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Resoconto della seduta n. 123 del 14/04/2021

CXXIII SEDUTA

Mercoledì 14 Aprile 2021

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

CAREDDA ROBERTO, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 30 marzo 2021 (116), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Roberto Li Gioi, Giovanni Satta e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 14 aprile 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CAREDDA ROBERTO, Segretario f.f.. Sono pervenute le interrogazioni numero 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CAREDDA ROBERTO, Segretario f.f.. Sono state presentate le mozioni numero 443, 444, 445, 446.

PRESIDENTE. Devo sospendere i lavori. La seduta è sospesa, i lavori sono aggiornati alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 06, viene ripresa alle ore 10 e 24.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Le richieste di congedo annunciate in apertura di seduta sono integrate con quella del consigliere Roberto Li Gioi, sempre per la seduta antimeridiana del 14 aprile 2021.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Signor Presidente, noi ieri come Gruppi di opposizione, già da ieri, abbiamo richiesto la presenza in Aula del Presidente della Regione Christian Solinas relativamente ai fatti di Sardara; una richiesta, come �� stato ben spiegato ieri dai colleghi, che non riguarda gli aspetti giudiziari, che porteranno avanti altri organi dello Stato, o gli aspetti amministrativi per verificare quella che è la sanzione pecuniaria che dovranno pagare coloro che, in violazione dei DPCM, dei regolamenti e delle disposizioni, erano presenti a quel pranzo, ma riguarda un'altra cosa, l'obbligo morale, etico che i consiglieri regionali debbono chiedere ai propri rappresentanti, anche alla propria Giunta quando quel sottile filo d'orbace che lega non il Presidente ai nomi… perché, cari colleghi, a noi non interessa sapere i nomi di chi era presente, quello lo faranno altri e lo staranno facendo bene, a noi interessa sapere che quelli cui il Presidente ha dato delle funzioni ben specifiche…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Comandini.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Vado a conclusione.

PRESIDENTE. No, mi consenta, non voglio essere scortese e tanto meno irrispettoso dei consiglieri e del Consiglio. Ieri ho permesso, come è giusto che fosse per un fatto di trasparenza e anche di onorabilità del Consiglio, che, nonostante non vi fosse iscritto all'ordine del giorno il fatto di cui si è discusso, lo si discutesse. Abbiamo impiegato una giornata difendendo il lavoro del Consiglio, difendendo l'onorabilità del Consiglio, ho permesso ai consiglieri regionali di occupare in maniera simbolica il Consiglio, ora però dobbiamo procedere con l'ordine dei lavori così come iscritto. Vi prego di avere quella sensibilità e quel rispetto delle leggi e delle regole che noi chiediamo fuori ma anche dentro. Vi prego, onorevoli consiglieri.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Purtroppo, e sottolineo purtroppo, siamo costretti a occupare l'Aula, perché non abbiamo avuto, e non abbiamo neanche stamattina, quelle risposte che abbiamo chiesto ieri e che riteniamo necessarie dal punto di vista politico per continuare…

PRESIDENTE. Guardi, glielo dico subito, l'occupazione è un gesto simbolico politico…

(Tutti i consiglieri di opposizione si levano in piedi e rivolgono vibranti proteste alla Presidenza)

Onorevoli consiglieri, non è un bell'esempio quello che stiamo dando, non è un bell'esempio! Basta, procediamo con i lavori ora, non è possibile utilizzare questo argomento con la fisicità per sospendere i lavori, non lo consento!

Prego, onorevole Tunis, la parola all'onorevole Tunis.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Non ho finito!

PRESIDENTE. Le concedo di finire. Se l'intervento è un intervento pacifico e rispettoso di quest'Aula, le consento di intervenire, non consento gesti di forza, non consento l'uso della forza qui dentro, l'intervento della forza fisica qui dentro!

Prego, onorevole Comandini, può finire, può finire con calma, prego onorevole Comandini.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io sono una persona calma, ritenevo giusto, doveroso nei suoi confronti prima di tutto, nei confronti dei colleghi di spiegare i motivi di un gesto estremo che mai avremmo voluto compiere in questa legislatura.

PRESIDENTE. Infatti non lo dovete compiere.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Se lei mi interrompe, lei è un violento, lei è il primo che compie violenza nell'interrompere…

PRESIDENTE. L'occupazione è un atto simbolico se limitato, se impediscono i lavori del Consiglio è un atto di violenza. Prego può continuare. Sto facendo finire però con calma, visto che sono nervoso.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Non è un ruolo super partes! Io sono molto tranquillo però ritengo doveroso spiegare i motivi di questo gesto estremo che mai avremmo voluto compiere, perché sappiamo benissimo che in quest'Aula si svolge un lavoro importante per i sardi, per le imprese, per le famiglie. Ma purtroppo visti che abbiamo chiesto da ieri la presenza del Presidente, non per un fatto normale ma per un fatto che ha delle conseguenze politiche molto pesanti di venire in Aula e di spiegare non chi era presente o cosa intende fare ma qual è il suo rapporto non con i nomi e cognomi ma con le funzioni che molti di loro rappresentano in questa Regione, funzioni che gli sono stati attribuiti dal Presidente non gli sono stati attribuiti da nessun altro e che quel filo d'orbace che collega quelle funzioni al Presidente quest'Aula ha il diritto di conoscere, perché erano lì e se rappresentavano quelle funzioni. Questo non è un atto banale, non è una cosa di poco conto è una cosa fondamentale perché non siamo in un momento normale siamo nel momento in cui chi va a prendere un caffè in un bar rischia che quel bar chiuda per mesi e che invece che quelle funzioni chi li rappresenta fuori dal proprio luogo di lavoro rischia di passarla liscia, è questo il motivo.

PRESIDENTE. Perfetto, apprezzo il suo intervento! Evitiamo assembramenti!

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Allora noi continuiamo questo zig zag, che però non serve a niente. Perché io oggi leggendo il giornale ho visto che molti di quegli autorevoli esponenti non ci sono più, quindi navighiamo nel buio, proprio quelli che tu hai citato come funzionari eccetera, non ci sono. Gli organizzatori non ci sono e non vorremmo che chi viene qui a parlare non può avere un quadro di riferimento, perché praticamente non può avere rapporti né con la Finanza né con la Procura chiedendo i nomi saranno gli organi competenti che praticamente stanno facendo le indagini, non sono quelli che oggi sono su l'Unione Sarda perché ce ne sono molti altri e viene detto con chiarezza anche da chi ha fatto l'intervista, sto parlando di Cristiano Erriu, che erano quaranta e quindi è chiaro che c'è una situazione che va chiarita, è il suo giornale! E c'è una dichiarazione. Però a questo punto, Presidente, c'è gente come me come altri che un po' si gira. Lei è abituato a rispondere a tutti, lei deve stabilire in modo corretto lo sto dicendo da due anni, due cose, mi lasci finire, innanzitutto primo quanti minuti in cui uno può parlare e ne fa uno per Gruppo, non ci vuole niente. Convoca l'organo competente si fa. Perché uno non può parlare mezz'ora e c'è gente come me e come altri che non accetta di stare qui 5, 6 ore a sentire praticamente cose che non sono puntuali, precise e contenute nell'argomento oggi in discussione.

PRESIDENTE. Il mio senso delle istituzioni e della democrazia mi porta di dare parola a tutti, però non utilizziamo questo éscamotage delle richieste di interventi sull'ordine dei lavori per introdurre surrettiziamente altri temi dei quali abbiamo parlato abbondantemente ieri e per i quali si è compiuto anche gesti politici forti, giusti, legittimi ma che non possono procedere oltre. Io rispetto la vostra posizione la rispetto, l'ho rispettata consentendo l'occupazione, era giusto che la consentissi, però procedere oltre e sono atti diciamo che io avverto personalmente, scusate, scusate, se ve lo dico, ma atti di violenza verso le istituzioni. Quindi procediamo andiamo avanti, per concludere.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, cercherò di essere calma e pacifica. Allora ristabiliamo quello che è stata la richiesta della minoranza, ieri di tutta la minoranza. Ed è quella di avere un diritto come consiglieri regionali, come rappresentanti del popolo sardo, il popolo sardo in questo momento chiede di avere delle spiegazioni e chiede di ascoltare il Presidente, anche se lei fa così, Presidente, è così! Chiede di ascoltare il Presidente. Il Presidente per l'ennesima volta non si presenta in Aula, ormai è prassi consolidata che non venga in Aula, come ha detto il mio collega la particolarità di questa vicenda, che è molto grave, non è il pranzo in sé ma il fatto che dall'altra parte ci siano 1 milione e mezzo di abitanti che non si permettono…

PRESIDENTE. Ne abbiamo parlato già ieri, abbiamo stigmatizzato il gesto. Non la faccio finire! Abbiamo stigmatizzato il gesto ieri, l'ho stigmatizzato per tutti! Non la faccio finire… esattamente… perché non può ripetere all'infinito le stesse cose. Non la faccio finire, basta!

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ricollego a quel che hanno detto alcuni colleghi, noi dovremmo fugare alcuni dubbi, noi dovremmo fugare alcuni dubbi in relazione proprio alla tenuta dell'istituzione e a tutela delle istituzioni. Perché il fatto che si siano viste una serie di persone a pranzo violando le regole è importante per il dibattito odierno? È importante per un motivo molto semplice se quel pranzo si fosse svolto in un altro momento non ci sarebbe stato nessun problema, certo avrebbe suscitato curiosità! Il problema è il fatto che si preveda un pezzo di classe dirigente della Regione nel momento in cui noi stiamo discutendo una legge che aumenta, moltiplica i posti di governo in Regione su nomina del Presidente, determina in noi e all'esterno, un dubbio che va eliminato, molto difficile, perché mentre sarà più facile sapere chi c'era, anche coloro che oggi non compaiono sulle pagine dei giornali, molto più difficile sarà conoscere l'oggetto della riunione, gli argomenti che bisognava trattare. Proprio per questo, perché sarà difficile, noi per primi dobbiamo eliminare il dubbio, a noi stessi e all'esterno, che quella riunione fosse strettamente collegata alla legge 107 in relazione alle nomine future: segretario generale, direttori di dipartimento, emendamenti che prevedono il cambio repentino di direttori generali, perché un pezzo di quella platea che rappresenta Sardara potrebbe avere titolo per ricoprire un ruolo. È questo il vero problema, il problema è che una parte di quelle persone nel momento in cui mancano i vaccini e c'è un problema sui controlli e comportamenti violano le regole con comportamenti sbagliati, e sono persone che dovrebbero controllare e tutelare la salute, stando ai nomi che son comparsi. L'altro elemento è quello che non vorrei che quella riunione fosse, come dire, stata stimolata da una legge che genera appetiti: è inutile negarlo. Genera appetiti non tanto nella par parte politica quanto, almeno per quanto riguarda le nomine in coloro che potrebbero essere nominati, questo è il vero dubbio che collega quel pranzo alle vicende odierne, anche legate all'ordine del giorno che stiamo trattando.

PRESIDENTE. La ringrazio anche per la pacatezza dell'intervento. Ora la parola all'onorevole Mula, poi all'onorevole Tunis. Grazie anche per la ripristinata serenità.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io non voglio fare polemica, né aggiungere nulla a quello che è stato detto. Io la invito, Presidente, mi sono rivolto a lei, di far rispettare il Regolamento d'Aula. C'è un Regolamento che è chiaro. Lo faccia rispettare, Presidente. Chi non rispetta il Regolamento si può anche accomodare fuori da quest'Aula, con tutta la democrazia di questo mondo, perché ieri abbiamo dato un esempio… scusa eh, perché sono calmo, proprio non ho manco voglia di agitarmi, del tipo che quello che abbiamo fatto ieri non mi appassiona e non lo vorrei ripetere oggi, sentire nuovamente le solite cose e oltretutto utilizzare, quando si porta in Aula una legge che non piace, la pratica di occupare l'Aula, perché altrimenti nella passata legislatura, quando hanno portato la riforma sanitaria, bisognava occupare l'Aula per mesi, cosa che non è stata fatta. Quindi non vorrei che diventasse un sistema, quando si arriva in Aula con una legge che non è gradita occupiamo l'aula e alla fine…

Quindi noi siamo pronti, Presidente, oggi a lavorare, piaccia o non piaccia.

PRESIDENTE. L'occupazione dell'Aula è un gesto simbolico, politico, che è corretto, però deve essere limitato nel tempo. Io sono certo che questo tipo di consapevolezza e sensibilità chi sta qui dentro, proprio per rispetto delle istituzioni, questo concetto ce l'abbia. Sull'ordine lavori dovrò essere molto…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intervengo per riepilogare quali sono state le richieste della minoranza nella Capigruppo di ieri. Noi abbiamo chiesto semplicemente che il Presidente venisse in Aula a dichiarare la sua posizione, non a fornire nomi, non a fornire risposte a domande che gli avremmo fatto. Abbiamo anche preso l'impegno di non intervenire dopo il suo intervento. È importante però chiarire se quello che è apparso sui giornali come sua posizione, cioè uno dei quotidiani più letti della regione l'altro giorno ha aperto in prima pagina con un virgolettato del Presidente che parlava di una rimozione quasi immediata dei presenti al tavolo. Scopriamo per vie traverse che quella non è la volontà del Presidente. Deve chiarire il Presidente la sua posizione e questo è un tema politico centrale che non siamo disposti in alcun modo a mettere in secondo piano. Non si confonda questa richiesta, che è pienamente nelle nostre competenze ed è un dovere del Presidente, con il tentativo di fare gossip, perché in quest'Aula gli unici ad aver fatto nomi non siedono in questi banchi. Quindi respingendo al mittente anche i paternalismi e le lezioncine che ci sono state fornite, io le chiedo, Presidente di questa Assemblea, di prendere atto anche delle sue mansioni e del suo ruolo di rappresentante di tutti, anche di quelli che non l'hanno scelta come Presidente, e di far rispettare le regole e l'onore di quest'Aula. L'onore di quest'Aula sta decadendo e non per colpa nostra. A volte è meglio sospendere la seduta e capire come uscire da un'impasse dannoso per sé, per l'Aula e per le istituzioni tutte.

PRESIDENTE. Perfetto. Il mio senso delle istituzioni, di rispetto dell'Aula, maggioranza e opposizione, lo dimostro sempre, però non si può confondere la disponibilità con una possibilità che si possa fare tutto. Questo non lo posso concedere. Onorevole, se è per ripetere le cose di ieri, no.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Io sono iscritto a parlare sull'articolo 1, di conseguenza io devo sapere se è iniziata la discussione della norma.

PRESIDENTE. È iniziata la discussione generale. Prego.

(Proteste dell'opposizione)

Prego, vada avanti.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente…

(Proteste dell'opposizione)

PRESIDENTE. Vada avanti, onorevole Tunis.

(L'opposizione occupa per protesta il centro dell'aula e i banchi degli Uffici)

PRESIDENTE. Lascio a voi… non fate assembramenti. Non fate assembramenti! Non date pessimi esempi! Prego onorevole Tunis.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sull'ordine dei lavori! Sull'ordine dei lavori le hanno chiesto la parola!

TUNIS STEFANO (MISTO). Colleghi, io vi ho ascoltato con attenzione e se mi consentite vorrei rivolgermi a voi…

(Proteste dell'opposizione)

PRESIDENTE. Evitate assembramenti, evitate atti di violenza, non toccate i commessi. Non toccate i commessi! Prego onorevole Tunis.

TUNIS STEFANO (MISTO). Ognuno al suo posto, per favore.

PRESIDENTE. Rimanete composti. Continuiamo.

(Proteste dell'opposizione)

State facendo un atto di violenza. State facendo un atto di violenza!

GANAU GIANFRANCO (PD). Le sto chiedendo di rispettare il Regolamento!

PRESIDENTE. State facendo un atto di violenza! Onorevole Tunis, continui.

State dando un pessimo esempio. State dando un pessimo esempio! Pessimo esempio! Pessimo esempio! Pessimo esempio! State bloccando i lavori di un'Assemblea democratica! Pessimo esempio! Protestate nei banchi, andate nei banchi. Andate nei banchi! Prego onorevole Tunis.

TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente…

(Proteste dell'opposizione)

PRESIDENTE. Prego onorevole Tunis. Pessimo esempio! Pessimo esempio di fronte ai cittadini!

TUNIS STEFANO (MISTO). La difficoltà del clima all'interno del quale inizia la discussione di questa norma…

PRESIDENTE. Pessimo esempio! Pessimo esempio! Pessimo esempio! Onorevole Tunis, continui.

(Proteste dell'opposizione)

State dando un pessimo esempio! Vi state assembrando qui di fronte! Distanziatevi! State dando un pessimo esempio! Un pessimo esempio!

State dando un pessimo esempio, stiamo dando un pessimo esempio. Stiamo bloccando i lavori dell'Assemblea democratica. State bloccando i lavori di un'Assemblea democratica! Onorevole Tunis, le do la parola.

TUNIS STEFANO (MISTO). Sull'ordine dei lavori. Presidente, non essendo possibile esporre le proprie ragioni in questo clima, chiedo direttamente che siano messi in votazione gli emendamenti e poi l'articolo.

PRESIDENTE. Non è possibile. Guardi, il Regolamento è una cosa seria. Onorevole Tunis, esprima il parere sugli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Sull'emendamento numero 4, uguale al 461, al 789 e all'848…

PRESIDENTE. Scusate, la smettete di fare baccano? State dando un pessimo esempio! Siete onorevoli regionali! Continuate! Vi stanno guardando tutti! Se questo è il modo di fare politica….

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore. Sugli emendamenti sostitutivi totali numero 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 e 19 parere contrario. Per gli emendamenti numero 20, 21, 22, 23, 24, 60, 468, 469 uguale al 470, 471, 472, 473, 474, 475, 476, 477 parere contrario. Il 478 è stato giudicato inammissibile.

(Interruzioni)

Il 673 uguale al 674, il 1009 uguale al 1010 parere contrario

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 49, viene ripresa alle ore 10 e 55.)

Invito gli onorevoli consiglieri a riprendere posto, dobbiamo avere il senso democratico delle istituzioni, non si può impedire a un Consiglio di poter andare avanti con i lavori utilizzando la violenza. Vi prego, prendete posto. Riprendiamo i lavori.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.

TUNISI STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Siamo arrivati all'emendamento numero 62 a pagina 50. Il numero 63 il 459, il 460, il 462, il 463, il 464, il 465, il 466 e il 467, parere della Commissione negativo.

(Proteste da parte dei consiglieri dell'opposizione)

PRESIDENTE. Fate finire…

(Proteste da parte dei consiglieri dell'opposizione)

Numero 61, 67, 26, 25, 27 parere negativo. Una correzione, Presidente; sui numeri 61 e 67 è negativo, i numeri 26, 25 e 27 sono rimessi all'Aula. Il numero 28 è rimesso all'Aula, il 29, il 30 il 31, 32, il, il 33, il 34, il 35 e il 36 parere negativo.

(Proteste da parte dei consiglieri dell'opposizione)

TUNISI STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Il numero 37 è rimesso all'Aula. il 38, il 39, il 40, il 41, il 42, il 43, il 44 parere negativo. Il 45 è rimesso all'Aula. Sul 46 e sul 47 parere negativo. Il 48 è rimesso all'Aula, ma è stato spostato all'articolo 3 per competenza per materia. Tutti gli emendamenti dal numero 48 al numero 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 64, 65, 66 sino al 915 sono spostati all'articolo 3. Il 984 è spostato all'articolo 10 perché è legato agli aspetti finanziari. Chiedo al Presidente se desidera che anticipi il parere.

PRESIDENTE. No. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore Assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione. ZEDDA ALESSANDRA, Assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione. Conforme al relatore.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, per chiedere una riunione dei Capigruppo e per provare a ricomporre una situazione normale, perché non è normale la situazione di provare a continuare a lavorare, non è normale che l'onorevole Mula provi ad interrompere, non sono normali alcune situazioni. Quindi, Presidente, per chiederle di sospendere la seduta e provare a fare una riunione di Capigruppo per provare a discutere e trovare un clima più o meno normale.

PRESIDENTE. Allora, questa mi sembra una proposta assolutamente accoglibile che riporta il confronto secondo i binari stabiliti, quindi il Consiglio è sospeso per una Conferenza di Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 11, viene ripresa alle ore 11 e 50.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di riprendere posto, iniziamo i lavori del Consiglio. Si È tenuta la Conferenza dei Capigruppo nella quale si è deciso di condividere un percorso che vedeva l'intervento del Vicepresidente della Regione, alla quale darei la parola.

Ha facoltà di parlare la Vicepresidente della Regione Sardegna.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Vicepresidente della Regione Sardegna. Grazie, Presidente. Credo che la Conferenza dei Capigruppo abbia riportato un clima costruttivo di confronto in quest'Aula. Cari colleghi, io credo che la minoranza abbia il diritto di fare con senso democratico la sua opposizione, così come questa maggioranza ha il diritto-dovere-responsabilità di proporre e approvare leggi di interesse generale per i sardi e non, ciò che è successo a Sardara è un fatto sicuramente grave, inopportuno, ma che non riguarda né l'uno né l'altro aspetto. Tuttavia attualmente il Presidente della Regione, da voi chiamato in causa per riferire all'Aula, non deve e non può riferire alcunché; sapete tutti che ci sono delle indagini, all'esito delle indagini si valuterà perfettamente ed esattamente e concretamente qual è la reazione che questi Organi, il Consiglio regionale o la Giunta, devono avere in riferimento al fatto di Sardara. Ad oggi vi chiedo veramente di proseguire i lavori sulla legge che abbiamo in discussione, sulla proposta di legge, di fare la vostra democratica opposizione e noi saremo qui a confrontarci, però facciamolo sulle leggi.

PRESIDENTE. Due minuti per Gruppo. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione le parole del Vicepresidente della Regione e devo dire la verità l'argomento usato non mi convince, cioè il fatto che la politica debba attendere l'esito di indagini vale nel momento in cui vi siano vicende, come dire, da approfondire e molto complesse, qui il tema è un altro, alcuni esponenti, in particolar modo funzionari pubblici, hanno violato dalle regole, il Presidente della Regione ha dichiarato che immediatamente… se lei dice, o meglio, fa no con la testa, significa che le dichiarazioni del Presidente della Regione riportate l'altro giorno non corrispondono al pensiero del Presidente della Regione; ancor peggio. Il Presidente della Regione ha titolo per convocare il Comandante del Corpo forestale, metterlo davanti alle sue responsabilità, parlare in modo franco e chiedergli di fare un passo indietro con le dimissioni prima della revoca da parte del Presidente della Regione, chiedergli chi era presente al tavolo, in modo riservato convocare una ad una le persone ovviamente riconducibili all'apparato regionale, perché di questo stiamo parlando, non certo un imprenditore o la moglie di qualcuno che era a quel pranzo, chiedere i nomi e i cognomi, convocarli in modo riservato uno ad uno e chiedere ad ognuno le dimissioni prima di provvedimenti dell'autorità giudiziaria, prima di provvedimenti di rimozione dall'incarico da parte del Presidente della Regione. Prima la politica e le istituzioni arrivano prima di provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria e meglio è per il ripristino…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Prendo atto delle parole della Vicepresidente della Giunta e dell'impegno che ha assunto nel dire che il presidente Solinas verrà al termine delle indagini della Guardia di Finanza a dire in Aula le argomentazioni che riterrà opportune. Prendo anche atto del fatto che si è smentito il fatto che il Presidente della nostra Regione abbia detto che chiederà le dimissioni o allontanerà tutti i presenti. La questione però, badate, è di dignità delle istituzioni, di tutte le istituzioni, perché non erano presenti a quanto pare consiglieri regionali e non erano presenti componenti della Giunta, però la domanda che tutti i sardi si stanno facendo non è sul menù di Sardara, al di là delle vignette provocatorie, quella è una questione di responsabilità personale, la questione è cosa ci facessero persone così tanto influenti tutte insieme nella stessa sala a decidere che cosa o a festeggiare che cosa, queste sono le risposte che vorremmo avere dalla politica e queste sono le risposte che questa istituzione meriterebbe di avere e che i sardi meriterebbero di avere in un momento di forte difficoltà. Ed è per questo che ci sono stati anche momenti di tensione nel pretendere che il Presidente venisse qui, però guardate, con tutta la calma di questo mondo non è pensabile che il Presidente attenda la fine di un'indagine, è molto più augurabile il fatto che si convochi la Giunta e chieda a tutti gli Assessori chi erano le persone di propria fiducia nominate che hanno partecipato a quel pranzo e si prendano naturalmente provvedimenti, si facciano spiegare le cose, perché ne va dell'onorabilità della politica e della tenuta sociale della nostra Isola.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Nemmeno noi come Gruppo possiamo ritenerci soddisfatti oltre che del comportamento assunto dal Presidente in questi giorni, anche dell'impegno che è stato comunicato a quest'Aula. L'impegno deve essere quello preciso ed esplicito di sanzionare, quello di vigilare, perché quello che è successo non è ammissibile, ed altrettanto non è ammissibile la poca proattività e la poca trasparenza dimostrata in questi giorni da parte del Presidente della Regione.

Servono atti di responsabilità, di responsabilità politica, atti di responsabilità politica che già sono stati invocati e che ben possono essere assunti prima della conclusione di qualsiasi accertamento dell'attività giudiziaria, perché chi c'era lo sa e chi c'era dovrebbe prendersi la responsabilità delle proprie azioni, presentarsi dal Presidente o dovrebbe essere quantomeno convocato dal Presidente e dovrebbero essere presi i dovuti provvedimenti. Perché quello che preoccupa noi, tutti noi, non è tanto il fatto, quanto anche lo è che erano lì in spregio di qualsiasi norma dedicata alla salvaguardia della salute pubblica, ma soprattutto le ragioni per cui quell'incontro stava venendo fatto, che si collocano in un momento in cui noi stiamo approvando una legge che creerà dei posti di ruolo, dei posti apicali che non vorremmo essere oggetto magari di spartizioni di nessun tipo, questo è l'importante, questo è quello che vogliamo sapere, la trasparenza deve essere la prima cosa e la responsabilità politica e il rispetto di quest'Aula che si trasmette poi naturalmente a tutti i cittadini sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Anche noi prendiamo atto delle dichiarazioni della Vicepresidente che dichiara che c'è un impegno del presidente Solinas, non appena acquisiti tutti gli elementi, per venire in Aula e riferire. Noi speriamo che nel frattempo si avvii una indagine amministrativa che sia rivolta a escludere che chi funzionario o dirigente della Regione partecipasse a quel pranzo, l'abbia fatto in regime di servizio o peggio ancora di comando. Ecco, questo è quello che mi sento di raccomandare e spero che questi chiarimenti avvengano il più rapidamente possibile.

PRESIDENTE. Ringrazio il Consiglio, il Vicepresidente per aver consentito un ripristino della serenità, è avvenuto in maniera chiara il fatto che la politica da questa circostanza sia parte civile, sia parte lesa, questo l'abbiamo detto, era doveroso dirlo e quindi è un passaggio che era corretto fare. Adesso inviterei il relatore di maggioranza a ripetere i pareri anche in forma succinta, perch�� obiettivamente la situazione di tumulto non ha consentito una chiara comprensione.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io volevo ringraziare i colleghi per il clima più sereno che si è creato dopo la Conferenza dei Capigruppo, in particolare volevo sottolineare l'intervento dell'onorevole Ganau, che ha riportato la discussione nei binari più appropriati. Perché non sappiamo esattamente cosa è successo, nessuno sa esattamente cosa è successo, non sappiamo se ci sono fatti di rilevanza penale, immaginiamo che si tratti semplicemente di problemi di carattere amministrativo, ma non sappiamo, ripeto, se ci sono risvolti penali. E comunque noi ci muoviamo dentro un quadro di regole, perché noi siamo in una democrazia, non in una oclocrazia, professoressa Caddeo, lo dico a lei perché… Quindi ci sono delle regole da rispettare e alcune di queste cose si muovono anche sul piano della opportunità, come correttamente ha detto l'onorevole Massimo Zedda nel suo intervento. Quindi aspettiamo di avere tutti gli elementi che servono, io sono convinto che il Presidente della Regione interverrà nel modo più appropriato e ritengo anche con la dovuta severità nei confronti di chi ha dato un così cattivo esempio, però ripeto e concludo, sono contento che tutto si stia riconducendo in un corretto ambito istituzionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Intanto prendo atto del clima dico costruttivo e abbiamo credo riportato un attimino gli animi in un certo modo. Però mi premeva dire una cosa, non vorrei fare nomi, però abbiamo capito e ho capito a chi mi sto riferendo. Cioè in un clima avvelenato come questo, credo non serva, non serva per noi e non serve alimentare odio tirando in ballo persone che nulla hanno a che vedere con i provvedimenti che portiamo in Aula e soprattutto le nostre famiglie. Perché per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il Gruppo che io rappresento, credo che noi non abbiamo mai citato nessuno, né personalmente, nemmeno la propria famiglia, ci mancherebbe altro. Come non siamo stati presenti a Sardara, non siamo presenti manco in questo genere di cose, non ci appassionano. Se questo invece, e qualcuno sta cercando di costruire un clima di questo tipo, possiamo anche dire che collaboreremo per cercare di capire chi è che sta creando un clima di questo tipo, perché un conto è scontrarci in aula e ci possiamo dire le cose che ci dobbiamo dire con rispetto e quant'altro, un conto è citare le famiglie o citare gli affetti familiari, questo non fa parte né del mio modo di vedere e nemmeno da parte del Gruppo che io rappresento.

Discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. La Commissione ha espresso parere negativo su tutti i soppressivi totali, il 4 uguale al 461 al 749 all'848, ha espresso parere negativo su tutti i soppressivi totali da pagina 5 sino a pagina 49, mentre il 478 a pagina 45 è stato dichiarato inammissibile. Poi sui soppressivi parziali, il 62 e il 63 è stato espresso parere negativo, così come tutti gli emendamenti sostitutivi parziali da pagina 52 a pagina 59. Dopodiché sugli aggiuntivi ci sono parere negativo su tutti gli emendamenti da pagina 60 a pagina 91, con l'eccezione degli emendamenti numero 26, 25, 27, 28 che sono stati rimessi all'Aula, così come gli emendamenti numero 37 e 45. Dopodiché gli emendamenti dal numero 48, di pagina 92, sino al 915, di pagina 107, sono stati spostati come discussione all'articolo 3, perché intervengono sulla legge regionale numero 1 del 77, di conseguenza il parere della Commissione su questi emendamenti sarà reso, così come richiesto dal Presidente, quando andrà in discussione l'articolo in oggetto. E l'emendamento numero 948 invece, riguardante aspetti finanziari, è stato spostato in discussione all'articolo 10.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Parere conforme.

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 1 e sugli emendamenti.

È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

MARIA LAURA ORRU' (Progressisti). Ma, guardate, siccome poi oggi è stata una giornata un po' particolare, nel senso che sono accaduti anche in aula dei fatti abbastanza impegnativi per il ruolo che ricopriamo, ed è chiaro che il ragionamento non può essere svincolato dalla legge che stiamo portando in Aula, nel senso che questo DL 107, l'abbiamo detto tante volte, è un disegno di legge su cui abbiamo pareri completamente diversi, un testo che noi reputiamo fuori tempo. Cioè non è necessario portarlo in un periodo così difficile come quello che stiamo vivendo, figuriamoci se ci possiamo permettere di sostenerlo a seguito dei gravi episodi che si sono verificati in questi giorni. Tra l'altro, a mio avviso, e per ricordarlo a tutti, la legge regionale 31 del '98, all'articolo 23 e l'articolo 8, prevede che la direzione amministrativa spetta ai dirigenti che sono anche responsabili degli atti della gestione e dei risultati, e quindi si verifica e si controlla il raggiungimento dei risultati. A tal proposito se figure istituzionali sono presenti in qualsiasi luogo a carattere pubblico, e pertanto in questo caso è noto a tutti, va be' il capo della Forestale, che deve vigilare anche sul rispetto delle disposizioni emergenziali, come previsto appunto anche dall'ordinanza del presidente Solinas, le ordinanze emanate proprio in questo ultimo periodi periodo, è chiaro che è necessaria una relazione dettagliata, precisa, da fornire all'Assessore, al presidente Solinas, per capire effettivamente quali fossero le necessità di essere in quel luogo è per quali motivi.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue MARIA LAURA ORRU'.) Quindi io penso che sia necessario che tutti i dirigenti forniscano immediatamente delle relazioni precise e chiare sui risultati che stanno portando a compimento, e quindi anche della presenza in alcune riunioni, o anche in base al fatto che debbano proprio chiarire il risultato che stanno perseguendo per l'amministrazione pubblica. Questo perché è necessario ripristinare un sistema trasparente, qualche cosa che ultimamente viene a mancare. Faccio presente che anche sul BURAS non è ancora stata pubblicata la legge sulle Province, avete avuto tanta fretta, e poi alla fine si tarda a pubblicare gli atti o le leggi portate a compimento. Quindi serve maggiore trasparenza, serve un'organizzazione precisa. Le persone non ci chiedono di occuparci di maxi staff, ma ci chiedono di occuparci della campagna vaccinale. Lo sappiamo bene tutti, è un momento delicatissimo, siamo in zona rossa, approfitterei della situazione per cercare di inoculare il maggior numero di vaccini, cioè andando anche laddove questi vaccini devono essere reperiti, magari lo si fa in anticipo, e si discute proprio anche col Governo per accelerare questo. Anche perché è chiaro, è noto, ed è successo anche in altre nazioni, la curva epidemiologica cala quando si tiene chiuso e si inoculano i vaccini. La differenza la si può notare guardando quanto è accaduto in Cile, e quanto è accaduto invece in Inghilterra, perché in Inghilterra si è tenuto chiuso, si son fatti tanti vaccini, e la curva epidemiologica è scesa notevolmente. In Cile si sono fatti degli errori, si sono allargate le maglie, si è aperto, e ciò ha determinato che l'inoculazione comunque alta di vaccini non ha portato ai risultati prestabiliti. Io penso che noi oggi dobbiamo approfittare di questo momento di chiusura, inoculare il maggior numero di vaccini, non farci prendere dallo sconforto e andare là nelle sedi dovute, fosse anche al Ministero, e farci dare in maniera chiara questi vaccini anche perché la stagione estiva è alle porte, non possiamo permetterci di rinunciare alla stagione estiva, considerando che tantissime persone sono ultimamente anche alle strette e sono molto in difficoltà. Chiudo dicendo che è fondamentale non mettere in crisi l'assetto istituzionale e la tenuta sociale. Io penso che questo tipo di provvedimenti che stiamo portando, questi disegni di legge, siano un pugno nell'occhio, un pugno in faccia nei confronti delle cittadine e dei cittadini che continuano a fare mille sacrifici, e queste risorse potrebbero davvero essere utilizzate per provare a superare le difficoltà che le nostre imprese, il nostro settore produttivo sta attraversando.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESANDRO (M5S). Presidente, colleghi, bene la discussione su questa legge che io definirei quantomeno inopportuna, non la discussione, ma la legge, è iniziata da tanto, ben prima che arrivasse in Aula, fin da quando è entrata nelle Commissioni da subito come opposizioni ci siamo resi conto di quanto questa legge fosse ingiusta, sbagliata, inopportuna, e riassumesse in sé una tale quantità di disvalori che in buona sostanza definiscono anche l'azione politica che questa Giunta ha intrapreso dal momento del proprio insediamento. Non c'è momento migliore per fare una discussione di questo genere che nell'articolo che descrive le finalità di questa legge, e proprio su queste finalità io mi soffermerei, su quelle dichiarate in legge, e su quelle anche dichiarate da parte di autorevoli esponenti della maggioranza agli organi di stampa. Come si può dire che questa legge andrà ad efficientare la macchina amministrativa regionale? Non è possibile dirlo. Chi ne ha dato lettura e chi capisce il vero intento sotteso alla proposizione di questa legge sa bene che non vi sarà alcun beneficio per la macchina amministrativa regionale, anzi ci sarà un aggravamento, ci saranno nuovi intermediari, ci saranno molto probabilmente persone non adatte a ricoprire ruoli e a creare gli impulsi che i ruoli che gli verranno attribuiti gli daranno la possibilità di creare, questo è importantissimo.

Spese. Il conto economico di questa legge è uno dei dati quanto più torbidi e fumosi possibili che sono stati propinati al pubblico in questi ultimi mesi: un giorno sono 6 milioni, poi diventano 4, poi addirittura diventano 2, e, diversamente da quello che viene dichiarato ai telegiornali da parte di altri esponenti autorevoli della maggioranza, ci troviamo degli emendamenti poi durante la discussione in Commissione che addirittura alzano la spesa. Quindi io qui mi chiedo: qual è la verità? Perché non cerchiamo di essere più trasparenti verso il pubblico?

Io veramente tengo molto a cuore questo argomento, perché è un argomento che va a toccare tanti disvalori. In particolare stiamo dando un pessimo esempio ai giovani sardi, ai tanti giovani sardi che sono senza lavoro, perché non vi è nessun elemento di merito che può portare ad essere nominati ai sensi di questa legge se non l'appartenenza politica: questa è la verità e questo succederà, io ne sono certo, sono disposto a giurarlo, perché succederà esattamente così. Quale merito, quale meritocrazia, in che modo vogliamo dare l'idea alle persone al di fuori di quest'Aula che c'è una un'idea all'interno di quest'Aula di come migliorare la società, un'idea di come trattenere i giovani, di come creare posti di lavoro che non siano semplicemente posti di natura fiduciaria?

Spendeteli 6 milioni, ma spendete anche 60, ci metto la firma, ma spendeteli per bandire dei concorsi, spendeteli per dare una parvenza di meritocrazia alla macchina regionale che voi volete creare, perché non è così che si efficienta la macchina regionale, non è così che si migliora la politica. State dando un pessimo esempio di voi, e la ragione per cui si sta facendo una così aspra opposizione da questa parte dell'emiciclo è perché nessuno di noi vuole essere in alcun modo associato con lo scempio che voi state compiendo nell'approvare questa legge. Qual è la trasparenza, qual è la meritocrazia? Ma si inquadra perfettamente, questa legge, come tutte le altre di cui avete fatto vessillo nella vostra azione politica, miope, retrograda, l'ho definita medievale e non per scherzo ma perché veramente richiama dei tempi in cui la politica non poteva essere più distante dai cittadini. Sembrava che in qualche modo ci si stesse riavvicinando, volendo fare un'analisi storica, ma in verità qui non è così, qui stiamo tornando indietro nel tempo, in un modo che definire autodistruttivo, per chi è chiamato a governare una Regione nell'interesse di tutti, è dire poco.

Noi vorremmo sapere quali sono le vostre idee per il futuro della Sardegna, le vostre idee di società, la vostra idea di sviluppo: qual è? Non parliamo solo di idrovolanti, cerchiamo magari di rappresentare delle idee un po' più profonde e un po' più articolate, e non mi riferisco all'articolazione amministrativa di questa piramide di posti di fiducia, volta ad influenzare in maniera inopportuna se non anche indebita l'azione amministrativa della Regione. Parliamo dei problemi attuali, parliamo della crisi economica, degli indennizzi che non arrivano, parliamo della campagna vaccinale, parliamo della stagione turistica ancora a rischio, parliamo di questo, noi per quello siamo assolutamente e totalmente disponibili ad avere un confronto costruttivo, come è successo fino ad oggi, ma se si parla di spartizione di poltrone, se si passa se si parla di posti di natura politica fiduciaria, qui non ci trovate d'accordo.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io inizio facendo notare all'Aula, un po' distratta, un po' assonnata, un po' stanca, che chi sta reggendo il numero legale di questa Assemblea è la minoranza: da quella parte la maggioranza è presente in 14, forse 15 o forse 13, a seconda delle esigenze di ciascuno di voi… non è vero? Va beh, intanto che conti io proseguo il mio intervento. E questo è già un segno della vostra arroganza, cari colleghi di maggioranza, perché, mentre gli anziani restano in fila in piedi per ore dinanzi ai punti di vaccinazione, mentre le ambulanze con i pazienti restano ferme anche 30 ore nei parcheggi antistanti gli ospedali, mentre chiude l'hospice di Nuoro, e pure il Marino di Cagliari viene svuotato di medici e di reparti, e mentre la Sardegna e i sardi sfiniscono lentamente e ogni energia sembra svanire, intanto in Consiglio regionale, dopo lo stop che abbiamo visto ieri, ci riuniamo per discutere delle criticità che permangono irrisolte per mesi circa i gravi disagi per i pazienti anziani e fragili, ancora dimenticati dal sistema di prenotazione? No. Discuteremo forse di che cosa fare per risolverli? No. Discuteremo di come ristorare tutte le aziende messe in ginocchio dalla pandemia, o anche delle ultime aziende, quelle vitivinicole, messe in ginocchio dalle gelate di aprile? No. Si vorrà ragionare su come garantire la sopravvivenza a tutte le imprese artigiane, ai commercianti, agli esercenti e alle strutture sportive chiuse da mesi? No. Vorremmo confrontarci sul piano regionale del "New generation you"? No. E nemmeno parleremo del meeting di Sardara, che abbiamo chiuso, fortunatamente, perché è davvero imbarazzante per tutti quanti, per chi era presente e forse ha responsabilità e per chi era assente ma che si trova chiamato a rispondere in quanto classe politica all'accusa "tanto siete tutti uguali". All'ordine del giorno abbiamo spudoratamente il DL 107, questa legge del super staff di Presidenza, una legge urgente, a detta del relatore di maggioranza "anche per evitare situazioni come quelle di Sardara": se non ci fosse da piangere, potremmo pure sorridere a simili pensieri. Invece abbiamo bisogno di sapere cosa si vuol fare per evitare ulteriori contagi, come si vuole rimettere ordine nel piano di vaccinazione, come garantire la sicurezza ai malati. Sappiamo anche quanti interventi in più di amputazioni di arti sono stati fatti per la chiusura della camera iperbarica del Marino? E dei 40 posti in meno di ortopedia, di cosa hanno comportato alle persone fratturate, soprattutto ai più anziani? Sappiamo nulla delle lista d'attesa? E mentre ad Oristano in centinaia erano in fila da ore in attesa del vaccino, a qualche centinaio di metri si inaugurava un altro hub (sigla pure scorretta perché al massimo era un punto di vaccinazione territoriale): allegri e soddisfatti, con passerelle più ridicole che imbarazzanti, come se fosse tutto sotto controllo. E invece ancora no, non discutiamo di questo. Nelle ultime tre settimane l'Isola è passata dalla zona bianca, alla zona arancione e poi alla zona rossa, a causa dell'aumento del valore Rt superiore a 1,54 che indica chiaramente come sia in corso una grave ondata di contagio, che rischia di mettere in ulteriore sofferenza il sistema sanitario regionale. La campagna di vaccinazione va avanti "stop and go", con permanenti e gravi criticità, in modo ancora disomogeneo sui territori e soprattutto con gravi lentezze e difficoltà per le persone, lo sottolineo ancora, più anziane e fragili che non possono nemmeno prenotarsi sul sistema.

In questa situazione drammatica ci chiediamo cosa si stia aspettando a mettere a punto il sistema, a organizzare le giornate di vaccinazione diffusa, cosa ancora si debba attendere perché la nostra Isola esca da questo tunnel di sofferenza sanitaria, sociale ed economica. E invece qui la priorità cos'è? Un DL che si occupa di sistemare l'Ufficio di Presidenza, che spende 6 milioni di euro per qualche posto creato per tacitare le difficoltà di una maggioranza incapace di mettere al primo posto i problemi veri dei sardi, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, i colleghi che mi hanno preceduto hanno rimarcato il fatto che questa maggioranza è del tutto, a mio avviso e anche dei colleghi, scollegata da quelle che sono le esigenze dei cittadini, soprattutto per il periodo che stiamo attraversando. E infatti il problema è proprio il quando, cioè il momento sbagliato di occupare i lavori di quest'Aula con la presentazione di questo DL. È la finalità sbagliata, anche essa sta proprio nell'articolo 1 e quindi nella finalità appunto di questo articolo che si fa riferimento al rilancio delle attività di impulso politico. Qua l'unica cosa che si sta rilanciando è la spesa pubblica, la spesa delle casse regionali con un incremento previsto anch'esso nel DL di 6 milioni di euro. Ma se poi si va a leggere con attenzione diciamo il testo si rende conto chi legge con attenzione che probabilmente quelle risorse stanziate nel DL sono insufficienti rispetto a quello che è il dettato e per quanto è previsto nello stesso DL. Tant'è che il Segretario generale dovrà disporre di un ufficio di segreteria con un numero di funzionari e istruttori non determinato dalla norma e dal DL, e quindi un prevedibile certo aumento di ulteriori costi. Tra l'altro questo DL non tiene assolutamente conto di quelle che sono le modifiche e le integrazioni che sono pervenute nel corso di questi anni, e mi riferisco in particolare alle riforme costituzionali e le successive leggi che sono intervenute in particolare la Bassanini, che con la riforma appunto del Titolo quinto restituiva in qualche modo pari dignità agli enti territoriali, a tutti gli enti territoriali e in particolare ai comuni. Vi ricordo che gli enti territoriali, i Comuni sono quelli che oggi vengono percepiti meglio dai cittadini e oggi noi non stiamo certamente dando con la volontà di portare avanti questo disegno politico, non stiamo cercando di capire quelli che sono i bisogni dei cittadini e dei sardi. Con questa proposta di legge assistiamo ad un accentramento del potere di indirizzo politico in capo al Presidente, al Presidente della Giunta tra l'altro espropriando, a mio avviso, quelli che sono i poteri in capo ai singoli Assessori, di fatto stiamo commissariando, il Presidente di fatto sta commissariando gli Assessori. Quindi non si tratta certamente di una legge rivolta al coordinamento dell'attività di indirizzo e di controllo finalizzata, così come viene indicato, al raggiungimento degli obiettivi, ma di fatto commissaria i singoli Assessorati, con la previsione dei Dipartimenti, quindi concentrare il potere politico nelle mani del Presidente, perché alla fine è lui che nomina sulla base di un rapporto fiduciario. L'istituzione dei Dipartimenti che è prevista appunto in norma faceva parte di disegni organici di una riforma dell'asse politico organizzativo delle Regioni in parte superati in molte Regioni, così si è proceduto, hanno attuato ma in sovrapposizione al sistema previgente, come invece si sta facendo in Sardegna. I Dipartimenti si sovrappongono agli attuali assessorati e di fatto li commissaria, l'attività gestionale organizzativa dei direttori generali nell'espletamento delle funzioni delegate per competenza prova ne sia che non viene previsto un limite temporale entro il quale procedere alla nomina di un nuovo direttore generale nel caso nel caso di vacanza. Si prevede che a capo di questi Dipartimenti possano essere individuati figure esterne al sistema regionale di nomina fiduciaria e soggetti a revoca e sostituzione in qualsiasi momento i quali andranno a coordinare e controllare le direzioni generali, comportando inevitabilmente un conflitto di attribuzione che risulta… concludo dicendo che su questo articolo 1 i primi a essere contrari dovrebbero essere chi oggi siedono sui banchi della Giunta, perché di fatto vengono commissariati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Soltanto per stigmatizzare il fatto che la discussione oggi in Aula, quella richiesta con forza dai colleghi di maggioranza che hanno tanto parlato della necessità di mantenere il decoro dell'Istituzione stia avvenendo in assenza di numero legale, la maggioranza… il fatto che non ci siate in Aula è qualcosa di evidente. Presidente non si può interloquire, Presidente, non si può interloquire, non si può interloquire, come al solito, Presidente, si scambiano le questioni legate alla morale e al decoro dell'Istituzione con questioni regolamentari. Ovviamente nessuno di noi intende rinunciare al diritto di parlare in questa assemblea per procedere alla votazione, che ci sarà sicuramente questo pomeriggio sul primo emendamento, prendo atto però che quella discussione impellente, necessaria che noi stavamo ostacolando in realtà interessa ben poco anche a molti di voi, visto che non siete presenti. Conto meno di 20 componenti della maggioranza su 30, Presidente, son cambiate le regole? Se mi vuole togliere la parola lei e non è pensabile che la maggioranza faccia opposizione a se stessa. Noi stiamo dicendo semplicemente che è un fatto grave per l'istituzione, si sono lamentati tutti di fare tutti loro, di lavorare pochissimo di essere costretti a non partecipare, iniziano i lavori e non c'è nessuno in aula, non c'è l'Assessore competente, non c'è l'Assessore competente, non c'è l'Assessore competente, mi sembra evidente. Mi sembra che sia stato chiarissimo il mio appello per cui chi ha voluto capire ha capito ma per chi non ha capito non posso fare miracoli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Per uno stretto richiamo al Regolamento. Questo non era un intervento sull'ordine dei lavori, era un'inutile polemica, perché chi conosce il Regolamento sa che non c'è una richiesta di numero legale.

PRESIDENTE. È chiaro che questo è un momento di dibattito e quindi il numero legale si verifica durante la votazione, questo è quanto è espresso nel nostro Regolamento. Quindi si continua con la discussione.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente, grazie onorevoli colleghi, signori della Giunta. Io vorrei ricordare a me per primo e a chi ha la voglia di ascoltarci, sia qui in Aula che anche fuori, che da lunedì siamo zona rossa in Sardegna, siamo purtroppo tornati zona rossa, con una situazione - non si preoccupi Presidente, siamo abituati al rumore della maggioranza - che per quanto riguarda le famiglie è estremamente difficile, che in qualche modo sta compromettendo la situazione economica già debole, fragile, di molte imprese. I bar sono chiusi, i ristoranti, molte delle attività economiche della nostra isola rischiano di non riaprire, i ragazzi, i giovani, le persone alle quali dovremmo guardare con maggiore attenzione, visto il colore rosso della nostra isola, sono obbligate a fare la didattica a distanza, con le conseguenze negative di un'istruzione che non avviene in presenza, quindi con la mancanza di quella socializzazione che riesce anche a far crescere i propri giovani. C'è, quindi, una situazione economica drammatica in Sardegna che vede altre regioni del nostro Paese e altre parti d'Europa orientate maggiormente a sostenere questo stato economico e sanitario con interventi legislativi, normativi, con la presenza delle istituzioni per cercare di far sentire i cittadini più vicini in questo momento di grave crisi economica, e c'è un dato che, invece, in Sardegna è sempre peggiore, che ci fa scivolare nelle classifiche non soltanto del numero di vaccini che ci pone fra le ultime regioni di Italia, con le categorie più deboli, quelle persone che hanno più di una patologia, che ancora oggi in questo momento non riescono a registrarsi ai portali per poter avere il vaccino e non riescono neanche ad avere un contatto telefonico, un semplice contatto telefonico, una voce di una persona che in un momento di grande difficoltà potrebbe rassicurare quel cittadino o quell'anziano, quella persona che ha diverse patologie, che il suo turno è fra un giorno, due giorni o tre giorni, quindi neanche nessuna risposta di un semplice operatore che risponda dall'altro capo del telefono, con un PIL che ci vede fra gli ultimi in Europa. Per non parlare poi della crisi industriale, di cui non si parla in quest'Aula, perché parliamo di tutto, parliamo di staff, parliamo di uffici di gabinetto, però non parliamo della crisi industriale che stanno vivendo i lavoratori dell'Eni, i lavoratori del Porto canale di Cagliari, la grave crisi che rischia di vivere una delle aziende più storiche e più importanti della Sardegna, la Saras, e altre decine di lavoratori, AirItaly, tantissimi, l'elenco sarebbe lunghissimo, però in quest'Aula non parliamo di quei lavoratori che non solo non saranno mai chiamati in un ufficio di gabinetto, ma probabilmente non avranno neanche più il loro posto di lavoro, e in questa situazione di crisi economica fortissima, terribile, di una crisi sanitaria che ancora non permette alle persone più deboli di fare i vaccini, di un PIL che continua a diminuire, all'incertezza, a una mancanza di una finanziaria vera, perché ancora oggi la Sardegna è con una finanziaria tecnica, e in questo quadro desolante, economicamente e socialmente, in cui la Sardegna avrebbe bisogno di altre scelte, avrebbe bisogno di altre risorse, di un altro piglio da parte di questo Consiglio regionale, noi discutiamo di una priorità che è la priorità più brutta, che i cittadini capiscono meno, che i cittadini in qualche modo utilizzano giustamente per allontanare la politica dalle istituzioni, noi discutiamo di aumentare i posti negli uffici di gabinetto, noi discutiamo di mettere 6 milioni e oltre di euro delle casse pubbliche regionali, che potrebbero essere utilizzati per aprire un punto vaccinale nelle zone interne della Sardegna, utilizziamo questi 6 milioni di euro per dare più posti agli Assessori che potrebbero utilizzare meglio le strutture che la macchina regionale mette a loro disposizione. No, utilizziamo questi posti per mettere più persone ad aiutare gli Assessori e il Presidente a svolgere il lavoro. Io credo, quindi, cari colleghi, che ci dividono molte cose, moltissime, non solo la questione etica e morale, ma ci divide anche quello che intendete voi per priorità, qual è la vostra priorità per la Sardegna e per i sardi. Se questa è la vostra priorità, fra noi e voi la distanza è abissale ed è una distanza che noi vorremmo non occupare in questo momento, ma vorremmo che i sardi per primi se ne accorgessero, e se ne stanno accorgendo benissimo, e che in qualche modo, nel momento in cui dovrà tornare il giudizio del popolo, questo giudizio nei vostri confronti sia estremamente severo.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Che tristezza, Presidente. Che tristezza essere qua oggi per parlare di poltrone, per parlare di nomine in un momento di grandissima e di profonda crisi sanitaria ed economica. Io credo che la Sardegna non abbia mai vissuto un periodo così tragico. Io credo che i sardi non siano mai arrivati al punto in cui, invece, oggi si trovano e mi ricordo ancora le parole dell'assessore Satta, l'Assessora al personale, la quale dichiarava e quasi si giustificava per la presentazione di questo disegno di legge: "L'abbiamo pensato, l'abbiamo scritto prima della pandemia, prima di vivere questo anno". E molto probabilmente l'avevano pensato, l'avevano scritto un anno prima, ma l'avete presentato e avete avuto il coraggio di presentarlo adesso. Avete avuto il coraggio di presentarlo in un momento storico dove solo in Italia chiudono 390.000 aziende e imprese. Avete avuto il coraggio di presentarlo in questo momento storico dove solo in Sardegna hanno chiuso il 46 per cento delle imprese sarde nel 2020. Avete avuto il coraggio di presentarlo in questo momento, dove si parla di 26.000 aziende artigiane che hanno chiuso, a causa del periodo di pandemia, solo nel 2020. Avete avuto il coraggio di presentarlo in questo momento di grandissima crisi sanitaria e soprattutto di un impoverimento sociale ed economico dei sardi che la Caritas e tutti gli enti ci rappresentano quotidianamente, un impoverimento dei sardi che sa quasi dell'incredibile. E voi ci avete portato qua non per continuare a parlare di misure di sostegno a favore dei sardi, a favore delle famiglie, a favore dei giovani, a favore dei nostri figli che vivono sulle spalle dei genitori, qualora siano fortunati i genitori che percepiscono ancora lo stipendio e che hanno un lavoro. Ci avete portato qui per parlare di 6 milioni di euro non per cercare di sostenere i sardi, ma solo ed esclusivamente per sostenere i vostri amici, solo ed esclusivamente per sostenere le vostre nomine, solo ed esclusivamente per dare più potere al Presidente della Regione sarda che con questa legge acquisirà quasi un potere di vita e di morte su tutti, su tutti! Sugli Assessori, su tutte le forze politiche, sul Direttore generale che costerà circa 240 mila euro a tutti i sardi, sui dipartimenti, sui capi dei dipartimenti, sull'autista, perché non aveva necessità il Presidente di avere un unico autista, ne deve avere tre il Presidente, e mentre i sardi non hanno la possibilità neanche più di mettersi la benzina alla macchina, qualora qualcuno avesse ancora la macchina, il Presidente decide di avere tre autisti; e allora cosa fa? Non vuole attorniarsi anche di esperti nel suo staff? Di esperti legali? Ma certo! Per cui aumentiamo, arriviamo fino a 6, tanto costano solo 750 mila euro ai sardi, e tanto pagano sempre i sardi, e mentre da una parte cresce sempre di più questo dislivello tra i poveri, tra il popolo e invece i fortunati, i politici e gli amici dei politici, voi ci portate qua con il coraggio, con il vostro coraggio di parlare solo ed esclusivamente di poltrone, di nomine e di soldi da dare agli amici degli amici, questa è la verità! È inutile che continuate a parlare, a mandare lettere a tutti i vostri amici: "Non è vero, sposteremo gli impiegati da una parte all'altra", come se gli impiegati i i sardi non li paghino. È tutto a carico dei sardi! Voi dovevate portarci qua per parlare di misure straordinarie da dare non domani, ma dovevano essere date ieri, perché la gente sta morendo di fame e voi vivete in un altro mondo, il mondo che per me è sconosciuto; dove vivete? Ci vuole coraggio, ci vuole coraggio a portare qua questa legge. Fino alla fine diremo no, fino alla fine, durasse un giorno, trassi un mese, durasse un anno, no a questo scempio di legge che a tutti gli effetti dà al più ricco e toglie sempre di più al povero disgraziato, che è il popolo, è colui il quale ci ha permesso di stare qua, dentro, però presentarlo. Cosa rappresentate di loro? Cosa state rappresentando! Non vi stanno chiedendo nuove nomine, non vi stanno chiedendo nuove poltrone, vi stanno chiedendo soldi, vi stanno chiedendo lavoro, vi stanno chiedendo un aiuto, vi stanno chiedendo di fare i vaccini, urgentemente, stanno chiedendo solo ed esclusivamente di poter continuare a sopravvivere, non a vivere, a sopravvivere, e voi venite qua a parlare di 6 milioni da dare agli amici. Ho concluso, Presidente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente, buongiorno ai colleghi e alle colleghe del Consiglio. Intervengo nel dibattito in merito a questa proposta della 107 partendo da un principio; io credo che nell'azione politica ci siano sempre i tempi per poter fare delle cose e tempi dove invece alcune cose non si possano fare, e questo disegno di legge che state presentando è un disegno di legge che in questo momento storico va contro ogni principio etico e morale, e spiego il parcheggio perché, perché in una situazione pandemica come questa, dove costringiamo tantissimi lavoratori a chiudere, dove facciamo bandi di cui non vediamo la fine, dove tanti aspettano i ristori che sono stati promessi, io credo che necessariamente la colpa non sia solo ed esclusivamente dalla politica, ma credo anche che un'azione come quella che state facendo oggi continui ancor di più a creare un solco insormontabile tra politica e amministrazione, perché se le amministrazioni pubbliche oggi continuano e non riescono a dare delle risposte immediate, �� principalmente per due fattori: il primo è che l'indirizzo politico non è chiaro, è generalmente il contraddittorio; il secondo in alcuni casi è dettato dal fatto che gli uffici purtroppo regionali sono vuoti di personale, e allora quando gli uffici vuoti di personale non riescono a tenere in piedi e a dare risposte immediate in un momento storico come quello che c'è oggi, io penso che un piano assunzionale forse sarebbe la soluzione ideale, e non invece la destinazione di un budget così importante per cercare di andare a fare delle nomine dirette, sicuramente di figure che saranno all'altezza del ruolo che andranno a svolgere, io su questo non ho nessun dubbio, ma lascio la riflessione all'Aula proprio per cercare di capire come può essere interpretata la decisione che stiamo andando a prendere in questi giorni e quale effetto per i cittadini può avere oggi la riorganizzazione di uffici, dell'Ufficio di Presidenza: zero! Mi sarebbe piaciuto oggi discutere dell'organizzazione dei vaccini, dove invece ci sono file interminabili perché non abbiamo cinque volontari che possano fare distanziamento tra una persona e l'altra, e basta parlare con i Comandanti delle polizie locali di Sassari, Cagliari, Oristano e Nuoro per capire le difficoltà che hanno in alcuni casi a bloccare le persone che devono andare a vaccinarsi, o per lo meno cercare di far mantenere quelle distanze che chiediamo a tutti i ristoratori e che chiediamo a tutti i proprietari di bar. La riorganizzazione dell'apparato regionale; nella Costituzione è previsto che la Regione Sardegna lo possa riorganizzare come meglio crede, dallo statuto e attraverso i suoi regolamenti, ma questa non è una riorganizzazione dell'apparato dell'amministrazione, questa è solo ed esclusivamente la riorganizzazione politica, per far sì di mantenere in piedi e per cercare di avere un effetto immediato su alcune decisioni che dovranno essere prese nel prossimo futuro, perché arriveranno dei fondi importanti da parte dell'Unione europea e qualcuno questi fondi li può gestire. Quindi, secondo me, voi oggi con questa legge state continuando a staccarli totalmente dall'apparato amministrativo regionale, perché diversamente certi provvedimenti non entrerebbero in quest'Aula, e continuate a tracciare un solco importante tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini, perché se non riusciamo ad organizzare le file per i vaccini, io mi chiedo realmente come facciate a riorganizzare e ad organizzare invece la spendita di tutte queste risorse che arriveranno nei prossimi mesi, e il momento in cui avete presentato questa legge è totalmente sbagliato. I Comuni non riescono più ad anticipare i soldi delle leggi 20 e noi continuiamo a non portare in Aula il bilancio; questa è la realtà che si vive nei comuni e che si vive fuori da quest'Aula, e non mi permetto di criticare o di giudicare tanto meno il perché e il contenuto, state governando voi, si vede, state portando questo tipo di provvedimenti, si vede, i tempi sono sbagliati e non è una questione di destra o di sinistra, perché preferirei prima approvare una legge di bilancio che ha approvato il Dl 107, come credo tanti di voi in quest'Aula, anche se fate parte della maggioranza, tanti di voi pensano questo, e i lavori di quest'Aula non si possono gestire in questa maniera. A me dispiace che adesso non c'è il presidente Pais, non si possono fare Consigli regionali dove si discute del niente, dove maggioranza e opposizione si devono mettere a discutere di un evento assolutamente da condannare, come quello di Sardara, e organizziamo i lavori per 48 ore a discutere di un argomento che forse all'interno di quest'Aula poteva essere discusso in cinque minuti, perché la pretesa da parte di questo Consiglio di avere da parte del presidente Solinas una relazione, io credo che sia doverosa ed andava fatta, caro Presidente, perché lei rappresenta tutti, non rappresenta una fetta dell'Aula, rappresenta tutti, e questa opposizione non ha voglia di fare ostruzionismo, ha voglia solo ed esclusivamente di dare il proprio contributo per risolvere i problemi di bilancio e di vaccini che abbiamo, urgenti, non di riorganizzazione di settori, e sulla riorganizzazione dell'apparato regionale mi auguro che portiate una legge, non questa, fatta di concorsi, dove le persone che hanno studiato, dove le persone che hanno dedicato il loro tempo per fare un qualcosa lo possano mettere nella disponibilità di tutti, e questo non avviene, perché purtroppo quelle figure all'interno di questo Dl 107 non sono previste. Quindi evitiamo ed evitate di continuare a tracciare un solco che non si può più rimarginare, quindi tornate indietro, fate un passo indietro su questa legge oggi, soprattutto sui tempi, e portate in Aula invece il bilancio, che la legge 20 aspetta e tanti comuni sono senza risorse. Comunque noi rimarremo in Aula e cercheremo di intervenire non per fare ostruzionismo ma per farvi capire che i tempi sono proprio sbagliati.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie, Presidente. Io ho provato finora, prima da relatore e poi entrando nel dibattito in discussione generale, a convincere l'Aula della assoluta intempestività e inopportunità di questo disegno di legge. I fatti ultimi ci convincono, al di fuori di qualsiasi becera tendenza giustizialistica, che non ci appartiene, che probabilmente le premure dei sardi oggi sono altre, in un tempo in cui i Sardi, tutti i cittadini sono sopraffatti dagli affanni, ma cercherò di stare all'oggetto che è l'oggetto indicato dall'articolo 1, laddove si dichiara che la legge detta norme per il rilancio delle attività di impulso politico, di coordinamento e di attuazione e quant'altro. L'oggetto è chiaro, le finalità meno, sarebbero state chiare le finalità e forse anche condivisibili se avessero indicato come primari tutti gli obiettivi volti a snellire, a semplificare le procedure amministrative nell'interesse di tutti i cittadini che oggi invece sono sopraffatti dagli affanni e dai gossip termali che li turbano oltremodo. Invece no, l'oggetto è questo, le finalità piuttosto che chiare sono evidentemente inutili. Ma in medias res la relazione della Giunta, laddove parla proprio di finalità e di contenuto, richiama la necessità di adeguare il sistema normativo regionale al sistema organizzativo e all'ordinamento giuridico nazionale. In quanto, leggo, lo leggo perché secondo me molti di voi non l'hanno fatto, quindi almeno un servizio svolgerò per questo emiciclo. "La disciplina prevede un nuovo modello organizzativo e funzionale che si articola nella riorganizzazione strutturale e funzionale dei dipartimenti già previsti dalla legge numero 77, articolo 8 alla legge numero 1 quali strutture sovraordinate di impulso politico, di coordinamento e di controllo delle direzioni generali afferenti ai rispettivi Assessorati e con funzioni di promozione di interventi intersettoriali, nella istituzione del Segretariato generale con funzioni di vertice per il coordinamento e il controllo dei Dipartimenti e delle direzioni generali, nell'istituzione del Servizio studi regionale come Ufficio di rango dirigenziale incardinato nella Presidenza della Regione, nella disciplina organica della struttura e delle funzioni dell'Ufficio di Gabinetto della Presidenza, con l'abrogazione della precedente disciplina contenuta nell'articolo 27 della legge numero 32… Insomma, è molto molto altisonante, di fatto nonostante queste dichiarazioni, in questa relazione a proposito di finalità e contenuto, laddove si asserisce che con questo modello richiamato si riprenda l'articolo 8 della legge numero 1 del '77, di fatto succede che a quell'articolo, a quello stesso articolo che voi richiamate, non si è mai dato seguito e non a caso la stessa legge numero 31 del '98 sopraggiunta 21 anni dopo, ha definito l'organizzazione degli uffici regionali a seguito dell'approvazione delle leggi Bassanini che il collega Satta prima ha richiamato e non è mica una soglia da poco e dell'introduzione del principio di separazione tra le funzioni di indirizzo politico e le attività di gestione amministrativa, dopodiché non se ne è più fatta menzione.

Con questo disegno di legge, voi, questa Giunta, vorreste innestare su una organizzazione già definita dalla legge numero 31 del '98, 3 Dipartimenti, un istituendo segretariato generale, sovrapponendo due livelli e creando così una struttura, l'abbiamo già detto altre volte con una metafora che crediamo efficace, una struttura regionale macrocefala, dove qualunque impulso parte dalla Presidenza, la stessa Presidenza che vaglia le attività che ne scaturiscono. Appaiono superflui e superati i Dipartimenti che avrebbero ragion d'essere se vincolati a organizzazioni strutturate in altra forma da quella prevista dalla legge numero 31 del '98 così come ridondanti risultano i compiti dei loro direttori che nella sostanza andranno a indebolire le funzioni e le prerogative dei direttori generali e dunque di fatto quelle degli Assessori stessi. L'ho detto e lo ribadisco, è una politica che abdica a se stessi, a se stessa, e voi a se stessi di fatto, perché oggi la rappresentate come potere esecutivo e di maggioranza andando a demandare le responsabilità invece a quell'apparato che vorreste apparentemente rinforzare. Ma il problema qual è? Guardate ci sono cose, oltre le finalità discutibili e non chiare, c'è un problema di spese, qua c'è una copertura finanziaria che si attesta sui 6.091.000 euro all'anno, si è dichiarato che saranno molte di meno, si parla di 2 milioni ma ce ne dovrete convincere di questo, perché in questo tempo di affanni, veramente guardate è un male che state perpetrando, non un bene per la Sardegna, né in termini di snellimento e semplificazione delle procedure per quelle imprese che dinnanzi ai ristori più volte annunciati continuano ad incassare proclami, ci era sembrato di capire che ci fossero altre priorità anche per voi piuttosto che il 107 oggi, ovvero dare più risorse di ristoro alle imprese, ma evidentemente avevate più premura su questo disegno di legge che appunto rimandiamo a voi mittenti, disegno di legge per il quale ribadiamo la nostra assoluta contrarietà. Ma noi lo diciamo per voi, il collega prima ha detto: "Verrà per voi il giorno del voto e del giudizio". Il popolo oggi che chiede pane, al popolo voi vorreste dare le brioches e richiamo chiaramente l'adagio dei tempi dell'illuminismo, ricordo che a chi voleva dare le brioches al popolo che chiedeva pane, è arrivato il giorno del giudizio che era la ghigliottina, che non auguro a voi perché vi voglio troppo bene, ma il voto è un'espressione di giustizia che giungerà anche a voi, noi fin d'ora vogliamo denunciare questa espressione di ingiustizia che voi oggi rappresentate.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). È evidente che molte, anzi tutte le cose importanti da dire su questo articolo sono state ampiamente e perfettamente illustrate dai consiglieri e dalle consigliere che mi hanno preceduto e sottolineo l'esortazione del presidente Pais e della maggioranza nei momenti precedenti a questa discussione e cioè: "Dobbiamo affrontare una legge importante, stiamo perdendo del tempo prezioso con le polemiche". Così, anche se non con queste parole, ci si esortava ad affrontare la discussione degli articoli della "107". Io invece sono fermamente convinta che questa non sia una legge urgente e mentre ascoltavo i colleghi e le colleghe, pensavo che se non ci fosse stata questa pandemia, se non ci fosse purtroppo ancora questa pandemia, probabilmente tutti noi, compresa la maggioranza, saremmo andati a parlare di questa legge, di questo disegno di legge ai cittadini e alle cittadine sarde in molti incontri e in molte occasioni di dibattito.

E mi chiedo davvero in che modo la maggioranza avrebbe potuto convincere i cittadini e le cittadine sarde della urgenza anche fuori da ogni emergenza pandemica e sanitaria. Io mi chiedo davvero come sarebbe possibile convincere qualcuno che per rendere efficiente ed efficace, efficiente la macchina amministrativa ed efficace il pensiero e l'azione politica di questa maggioranza e di questa Giunta, ecco come avrebbe potuto a convincere con una spesa di 6 milioni di euro che però, poi lo vedremo con gli emendamenti, sono suscettibili di incremento onorevole Corrias, quindi non saranno probabilmente quei 2 milioni di cui si parla riducendo quanto poi dichiarato nella legge stessa, perché i 6 milioni sono scritti in legge. Ma a mio avviso, quando affronteremo alcuni emendamenti, ci accorgeremo che forse può addirittura lievitare questa cifra, ma lo vedremo al momento opportuno.

Io ragiono da cittadina, che lavorando e vedendo lavorare le persone con serietà, mi chiedo come questa legge possa essere spiegata ai lavoratori della macchina regionale, lavoratori che hanno studiato, dato concorsi e che hanno diritto anche ad immaginare una progressione di carriera per la quale continuano a studiare e si stanno impegnando. Questi lavoratori e io mi permetto di dire che la maggioranza è sicuramente rappresentata da lavoratori seri, onesti, coscienziosi, e invece questa legge parte dal presupposto che la maggioranza di chi lavora al servizio della comunità sia disonesta, poco seria, fannullona, perché altrimenti non avremmo preparato una legge di questo tipo, o meglio non avreste preparato una legge di questo tipo. E allora io rifletto ancora e dico, ma anche ammesso che ci siano delle disfunzioni che sono fisiologiche in qualsiasi apparato, un bravo governante, un bravo leader, un bravo manager anche se volete, cosa fa? Prima di tutto cura quel personale, lo cura con l'aggiornamento, con la formazione, in questo bisognava investire, in questo bisogna investire, e non nello spazzare, nel falciare completamente quelle che riteniamo le erbacce, senza seminare. Compriamo un po' di vasi già fioriti e pensiamo di risolvere le cose, e il giardino chissà solo apparentemente è rigoglioso. Quindi faccio notare che qui sono state usate parole, nella discussione generale, di lavoratori che remano contro, a me sembra veramente pericoloso, altro l'oclocrazia onorevole Cossa, attenzione a non tirare davvero troppo la corda, perché poi quella democrazia alla quale tutti siamo affezionati…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, io debbo dire che a seguito dell'ingresso della Sardegna in zona rossa mi aspettavo di entrare in aula, proprio per evitare anche assembramenti pericolosi, in una condizione e in una situazione di emergenza, di straordinarietà, quale sarebbe potuta essere un provvedimento quale quello che attendevo, che ci attendevamo tutti, magari con un passaggio propedeutico nelle Commissioni competenti, di un provvedimento sulle attività produttive, che da un anno a questa parte, e gli ultimi tempi in particolare, anche a seguito purtroppo di questo ingresso in zona rossa soffrono più di tutti gli effetti della pandemia. E invece con mio stupore sono arrivato qua in aula ieri e non solo non era presente il Presidente della Regione che con cinque minuti di intervento avrebbe potuto evitare tutto quello che è accaduto durante questi due giorni, cinque minuti di intervento. Quando uno non ha niente da nascondere, e io immagino e ritengo che il Presidente della Regione non abbia nulla da nascondere, ma ha sete di sapere come ognuno di noi, e lui in primis, io credo che sarebbe stato sufficiente un intervento di cinque minuti dove avrebbe ribadito la sua posizione, che immagino sia, spero sia anche se c'è stato qualche cambiamento probabilmente, ho sentito qualche modifica rispetto a quella posizione assunta a mezzo stampa da ambienti a lui vicini, trasferita ad ambienti a lui vicini, quindi dire quale qual è la sua posizione rispetto a quei fatti e avremmo parlato d'altro, saremmo entrati in quest'Aula a parlare d'altro e avrei sperato che quest'altro fosse un provvedimento, i provvedimenti, a sostegno delle attività produttive. E invece, purtroppo, nonostante la Sardegna e i sardi siano purtroppo sofferenti per tutto ciò di cui noi non discutiamo, qua discutiamo di questo disegno di legge. Un disegno di legge che lo voglio ricordare è stato presentato dalla Giunta su proposta dell'Assessore al Personale Satta. Io in tutta la mattina non ho ancora visto l'Assessore proponente, mi sarei aspettato che l'Assessore proponente, adesso non so se abbia qualche legittimo impedimento, non è presente, ah ok allora se se ci sono altri tipo di impedimenti e giustificati allora è un altro discorso, perché altrimenti mi sarei aspettato non solo di non doverlo discutere, ma se proprio si discute si discutesse con l'Assessore competente, anche perché se dobbiamo rivolgere insomma delle domande, anche dei quesiti sui contenuti e sull'articolato sarebbe stato importante sentire dalla sua viva voce qual è la posizione appunto di chi l'ha presentato questo disegno di legge. L'oggetto e le finalità sono stati insomma illustrati dai colleghi che mi hanno preceduto sono ovviamente quelle classiche, che normalmente introducono qualsiasi disegno o proposta di legge, però permettetemi di dirlo, ovviamente andiamo in una direzione opposta rispetto a quelle che sono le finalità che i proponenti si son prefissati con questo disegno di legge, perché io, e non solo io, siamo assolutamente convinti che questo disegno di legge 107 non servirà a rilanciare l'attività di impulso politico, di coordinamento e di attuazione degli interventi intersettoriali in capo alla Giunta regionale, anche attraverso, c'è scritto appunto, la riorganizzazione delle strutture della Presidenza e degli assessorati e coerenti modifiche legislative.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue MELONI GIUSEPPE.) Io credo che sarebbe già importante se gli assessorati e gli Assessori, il Presidente e la Giunta avessero un controllo già attualmente rispetto a quello che è l'attività eventualmente non degli uffici che si occupano della gestione, bensì degli uffici politici da loro nominati. Perché questo controllo io non so se se ci sia stato, se eventualmente viene esercitato ed è stato esercitato in questi due anni. Quando è giunta la notizia dei fatti di Sardara, io e l'assessore Quirico Sanna abbiamo partecipato in quel giorno a una trasmissione locale televisiva in Gallura per parlare di zona rossa, di legge sulle Province eccetera, e l'Assessore non l'ha fatto solo con me, ha detto, è una cosa giusta che io condivido, si è preoccupato appena ha avuto notizia di questi fatti di capire chi fosse presente eventualmente, se fosse vero anzitutto, e chi fosse presente anche del suo Assessorato. Io credo che dovrebbero farlo tutti, e tutti sarebbero dovuti subito venire in quest'Aula, tutti gli assessori e il Presidente della Giunta in primis a dirci, e rasserenare tutti, anche i sardi, sul fatto che eventualmente se ci fossero delle persone presenti, nominate da loro stessi, quindi rappresentanti delle istituzioni, non ci interessano i nomi di qualsiasi colore politico siano, tessere di partito, eccetera, nomi di persone non rappresentanti le istituzioni, noi qua vogliamo sapere se rappresentanti nelle istituzioni, di nomina fiduciaria da parte degli Assessori del Presidente della Regione…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, intanto discutiamo dell'articolo 1 e degli emendamenti all'articolo che riguardano l'oggetto e le finalità. La presente legge detta norme per il rilancio delle attività di impulso politico. Innanzitutto il primo impulso politico, almeno perché questo possa determinare dei benefici per i sardi, è stato detto, dovrebbe essere la verifica puntuale del bilancio, stando molto attenti che se le mancate entrate, già valutate l'anno scorso in 450 milioni di euro, e quest'anno oggettivamente avremo ripercussioni se non più gravi sicuramente identiche a quelle dell'anno scorso, meriterebbero un ragionamento di dettaglio in relazione al fatto che la maggior parte delle voci di bilancio, almeno quelle che riguardano spese importanti, sono coperte con entrate che, oggettivamente, ora sono dubbie almeno dal punto di vista della copertura. Quindi bisognerebbe stare attenti nell'utilizzo delle risorse pubbliche, in relazione al fatto che diverse leggi da voi approvate utilizzano proprio risorse di parte corrente per coprire costi e spese superflue, per non dire sprechi, a danno ovviamente del bilancio della Regione e di spese che invece dovrebbero essere indispensabili. Vi ritroverete tra qualche mese, purtroppo ci ritroveremo, e con voi e con noi i sardi, a fare i conti e valutare la difficoltà di tenuta del bilancio. Alcuni Comuni lo stanno già facendo, tanto che stanno cercando di fare i salti mortali per chiudere i bilanci in pareggio e avere coperture per le spese di funzionamento ordinario, è verosimile che lo stesso problema lo avremo in Regione a breve. Altro che impulso, il problema è che il battito, le pulsazioni rischiano di arrivare ai minimi i termini, fino al collasso e alla morte del sistema.

L'altro aspetto è quello legato al monte risorse che state utilizzato: 6 milioni e più, se basteranno, per questo provvedimento che moltiplica le poltrone, inutili vista l'inutilità anche di tante altre nomine già fatte, non solo l'inutilità ma anche l'inopportunità di alcune nomine e l'inopportunità dei comportamenti di alcuni nominati (vedasi le vicende degli ultimi giorni, compresi pranzi non in rispetto delle regole). Perché vi sono le risorse spese per la moltiplicazione dei posti nelle ASL, vi sono le risorse stanziate per quanto riguarda la moltiplicazione delle poltrone nelle Province e nelle Città metropolitane, raddoppiando anche commissari e persone che avrebbero dovuto svolgere ruoli riportando a sintesi quei ruoli e non moltiplicandoli in modo inutile; gli staff di Assessori e Presidente, e la volontà, l'idea di portare un'altra legge per eliminare gli amministratori unici e ripristinare i CdA, con spese ulteriori e annessi e connessi. Tutto questo determina una spesa di decine di milioni di euro all'anno, non sono solo i 6 di questa legge ma è un continuo tentativo di moltiplicare posti di sottogoverno per soddisfare appetiti in termini di poltrone, senza fine e senza limiti.

L'altro aspetto è quello dell'attività di coordinamento. Intanto che l'Assessore al personale definisca i dipendenti pubblici della Regione Sardegna quasi come un blocco, un limite, un ostacolo allo sviluppo, al benessere delle cittadine e cittadini, alla volontà quasi che migliaia e migliaia di dipendenti regionali ogni giorno si applichino per creare problemi alle cittadine e ai cittadini, ovviamente determinerà, come presa di posizione da parte di tanti dipendenti pubblici della nostra Regione, una mano contraria, non nei confronti delle cittadine e cittadini ma nei confronti di coloro che dovrebbero dare indicazioni. Altro che riorganizzazione delle strutture, ci dicono dipendenti, dirigenti degli uffici della Regione che è sistematico il cambio di priorità, perché tutti hanno titolo a dare priorità: chi si accredita come il più importante interlocutore del Presidente della Regione e quindi ha titolo per dare priorità, diverse da quelle che ha dato l'Assessore il giorno prima, diverse ancora da quelle che hanno dato i dirigenti il giorno prima ancora, in una confusione di ruoli e di indicazioni che determina, questo sì, lo stallo della macchina amministrativa. Per non parlare delle violazioni, come abbiamo già detto nel corso della discussione generale sul disegno di legge, dello Statuto che determina una differenza di poteri e competenze tra Presidente, Giunta e Consiglio.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Intervengo sulla discussione generale dell'articolo sostanzialmente per provare un po' a ricondurre il ragionamento e provare a sensibilizzare la maggioranza su uno degli argomenti principali che abbiamo provato a trattare anche durante i lavori della Commissione, che ruota attorno a due o tre temi fondamentali. Il tema è il concetto della riforma, il tema è il concetto dell'approccio intellettuale, il tema è il concetto, molto più prossimo dal punto di vista temporale, della opportunità.

Sul tema della riforma non manca occasione perché su alcuni provvedimenti come questo, ma come è stato anche quello legato agli enti locali, alla cosiddetta riforma degli enti locali, si utilizzi l'approccio altisonante rispetto ad alcuni temi trattati e rispetto ad alcune delle questioni che vengono specificate all'interno della legge, per parlare di una riforma epocale in grado di trasformare quelli che saranno i destini della Regione Sardegna, ma non evidentemente dal punto di vista meramente istituzionale, perché l'istituzione senza il popolo poco senso ha, ma come effetti positivi in grado di trasformare le sorti del popolo sardo appunto nei confronti dei cittadini, e io non credo che questo sia. L'abbiamo detto, vi è la necessità, che è stata più volte rappresentata, di introdurre degli elementi di ingegneria organizzativa amministrativa e istituzionale, perché alcune cose sappiamo bene che devono essere sistemate, ma questo non può essere il cuore del provvedimento come invece viene rappresentato. Badate, io credo che questo sia uno dei punti fondamentali e su questo io spero che, nell'incedere della dei ragionamenti, questa maggioranza possa decidere di fare un passo indietro e quindi di riproporre il ragionamento nel quadro di una articolazione molto più ampia di quella che può essere la riforma, giusta, opportuna e importante, del sistema istituzionale sardo. Parlavo dell'approccio intellettuale, inteso come elemento che ha motivato e che motiva la scelta di questo provvedimento, che io anche questo non riesco a comprendere e non riesco a giustificare; è lo stesso approccio, mi pare, che viene utilizzato e che è stato utilizzato per dire che i servizi al cittadino li risolviamo attraverso la reintroduzione di alcuni organi istituzionali o di alcuni enti, come è stato ad esempio il caso delle Province, dicendo che degli altri non funzionano, ed è il caso che torna costantemente sulle Unioni di Comuni. Bene, secondo me l'approccio intellettuale è sbagliato, l'approccio del ragionamento è sbagliato, nella misura in cui, anziché capire che le problematiche degli enti derivano dalla struttura di organizzazione interna e non necessariamente dalla testa. È lo stesso approccio che si sta utilizzando su questo provvedimento, ovvero che i problemi del funzionamento della macchina regionale siano in capo esclusivamente alla necessità di articolare meglio l'organizzazione degli staff del Presidente, ed è un approccio che non condivido anche questo.

Terzo e ultimo elemento di ragionamento, sempre rimanendo dal punto di vista generale, è quello che hanno richiamato diversi colleghi, il tema della opportunità. Nella politica, per quella che è la mia esperienza, soprattutto di amministratore locale, il momento nel quale si fanno delle cose o si decide di prendere dei provvedimenti, di andare verso direzioni importanti sono talmente determinanti da generare il fallimento o meno di quel provvedimento. Questo non è il momento, ma non è il momento per le discussioni che abbiamo fatto anche sino a poco fa su quello che è successo a Sardara o su altre questioni, è un problema di comprensione della dimensione attuale delle condizioni dei nostri cittadini che non capiscono perché perdiamo minuti, ore e giorni preziosi a discutere di provvedimenti che trasformeranno il futuro dei sardi ma che in realtà lo sappiamo che non avverrà così, perché il processo è talmente lungo, l'articolazione istituzionale ha bisogno di un tale percorso di crescita e di assestamento della macchina che non appartiene ai tempi attuali e i cittadini, lo richiamava qualche collega, hanno la preoccupazione del domani. Nei nostri territori, nei nostri comuni i sindaci continuano a lottare in maniera disperata chiamando a destra a sinistra per riuscire a fare i vaccini di queste persone disperate in paese, è quello che sta avvenendo. E oggi questo è il momento più sbagliato per discutere di questo provvedimento.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, anch'io intervengo sull'articolo 1 per appunto ribadire la nostra contrarietà a tutto il disegno di legge, ma anche per come è scritto questo articolo 1, parla di oggetto e finalità, ma per quanto è scritto in maniera, diciamo elegante, in realtà le finalità che vengono perseguite da questa legge sono ben altre. Innanzitutto è giusto anche soffermarsi su l'opportunità, sul tempo e sui modi della discussione di questa legge. Viviamo un periodo molto particolare che sta segnando la vita di tutti quanti, e trovarci in quest'Aula a discutere appunto di una proposta di legge che non va ad incidere sulla vita dei cittadini e migliorare la loro qualità di vita, beh per me è un atto fortemente sbagliato. Perché sarebbe piuttosto facile partire dai costi di questa legge, perché se oggi fosse in discussione una legge che stanziasse risorse saremo tutti pronti a fare il nostro contributo, a cercare quell'euro in più da dare ai cittadini che stanno soffrendo. La zona rossa comporta maggiori restrizioni, maggiori difficoltà e noi a queste difficoltà stiamo rispondendo con una legge che parla di poltrone, di una riorganizzazione della macchina amministrativa regionale che però non ha nulla a che vedere al suo efficientamento, al miglioramento della sua azione amministrativa. Anzi stiamo andando, anzi state andando a costruire un sistema di controllo dell'apparato amministrativo affidato a soggetti addirittura di scelta fiduciaria. Ecco noi è una scelta veramente assurda che non si comprende, che vuole andare a incidere profondamente anche sul confronto che deve essere leale e basato sulla cooperazione tra la politica e l'Amministrazione. Invece stiamo entrando a mio giudizio a gamba tesa, creando un problema di fatto. Questa poteva essere anche giustamente l'occasione perché, non nascondiamoci, c'è la necessità di affrontare il tema della riorganizzazione della Regione. Siamo tutti consci delle problematiche, sappiamo benissimo le difficoltà dell'erogazione delle risorse. Sono sicuro che tutti i colleghi hanno ricevuto domande perché non mi è arrivato questo ristoro, questo sostegno. La domanda è molto semplice servirebbe andare a fare concorsi, come ha detto bene il mio collega Alessandro Solinas, cioè andare ad aumentare il personale della Regione per essere più celeri, più pronti a dare risposte perché oggi più che mai noi dobbiamo dare risposte ai cittadini, non possiamo rimanere, anzi non possiamo fare questa legge che tenderà a ingessare la macchina amministrativa, creando questi nuovi livelli gerarchici che di fatto esautoreranno voi Assessori della Giunta. La riorganizzazione della Regione, se non sbaglio, ha ormai quasi mezzo secolo, quindi sicuramente andava rivista, ma non in questi termini. Noi infatti stiamo criticando questa legge perché appunto oltre i costi, che ho detto che comporta, ma va praticamente ad aumentare la burocrazia. Noi avremo altri livelli e invece di snellire, velocizzare e migliorare stiamo andando a creare un sistema farraginoso inefficiente che sarà del tutto incapace di rispondere alle esigenze che necessita in questo momento la nostra Regione. Poi è un dato di fatto che si va a crescere in maniera abnorme il potere del Presidente della Regione padre padrone di tutto questo è un altro fatto che non possiamo non dire, non gridare. Stiamo andando a creare un sistema che non trovo veramente nessuna parte di questa legge che sia quantomeno accettabile cioè mi preoccupa molto e in questi giorni che ci aspettano continueremo a cercare di spiegare i motivi perché è giusto dire no a questa legge, grazie.

PRESIDENTE. Ho tre Capigruppo, prego e poi aggiorniamo a questo pomeriggio aggiorniamo alle 16 e 30. Finiamo questi interventi aggiorniamo alle 16 e 30, cioè finiamo il giro dei Capigruppo.

È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, la Conferenza dei Capigruppo prima ha stabilita alle 16 e 30 lo so, concordo. L'imbarazzo che alcuni Consiglieri di opposizione hanno posto in evidenza negli interventi precedenti è l'imbarazzo che ho anche io a continuare a discutere del DL 107 in un momento storico in cui la nostra Isola vive un momento di grossa difficoltà economica, in un momento storico in cui tante famiglie, tanti padre di famiglia stanno perdendo il posto di lavoro, dove i dati Istat e anche quelli dell'ASPAL di qualche giorno fa sono preoccupanti in termini occupazionali e di perdita dei posti di lavoro. È un imbarazzo perché se dovessimo uscire fuori da quest'Aula, e l'ho detto anche durante l'intervento in discussione generale, e provare a parlare con i cittadini, con le imprese, con le famiglie, con il mondo del lavoro, con le organizzazioni sindacali che avete citato anche nella relazione di maggioranza nessuno ci direbbe che questo DL è la priorità per la nostra Isola, nessuno ci direbbe spendete solo un minuto del vostro tempo all'interno del Consiglio regionale per parlare di consulenti, per parlare di capi di gabinetto, per parlare di implementare i posti di sottogoverno di nomina fiduciaria. Io credo che la Regione Sardegna, la Giunta regionale è già dotata di consulenti e posizioni fiduciarie che spesso però, l'hanno dimostrato i fatti, l'avete detto anche voi nei vostri interventi, non rispondono a quella comprovata esperienza e professionalità che meriterebbe questo ruolo. Quindi il problema non è tanto provare a nominare ulteriori dirigenti, ulteriori consulenti, ulteriori figure di sottogoverno. Il problema è nominare in quei posti di sottogoverno persone competenti. Perché, badate, voi anche nell'articolo 1 che è quello oggetto della discussione in questo momento provate a dettare, giustificare questa norma, che ci costringete a discutere, dicendo che dovete dare un nuovo impulso politico alla vostra azione. Allora io la domanda che vi pongo è: davvero serve una nuova ondata di posti di sottogoverno per dare un impulso alla vostra azione di governo? Davvero la politica non riesce a riappropriarsi delle proprie competenze e prova a programmare il futuro di questa isola? Davvero la politica non riesce a mettere in campo azioni e a dare obiettivi chiari alla macchina amministrativa regionale? Davvero la politica pensa di provare a migliorare le condizioni della nostra isola con il DL 107? La maggior parte delle organizzazioni sindacali, la maggior parte dei cittadini, in questi pochissimi giorni si sono raccolte oltre 13 mila firme in una piattaforma informatica, vi sta dicendo "fermatevi, ragionate su quello che state facendo".

Badi, Assessore all'agricoltura, io gliel'ho detto anche nella discussione generale. Mi dispiace per quello che è successo in questi giorni, nei quali lei è stata sottoposta a una gogna mediatica che sicuramente non meritava per la sua mancata partecipazione a quel convivio, però gli obiettivi del suo Assessorato non è che si raggiungono se nomina altri dirigenti. Gli obiettivi del suo Assessorato se continua a rimanere lei come Assessore non si raggiungeranno mai. Il tema è questo! Il tema è politico, non è tecnico. Il tema è di una politica, dei partiti, che devono recuperare il proprio senso del dovere e il proprio senso anche di scelta delle posizioni che ognuno di noi deve assumere in determinati momenti storici. Il tema è politico perché la politica, quella con la P maiuscola, non può delegare a superdirigenti. Lei si immagina, Assessore, che le stanno nominando un super dirigente che passerà anche sopra la sua testa e deciderà quello che si dovrà fare nel suo Assessorato? Lei mi dice di no, ma se dovesse andare a leggersi la legge probabilmente lo capirebbe, alcuni gruppi di maggioranza stanno provando anche a presentare emendamenti che vanno in questa direzione. Cioè lei pensa davvero che riesca a velocizzare i pagamenti di Argea a tutti gli agricoltori sardi, a tutti gli allevatori sardi, nominando nuovi dirigenti? Lei pensa davvero che nominando dirigenti fiduciari si possa trovare qualcosa di meglio rispetto a graduatorie vigenti in questa isola per posti di dirigente e per posti di funzionario? C'è una graduatoria, quella dell'ASPAL, è una graduatoria lunga, ci sono quasi 500 persone. Vi servono dirigenti, vi servono funzionari? Andate a pescare da quella graduatoria, sono vincitori di concorso, sono giovani che vogliono restare nella nostra isola, sono giovani che non vogliono emigrare. Invece voi continuate a percorrere strade alternative per giustificare il vostro fallimento. Bene, non vi salverà il DL 107, anzi creerà ulteriore distacco tra voi e la Sardegna, tra voi e i sardi, perché i sardi in questo momento non stanno chiedendo questo. I sardi stanno chiedendo velocità nei pagamenti, i sardi stanno chiedendo aiuto, sostegno, stanno chiedendo: "Permetteteci di programmare…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Io provo a entrare nel merito dell'articolo 1 che recita che "la presente legge detta norme per il rilancio delle attività di impulso politico, di coordinamento e di attuazione degli interventi intersettoriali in capo alla Giunta regionale, anche attraverso la riorganizzazione delle strutture della Presidenza, degli assessorati, e coerenti modifiche legislative". Come si attua questa modifica, questa riforma? In realtà si crea una sovrastruttura di nomina fiduciaria del Presidente della Regione, che risponde direttamente alla politica e che ha una funzione sovraordinata rispetto alla dirigenza, a cui vengono anche attribuiti dei poteri sostitutivi. Questo si configura come una lesione dell'autonomia gestionale sancita per legge a favore della dirigenza, si propone come un tentativo della politica di governare, oltre che dando l'impulso politico, controllando direttamente il sistema amministrativo e gestionale. Su questo si sono già espressi con contrarietà assoluta i sindacati di categoria e credo che abbiano pienamente ragione. Si tratta di un sistema basato su nomine fiduciarie. La Presidenza della Regione ha provato a contestare i costi dichiarati in legge, oltre 6 milioni di euro, riferendo che le nomine sarebbero state fatte tra personale dipendente della Regione. Non si capisce perché in legge sia prevista allora la nomina di soggetti esterni alla Regione su base fiduciaria, e a questo proposito attendiamo dei chiarimenti da parte della maggioranza, ma anche in questo caso, con le nomine di personale interno all'amministrazione, questo serve per rendere più efficiente l'apparato, sottrarre ulteriori 60 figure al loro ruolo istituzionale, incrementando le carenze di personale, che sono la vera causa dell'inefficienza dei servizi regionali, che è già stimata in oltre 600 unità? La strada vera per ottenere efficienza dal sistema sta nel reintegro del personale carente mediante concorsi pubblici, corsi di aggiornamento, riqualificazione e miglioramento delle tecnologie. Penso, per esempio, a quello che succede oggi all'Ufficio Tutela del paesaggio di Sassari, che a causa della carenza di personale è costretto al silenzio assenso sulla maggior parte delle pratiche di propria competenza, su aspetti che sono delicatissimi, come quelli della tutela del paesaggio. Ecco, mi chiedo quale beneficio potrebbe avere da una riorganizzazione di questo genere questo servizio. Certamente nessuno. Si tratta di una legge che accentra i poteri in capo al Presidente della Giunta, commissariando di fatto gli Assessorati e creando degli squilibri di poteri imbarazzanti, con i direttori generali degli Assessorati che rispondono non più all'Assessore, ma al capo dipartimento. Assessori, quindi, che non hanno più una piena autonomia gestionale e un controllo del sistema. Tutto va in capo alla Presidenza della Giunta e io credo che questo sia estremamente sbagliato e controproducente. È un sistema che non può funzionare, che non va bene, che è anche contro legge, come ho provato a dire, perché si tratta di sottrarre delle funzioni all'autonomia gestionale della dirigenza portandole sotto il controllo diretto della politica. Ecco, io credo che questo non vada bene.

Sulla opportunità di discutere oggi questa legge è già stato detto e credo che continueremo a ribadire la nostra posizione. Siamo in una fase in cui c'è una pandemia globale, c'è una crisi economica gravissima come mai si era vista dal dopoguerra ad oggi e credo che avremmo utilizzato molto meglio il nostro tempo per affrontare la discussione su questi argomenti, su come dare risposte, su come organizzare la campagna vaccinale, su quali sono i criteri per una ripresa dell'attività economica, su come finalizzare le risorse che sono sempre totalmente inadeguate e insufficienti per dare risposte alla situazione attuale, quindi come indirizzarle meglio, e invece stiamo a discutere di una moltiplicazione di poltrone su base di tipo fiduciario, quindi al di fuori da ogni controllo e regola della pubblica amministrazione, che sicuramente non aiuta ad affrontare e non è coerente con i tempi che stiamo affrontando. L'abbiamo già detto più volte, abbiamo invitato la maggioranza a ritirare questa legge e ritornare in Commissione per affrontare il tema della riforma della Regione, che è un tema reale che va affrontato prima o poi, ad iniziare dall'espoliazione delle funzioni gestionali che sono ancora in capo alla Regione, dandole in piena autonomia alle Autonomie locali, con una riorganizzazione del sistema dei servizi degli Assessorati. Questo era il tema che avremmo voluto affrontare. Purtroppo, invece, ci troviamo ad affrontare una legge che non condividiamo minimamente e su cui svilupperemo tutte le possibilità di modifica e di ritardo nell'approvazione perché, appunto, non la condividiamo minimamente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, condivido la difficoltà espressa dai colleghi di discutere un simile testo in un momento come questo. Ci chiediamo anche che fine abbia fatto quella legge urgentissima che ieri ci è stata proposta in materia di ristori. Sembrava che ieri fosse pronta una legge, c'è stata anche chiesta la disponibilità ad accelerare l'iter per stanziare 130 milioni aggiuntivi a quei famosi fondi del bando resisto che ancora nessun sardo ha visto, ho fatto anche la rima, non era voluta, è invece voluto lo stigmatizzare il vostro comportamento. A luglio dell'anno scorso abbiamo fatto gli straordinari per approvare quella legge, io ricordo che la si votò in modo da poterla pubblicare nel BURAS il giorno dopo e poter attivare i bandi già dalla settimana successiva; era luglio, i bandi son di dicembre, ad aprile non c'è ancora un euro in circolazione, dovremo interrogarci come garantire ristori agli esercenti che hanno dovuto chiudere in virtù della zona rossa decretata per responsabilità chiare dell'Amministrazione regionale, non abbiamo ancora dato un euro dei soldi promessi l'anno scorso, non paghiamo neanche i debiti, e voi utilizzate anche quel bisogno come arma contro di noi, perché ieri, per evitare l'occupazione dell'Aula, per evitare di riempire le pagine dei giornali e il dibattito dei fatti di Sardara che non devono mai essere nominati, avete pensato anche di mettere sul piatto quella proposta. Cessato ovviamente il tumulto, anche per via delle minacce di espulsione dall'Aula che avrebbero magari semplificato il vostro compito nell'approvazione di questa legge, avete pensato bene di rimettere all'ultimo posto tra le vostre priorità le risorse per le imprese e per i cittadini in difficoltà. Parlate nell'articolo 1 di "impulso politico"; io voglio capire qual è l'impulso politico che volete dare, perché anche oggi io ho sentito tutto tranne che il rimettere al centro la politica, avete un'idea di centralità della politica sbagliata e cercate ogni volta che potete di metterla nemmeno in un secondo piano, in tribuna! Anche le frasi che ho sentito oggi, cioè… oggi noi abbiamo assistito a un paradosso, il Presidente, per bocca del Vicepresidente, ha smentito le sue dichiarazioni, quelle a cui hanno creduto i sardi, perché i sardi pensano che a breve ci sia una decisione in merito ai fatti gravi di cui tutti parlano; non ci sarà nessuna decisione, ce lo ha confermato l'Assessore Zedda. Viceversa, la posizione della Giunta è quella più contraria rispetto alla centralità dell'impulso politico. Si dice "aspetteremo gli sviluppi delle inchieste"; la politica non è più in grado di fare le cose giuste nemmeno quando sono evidenti, deve sempre attendere che qualcuno tiri l'orecchio o la giacchetta. C'era bisogno dell'inchiesta a Oristano per capire che nella categoria "altro" ci stava finendo un po' tutto, e il tutto non era legittimo? Presidente, ho fatto di tutto per impedirlo, abbiamo fatto come Gruppo consiliare un accesso agli atti e abbiamo reiterato la richiesta in quest'Aula per tre volte, non hanno risposto, anche la mancata risposta è una risposta, e a volte è peggiore di una risposta, oggi siamo costretti a dire "aspettiamo che le indagini facciano il loro corso", ma è una sconfitta per quest'Aula, perché era una cosa ovvia il fatto che si stesse andando ben oltre le prerogative, ben oltre le leggi, e ben oltre il decoro che nel portare avanti un'attività così strategica quel servizio doveva fare. Allo stesso modo altre volte quest'Aula, avremo modo di discuterne, ha detto che alcune procedure portate avanti dall'Assessorato al personale non erano legittime, il risultato è che oggi l'Assessore al personale si deve discolpare non in quest'Aula ma in altre aule; che senso ha tutto ciò? Era talmente evidente l'illegittimità di alcune azioni, perché si è aspettato che la risposta non fosse più nelle mani della politica? Cosi muore la politica, così ci toglieranno ogni spazio d'azione, utilizzeranno quello come alibi per eliminare tutto. Passando poi per l'altro tema, e chiudo, e cioè la congruità dei dati e la verifica sui dati che ogni giorno la Regione Sardegna trasmette al Ministero; anche quella è una irresponsabilità della politica, non ci vuole un'indagine per capire che quei dati non corrispondono al vero. Io chiedo ai colleghi quanti tra loro sono disposti oggi a giurare sul loro onore riguardo al fatto che in Sardegna ci siano attivi 208 posti di terapia intensiva; tutti noi sappiamo che non ci sono, tutti noi! Dichiararlo ad AgeNaS e al Ministero è un fatto grave, che incide sulla vita di tutti. Credo che di questi temi debba discutere il Consiglio, non di queste leggi che interessano solo agli amici degli amici degli amici.

PRESIDENTE. Bene, ora dovevano passare alla votazione degli emendamenti però lo faremo dopo la pausa, il Consiglio riprende alle ore 16 e 30.

La seduta è tolta alle ore 13 e 51.