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Resoconto della seduta n. 89 del 29/12/2020

LXXXIX SEDUTA

(Pomeridiana)

Martedì 29 dicembre 2020

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 15 e 44.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 30 novembre 2020 (83), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Eugenio Lai, Antonio Mario Mundula e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 29 dicembre 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 237.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 797, 799, 801, 803.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 108/A.

Eravamo alle dichiarazioni di voto relative all'emendamento numero 788 emendamento all'emendamento, ci sono altri iscritti a parlare.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì grazie Presidente, io voglio sottoporre ancora una volta all'attenzione della maggioranza questo emendamento che è un emendamento soppressivo totale dell'emendamento, è un emendamento all'emendamento soppressivo totale dell'emendamento 748, emendamento 748 è il sostitutivo che secondo noi è addirittura peggiorativo rispetto al testo della Commissione che riguarda l'agro, che riguarda tutto quello che abbiamo già detto. Ecco io vorrei invitare la maggioranza ad un attimo di riflessione su questo articolo, credo che un accoglimento della proposta di soppressione dell'articolo 1 possa aprire una prospettiva diversa all'iter di questa legge, per questo mi faccio carico di proporre una attenzione particolare a questo emendamento e poi ai successivi, magari con una sospensione del Consiglio, per discutere in merito alle modalità con cui si può procedere, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, sì questo emendamento, per il quale, appunto, esprimo il voto favorevole, ci dà la possibilità di riflettere ancora sul processo ecco, sul percorso che si è scelto di utilizzare, di percorrere appunto per arrivare a questo disegno di legge. Come già è stato detto ripetutamente ieri, ma anche oggi, forse o non era chiaro perfettamente l'obbiettivo che ci siamo posti per legiferare in questa direzione o forse abbiamo sbagliato gli strumenti, certamente, come già anche io ho detto ieri, abbiamo forse invertito i momenti di questo processo. Invece di partire dallo studio veramente della situazione, quindi concentrarci bene sull'obiettivo, sentire gli esperti, ma non solo, sentire i territori, i diversi Sindaci e gli operatori professionali, forse abbiamo peccato di orgoglio e siamo partiti da uno strumento che abbiamo immaginato adeguato e che purtroppo però quando si agisce così è difficile poi correggere durante il percorso, questo vale per tutte le azioni umane. Ma proprio perché sono umane, io credo che non sia una perdita di dignità a un certo punto fermarsi e dire: forse abbiamo sbagliato, facciamo un passo indietro. Solo gli stupidi non si ravvedono, solo gli stupidi pensano di avere la scienza infusa e di non dover ritoccare le proprie posizioni. Ecco perché io credo che la soppressione di questo articolo ci dia la possibilità e dia la possibilità, scusate, alla Giunta di rivedere tutto questo percorso, perché sarebbe un atto, non solo di intelligenza, ma anche una manifestazione di dignità e di onore che forse i sardi meritano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Sì grazie Presidente, questo emendamento, qualora fosse accettato, non dico che la sua accettazione sarebbe la panacea di tutti i mali, perché mali in questa proposta di legge ce ne sono troppi, però metterebbe questo iter verso una direzione più consona dopo che le rivelazioni dell'onorevole Piscedda, a cui sono seguite quelle dell'onorevole Oppi, hanno messo in evidenza la modalità con cui questa maggioranza si sta attivando per proporre, per partorire delle proposte di legge che poi presentano falle di ogni genere. È chiaro il nostro voto favorevole a questo emendamento perché la soppressione di questo di questo emendamento, appunto, aprirebbe le porte ad un eventuale ripensamento e una riscrizione del percorso che questi giorni stiamo facendo, come anche l'onorevole Ganau ha non tanto sommessamente proposto. Io ritengo che anche tra di voi ci siano alcune anime che stanno ragionando in questo senso, ce ne sono altre arroccate sulle proprie posizioni, però io ritengo che per il bene di tutti sia giusto magari fare un passo indietro, da questa parte troverete sempre collaborazione così come avete trovato dall'inizio. Io ricordo che sono stato il primo il 23 novembre ad affermare che era inutile stare una settimana a parlare di un testo quello del 108 che era già superato da 21 emendamenti, che poi sono stati superati da altri dodici emendamenti. Questo disordine, questo accavallarsi di provvedimenti fatti in fretta e furia ha determinato la inconsistenza di questo provvedimento e le grandi falle, come ho detto prima, che esso contiene. Da questo punto di vista quindi ritengo che sia da parte vostra necessario un ripensamento, perché altrimenti state andando a sbattere contro un muro, il tempo sta passando, io ritengo che materialmente sia impossibile che vi approviate questa legge entro Capodanno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, siamo arrivati all'emendamento all'emendamento 748, che troverà il mio voto favorevole per una serie di ragioni; la prima perché abbiamo dibattuto ampiamente sui rischi che può portare avanti questa decisione di andare a intaccare l'Agro, praticamente senza regole di fatto, che questo mi preoccupa particolarmente, a mio avviso bisognerebbe rafforzare le norme per la tutela del territorio agricolo contro qualsiasi speculazione che possa snaturare appunto la vocazione specifica dei suoli, ecco, che è un aspetto anche della tradizione e della cultura sarda. Trova il mio voto favorevole questo emendamento anche per la procedura con cui sta arrivando questo emendamento 748 che va a delineare un po' quello che è stato detto più volte negli interventi anche precedenti che praticamente abbiamo visto un testo di legge cambiato più e più volte e anche questo emendamento sta andando a cambiare ancora una volta il testo di legge, quindi quando un testo di legge dovrebbe essere costruito con un vero dibattito, ascoltando, appunto andandolo a costruire realmente, cosa che in questo caso non c'è, quindi il rischio di andare a legiferare un testo che poi sarebbe di difficile comprensione anche all'esterno mi lascia molto perplesso. Quindi io ribadisco il mio voto favorevole a questo emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi rivolgo a lei non fosse altro perché è una delle persone che sistematicamente ascolta gli interventi in Aula, per farle un esempio che riguarda il suo territorio e alcune aziende che sono fiori all'occhiello ma non solo del territorio di Alghero, del territorio sardo, nell'ambito della recente storia imprenditoriale è indubbio che uno dei settori che abbia avuto uno slancio incredibile, anche su scala internazionale, è quello vitivinicolo, con aziende che da produzioni che erano destinate al mercato locale, almeno la maggior parte diciamo, hanno invece ha intrapreso una strada di esportazioni molto forti, tanto che in molti casi, vale per il territorio di Alghero dove sono presenti aziende storiche che storicamente esportavano: Sella e Mosca, il rilancio delle Cantina di Santa Maria La Palma, ma vale anche per altri territori della Sardegna. Ora in aziende che sono così in prossimità di località che storicamente, per quello mi serve l'esempio di Alghero, storicamente mete turistiche fin dall'Ottocento, è chiaro che più ci si avvicina a luoghi di quel tipo a territori agricoli con una vocazione però turistica tale da determinare con un processo di questo tipo di alterazione da terreno agricolo a terreno edificabile la possibilità per molte di queste aziende di espandere la loro produzione, tenendo conto che la richiesta sul mercato locale nazionale e internazionale dei vini sardi, perché c'è una stretta connessione col fatto che vini italiani stiano addirittura superando, basti pensare allo spumante, le produzioni francesi, caso che meriterebbe un approfondimento, perché veramente è la prima volta nella storia rispetto allo champagne. E come faranno quelle aziende, quei proprietari, quegli investitori ad acquistare terreni per estendere il territorio agricolo con vocazione vitivinicola se quei terreni saranno trasformati con vocazione edificabile, perdendo la loro vocazione originaria, a quale prezzo dovranno pagare quei terreni per poter produrre uve e poi bottiglie, vale l'esempio per il settore vitivinicolo, ma si potrebbe estendere a tante altre produzioni dell'agro e della terra. Quindi non è solo un elemento che attiene l'ambiente, ma oltre l'ambiente c'è un tema molto forte di arrecare un danno a alcune produzioni, che non sono più di nicchia ma sono di valenza strategica per la Sardegna, che avranno un serio danno da leggi che non guardano con attenzione alla differenziazione del territorio, come veniva detto da altri colleghi, ma guardano all'intera Isola come se non ci fossero differenze da luogo a luogo, come se in quei luoghi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente, semplicemente per rafforzare la posizione espressa dal mio Capogruppo Ganau cioè nel senso che noi riteniamo che l'emendamento 748 sostanzialmente non contribuisca a fare chiarezza rispetto all'impianto normativo e che anzi crei parecchi problemi di applicazione, per cui posto che sul merito non lo condividiamo, non condividiamo neanche la modalità e il risultato, gli effetti del vostro emendamento che andrebbero a produrre sull'impianto normativo. Quindi ci sembra che la strada della soppressione totale di questo articolo sia quella principale. Per poi tornare a un testo, come diceva l'onorevole Ganau, che bisognerà decidere come modificare, perché è chiaro che si tornerebbe al testo della Commissione e quindi anche quello sarebbe serve un problema. Quindi io sono favorevole all'approvazione dell'emendamento 788.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Sì grazie Presidente, riprendiamo i lavori nell'aula seduta dove per noi l'articolo 1 diventa fondamentale la sua soppressione, ecco perché l'emendamento 788 va e cerca di far capire attraverso l'argomentazione che con tutti i colleghi stiamo cercando di portare avanti, il fatto che quei tre commi di quell'emendamento 748 proposto farebbero realmente tanti disastri e anzi invoglierebbero tantissimi produttori agricoli che oggi lavorano il terreno ad abbandonarlo, soprattutto chi lo lavora vicino alle zone costiere, questa è purtroppo la verità. Costruire vicino alle zone costiere oltre al chilometro significa riuscire a fare delle piccole residenze che sarebbero utilizzate nei mesi estivi, solo ed esclusivamente per motivi turistici, dopodiché rimarrebbero, chiuse inutilizzate per il resto degli altri mesi, innescherebbero tutta una serie di conseguenze per quanto riguarda le Amministrazioni comunali, come già abbiamo detto ieri, più volte in merito ai servizi che quelle case che una volta che vengono concesse e una volta viene concessa la costruzione, io volevo dire ieri all'onorevole Mula questo, una volta che tu concedi la costruzione di una casa nell'ettaro, è naturale che gli anni a venire i servizi e gli abitanti che vanno a vivere in quelle case vi chiedano adeguate allo stesso modo. E quando si fanno le tariffe su una TARI o si mettono le tasse comunali per i servizi non saranno mai, non basteranno mai da sole a ricoprire tutta quella spesa che invece il fatto di costruire nell'agro comporta. Quindi non è che la tassa immondezza di chi vivrà in quel ettaro sperduto in campagna potrà valere 4000 euro l'anno, non sarà così, ricadranno su tutti i contribuenti, come ricadranno su tutti i contribuenti purtroppo l'erogazione dei servizi che il Comune dovrà dare, concedere a chi decide di abitare in quell'ettaro di terreno. E anche se io dovessi piantare 20 ettari di grano sinceramente vivrei a un chilometro dal mare il piano non lo coltiverei, non si dovrebbe più coltivare o non si dovrebbe più coltivare quello che sino ad oggi era la vocazione di un determinato territorio. Sassari aveva una vocazione agricola fatta di orti che oggi non esistono più, proprio perché purtroppo si è costruito e si è inquinato e oggi purtroppo il sostentamento non viene direttamente dalle terre di prossimità ma generalmente da quelle lontane. E racconto tutta una serie di cause che non accadranno nel giro di pochi mesi ma accadranno nel giro degli anni e dei decenni, ecco perché l'urbanistica materia importante, di difficile comprensione…

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 788.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 787.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, in questo caso si tratta di un emendamento ben più corposo dal punto di vista dei contenuti rispetto a quello precedente, che né più né meno era un emendamento che sopprimeva l'articolo 1.

Di fatto si tratta di una sostituzione totale con una serie di indicazioni che dovrebbero essere molto interessanti, in relazione a che cosa tenendo conto dell'agro. Sono andato a controllare sempre nell'ambito della discussione che stavo cercando di anticipare poc'anzi nel rivolgermi al Presidente del Consiglio circa i dati Eurostat. Perché poi noi parliamo dell'agro, ma alla fin fine nel nostro Paese, e noi all'interno del sistema Paese quanto pesiamo sulle produzioni agricole, e quanto potremo quindi in relazione all'organizzazione del nostro territorio per come si presenta, basso numero di residenti, ampi spazi che un tempo avevano una vocazione agricola. Bene, l'Italia secondo i dati Eurostat si colloca al secondo posto dei Paesi dell'Unione europea come potenza agricola, e il fatturato in miliardi di euro si aggira attorno ai 55 miliardi. Nell'ambito di queste produzioni è molto interessante notare l'andamento storico del come alcune regioni che avevano il primato all'interno dell'Italia siano state superate da regioni che avevano una vocazione limitata solo alla produzione dell'olio, la Puglia. La Puglia vendeva le proprie uve, fino a qualche anno fa la Puglia non produceva vino, le vendeva alle grandi aziende del Nord in particolar modo, perché strettamente connesso da un problema strategico, cioè l'approvvigionamento idrico, la Puglia beneficiava dell'acqua della Basilicata, nel corso degli anni hanno acquistato l'acquedotto della Basilicata e hanno fondato su quell'acquisto e quegli investimenti produzioni agricole, perché l'agro ha bisogno di approvvigionamento idrico. Oggi la Puglia si colloca al primo posto. Se la Puglia si colloca al primo posto con 4 milioni e mezzo di abitanti all'incirca, quanto sarebbe il margine nostro di sviluppo sull'agro, se non deturpato e deteriorato in termini di sviluppo agroalimentare e strategico sull'industria? Nei dati Eurostat uno degli indicatori sull'Italia è che è strettamente connesso con la qualità della vita la possibilità di gustare quei cibi e di visitare quei luoghi, quindi turismo enogastronomico. Per cui è strettamente connesso non solo lo sviluppo dell'agro e delle produzioni agricole e della tutela del territorio, ma è strettamente connesso a cultura…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Presidente, siamo sempre sull'articolo 1, quindi il ragionamento che stiamo portando avanti e che abbiamo portato avanti prosegue. Qua noi cerchiamo di proporre una visione diversa dell'articolo dalla legge, cercando di salvare anche tutta una serie di elementi importanti, soprattutto la lettera d) dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Giunta del 94, il numero 228, dove per determinate esigenze è consentito il recupero di strutture terapeutiche per disabili dei tossicodipendenti e per il recupero del disagio sociale. Allora questo articolo, il numero 228, viene stralciato dalla vostra proposta, cioè non si cerca più di dare una visione esatta di quello che è il territorio agricolo e di come questo debba essere utilizzato, ma disincentiva sicuramente l'intuizione di molti imprenditori invece nell'andare ad investire sui territori agricoli, di andare a investire su culture diverse, proprio in virtù del fatto perché l'edilizia in questo disegno di legge è l'unico strumento secondo voi di ripresa di un'economia, e questo è proprio l'errore più grande che si può fare, e la lettura che noi diamo a questo disegno di legge è proprio questa, non c'è esclusivamente altro che una visione basata sul mattone, sull'edificabilità nuova, di piccole parti di terreno. Nessuno vi dà dei cementifica tori, io per primo, io dico solo ed esclusivamente che questo disegno non dà un futuro e una visione reale di territorio per le future generazioni, soprattutto per i futuri imprenditori e chi invece vuole e vede nella terra una via di uscita importante contro, Assessore come ha detto lei giustamente ieri, chi purtroppo da questa terra sta andando via. Se vanno via non è perché non possano costruire o non vanno via solo gli elettricisti, come è stato affermato ieri dalla maggioranza. Smettiamola di contrapporre purtroppo esigenze e difficoltà che nella nostra terra purtroppo si stanno vivendo, abbiamo il compito e l'onere come politica invece di creare condizioni a vantaggio di chi oggi il lavoro non ce l'ha, e non andare ad individuarlo in maniera puntuale attraverso questo percorso, perché è sbagliato. Ripeto, state andando contro gli alberghi, contro il turismo, state andando contro il lavoro. Dieci villette che costruirete vicino al mare equivalgono a 50 posti di lavoro in meno negli alberghi. Politicamente su questo punto le chiedo insomma di fare un'attenta analisi, che purtroppo secondo me sino ad oggi non è stata fatta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, allora intanto per preannunciare il voto favorevole all'emendamento 787, in sostituzione chiaramente del 748 presentato dalla Giunta. Per reinserire con forza, ma non perché voi l'avete tolto, ma perché noi siamo fortemente convinti che dalla tutela e dalla valorizzazione del nostro bene più prezioso, ovvero il paesaggio e l'ambiente passa lo sviluppo della Sardegna, e quindi per reinserirlo e anche invitarvi ad aprire un ragionamento, un dibattito che sicuramente durerà qualche anno, in merito a la possibilità di aggiornare e chiarire, anche semplificare sotto alcuni aspetti, le norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale, che anch'esso ha bisogno di una rinfrescata. Ma la domanda che io voglio porre e che mi pongo da ormai qualche giorno è legata a questo: ma quale studio si è fatto? Uno studio incrociato in merito ai finanziamenti ordinari dell'Unione europea, ovvero la programmazione 2021 - 2027? E quale studio si è fatto in merito ai fondi del Next Generation e del Recovery fund, chiamiamolo come vogliamo. Perché è chiaro che noi oggi siamo chiamati a scrivere delle leggi che detteranno le linee di sviluppo future, e che hanno già dei binari prestabiliti, e l'Unione europea mette dei binari precisi. E sulla questione agricola e sul tema dell'agricoltura ci sono tantissime risorse. Io mi sarei aspettata e mi aspetto da parte di una Giunta che guarda realmente agli interessi generali uno studio incrociato, in maniera tale da scrivere delle leggi capaci di calare sul territorio poi l'operatività dei progetti che verranno presentati. A me questo sembra che oggi manchi, è stato chiesto dall'onorevole Moriconi e anche dal nostro Gruppo più volte di portare finalmente in Aula una discussione su questo tema importantissimo che vedrà un vagone di risorse passare davanti a noi, e io penso che con questa legge si rischia di vedere questo vagone passare perché nessuno si fermerà a darci le risorse di cui abbiamo bisogno e con cui davvero potremmo cambiare…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, per annunciare il mio voto favorevole per questo emendamento proposto dal gruppo dei Progressisti. Sottolineo che ovviamente il contenuto di questo emendamento è una sorta di provocazione, perché cerca di riportare sulla Terra un discorso che voi avete portato a non avere niente di concreto, ed è dimostrato lo ripeto da le vicende che abbiamo vissuto stamattina, quando avete cercato di presentare un emendamento orale per mettere una pezza su un castello che era praticamente crollato. Però non basta un emendamento orale ovviamente per promuovere una proposta di legge che a nostro parere è assolutamente da bocciare. E' chiaro che qua i colleghi dei Progressisti fanno riferimento di nuovo, parlano del Piano paesistico regionale, che voi dolosamente avete escluso dalla vostra norma, Ppr che io ho più volte affermato non deve essere considerato come un totem, ma che comunque costituisce un punto di riferimento da cui non si può prescindere quando si legifera per quanto riguarda le norme urbanistiche. E' chiaro che con questo emendamento si dà di nuovo dignità ai Comuni, che quindi ridefiniscono la zonizzazione del proprio territorio, in particolare del territorio agricolo, e inoltre si da sempre ulteriormente dignità ai Comuni nella misura in cui gli si dà ovviamente quel potere che hanno per legge di disciplinare la possibilità di raggiungere la superficie minima di intervento con l'utilizzo di più corpi aziendali, che però devono essere contigui, non facendo salti della quaglia che non hanno niente a che fare con una programmazione urbanistica degna di questo nome.

Mi ricollego inoltre all'ultima parte dell'intervento della collega Orrù, che dimostra come voi state andando avanti per la vostra strada, ignorando completamente quello che si sta verificando attorno a voi, e soprattutto attorno al futuro della nostra nazione e anche della nostra isola.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AUGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, nella discussione di questo articolo durante la discussione generale la maggioranza ha spiegato l'esigenza di intervenire con queste modifiche, utilizzando una visione bucolica, quella dell'esigenza di costruire il capanno per gli attrezzi, quella dell'esigenza di costruire un buen ritiro per il pensionato dove godersi appunto la pensione. La realtà è che quello che può apparire o può essere realmente innocuo dal punto di vista dell'aggressione all'agro in alcune parti della Sardegna, diventa catastrofico in altre parti della Sardegna, in materia di cose fatte e anche in materia di cose che non si potranno più fare. Anche nei Comuni dove magari non verrà lottizzata, non verrà edificata nemmeno un'abitazione privata, nascerà dall'approvazione di questa legge un forte disincentivo alla cessione di quei suoli per utilizzo agricolo. E' ovvio, è la legge del mercato.

Va da sé che c'è un effetto anche sui prezzi e sulla domanda di quel tipo di suoli che sta già avendo i suoi effetti, perché le aspettative in economia, come anche in altre scienze, hanno già un effetto sul sistema, e non possiamo non tenerne conto. Dopodiché io ho sentito parlare di urbanistica connessa, cioè connettendo la parola sempre all'edilizia, addirittura utilizzando i due termini come sinonimi, e l'urbanistica è qualcosa di molto diverso. Prima di una legge come questa, che incide su diversi ambiti, sarebbe stato utile discutere di quello che sono le idee di quegli ambiti. Sull'agricoltura ne discutiamo sempre poco in quest'Aula e quasi sempre per andare addosso all'Assessore, forse anche capire che futuro dare a quel settore era un atto propedeutico alla discussione invece che stiamo avendo oggi, dove si cerca di mettere un tetto a una casa senza nemmeno le fondamenta. Lo stesso vale per il turismo, quello è un settore in divenire a livello mondiale, ci sono milioni di potenziali turisti che quest'anno…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, colleghi, ora facendo un'analisi, una riflessione anche sul dibattito, su come si è sviluppato fino ad oggi, partendo nelle scorse settimane, negli scorsi mesi, con l'arrivo in Commissione di questa legge, mi rendo conto pur non avendo partecipato ai lavori, in quanto non Commissario, che l'idea che si voleva portare avanti, per quanto ci si scontri anche in maniera molto aspra, e ci si sia scontrati all'interno di quest'Aula in maniera molto aspra, si sta rivelando sotto molti punti di vista sbagliata. E non intendo dire errori ideologici, ma errori anche di natura pratica di natura, di legittimità che in questa legge si stanno riscontrando proprio oggi che è arrivata all'interno di quest'Aula, ma anche ieri, che sono stati denunciati da tanto, ma ai quali non è mai stato dato seguito, non c'è mai voluta essere una vera riflessione, un vero confronto. Questo lo devo dire perché è evidente, anche da come è stato portato avanti l'iter di questa legge, perché sono state fatte numerose forzature a livello regolamentare, pur di sottrarre gli aspetti salienti di questa legge, gli aspetti caratterizzanti di questa legge al confronto, facendola però in questo modo arrivare in Consiglio molto carente, come ho detto. E difatti oggi ci si sta rendendo conto che alcuni aspetti probabilmente devono per forza essere cambiati. E non voglio qui agitare lo spettro dell'impugnazione, ma effettivamente da una riflessione di natura anche logica, appunto di legittimità, anche agli occhi del profano comunque alcune cose sono piuttosto forzate.

E' stato detto da molti colleghi di opposizione, anche da molti colleghi di maggioranza, naturalmente in modi diversi, il voler collegare i cambiamenti urbanistici che con questa legge si vogliono portare a un'idea di sviluppo, non dico sia per forza sbagliato, ciò che contesto, che ho contestato fortemente, e che molti altri colleghi prima di me hanno fatto, è la preminenza logica che viene data a questo elemento in un ragionamento di sviluppo. Perché l'edilizia, l'urbanistica, le modifiche urbanistiche che si vogliono ricollegare all'edilizia, come diceva il collega Agus, anche in questo caso forzandolo perché non sono per niente la stessa cosa, non sono la chiave e la scintilla che fa nascere e progredire una civiltà, una società in questo caso, ma ne sono secondo me serventi. Ci sono altri elementi…

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, l'emendamento sostitutivo totale all'articolo 1 è la riproposizione dell'articolo 26 della legge 8 del 2015, e chiaramente rappresenta questo emendamento la motivazione dei nostri interventi di stamattina e di questo pomeriggio relativamente alla salvaguardia dell'agro. Sono tanti gli spunti che questo emendamento concede all'Aula attenta e può in qualche modo portare i colleghi di maggioranza e lo stesso Assessore a voler riflettere sul fare un passo indietro e guardare a quello che può essere fatto per la tutela dell'agro. Io sono sicuro che alla fine della discussione l'Assessore, giusto per quello che in questi giorni ci ha raccontato, io sono convinto dalla bontà delle sue parole che lei crede fermamente alla difesa del patrimonio sardo, della tutela dei sardi, della nostra identità, partendo dall'agro e nei suoi lunghi viaggi, nell'essersi soffermato in molti paesi, in molte località, si sarà reso conto per primo che non tutti i territori della Sardegna sono uguali, non tutti i territori agricoli della Sardegna sono uguali, e allora si sarà domandato il perché, nel corso degli anni, nel corso dell'applicazione di quello che era il Piano paesaggistico regionale, vi è stata l'esigenza da parte dei Comuni di dover fare nell'approvazione dei propri PUC la zonizzazione dei territori agricoli. Perché lo hanno fatto i Comuni? Ci sono molti sindaci in questo in questo Consiglio regionale, e lo sanno bene i sindaci e lo sa sicuramente lei nell'aver visitato tanti comuni, perché le caratteristiche agricole e pedologiche dei terreni sono diverse. Sono diverse nella Gallura, sono diverse nel Medio Campidano, ogni territorio ha la sua peculiarità nella esigenza della difesa di queste peculiarità, ma soprattutto della capacità dell'uso dei suoli stessi. E allora impedire ai Comuni di zonizzare il territorio agricolo nella valorizzazione di quelle che sono le caratteristiche agropedologiche e nell'impedire ai sindaci e ai consigli comunali di poter deliberare, decidere qual è la migliore capacità d'uso dei suoli, stabilendone anche quelli che sono i parametri urbanistico-edilizi, dà ragione a questa parte dell'Aula nel voler riproporre l'articolo 26 della legge numero 8 del 2015 quale strumento migliore per tutelare questi territori.

Allora, Assessore, colleghi, io credo che sia abbastanza chiaro, anche dalle parole del Presidente della Commissione, che l'emendamento numero 748, attraverso il quale la Giunta…

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento e per dire questo. Io fui tra quelli che, l'ho detto anche stamattina, ha contestato in parte lo sviluppo della legge numero 8 perché escludeva le zone F. Io ritenevo che ci fosse, in quel caso, in proporzione, diciamo così, un disequilibrio rispetto alle zone agricole e quindi vedo favorevolmente un ritorno a quanto previsto dalla legge numero 8 all'articolo 26 di allora, però contestai, ripeto, la legge perché ritenevo che prestasse più attenzione verso le zone agricole e poca attenzione, e con un approccio ideologico secondo me sbagliato, lo ritenevo tale, se voi vedete la letterina f) all'articolo 30, primo comma, della legge numero 8 è perché passò a voto segreto in quest'Aula un emendamento dove si inserì la letterina f), e poi non ne passò un altro successivamente; quell'emendamento lo firmai io. Ritenevo che gli incrementi fuori dalla fascia dei 300 metri non fossero una cosa così assurda in zona F e che un approccio totalmente ideologico fosse un errore. Io ritengo oggi che voi stiate perseverando in quell'errore. State mostrando troppa attenzione, e creerete dei problemi - lo vedremo, lo abbiamo detto e lo ribadiremo - rispetto alle zone agricole, anche costiere, e in proporzione alle zone F forse - utilizzo forse perché poi capiremo meglio come verranno sviluppati i contenuti rispetto alle zone F come le prevedete oggi - minore attenzione in proporzione alle zone F appunto. Ritengo questo. E per questo collega Comandini, poi eventualmente se manca il tempo lo ripeterò anche dopo, io non sono così d'accordo che questo emendamento della Giunta sia rivolto alla Gallura, come è stato detto, perché a mio parere la Gallura, quella che ha la qualità anche nel tipo di investimenti che si fanno, non vuole questo tipo di legge. La Gallura non vuole questo tipo di legge. Questo tipo di legge c'è, e in qualche maniera viene comunque prestata attenzione, perché mancano altre cose e quindi nella sua temporaneità, che poi sappiamo cosa diventa la temporaneità, si accetta anche questo e ben venga anche questo, molti ragionano in questo senso, ma ci vuole una legge urbanistica, ci vuole qualcosa di più duraturo…

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Questo emendamento, a cui ovviamente dichiaro il mio voto favorevole, prova a mettere ordine su un tema, che è quello dell'agro, che viene bistrattato dagli interventi fatti in Commissione dall'emendamento numero 748 della Giunta regionale. Intanto riporta la facoltà di zonizzare le zone agricole secondo le caratteristiche agropedologiche, quindi intervenendo sulla capacità effettiva, produttiva dei singoli terreni alle Amministrazioni comunali, e credo che questo sia un criterio logico all'interno del quale bisogna sempre adeguarsi e dare attenzione, sennò non si capisce neanche. Il Piano paesaggistico regionale è una norma di tutela generale che deve essere integrata e superata dai Piani urbanistici comunali che hanno proprio questa facoltà, di individuare quelle che sono le zone e anche di dare quelli che sono gli strumenti e definire i parametri urbanistico-edilizi per la realizzazione degli interventi consentiti, quindi questo è il primo tema che riporta a chiarezza il termine della zonizzazione e di chi deve zonizzare le zone agricole. Specifica che la possibilità di edificare per uso residenziale in zona agricola è riservata agli imprenditori agricoli professionali e/o coltivatori diretti con una superficie minima di intervento in tre ettari, che è il minimo che viene considerato utile a seconda del tipo di coltivazioni che vengono prodotte in quel terreno. Sull'esercizio del turismo sostenibile prevede un recupero reale dei fabbricati, questo sì una riqualificazione dei fabbricati, che prenda in considerazione edifici preesistenti dismessi di proprietà pubblica o non utilizzati da almeno dieci anni da parte dei privati da adibire a punti di ristoro di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Giunta. Specifica, inoltre, che queste norme sono immediatamente applicative e di applicazione immediata e prevalgono sulle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali, salvo che gli strumenti non adottino delle misure più restrittive nella fissazione dei parametri o delle condizioni per la realizzazione degli interventi. Ecco, credo che questo sia un modo corretto di intervenire sull'agro e di riordinare un settore che è già ordinato, per quello che ci riguarda, dalle norme attuali e che voi state cercando di stravolgere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Esprimo il mio voto favorevole a questo emendamento che ci vede assolutamente d'accordo. Come ha detto il mio collega sicuramente è un emendamento un po' provocatorio, ma io vorrei un po' continuare il mio intervento precedente sull'importanza dell'agricoltura, sull'importanza e sulla valorizzazione di uno dei settori trainanti per il nostro territorio e per la nostra isola, un settore che è stato più volte menzionato e più volte toccato e ripreso dalla Giunta, dallo stesso Assessore all'agricoltura e dallo stesso Governatore. Ma legherei un po' quel settore anche a questa proposta di legge, una proposta di legge che è arrivata, l'ha detto poco fa la mia collega, l'onorevole Orrù, in Commissione da quattro proposte di legge, poi ha seguito tutto un iter che non si è capito bene quale sia stato effettivamente. Arriva poi in Aula una proposta di legge che è completamente diversa rispetto a quella che era stata, non dico concordata, ma che sicuramente aveva seguito quella prassi e quelle richieste, anche da parte dell'opposizione, di modifica e arriva una proposta di legge qua in Aula, ma anche questa non va bene perché la stessa proposta di legge poi viene emendata un miliardo di volte con emendamenti orali, con emendamenti poi presentati, insomma questo è sicuramente l'emblema di chi effettivamente non ha una visione esatta e chiara di quello che è il Piano Casa della Regione Sardegna. Ma è una legge che va ad incidere pesantemente su un altro punto importante, che è stato poi richiamato diverse volte, che è stato poi oggetto di richiesta e anche di discussione in quest'Aula, che è quello della salvaguardia del nostro territorio e della lotta allo spopolamento delle zone interne. E allora io mi domando come si possa pensare di andare a salvaguardare il nostro territorio, il territorio interno della Sardegna, quando poi si presenta una proposta di legge dove effettivamente non si salvaguarda il territorio, ma anzi si dà la possibilità di costruire all'interno del territorio. Quindi io mi domando chi è che avrebbe la possibilità e l'idea di rimanere in un paese interno della Sardegna a coltivare quando lo stesso terreno potrebbe benissimo…

PRESIDENTE. Onorevole Manca, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda vicenda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). L'emendamento numero 787, come bene hanno detto diversi colleghi, tra cui l'onorevole Piu, ripristina le previsioni della legge numero 8. A noi sembra scritto molto meglio di come è scritto l'attuale disposto normativo del 784. Ci sono tutte le previsioni che voi volevate in qualche modo salvaguardare, l'unica differenza, ovviamente sostanziale, è la questione del lotto minimo. A noi sembra che l'assioma "costruzioni in agro uguale sviluppo" non regga, men che meno con l'abbassamento del lotto minimo e a maggior ragione se a farlo non sono più solo gli imprenditori agricoli, ma è l'universo mondo, cioè ci sembra un modo per snaturare la finalità dell'agro, che è quella di essere coltivato, se no diventerebbe un tutt'uno. È proprio la visione generale dell'ambiente che non riteniamo di condividere, per cui ci sembra che quella formulazione della legge numero 8 vada più a salvaguardare sia gli agglomerati urbani, sia l'agro. Ovviamente ci rendiamo conto che c'è molto agro non utilizzato, e questo è un problema, e quindi andrebbe incentivata l'agricoltura intensiva, ma se noi trasformiamo l'agro in una serie di pezzettini scomposti sicuramente non possiamo fare agricoltura intensiva, e questo è un ulteriore problema. Quindi a noi sembra che l'articolato normativo preesistente sia di salvaguardia, consenta agli agricoltori di fare quello che devono fare, compresa la residenza, consenta agli agricoltori di coltivare, che è l'obiettivo principale dell'agro. Dopodiché che cosa è che viene meno? Secondo noi semplicemente la speculazione e, siccome non credo che sia nelle vostre corde questo obiettivo, a noi sembra che proporvi la riproposizione integrale dell'articolato della legge numero 8 sia la soluzione giusta. Quindi esprimo il voto favorevole all'approvazione dell'emendamento numero 787.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 787.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 787.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento numero 789.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. L'emendamento vorrebbe sopprimere il comma 1 dell'articolo 1, perché questo emendamento va nella direzione dello sviluppo, invece la legge va nella direzione della distruzione di un possibile sviluppo futuro per la nostra isola. È facile ed è facilmente riscontrabile. Io immagino che voi abbiate studiato questa legge insieme all'Assessore al turismo, ad esempio. Lo abbiate coinvolto, chiamato a ragionare sui temi, mostrato i dati, approfondito le questioni e in funzione di quell'approfondimento, così come fatto con l'Assessore all'ambiente citato poc'anzi e in altre occasioni con l'Assessore all'agricoltura, abbiate stabilito che questo settore non sia più un settore strategico e quindi non si debba andare nella direzione della promozione dell'agro, dell'agroalimentare, dell'industria connessa ad esso, ma in tutt'altra direzione. Bene. Strano però che in tutto il mondo, ovunque, ci siano trasmissioni televisive che parlano di cibo. Ora siccome le TV viaggiano e ragionano in termini di pubblicità, è strano che abbiano voluto disseminare sul loro terreno dello sviluppo una devastazione da un punto di vista economico imprenditoriale parlando di cose che non interessano a nessuno. La verità è che, come è dimostrato dai dati, ci sono milioni di persone che si sono appassionati alla materia del cibo nel mondo, che sono diventati cuochi o cuoche a casa, e che hanno deciso di fare di questa una passione fondamentalmente, tant'è vero che nell'ambito delle guide Lonely Planet basterebbe prendere le guide degli anni Novanta delle grandi capitali europee e mondiali e prendere le guide degli ultimi anni. Prendiamo quella di New York, che certo ha attrazioni turistiche di vario genere, oltre la bellezza anche dell'architettura, insieme alla città di Chicago, dal punto di vista dei grattacieli. Pensiamo che nell'ambito della guida Lonely Planet le dieci meraviglie di New York erano indubbiamente il Guggenheim, il Metropolitan, il ponte di Brooklyn e via dicendo. Oggi ai primi posti c'è il ristorante stellato, il cibo, il locale e il luogo dove comprare alimenti sani e buoni, cioè persino al turista si propone di fare ciò che potrebbe fare sotto casa e quindi l'elemento del cibo e delle produzioni agroalimentari sono un elemento straordinario in relazione allo sviluppo. Il mondo va in quella direzione. Noi abbiamo deciso che non ci importa alcunché della strategia di sviluppo più generale a livello globale e abbiamo deciso che il blocchetto a vista, insieme al cemento non intonacato, siano elementi straordinari di sviluppo futuro per la nostra terra e la nostra isola. In teoria…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente. Per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento che sopprime il comma 1 dell'articolo 1 nella speranza che questi emendamenti e queste parole possano contribuire al ragionamento generale e soprattutto nell'auspicio che si voglia andare nella direzione di interrompere temporaneamente questa corsa al tempo per approvare un testo che ha delle grandi criticità e che lo stesso possa essere, quindi, oggetto di una riflessione molto più approfondita. Lo dico in relazione a tutta una serie di contenuti che sono previsti nell'emendamento numero 748 che questo emendamento vuole sopprimere appunto al comma 1, e soprattutto nel comma 1 io mi chiedo quale sia la logica che collega il corretto e razionale utilizzo del territorio agricolo con i provvedimenti in esso e nei seguenti commi, come dice appunto l'articolo stesso e l'emendamento, come siano appunto collegati, e che cosa voglia dire, a partire dalla sua elaborazione, il contemperare l'esigenza di salvaguardia delle aree agricole da un improprio sfruttamento, come se potesse esistere anche uno sfruttamento proprio. Ma siamo veramente sicuri che concedere la possibilità di trasformare la destinazione d'uso da non residenziale a residenziale sia la vera chiave di sviluppo del nostro territorio agricolo? Siamo sicuri che in realtà alle nostre campagne non servano infrastrutture che consentano lo sviluppo dell'attività imprenditoriale, lo sviluppo di quelle produzioni che fanno della Sardegna il polo di eccellenza? Siamo sicuri che consentire la residenzialità più ampia non sia un grande aggravio invece in termini di oneri e i servizi che le amministrazioni locali devono produrre? Su questo io spero che si possa fare una riflessione approfondita.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Mi riallaccio immediatamente al discorso che stava poc'anzi facendolo l'onorevole Loi, che ha espresso un concetto che io condivido in pieno e su cui non ho avuto ancora modo di fare una proposta concreta, che è quello dell'infrastrutturazione delle zone agricole, nel senso che le zone agricole vanno trattate come delle zone produttive, pertanto io consiglierei di provare a ragionare per un vero e proprio piano strategico particolareggiato delle zone agricole, proprio in linea con quanto stavo dicendo prima, nel senso che nel momento in cui noi decidiamo che il nostro territorio agricolo sono le nostre zone per creare quello sviluppo sostenibile, dare finalmente quella giusta valorizzazione ad un settore che dovrebbe essere un settore trainante della nostra economia, è chiaro che è necessario ragionare sulle infrastrutture, che sono infrastrutture di tipo sia per quanto riguarda gli accessi ai nostri lotti, che spesso e volentieri non hanno la capacità di portare realmente ciò di cui i nostri territori agricoli hanno bisogno, ma anche di tipo tecnologico. È chiaro che una azienda all'avanguardia oggi deve per forza avere un sistema tecnologico avanzato per essere competitivo sia sul mercato locale che sul mercato nazionale e internazionale, e per farlo ha bisogno della strumentazione, e su questo le linee che detta l'Europa sono chiare, tant'è che uno degli assi principali è proprio il potenziamento tecnologico, e l'altro è invece la valorizzazione dei territori rurali dell'agro e dell'agricoltura in genere; su questi punti noi dovremmo focalizzare la nostra attenzione e provare a scrivere un vero e proprio piano di intervento per le zone agricole, riconnettendola alle nostre comunità locali, quelle comunità locali che soffrono di quel fattore che si chiama spopolamento di cui tutti ci riempiamo la bocca, ma poi nessuno nel concreto opera. Se noi guardiamo in questa direzione sono certa che vedremmo una via d'uscita che ci accomuna e ci porta avanti a fare delle battaglie anche condivise. Io sono certa che sui banchi della maggioranza oggi c'è qualcuno che la vede come noi, tant'è che ci sono alcuni Assessorati che stanno già iniziando a lavorare in questa direzione, così mi è sembrato di capire; ecco, potenziamo questa linea, abbandoniamo la linea del "costruire tout-court" senza regole, cercando di dare la possibilità a qualcuno di costruirsi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Nell'annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento mi ricollego alle parole recentissime dell'onorevole Loi, il quale si auspicava che questo tempo che stiamo trascorrendo, questo pomeriggio in Aula serva per rischiare le menti di tutta la maggioranza, perché siamo convinti che una parte della maggioranza si è già convinta che questo articolo 1 andrebbe stralciato da questa proposta di legge. Però capisco che c'è un'altra parte della maggioranza che continua a rimanere ferma nelle sue posizioni, magari perché questa parte della norma risponde maggiormente alle esigenze spicciole di una parte del suo elettorato; questo lo capisco dal punto di vista politico, dal punto di vista pratico però mi sembra assolutamente improduttivo, come improduttiva sarebbe la nostra terra nel momento in cui si desse spago e spazio a questa proposta che consente la costruzione soprattutto ponendo l'accento sul cambio di destinazione d'uso e quindi andando assolutamente in contrasto con quelle che sono le direttive europee che, come sappiamo, hanno promosso a tutti i livelli una svolta green che potrebbe sicuramente portare ad un grande vantaggio a livello di PIL per la nostra Isola, che è caratterizzata. ha la fortuna di avere grandi estensioni coltivabili, dato che siamo famosi pare ottimi vini, per ottimi olii, per lo zafferano di Tuili, e quindi che potrebbero portare sicuramente, con tutta la valanga di soldi che stanno arrivando, ad una coltivazione sia di massa che di nicchia, portando veramente ad un vantaggio economico la nostra Isola. Chiudo qua.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'emendamento numero 789.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 789.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 910. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intervengo solo affinché venga considerata l'assenza nel voto precedente come legata a motivi politici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Sempre nell'ambito dell'emendamento 910, per quanto riguarda "il comma 1 dell'articolo 26 della legge regionale 8/2015, così come modificato dagli articoli, è soppresso", quindi un ulteriore soppressione di fatto del secondo comma, sempre riguardante la possibilità di salvare l'agro e lo sviluppo della Sardegna; quanti sono, alla fin fine, gli addetti complessivi per quanto riguarda il sistema agroalimentare? 385.000 addetti nell'ambito italiano, e si dirà, "non è più un'occasione di sviluppo?" Ebbene, i dati 2000-2016 pongono il settore agroalimentare, poi i dati lì illustrerò insieme all'elemento cibo in generale, solo tra il 2000 e il 2016 abbiamo avuto un 9,6 per cento del settore agroalimentare, tenendo conto che nello stesso periodo abbiamo avuto un -20,8 per cento delle produzioni industriali, e la produzione agroalimentare, solo quella agroalimentare, non il settore cibo in generale, si pone al secondo posto dopo il settore metalmeccanico; varrebbe la pena forse ripensare rispetto alla devastazione dell'agro in funzione di uno sviluppo futuro. Dati de Il Sole 24 Ore: l'alimentare italiano cresce, e cresce a livelli doppi rispetto al PIL, dato 2017. Cito dati non ovviamente del semestre 2020 perché è alterato dall'elemento Covid, il dato sul cibo e delle produzioni agroalimentari, ovviamente in crescita, almeno per quanto riguarda la produzione e l'utilizzo interno. Per quanto riguarda poi il cibo, prima ricchezza d'Italia: 25 per cento del PIL; dato 2019, sempre pre-Covid. Quindi nell'analisi, che cita un termine che è molto interessante come illustrazione, per quanto provenga dalla Coldiretti, che non è sicuramente un'Organizzazione di stampo socialista e marxista, "dai campi alla ristorazione", che richiama "dai campi alle officine", bene, abbiamo 538 miliardi di fatturato, 538 miliardi se si estende il fattore cibo dai campi fino alla ristorazione, traino dell'economia italiana, sempre fonte Sole 24 Ore, 3,8 milioni di occupati, 41,8 milioni l'export 2018, 58,5 quello 2019, cresciuto nell'arco di un solo anno di quasi 10 miliardi di euro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Collega, prima concludemmo un ragionamento che vorrei riprendere relativamente proprio al discorso logico dove si vorrebbe, da parte della maggioranza, includere quale premessa di una crescita il cosiddetto sblocco dell'edilizia, che vuole farsi con questo Piano casa barra legge urbanistica, con questo ibrido che stiamo votando oggi. Il problema quale è? Il problema è che, secondo me, ed è stato anche palesato da altri colleghi prima di me, prima di questo intervento, è che ciò che si vuole fare oggi, gli elementi urbanistici che si vogliono portare all'interno di questa legge, non costituiscono presupposto logico per una crescita, ma costituiscono, come dicevo prima, ne costituiscono un corollario, potrebbero essere serventi a un'idea di crescita che, comunque sia, deve vertere su altri argomenti, su altri fattori di sviluppo, quindi investire sui giovani, investire sulla cultura, investire sull'agroalimentare, ed è questa la ragione per cui si è già detto che questa legge non solo è dannosa, ma è anche contro il progresso, secondo me, e secondo molti di noi. E perché questo? Perché si danneggiano tanti settori, oltre al settore agricolo, che bene è stato esplicitato come settore tra i più danneggiati e tra i più messi in pericolo da questa legge, nel momento in cui si riduce da 3 a 1 metro la superficie edificabile nell'agro, perché adesso tanti terreni agricoli verranno ora venduti e proposti agli agricoltori a prezzi totalmente differenti, nell'ottica appunto del fatto che il proprietario può scegliere anche se edificarli o venderli come edificabili, o comunque venderli a chi avrà la possibilità di edificarci sopra, e non solo coltivarci, quindi danneggiamo l'agroalimentare in primis, ma danneggiamo anche tanti settori, perché, come ho detto, nel momento in cui si va ad affondare una coltellata così profonda, se vogliamo, verso i piccoli centri causandone, aumentando a dismisura il livello di dispersione e di spopolamento, naturalmente si danneggiano anche i servizi che in questi piccoli centri prosperano, perché nel momento in cui si spargono, tra virgolette, le persone al di fuori dei centri abitati tanti servizi, che sopravvivono solo per la questione di prossimità, che sappiamo essere fattore fondamentale anche nella scelta da parte del consumatore, andranno a vedere diminuire di così tanto il proprio fatturato da doversi vedere costretti a chiudere o fallire, ancor peggio…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Dicevo prima che la sfida più grande che ci aspetta è proprio quella di provare a pensare e ripensare il nostro territorio rurale, e per farlo è necessaria un'approfondita analisi dello stato di fatto e delle potenzialità dei nostri territori. A tal proposito penso sia utile rimandare a una metodologia che si può articolare in diverse fasi, queste fasi possono essere chiaramente la ricostruzione evolutiva dei processi di urbanizzazione, perché ovviamente vanno ricollegati, come hanno detto precedentemente alcuni colleghi, non possiamo trattare tutto il territorio regionale e quindi tutte le zone del territorio regionale allo stesso modo, a seguito di un'analisi approfondita avremo la possibilità chiaramente di intervenire laddove ci sono delle zone agricole in prossimità delle città, dei tessuti urbani, e quindi ragionare di un sistema urbano o semi urbano, e invece quelli che sono all'interno del nostro territorio, quindi più, diciamo così, con quella vocazione anche più territoriale più vicina anche ai nostri piccoli centri, capace anche di restituire un minimo di sviluppo anche di quelle realtà che oggi soffrono maggiormente. Le metodologie che potremmo utilizzare chiaramente sono legate a diverse fasi; una può essere la ricostruzione chiaramente evolutiva dei processi di urbanizzazione, la valutazione degli impatti degli strumenti urbanistici vigenti sugli spazi aperti, periurbani, l'analisi della modalità di gestione degli spazi aperti periurbani, l'individuazione della domanda potenziale sull'approvvigionamento di cibo locale, e poi aprirò una parentesi su questo, e le proposte per la pianificazione territoriale. È chiaro che per andare in questa direzione noi abbiamo bisogno di un'idea chiara e precisa di sviluppo della Sardegna, perché se oggi partiamo da un'analisi precisa e quindi da dati precisi, che sicuramente è più facile per voi essendo al Governo avere in mano, possiamo anche dare risposte a quelle grossissime difficoltà cui va incontro ogni anno la nostra Regione, e parlo del potenziamento anche dei prodotti locali e del cibo locale. Noi dovremmo guardare con convinzione al prodotto locale e all'utilizzo, alla vendita, all'importazione e anche all'esportazione dei nostri prodotti, potenziando da una parte la produzione proprio…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Questi primi emendamenti avevano lo scopo di consentire alla maggioranza di potersi ricredere riguardo quel "ruolino di marcia" che aveva in testa, lo dico perché sono emendamenti soppressivi, in caso di approvazione avrebbero consentito di eliminare, in toto o in parte, uno degli articoli più sconvenienti inseriti in questo testo, anche uno di quelli scritti peggio, probabilmente approvare uno di questi soppressivi avrebbe facilitato anche la discussione di tutto quello che viene subito dopo l'articolo 1; ci son diversi gradi di indecenza in questa legge, l'articolo 1 è l'apice. È chiaro che andare dritti, non riflettere, non ragionare, bocciare senza troppa discussione, almeno senza troppa discussione da quella parte, questi emendamenti, ha come risultato né più né meno il continuare nella volontà della maggioranza di andare dritti verso l'approvazione di un articolo che come sappiamo, come abbiamo già avuto modo di vedere, è molto lontano da quello che serve per la Sardegna ora e sicuramente da quello che questa parte dell'Aula considera come utile all'Isola, non possiamo che prenderne atto ovviamente. Rimane il fatto che tutte le discussioni anche attorno alla valorizzazione dell'agro dei prodotti agricoli delle imprese che vivono di agricoltura e degli addetti che traggono da questo settore possibilità di vita dignitosa non hanno niente a che vedere con quello che stiamo discutendo oggi. Non ha niente a che vedere nemmeno con il problema dello spopolamento i due grandi macro temi che sono diventati anche l'alibi per portare in Aula, che ha consentito alla maggioranza di portare in Aula questa discussione, sono sempre il turismo e quindi la necessità di modificare l'impianto turistico della nostra Isola e la discussione sullo spopolamento e quindi trovare un freno, il ritardare, il posticipare, il cancellare quella data di scadenza che purtroppo molti paesi sentono di avere addosso e che le statistiche gli assegnano. Ebbene non c'è un ragionamento né su un tema né su un altro, per quanto riguarda lo spopolamento i paesi non si svuotano per mancanza di case, anzi da più…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente, lo stava dicendo molto bene il collega Zedda quando ha illustrato i numeri relativamente alle produzioni agricole cercando di spiegare e far capire, cosa più difficile, come ha inciso la pandemia sulle produzioni agricole. Leggendo i dati pubblicati qualche giorno fa dall'OCSE e dalla FAO ci si rende conto che la sicurezza alimentare in campo agricolo è messa fortemente in discussione, pregiudicata, sono diminuite moltissimo le produzioni agricole e il PIL in agricoltura è diminuito di circa il 13 per cento nel nostro Paese, con punte maggiori per quanto riguarda la Sardegna. In questa situazione che purtroppo non si dovrebbe risolvere o non si risolverà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi perché la crisi pandemica ha sicuramente creato e determinato un indebolimento della struttura agricola regionale, io credo che il legislatore attento, lungimirante che mette al centro della propria azione di governo un settore economico importante come quello agricolo tutto deve fare piuttosto che pensare di stravolgere l'economia agricola e anche la vocazione agricola dei nostri terreni e del nostro agro. Per questo noi stiamo cercando con gli emendamenti soppressivi, sostitutivi di portarvi a ragionare su questa problematica e cercare di far capire attraverso anche una riflessione che non è soltanto da questa parte dell'Aula ma è una riflessione che vede attenti anche tutte le associazioni agricole e gli agricoltori relativamente al fatto che più che pensare di cambiare residenza nell'agro io credo che non ci sia la loro preoccupazione principale il cambio di residenza nell'agro, che c'è l'esigenza invece opposta di dare quegli strumenti di infrastruttura che sono necessari nell'agro per riportare in maniera competitiva la nostra agricoltura a livelli che tutti noi ci auspichiamo. Per cui l'emendamento 748 presentato dalla Giunta che invece ha i due capisaldi che sono uno l'abolizione del Piano paesaggistico regionale nell'agro e secondo che a prescindere da quella che è il tipo di coltura e a prescindere anche da una radicamento del cambio di residenza, ad esempio una delle questioni lo sa bene l'Assessore all'agricoltura che è stata posta dalle associazioni agricole e in qualche modo che il cambio di destinazione d'uso deve in qualche modo essere bloccato per i prossimi dodici anni, cioè io imprenditore agricolo voglio avere un cambio destinazione d'uso nel mio terreno perché voglio effettivamente che quella diventi la mia residenza principale, devo ancorare attraverso una norma che in quella casa minimo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, anch'io cercherò di riprendere il ragionamento fatto dal collega Zedda e dal collega Comandini, aggiungendo anche questo che più andiamo avanti in questa discussione e meno riesco a capacitarmi della estrema superficialità, quasi uno strabismo cronico con cui stiamo affrontando questo delicato tema. Stiamo contrapponendo l'edilizia, l'incremento delle volumetrie, un settore in sofferenza, contro un altro settore in sofferenza che è quello dell'agricoltura e delle produzioni agroalimentari. Lo stiamo facendo quasi che per noi la Sardegna fosse, man mano che scriviamo delle leggi e le affrontiamo, una volta un settore, una volta un'altra senza avere una visione d'insieme. Allora mi chiedo, per tornare al ragionamento che facevamo relativamente alle aziende agricole, in Italia negli ultimi anni sono diminuite, è diminuito il numero delle aziende agricole del 9,2 per cento, così come è diminuita la superficie agricola utilizzata, anche se sembra che la Sardegna sia meno esposta. Ora io credo che il merito di questo sia anche dovuto al fatto che noi abbiamo cercato con le leggi attualmente in vigore di tutelare l'edificazione nell'agro, di tutelare lo spreco dei suoli e di garantire un settore che comunque per noi è di vitale importanza. Ora c'è un dossier di Lega Ambiente, non uso la parola report perché non voglio, quindi scusate faccio… perché è una parola impronunciabile, come abbiamo visto permettetemi una battuta, che ha legato questo dossier a una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e che si chiama stop al consumo di suolo. Io sposo la campagna di Legambiente, perché Legambiente è impegnata a salvare terreni agricoli, a salvare paesaggi, destinati a scomparire a causa dell'occupazione dei suoli agricoli, ora credo che il mio tempo stia scadendo…

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Lai.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, man mano che proseguiamo con questo dibattito ascoltando e partecipando, mi sembra che possiamo trovarci tutti d'accordo nell'individuare nella nostra terra, nella nostra isola una vocazione prevalentemente agropastorale. E credo che quindi su questo dobbiamo puntare, a questo dobbiamo rivolgerci per incrementare il reddito della nostra terra e il reddito anche procapite di ognuno dei cittadini, per cui mi sembra quasi paradossale che solamente immaginiamo di impoverire quel settore, di svuotarlo di tutte le potenzialità che ha e che può ancora darci. Mi immagino mi immagino anzi una Giunta che a breve ragioni su una riforma agraria importante, ma se poi non ci restano gli appezzamenti non so cosa potremmo fare. D'altronde sappiamo bene cosa è stato quel momento e quel periodo storico in cui ci siamo orientati verso un tipo di sviluppo quello industriale che poi ha lasciato quelle che vengono definite cattedrali nel deserto. Ma pensavo anche che ragionare sul rispetto del nostro agro possa essere ancora una volta un modo per agevolare il rientro nell'Isola di chi l'ha lasciata, perché non vi trovava lavoro e la permanenza dei giovani che ancora stanno studiando, immagino che si possa pensare a un'agricoltura sperimentale, a una agricoltura esclusiva, cioè con delle produzioni esclusive per le quali diventiamo un punto di riferimento ad esempio nel Mediterraneo ma anche nell'Europa. Per questo mi rivolgo all'assessore Zedda si potrebbe anche cominciare a ragionare su una spolverata alle qualifiche regionali che offriamo ai nostri giovani, perché in agricoltura sicuramente serviranno molte competenze, molte nuove competenze, dalla ricerca, allo sviluppo e dalla capacità di avere mestieri legati all'agricoltura che ancora forse non abbiamo e per i quali dobbiamo preparare i giovani. Io penso che dovremmo concentrarci…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento e un po' per riprendere anche i ragionamenti che stanno facendo gli altri colleghi, perché bisogna appunto avere una visione d'insieme della Sardegna che è un progetto, insomma, che tenga conto dei dati e delle opportunità della nostra Terra. E dai dati voglio partire dicendo che appunto l'Istat ci dice che il ventotto per cento delle case per esempio in Sardegna sono disabitate, sarebbe interessante andare a sapere le percentuali di tutti quei Comuni che fanno parte diciamo così dei vari Agri della Sardegna, per capire la percentuale di case disabitate, perché questo ci direbbe se serve andare a creare nuove abitazioni appunto nell'agro, perché questo è un po' il tema, andare a colpire l'agro senza delle regole precise, significa andare ad incentivare un consumo del suolo che come conseguenze porta naturalmente la trasformazione del paesaggio, la frammentazione del territorio cioè, va a colpire quella identità che è l'identità della Sardegna che è principalmente agropastorale che dovrebbe essere utilizzata anche ai fini di sviluppo dal punto di vista turistico, il nostro Gruppo a prima firma del collega Li Gioi ha proposto anche una proposta di legge che va incontro a intersecare appunto questa nostra cultura agropastorale con dei percorsi turistici. Ecco sfruttare riuscire a coniugare turismo con la nostra agricoltura è un modo giusto di affrontare, di poter sviluppare e dare risorse, economia alla nostra terra e per questo il mio voto sarà favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, continuo quello che stavo dicendo poco fa, naturalmente dichiarando il mio voto favorevole all'emendamento 910, e poco fa stavo proprio facendo un discorso sulla prassi e che era stata seguita per la presentazione di questa proposta di legge, che poi è arrivata adesso in questo Consiglio regionale. Una proposta di legge che è completamente diversa rispetto a quella che era arrivata, alle quattro proposte che erano arrivate poi nelle Commissioni. E allora dicevo che questa è una legge che va ad incidere pesantemente sulla salvaguardia del nostro territorio e lo fa andando proprio in netto contrasto con quello che è la lotta allo spopolamento delle zone interne, facevo poco fa l'esempio di chi è possessore di un terreno all'interno di un paese all'interno della nostra Isola, ovviamente non tenderà più ad andare a coltivarlo, ma sicuramente a venderlo, rende economicamente molto di più. Ma soprattutto non va a salvaguardare quello che è l'agricoltura. E allora nel corso degli anni sin dall'Ottocento l'agricoltura ha costituito forse la più importante fra le attività economiche mondiali, attività che nel corso degli anni ha subito una notevole frenata, ma che ad oggi, grazie anche a quelle che sono le proposte che arrivano da parte dell'Unione europea, cerca invece di rilanciare. Quello che io ho dichiarato poco fa e che manca anche dal punto di vista dell'agricoltura una visione strategica per cui anche quelli che sono i fondi, finanziamenti del 2020 che l'Unione Europea mette a disposizione nel 2020 per il 2020-2027. Infatti le attuali proposte della Commissione europea per il futuro della PAC hanno come obiettivo quello di permettere alla politica agricola dell'Unione europea di affrontare più efficacemente le sfide attuali e future. Dal primo di giugno del 2018 proprio la Commissione europea ha presentato una serie di proposte legislative sulla politica agricola, come ho detto prima per il 2021-2027, e queste proposte intendono garantire la PAC, che appunto la PAC possa continuare a fornire un forte sostegno all'agricoltura europea favorendo la prosperità delle zone rurali e la produzione di alimenti di alta qualità. Vorrei arrivare proprio a questo punto per questo motivo, appunto, la Commissione europea propone a tutti i Paesi dell'Unione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). La mia collega Desirè Manca mi dà l'abbrivio, praticamente il mio intervento, perché andando proprio nel sito ufficiale della Regione Sardegna alla voce Sviluppo Rurale si legge: migliorare la qualità di vita delle aree rurali, valorizzare le produzioni tipiche, rendere competitivi i sistemi agricoli, promuovere la commercializzazione dei prodotti. Lo sviluppo rurale rappresenta per la Sardegna una grande opportunità di crescita economica ma anche un'occasione per valorizzare le specificità regionali, la politica agricola comune ha stabilito nuovi parametri per un'agricoltura che deve difendere qualità e tipicità delle produzioni senza più essere schiacciata dalle logiche di mercato, per questo è stato istituito un regime comunitario di sostegno allo sviluppo rurale, è la strada che l'Unione europea intende seguire per tutelare e rilanciare le aree rurali e assicurare una buona qualità di vita ai cittadini europei. Ecco perché questo è uno degli aspetti positivi per cui noi sardi siamo cittadini europei, uno dei tantissimi aspetti positivi e noi in questo momento in cui abbiamo la grande opportunità di rilanciare il nostro settore agricolo stiamo andando con questa legge a comprimere i territori da utilizzare per la loro naturale funzione. E mi ricollego alle parole dell'onorevole Comandini, che giustamente ha detto che il coronavirus ha compresso l'economia agricola, ma sarebbe proprio il momento di investire su un settore che immediatamente dà risultati e ci darebbe la possibilità appunto di emergere in un mercato mondiale che ha indubbiamente tutto risentito di questa situazione e d'altra parte, come ha detto l'onorevole Caddeo, ci darebbe l'opportunità di riportare nella nostra Isola i nostri cervelli che magari sono andati all'estero, si sono formati magari anche in scienze agricole e tornerebbero qua ben felici di dare alla nostra economia, alla nostra Isola un nuovo slancio. Ecco tutte queste cose, tutte queste belle cose anche scritte, cristallizzate nel sito ufficiale della Regione autonoma della Sardegna vanno a scontrarsi con quella che è la volontà di mettere al centro di questo emendamento 748 il cambio di destinazione d'uso che porterebbe chiaramente ad un uso residenziale come ha più volte sottolineato l'onorevole Comandini, impedirebbe per 12 anni di utilizzare quel terreno per le finalità per cui il nostro Signore l'ha creato, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento in oggetto, per continuare il ragionamento che facevo prima rispetto al tema: qual è la connessione tra l'idea di sviluppo delle aree rurali, quindi dell'agro del nostro territorio, e quanto invece previsto dallo spopolamento. E proprio il tema dell'idea di sviluppo che cosa noi immaginiamo che di produttivo, di positivo possano produrre nelle nostre campagne, se collegato allo sviluppo delle nostre aree interne e soprattutto dell'agro. E allora il tema è che se il concetto di sviluppo è collegato alla possibilità di instaurare la propria residenza nell'agro, con tutte le problematiche che abbiamo detto, è un'idea che non sento di sposare, l'ho già detto prima e lo ripeto adesso, peraltro che ha probabilmente una contraddizione intrinseca se ci si pensa, da una parte facciamo riferimento alla necessità di incentivare la vita, la residenzialità nei nostri Comuni, e poi consentiamo in maniera ingovernata di poter immaginare un Paese che si diffonde nelle campagne con la sua residenzialità, con i problemi sicuramente legati ai servizi che devono essere dati in caso di obbligo da parte delle Amministrazioni comunali di fornire i servizi essenziali alle residenze ovunque esse siano, e dall'altra parte io dico anche immaginando che l'attività delle nostre campagne sia collegata non tanto alla infrastrutturazione dei servizi, ma invece a la possibilità di realizzare una piccola o media casetta in campagna. E questo credo che sia uno dei punti fondamentali sui quali, continuo a dire, spero che ci sia la volontà di fermarsi a ragionare e di rimandare a un'analisi più approfondita tutte queste conseguenze che la norma genererebbe.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, mi rivolgo a lei su una questione dell'ordine dei lavori circa il Regolamento.

Sarebbe possibile introdurre una modifica, per cui noi ad alcuni colleghi non mettiamo l'assenza, loro escono dall'Aula e dal palazzo, e noi si può lavorare serenamente senza chiasso. Grazie!

PRESIDENTE. Grazie! Accolgo la provocazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, voterò a favore dell'emendamento numero 910, a firma dell'onorevole Ganau, voterò a favore perché l'emendamento prova a rimettere in luce, a rimettere in linea questo provvedimento questo e emendamento numero 748, richiamando la legge numero 8, richiamando sicuramente non il partito del no, così come ci state per tutta la seduta etichettando, ma richiamando lo sviluppo armonico, provando a richiamare uno sviluppo che sia regolato anche all'interno dei Piani urbanistici comunali. Perché, vedete, voi nell'emendamento numero 748 scrivete anche che volete salvaguardare le aree agricole da un improprio sfruttamento, ma qual è l'improprio sfruttamento allora - vi chiedo io - che oggi è all'interno delle zone agricole? E' forse quello di non consentire anche a chi non è agricoltore diretto di fare la propria residenza nelle zone agricole? E' forse pensare che una residenza nella zona agricola, e soprattutto in quell'area costiera tanto caro alla nostra isola possa diventare una seconda casa e non effettivamente una residenza? E allora è davvero pensabile che possiate votare un emendamento che consente di superare qualsiasi tipo di regola comunale, qualsiasi tipo di regolamento comunale, qualsiasi tipo di piano di sviluppo comunale, e pensare di andare a deturpare le nostre campagne, pensare di andare a rovinare anche il nostro patrimonio agricolo e forestale. E' pensabile allora che abbiate un sussulto, che abbiate una visione che in questo momento è un po' fumosa. E allora probabilmente, Presidente, l'appello lo faccio a lei, proviamo a fare un passo indietro, oppure un passo di lato, proroghiamo il vecchio Piano Casa e permettiamo di mettere in sicurezza tutti gli investimenti che i sardi fino ad ora stanno portando avanti, con l'ottusità di continuare su questa proposta di legge, su questo disegno di legge. Io credo che non ci sarà nessuna proroga, credo che ci sarà una vacatio, e credo che metterebbe davvero a rischio l'interesse dei sardi, quindi voterò a favore di questo emendamento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 910.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 790.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, e veniamo ai nodi che interessano lo sviluppo dell'agro, con la soppressione del comma, in modo tale da poter salvaguardare l'agro in termini di sviluppo agricolo. Dicevano il collega Comandini e altri circa le problematiche in questa fase, eppure andando a incrociare il dato anche circa le problematiche di sviluppo dell'agro nell'intero Paese, anche nella nostra isola, gli elementi fondamentali che pregiudicano lo sviluppo agricolo sono: l'assenza di ferrovia; il non potenziamento delle navi cargo; porti e aeroporti. Da un punto di vista dello sviluppo delle zone agricole nessun indagine indica che vivere nell'agro sia un elemento che determina la crescita dell'export della produzione agricola, non è così.

L'altro elemento invece che viene sottolineato è quello circa la complicazione ulteriore data al sistema produttivo agroalimentare sardo, in particolar modo in questo caso sono dati Banca d'Italia settore Sardegna, cioè la fotografia dell'economia sarda, sul nanismo delle imprese. Eppure vi sono luoghi dove noi potremmo assolutamente approfondire e prendere ad esempio.

Faccio l'esempio del mio collega Sindaco di Santu Lussurgiu, in relazione alle produzioni di quel territorio. Solo le aziende che si occupano di cibo, non di agro, di cibo, o di turismo legato al cibo in particolar modo sono 50, a queste si devono aggiungere 80 aziende agricole, una di queste, solo una, la Cooperativa pastori ha 100 anni e 100 soci. Quindi 130 imprese, una sola di queste ha 100 soci in un paese di 2300 anime. Provate a chiedere al Sindaco di Santu Lussurgiu, o ad altri, anche se Santu Lussurgiu oggettivamente è una realtà diversa rispetto ad altre comunità della nostra isola, se è un elemento lo sviluppo dell'agro imprescindibile per lo sviluppo e l'occupazione del suo territorio, o se è una cosa che può essere serenamente vanificata e distrutta attraverso l'organizzazione della vita nell'agro non legata all'attività agricola.

Questi sono elementi fondamentali che a mio parere meriterebbero un'attenzione da parte vostra.

Sempre proseguendo nell'analisi della Banca d'Italia per quanto il tempo nell'ambito dell'espressione del parere favorevole, o meglio del voto all'emendamento sia ormai esaurito, vorrei approfondire con voi le questioni legate al turismo agroalimentare, e quanto questo pesi nell'ambito dello sviluppo e della crescita dal punto di vista economico e occupazionale nel Paese. Bene…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). Presidente, naturalmente per comunicare il mio voto favorevole all'emendamento numero 790, e continuerei quello che era il discorso che cerco di portare avanti nei miei interventi. Sempre poco tempo a disposizione. Un po' di tempo fa, forse il mio collega Piu se lo ricorderà, quando ero consigliere comunale a Sassari, lui se lo ricorderà perché era assessore, avevo presentato una proposta, una mozione dove chiedevo di dare i terreni incolti alle persone che non avevano una attività lavorativa. E questo era proprio stata una mia proposta, che piacevano o non piaceva, e comunque era una proposta portata avanti un 4 o 5 anni fa. E voi direte non ha niente a che vedere, no, assolutamente, perché chiedevo anche in quell'occasione che i terreni che rimanevano incolti adiacenti in quel caso a la nostra città, fossero invece messi a disposizione di tutte le persone che manifestavano la volontà di poterli poi coltivare. Quindi già da allora comunque mi vedeva schierata a favore della salvaguardia, della tutela dell'ambiente e anche del nostro territorio, eventualmente con lo sviluppo agricolo del nostro territorio. Però volevo anche riprendere un po' quello che stavo dicendo poco fa relativamente alle proposte che arrivano dalla Commissione europea, delle proposte che sono assolutamente a favore, che vanno a salvaguardare e incentivare l'agricoltura a livello europeo, per cui anche per l'Italia e a maggior ragione per la nostra Regione. E la Commissione europea propone a tutti i Paesi dell'Unione di aumentare il livello di sostegno per ettaro per le aziende agricole di piccole e medie dimensioni. Quindi questo è un punto importantissimo, perché addirittura è la stessa Commissione europea che cerca di tutelare, cercando di intervenire a sostegno anche per l'ettaro che viene indirizzato e che viene coltivato per le piccole e medie aziende agricole. Inoltre cosa fa la Commissione europea, garantisce che la PAC debba promuovere lo sviluppo sostenibile e la gestione efficiente delle risorse naturali come l'acqua, l'aria e anche qua riprende il suolo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, allora il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso, questo è l'emendamento, emendamento all'emendamento 748 della Giunta. Intanto per preannunciare il mio voto favorevole all'emendamento e per sottolineare che effettivamente questo comma 2 ha davvero delle grosse problematiche. Nel senso che il comma 2 dice questo "Nella fascia di mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali è riservata agli imprenditori agricoli a titolo professionale". Adesso è chiaro che quando si parla per slogan tutto è ammesso e non si può costruire nei 300 metri, è quello che è emerso sulla stampa, ma è quello che effettivamente sui testi non emerge. Nel senso che è inutile provare allargando la distanza e consentendolo solo ai poveri agricoltori, lo metto tra virgolette perché quello non è assolutamente il mio concetto di agricoltore, ma è sicuramente per farvi comprendere che dell'agro effettivamente poco importa a questo gruppo di maggioranza, interessa consentire la realizzazione soprattutto in quelle fasce che sono delle fasce protette, delle fasce che per voi dovrebbero essere di tutela, come lo sono per noi. Ma perché effettivamente come diceva ieri nel suo intervento l'onorevole Peru ha iniziato a elencare numeri, "Noi siamo quelli con la percentuale minore", sì è vero siamo quelli che hanno una percentuale minore di consumo del territorio nelle zone costiere perché abbiamo avuto il Piano paesaggistico regionale, perché se torniamo indietro nel tempo e proviamo a ripensare a ciò che stava accadendo nel nostro territorio prima di pianificarlo e provare a dare una frenata a quel sistema di tipo anche speculatorio che stava avvenendo sulle nostre coste, noi a quest'ora probabilmente non potevamo vantare niente, probabilmente non avremmo potuto vantare il turismo che possiamo permetterci di vantare adesso. E per me fare un salto mortale all'indietro e catapultarsi nel passato non è un modo di guardare al futuro con intelligenza e lungimiranza, anzi mi sembra davvero un modo per cercare di portare avanti delle politiche che non sono…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Presidente, in merito all'emendamento numero 790. Ma io, Presidente, mi chiedo come si faccia proseguire i lavori in questa maniera, se realmente dobbiamo stare in Aula a rincorrere gli interventi uno dietro l'altro di un testo che sappiamo benissimo che entro il 31 dicembre non ci arriva così come l'avete proposto. Perché abbiamo tutta una serie di emendamenti presentati dall'opposizione, che sta cercando realmente di far capire quella che è la nostra filosofia, ma anche di cercare un punto d'incontro che in questo momento non c'è, perché se interveniamo soltanto noi è una discussione a senso unico che sicuramente non porta e non agevola la produzione di un disegno di legge di sintesi. Noi stiamo cercando solo esclusivamente di far capire quanto l'agro non vada toccato, quanto invece vada agevolata l'impresa di tutti quei nuovi imprenditori che hanno voglia invece di promuovere, di sperimentare l'agricoltura biologica, di vedere nel territorio, soprattutto quello costiero, non solo ed esclusivamente una un pezzo di suolo da edificare, ma invece un pezzo di suolo che può produrre lavoro e può produrre ricchezza. Sicuramente l'onorevole Mula non lascerà nessuna concessione edilizia nel 2021, perché è vero che questo testo non dà assolutamente modo alle zone interne di poter costruire di più, perché intanto persone non ce ne sono oggi e non ce ne saranno nemmeno domani, ma invece nelle zone costiere questo provvedimento, questo disegno di legge, farà tantissimi disastri e tantissimi danni. Quindi se abbiamo voglia in questi due giorni di continuare a confrontarci confrontiamoci realmente però su quello che si può cambiare, e non lasciare le opposizioni a discutere da sole per poi arrivare a mezzogiorno di domani e capire che è Capodanno e che la legge così come è stata proposta non potrà essere approvata. Riflettete su questo, perché i tempi li decide il Regolamento, non li decide il consigliere Piu. Quindi entro il 31 dicembre non avremo né il Piano Casa e non avremo una legge approvata da quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, io cerco di immedesimarmi in quella che è l'azione di questa maggioranza, ma trovo veramente difficoltà, non riesco a capire come si possa andare contro a come va il mondo, a come va la Comunità europea, dove prevede che l'agro è un bene comune, che il valore economico dell'agricoltura è superiore alla possibilità di edificare nell'agro, che si prevede la possibilità di fare addirittura degli statuti delle aree rurali, per cercare di preservare e valorizzare per altri fini che può essere il valore agronomico e quindi delle produzioni dell'agro, ma anche al fine di valorizzare quel territorio, che è diverso, che non è tutto uguale, così come in Sardegna. Altrimenti il Piano di sviluppo rurale non avrebbe previsto le diverse aree che si differenziano dalla pianura alla montagna, così come nelle aree svantaggiate dove si prevedono diverse contribuzioni anche rispetto a quelli che sono gli aiuti previsti nel Piano di sviluppo rurale. Noi, invece, pensiamo quelle aree rurali, al di là di quelle che sono le proprietà, di valorizzarle ai fini edificatori. Questo è sbagliato, questo è contro ogni pensiero progressista e di futuro e di valorizzazione del nostro ambiente. Non può essere questa la politica che ci può accompagnare nei prossimi anni in questa legislatura. Smettetela, smettetela adesso e cambiate registro rispetto a una politica che deve andare in un'altra direzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente. Questo è un emendamento soppressivo parziale del comma 2 dell'emendamento numero 748. Probabilmente ieri io ho pensato male, mi batto il petto tre volte perché probabilmente ha fatto peccato, però rileggendo questo comma 2 devo dire che un po' ci ho azzeccato, perché chiedo all'Assessore cosa si intende che "nella fascia dei mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali è riservata ad imprenditori agricoli a titolo professionale". Quando è stato scritto questo comma 2 io vorrei capire se si è pensato, mi duole, non soltanto alla Gallura ma anche altri territori a mille metri o si è pensato alle zone interne della Sardegna. Si è pensato che questo comma 2 verrà utilizzato per fini residenziali da chi coltiva patate a Gavoi o viene utilizzato da quelli che hanno delle proprietà agricole vicine alla costa? Questa è una domanda che mi viene spontanea. Io non credo che verrà utilizzato dai produttori di patate di Gavoi questo comma, non credo che vedremo a Gavoi tante costruzioni per fini residenziali vicino alle loro produzioni e soprattutto, caro Assessore, lo dicevo nei miei primi interventi, se voi non mettete un limite temporale per quanto deve essere garantita la residenza, da chi chiede il cambio di destinazione d'uso o chiede di poter realizzare per fini residenziali la propria abitazione lì, per quanto crede lei che quella residenza rimanga a titolarità dell'imprenditore agricolo o cambi di destinazione, diventi un Bed and Breakfast, ad esempio? E quindi entriamo in un discorso di turismo ed entriamo in un discorso in qualche modo di regole che devono essere date nel settore turistico. Allora, Assessore, è chiaro che questo comma 2 è stato pensato per un cambio di destinazione urbanistica a uso diverso da quello che deve fare l'imprenditore agricolo in campagna ed è chiaro che in questo comma 2 c'è la tutta la vostra scelta nel merito su una partita urbanistica, edilizia, di Piano casa, che vede privilegiare un altro settore imprenditoriale, giustamente, ma allora ditelo, e non viene privilegiato…

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Il collega Comandini mi ha anticipato e allora io provo a riprendere il suo ragionamento, perché l'emendamento presentato dall'onorevole Agus quale primo firmatario prevede la soppressione del comma 2, ossia "nella fascia di mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali è riservata agli imprenditori agricoli a titolo professionale". Ora alcune considerazioni. Se si sta andando ad avvantaggiare il mondo dell'agricoltura e delle campagne, perché pensare di far costruire anche a chi non ha un titolo professionale di imprenditore agricolo? Perché far costruire nelle nostre campagne anche coloro i quali è sicuro che non utilizzano quello stesso fabbricato per fini agricoli, ma lo usano per altri fini? Perché pensare che la fascia dei mille metri dalla zona di battigia sia una zona esclusiva al mondo agricolo e nel resto, invece, è possibile speculare? Lo dico perché lo stesso ragionamento si potrebbe fare per le città, l'hanno detto in più occasioni l'onorevole Piu e l'onorevole Ganau per quanto riguarda la città di Sassari, perché se pensiamo all'agro delle grosse città, guardate le speculazioni non esistono solo ed esclusivamente nelle coste, esistono anche nelle città e ce l'hanno pienamente dimostrato. D'ora in avanti ci sarà una deregolamentazione, legittima naturalmente secondo il vostro punto di vista, che non consentirà più uno sviluppo sostenibile, uno sviluppo armonico delle nostre città, delle nostre coste. Esisterà, invece, che chiunque si svegli la mattina e decida di andare a costruire un qualcosa cambi la propria residenza e allora a quel punto potrà tranquillamente pensare di deturpare le nostre campagne. Allora continuo a chiedervi qual è lo sviluppo riguardante l'agroalimentare? Qual è lo sviluppo riguardante l'agricoltura? Cosa c'entra un imprenditore che non è agricolo secondo voi nelle nostre campagne? Qual è la finalità agricola che l'imprenditore può avere nelle nostre campagne se non quella di mera ed esclusiva speculazione? State provando a sviare e lo stesso argomento è quello del tempo della residenza. Non impostando un tempo minimo di residenza voi consentite a chiunque di prendere la residenza per una settimana e successivamente trasformarla…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Quello che voi state facendo ha, secondo me, dell'incredibile. Noi vi abbiamo spiegato che le condizioni perchè questa legge sia approvata entro il 31 sono risicatissime e abbiamo posto un problema che era quello della abrogazione, dell'eliminazione dell'articolo 1, questo che riguarda l'agro. Finora non abbiamo avuto nessuna risposta, andiamo avanti con un muro contro muro. Ma quello che è più incredibile è che questa maggioranza contrapponga lo sviluppo dell'edilizia contro lo sviluppo dell'agro, mortificando di fatto il settore agricolo, che dovrebbe essere uno dei settori portanti su cui investire, creando una grandissima area di edificabile, con una difficoltà per l'aumento dei costi dei terreni all'espansione agricola e con una facile, verosimile, grande manovra speculativa che riguarderà la fascia tra i mille e un metro e i successivi, perché quelle sono fasce di interesse turistico e là ci saranno sicuramente insediamenti di seconde case che non hanno nessun vantaggio per quel che riguarda le dinamiche anche del turismo regionale. Di seconde case siamo pieni e non è quello che ci serve, come è stato più volte detto da chi si occupa di turismo. Le speculazioni saranno sulle fasce e saranno costruite nelle zone periurbane, così come è successo nella mia città, che distruggeranno tutto quel substrato di attività agricole che ancora persistono. Quindi è una manovra che veramente è difficile da capire. O non l'avete capita o, cosa ancora più grave, l'avete capita lo state facendo scientemente. Allora di questo vi riterremmo responsabili perché io purtroppo sono pronto a scommettere che quello che stiamo dicendo sarà la realtà, che le generazioni future dovranno fare i conti con un consumo del territorio eccessivo, con una urbanizzazione selvaggia che comporterà problemi a distanza di tempo. Questo è il problema e questo è quello che voi state facendo oggi con questa proposta di intervento sull'agro. Vi abbiamo chiesto più volte di intervenire, di ragionarci sopra. Avete deciso di andare avanti così. Va bene, andiamo avanti così, noi non abbiamo problemi. La cosa certa è che questa legge non sarà approvata entro l'anno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. Colleghi, Assessori, intervengo su questo emendamento perché più andiamo avanti più mi rendo conto, mi preoccupo e mi convinco del fatto che bisognava, prima di far arrivare questa legge in Aula, approfondire la questione del danno che si sta rivolgendo alle campagne e della stretta correlazione delle sfumature che più ci penso, più ne discutiamo, più mi si fanno chiare in mente e ritengo essere indispensabili da analizzare, e dei riverberi che quello che si sta facendo adesso e le ragioni per cui lo si sta facendo, più o meno palesi o sottese, le abbiamo ampiamente analizzate quest'oggi, siano legate alla questione giovani e possa decidere la giusta o sbagliata risoluzione di una vertenza che è, appunto, la questione giovani che io ritengo fondamentale, e per la quale non voglio dire che la Regione non stia facendo nulla, perché lo dico e lo dico adesso, viste anche le dure critiche che ho rivolto, per esempio, al collega Sanna oggi e anche altre volte, che sottoscrivo in ogni caso, senza alcun tipo di pentimento, voglio rivolgere anche il mio plauso all'azione, per esempio, della collega Zedda, che ha riesumato il Master and back, che è una misura che ritengo indispensabile per poter far crescere i nostri i nostri giovani. Il problema non è tanto il master, quindi non è tanto dare una specializzazione ai nostri giovani, ma il problema è il back, cosa trovano in Sardegna, che cosa gli faremo trovare. Non basterà una mansarda, faccio una battuta, o un seminterrato. Serviranno le condizioni per poter prosperare, colleghi, io questo lo penso davvero. Nel momento in cui si priveranno le campagne, le imprese agricole e l'imprenditoria agricola di notevoli porzioni di territorio questo comporterà che, per esempio, anche le imprese innovative in tema di agricoltura legate ai giovani, penso alla canapa, si è parlato di zafferano, tante sono le colture che stanno facendo sì anche che tanti giovani istruiti riescano a tornare alla campagna, che secondo me è un valore che naturalmente si sta perdendo, comunque caratterizzato da una grande tradizionalità familiare, che quindi lo settorializzi in un certo modo, lo rende anche meno soggetto a una sua evoluzione, ad una sua crescita, anche ad una contaminazione, se vogliamo, da parte di quelle che sono le istanze esterne, le novità che dal mondo esterno ci giungono e che in un'isola come la Sardegna in quanto isolati, in quanto isolani, talvolta non riusciamo a fare nostre. Però tanti giovani, andando in controtendenza rispetto a quelle che sono le nostre…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Come dicevano i colleghi il danno in parte è fatto perché, avendo deciso scientemente di salvare il primo comma, l'unico modo per eliminare questa bruttura è quello di buttare giù l'emendamento di Giunta, tornare al testo originario e consentire, attraverso la discussione degli emendamenti, di intervenire sul testo approvato dalla Commissione. Non lo farete perché avete preso un'altra strada. Questo emendamento va a sopprimere un qualcosa che forse sarebbe, al netto di quello che lo circonda, l'unica parte salvabile di questo testo, cioè il fatto che nella fascia di mille metri si possa costruire in agro solo se si è imprenditori agricoli a titolo professionale. La domanda ovviamente è quella che segue subito la lettura dell'articolo, e cioè dai mille metri in poi non è più necessario essere imprenditori e l'edificazione in agro a chi può essere riservata? Può essere riservata a tutti, anche a quelli che non lo renderanno produttivo, anche a quelli che svolgono tutt'altra professione, anche a quelli che avranno un intento speculativo su quella terra, e questo non è un qualcosa che decidiamo noi, è un qualcosa che avverrà a prescindere dalla volontà di quest'Aula. Subito dopo l'approvazione della legge chi leggerà la legge trarrà da questa motivazioni e porterà avanti le sue azioni in relazione a quello che verrà deciso anche da questa legge. Non c'è stato un ragionamento a monte, non c'è stato per quanto riguarda la valorizzazione produttiva dell'agro e non c'è stato nemmeno per quello che riguarda la valorizzazione del settore edile. Questa proliferazione di casette, che nella vulgata può anche essere confuso con uno sviluppo, è uno sviluppo povero. È un qualcosa che difficilmente potrà arricchire la nostra isola e chi oggi, per le difficoltà economiche, è costretto ad andare via dalla nostra isola. È semplicemente un modo per consentire a qualche impresa di lavoricchiare, magari vendendo prodotti non certo di fabbricazione isolana, e a qualcuno magari di mandare un messaggio compiaciuto a un proprio elettore per dire: "Ce l'hai fatta: quel fazzoletto di terra che ti ha lasciato nonno…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Vorrei dedicare proprio a lei questo mio intervento, anche se magari se ne sta andando.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue LI GIOI ROBERTO.) Perché su La Nuova Sardegna del 28 febbraio 2020 c'è un articolo molto interessante che si intitola: "Sì al piano di sviluppo dell'agro". Sappiamo che l'amministrazione di Alghero, della sua splendida città, che anch'io ho nel cuore, non è sicuramente comunista, diciamo così, perché è amministrata dal Sindaco Conoci che è un Sindaco notoriamente nel centrodestra, e l'articolo recita: "Nuova vita per l'agro di Alghero. Con l'approvazione definitiva in Consiglio comunale del Piano di sviluppo dell'area della bonifica, si apriranno importanti scenari per le borgate della Nurra. Si tratta di uno strumento urbanistico atteso da almeno quindici anni. "Si torna a crescere" esulta Giuseppina Congiu (che lei conoscerà), ex presidente del Comitato di Borgata di Guardia Grande-Corea. L'approvazione di questo strumento urbanistico è una vittoria di tutti gli algheresi secondo il Presente del Comitato di Borgata di Sa Segada-Tanca Farrà Antonio Zidda: "È stato un percorso molto lungo e spesso snervante, ma alla fine abbiamo ottenuto il risultato che le nostre aziende agricole aspettavano da anni. Da oggi si può tornare a parlare di investimenti in agricoltura e si potrà accedere ai fondi dedicati alle infrastrutture del Piano di Sviluppo Rurale". Sulla stessa linea il commento di Tonina Desogos, presidente del Comitato di Maristella: "Finalmente oggi le borgate possono uscire dal letargo forzato al quale erano state costrette per assenza di uno strumento urbanistico adeguato". La cosa interessante è che questo provvedimento è stato approvato all'unanimità con la partecipazione decisiva del centrosinistra in quanto, ahimè, qualche poltrona in maggioranza era vuota, ufficialmente per malattia e altre incompatibilità, ed è quello che si sta verificando oggi. C'è una parte della maggioranza che sarebbe d'accordo nel cassare questo articolo e c'è un'altra parte che, invece, rimane arroccata sulle sue posizioni. Numericamente non possiamo riuscire, purtroppo, perché la matematica è maledetta, a ottenere quello che vorremmo ottenere, però questo è un esempio che sicuramente potrà servire di lezione a quelli che magari sono lì lì per convincersi, perché mi sembra un esempio di ottima politica, non di buona politica. Quindi io ritengo che sia importante che quelli di voi che sono ancora indecisi ci pensino, perché altrimenti questa legge che andiamo ad approvare arriverà come una bomba atomica su questo Piano dell'agro del Comune di Alghero che è stato approvato con tanta sagacia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente. L'onorevole Agus, primo firmatario di questo emendamento, sostanzialmente propone la soppressione del comma 2 dell'emendamento numero 748, quello che riguarda la fascia dei mille metri. Ovviamente se noi prendessimo singoli emendamenti e li approvassimo così probabilmente faremmo un maggior danno, perché vigente il 748, se venisse approvato il 748 senza nemmeno il comma 2 sarebbe anche peggio che approvarlo tutto, quindi sono quegli emendamenti che fanno capire la direzione di marcia nella quale noi vogliamo andare. Se fosse vero, e non me ne voglia l'assessore Sanna, che approvando il 748 vigono le direttive agricole e che in virtù delle direttive agricole non possono costruire in agro se non gli imprenditori agricoli, non ci sarebbe nessun problema, ma se voi nell'emendamento avete messo questo comma 2, è la dimostrazione palese che così non è, e lo sapete anche voi, anche perché un conto è costruire da zero, un conto è comprarsi da un imprenditore agricolo una baracca e trasformarsela in residenza. Io non lo so se voi avete colto la portata degli emendamenti che voi stessi avete fatto, dubito, sinceramente, perché non avete lavorato su un combinato disposto normativo e quindi vedete solo pezzi di quello che avete fatto, avete in testa un obiettivo e l'avete scritto in due righe, ma poi quelle due righe vanno armonizzate con tutto il resto dell'impianto normativo, quindi è chiaro che secondo noi non gira. Già il fatto che un imprenditore agricolo possa utilizzare i suoi capanni per la conduzione del fondo è un qualcosa che è previsto nella norma, è previsto nella 8, che già la 8 richiama le direttive agricole, quindi la 8 era in armonia con le direttive agricole, voi con questo emendamento state entrando a gamba tesa perché tagliate tutta una serie di pezzi della 8 che mettevano ordine in questa normativa, non si può pensare che con tre righe di emendamento voi sistemiate la conduzione dell'agro, rendetevene conto di questo, è che è proprio al di là della posizione politica nostra che voi ritenete preconcetta, non girano questi emendamenti che voi avete fatto, quindi anche noi sappiamo che proporvi solo di espungere il comma 2 non è sufficiente, ma lo abbiamo fatto per farvi capire che così come voi avete architettato la normativa non girerà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente. Per esprimere il mio voto favorevole a questo emendamento nella prosecuzione del ragionamento che facevo anche prima e che faceva qualcuno dei colleghi rispetto a un tema che più discutiamo, più provo anche a ragionare assieme a voi rispetto ai contenuti che sono proposti, più mi rendo conto che il tema delle implicazioni rispetto ad alcuni provvedimenti previsti sono probabilmente ancora più forti, più determinanti rispetto al tema che per me è sempre molto caro, ovvero qual è la visione strategica rispetto alla pianificazione che la Regione Sardegna, e con essa i singoli Comuni che la compongono, fanno del proprio territorio, badate, perché, come dicevamo prima, consentire in una maniera abbastanza ampia e sregolata di poter appunto realizzare, poter insediarsi come residenze in tutto l'agro nei nostri comuni, al di là del fatto che poi questo comma 2 dica che all'interno della fascia dei mille metri, che sono sempre limiti molto curiosi questi che vengono messi e applicati nella concretezza dei nostri territori, possa essere riservata agli imprenditori agricoli a titolo professionale, ecco, questo continuiamo a dire e continuo a dire che credo celi una pressoché totale assenza di visione strategica dello sviluppo collegata alla valorizzazione delle nostre campagne. Questo non significa che appunto in termini assoluti non sia possibile dotare, come nella tradizione agricola delle nostre comunità, dei piccoli fondi o dei fondi da parte dei propri conduttori, ancorché famiglie non imprenditrici, della possibilità di vivere la campagna, ma quello è un tema che non può essere collegato a una legge che vuole dire di trasformare urbanisticamente in termini evolutivi la nostra Regione. Per questo motivo il mio voto è favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, pongo in votazione l'emendamento numero 790.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 790.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 911.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Il 911, un emendamento presentato dai miei colleghi, per cui naturalmente noi voteremo a favore, perché su questo la linea politica e di pensiero è uguale, e quindi volevo continuare quello che era il discorso anche che stavo, che sto cercando di portare avanti nei miei interventi, anche se onestamente tre minuti sono davvero, davvero scarsi, e pochi per poter concludere il mio pensiero politico, però mi sento anche di sposare un po' quella che è la proposta di legge che è stata poi presentata, protocollata anche dall'ANCI, che si lega molto alla lotta per lo spopolamento delle zone interne della Sardegna, e mi sarebbe piaciuto anche sentire l'opinione dei Sindaci dei Comuni della Sardegna, e questa proposta di legge va proprio ad intervenire su quella che è la lotta allo svuotamento proprio delle zone interne della Sardegna: tutti nelle città e tutti nelle coste. Ma per combattere l'effetto ciambella da qualche parte bisogna pur iniziare. Una legge quadro che, ripeto, è stata depositata dall'ANCI in Consiglio regionale, e l'idea è quella di mettere il sardo, ecco perché la condivido e la sposo in pieno, dell'interno a suo agio a casa propria, a casa sua, tutto vicino, tutto vicino andando a considerare la scuola, ovviamente, per cui non più accorpamenti ma la scuola direttamente nel proprio territorio, andare a recuperare e a valorizzare gli ospedali, che devono assolutamente essere a portata di mano, ed infine i trasporti, con un programma di investimento statale per la rete ferroviaria, per migliorare la rete appunto di Sassari, Oristano, Cagliari, Olbia, Nuoro, e per, si legge testualmente in questa proposta che interviene puntualmente anche per non abbandonare le campagne ed andare appunto in città o magari lontano dalla Sardegna, c'è anche un piano per la valorizzazione lontano dalla Sardegna c'è anche un piano per la valorizzazione delle case che ci sono e che non vengono utilizzate, però c'è anche una particolare attenzione alle case non finite, per cui non solo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Signor Presidente, la volevo informare che si sente un forte odore di gasolio in combustione, non so se sia il caso di far verificare questa condizione. Grazie.

PRESIDENTE. Stanno verificando cosa è successo, possiamo riprendere i lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, perché rimanga a verbale; l'assenza precedente dell'opposizione naturalmente è legata a motivi politici.

PRESIDENTE. Grazie per la precisazione.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Noi abbiamo espresso ampiamente le nostre perplessità su questo comma e su questo articolo e aprirei un ragionamento con la maggioranza, nel senso che è chiaro che continuare questo muro contro muro può diventare lungo e improduttivo…

PRESIDENTE. Scusate, è fastidioso l'odore, però non si sente niente, c'è anche il rumore che è molto fastidioso, chi deve intervenire lo deve fare con tranquillità e serenità. Prego, onorevole Orrù.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, dicevo… quindi secondo me, ho letto anche vari post di alcuni consiglieri che scrivono che noi siamo quelli del no, in teoria noi siamo quelli del "non così", nel senso che per noi il Piano casa può essere uno strumento utile, ma sicuramente non condividiamo minimamente questo modo di lavorare, una legge che probabilmente nella storia dell'Autonomia sarda non è mai stata presentata sotto questa forma, davvero poco chiara, poco attenta, poco lungimirante, un qualcosa che noi non possiamo accettare in questa maniera, quindi proviamo davvero a trovare una via d'uscita e partiamo dal presupposto che potrebbe essere approvata nel giro di cinque minuti una proroga al Piano casa esistente, potremmo anche chiuderla qui e fermarci e fare i passaggi che una legge di questa portata necessita, l'interlocuzione con i vari soggetti, da convocare non tanto per ascoltarli o far finta di ascoltare, come è successo nelle Commissioni, ma con una attenzione diversa, con un interesse a provare a scrivere davvero qualcosa di produttivo per la Regione… capisco che l'interesse dell'Aula sia per questo odore particolare che si sente, però… mi fermo perché non c'è l'attenzione e sinceramente stavo dicendo qualcosa che potrebbe essere un punto di… fermiamoci un attimo magari a parlarne.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento e, come diceva anche la collega Orrù, noi in quest'Aula in questo momento da parte della maggioranza veniamo dipinti come quelli del no, in realtà noi siamo quelli del si, si a un agro che possa essere appunto motore di sviluppo per la Sardegna, ma dobbiamo anche dotarlo di quelle opportunità per chi decide di andare a coltivare la terra e vivere nell'agro, ad esempio serve un'intensa infrastrutturazione per combattere anche le distanze, e parlo di internet, ridurre quel divario digitale, e questo secondo me è quel sì, quelle opere che servono, quindi quando si parla di sviluppo si può intendere in diverse maniere e non bisognava appunto fare questa equazione, sviluppo uguale edilizia, perché molto spesso si è fatta questa equazione che non porta a un vero sviluppo d'insieme della Sardegna, se invece si continua su questa strada si sta andando a pensare solo a uno sviluppo che possa durare solo il periodo di questa legislatura, invece noi abbiamo un compito molto più alto, quello di dare una visione che sia più lungimirante possibile, e andare a intaccare i nostri paesaggi è segno di non avere a cuore un certo tipo di Sardegna. Ecco, io da questo punto di di vista credo che sia necessario ripensarci da parte della maggioranza e di andare a guardare oltre un tipo di sviluppo che possa coniugare sia le coste che l'interno, e non prevaricare delle opportunità che in questo momento noi stiamo andando a perdere. Pertanto io dico che è il momento magari di fermarci e di andare a ragionare in maniera diversa, avere il coraggio di tornare indietro e porre questo ragionamento sull'agro in maniera più ampia e più partecipata, coinvolgendo tanti settori che magari in questo dibattito sono assenti. Per quanto mi riguarda confermo il mio voto favorevole all'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento, ci sono delle situazioni che non possono essere superate, questa che stiamo discutendo quest'oggi, e in particolare questo articolo, è una di quelle situazioni che non può essere superata, quindi vi state preparando la strada per creare probabilmente uno dei primi disastri economici di questa di questa legislatura, perché il giorno successivo all'approvazione di questa legge ci sarà un deprezzamento di tutte le aree di espansione, quindi le zone C che sono regolarmente pianificate nei nostri comuni, nelle nostre amministrazioni comunali. Io, anche nella fase di discussione generale, ho provato a cercare di dare il mio contributo per far capire che non c'è una posizione ideologica contraria, rispetto anche al Ppr, che per me certamente non è una Bibbia, anzi, è vero il contrario, va adeguato, va aggiornato, anche un articolo che è stato ripreso nel disegno di legge che va nella direzione di superare un'incongruenza, una difficoltà degli uffici tecnici comunali a far partire lottizzazioni, zone di espansione regolarmente pianificate negli strumenti urbanistici e che confinano oggi con l'agro, quindi c'è un blocco, legato anche ad un'interpretazione errata del PPR, sull'interclusione delle zone di espansione regolarmente pianificate negli strumenti urbanistici, con una norma inserita in questo Piano Casa probabilmente verrà superata, ma non può essere edificare in maniera selvaggia nell'agro che può andare solamente a soddisfare gli interessi di pochi e a svantaggio dei cittadini, delle imprese e di tutto il sistema economico, non da ultimo quello dell'agricoltura e dell'agroalimentare, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente, anch'io vorrei rimarcare il fatto che sento sempre più penetrante questo odore di nafta, sembra quasi la stiva della Tirrenia. Faccio una battuta non vorrei che un moderno Guy Fawkes stesse armeggiando al di sotto del Consiglio nel garage, con gasolio e polvere da… scherzo naturalmente… colleghi… Però vorrei tornare sull'argomento che ho toccato prima relativamente alla questione giovani e l'utilizzo improprio, a nostro avviso, delle campagne sarde. Perché come dicevo tanti giovani anche coloro che non sono familiarmente in maniera tradizionale legati alla terra stanno ritornandoci, stanno ritornandoci utilizzando dei modelli di colture molto innovativi e come dicevo prima anche slegati dalla metodica tradizionale che molte volte aiuta naturalmente ma molte altre volte comunque sia crea, come si può dire, delle gabbie mentali anche professionali che impediscono effettivamente quello che poi è lo sviluppo e la crescita di settori come l'agricoltura, che lo dicevamo i miei colleghi prima citando dati, dati che sono assolutamente inequivocabili è il volano della nostra economia. Ebbene secondo me dovremmo concentrarci di più su quello, che non vorremmo mai volgere i nostri sforzi di natura economica, legislativa anche solo il lavoro di quest'Aula a favorire uno sviluppo che non si confà, non è adattabile nel lungo periodo alla conformazione geonaturalistica della nostra Isola. L'abbiamo visto con la speculazione, la bolla che c'è stata con la industrializzazione della Sardegna, l'industria pesante in Sardegna ha lasciato principalmente solo macerie adesso, inquinamento, disoccupazione, persone sradicate da una vita di lavoro difficilmente riconvertibili all'interno della nostra economia attuale dell'idea di economia che si sta cercando con difficoltà di portare all'interno della nostra Isola, appunto perché, comunque sia, sono figli di un retaggio industriale che alla Sardegna non è mai andato tanto bene e non solo e non ai sardi, perché naturalmente quando si parlava di lavoro siamo tutti contenti, quando si parla di lavoro si è tutti contenti, nel momento in cui si aumentano i livelli occupazionali si è tutti contenti ed è un po' anche lo specchietto per le allodole contenute all'interno di questa legge se vogliamo, favoriamo l'occupazione ma è uno sviluppo effimero, legato solo allo sviluppo di…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente, ma il concetto è sempre lo stesso, quello che stiamo ribadendo da un po' di tempo a questa parte e non vuole essere ovviamente una posizione ostruzionistica la nostra. Molto bene lo ha chiarito la collega Orrù prima nel suo intervento quando diceva che da una parte noi facciamo questo tipo di emendamenti, e io esprimo ovviamente il mio voto favorevole, ma dall'altra parte manifestiamo ampia apertura a una proroga dell'attuale Piano Casa, motivo per il quale riteniamo che questa non sia la connotazione giusta per far ripartire la Sardegna, per la valorizzazione del suo ambiente, del suo Agro ma sia un modo di delegificare che svilisce la portata della norma stessa e incancrenisce posizioni che non hanno trovato in questo provvedimento e affatto soluzione. Per cui la soluzione più semplice che proponeva appunto la collega Orrù, quella di una proroga e l'invito che anch'io rivolgo all'assessore Sanna, che sicuramente lo accoglierà, di prorogare la 8 e poi rivederci in un secondo momento per approfondire meglio con i portatori di interesse e arrivare a un testo che sia sicuramente nella direzione auspicata, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, proseguendo sul ragionamento nella annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 911, cioè circa i dati relativi allo sviluppo che voi vorreste devastare, lo sviluppo futuro e quello attuale, quel poco che c'è in Sardegna, i dati sempre della Banca d'Italia citano che per quanto riguarda il 2019 i 62 milioni di viaggiatori di questi l'80 per cento scelgono l'Italia da un punto di vista turistico per cultura il 31 per cento, con un 40 per cento della spesa totale, inserendola nell'ambito anche delle considerazioni legate alla cultura l'aspetto dell'ambiente; il mare e cioè uno degli elementi che per noi sembra essere indispensabile è meno della metà 9 milioni; la visita ad amici parenti e quindi il cosiddetto viaggio relazionale 8,5 milioni, cioè è identico a quello per visitare le bellezze date dal mare. I viaggi studio arrivano addirittura a una spesa media per viaggiatore di 1400 euro, il viaggio culturale 816 euro, che se mettiamo insieme come dato, culturale si intende cultura e ambiente, se mettiamo insieme il dato dell'80 per cento dei viaggiatori che scelgono il nostro Paese per un viaggio come esperienza culturale il dato è impressionante dal punto di vista di ricadute economiche sul territorio. Non risulta nelle interviste fatte a milioni e milioni di viaggiatori nel corso degli anni che ci sia qualcuno interessato a visitare la villetta di un altro in agro, pare che nessuno visiti la Sardegna e l'Italia per vedere la casa di un altro, se la casa è quella come residenza ovviamente di ambientazione storica, sì, le case di Gramsci per stare alla Sardegna, i luoghi dove ha vissuto Nivola, la casa di Grazia Deledda sì, ma perché è strettamente collegata a case intanto esistenti nel passato e dove c'è un pezzo di storia di arte e di cultura, ma nessuno dei viaggiatori dei turisti interessati alla Sardegna hanno deciso di scegliere l'Isola per guardare le villette a schiera, nessuno, non risulta nell'ambito statistico. Invece le domande a loro rivolte del perché guardano all'Italia e alla Sardegna come meta turistica la risposta è emblematica: è bella. Bene per non distruggere questo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente, l'emendamento 94, all'emendamento 748, 912 scusi Presidente, va in linea coi ragionamenti che stiamo cercando di fare da ore e devo dire ormai da due giorni uno dei problemi principali in Europa è stato quello del consumo del territorio, lei ha fatto bene a ricordarlo all'assessore Sanna in quanto il consumo del territorio è un qualcosa che è di difficile restituzione al patrimonio dell'umanità. In Spagna ne sanno benissimo qualcosa; dieci anni fa la Spagna era presa come modello di sviluppo nel Mediterraneo per quanto riguarda lo sviluppo turistico, c'è stato un grandissimo consumo delle coste da un punto di vista di offerta di residenza ai turisti, tant'è che la Costa Brava basta vederla quando si atterra all'aeroporto per andare a visitare Barcellona ci si rende conto quanto sulla Costa Brava c'è stato il consumo del territorio. Poi si è reso conto nel corso degli anni che quelle costruzioni invece di essere costruzioni necessarie per lo sviluppo turistico di quei territori, erano costruzioni messe in mano della finanza, le grandi società immobiliari, che hanno bisogno di metri cubi per in qualche modo mettersi all'interno di un circuito turistico internazionale al di là che siano pieni o vuoti. Ora quello che noi vorremmo evitare in piccolo chiaramente in questa legge urbanistica è di consumare il territorio più importante, più pregiato, più bello che ha la Sardegna, che è il territorio agricolo. Assessore, noi qua all'unanimità abbiamo votato una legge la richiesta di far riconoscere come patrimonio dell'umanità la Sardegna, l'Unesco, quindi la bellezza, il patrimonio ambientale anche delle nostre campagne, e oggi in piena contraddizione a quella legge che abbiamo votato all'unanimità in Consiglio regionale ci viene proposto che il modello di sviluppo non è quello più legato alla valorizzazione ambientale, artistica, architettonica dell'Agro ma diventa una valorizzazione ambientale a quella di poter cambiare la residenza. È chiaro che questo è estremamente per noi chiarissimo che state cambiando modello di sviluppo e avete idea ben altro che è quello del consumo del territorio. Assessore, noi continueremo a dirglielo in queste ore, continueremo a dirlo fino a stanotte e domani, noi siamo disponibile ad accettare la sua sfida di scrivere insieme la legge urbanistica, insieme facciamo quello che vi stiamo chiedendo da ore, la proroga del Piano Casa sulla quale siamo tutti d'accordo, e da subito scriviamo insieme quello che è veramente il…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, una divagazione nell'ordine dei lavori, le chiederei di verificare, vedo che nel sito della Regione sono stati pubblicati titoli delle delibere di nomina degli amministratori delle aziende sanitarie, non sono cliccabili, vista la sensibilità e l'importanza dell'argomento, le chiederei di fare in modo che vengano rese note e trasmesse il prima possibile al Consiglio regionale. Detto questo ho sentito molti colleghi paventare il rischio di un'impugnazione certa di questo testo, io non credo che l'impugnazione di un testo di una legge regionale sia da vedere come un voto a scuola o all'università, non è così. Il Governo rinvia alla Corte Costituzionale per un giudizio di legittimità costituzionale e il più delle volte lo fa su uno spunto che prima ancora che politico arriva dalle burocrazie ministeriali, che come tutti sappiamo sono le stesse anche quando cambia il colore della maggioranza di Governo e dei governanti. Ciò detto bisogna però mantenere una linea coerente in virtù anche del rapporto con il Governo che sanziona eventuali abusi e segnala alla Corte Costituzionale eventuali abusi contenuti nelle leggi regionali. Ieri per quanto riguarda la discussione in materia di agricoltura, per esempio, si è capito che la linea portata avanti dalla Giunta regionale era quella della più stretta ortodossia al rispetto, appunto, dei principi costituzionali, tanto da non applicare per un anno e mezzo una legge che non era stata impugnata ma che sarebbe potuta finire davanti allo sguardo attento della Corte costituzionale se segnalata da un tribunale amministrativo. Non solo, subito dopo si è anche deciso di scrivere già la sentenza di quel giudizio costituzionale e si è detto: siccome la sentenza è già scritta noi non applichiamo quella legge. Un ragionamento che può anche essere di massima tutela rispetto alle persone interessate, può anche essere, l'unica cosa è che quel ragionamento non può iniziare lunedì e terminare il lunedì pomeriggio, per poi nella stessa aula essere sostituito da un ragionamento opposto e contrario. O si è per la certezza del diritto, e quindi per evitare di esporre terzi all'applicazione di una legge ballerina in balia dei giudizi, e quindi anche in questo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, intanto annuncio il voto favorevole a questo emendamento e riprendo il ragionamento del collega Zedda quando poneva la domanda perché un turista viene in Sardegna, posto che abbiamo appurato che non verrà per vedere la villa in campagna, io mi permetto di andare a leggervi che cosa dice un sito che ha il nome "in Sardinia" relativamente alla pubblicità che viene fatta per le case a un euro e dice questo: la Sardegna non a caso è chiamata terra dei centenari, patria del triplo dei centenari dei Paesi occidentali conserva un microclima e un DNA ha studiato in tutto il mondo. Questo primato in gran parte attribuito al cibo locale e al buon vino. I vini tipici sardi consumati abitualmente dagli abitanti dell'isola secondo recenti studi contengono sostanze antiossidanti in percentuale maggiore rispetto ai vini delle altre regioni, i formaggi sardi contengono una grande quantità di batteri probiotici ed anche la frutta presenta altissime quantità di flavonoidi e polifenoli, i cereali i sardi, inoltre, sono privi delle micotossine presenti nella maggior parte dei cereali coltivati in tutto il mondo e responsabili di numerose patologie, gran parte delle campagne sarde in prossimità dei paesini che hanno aderito al progetto case a un euro presentano un inquinamento nullo ed una scarsissima industrializzazione che permettono ai terreni dell'isola di rimanere incontaminati e produrre alimenti genuini. Ora io credo che questo sia il primo motivo per cui io voto a favore di questo emendamento e sono assolutamente contraria all'emendamento della Giunta che l'emendamento 911 va a modificare. E lo sono non soltanto perché noi abbiamo l'obbligo di consentire, di potenziare, di incentivare la produzione del food in Sardegna con queste caratteristiche, ma anche perché ci stiamo avviando verso la desertificazione e la realizzazione di paesi fantasma all'interno dell'Isola e di questo parleremo nella prossima puntata, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, nell'annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento ricordo all'Assemblea che siamo arrivati in questo momento al settimo emendamento del primo articolo della legge, che ne prevede 21. Quindi diciamo se la matematica non è un'opinione o se è diventata questa io ritengo che anche se stessimo per 24 ore al giorno sino al 31 e stappassimo lo spumante qua la legge non sarebbe approvata, però magari mi sto sbagliando. E mi dispiace che dagli ultimi rumors di questo Consiglio sia venuto fuori che la disponibilità da parte della maggioranza a tralasciare questo articolo e magari trovare una soluzione differente sia tramontata in maniera irreversibile e di conseguenza si sia deciso di andare avanti cocciutamente, però chiaramente queste sono scelte politiche di cui ognuno poi si assume la responsabilità, anche chi sta parlando ovviamente. Anche ricordando quella che è stata la miccia detonante anche nel vostro atteggiamento, cioè l'intervento dell'onorevole Piscedda di stamattina che ha messo a nudo la impraticabilità della vostra proposta che andrebbe a creare un corto circuito giuridico spiazzante, imbarazzante anche per i funzionari che andrebbero ad applicarla. E quindi diciamo che il nostro intervento, a sostegno appunto di quello che diceva l'onorevole Piscedda, sarebbe proprio a favore degli eventuali imprenditori agricoli che decidessero di costruire sul proprio terreno, e a favore eventualmente anche di quelli non imprenditori agricoli, paradossalmente sto parlando, però è proprio così. Tuttavia nonostante questa evidente mancanza di sostanza della vostra norma e del modo in cui voi scrivete le leggi magari dando poi la colpa ai tecnici della struttura, però questo anche questo ciascuno si assume la responsabilità di quello che dice, ritengo che sia assurdo il vostro atteggiamento. Comunque voi volete continuare ad andare avanti così, noi continueremo la nostra strada, perché riteniamo di essere nel giusto, soprattutto per il bene dei sardi, quello per cui tutti noi siamo stati eletti.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 911.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, per chiedere una sospensione di dieci minuti per una riunione delle opposizioni.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 48, viene ripresa alle ore 19 e 32.)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.

Passiamo all'emendamento numero 792.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, nell'annunciare il voto favorevole in quanto l'emendamento proposto dai colleghi Ganau, Agus, Cocco, Orrù, Piu, Deriu, Piscedda e ovviamente accolto nel voto favorevole, che annuncio, da tutti noi, quindi positivamente accolto, tende a tutelare l'agro, in sintonia con quel che diceva poc'anzi la collega Pinna. Cioè le motivazioni che turisti, le persone che visitano la Sardegna, dicono essere quelle che hanno mosso loro nell'idea del viaggio. E' bella dicevamo, l'unico problema che viene detto è: mobilità scarsa, capacità legata alle infrastrutture, il costo del viaggio; accoglienza, buona; cultura e fascino. Quindi elementi che poi si uniscono ad altri fattori che sono arte, cibo, moda, musei, compere, vedremo poi come si struttura questo dato statistico in relazione alle diverse persone che poi visitano i nostri territori. L'83 per cento sceglie le città d'arte ad esempio, che sono anche contesti ambientali, perché pensate ai parchi cittadini di straordinaria bellezza in alcune delle nostre realtà; 65 su cento via web. Quindi hanno anche una facilità di ottenere informazioni sul territorio tramite strumentazione online, quindi noi dovremmo potenziare questi elementi, difficile però mostrare al turista gli interni della casa privata costruita nell'agro. E' molto più facile, anche perché bisognerebbe chiedere l'autorizzazione ai proprietari, ma è molto più facile invece mostrare le opere d'arte presenti nei musei, le bellezze architettoniche, paesaggistiche. Pare che nessun turista abbia rilasciato nelle sue interviste l'idea che sia curioso, morbosamente curioso dell'interno di una futura villetta a schiera costruita nei mille metri dalla battigia, non risulta, forse a voi risulterà perché se la legge va nella direzione che voi state dicendo probabilmente qualche matto vi ha suggerito questa idea visitando la città, essendo molto morboso, deve essere una persona insomma che probabilmente meriterebbe non l'attenzione in una legge ma un trattamento sanitario obbligatorio probabilmente. L'altro aspetto è ad i turisti statunitensi, che hanno delle caratteristiche legate all'immaginario collettivo di tutt'altro genere, perché visitano l'Italia e la Sardegna? Bellezze paesaggistiche, cibo. E voi volete devastare l'agro! Se voi offrite ad un turista statunitense non i prodotti tipici della nostra terra, ma un hot dog, difficilmente rimarrà affascinato dal prodotto che gli offriamo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente. Caro collega, ha ragione, come è possibile poi non parlare degli interni, ha ragione! Quindi, Presidente, voto favorevole dell'emendamento 792, dove viene modificato nel comma 2, nella fascia di mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali, non è mai ammissibile. Quindi come non essere d'accordo con questo emendamento presentato dal PD e i Progressisti. E proprio in riferimento a questo, stavamo parlando poco fa proprio della salvaguardia del suolo e quindi del territorio dell'entroterra sardo, mi piacerebbe tanto sapere che cosa ne pensa anche e l'associazione dei Sindaci, quindi l'ANCI della Sardegna. Mi piacerebbe sentire anche una loro opinione, anche in riferimento a quella proposta di legge che è stata presentata da loro, una proposta di legge che andava a salvaguardare proprio l'interno della Sardegna, andare a salvaguardare quello che è il suolo, il territorio, l'entroterra sardo, proprio per andare ad incidere e andare a lottare contro lo spopolamento delle zone interne. E quello stesso terreno che voi invece decidete di dedicare e ad una implementazione delle costruzioni edilizie, e lo fate in un modo incredibile, togliendo da tutti i punti di vista la possibilità all'agricoltore invece di dedicarsi alla coltivazione delle proprio terreno. Io credo che questa sia una scelta ben precisa, una scelta politica ben precisa che non condivido, nonostante l'Assessore continui a dire che questo è motivo di rilancio economico, è un motivo di rilancio dell'economia della Sardegna, io credo che la Sardegna invece abbia altri punti di forza che non siano prettamente e solo quelli dell'edilizia, anche l'edilizia, ma una edilizia sicuramente pensata in maniera nettamente differente, che abbia una visione strategica e futuristica anche dell'economia della Sardegna. E invece voi decidete proprio di togliere la possibilità di salvaguardare quello che è l'agricoltura della Regione sarda e lo fate in mille modi, e la presentazione di questa proposta di legge è uno dei modi che voi avete scelto. E devo dire che è andata un po' a braccetto con quella che…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, l'emendamento numero 792 all'emendamento numero 748 riguarda il comma 2, il famoso comma 2 di cui abbiamo parlato stasera molte volte, cioè di quello che è possibile fare secondo la vostra scelta, indicazione, nella fascia dei mille metri, cioè l'edificazione di fabbricati per fini residenziali. Io avevo capito male sicuramente, Assessore, nella sua relazione al dibattito sulla parte generale del disegno di legge, perché la parola d'ordine doveva essere la riqualificazione dell'esistente, cercare di migliorare le condizioni dei volumi esistenti. Mai avrei pensato che invece, attraverso un emendamento, il 748, voi volevate introdurre anche quella che era la nuova residenza. Ora è chiaro che quindi noi attraverso il nostro emendamento diciamo che nella fascia dei mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali non è mai ammissibile, perché? Non perché siamo per la politica del no, ma perché noi leggiamo questo emendamento col combinato disposto di una norma che prevede anche che non esiste più il Piano paesaggistico particolare, per cui il combinato disposto in cui viene cancellato il PPR e nello stesso modo voi permettete la costruzione all'interno dei mille metri, io credo che è estremamente facile pensare quello che può accadere. Allora, Assessore, la domanda qual è il vostro modello di sviluppo che avete in testa per la Sardegna dei prossimi vent'anni, che vi stiamo facendo da ore da questa parte dei banchi, io credo che sia molto pertinente. Ora perché vengono i turisti in Sardegna?

Presidente, se disturbo vado via!

PRESIDENTE. No, lei deve rimanere assolutamente! Però l'Aula è un organismo vivo.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Anche maleducato!

PRESIDENTE. Nel senso che la politica è fatta di mediazioni, e molte volte le interlocuzioni tra maggioranza e opposizione servono per migliorare le cose. Quindi non è disturbo. Comunque può continuare tranquillamente, onorevole Comandini, perché la sto ascoltando con grande interesse.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Allora, la domanda qual è il vostro modello di sviluppo, cosa avete in testa per la Sardegna dei prossimi vent'anni è pertinente, perché quella che è la ricchezza della nostra terra, ricchezza dal punto di vista ambientale, architettonico, artistico, va tutelata a tutti i livelli, soprattutto nella fascia più delicata, che è quella della linea di battigia lungo le nostre coste. Allora, Assessore, un attimo di coraggio, noi glielo abbiamo detto, siamo pronti a scrivere insieme a lei la vera legge per quanto riguarda il governo del territorio, la legge urbanistica, siamo pronti a fermarci in questo momento, scrivere insieme questa legge, vedere attraverso quale normativa possiamo migliorarla, però non possiamo assolutamente far passare commi, articoli come questo, che compromettono…

(Problemi tecnici all'impianto microfonico.)

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 48, viene ripresa alle ore 19 e 49.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula. Prego i consiglieri di prendere posto.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. "Nel paradiso del golf 25 ville abusive". "Scoperta una lottizzazione abusiva nel litorale di San Vero Milis". "Case coloniche trasformate in ville a Cugnana, 40 persone rinviate a giudizio". "Una lottizzazione abusiva sotto sequestro sulla costa di Tortolì". "Sequestrata una lottizzazione abusiva". "Costruzioni abusive in aree agricole". "Sequestrate 8 villette ad Assemini". La cronaca giudiziaria regionale, purtroppo, ci ha abituati a troppi sequestri di strutture autorizzate spesso anche per stalle e ricoveri attrezzi, eccetera, ma che, di fatto, erano delle vere e proprie ville. Alcuni di questi abusi sono stati realizzati in zona agricola costiera e in prossimità dei grossi centri urbani (Pula, Sinis, Gallura, Ogliastra, Sassari, Assemini, eccetera), lottizzazioni in area agricola che pensavamo fossero storia passata, ma che probabilmente con questa legge ritorneranno in auge. Questo penso che sia sufficiente per bocciare pienamente il comma 2 dell'emendamento numero 748 della Giunta, che diventerà legge se lo approvate, e per invitarvi ancora una volta a riflettere, perché effettivamente state esponendo sia gli uffici tecnici comunali, che coloro che poi devono dare delle autorizzazioni, a dei grossi rischi, dei rischi che possono essere anche denari pubblici di risarcimento o possono essere anche danari dei privati che magari pensano di poter fare tutto e il contrario di tutto su norme che probabilmente sono al limite della costituzionalità e che potrebbero cadere da un giorno all'altro. Io penso che il ruolo dei legislatori non sia quello di proporre delle leggi di questo tipo. Penso che ci dobbiamo mettere tutti una mano sulla coscienza e pensare di guardare al futuro davvero con occhi diversi. Non condividiamo minimamente questo, ve lo abbiamo detto in mille modi, proviamo a ripetervelo, e sono convinta che all'interno della maggioranza ci sia una sensibilità tale per cui possa anche riprendere un'interlocuzione con noi per provare ad eliminare questo articolo 1 che abbiamo capito non piace neanche ad alcuni della maggioranza. Io non penso di riuscire sicuramente a convincervi più di quello che abbiamo cercato di…

PRESIDENTE. Onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie. Ne ho approfittato per sorridere un po', magari per stemperare un po' di tensione. Prima o poi Freud ci dirà perché.

Alcuni colleghi della maggioranza nei loro profili social ci definiscono quelli del partito dei no. Io francamente penso di essere…

(Interruzioni)

Un organismo vivo sta dando prova di sé da quella parte, Presidente, però non è facile parlare in questo modo.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, però le posso assicurare che questo chiacchiericcio non è per distrazione…

PINNA ROSSELLA (PD). Non riesco nemmeno sentirla, Presidente!

PRESIDENTE. Io però la sto ascoltando con attenzione. Questo non è un chiacchiericcio fine a se stesso, ma è proprio funzionale al miglioramento della legge. Prego.

PINNA ROSSELLA (PD). Io non sento, francamente non sento nemmeno la mia voce. Non ho sentito una parola di quello che lei ha detto.

PRESIDENTE. Scusate, onorevoli colleghi, potete consentire all'onorevole Pinna di svolgere il proprio intervento? Grazie.

PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente e grazie ai colleghi. Dicevo che alcuni colleghi della maggioranza nei loro profili social ci hanno definito come quelli del partito del no. Io credo di appartenere al partito del no, del no all'uso improprio dei terreni agricoli per attività non agricole, del no alla trasformazione degli edifici realizzati per la produzione agricola nell'agro che vengono trasformati in residenza, dico no ad una politica che ha l'obiettivo di svuotare i centri urbani in centri fantasma a favore dell'agro che perde la sua funzione propria. Ora il collega Comandini chiedeva qual è il vostro modello di sviluppo. Il modello di sviluppo è chiaro ed è un modello di sviluppo che è diverso dal nostro.

Io vorrei ricordarvi che la Sardegna, la nostra isola, rientra nell'elenco mondiale delle cosiddette Blue Zone, termine con cui si identificano le aree geografiche dove l'aspettativa di vita è più lunga della media. La longevità dei centenari sardi non è di certo legata alla devastazione dell'agro, ma è legata, si dice, ad uno stile di vita dove l'alimentazione, il cibo ha la sua rilevanza e la sua importanza. Ora se dovessimo fare l'elenco di tutti i prodotti sardi dell'agroalimentare e del food che sono rinomati nel mondo io credo che tre minuti, anzi i prossimi tre minuti per i successivi emendamenti non mi sarebbero sufficienti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

(Problemi tecnici al microfono )

Il Consiglio è sospeso sempre per tre minuti. Riavviamo il sistema per cortesia.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 58, viene ripresa alle ore 20 e 07)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente. Non proverò neanche a chiedere il silenzio. Ringrazio il collega Mura. Questo emendamento che andiamo a votare, proposto dai colleghi Agus, Ganau, Cocco, Orrù, Piu, Deriu, Piscedda, ci dice che "nella fascia di mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali non è mai ammissibile". È un emendamento che sotto certi punti di vista potrebbe ritenersi anche provocatorio, ma allo stesso tempo ci deve far riflettere sulla volontà imperitura e costante da parte della minoranza di instaurare un dialogo, dialogo che si è provato in tutti i modi a troncare, in tutti i modi devo dire, più o meno più o meno rituali. La volontà naturalmente non è essere, come siamo stati tra l'altro definiti, mi pare, terroristi del PPR o talebani del PPR, qualcosa del genere, persone che proprio tengono il PPR come se fosse un feticcio vecchio di 11 anni, che abbiamo sempre detto deve essere, invece, cambiato, e qui guardo i colleghi anche per conferma, ma ne ho perfettamente memoria. Il PPR deve essere cambiato, ma questo cambiamento deve essere discusso insieme. Questa discussione può tranquillamente andare avanti e può tranquillamente anche superare la soglia del 31 di dicembre, che tanto ci stiamo affannando a rincorrere in quest'Aula, in questo modo che io ritengo e sto vedendo non riesce a portare alcun tipo di risultati a livello di interlocuzioni, a livello di costruttività, perché anzi questo provvedimento lo si sta smontando. Io quindi penso se ci sono da parte vostra, e ci sono perché stanno venendo portate, delle idee, giuste o sbagliate che siano, discutibili o da discutere comunque con la minoranza, che queste possono anche superare il 31 di dicembre. La ragione per la quale, invece, siamo qua affannandoci a rincorrere questa scadenza è un'altra, ovvero il fatto che comunque sia entro il 31 di dicembre bisogna approvare la proroga del Piano Casa contenuta all'interno di questa legge. Quindi io penso potrebbe essere anche oggetto di una discussione, qualora voi vogliate veramente confrontarvi con noi e magari portare anche altri elementi da parte della maggioranza, perché vedo anche molta maretta o comunque molte discussioni, anche accese, relativamente proprio al fatto che alcuni valori, alcuni provvedimenti che si volevano portare all'interno di questa legge non sono stati presi in considerazione perché avrebbero aggravato un iter che doveva essere alleggerito quanto più possibile al fine di rispettare il termine che…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. La norma sembra sempre di più una legge macedonia composta da parti non comunicanti tra loro. L'articolo 1 è tra i più compromettenti, sul piano politico ovviamente, ed è quello, forse al pari di quello che consente gli aumenti di cubatura sulle zone F e l'altro che consente l'abitabilità, invece, dei seminterrati, più sconveniente, che mai avrebbe dovuto pensare di entrare, invece, in un testo che comprende una norma, la proroga del Piano Casa esistente, su cui probabilmente era possibile avere un'ampissima condivisione in aula. È una legge macedonia che ci viene presentata, per mutuare il linguaggio dall'urbanistica, al rustico e anche con qualche abuso, e come tutti i rustici ovviamente contiene delle parti che gli stessi estensori considerano perfettibili. Io sono convinto che con qualche giorno di discussione in più, seria, aperta, magari in Commissione e non in Aula, dove è possibile parlare con i tecnici, dove è possibile visionare i documenti e non semplicemente parlare e ascoltare, anche un testo del genere, che noi continuiamo a non condividere sin dalla sua essenza. potrebbe essere in grado di nuocere meno di quello che invece sicuramente in caso contrario farà. Per questo motivo leggi del genere, scodellate in Aula senza discussione, rischiano domani di non essere efficaci e non essere adatte nemmeno a soddisfare i desiderata di chi la propone. La maggioranza in questo mi sembra incartata, se mi è consentito dirlo, e questo è anche testimoniato dall'assenza del Presidente che, come ormai è solito fare nelle circostanze come questa, tende a trovarsi altro da fare; altre volte ha guidato la maggioranza anche in strade che noi non avremmo mai praticato, oggi non c'è e si riserva magari in un prossimo futuro di disconoscere le decisioni che la maggioranza potrebbe prendere in sua assenza. È già avvenuto, si trattava di temi gravi, importanti, seri, ma meno gravi, importanti e seri di questo, e si trattava anche di temi su cui noi, e anche parte di voi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Sembra di ripercorrere l'esperienza e i ricordi, allora da amministratore, da sindaco, del lontano 2009-2014. Vedete, dopo l'approvazione di qualche settimana fa del Piano energetico ambientale della Regione Sardegna si sono riproposti, nei nostri Comuni, nei nostri territori, gruppi di acquisto per installare, in agro, fotovoltaico con distese diciamo di richiesta di superficie di circa 2 ettari. Allora, nel 2009-2014, capitò la stessa cosa: eolico, fotovoltaico, e poi sappiamo le conseguenze, cosa è successo. Così quest'oggi, e nei prossimi giorni, all'approvazione del PL 108, che va in contrasto con tutte le norme vigenti, in particolare con il PPR all'articolo 80, che mira a salvaguardare le attività in agro, e al consumo del suolo, oggi noi con questo PL, in particolare con l'articolo 1, diamo la possibilità anche a chi non è imprenditore agricolo o a chi non è a titolo principale imprenditore agricolo, quindi anche IAP, cosiddetto, diamo la possibilità di edificare in agro; questo è contrario a tutte le norme attualmente vigenti. Vi ricordo che l'approvazione del Piano casa, avvenuta nel 2009, è venuta fuori dopo che la Conferenza Stato-Regioni ha consentito alla Regione Sardegna di legiferare per la crisi dell'edilizia di quegli anni, quindi è uno strumento, è una legge che deve essere utilizzata per un tempo determinato, e non superiore comunque ad anni 10, quindi oggi noi non ci stiamo limitando a prorogare quel Piano casa, ma addirittura stiamo estendendo la possibilità anche di edificare nella fascia dei 300 metri, tra l'altro anche estendendo la possibilità di utilizzare sottotetti in zone D, quindi in zone cosiddette artigianali, industriali, giustificandolo col fatto che bisogna consumare meno suolo… c'è scritto così, lo scrivete voi, che si utilizzano i sottotetti in aree D per consumare meno suolo.

(Intervento mancante a causa di problemi tecnici)

PRESIDENTE. …se dovesse andare di nuovo in avaria proseguiamo e facciamo il resoconto in forma sintetica, vediamo se convinciamo il sistema a non fermarsi più in questo modo.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). … emendamenti che ci troveremo a discutere da qua sino al 2021 in poi, e oltre, e quindi questo tipo di discussione è giusto che vada avanti così, in un processo democratico che vede due parti dell'Aula contrapposte da principi, da filosofie diverse sugli strumenti urbanistici. Noi chiediamo con questo emendamento, col 792, che nella fascia dei mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali non sia mai ammissibile, e crediamo fortemente che un sostitutivo parziale di questo genere vada appunto nella direzione non solo della tutela del suolo, ma che lasci ampio spazio a chi avrà voglia di pianificare, a chi avrà voglia di raccontare un mondo diverso per le future generazioni, e va contro chi oggi, quei pochi fortunati che possiedono pochi pezzi di terreno, si possano arricchire, perché questa è, purtroppo, la verità di questo comma, e noi crediamo realmente in questa battaglia, la stiamo facendo nonostante tutto, nonostante tutto quanto quello che è stato detto sino ad ora da parte della maggioranza, proprio perché va contro ogni tipo di principio che va contro natura, perché questo tipo di articolo va realmente contro tutto quello che è successo oggi, va a favore invece dei disastri che, ripeto, non è un articolo fatto in maniera forse volontaria, è fatto solo perché non si ha altro modo di vedere l'edilizia e di vedere lo sviluppo di un territorio. Credetemi, costruire nell'ettaro e nell'agro è sbagliato, ne abbiamo esempi in Sardegna, ne abbiamo esempi in Italia, ne abbiamo esempi nel mondo, che vanno proprio contro corrente, cercando invece di sviluppare le residenze nelle città urbane, cercando di evitare di disperdere un valore paesaggistico importante che non può essere quantificato in denaro. E allora, se questo articolo, quest'articolo 1 va in questa direzione, noi continueremo ad opporci con tutti questi emendamenti, intervenendo in Aula nonostante alcuni malfunzionamenti dei microfoni, e continueremo a fare battaglia perché questo è quello che siamo chiamati a fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Nell'annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento, ovviamente, volevo parlare del modello di sviluppo per i prossimi vent'anni. Io ritengo che questa, che è un'idea che è stata fatta balenare dall'assessore Quirico Sanna in quest'Aula nel suo discorso di ieri, (…) modello di sviluppo per i prossimi vent'anni non può prescindere da quanto l'onorevole Massimo Zedda sta declamando da cinque o sei interventi, perché la sua declamazione è solo in apparenza scherzosa, ma in realtà guarda molto lontano, perché lui, appunto, scherzosamente parla di bellezze della nostra Isola, di qualità dei nostri prodotti enogastronomici, di turisti che sarebbero allettati dal venire a visitarci, lo fa in quella sua maniera che gli è caratteristica, ma è proprio a questi discorsi che paradossalmente l'assessore Sanna dovrebbe indirizzare il proprio modus operandi. Lui ci ha detto che ambirebbe a una legge urbanistica che avrebbe già in mente, che servirebbe per dare alla nostra Isola uno sviluppo nei prossimi vent'anni, e ritorno a questi vent'anni, anche se le ricordo, onorevole Quirico Sanna, che lei con questo ormai presunto Piano casa, perché non sapremo se e quando sarà approvato, già ne sta perdendo tre, quindi sono 17, che non porta neanche bene, e per come va veloce il mondo adesso tre anni ne valgono venti di un tempo. E qui ritorna anche il concetto numerico, dato che state riprendendo una legge, quella del 94, che ovviamente andava bene per il 94, ma dal 94 a oggi son passati ventisei anni e quindi è chiaro che qualcosa è cambiato, e io ritengo che ci voglia coraggio per cambiare veramente in meglio le sorti della nostra Isola e di questo popolo sardo che il nostro Presidente della Regione, assente anche oggi, dice di avere nel cuore, ci vuole coraggio per cambiare in meglio. Per cambiare in peggio invece basta approvare una legge che risponde esclusivamente a promesse elettorali, è facilissimo: dobbiamo dire sì a tutti, qualsiasi sia la richiesta; è una politica di bassa bottega, che è lontana anni luce dalla politica vera, quella che mette al centro il cittadino, non l'elettore, e questo è un discorso a cui tengo tanto, anche se magari nella ripetitività di questi interventi determinati concetti si perdono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente. Leggendo questo emendamento, per cui dichiaro già immediatamente il voto positivo, mi vengono in mente immediatamente due colleghi, consiglieri dell'opposizione, due colleghi sindaci che, per la loro opera all'interno dei loro Comuni, sono stati premiati all'interno di questo Consiglio regionale, per due ragioni principali, e le dirò successivamente. L'emendamento città: "nella fascia di mille metri dalla linea di battigia l'edificazione di fabbricati per fini residenziali non è ammissibile". Perché ho citato i due colleghi Sindaci? Perché loro, con la loro esperienza, e ne parlavamo in precedenza, ci possono dire la differenza che c'è tra quello che avete scritto voi, ossia che le coste sono solo all'interno dei 300 metri dalla linea di battigia, e quello che invece pensiamo tutti quanti, che c'è un patrimonio decisamente più vasto da tutelare, e la seconda ragione perché tutte e due i Consiglieri, nella loro opera di sindaci, si sono contraddistinti per aver lottato per approvare strumenti urbanistici: uno ce l'ha già fatta, l'altro è sulla buona strada. Strumenti urbanistici che parlano però di gestione del territorio, strumenti urbanistici che hanno una visione di turismo, strumenti urbanistici che non parlano di una deregolarizzazione totale, parlano di una strada, forse più contorta, forse più difficile, ma che è in grado di dare molti più risultati. Bene, questi due colleghi sono Giuseppe Meloni e Salvatore Corrias; Giuseppe era sindaco di Loiri oggi è Consigliere, e Salvatore sindaco di Baunei, e io li inviterei a intervenire, perché nella loro visione di turismo, nella loro visione di insieme e nella loro visione strategica c'è una buona parte di buona politica, c'è una strada che noi vogliamo intraprendere, e non quella della cementificazione selvaggia, ma quella del carico antropico che ha seguito l'onorevole Corrias nella sua opera, quella della tutela delle piccole calette: Cala Sisine, Cala Luna, cala Mariolu, che sono riconosciute in tutto il mondo, tant'è che il Comune di Baunei è anche inserito tra i borghi più belli d'Italia, e non è un caso, non è un caso perché non ha pensato solo ed esclusivamente a costruire, non ha pensato…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. L'intervento del collega Eugenio Lai mi ha stimolato ad intervenire e mi fa piacere che abbia un po' rivisto anche le sue posizioni rispetto a quello che pensava nella scorsa legislatura; in quarta Commissione, lo ammetto, ci siamo scontrati più volte con Eugenio, all'interno della stessa maggioranza, perché Eugenio aveva delle posizioni più radicali rispetto alle mie e gli ho sempre addebitato, lo faccio pubblicamente in Aula, delle responsabilità sul fatto che, ovviamente non era solo, non era l'unico, è probabilmente si è anche pentito di questo vedendo cosa sta accadendo oggi, delle responsabilità sul fatto che non siamo riusciti ad approvare la legge urbanistica. Purtroppo il fatto di non essere riusciti ad approvare quella legge urbanistica, che a mio modo di vedere era una legge che vedeva benissimo l'urbanistica del futuro in Sardegna, tenendo conto dell'esistenza, vivaddio, di un Piano paesaggistico regionale importante che comunque, l'abbiamo sempre detto, deve essere… son costretto alzare il tono della voce in modo importante, altrimenti non mi sento neanche io… un Piano paesaggistico regionale che, l'abbiamo detto anche nella scorsa legislatura, non è un dogma, va benissimo per molti versi, per altri versi va attualizzato e va anche un po' calibrato a seconda delle diverse realtà della Sardegna, e, perché no, prevedere anche il Piano paesaggistico regionale delle zone interne; per quale motivo non si ragiona su questo ma ci si è fermati solamente agli ambiti costieri? Ecco, per dire che questo emendamento, che è una provocazione, serve da stimolo per poter dire che la fascia dei mille metri è una fascia che può essere considerata anche, diciamo così, più importante, da riconoscere per la tutela ambientale rispetto a un numero assolutamente superiore da considerare o, viceversa, non è detto che non si possa fare anche diversamente, magari riducendo questa fascia per poter consentire una edificazione che possa essere rispettosa dell'ambiente. Quindi per ribadire il fatto che sono…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, anch'io non posso resistere alla tentazione del collega, mi sento anch'io libero e uguale, però non vorrei nemmeno mortificare l'organismo vivo nei momenti in cui tende ad immortalare la propria vivacità. Ma al di fuori di tutto, al di fuori di tutto è veramente imbarazzante e difficoltoso, io non sono un interventista in quest'Aula, ma in momenti di questo, come dire, di questa natura mi sento poco motivato a farlo, perché se il nostro atteggiamento da questa parte dell'emiciclo viene letto esclusivamente come ostruzionistico tout-court allora non ci si capisce davvero. Anche perché poi non è che devo annoiare la platea né io né gli altri, credo, esibendo esperienze riuscite, perché questa è la questione, bene ha fatto il collega Eugenio, lo ringrazio a chiamarmi in causa nel momento in cui ha detto che c'è un PUC che funziona, che può essere, anzi è senz'altro integrabile ed emendabile e lo posso dire perché l'ho fatto, l'abbiamo fatto con un lavoro di squadra, di studio e di analisi sotto ogni profilo, un lavoro che è durato cinque anni, in ossequio e conformità al Piano paesaggistico regionale. Il problema non sono le concessioni edilizie che non si rilasciano, noi di concessioni edilizie ne abbiamo rilasciato tante da quando il PUC è in vigore, il problema vero è un altro, se si vuole rilanciare l'economia, noi abbiamo un potenziale in zona F, al di fuori dalla linea di battigia dai 300 ai mille metri lineari, quelli che l'emendamento qua richiama, tale per cui c'è un potenziale edificatorio che andrebbe in zona F, in zona F a realizzare 5600 posti letto per l'Ogliastra, il problema non sono le concessioni edilizie, il problema che non c'è una cultura d'impresa talmente forte, perlomeno da Orosei in giù, e non cito a caso Orosei, tale da poter garantire investimenti di lunga gittata storica. Il problema non sono le concessioni edilizie che non si rilasciano, sono quelle che non si riesce a rilasciare perché non c'è una domanda sufficiente dinnanzi ad un'offerta esaustiva che questo PPR ha garantito, questa è la mia esperienza. Io non devono annoiare la platea distratta ancorché viva con queste esperienze ma vorrei che prendesse atto della loro esistenza, a beneficio di tutti. Il resto sono chiacchiere e facili speculazioni, che a noi come gruppi di opposizione non interessano.

PRESIDENTE. È in votazione l'emendamento… no scusate… potete iscrivervi, no sì ma scusate, vedete la lucina? È facile! Adesso è accesa e prima non era accesa.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, vorrei sottolineare per la decenza del Consiglio che non si può lavorare in queste condizioni, io capisco che ci siano delle interlocuzioni in atto, ma queste interlocuzioni non possono essere fatte in aula, ci sono gli spazi idonei per fare le interlocuzioni tutto quello che serve, ma non si può impedire di parlare tranquillamente a chi deve intervenire, lo dico perché non ho mai visto scene di questo genere, con assembramenti continui e addirittura non si sente quello che si dice, non si sente neanche quello che dice il Presidente. Io lo dico per la dignità dell'Aula, scusate colleghi, non costa niente quando c'è, e capisco l'esigenza di avere delle interlocuzioni, ci si sposta un attimino nell'aula a fianco, si fa quello che si deve fare, si rientra in Aula. Ma così non è proprio possibile lavorare.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Ganau, è evidente che l'opposizione sta attuando una pratica legittima, corretta che è quella di rallentare e cercare di far modificare una legge, è giusto e corretto che venga fatto però non si può chiedere alla maggioranza di essere anche, diciamo, attento e conseguente a quello che voi chiedete. Quindi sono pratiche… dopodiché gli interventi che voi fate grazie al nostro impianto di registrazione, che in questo momento sta funzionando, saranno consegnati ai posteri in maniera chiara, cristallina e adamantina. Quindi do la parola all'onorevole Piscedda.

(Interruzioni del consigliere Ganau)

PRESIDENTE. Io sto garantendo la dignità dell'Aula, dobbiamo garantirla a tutti la dobbiamo garantire a tutti, per esempio evitando interventi con cui ci si alza la voce come sta facendo lei adesso, onorevole Piscedda, garantisca la dignità dell'Aula facendo un intervento, garantiamo la dignità dell'Aula consentendo all'onorevole Piscedda di intervenire. Onorevole Piscedda, prego. Non interrompa l'onorevole Piscedda, onorevole Ganau. Onorevole Ganau sta interrompendo un suo collega. Onorevole Ganau, usi un attimo di rispetto nei confronti del suo collega.

Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Io non mi sono sentito offeso però, no non mi sono sentito offeso! No volevo anch'io stare sul solco degli interventi fatti da chi mi ha preceduto, in particolare dall'onorevole Lai e dall'onorevole Corrias, per dire che anch'io ho fatto il sindaco in anni passati in uno di quei Comuni, come il Comune di Orosei, che ha adeguato il proprio Piano urbanistico al Piano paesaggistico regionale. Quindi per quanto mi riguarda sono uno di quelli che sostiene che l'operazione sia fattibile e acquisire nei propri piani urbanistici il sistema vincolistico previsto dal Piano paesistico regionale non fa altro che consentire a quei Comuni di assumere in proprio la pianificazione urbanistica, quindi l'esatto contrario di ciò che si teme, cioè quando un'amministrazione e gli amministratori che la guidano non hanno nulla da nascondere, non hanno nessun interesse particolare da tutelare, ma lavorano per l'interesse globale e complessivo, l'operazione di adeguamento dei piani urbanistici al PPR è un'operazione che forse è farraginosa, nel senso che dura un po', ma alla fine consente a quei Comuni di potersi pianificare il proprio territorio. Cosa che invece trova il contrasto da questo impianto normativo che voi state proponendo. L'ha detto prima il collega Solinas è chiaro che questo emendamento il 792 sul quale anch'io esprimo parere favorevole è un emendamento provocatorio, perché sostanzialmente dice che in quei mille metri nessuno può fare nulla, e anche per noi come non è un mantra la questione di 300 metri, e non è un mantra la questione del PPR, non è un mantra la questione dell'edificato in area agricola, cioè noi diciamo solo lo si faccia nei modi dovuti e in particolare ci riferiamo alla copianificazione, cioè quello che noi non condividiamo è che il legislatore regionale, su materia che non sono di sua competenza esclusiva, ovvero in materia di paesaggio, pensi di poter legiferare come vuole. Ecco non è così, non è così! Quello che noi chiediamo è il rispetto delle norme che sono sovraordinate rispetto anche alla nostra volontà, e per fortuna che è così, tutto qua quindi parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Io man mano che va avanti il dibattito mi convinco che se c'è una cosa che davvero è mancata in tutta questa faccenda è la parte preliminare, cioè quella che a me appassiona ancora che è la democrazia partecipativa o partecipata come vogliamo chiamarla. Perché penso che, assessore Sanna, mi rivolgo soprattutto a lei, che se prima di scrivere questo disegno di legge voi aveste veramente ascoltato la società, la cosiddetta società civile, ma chiamiamola proprio la gente sarda no, e non solo le istituzioni, guardi io penso ancora a quelle famose assemblee popolari che si facevano nei Comuni per discutere di grandi e fondamentali problemi per gli uomini e per le donne di una comunità. Io credo che sicuramente avreste proposto un disegno di legge su questi temi, ma forse, forse non avreste portato proprio esattamente tutti questi strumenti che volete affermare adesso. Io credo che avreste limato certamente alcune proposte, e in questo caso mi riferisco in modo particolare all'agro, ecco alla costruzione nell'agro, che rischia di essere davvero ingestibile anche per voi, che probabilmente, io non ho motivo di pensare il contrario, tenete moltissimo all'agricoltura sana, all'agricoltura florida che questa terra può dare. Io penso che sia mancato esattamente quel percorso che vi avrebbe consentito di arrivare qui con la coscienza veramente serena. Per cui perché? Perché non fermarsi e ripartire come quando si fanno gli esperimenti se non ha funzionato con una tesi si cambia tesi, si cambiano strumenti e si riparte. Io non credo che ci si potrebbe vergognare per questo. E l'aspetto successivo è quello della prospettiva, io sarei veramente curiosa di sapere come state immaginando la Sardegna con un disegno di legge come questo fra trenta, quarant'anni, come la immaginiamo? Case, solo case, non più produzioni agricole, costretti a importare tutto e certamente non più titolari di prodotti di nicchia, di prodotti veramente di qualità che invece adesso…

PRESIDENTE. In votazione l'emendamento 792 è aperta la votazione, votazione elettronica… è chiusa la votazione vi faccio votare, vi faccio votare, non è un problema. Errore di applicazione, dobbiamo rifare la votazione, che si fa? Dobbiamo ripetere la votazione?! Eh sì ho capito però se abbiamo un problema di registrazione, non abbiamo la registrazione devo far ripetere la votazione. Se abbiamo il verbale bene altrimenti faccio ripetere la votazione! Facciamo ripetere la votazione. Comunque annulliamo intanto questa votazione, annulliamo questa votazione, procediamo con una nuova votazione. Proviamo? Possiamo fare votazione palese, facciamo votazione palese tanto non cambia… chi è chi è favorevole? Chi è contrario? Scusate, scusate non ho chiuso la votazione. Scusate un attimo, chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene il Consiglio?

Il Consiglio respinge.

Poiché nessuno domanda di parlare metto in votazione l'emendamento numero 792. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.

(Non è approvato)

Emendamento numero 794.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Se uno è sano in questo Consiglio si ammala, e non è corretto quello che stiamo facendo oggi, mai nella storia si è verificata una serata come questa. Gruppi, assembramenti eccetera guasti che sono i guasti ormai perenni in questa struttura che non funzionano, sa bene il Presidente che ho votato cinque anni contro il bilancio pur essendo questore. Molte cose non funzionavano. Allora scusi noi stiamo perdendo tempo, io credo che sia opportuno che praticamente si sospenda la seduta, si faccia quello che si deve fare, si aggiorni a domani mattina a un'ora precisa e si lavora nella giornata di domani. Diversamente stare 12, 14 ore seduti fa male. Quindi credo che sia corretto fare questo, perché tanto ci perdiamo per fare un emendamento. Ci saranno condizioni diverse anche fisicamente per le persone. Perché lui sta male in questo momento e certamente abbiamo telefonato a dei medici eccetera e di fatto non può andare in una clinica perché chiusa eccetera e questo non è corretto. Anche perché qui siamo sei mesi per avere una struttura che non arriva mai. Quindi io propongo di sospendere i lavori e di aggiornarli a domani mattina.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Franco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Ma giusto perché ho sentito da questa parte bravo qui e bravo la, giusto per capirci che noi abbiamo intenzione, e credo che l'abbiamo anche provato a fare ci proveremo, di trovare una soluzione anche proponendo alle opposizioni qualcosa, che potrebbe essere diciamo migliorativo rispetto al testo che stiamo proponendo per quanto riguarda l'articolo 1. Qualora non si trovasse una soluzione noi intendiamo continuare a oltranza anche nella giornata del 31, nessuno si offenda nel senso che siamo consapevoli che con questo sistema, che con questo modo andremo a oltranza anche il 2, il 3, il 4, il 5 e il 6 però è naturale che se non riusciamo a trovare una condivisione, e credo che ci stiamo provando a parte le cose che hanno detto i colleghi, e condivido che l'Aula diciamo è un po' non solo distratta però anche da parte nostra, mia ci sono degli atteggiamenti che ci dovremmo anche, diciamo, non solo limitare. Quindi Presidente, se vogliamo accogliere la proposta del collega Oppi, va bene. Io utilizzerei anche questo tempo per fare una Conferenza dei Capigruppo, credo che sia indispensabile per cercare di mettere già in trattativa quella che potrebbe essere la proposta di questa maggioranza e così domani mattina a mente fredda poter ragionare se troviamo quella condivisione per cercare di evitare di farci del male stare qui la notte del 31 e non so a che ora e a stare qui a votare emendamenti che non risolverà comunque il problema però se qualcuno sta pensando di dire tanto si stancheranno e domani finiamo e torniamo a casa non è così bene.

PRESIDENTE. Allora sospendiamo il Consiglio per una Conferenza di Capigruppo. Il Consiglio è sospeso.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 50, viene ripresa alle ore 21 e 09.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.

Comunico l'esito della Conferenza dei Capigruppo, che ha deciso di terminare i lavori per oggi e riaggiornare il Consiglio domani alle ore 10.

È convocata una Conferenza dei Capigruppo domani alle ore 9 e 45.

La seduta è tolta alle ore 21 e 30 .