CL SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Martedì 25 maggio 2021
Presidenza del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 11 e 13.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 13 maggio 2021 (143), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Caredda, Angelo Cocciu, Diego Loi, Ignazio Manca, Antonio Mario Mundula e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 25 maggio 2021.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 917, 921, 930 e 1034 (Risposte scritte pervenute il 15 maggio 2021).
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 1045, 1046, 1047, 1048, 1049, 1050, 1051, 1052.
Annunzio di interpellanza
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata l'interpellanza numero 151.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 107/A. Siamo arrivati all'esame dell'articolo 10, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti, facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.
TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 444, uguale al 661, uguale all'844 e uguale a 911, il parere è negativo. Sull'emendamento numero 1087, con emendamento all'emendamento 1278, c'è l'invito al ritiro sull'emendamento principale e il parere favorevole del relatore sul numero 1278. Il parere è negativo sugli emendamenti numero 912 e 913. Sull'emendamento numero 1076 c'è l'invito al ritiro della Commissione.
PRESIDENTE. Per esprimere parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
BIANCAREDDU ANDREA (UDC Cambiamo), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 10 sui relativi emendamenti.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che volessero intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento dell'onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo 10, per quanto sia un articolo ovviamente semplice e si ripete in tutte le leggi che prevedono spesa, stranamente, nonostante la legge preveda spesa e sia obbligatorio in base anche alla Costituzione individuare in modo puntuale le coperture, l'articolo 10 non ha quello che dovrebbe essere il fondamento, nell'ambito di una legge che prevede aumento di spesa, l'indicazione puntuale, anche per consentire alle colleghe e colleghi di poter comprendere l'ammontare della spesa e quanto si spende per ogni singola articolazione nuova che viene creata con legge. Pensate di poter bypassare l'aspetto legato alla relazione tecnico-finanziaria con un emendamento omnicomprensivo che indica una spesa inferiore rispetto a quella spesa indicata nel passato, che è un emendamento, non è un'analisi tecnico-finanziaria. L'assenza dell'analisi tecnico-finanziaria che possa indicare in modo puntuale la spesa legata al Segretario generale… quanto costerà il Segretario generale? Nella prima versione, le persone illuminate e profonde conoscitrici delle normative, avevano indicato addirittura una spesa per 285.500 euro, poi avete dichiarato che sicuramente sarebbe stato meno. L'avete dichiarato perché qualcuno vi ha fatto notare che la spesa di 285.000 euro, superiore all'importo del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica, era né più né meno un danno erariale in violazione delle leggi, quindi non in base a un vostro ripensamento, ad una vostra idea diversa, ma in base al fatto che siete stati costretti a rispettare la norma. Avete poi affermato "ma sarà anche meno": da che cosa si evince? Quanto costerà il Segretario generale? Anche volendo, giustamente, rispettare le norme arrivando a 240.000, abbiamo già solo con quell'articolo 240.000 euro di spesa. I Direttori di Dipartimento quanto costeranno? Avevate indicato 185.000 euro, per un importo complessivo di quasi 700.000 euro per i Direttori dei Dipartimenti, che, sommati al Segretario generale, significano una spesa di quasi un milione di euro, per due articoli. Successivamente avete indicato il Comitato per la legislazione, Ufficio studi, Ufficio di supporto, Ufficio di Gabinetto, consulenti moltiplicati per il numero delle Direzioni generali presso la Presidenza o uffici similari. Attiene alla possibilità di comprendere di che cosa si tratti solo alle persone che con padronanza governano la sfera di cristallo o leggono nelle viscere degli animali, perché non è dato sapersi che cosa siano questi uffici similari; forse gli aruspici o il volo dei fenicotteri potrà dipanare questo aspetto che attiene al misticismo, non alla certezza delle fonti o delle leggi. E stiamo però parlando di decine e decine di persone, consulenti, avete indicato (perché poi bisogna anche saper far di conto) 134.000 euro per ogni consulente, quindi, a fronte della spesa di un milione di euro, moltiplicato per il numero dei consulenti, che dovrebbero essere 16, moltiplicato per 134.000 euro, avete già sforato i 3 milioni di euro che avete indicato. Ma ancora manca tanto altro, mancano i tre dipendenti in più per ogni Assessorato, moltiplicato per 12; mancano i quasi 24 consulenti per gli Assessorati, perché anche in quel caso, non essendo stato indicato un numero fisso, in teoria può esserci, non la moltiplicazione dei pani e dei pesci che serviva a sfamare la popolazione affamata, ma la sottrazione di risorse alla popolazione affamata per moltiplicare le poltrone.
Quindi l'assenza dell'analisi tecnico-finanziaria, della possibilità di poter valutare in modo puntuale quale sia la spesa di questa legge è, né più né meno, in violazione di legge, cioè viola tutti i principi che già la Corte dei conti… Presidente, a lei, agli uffici e a tutti noi, la Corte dei conti sistematicamente sta inviando note che sottolineano il fatto che le leggi non sono supportate da analisi tecnico-finanziario. Badate che questa cosa alla lunga si trasforma da segnalazione a intervento della Procura della Corte dei conti, in particolar modo se si tratta di leggi che, in barba alle norme sul contenimento della spesa pubblica, prevedono assunzione di personale a tempo determinato intuitu personae, nomine fiduciarie, per la moltiplicazione dei posti di sottogoverno.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Io ho finito la scorsa settimana con la calcolatrice in mano facendo prima una moltiplicazione e poi una somma sui costi presunti, sui costi ritoccati, e alla fine avevo chiesto scusa a voi perché effettivamente rispetto alla copertura finanziaria iniziale c'era una discrasia di circa 100 euro, quindi ho chiesto scusa 100 euro erano in difetto. Noi abbiamo chiesto, Presidente, che oggi ci venisse fornita una relazione tecnica per poter avere contezza di quelli che effettivamente saranno i costi finali della legge, e non mi risulta che a questo momento sia arrivato niente di quello che abbiamo chiesto. Ma il disprezzo, il dispregio che si ha per quest'Aula lo dimostra ancora una volta il fatto che oggi, che dovrebbe essere il giorno dell'approvazione della legge, l'Assessore di riferimento non è presente in aula. Io non voglio essere pedante, non voglio essere monotono, mi sento quasi ridicolo a chiedere sempre le stesse cose, ma io credo che alla fine il rispetto e la mancanza di rispetto sia anche verso di lei, Presidente, perché veramente credo che nella storia dell'autonomia della Sardegna non si sia mai vista una legge approvata dopo 60 giorni di incubazione che l'Assessora di riferimento non abbia detto mezza parola sulla legge, che non sia presente in aula neanche il giorno in cui la stessa dovrebbe vedere il buio, per non dire la luce. Quindi non glielo chiedo neanche di chiamare l'Assessora, che tra l'altro mi risulta sia espressione del suo partito, perché probabilmente non ha niente da dirci su questa legge, perché a questo punto abbiamo la certezza che la legge l'Assessora lungi dall'aver contribuito a scriverla non l'ha sicuramente neanche letta, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che le pochissime volte che è venuta in aula avesse difficoltà anche a dire "concordo con il parere espresso dal relatore". Presidente, l'abbiamo detto in tutti questi giorni, questa legge non ci ha appassionato, non ci appassiona, consideriamo che sia un oltraggio per tutti quei sardi che fuori di qui si aspettano da tempo altro, e da tempo questo Consiglio regionale, per quelle che sono le prerogative appunto dei consiglieri regionali, non dà le risposte, che sono risposte urgenti, indifferibili, emergenziali, e finalmente oggi chiuderemo e ci auguriamo che a prestissimo si possa parlare di argomenti che sicuramente stanno molto più a cuore a quelle persone che ci hanno delegato per rappresentarle dentro quest'Aula. Ho sentito dei consiglieri della maggioranza, anche in qualche intervista, dire che le opposizioni hanno fatto terrorismo, non ho capito cosa si intendesse, sui costi di questa legge, e ancora una volta dico che la prima tabella, la prima dotazione, la prima copertura ce l'avete indicata voi non ce la siamo inventata noi; la seconda ce l'avete data voi senza un una relazione tecnico-finanziaria. Diceva bene prima il collega Zedda nel rappresentare quelle che potrebbero essere comunque le conseguenze poi sotto altri sotto altri profili, e da quando la matematica non è considerata un'opinione io credo che se il numero delle persone che dovrebbero comporre lo staff del Presidente è rimasto immutato rispetto alla prima proposta, se quel numero non è diminuito, non riesco a capire come possano diminuire i costi. Piuttosto amareggia, e amareggia molto, il fatto che diverse persone, parlo anche della mia provincia, ma lo possono confermare tutti i miei i colleghi della provincia di Sassari delle aspettative che ci sono de da parte di persone che aspettano l'approvazione di questa legge, e in qualche maniera hanno criticato noi delle opposizioni perché perso tempo, perché non aspettano altro che la chiamata, una chiamata che è veramente una violenza forte rispetto ai principi di meritocrazia, rispetto, l'abbiamo detto altre volte, a graduatorie di laureati che hanno fatto concorsi seri, che sono risultati idonei, ed è un oltraggio davvero a tutte quelle persone, che possono essere anche amici nostri, figli nostri e non figli nostri ma cittadini sardi che hanno speso buona parte della loro vita per studiare, per laurearsi, per fare dei master, per fare dei concorsi e per potere acquisire dei diritti che di fatto hanno acquisito, e poi si arriva all'approvazione di questa legge che porterà al disconoscimento di tutti quei diritti. Lo dico con forza: non è giusto che qualcuno ci chiami per dire "smettetela di fare opposizione perché io in qualche maniera dovrò essere chiamato".
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Io non sono stato un grande sostenitore dell'approvazione della modifica dell'articolo 81 della Costituzione, anzi penso che non fosse una buona riforma. Credo però che la Costituzione non si possa prendere con beneficio d'inventario o applicare solo a parti; l'articolo 81 esiste ed è un preciso obbligo anche per questo Consiglio regionale che non è dispensato dal rispetto della Costituzione. Ce lo ricorda la Corte dei Conti, lo ha detto prima il collega Zedda, che ci segnala nell'ultima relazione, segnala la reiterata violazione della normativa statale regionale nella parte in cui prescrive di dotare i progetti di legge, gli emendamenti onerosi di apposita e adeguata relazione tecnico finanziaria, strumento essenziale per esprimere in termini intellegibili e verificabili l'esatta quantificazione, la modalità di determinazione dell'impegno finanziario che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe scaturire dalla legge. Impegna! La Corte dei conti sta segnalando il mancato rispetto della Costituzione. Segnala poi che più volte il Consiglio ha approvato emendamenti, anche provenienti dalla Giunta, che non certificavano, appunto, l'impiego delle risorse e invece sappiamo che per l'applicazione dell'articolo 81 e per le numerose sentenze della Corte costituzionale, che hanno novellato il testo, serve la copertura certa e serve la quantificazione delle risorse. Quando si dispone di risorse pubbliche non è pensabile che a distanza di mesi o di anni dall'approvazione di una legge regionale possano scaturire costi non preventivati all'atto dell'approvazione della legge. In Parlamento lo sappiamo gli emendamenti di spesa vengono bollinati dalla Ragioneria generale, in Consiglio regionale si richiede, anche ai sensi della legge, la quantificazione delle risorse attraverso un'analisi tecnico finanziario. Ci dice la legge, la Costituzione che noi siamo nella condizione di approvare ogni tipo di emendamento, decide la politica, decide la maggioranza di quest'Aula, giustamente, la cosa che non possiamo fare è proporre emendamenti che abbiano una quantificazione nebulosa delle spese. A cosa servono questi 3 milioni e mezzo, che noi, che voi indicate nell'emendamento che dovrebbe correggere la norma finanziaria? Come verranno spesi? Io lo so perché ho fatto lo scientifico e ho fatto economia quindi almeno sino a 10 con la calcolatrice, anzi sino a 16 o sino a 19 quanti sono i nuovi consulenti so contare, quei tre milioni e mezzo che voi avete indicato servono per remunerare i quattro nuovi dirigenti apicali, quindi un Segretario generale e i tre capi dipartimento e poi i 19 consulenti esterni ciascuno dei quali costerà 134.000 euro. Considerando che i quattro dirigenti apicali costano più o meno un milione, spero che abbiate sfalciato la retribuzione del Segretario generale ed evitato quindi un ulteriore problema, questa somma fa esattamente 3 milioni e mezzo. Manca qualcosa però, mancano gli oltre 40 funzionari interni che oggi stanno lavorando per la loro pubblica amministrazione, Regione compresa e domani potranno andare a lavorare in comando presso la Presidenza della Regione o presso ogni Assessorato. Quei 40 hanno un costo, voi lo state omettendo colpevolmente e questo ovviamente esporrà questa legge a ogni tipo di aggressione futura da parte della Corte dei conti, da parte del Consiglio dei Ministri che la esaminerà, a cui avremo cura anche di inviare relazioni dettagliate, poi vi chiederanno le controdeduzioni e voi non saprete cosa dire, quindi farete tutto da soli come al solito. Ormai fortunatamente siamo fuori tempo massimo per migliorare questo obbrobrio, voi avete necessità, ora lo capisco, perché non vi aspettavate certo il fatto che dall'esterno di quest'Aula arrivasse una reazione. La prima e spero non l'ultima. Detto questo delle due l'una: o questa legge si incardina negli stessi binari che hanno visto naufragare il Piano Casa e tante altre leggi fatte in questa legislatura, oppure viceversa sarete costretti a brevissimo tra due mesi, quando la vorrete applicare, a fare delle variazioni di bilancio per garantire l'assunzione, il comando delle persone che volete trasferire negli Assessorati, cioè dovrete approvare in Giunta probabilmente una variazione. Ovviamente non lo farete in silenzio, ovviamente faremo il nostro dovere per mantenere alta l'attenzione su questo, non perché consideriamo questo il principale problema della Sardegna, ma perché consideriamo un problema di principio l'essersi occupati di un'agenda così lontana dai problemi dei sardi in un momento in cui era vostro dovere ricercare l'unità attorno a temi su cui l'unità di quest'Aula e di quest'Isola era…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, siamo all'atto conclusivo la giornata conclusiva, dove voi andrete a dire, ad approvare una riforma che spesso chiamate storica. Noi abbiamo provato a definirla con ogni appellativo possibile, naturalmente appellativi negativi. E oggi con questo articolo 10 continuate a farvi dire che state prendendo in giro i sardi. Ve lo diciamo perché abbiamo provato, durante l'ultima seduta, a farvi ragionare sulle coperture finanziarie, sul fatto che le vostre promesse ai sardi e alla Sardegna sul fatto che questa norma costasse meno di 6 milioni di euro, per il quale anche alcuni capigruppo di maggioranza naturalmente si sono imposti si è rivelata vana, e si è rivelata vana perché, Presidente, noi le abbiamo chiesto di dare valore alla politica e di dare valore a questo Consiglio regionale, abbiamo chiesto a lei di avere una relazione tecnico finanziaria sulla norma, ad oggi non solo non è arrivata nessuna relazione tecnica finanziaria sulla norma, ma si fa si fanno orecchie da mercante, nonostante i pareri che le sono arrivati e nonostante è chiaro a tutti che con 3 milioni e mezzo di euro non andrete a pagare gli oltre 60, le oltre 60 figure che state prevedendo all'interno di questa legge. Ora la questione è chiara, la questione è chiara a tutti, che non è pensabile che voi non prevediate lo stipendio di 40 figure. Certo siete stati in grado, ce lo avete dimostrato durante questa discussione, di fare tutto, avete persino pensato di entrare nelle competenze dell'età pensionabile. I sindacati ci stanno continuando a scrivere, come è pensabile che la Regione Sardegna entri sull'età pensionabile delle persone e neanche su base volontaria, ma su base obbligatoria. E sarà un tema per l'impugnazione di questa legge, perché poi vedete qualche Capigruppo continua a dire il Governo è brutto e cattivo, il fatto è che bisogna essere dei bravi legislatori in questa Isola, bisogna imparare ad essere dei bravi legislatori e conoscere la norma. Però per conoscere la norma bisogna probabilmente parlare di meno e studiare di più, perché quello che si è fatto con l'età pensionabile lo state ribadendo adesso anche sulla questione delle coperture finanziarie. Voi dovete dirci perché non state prevedendo lo stipendio di oltre 40 figure, perché oltre 40 figure all'interno di questa legge non percepiranno lo stipendio secondo voi, e forse perché avete provato a giustificare una legge vergognosa per il periodo storico che stiamo vivendo con l'abbassamento dei costi. Bene non sarà sufficiente, sarà sufficiente probabilmente per voi, per approvarvi la norma per convincere qualche consigliere di maggioranza a votare questo dispositivo, non sarà sufficiente invece per i sardi perché quando andranno a scoprire che sarete costretti o a fare una variazione di bilancio o non dar corso alla norma i sardi vi chiederanno conto. E i sardi vi stanno continuando a chiedere conto, nonostante l'indifferenza di questa Aula anche fuori da questo Consiglio regionale, io sono certo che tantissimi consiglieri di maggioranza riceveranno i messaggi sul perché in un periodo storico come questo con dei dati sconfortanti si stanno andando a spendere oltre 6 milioni di euro all'anno per aumentare i posti di sottogoverno. E non parlateci di semplificazione, non parlateci di sburocratizzazione, anzi state andando a complicare le pratiche e le procedure, state andando a burocratizzare ancor di più tutte le decisioni che verranno prese dagli Assessorati, e state andando, mi dispiace per gli Assessori, a commissariare tutti, tutta, tutta la Giunta, perché pensare che un capo dipartimento sia più importante di un Assessore che dà le direttive politiche è la sconfitta della politica, non è un aspetto certamente positivo per la nostra Isola. E allora siete ancora in tempo, siete ancora in tempo per andare ad approfondire, lo dico a quei colleghi di quei partiti che si sono dimostrati più sensibili, più insofferenti nell'approvazione di questa legge, andate a vedervi il perché si è fatto quel determinato emendamento che riduce i costi, andate a vedervi se è possibile pagare le oltre 60 persone con quell'importo. Bene non è possibile, non è pensabile, non sarà probabilmente con l'emendamento che avete fatto per i dipendenti regionali, perché dite che gli enti e le società partecipate devono cedere gratuitamente il personale alla Regione, non potrà essere fatto, invece nei confronti degli enti locali, non potrà essere fatta nei confronti di tutti quegli altri dipendenti che vengono comandati negli staff della Giunta o del Presidente. E allora l'unica questione che c'è in questo momento in ballo non è l'azzeramento dei gabinetti, non è l'azzeramento degli Uffici stampa è l'azzeramento della politica, perché voi con questa legge state realmente azzerando la politica e state creando una situazione vergognosa nella nostra Isola.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente, sì siamo alle conclusioni della discussione di questo tormentato disegno di legge, che secondo alcuni colleghi della maggioranza, e anche da parte del presidente Solinas nella sua intervista di qualche giorno fa su La Nuova Sardegna ci ha accusato di aver svolto un ostruzionismo per indecente. Ostruzionismo che invece io rimando al mittente dicendo che noi siamo orgogliosi di come abbiamo affrontato la discussione sul disegno di legge che è tutto fuorché un disegno di legge che riguarda la politica del tempo passato, del tempo che molti di noi hanno combattuto e del tempo che molti sardi e italiani credevano che mai dovesse tornare all'interno di un'Istituzione. Quella politica che in qualche modo vuole piegare regole, leggi e dirigenti al proprio volere, e quella politica che in qualche modo anche oggi, questo disegno di legge lo dimostra, se ne frega altamente di leggi fondamentali del Paese qual è la Costituzione. Guardate che la richiesta da parte nostra della relazione tecnico finanziaria che non sia la paginetta 1 barra 2, ormai superata dall'emendamento 1 o 2 che state preparando, quella paginetta 1 barra 2 dove butta dei numeri giusto per poter presentare il disegno di legge agli Uffici regionali non ha dignità di essere chiamata una relazione tecnico finanziaria, ma soprattutto è offensiva nei confronti del Consiglio regionale e anche offensiva nei confronti di quello che è la funzione che ogni singolo consigliere regionale deve fare nel momento in cui deve esprimere il voto. Però ormai voi avete preso questa deriva, ve ne fregate altamente delle norme, ve ne fregate altamente delle leggi e anche quelle che sono degli obblighi legislativi di leggi anche regionali e costituzionali per voi sono acqua fresca. Beh cari colleghi, se noi non riusciremo in quest'Aula a far valere quello che è un obbligo dettato da una legge regionale la numero 24 del 2016 che riprende quello che è l'articolo 81 della Costituzione, se noi non riusciremo in quest'Aula a far valere quelli che sono diritti costituzionali del legislatore, quello di avere una relazione tecnico finanziaria compiuta, noi ci troveremo costretti a avvalerci della nostra facoltà di andare anche fuori di questa Aula e farci sentire laddove sicuramente ci saranno orecchie più attente. L'obbligo di quello che è l'attuazione del principio del pareggio di bilancio stabilito dall'articolo 81 della Costituzione, che prevede per i disegni di legge, gli emendamenti di iniziativa della Giunta regionale che comportino conseguenze finanziarie siano corredati, cioè abbiano una relazione tecnico finanziaria sulla quantificazione delle entrate e degli oneri recati da ciascuna disposizione e delle relative coperture è un obbligo costituzionale. Voi questo non lo state facendo, non solo con questo disegno di legge, voi continuate a non farlo, a non farlo durante questi primi due anni di legislatura. Se questa è la vostra novità, se questo è il modo in cui voi pensate di passare alla storia come legislatori, beh cari colleghi, probabilmente il risveglio sarà molto amaro. Voi continuate invece a essere quelli che le regole non le vogliono seguire. Purtroppo allora mi rivolgo a lei presidente Pais, mi rivolgo a lei perché lei parteciperà a quella che sarà la presentazione dell'annuale relazione della Corte dei Conti Sezione di Controllo per la Regione Autonoma della Sardegna, parteciperà. Ora io vorrei conoscere con quale spirito parteciperà alla prossima relazione della Corte dei Conti, con quale spirito lei andrà a rappresentare questo Consiglio quando ancora una volta su questa legge e su altre leggi in quella sede istituzionale, pomposa, importante si troverà ancora a dire, si troverà ancora a dire che da quando governate voi in qualche modo dettate l'inosservanza dell'obbligo di predisporre la relazione tecnico finanziaria che continua a costituire un mero orpello di legge e manca continuamente la relazione tecnico finanziaria, quale norma di spesa rappresenta una grave criticità della legislazione regionale sarda dal 2019 in poi. Io ora vorrei capire con quale spirito lei andrà a rappresentarci, quando i giudici della Corte costituzionale continueranno a tirare le orecchie a lei che rappresenta maggioranza e rappresenta anche opposizione. Quello che vi chiediamo quindi non è di continuare a essere oppositori o solo oppositori, quello che pretendiamo, presidente Pais, colleghi di maggioranza, è di avere gli strumenti che ci permettano di svolgere la nostra azione di indagine, di conoscenza. Perché, guardate, prima o poi i conti, tornano. Tornano i conti politici…
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, la discussione di questo articolo e dei suoi emendamenti ci consente ancora una volta di mettere in evidenza quello che abbiamo detto in più di un mese su questa legge, sul suo contenuto e cioè di quanto questa legge sia lesiva della condizione attuale della popolazione sarda, ma anche secondo me, lesiva di diritti più specifici, quelli che ci detta l'articolo 81 della Costituzione, quando dice che ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri prevede i mezzi per farvi fronte. Questo con la relazione tecnico finanziaria noi pretendiamo. Quindi lesiva del diritto del Consiglio di poter valutare e conoscere per valutare bene una legge, diritto che discende peraltro, se vogliamo arrivare proprio ai giorni nostri, dopo tutta una sequenza di norme nazionali, di sentenze della Corte costituzionale, di leggi regionali, l'ultima legge del 2019 della passata legislatura la legge 4 afferma proprio che devono essere assicurati al Consiglio regionale, quindi da parte della Giunta, i mezzi per una completa analisi e valutazione degli effetti delle politiche regionali, e quindi di più, impone alla Giunta e ai soggetti competenti di fornire le informazioni necessarie e gli elementi conoscitivi utili per farsi opinione consapevole, sostanziosa. Ma anche la Corte costituzionale più volte ha sottolineato che l'individuazione precisa, puntuale, non approssimata, come sta succedendo per questa legge, della copertura finanziaria deve essere effettuata dal legislatore regionale con quella chiarezza, dice, minima per evitare delle leggi che siano leggi-proclama, proclama su quello che deve essere il futuro, e quindi inidonei al controllo sia prima che dopo, ex ante, ex post, da parte degli elettori. Ecco quello che secondo me è ancora più grave, perché noi stiamo togliendo agli elettori, che poi sono i cittadini e le cittadine sarde, tutti, tutti quelli che vi hanno votato e quelli che non vi hanno votato, di poter avere chiarezza di quello che una legge può produrre. A me sembra veramente grave, mi sembra un mancato diritto che da parte di un'istituzione come la nostra è ancora più grave. La relazione della Corte dei conti che è già stata citata da diversi onorevoli che mi hanno preceduto evidenzia che su venticinque leggi regionali del 2019, che mi pare fossero tredici disegni di legge e dodici proposte o viceversa, solamente due hanno superato questa criticità, cioè la mancanza di una relazione tecnico-finanziaria, la "11" e la "21", quelle che parlavano di personale nei Gruppi consiliari. Per il resto a me sembra un'ecatombe, io credo che nel ruolo di legislatore mi sentirei veramente rimproverato, e come chiunque sbaglia o sbagli, io penso che il primo dovere sia quello di correggere gli errori, e invece noi lo reiteriamo e soprattutto lo reiteriamo con una legge così impopolare, così importante dal punto di vista finanziario, e lo facciamo con leggerezza, perché questo io vedo in questa assemblea, in questa maggioranza e in questa Giunta, e naturalmente di questo mi rammarico e credo che il rammarico dei cittadini vada ben oltre l'indignazione così a parole.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. È tutto concentrato in questo articolo, ed anche oggi in quest'Aula non solo manca l'Assessore di riferimento a questo disegno di legge, ma soprattutto si nota e continua a notarsi la continua e costante mancanza e assenza di colui il quale ha voluto fortemente questa legge, e l'ha voluta talmente tanto da mettere in secondo piano tutte le necessità e i bisogni dei sardi e del territorio sardo. L'urgenza per lui, ed evidentemente anche per gli Assessori, erano le nomine, l'urgenza per lui e per tutti gli Assessori era sistemare i propri amici. Bene, siamo alle battute finali, ci state riuscendo e ci state riuscendo talmente bene che avete anche il coraggio di allegare a questa vergognosa legge un vergognoso emendamento contenente cifre, numeri che neanche voi sapete giustificare, numeri messi così, lì a caso che hanno però un compito ben preciso, hanno il compito di offuscare e annebbiare la realtà. Avete avuto il coraggio non solo di presentare questa oscenità, ma anche di presentare questo emendamento osceno, e a nulla sono valsi i tentativi di chiedere prima a voi e poi al Presidente del Consiglio di avere e di visionare la relativa nota tecnico-finanziaria. E invece niente, neanche il Presidente del Consiglio che dovrebbe essere super partes e dovrebbe accontentare le richieste legittime di tutti i consiglieri, neanche lui è riuscito a farci avere e a farci visionare questo allegato, questa relazione tecnico-finanziaria, niente, sembra che qua non sia mai stato chiesto niente, facciamo finta che non sia successo niente. Avete avuto il coraggio e state continuando ad avere il coraggio di ripararvi dietro una grandissima presa in giro, ma la presa in giro non la state portando avanti a noi consiglieri regionali, seppur rappresentanti dei sardi, ma il fatto più grave è che la presa in giro la state continuando a portare avanti a tutti i sardi, a coloro i quali hanno avuto fiducia in voi e vi hanno eletto. I sardi che fino alla fine, anche tramite i propri rappresentanti e anche tramite noi seduti in quest'Aula, hanno chiesto a più riprese di fermarvi, di bloccare questa vergognosa e questa obbrobriosa legge che non appartiene a loro e non gli apparterrà mai, ma apparterrà solo ed esclusivamente ai vostri amici, ai vostri cari amici, ai quali con la votazione di questa vergognosa legge regalerete loro i soldi, i soldi però che appartengono al popolo sardo. E ci vuole coraggio, Presidente, lo ammetto, però, lo avete avuto, avete avuto il coraggio di scegliere di tutelare gli interessi di una certa classe politica a discapito degli interessi di tutto il popolo sardo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Siamo agli sgoccioli di questa legge che abbiamo denunciato in tutte le maniere e in tutte le salse in questi mesi come una legge ingiusta, sbagliata, profondamente inopportuna per il periodo storico che stiamo vivendo, una legge che non risponde a quelli che sono i canoni della buona amministrazione definiti dalla legge Bassanini in poi, che prova a riportare sotto il controllo politico le funzioni gestionali, imponendo dei coordinatori degli Assessorati che rispondono direttamente alla Presidenza della Regione, fatto che evidentemente non è possibile, non è possibile da un punto di vista formale, da un punto di vista normativo. Eppure l'avete inserito in legge, e come tutte le leggi che stanno arrivando qui sono peggiorate da emendamenti che arrivano dalla maggioranza. Ora discutiamo del tema dei costi di questa legge, su cui c'è stata grande polemica. Bene, noi abbiamo una relazione tecnico-finanziaria che è allegata alla legge e che parla di un costo complessivo di 6.091.000 euro, questo costo è stato calcolato dettagliatamente, voce per voce, ed è verosimilmente realistico, tanto che il 7 di aprile un emendamento della maggioranza riporta pari pari questa cifra: 6.091.000 euro. Dopo le polemiche che sono state sollevate a seguito dell'eccessivo costo di questa operazione che non porta nessun efficientamento del sistema regionale, come abbiamo provato a spiegare, che anzi comporterà una difficoltà nei rapporti tra i direttori generali degli Assessorati, i coordinatori e gli stessi Assessori riducendo le potenzialità dell'apparato regionale non migliorandolo. Ebbene, il 19 maggio arriva un emendamento senza nessun parere finanziario, senza nessuna relazione finanziaria che porta a 3.589.427 i costi dell'operazione. Bene, noi abbiamo chiesto con forza che a questo emendamento seguisse una relazione tecnica che spiegasse com'è stato possibile ridurre i costi di questa operazione da 6 milioni a 3 milioni e passa. Non è arrivato niente, non è arrivato niente e non credo che possa arrivare niente perché l'operazione è un'operazione di basso cabotaggio, di bassa lega, che punta ad occultare una parte dei costi, circa 3 milioni di costi che sono i famosi 40 funzionari interni che vengono chiamati a comando negli Assessorati. Bene, questi funzionari sono quelli che sono negli enti regionali e che fanno funzionare per quello che può funzionare il sistema Regione, e vengono sottratti a queste funzioni mettendo ulteriormente in difficoltà il sistema regionale, quello vero, quello degli enti, quello che ha la gestione delle cose che poi interessano i cittadini con un'ulteriore riduzione del personale. Abbiamo detto in tutte le salse che la strada non era questa, che la strada era quella di rimpolpare gli organici, di fare i concorsi e di attingere al concorso vigente dell'ASPAL, che è lì, è pronto, da cui si potrebbe accedere immediatamente per richiamare personale, le centinaia e centinaia di persone di figure che mancano alla struttura regionale che rendono davvero inefficiente il sistema, non tanto la dirigenza con cui avete aperto una polemica che è pericolosissima e che è imbarazzante per come è stata posta e per i temi che sono stati utilizzati, dando degli incompetenti alla parte dirigente della struttura regionale, ecco io credo che questo non sia possibile. Ritornando ai costi, si cancellano i costi, come si cancellano? Semplicemente dicendo che i costi stanno in capo agli enti di provenienza. Bene, questo vale per gli enti regionali, ma è già un'anomalia, è una anomalia evidente, ma non vale per gli enti locali da cui possono essere attinti, come avete scritto, le figure che vanno a svolgere queste funzioni. Quindi è una norma che non regge, non regge, è un imbroglio, i costi di questa operazione sono oltre 6 milioni perché voi avete anche incrementato il numero degli addetti al carico che vanno a lavorare negli Assessorati, e quindi il numero che era stimato con attenzione dalla norma finanziaria deve essere ulteriormente aumentato di quei numeri che avete aggiunto, passando da 6 a 9 consulenti per Assessorato e così via. Quindi è un pasticcio a cui noi non siamo in condizione di dare accesso, noi diremo francamente no a queste norme rilevando che non si può intervenire con leggi senza una specificazione sulla parte finanziaria della legge, senza una specificazione che chiarisca esattamente quali sono le modifiche, da dove vengono prese le risorse e perché…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ganau. L'onorevole Piscedda e l'onorevole Corrias purtroppo si sono prenotati oltre il termine, però possono intervenire in fase di dichiarazioni di voto degli emendamenti.
Metto in votazione gli emendamenti numero 444, 661, 844, 911.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Dichiarazione di voto in relazione anche alla presenza dell'Assessore. L'Assessore è della Lega, il Presidente della Commissione è della Lega, parrebbe che la legge non sia troppo gradita a loro, il problema è che la responsabilità ricade su di loro. La relazione tecnico-finanziaria per quanto riguarda questa legge sta in capo, come Assessorato competente che dovrebbe produrla, all'Assessorato del personale e affari generali che propone questo testo. La violazione di legge di costituzione in relazione alla materia finanziaria, cosa che è stata sollecitata dalla Corte dei conti nel corso del giudizio di parifica del bilancio della Regione, con esplicito impegno da parte dell'assessore Fasolino che nessun'altra legge sarebbe stata portata in Aula senza relazione tecnico-finanziaria, così ha fatto l'assessore Fasolino, non stanno facendo altri Assessori. La spesa e la violazione di legge di costituzione comporta che dal giudizio di parifica intervenga la Procura della Corte dei Conti, la Procura della Corte dei Conti è molto più veloce della procura ordinaria e aggredisce il patrimonio nel caso di spesa in violazione di legge, lo dico a scanso di equivoci. Non è che il non rispetto delle norme, come è stato detto dall'onorevole Ganau e altri, comporti una penitenza, si va dietro la lavagna, comporta un giudizio che si attiva e che sta in capo alle procure competenti per il rispetto dell'ambito delle norme sulla spesa pubblica. Non è che si fa finta di nulla, e se l'importo indicato non è corrispondente alla spesa reale è un falso che determina un'aggravante. Siccome siete già inciampati, esattamente in quell'Assessorato, su alcune vicende di questo tipo, vi suggerisco di non continuare in quella direzione perché non determina poi un approccio molto più sereno alla vicenda, determina il fatto di non…
PRESIDENTE. Per correttezza io darei la parola agli onorevoli Corrias e Piscedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Con la stessa correttezza dico in merito agli emendamenti numero 444 e affini, 661, 844 e 911, quanto avrei voluto dire magari in maniera più articolata e distesa sullo stesso articolo 10, trattandosi di emendamenti soppressivi di un emendamento soppressivo totale. Sulla necessità di una relazione tecnico-finanziaria hanno detto in maniera chiara ed egregia i colleghi che mi hanno preceduto. A loro dico che invero una relazione finanziaria c'è, che è quella del 7 di febbraio 2020, dove voce per voce vengono indicati i costi, 733.000 euro e rotti per il direttore generale, 400.000 euro per i tre consulenti, gli 800.000 euro per i sei esperti, i quasi 700.000 per i cinque esperti del Comitato per la legislazione, i 180.000 per i tre addetti di Gabinetto, i 120.000 per le due unità di addetti al cerimoniale, non dimentichiamoli, i 60.000 per l'autista e infine i 671.000 per i cinque consulenti e, dulcis in fundo, i 2.160.000 per i 36 addetti di Gabinetto. È evidente che sotto ogni profilo giuridico, della necessità e dell'opportunità politica ora più che mai si imponeva la necessità e si impone la necessità di allegare una relazione finanziaria che giustifichi in questo gioco di emendamenti il vostro, con il 1278, laddove viene indicato l'importo di 3 milioni e mezzo andate a sostituire il 1087, dove di fatto si attesta e si conferma la previsione di spesa che questa relazione finanziaria che ho testé richiamato già prevede. È un gioco delle carte il vostro, alla relazione tecnico-finanziaria avete sostituito uno specchietto, ma è uno specchietto per le allodole, che serve davvero ad occultare falsamente le intenzioni che invece a noi sono molto chiare. Non ci soddisfa, non ci appaga la dichiarazione di coraggio del governatore Solinas, se non nella misura in cui ci vuole davvero coraggio a portare avanti un disegno di legge di questo tipo, perché anche noi crediamo che il sistema Regione vada rivisto e rivisitato, ma non in questi termini. Abbiamo detto altre volte, e lo ribadiamo ora, che il beneficio vale sempre il costo, ma non in questo caso; come andate a giustificare in una reale previsione del fabbisogno del personale, così come questa legge vorrebbe, ovvero dare impulso e attuazione agli interventi della Giunta e riorganizzare gli uffici secondo criteri di efficienza, efficacia e snellimento delle procedure, come le giustificate nel momento in cui andate, andando fra l'altro a rimandare queste stesse finalità…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Grazie, Presidente. Io sono tra coloro che ritiene che il voto dell'elettorato vada rispettato fino in fondo, anche quando non è gradito a persone come me, e siccome i sardi hanno voluto che foste voi a governare è giusto che siate voi a farlo e che ve ne prendiate tutte le responsabilità, anche quando portate all'attenzione di quest'Aula leggi come questa, altrettanto però dovete fare voi, dovete assumervi il coraggio di quello che fate, quel coraggio che avete dimostrato quando avete presentato il testo originario della legge, dicendo che gli oneri di questo impianto costavano 6 milioni e rotti. Dopo c'è stato un fuoco di fila da più parti, anche delle vostre stesse parti interne, e quel coraggio è venuta a mancare. Io ho sentito il Capogruppo della Lega, Giagoni, ho sentito il Capogruppo del PSd'Az, Mula, ho sentito il collega Stara, a specificarsi e a dire che quei costi indicati nel testo originario non erano giusti e che ci sarebbe stata fornita una tabella di modifica di quei costi. Io tabelle sinceramente non ne ho visto, ho visto anzi le tabelle riportate dai giornali che, con molta semplicità, riportavano tutte le figure che venivano aggiunte a quelle attuali ma non riportavano i costi complessivi, e allora mi sono messo a fare la somma e effettivamente c'è un errore tra le tabelle riportate e quelle indicate da voi, di 30 mila euro, così come avendo fatto parte della Commissione bilancio ho potuto vedere la furbizia artistica che avete fatto nel riportare i costi. È chiaro che voi con questo emendamento dite che la spesa aumenta di soli 2 milioni o di 2 milioni e 30; è certo! ma mica quei capitoli erano a zero, e state parlando del 2021, ormai siamo a giugno, siamo a metà anno, quindi è facile andare a vedere come avete tentato di mischiare le carte, e me ne rendo anche conto del perché, perché non avete più il coraggio di sostenerla questa legge, perché voi stessi vi siete resi conto che, rispetto anche al vostro elettorato, è insostenibile, caro collega Stara. Lei ha detto pochi giorni fa che avrebbe voluto vedere la nuova tabella e solo in base a quella l'avrebbe votata e sostenuta, io vorrei vederla votare e sostenere questa legge, e lo dico anche agli altri colleghi: è una legge che non s'aveva da fare, non avreste dovuto portare all'attenzione…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Per esprimere il voto favorevole rispetto a questi emendamenti soppressivi e per dire, collega Piscedda, lei diceva adesso che il voto va rispettato, è vero, come vanno rispettati i sardi e con questa legge, in particolare con l'epilogo che state dando a questa legge, i sardi non vengono rispettati, e non vengono rispettati perché voi, dopo averla raccontata durante tutta la discussione, perché voi stessi vi stavate vergognando di quello che stavate proponendo, perché voi stessi avete rimandato tutto a questa tabella che avrebbe dovuto ridurre i costi e quindi rendere tutte le nostre osservazioni meno efficaci, peccato che non sia così, pacato che questa sia una legge senza copertura finanziaria e peccato che voi abbiate giocato il gioco delle tre carte, voi in quest'Aula state giocando il gioco delle tre carte. I tre cartari sono gli imbonitori di strada che tentano di carpire la buona fede dei passanti, proponendo il gioco delle tre carte che sappiamo tutti come va a finire, qua invece ci sono gli imbonitori d'Aula, anzi, c'è un imbonitore d'Aula che non si presenta in Aula e che sta cercando di carpire la buona fede dei sardi; i sardi non li imbrogliate! Non imbrogliati noi e non imbrogliato i sardi. Questa è una legge senza copertura finanziaria, questa è una legge della quale vi assumete tutte le responsabilità, anche per l'ennesima impugnazione che ne deriverà. Io dico, collega Agus, l'impugnazione ci sarà a prescindere da quello che noi eventualmente manderemo a Roma, perché non ci sarà bisogno; come anche per le altre leggi, questa è ancora più grave, la violazione costituzionale in questo caso dell'articolo 81, sarà impugnata automaticamente e non capiamo quale obiettivo vogliate raggiungere. Noi crediamo che stiate tentando di carpire la buona fede dei e sardi anche la buona fede probabilmente di coloro sui quali avete generato aspettative e sono stati aggrappati a voi in questi due anni prima ancora che, ma lo faranno presto, vi abbandoneranno, perché è quello che mi meriterete. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 444 uguale al 661, all'844 e al 901. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 1278.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento 1278 è stato presentato dai colleghi di maggioranza e riporta di fatto una spesa, per quanto riguarda la legge, di 3 milioni e 100 mila euro a regime. La spesa ovviamente non corrisponde alla spesa reale e la domanda è: la legge e questi emendamenti hanno il parere dell'Assessorato alla programmazione? No! Non hanno il parere dell'Assessorato alla programmazione perché all'Assessorato alla programmazione non è stata fornita la relazione tecnica finanziaria di competenza dell'Assessorato agli affari generali e personale. Votiamo al buio, in particolar modo coloro che propongono ovviamente l'emendamento, senza che ci sia la possibilità di valutare quale sia la spesa. Avete per mesi detto: "Vedrete, avremo una tabella puntuale che dimostrerà che il Segretario generale costerà meno di 285 mila euro", ci mancherebbe, "ma anche meno di 240 mila euro"; e da che cosa si evince? Dove potete dimostrare che la spesa sarà inferiore? Quanto costeranno i consulenti? E le indennità di Gabinetto aggiuntive da quale documento emergono? E sugli aspetti legati al costo dei Direttori di dipartimento, da dove si può estrapolare la voce relativa a quel costo? È, né più né meno, una invenzione, perché 6 milioni erano ovviamente tanti, vedrete che si spenderà di più anche dei 6 milioni previsti all'inizio e sarete costretti a fare variazioni per rimpinguare il capitolo per poter pagare spese in relazione alle nomine che farete, aggiungendo al dramma la beffa. Si parla tanto di fuga dei cervelli perché possano rientrare insieme al corpo, andrebbe fatto quello che veniva detto prima, cioè l'assunzione con concorso dando la possibilità a tante ragazze e tanti ragazzi di dimostrare quel che valgono e poter spendere il loro valore all'interno della pubblica amministrazione, e invece andata in direzione opposta, ed è per questo che il voto sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S) Grazie, Presidente. Colleghi, ci approssimiamo quest'oggi alla fine di questa discussione che è stata estenuante ed è stata avvilente, per noi come politici, in generale per tutta la politica sarda e per come è stato svilito il valore del Consiglio regionale della Sardegna, utilizzato come mero strumento di creazione di posti da dedicare alle lottizzazioni politiche, perché di questo si tratta. Ciò che è avvenuto in questi ultimi giorni con l'asta al ribasso che si è avuta grazie ad emendamenti che sono seguiti ad da emendamenti dove, senza alcuna base tecnica né elementi empirici di calcolo, è stata stabilita una cifra, della quale non si vuole evidentemente chiarire l'origine, che quasi dimezza i costi di una legge che durante la discussione ha anche aumentato il numero delle poltrone, restando in alcuni casi anche indefinibili nel loro numero, dato che sono rimasti alcuni organici demandati alla determinazione successiva del Presidente della Regione. Questo non può dirsi altro che, e mi spiace veramente usare questi termini forti, un raggiro, e non si può pensare di, unitamente all'altro emendamento che è stato presentato, dove si priveranno le strutture, già dotate di sparuti organici regionali, dei dirigenti, i quali rimarranno però sul groppone con i loro stipendi alle stesse strutture di provenienza, le quali però non potranno più usufruire del loro lavoro; È questo il modo in cui si vogliono dimezzare i costi? Questo sarà un costo molto più alto della struttura amministrativa della Regione Sardegna, non solo in termini economici, ma anche a livello di danno, perché il rallentamento che si avrà con la rimodulazione degli organici che questa legge comporterà, determinerà sull'azione amministrativa, che voi sostenete di voler migliorare. Siamo stati accusati come opposizione di mistificare la realtà; va da sé che questa accusa non può che essere rispedita al mittente, perché le accuse di mistificazione, il voler, come si può dire, annacquare questa discussione con elementi privi di alcuna base scientifica e tecnica, l'avete fatta (...), non ci siamo basati sui calcoli che avete fatto voi, non sulle trame ordite da qualche giornale al fine di danneggiare la maggioranza. L'unico danno nei vostri confronti, ma quello che più mi interessa nei confronti della Sardegna, lo state apportando voi con la vostra azione…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Per esprimere convintamente il voto contrario rispetto a questo emendamento, l'emendamento emblematico dell'intera legge. Voi avete fatto arrivare questo stesso in Aula con una relazione tecnico finanziaria nella quale avevate scritto delle cose, avevamo delle perplessità peraltro sul fatto che quelle cifre fossero sufficienti rispetto a tutto il numero esorbitante di nuovi addetti che stavate prevedendo, e poi avete lasciato sostanzialmente immutato, perché questo è il punto, avete lasciato sostanzialmente immutato il numero degli addetti originariamente previsti, quindi posti, i nuovi posti sono sempre uguali rispetto alla proposta e avete diminuito, cercato di diminuire adesso la cifra; il risultato finale sarà che sarà necessaria una variazione di bilancio, quindi state tentando di truffare i sardi. Non ve lo permettiamo! Lo dobbiamo denunciare ed è giusto che i sardi lo sappiano quello che sta accadendo, sarà necessaria un, ammesso che questa legge passi il vaglio di costituzionalità, e ne dubito, sarà necessaria una variazione di bilancio per ripristinare questi importi. E infatti vedo che per questo emendamento è stata prevista inizialmente la sottoscrizione di alcuni colleghi della maggioranza, che poi probabilmente si sono rifiutati di firmare; colleghi, voi che avete alzato la voce durante la discussione, per essere più credibili dovreste votare contro questa legge, altrimenti non è la cancellazione di una firma rispetto a un emendamento imbroglio che vi potrà consentire di pulirvi la coscienza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo su questo emendamento per dichiarare il mio voto contrario. Siamo arrivati un po' al cuore e anche dopo aver spiegato dopo tanti giorni cosa prevede questa legge siamo arrivati sulla norma finanziaria. Come opposizione, sia il mio Gruppo che gli altri Gruppi, abbiamo spiegato benissimo quali saranno i costi di questo disegno di legge che saranno tanti, tanti milioni. La maggioranza dice un'altra cifra, ma secondo me non è tanto il tema di quanto, perché qua stiamo andando, anzi, state andando ad avallare una legge che crea della spesa improduttiva, spesa inutile, che non crea nessuna miglioria per la Sardegna, non crea nessuno sviluppo, è questo il tema, ancora una volta si vanno a sprecare risorse importanti, in questo tempo di pandemia che ha visto tanti cittadini soffrire. Abbiamo ancora fuori da questo Consiglio i lavoratori del Porto Canale, noi dovremo affrontare le grandi emergenze lavorative di questo tempo e invece stiamo ancora a sprecare i pochi soldi che la Regione Sardegna ha, senza dare nessuna visione, è questo il tema secondo me. Possiamo stare qui a parlare se più o meno, secondo me saranno tanti i soldi, molti di più di quanto voi state dicendo, ma noi dovremo stare attenti invece, essere dei buoni padri di famiglia e gestire bene le nostre risorse che abbiamo a disposizione, ma a voi questo sembra non interessare e continuate a perpetrare questa legge che creerà problemi all'Amministrazione regionale; l'Amministrazione regionale non sarà più snella, non saprà rispondere alle necessità reali che i cittadini sardi chiedono, quindi è una doppia beffa, un doppio danno ai sardi e per questo il nostro voto sarà contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Grazie, Presidente. Siamo… secondo lei Presidente io posso intervenire, un consigliere regionale può intervenire sul sottofondo di risate?
PRESIDENTE. Escludo che queste risate possano essere… io non le ho sentite.
PINNA ROSSELLA (PD). No, si riferivano certamente a me ma…
(Intervento fuori microfono del consigliere Dario Giagoni)
PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, è proprio questo, che in Aula si parli di tutt'altro e va benissimo…
GIAGONI DARIO (LEGA). Se lei deve strumentalizzare, strumentalizzi…
PINNA ROSSELLA (PD). No, io non strumentalizzo nulla. Scusa, non ho capito bene, ha detto per la deve smettere di fare…
(Interruzione)
PINNA ROSSELLA (PD). È il tipico atteggiamento di una persona che, colta in fallo, piuttosto che scusarsi gentilmente per aver parlato d'altro, mentre appunto in quest'Aula credo che non si debba parlare d'altro e che non si debba neanche sentire lo scroscio di una risata in questo modo, accusa chi fa notare questo comportamento; io, veramente, scusate, ma credo di aver sbagliato posto, però vado avanti. L'emendamento all'emendamento numero 1087 è un emendamento bluff, è un inganno. I colleghi che mi hanno preceduto negli interventi hanno esposto con estrema chiarezza le carenze che accompagnano o non accompagnano, forse è meglio, questo emendamento.
L'assenza della relazione tecnico-finanziaria, colleghi di maggioranza, è una carenza di una gravità incredibile, non sottovalutatela. Del resto undici leggi impugnate, la dodicesima in arrivo, la riforma degli enti locali, e non sarà neanche l'ultima, forse questa legge sarà la tredicesima, la quattordicesima, la poseidonia, i chioschi, gli enti locali, la riforma della sanità e poi un vero e proprio record del Piano casa, 27 articoli impugnati su 31 la dicono lunga sul vostro modo di lavorare.
È evidente che non vi interessa fare le cose per bene, ciò che interessa in questo momento è che i Sardi si tolgano dalla testa che questa è una legge che sperpera 6 milioni di euro, volete sostituirla con un altro numero di importo più basso ma non ci riuscite, perché alla Corte dei Conti nella relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi della Regione autonoma della Sardegna, dovrete dare spiegazioni. Non potrete dire che questo è il numero che in maniera fantasiosa deriva dai vostri calcoli, è una palese violazione ancora…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Io avrei voluto dare la precedenza a qualche collega che nell'ultimare di questo ossessivo countdown, convincesse me, relatore modestissimo di minoranza e i colleghi tutti, della bontà sotto il profilo dei costi e dei benefici della legge che ci ha impegnato per oltre 50 giorni finora, quando avremmo potuto davvero fare altro. E in questo emendamento c'è il punto nevralgico e drammatico del tutto che conferma la vostra tendenza ad occultare dentro un percorso che porterà al nulla, un passaggio che invece riteniamo appunto necessario.
Un percorso che avrebbe dovuto nelle vostre intenzioni, ma l'avremmo voluto anche noi, portare un nuovo impulso alle attività di coordinamento e di attuazione degli interventi che la Giunta, rappresentata dagli Assessori oggi presenti ed anche quelli che oggi non ci sono, nell'ottica di una riorganizzazione del sistema Regione. Una declamazione chiara, condivisibile negli intenti ma non nei fatti, perché rimane un interrogativo di fondo, oltre appunto l'assenza di una relazione tecnico-finanziaria che su ogni profilo giuridico e contabile si impone ora più che mai. Ma quello che io mi chiedo, e lo dicevo in altra sede poc'anzi per essere un po' pratici, i 40 funzionari in comando che si vanno ad attingere da altri enti strumentali della Regione come si intende sostituirli nel caso? Perché non è appunto solo una questione di costi, ma è una questione di benefici per i cittadini che sono l'utenza ultima del servizio che il sistema Regione, come tutti i servizi pubblici, dovrebbe dare. Chi è che risponde oggi a questo interrogativo? Io avrei voluto che ci rispondesse l'Assessore, magari. Sul fatto invece relativo ai costi rimandate ai bilanci regionali, di anno in anno la copertura, ma questo è facoltà della Giunta, oggi però si sta legiferando su una scelta della quale vi assumete la responsabilità. E questo emendamento, al quale mi oppongo e ci opponiamo, ne è il cuore nevralgico e drammatico.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Cuore nevralgico e drammatico, concludeva il mio collega relatore di minoranza intervenendo con le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 1279. Caro collega, bisogna avere cuore per averlo anche drammatico. Io credo che in questo momento gli esponenti della maggioranza di cuore ne abbiano poco e abbiano più che altro interesse a guardare quelli che sono i benefici dettati, non dal sistema Regione, ma dal loro sistema di organizzazione che tiene in piedi questa maggioranza e che ha bisogno di essere sempre alimentata da posti di sottogoverno per continuare ad andare avanti. E allora potremo essere in qualche modo fastidiosi, potremo in qualche modo essere tediosi, potremmo anche annoiare se continuiamo a dire che nel richiedere per quanto riguarda le norme finanziarie il rispetto di quella che è la Costituzione nell'articolo 81, che prevede in maniera molto chiara, chiarissima, che per quanto riguarda disegni di legge, emendamenti, ci debba essere la relazione tecnico-finanziaria che in qualche modo non deve essere una paginetta facilmente smascherabile laddove vengono messi numeri a caso, ma deve essere qualcosa che abbia tutti i timbri, i crismi che in qualche modo devono essere garantiti quando si parla di norme finanziarie che devono poi garantire il pareggio di bilancio. Ed è per questo che noi continuiamo a essere su questa norma che manca abbastanza convinti dell'errore che state facendo.
Per il resto, lo dicevo nel mio intervento sulla discussione generale dell'articolo, i conti, quelli veri, quelli che in qualche modo poi probabilmente a voi fanno più male perché non sono i conti che non tornano dal punto di vista finanziario, perché quando voi governate poi i debiti qualcuno li pagherà fra 5-10 anni, non interessa a voi guardare cosa succede nei prossimi 5-10 anni, però i vostri conti a cui voi siete molto interessati, saranno i conti elettorali, quelli che quando tornerete a chiedere il consenso ai sardi, consenso che vi hanno dato sperando che voi foste veramente quel rinnovamento, quel cambiamento, che voi foste quelli che in qualche modo potevano portare i sardi a stare meglio, quei conti vi torneranno indietro totalmente, allora sì che i conti non torneranno, non soltanto dal punto di vista economico ma soprattutto per alcuni di voi, colleghi, non torneranno come beneficio che vi ha permesso di sedere in quest'Aula per cinque anni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Per ribadire che effettivamente questa legge è concettualmente sbagliata, l'abbiamo detto più volte, ormai siamo alla fine della discussione, non è una riforma e non è neanche una riorganizzazione. È una legge che invece crea sovrastrutture inutili e soprattutto costose, a prescindere dal fatto che si provi attraverso emendamenti confusi a dire che questa legge effettivamente non costa quanto noi sottolineiamo ormai da mesi e serve, diciamo così, a creare queste sovrastrutture che a mio avviso sono inutili, costose e non servono certamente a nessuno o perlomeno, probabilmente servono soltanto a voi per mantenere quegli equilibri spesso precari che sono il punto di rottura che incontrate spesso e su cui il litigate per poi ricompattarvi. Quello che invece è necessario e urgente per i cittadini e chiaramente per la nostra Isola, è la riorganizzazione della macchina amministrativa che deve diventare più efficiente e snella attraverso la formazione costante e la valorizzazione dei funzionari e dei lavoratori in genere, e con l'attivazione di concorsi mirati all'acquisizione di nuove competenze, soprattutto professionisti giovani e preparati, capaci di contribuire in maniera innovativa ad affrontare le tante sfide che attendono la nostra Isola in questo periodo. E servirebbe attivare questo soprattutto perché ci sono tante persone, tanti giovani che si formano e che poi sono costretti ad emigrare e sarebbe più utile invece sfruttare anche le competenze che sono in giro per il mondo e provare a metterle in rete, provare a far sì che diventino davvero un contributo prezioso per quella idea di Sardegna che dovrebbe essere il cuore e le gambe dovrebbero essere le risorse che arrivano dai fondi della Comunità europea e comunque sia dai fondi ordinari e dai fondi straordinari che arriveranno in questo periodo.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1278. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'articolo 11 a cui sono stati presentati degli emendamenti. Naturalmente sono decaduti tutti gli emendamenti all'articolo 10.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.
TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Emendamento numero 662, uguale all'845, uguale al 914, parere contrario, 445 parere contrario, così come il 446, il 447, 448, il 449, 450 negativo contrario, così come il 451. Presidente, non ho il riepilogo degli emendamenti all'emendamento, quindi se fosse così cortese da rievidenziarli, anche perché lì…
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Viene ora il dottor Cocco, intanto faccio intervenire il consigliere Comandini sull'ordine dei lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Le chiedo la possibilità di ricevere quanto prima i lavoratori dell'ex Porto Canale di Cagliari che da giorni stanno protestando sotto i portici di via Roma e stamattina sono accompagnati in questa loro protesta, purtroppo, anche dai segretari regionali e territoriali di CGIL, CISL e UIL. Noi stiamo discutendo di tante cose interessanti, io non le chiedo di riceverli fra cinque minuti, ma almeno se siamo in grado di dare un orario, le 13, le 13 e 30, le 14, le 14 e 30, perché abbiamo a che fare con gente disperata che è senza lavoro e senza prospettiva. Le chiedo quindi solo un orario e se le servono i miei minuti di intervento per avere un orario certo, le posso dire che da questo momento non intervengo più per garantire che in un orario certo questi lavoratori possano essere ricevuti da parte sua e da parte dei colleghi Capogruppo.
PRESIDENTE. Io direi appena finiamo la discussione, per me potremmo finire anche adesso. Se siamo d'accordo lo mettiamo in votazione e finiamo, immagino nel giro di 30 minuti.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.
TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Emendamenti numero 447, 448, 449, 450, 451, 229, 249, 263 parere contrario, così come il 359, il 402 e il 437. Il 1280, emendamento all'emendamento, parere favorevole del relatore, così come il 1277 e il 1268.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
BIANCAREDDU ANDREA (UDC Cambiamo), Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 11 e sugli emendamenti.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Per quanto riguarda l'articolo 11, che riguarda l'entrata in vigore, perché non entrerà in vigore questa legge? È stato accennato da alcuni, da alcuni costituzionalisti. In teoria questa legge avrebbe dovuto avere la forma di una modifica statutaria con tutti i passaggi dal punto di vista costituzionale e con una votazione con voto ponderato dei due terzi. State intaccando la forma di governo e uno dei principi cardine del nostro ordinamento e cioè il bilanciamento tra poteri e i pesi e i contrappesi a garanzia delle istituzioni. Adesso che siamo arrivati ormai alla fine, vi possiamo svelare il perché la legge sarà incostituzionale. Grazie al vostro lavoro avete aggiunto diversi profili di ulteriore incostituzionalità e violazioni di leggi, cioè siete riusciti anche ad aggravare la condizione iniziale di un testo illegittimo, sul fronte del rispetto delle leggi, delle norme sovraordinate, dei principi di spesa pubblica e addirittura della forma di governo e la violazione di Costituzione. Avendo sottoscritto, e anche come dichiarato nell'intervista citata dall'onorevole Comandini del presidente Solinas pubblicata sulla Nuova Sardegna sabato, essendosi speso così tanto il Presidente su questo tema della suddivisione tra il potere politico e il potere amministrativo, quando verrà impugnata, quando verranno sollevate queste eccezioni da un punto di vista costituzionale nel mancato rispetto della Costituzione, cosa accadrà? Si scoprirà che il Presidente della Regione non ha alcun tipo di consapevolezza dei principi cardine del nostro ordinamento, ve l'hanno detto alcuni, voi non potete svuotare gli Assessorati, porre tutto il potere di controllo e indirizzo in capo al Presidente, visto che lo Statuto individua tre organi statutari: Presidente, Giunta e Consiglio. In questo caso, trasferendo il potere in capo a Segretari generali, che sono sotto la Presidenza, Direttori di Dipartimento, che sono sotto la Presidenza, vi siete chiesti com'è che il Direttore generale della Regione a differenza che nei Comuni non opera in termini di controllo e indirizzo nell'ambito del lavoro dei singoli dirigenti dei singoli Assessorati, ma invece in Regione il direttore generale è direttore generale della Presidenza, non è direttore generale della Regione e c'è un'autonomia da parte degli Assessorati e delle direzioni generali degli Assessorati che è totalmente diversa e distinta rispetto all'altro organo che è la Presidenza, perché? Lo Statuto prevede questo. È un tema che avremmo potuto porre all'inizio, è un tema che avrebbe impedito la discussione della legge, se gli interlocutori fossero stati in grado di ragionare con gli uffici, con coloro che di questa materia hanno padronanza, in modo tale da avere i campanelli d'allarme sul rischio di violazione dello Statuto e di Costituzione e, invece, cocciutamente, testardamente, siete voluti andare avanti, avete voluto proseguire in questa direzione. Ed è straordinario che addirittura la presentazione di questa legge venga giustificata dal Presidente col fatto "Vedete, si sono visti a Sardara. La legge 107 è indispensabile. Un potere parallelo che si vede per decidere in barba alla politica.". E che li ha nominati l'onorevole Corrias, o l'onorevole Satta quelli che erano a Sardara? C'era il portavoce del Presidente della Regione, cos'è catapultato da qualche parte, non l'ha indicato nessuno? Faceva addirittura agli inviti. C'erano Direttori generali incaricati, che vengono nominati su proposta dell'Assessore competente e votati in Giunta col voto anche del Presidente, che poi li nomina. E che li abbiamo nominati noi? È un gruppo estraneo alla politica che è stato cooptato da chissà chi nell'ambito delle istituzioni pubbliche? Voi li avete messi! E ne metterete altri! Con tutto questo elenco di persone che nominerete, ma non basteranno i ristoranti della Sardegna, altro che Sardara. Ed è questa la cosa più grave, che sistematicamente noi stiamo bloccando i lavori del Consiglio regionale con leggi che non portano e non vanno da nessuna parte.
PRESIDENTE. Grazie.
Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 662, uguale agli emendamenti numero 845 e 914, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 445.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, per quanto riguarda l'emendamento numero 445, che attiene all'articolo 11, quindi l'entrata in vigore, è pleonastico, quasi inutile, varrebbe la pena nel ribadire i concetti, perché non entrerà mai in vigore, ma d'altronde come gli altri. Suggerirei rispetto alle leggi che proponete di eliminare proprio l'entrata in vigore, perché tanto state facendo sistematicamente leggi che non entrano in vigore perché vengono impugnate, con poi sentenze della Corte costituzionale, quindi per risparmiare inchiostro varrebbe la pena eliminare l'entrata in vigore, basterebbe una postilla, anche in premessa nella relazione. Nel caso in cui questa volta, sbagliando, dovessimo aver prodotto una legge legittima è possibile che possa entrare in vigore, lo mettete come premessa a tutte le leggi e così salviamo almeno la forma dal punto di vista della non entrata in vigore. Sempre nell'entrata in vigore di questa legge, sugli aspetti legati a questo tema, il Presidente della Regione nella sua intervista ovviamente pone a noi tutti una questione di un'entrata in vigore che deve avvenire nel più breve tempo possibile, perché ne va della tenuta delle istituzioni, della possibilità di operare, della capacità della pubblica amministrazione di dare risposte alle cittadine e ai cittadini e, infatti, vedrete come l'entrata in vigore di questa legge determinerà uno sblocco dei finanziamenti. Mentre l'altro giorno il Governo Draghi annuncia alcuni progetti strategici per il Paese, il nostro progetto strategico è l'acquisto di scrivanie e sedie per questo numero infinito di persone da collocare negli Assessorati. Questo è il progetto strategico, lavorerà qualche falegname e qualche rivendita di mobili per ufficio, è una strategia in termini di sviluppo, suggerirei di adottarne anche altre rispetto alla solo dotazione di poltrone, sedie, scrivanie e penne, perché i progetti dei quali parlava il Presidente Draghi di recente non attengono esattamente alla moltiplicazione dei posti di sottogoverno, ma guardavano al futuro e allo sviluppo dell'intero Paese per i prossimi trent'anni, cosa della quale noi non abbiamo mai potuto discutere, e che non riguarda voi ma riguarda il futuro della nostra isola e dei sardi per i prossimi trent'anni.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 445, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Ovviamente decadono gli emendamenti sostitutivi.
Passiamo al testo dell'articolo 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per esprimere il mio voto contrario rispetto al testo e per dire che, prendendo lo spunto da questa da quest'articolo, ossia l'entrata in vigore della legge, che dal 21 di maggio, se non sbaglio, per effetto della legge numero 7 del 2021, il Sindaco di Sassari è anche Sindaco metropolitano e assume quindi il ruolo di quello che fino al 21 di maggio era dell'amministratore straordinario della Provincia di Sassari, e ritengo che in base a quella legge non sia più nemmeno in funzione il Sub commissario della Provincia di Olbia-Tempio, per effetto della decadenza della dell'Amministratore straordinario. Quindi oggi abbiamo, per effetto di una legge che è stata scritta male e che non che non viene ritoccata, e che non c'è nessun segno rispetto al fatto che debba essere ritoccata, io avrei voluto che fosse presente in questo momento in Aula, anche per discutere di questo eventualmente, di queste emergenze, perché queste poi sono le vere emergenze in questo momento, l'Assessore Quirico Sanna, il rischio è che dal 21 in poi, quindi fino a quando non interverremo, noi abbiamo il Sindaco di Sassari che deve fare il Sindaco di Sassari, il Sindaco metropolitano e il Presidente della Provincia del nord est della Sardegna. È normale questa situazione? Ci sembra una situazione normale? Perché la legge che l'ha disposta, la 7 del 2021, presenta delle lacune evidenti in questo, io gradirei che l'Aula su questo prestasse attenzione, in particolare mi rivolgo ai Consiglieri di maggioranza perché oggi rischiamo di avere una vacatio davvero grave rispetto a quelle funzioni che, anche per tutto quello che ci attende, la stagione estiva e quant'altro, io credo che potrebbe creare grossi problemi. Interveniamo urgentemente! Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressiti). Presidente, colgo quanto detto dall'onorevole Meloni, e per approfittare del fatto che si discuta l'entrata in vigore per segnalare che appunto la legge sugli enti locali, entrata formalmente in vigore, ha problemi gravi e seri che non la rendono applicabile. Alcune scadenze però sono già prossime. Sapete tutti, avendo approvato quella legge, che entro il 4 giugno i Comuni devono riunire i Consigli comunali ed esprimersi per il passaggio eventuale a un'altra provincia, dopo quella data è preclusa per i Comuni la possibilità di andare in via preferenziale, quindi senza un ricorso obbligato al referendum, che invece dovrebbe avvenire solo in caso di mancata unanimità all'interno del Consiglio comunale, a un'altra Provincia. I Comuni non hanno ricevuto alcun tipo di informazione da parte dell'Assessorato competente, non capiamo se questo problema sia legato alle dimissioni presentate, o non presentate, adesso non ricordo, da parte dei Direttori generali, rimane il fatto che c'è un problema che a cascata riguarda decine di amministrazioni comunali. La richiesta non è quella di cambiare idea o di fare un'inversione a "U", non arrivo a tanto, chiedo però che ci sia chiarezza semplicemente con una comunicazione ufficiale da parte dell'Assessorato agli enti locali e urbanistica. Sempre da parte di questo comparto della pubblica amministrazione segnalo il fatto che le Province attualmente esistenti non stanno portando avanti alcune attività a loro demandate. Molti di voi vengono qui, arrivano in quest'Aula passando per la strada statale 131, vi sarete resi conto del mancato sfalcio delle cunette che non sta avvenendo da mesi, siamo a a maggio, quasi giugno, quell'attività è propedeutica ad evitare il propagarsi di incendi nel periodo estivo e sono attività che un tempo facevano le Province. Ora io non vorrei che questa fase transitoria, che però non transita, perché appunto la riforma necessita di una correzione, stia rallentando alcune attività su cui noi tutti dovremmo vigilare. Per cui vi chiederei…
(Interruzione.)
Mi sembra di no. Meglio tardi che mai, speriamo bene, però probabilmente ci sono dei problemi che vanno verificati, io li segnalo, non c'è l'Assessore competente oggi, non avendo niente in discussione, però sono certo che segnalerete prontamente questi problemi che non riguardano una parte politica, ma riguardano tutti indistintamente.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'articolo 11, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Decadono quindi gli emendamenti numero 229, 249, 263, 359, 402 e 437.
Passiamo all'emendamento numero 1280.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, per quanto riguarda gli emendamenti numero 1090 e 1277, prima che vengano discussi, chiedo dieci minuti di sospensione con i Capigruppo di maggioranza.
PRESIDENTE. Siamo intanto al 1280.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, solo per segnalare se sia stata fatta un'analisi riguardo ai costi possibili che potrebbero derivare dall'approvazione di questo emendamento, avendo già approvato la norma finanziaria, qualora l'emendamento fosse a costo zero lo si potrebbe indicare. Parliamo di due sedi, quindi quella di Roma e di Bruxelles, su cui quanto meno sarà necessario garantire un'indennità equiparata a quella dei funzionari già in servizio. Quando si sposta un funzionario nella sede di Roma e di Bruxelles a quel funzionario occorre dare un'indennità aggiuntiva, che ovviamente comporti le spese di trasferta di vitto e alloggio in una località che tra l'altro non è nemmeno tra le più le più economiche. Questi oneri normalmente, quindi per i funzionari distaccati nella sede di Bruxelles e di Roma, sono già quantificate, sono in bilancio, se si dà la possibilità al Presidente con proprio decreto di assegnare uno o più componenti dell'Ufficio di Gabinetto, che state decidendo di ampliare nel numero, salgono i costi, bisogna inserire nella norma finanziaria anche quella quantificazione. Uno o più, vuol dire anche da uno a tutti, ovviamente non saranno tutti, magari saranno uno o due, quelle indennità forfettarie, compensative delle spese di vitto e alloggio, vanno inserite. Approvarlo ora dopo la norma finanziaria io non credo nemmeno sia in linea con quello che dovrebbe essere il processo legislativo di quest'Aula. La norma finanziaria è l'ultima, proprio perché tiene conto anche delle spese che possono emergere legate ad alcuni emendamenti che possono essere approvati dal Consiglio. Quindi le sottopongo questo problema.
TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, sulla base della segnalazione dell'onorevole Agus, chiedo, se possibile, 5 minuti di sospensione!
PRESIDENTE. Guardi, l'emendamento in questione si interpreta che naturalmente i costi sono a valere sulle risorse disponibili per l'attuazione della presente legge.
(Interruzioni.)
Eh, però è così! Scusate, io non faccio il contabile, faccio il Presidente del Consiglio, ovviamente interpreto gli emendamenti in funzione alla loro coerenza normativa, dopodiché la quantificazione delle risorse compete ad un altro organo.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Riformatori Sardi). Avevo capito che eravamo in sospensione di 5 minuti sulla richiesta dell'onorevole Tunis?
PRESIDENTE. No, mi sembra che la richiesta sia stata ritirata.
(Interruzione.)
ZEDDA MASSIMO (Riformatori Sardi). No, non è di parte nostra, il tema è un altro. State presentando un emendamento che dice che il Presidente, rispetto già alla possibilità attuale di distaccare funzionari presso le sedi di Roma e Bruxelles, può distaccare ulteriori funzionari del suo Ufficio di Gabinetto, gli ambasciatori del Presidente, e mettiamoli anche all'ONU e in Vaticano. Insomma, penso che sia utile una valutazione di questo tipo! Perché il Presidente della Regione limita la propria presenza nel mondo, con propri funzionari delegati e propri ambasciatori, e perché non anche all'ONU? Ve lo immaginate il nominato del Presidente Solinas discutere con Biden? Posso solo immaginare! Ve lo immaginate il portavoce da Sardara discutere in Vaticano? Non oso immaginare!
(Interruzioni.)
Beh, insomma, adesso accusare l'opposizione di aver determinato un presidio dell'opposizione all'interno del Vaticano mi sembrerebbe un'esagerazione! Però potrebbe essere un'idea! Non penso che ci sia mai stata una cosa di questo tipo, tant'è vero che siete intervenuti con emendamento. Cioè invece di avere funzionari di alto profilo a Bruxelles e a Roma, mettiamo un componente dell'Ufficio di Gabinetto per consentirgli di fare una vacanza, o per dargli un riconoscimento economico in più, perché magari ha famiglia a Roma, ha figli, parenti, a Bruxelles. Era una vecchia questione, questa, che si poneva a suo tempo, di indicare dei funzionari nominati in modo tale da fargli una cortesia perché qualcuno aveva figli, parenti e conoscenti a Bruxelles. Di questo stiamo parlando e non di altro, è una vecchia questione che è stata posta tante altre volte e per fortuna però non è stata mai adottata. Invece in questo caso addirittura il Presidente della Regione, con un'ulteriore spesa… perché poi non quadreranno ovviamente i conti, vedrete, perché quell'indennità è ovviamente di molto superiore rispetto all'identità ordinaria, e quindi vorrò vedere chi rinuncerà a una nomina per mandare qualcuno a Bruxelles e a Roma.
Suggerirei di ritirare l'emendamento, per carità di patria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). È un tema serio e delicato quello che stiamo affrontando, ed è un tema che riguarda la capacità dei nostri uffici di agire in ambienti nei quali ragionevolmente oggi è palpabile l'assenza di relazione, l'assenza di frequentazione, l'assenza della possibilità di istruire bene delle fasi di rapporto con altri livelli istituzionali. Questo è un emendamento che, senza modificare nella sostanza i costi di questa norma, consente di in di dislocare in quelle posizioni delle persone adatte a svolgere questo compito, quindi la raccomandazione è quella di accogliere il senso positivo di questa proposta, quella di aprire una possibilità e un'opzione anche per i tanti bravi dipendenti della Regione che sarebbero certamente disponibili a svolgere questo ruolo, senza di necessità soffermarsi soltanto sugli aspetti che possono essere messi in evidenza come non chiari o negativi, perché qua la sostanza è che occorre che persone di valore e di qualità possano prestare la loro opera in posizioni strategiche e chiave come quelle.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Io voterò contrario a questo emendamento, non mi ha colpito l'accorato appello del relatore di maggioranza, però torno sull'aspetto che ha sottolineato l'onorevole Agus. Presidente, lei ci dice che lei non è un contabile, che non deve conteggiare la sommatoria dei costi, però non voglio portare lo scontro a situazioni che abbiamo già visto all'interno di questo Consiglio regionale qualche giorno fa, come hanno già fatto altri colleghi dichiarando che la copertura finanziaria è un falso, io non lo voglio dire, di certo c'è qualche conto che non torna, o qualche zero che non torna. In tutti gli emendamenti che siete andati ad approvare avete aumentato la spesa rispetto alla dotazione iniziale, ora voi, senza una relazione tecnico-finanziaria, senza una relazione della terza Commissione (per me è sparita, è relegata, quando riesce a raggiungere il numero, a un qualcosa che deve solo approvare qualche decisione che è arrivata da altre sedi), però senza tutto questo voi andate ad approvare un emendamento che continua ad aumentare i costi. Perché non è vero che non li aumenta: questi dipendenti in distacco a Roma e Bruxelles - e non entro sul merito del fatto che servano o meno -, questi dipendenti in distacco è normale che costino di più, è normale che bisognerà pagargli le trasferte, è normale che bisognerà pagargli tutte le spese che devono essere pagate ad un dipendente pubblico. Però quello che vi chiediamo è di non prenderci in giro e non prendere in giro i sardi, perché non serve un economo, Presidente, o non serve una persona che sia un manager illuminato, basterebbe semplicemente una calcolatrice che somma le spese che avete previsto in questa legge. Badate, non vi basteranno davanti ai sardi le poche dichiarazioni televisive di qualche Capogruppo di maggioranza che prova a giustificare le spese di questa legge poltronificio, perché saremo sicuramente costretti a rivederlo in qualche variazione di bilancio, e noi saremo lì a dirvelo e a sottolinearlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Non c'è limite al peggio. Quando pensi di aver sentito tutto, quando pensi di aver letto tutto, poi ti rendi conto che arrivano sempre delle sorprese, e alla fine veramente ti dici da sola: "non c'è limite al peggio". E allora è giusto raccontare ai sardi che cosa avete proposto, proprio per accogliere la richiesta del collega Tunis, il quale diceva "dovete prendere questo emendamento con lo spirito giusto", è proprio questo invito che voglio cogliere, allora diciamo ai sardi che cosa prevedete in questo emendamento, buttato così all'ultimo momento. "Il Presidente della Regione con proprio decreto può assegnare uno o più componenti dell'Ufficio di Gabinetto…", e allora ricordiamo ai sardi che non solo avete aumentato i componenti dell'Ufficio di Gabinetto, a cui state regalando i loro soldi, ma anche che i componenti dell'Ufficio di Gabinetto sono nomine fiduciarie, per cui, essendo nomine fiduciarie sono nomine dei vostri amici (dove è indubbio che siano sicuramente preparati, sono vostri amici per cui lo consideriamo già fatto) ma la cosa scioccante è che non prevedete la possibilità di assegnare nelle sedi di rappresentanza istituzionale, non sono nel territorio regionale ma anche a Roma e Bruxelles, eccellenze sarde, voi proponete di posizionare i vostri rappresentanti, nominati con nomine fiduciarie, pagate da noi sardi, e lo dice il consigliere, collega, Tunis, che afferma "tutto questo senza modificare i costi". E naturalmente noi dobbiamo fidarci di quello che ha detto, perché sono cinque mesi che ci promettete la relazione tecnico-finanziaria, e non mi sembra, onorevole Tunis, che lei sia intervenuto per spiegarci e per leggerci questa relazione tecnico-finanziaria. Per cui lei ci sta chiedendo un ennesimo atto di fiducia su quattro mesi di prese in giro, perché la relazione dei costi non esiste e nessuno di voi componente della maggioranza si è alzato per affermare il contrario! Non esiste, state continuando a prendere in giro i sardi, questa è la verità, e lo può continuate a fare anche con questo obbrobrioso, osceno, vergognoso emendamento! È vergognoso, l'ennesima dimostrazione che non c'è limite al peggio, la vergogna per i sardi!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Io al contrario degli altri ho un'interpretazione diversa. Innanzitutto non c'è un costo, perché sui numeri avete detto sin dall'inizio… la Regione paga una sola volta, non paga i tre, perché è una partita di giro, i 36, cioè 2 milioni e rotti, non paga (…) se sostituire… perché la "belva di Ussana" che è andato in pensione dal cerimoniale deve essere sostituito. Quindi vi inventate un sacco di cose, cifre, eccetera, ha una finalità diversa questo emendamento, l'emendamento dice… perché forse chi è della vecchia guardia non sa che la dottoressa Bianco era andata a Bruxelles, non sa che una dirigente di questo Consiglio è andata negli uffici di Roma? E cosa vuol dire? Vuol dire che non sono costi. Le Regioni italiane, le più qualificate, hanno sempre avuto un riferimento a Bruxelles, e infatti prendevano i soldi, noi pagliacci di turno non prendevamo niente perché a Bruxelles non abbiamo mai contato niente. Questo vuol dire - la mia interpretazione, perché possono anche aver contribuito -, vuol significare che ci sono degli uffici anche in Sardegna, e più detto per la Sardegna, e se quindi uno va come ha fatto lo stesso presidente Ganau (non è che non ha preso un suo funzionario e lo ha portato negli uffici di Sassari svolgendo attività del Consiglio regionale), lo ha fatto probabilmente anche lo stesso presidente Pais. Qui non è una cosa in più, è una persona che, anche di un Assessorato, potrebbe svolgere la sua funzione a Sassari, è chiaro questo? Quindi cosa è il costo, chi l'ha detto che vanno a Bruxelles? Ma voi pensate che di tutta questa marea di nomi ne troveremo molti, ne troveremmo pochissimi. Parte da Roma e Bruxelles per dire anche nelle strutture regionali…se lo leggi male non è colpa mia ma l'interpretazione autentica è questa, e qui non è detto che poi troviamo una persona per Bruxelles, bisogna che abbia capacità e competenza.
E per i costi, voi siete maestri dei costi, perché per quanto riguarda tutti i dirigenti regionali sanitari gli avete dato i benefit a cui ha fatto riferimento la collega Manca, siete stati voi, le due gestioni Arru e Pigliaru! Cosa dovete parlare, state zitti almeno, perché sennò ve lo diciamo, ve lo dirò più tardi questo nei particolari. Questo non costa niente di più, e i costi sono quelli che abbiamo sempre detto in Commissione quando mi avete dato una delega e sono andato a trattare, è stato ridotto, e sono più che convinto che sarà molto meno, e quest'anno sarà niente, perché trovare in questa struttura burocratica regionale che ci mette sei mesi per fare una cosa, certamente inizieranno a settembre-ottobre, non ho mai conosciuto gente veloce nella struttura della Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Se fosse tutto vero quello che ha appena detto l'onorevole Oppi, bastava non presentarlo questo emendamento, semplice. Poi, onorevole Oppi, mi scusi, siccome è già da tempo che rivolto da questa parte parla di nomine lautamente retribuite, io non accetto che lei possa fare questo discorso, perché nomine se sono state fatte, sono state fatte dopo selezioni, e prima che venissero fatte quelle nomine, di nomine che ne erano a centinaia fatte prima, sicuramente non dall'Amministrazione Pigliaru, per cui noi non lo accettiamo proprio questo ragionamento. Potremo parlare anche d'altro, anche di nomine… ma scusi, onorevole Oppi, le nomine fatte adesso, come sono state fatte, per concorso? L'utilizzo delle agenzie interinali che stanno prendendo persone che sono ottocentesime in graduatoria e vengono chiamate prima passando davanti a tutti gli altri, come vengono fatte? Ne parleremo in un'altra sede, con nomi e cognomi! Oggi lei è in vena più degli altri giorni di difendere la maggioranza, perché mi risulta che qualche giorno fa diceva altro rispetto a questa legge, oggi evidentemente ha cambiato umore e dice altro rispetto a prima, però io non accetto questo discorso delle nomine super retribuite, perché non è vero, perché non è assolutamente vero!
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 1280, lo metto in votazione, ovviamente con l'aggiunta verbale che ho specificato. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
E' stata chiesta una sospensione del Consiglio da parte dell'onorevole Giagoni, quindi visto l'orario chiudiamo qui la seduta. Sono convocati i Capigruppo per audire i rappresentanti del Porto canale, la seduta è tolta, il Consiglio è aggiornato alle ore 15 e 30.
La seduta è tolta alle ore 13 e 28.