extra regionali e conferiti presso la piattaforma consortile. Il Consorzio ha provveduto a dare riscontro, comunicando di aver effettivamente accettato presso il proprio impianto rifiuti speciali, nello specifico fanghi da trattamento delle acque reflue urbane provenienti dalla Campania. Tali rifiuti sono stati conferiti nella sezione impiantistica di biostabilizzazione, in ottemperanza a quanto disposto dall'autorizzazione integrata ambientale. Nella medesima nota il Cipnes ha specificato che nell'ambito del convenzionamento con tutti i potenziali conferitori sono state poste in essere approfondite e scrupolose procedure gestionali di precauzione e gestione ambientale, a prescindere dalla provenienza geografica dei reflui. Ad ogni buon fine si specifica che in riferimento ad una specifica richiesta di modifica non sostanziale presentata dal Consorzio per l'incremento della volumetria di 25.000 tonnellate, il servizio Tutela ambientale dell'Assessorato all'ambiente ha espresso, con propria nota, parere favorevole specificando quanto segue: "La volumetria di cui l'ampliamento richiesto deve essere destinata a rifiuti urbani prodotti dal bacino territoriale di Olbia-Tempio e a quelli derivanti dal loro trattamento".
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Ringrazio l'Assessore della risposta che chiaramente non mi soddisfa, perché chiaramente è una risposta tecnicamente impeccabile, che tuttavia non corrisponde alla realtà umana che vivono migliaia di persone in quella zona da decenni e che sta quotidianamente peggiorando. Per cui prendo atto della risposta dell'Assessore, assolutamente completa, ma non posso essere assolutamente soddisfatto, come non saranno soddisfatti i cittadini che quotidianamente subiscono queste angherie. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Signor assessore, non possiamo che dirci ampiamente soddisfatti, sia per l'approccio costruttivo profuso nel rispondere all'interpellanza presentata, sia per l'impegno nella elargizione di fondi a favore di una risoluzione divenuta ormai necessaria e non più rinviabile, e soprattutto lenitiva come diceva lei. Però io chiedo la massima attenzione sul fatto che arrivano dei rifiuti dalla Campania, cioè la Sardegna non deve essere una discarica del continente. Noi abbiamo già le nostre problematiche. Io ho capito che sono stati utilizzati tutti i crismi, tutte le attenzioni, però questo non deve accadere. E' evidente ed innegabile che il lavoro da fare per giungere a una definitiva conclusione sia tanto e non potrà dirsi certamente raggiunto nell'immediato, soprattutto in osservanza del fatto che l'indirizzo da dare alla struttura sia quello di dismissione e successivo spostamento, è quello che chiediamo, in area più idonea allo svolgimento della sua attività. Comprendo che la responsabilità in questo caso riguarda il Comune di Olbia, quindi riguarda la Giunta, il Consiglio, il Comune di Olbia. Quindi chiederemo a loro che venga spostato il sito. Apprezziamo comunque e accogliamo con grande favore l'atteggiamento di costruttiva ascolto e di subitaneo intervento profuso, in quanto è bene ribadire che questo tipo di problematiche purtroppo non sono circoscritte alla sola discarica di Spiritu Santu. Nonostante le criticità in tal senso siano tante siamo certi che si possa agire in modo concreto per risolverle seguendo la linea di coesione e dialogo portata avanti nel caso in esame. Grazie.
Sull'ordine lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Giuseppe. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per chiederle, visto che mi pare che gli interpellanti non siano soddisfatti delle risposte, o quantomeno siano soddisfatti solo parzialmente, se appunto può invitare gli interpellanti a voler utilizzare eventualmente la prerogativa contenuta nell'articolo 110 del Regolamento, rispetto alla trasformazione in mozione dell'interrogazione. Credo che non si debba trattare stasera, per essere chiari, perché mancano tutti i capigruppo, questa è stata una sorta di question-time, come direbbero alla Camera, che serve probabilmente per avere qualche titolo domani sui giornali, però poi non stiamo affrontando il problema come magari si potrebbe affrontare nel corso di una mozione, con un impegno preciso nei confronti della Giunta. Una Giunta che parzialmente rappresenta lo stesso colore degli interpellanti, e in particolare un interpellante è dello stesso partito politico del Ministro dell'ambiente, quindi sarebbe un'occasione d'oro per poter impegnare questi movimenti che sono al governo della Regione e del Governo. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole, è stato chiarissimo. Però è una facoltà che hanno gli interpellanti, se non si dichiarano soddisfatti possono presentare una mozione, la possono trasformare. Oppure magari ci saranno anche altri che potranno anche presentare una mozione sullo stesso argomento. Potrei essere anche io, visto che siamo coinvolti nel territorio.
In mancanza di altri argomenti da discutere, la seduta è tolta, e il Consiglio regionale verrà convocato a domicilio. Grazie a tutti. Buonasera.
La seduta è tolta alle ore 19 e 57.