Bozza provvisoria
CCVI SEDUTA
Martedì 29 marzo 2022
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 45.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 15 febbraio 2022 (195), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. I consiglieri regionali Roberto Caredda, Michele Ennas, Elena Fancello, Dario Giagoni, Alfonso Marras, Annalisa Mele, Giuseppe Meloni, Francesco Mura e Antonio Piu hanno chiesto congedo per la seduta del 29 marzo 2022.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che, con nota del 28 marzo 2022, la consigliera Sara Canu ha comunicato il suo passaggio dal Gruppo consiliare "Riformatori Sardi" al Gruppo Misto. Conseguentemente, ai sensi delle dispozioni di cui all'articolo 20, comma 4 e 5 del Regolamento consiliare, cessa di esistere come autonomo il Gruppo consiliare "Riformatori Sardi", i cui componenti residui sono di ditto assegnati al Gruppo Misto.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 317.
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta all'interrogazione numero 1326 (Risposta scritta pervenuta il 25 marzo 2022).
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 1381, 1382, 1383, 1384, 1385, 1386, 1387, 1388, 1389, 1390, 1391.
Annunzio di interpellanza
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata l'interpellanza numero 173.
Annunzio di mozioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 575 e 576.
Discussione e approvazione del programma bimestrale dei lavori formulato ai sensi dell'articolo 23 del Regolamento.
PRESIDENTE. Possiamo. Il primo punto all'ordine del giorno reca la discussione sulla programmazione bimestrale dei lavori ai sensi dell'articolo 23 del Regolamento. Avete tutti quanti l'elenco dei lavori che sono in carico alle Commissioni e che scandiscono quella che sarà l'attività delle Commissioni medesime.
Metto quindi in votazione la programmazione bimestrale dei lavori. Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.
(È approvata)
Discussione e approvazione della proposta di legge Piras - Giagoni - Ennas - Mele - Saiu - Canu - Manca Ignazio: Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23. Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna (98/A).
Passiamo alla proposta di legge numero 98/A. Avevamo già fatto l'illustrazione delle relazioni, è aperta la discussione generale.
E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, il tema entra in Aula con un'Aula abbastanza confusa; in questi giorni la maggioranza è impegnata in faccende ben più serie, ci auguriamo che finiscano anche velocemente, ossia la questione del rimpasto di Giunta e del rilancio dell'azione amministrativa, ci auguriamo che finiscano velocemente perché è stato l'argomento principe di tutta la legislatura la suddivisione dei posti di potere. E anche l'ordine del giorno di quest'oggi Presidente, le dicevo, rispecchia ciò che sta succedendo in questa legislatura. Fuori da quest'Aula c'è un malcontento generale che tocca tutti i settori; tocca il tema dell'agricoltura, tocca il tema del turismo, tocca il tema della continuità territoriale, tocca il tema del lavoro, tocca il tema dello sviluppo. Noi sembra che all'interno di quest'Aula, o voi sembrate che all'interno di quest'Aula non abbiate chiaro quali siano le priorità che ci sono all'esterno. E allora io discuto volentieri di un tema anche che mi appassiona, perché io sono un appassionato, però lo faccio anche in maniera abbastanza imbarazzata perché, come al solito, in quest'Aula entra un argomento e una legge che affronta solo una piccolissima parte del settore. C'è un tema fondamentale sulla questione della caccia, e l'assessore Lampis ne è pienamente consapevole perché so che ha anche avuto diverse interlocuzioni con le Associazioni venatorie, che riguarda il problema degli Ambiti territoriali di caccia, il fatto che nella nostra Isola la maggior parte dei cacciatori non gradiscano e non vogliano giustamente anche gli ambiti territoriali di caccia, questo tema non viene neanche minimamente sfiorato all'interno della legge, non si cita neanche in un minimo contesto che nella Regione Sardegna la caccia è in deroga, ed è in deroga perché in questo momento storico non si rispettano le normative italiane. E allora Assessore, e anche al presentatore, io mi sarei aspettato una proposta di legge sulla caccia che risolva i problemi, che possa mettere alcuni tasselli fondamentali per rilanciare anche l'economia che lo stesso settore produce nella nostra Isola, che affronti il problema principale anche degli ATC, di come superarli, di come consentire alla nostra legge di interfacciarsi con la normativa nazionale, di come pensare che l'ISPRA regionale possa fare degli studi specifici sulla nostra Isola e comprendere il fatto, per esempio, che su alcune specie ci sono studi totalmente sballati, che non ci possono essere studi sul tordo, per esempio, che sono uguali in Sardegna così come in Germania o in altre Nazioni della nostra Europa. Pensare di fare una proposta di legge sulla caccia solo come spot su qualcosa è un po' il vostro marchio di fabbrica; per carità di Dio, stasera probabilmente andremo a vedere la locandina della Lega "Approvata la legge regionale sulla caccia", la verità è che al prossimo calendario venatorio ci troveremo di fronte agli stessi problemi, Assessori, e questa è la domanda che pongo a lei: nel prossimo calendario venatorio questa legge come inciderà? Ci sarà stesso problema per la chiusura della caccia ai tordi al 31 gennaio? Ci sarà per esempio lo stesso problema relativamente alla questione dei cervi e dei mufloni, degli animali talvolta nocivi per il mondo agricolo? Ecco, questi sono gli argomenti che avrei voluto vedere affrontati all'interno di questa normativa, e so che è estremamente complesso discuterne qui dentro soprattutto per chi non conosce questi determinati problemi, ed è per questo Assessore che mi rivolgo a lei, perché sarà pienamente consapevole delle proteste che arriveranno immediatamente dopo l'approvazione del prossimo calendario venatorio, perché sarà pienamente consapevole del fatto che oggi state dando un'illusione che non si tradurrà in nessuna azione specifica. Sul tema del ripopolamento sono pienamente d'accordo, e chi è che non è d'accordo all'interno di quest'Aula sul tema del ripopolamento? È normale che abbiamo necessità di ripopolare il nostro territorio con quelle specie che in questo momento hanno più difficoltà, è altrettanto vero però, Assessore, che se non si riesce a legare il cacciatore al territorio e non si riesce anche a consentire che tutte quelle attività che si svolgono annualmente, che le associazioni venatorie, che gli stessi cacciatori svolgono annualmente siano messe all'interno di un percorso condiviso e siano anche valorizzate, tutte le norme, o semi norme, o semi articoli che oggi andiamo ad approvare saranno inutili, ed è per questo che ho forte imbarazzo, perché comprendo l'aspettativa che c'è fuori dal Palazzo da parte dei cacciatori su una legge così importante. Noi oggi stiamo provando a dare, voi state provando a dare risposte a una piccola parte del problema, che senza ombra di dubbio è apprezzabile, però non affrontate minimamente i problemi strutturali del comparto. Ed è questo che vi stiamo chiedendo, che sto provando anche a sottolineare, stavo provando a sottolineare anche al relatore di maggioranza, che mi auguro interverrà successivamente, perché in nessun aspetto della norma è citato per esempio il problema degli ATC, glielo ripeto, in nessun aspetto della norma è citato il grande lavoro, il grande valore che anche il cacciatore svolge all'interno del territorio, in nessuna norma è citato il problema che il Sindaco Laconi ha posto anche alla sua attenzione e sul quale lei, Assessore, ha preso impegni ben precisi. Ecco, su questi temi io avrei gradito che ci fosse una risposta, ed è per questo che dico che ancora una volta stiamo perdendo un'opportunità. Poi, ripeto, ci saranno colleghi che saranno bravi a farsi la locandina questa sera, me lo immagino già, da parte di un gruppo politico in particolare, abbiamo risolto tutti i problemi del mondo venatorio, non è così. Stiamo affrontando in maniera parziale, talvolta anche avventata, un tema molto complesso sul quale le aspettative sono tante, l'onorevole Maieli me lo confermerà se interverrà successivamente, sul quale le aspettative sono tante, perché ne abbiamo discusso tante volte, e che questa legge neanche affronta minimamente. Io fossi in voi farei un ragionamento, e credo che l'Assessore con la sua risposta farà lo stesso, almeno auspico che l'Assessore con la sua risposta farà lo stesso, perché si rischia di perdere davvero un'opportunità enorme, dando delle aspettative che non vedranno la luce da qui almeno alle prossime stagioni venatorie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.
CERA EMANUELE (FI). Presidente, in effetti il collega Lai per certi versi ha ragione, condivido alcuni suoi passaggi, perché la proposta di modifica che opportunamente il collega Piras, tra l'altro nel lontano 23 dicembre del 2019, quindi non l'ha presentata adesso in questo momento contingente dove le esigenze sono ben altre, quindi ha ragione il collega Lai dove dice che probabilmente il momento non è quello opportuno e le modifiche alla 23, quindi alla legge quadro sulla caccia, che ormai è datata, perché non dimentichiamoci che la legge 23 è una legge che è stata approvata nel 1998 ed è stata approvata sulla base di un provvedimento nazionale che è ancora pi�� datato, perché la legge di riferimento sulla caccia, la 157, è del 1992. Quindi credo che in modo organico, se non ci sarà la volontà politica di livello superiore di modificare la norma nazionale, tutte quelle modifiche che questo Consiglio regionale nel tempo ha fatto sono in qualche modo cadute, perché vengono puntualmente cassate, perché la materia della caccia non è una competenza primaria della Amministrazione regionale. Quindi da una parte condivido e dall'altra tentiamoci. Cioè il provvedimento che in qualche modo modifica la 23, che ha presentato il collega Piras, almeno tentiamo ecco di riportare un attimino e riconsegnare alla gestione venatoria un ruolo importante del cacciatore, ma non come cacciatore predatore, come cacciatore protagonista della gestione faunistica. E quando andiamo a vincolare quelle poche risorse, dico poche perché probabilmente lì ci sarebbe da aprire una discussione, quelle poche risorse che i cacciatori versano per esercitare la propria passione devono essere vincolate a un utilizzo che vada in quella direzione. Quindi mi trova assolutamente favorevole creare questo vincolo per ripopolare, soggetti allevati di genetica certa, alcune zone del territorio regionale, quindi quelle più marginali, quelle che hanno caratteristiche meno propense all'allevamento della fauna selvatica. Quindi questi presupposti, anche in relazione al fatto che c'è la necessità poi di un contenimento di alcune specie di fauna selvatica, perché quell'argomento l'abbiamo trattato, in questa legislatura abbiamo modificato la legge 23 due volte, sempre in relazione al contenimento della fauna selvatica, perché come ben sappiamo ci sono delle zone particolarmente vocate all'attività primaria, che sono oggetto di puntuale e continuo intervento di predazione da parte di molti selvatici. Quindi quel provvedimento, ancorché le Province stentino nei piani di contenimento e abbattimento e, quindi, si arriva sempre in ritardo, e da qui l'appello all'assessore Lampis affinché, e lui sa bene, le province finalmente continuino a esercitare la propria funzione e che mettano al riparo un sistema agricolo che è fortemente danneggiato. Quindi questo provvedimento di legge che modifica alcuni aspetti, che non sono certamente sufficienti per dare ampia soddisfazione al mondo venatorio, lo sappiamo, lo sappiamo benissimo, ma alcune cose credo che meritino veramente attenzione e che possano trovare un'Aula ancorché, ripeto, e l'ho detto in premessa, gli argomenti che devono caratterizzare il dibattito consiliare sono ben altri, e mi permetto di suggerire quello che è l'intervento principale che il Presidente ha promesso e che aspettiamo arrivi in Aula, che è quello legato al comparto dell'attività agricola, siamo intervenuti in modo consistente nel sostenere la zootecnia sarda, quella dell'allevamento ovino e quello bovino, ci aspettiamo un provvedimento, mi dispiace che non ci sia l'Assessora all'agricoltura, che in qualche modo dia risposte al settore dell'ortofrutta e della cerealicoltura. Quello è certamente un intervento di primaria importanza, in attesa di quello, che auspichiamo possa arrivare in questa Assemblea legislativa quanto prima, queste modifiche che sono certamente insufficienti a dare risposte al mondo venatorio, a creare una condizione per una pianificazione venatoria compiuta, portiamole, e auspichiamo che non ci vengano impugnate, perché il vero rischio è proprio questo, e lei assessore Lampis credo lo sappia meglio di me. Pertanto il voto di Forza Italia sarà un voto favorevole, sarà un voto convinto di modifica alla 23, ringrazio coloro i quali si sono spesi, l'abbiamo vista e discussa in Commissione più volte, c'è condivisione di intenti, ripeto non è certamente una legge compiuta, è una legge che deve essere assolutamente modificata nella sua struttura originaria, oppure, credo che i tempi siano maturi, bisogna in qualche modo creare una condizione per portare in quest'Aula una nuova proposta di legge sulla caccia che dia finalmente risposte al mondo venatorio e che crei una condizione anche per una nuova stesura del Piano regionale faunistico. Quindi, ecco, non è sufficiente, ma approviamola, è già un primo segnale a un mondo venatorio che attende veramente tanti anni una risposta dalla politica sarda.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Presidente, devo dire che sono più d'accordo su quello che ha appena detto l'onorevole Cera, poi non sono riuscito, forse mi sono distratto un attimo, a capire quale fosse il punto di caduta del suo intervento, perché mi è parso di capire che questa legge è una legge comunque incompiuta, che non può dare risposte rispetto a quelle che sono le aspettative che fuori da quest'aula esistono da molto tempo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue COCCO DANIELE.) Però volevo dire che non sono d'accordo neanche con il mio capogruppo perché non credo, e su questo sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto l'onorevole Cera, che oggi le priorità siano il latte d'asina, i camper o la caccia, credo che le priorità oggi siano ben altre, Presidente, e di altro dovremmo parlare. Perché quando stavamo discutendo la legge finanziaria in tutti gli interventi, nelle repliche dell'Assessore, si parlava di Omnibus praticamente pronta, che sarebbe arrivata in Aula la settimana successiva, per dare le risposte che con forza ci venivano chieste dal mondo esterno a quest'Aula, in parte ha rappresentato le problematiche l'onorevole Cera, e invece oggi noi ci ritroviamo qui per parlare ripeto di caccia, di latte d'asina, di camper. Io credo che se c'è una legge, e chiederò che venga anche messa ai voti, che ci sia un'inversione al punto dell'ordine del giorno, perché fra questi argomenti l'unico argomento che in questo momento può essere degno di attenzione è la legge che è stata presentata ed esitata da tempo sulla cannabis sativa, che riguarda moltissime aziende, moltissimi giovani che hanno investito dei capitali importanti e che si vedono vanificati i loro sforzi. Io credo che di questo dovremmo parlare, perché secondo me perderemmo solo del tempo, Presidente, perché già abbiamo sentito quelle che sono le posizioni anche all'interno delle forze di maggioranza. Se quindi questa non è una legge che va bene a tutti, non è una legge che può dare le risposte rispetto alle aspettative che ci sono, perché dobbiamo perdere tempo qui in Aula ad approvare una parte della legge che può andare bene e tutto il resto rimandarlo chiss�� quando. Io questo mi chiedo. Cioè dovremmo riprendere in mano quelle che sono le nostre prerogative, la nostra funzione e le nostre competenze da consiglieri regionali. Perché badate che fra qualche giorno, io ricordo all'aula che il 31 di marzo scade la deroga e la proroga che c'era stata rispetto ai Direttori generali delle ASL rispetto alla nuova riforma, e in questo momento i direttori generali stanno tutti aspettando che l'Assessore regionale alla Sanità faccia una delibera per mettere loro in condizioni di assolvere a quelle che sono le loro funzioni e le loro prerogative. In questo momento i direttore generali non hanno nessun tipo di autonomia né gestionale, né organizzativa, né finanziaria, né contabile, per cui non sono in grado di fare nessuna cosa rispetto a tutte le criticità che da tre anni stiamo segnalando e che anche voi state segnalando. Quindi io vorrei ricordare all'Assessore che intervenga immediatamente su questo aspetto, altro che caccia, altro che tordi, assolutamente, io credo che dovremmo fare tutti insieme una riflessione attenta e chiedo al Presidente del Consiglio di convocare immediatamente una Conferenza di capigruppo per verificare se vi siano le condizioni di variare l'ordine del giorno, perché credo che le priorità davvero non possano essere queste, tra l'altro su una legge rispetto alla quale già dai primi interventi abbiamo capito che non ci può essere un'unità di voto e di intenti rispetto a quello che si vuol fare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, ho ricevuto parecchi messaggi da parte di cacciatori riguardo il testo di legge oggi all'attenzione, si chiedevano come tra tante priorità fosse possibile che il Consiglio regionale avesse scelto oggi di parlare di questo tema. Perché i cacciatori, cari colleghi, in Sardegna non sono cacciatori di professione, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, sono persone che hanno un'impresa e attendono ancora che vengano pagati i ristori, quelli legati al periodo pandemico che ancora molte imprese attendono, sono lavoratori e famiglie alle prese col caro bolletta, il caro energia che sta mettendo sul lastrico famiglie e imprese, sono persone che si chiedono come portare avanti la loro attività nonostante il costo dei carburanti in alcuni casi renda impossibile ottenere dei guadagni necessari per mantenere a lavoro i dipendenti delle imprese e per garantire utili agli imprenditori, chi lavora nel mondo dell'edilizia, geometri, ingegneri, architetti, e ce ne sono persone che lavorano in questo mondo che vanno anche a caccia e che hanno anche questa passione, ci chiedono perché oggi parliamo del coniglio selvatico e non parliamo del fatto che la Regione Sardegna è senza Piano casa e da parte della maggioranza, a parte qualche comunicato stampa scritto in politichese a volte, in italiano porcellino altre volte, ci dice che dobbiamo stare tranquilli e che è tutto apposto, anche se non si capisce quale sia la direzione che si vuole far prendere a quel settore. Possiamo avere idee diverse, ma su questi temi qualche idea voi siete obbligati a portarla in Aula. Non possiamo scoprire che un tema come la continuità territoriale trova una soluzione o ha qualche spiraglio di soluzione perché lo leggiamo sui giornali, mentre l'Aula parla dei conigli, della selvaggina nobile e di altre norme di dettaglio, che in un periodo di pace sarebbe stato normale portare in discussione, ma oggi di fronte alle sfide che ci troviamo davanti, alle crisi aperte, ai temi innegabili ormai che anche i consiglieri, colleghi di maggioranza, dicono appena si trovano una telecamera di fronte, ecco è normale avere un ordine del giorno come quello a cui avete costretto il Consiglio regionale oggi, per la vostra inerzia e inattività? Secondo noi non è normale, perché oggi noi possiamo anche far finta che vada tutto bene, che questo sia l'unico problema della Sardegna, ma fuori di qui questo tipo di discussioni non aumenteranno la credibilità e l'autorevolezza che l'Aula, tutta, ha rispetto a chi ci segue da fuori e di chi ha oggi un bisogno impellente di risposte serie date da quest'Aula.
Chiudo su un altro tema, Presidente, la preoccupazione è che abbiate perso di vista anche l'azione che la macchina amministrativa della Regione sta portando avanti mentre questo Consiglio è distratto e si sta occupando appunto di altri temi. E' del 23 marzo una nota in cui di fatto viene decretata la nomina a Commissario ad acta del direttore generale dei servizi finanziari per l'esecuzione di tutti gli atti necessari connessi all'accertamento e liquidazione dei provvisori di entrata non ancora regolarizzati. Cioè avete messo in mora le direzioni generali, e credo anche quelle degli enti, che ancora non hanno provveduto ai riaccertamenti necessari a chiudere i conti col 2021, a procedere al calcolo degli avanzi di amministrazione, e quindi anche a tutti gli atti propedeutici alla compilazione di quel famoso testo omnibus che quest'Aula avrebbe già dovuto incrociare qualche settimana fa e che, evidentemente, parlano gli atti deliberativi e i decreti, dovrà attendere ancora molto tempo.
Ecco, questi atti meritano attenzione, la discussione dovrà arrivare prima o poi se non in Aula almeno nella Commissione competente, ma io invito tutti a verificare l'attuazione di alcune di alcune politiche e anche il fatto che di solito la nomina di un commissario ad acta viene utilizzata per commissariare altri enti, quando si commissaria se stessa il problema più che di natura politico amministrativa è di natura psichiatrica.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sì, Presidente, passatemi la battuta, le vostre doppiette come sempre sono caricate a salve, perché tutto ci aspettavamo piuttosto che parlare di uno dei vostri cavalli di battaglia, com'era la legge sulla caccia, tutto ci saremmo aspettati ma non quello di parlare di argomenti estremamente marginali sulla caccia, e non è colpa sicuramente della Giunta, perché è una proposta di legge che non viene dalla Giunta, probabilmente la Giunta conosce meglio, qui c'è l'assessore, quali sono le dinamiche e le problematiche che ogni anno vive, soprattutto quando deve essere fatto il calendario venatorio, e il rapporto che ci sono fra le varie associazioni e i ricorsi che ogni anno calano quando viene presentato il calendario. Quindi le doppiette sono caricati a salve, sparano a vuoto, e la vostra proposta oggi è estremamente marginale, è un'occasione persa, non è una legge sulla caccia, diamo il giusto rilievo alle cose. Non è una legge sulla caccia, riguarda un aspetto marginale di modifica dell'articolo 24 e nulla di più, probabilmente verrà anche impugnata, perché entriamo nel merito di alcuni argomenti che non sono di nostra competenza, che riguarda il concetto di reintroduzione e ripopolamento, per cui abbiamo perso del tempo, avete perso del tempo, e un altro obiettivo mancato nel momento in cui sappiamo benissimo invece che sulla caccia, sia perché l'avete detto durante la campagna elettorale e sia perché erano molte le aspettative che avete in qualche modo creato, però anche questa volta quelle aspettative rimangono al palo, rimangono chiuse in quelli che sono i vostri sogni, i vostri desideri e le vostre promesse. Mi dispiace anche aver constatato che anche la modifica del rappresentante designato dall'Associazione degli armieri, a voi molto caro, in qualche modo scompare, e i problemi rimangono tutti sul campo.
Quello che è necessario, lo sappiamo, è una nuova legge; la legge sulla caccia è datata, come ricordava il collega Cera, una legge ormai del 1998, sulla quale ci saremmo potuti confrontare in maniera organica, funzionale, coinvolgendo anche tutte le associazioni e tutto quel mondo che aspetta una legge sarda sulla caccia. Allora, probabilmente stasera approverete queste modifiche, io non so ancora se noi ci asterremo o come ci muoveremo, però, cari colleghi, soprattutto su una questione come quella della caccia che interessa moltissimo i nostri territori, che non riguarda soltanto i cacciatori che vanno quando è aperta la caccia in campagna a svolgere la loro attività, che è un'attività che ha radici secolari, che rappresenta anche un'attività culturale e identitaria, e che riguarda anche il controllo del territorio, cosa che fanno i cacciatori, io credo che su questo, quest'Aula, questo mondo, meritava qualcosa di più; meritava qualcosa di più su cui c'è ancora il tempo di intervenire e noi siamo pronti a confrontarci, con una legge più organica, però stasera probabilmente, come è stato ricordato anche da qualche collega che mi ha preceduto, quest'Aula doveva impegnarsi su temi sicuramente più attuali e più, in qualche modo, all'interno dell'agenda delle esigenze, delle emergenze sociali ed economiche della nostra Isola, e non di dare risposte parziali, inconcludenti e sicuramente che non risolveranno i problemi ancora strutturali che l'attività venatoria ha nella nostra Isola.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (Lega). A volte è divertente ascoltare i colleghi delle opposizioni di sinistra dire agli altri, che oggi sono al governo, di non aver fatto abbastanza, quando loro in materie come quella che stiamo discutendo oggi, nel momento in cui hanno avuto la responsabilità di governo, non di non fare abbastanza ma di fare danni, questo certamente sì, noi è chi questo tema lo conosce non può che dargliene atto. Eppure, con una faccia tosta che io invidio, si alzano dal loro pulpito per dire a noi che si poteva fare di più, loro che non hanno fatto abbastanza, loro che quando hanno avuto la responsabilità di governo questo tema lo hanno trattato ma certo non nell'interesse della Sardegna e dei sardi. Eppure alcune delle considerazioni dei colleghi che mi hanno preceduto secondo me meritano almeno degli interventi.
Intanto sull'ordine di priorità che ci si è dati nel dibattito del Consiglio regionale di oggi, a meno che la memoria non mi difetti, io alla Capigruppo che ha definito l'ordine del giorno di oggi e delle prossime sedute del Consiglio regionale ho partecipato, e nessuno di coloro che oggi si sono alzati in piedi per dire che le priorità della Sardegna erano diverse, in quella sede, che avrebbe dovuto definirle le priorità, ha detto niente di differente. Né su questo tema mi stupisce che i colleghi delle opposizioni parlino d'altro, parlino di sanità, parlino di bilancio pubblico, di residui, parlino di tutto tranne che del tema che invece dovremmo discutere, e io sotto questo profilo non posso che condividere integralmente l'intervento dell'onorevole Cera, anche perché, qui non posso che appoggiarmi a un vecchio adagio, "Il meglio è nemico del bene", e a furia di dire che si può fare meglio rinviando la discussione sulle cose che invece servono… noi l'abbiamo capito il vostro giochetto, voi vorreste che non ci si occupasse di niente per poter dire che questa maggioranza non fa niente, e soffrite provvedimenti come questo che invece recepiscono gli input del mondo che noi vogliamo rappresentare anche nella sede del Consiglio regionale, è piuttosto che preoccuparvi dei nostri post, dei nostri banner, o addirittura - mi riferisco a qualche altro componente dell'opposizione - sembra che soffriate perfino le iniziative che vengono portate sui territori, con accuse, mi riferisco a quelle che sono state rivolte al Partito Sardo d'Azione, che meriterebbero, per la violenza con la quale sono state rivolte, una ferma risposta, e non in sede politica ma in altre sedi perché hanno rasentato la calunnia. Voi vi siete permessi di dire a rappresentanti di questa maggioranza, che vanno nei territori a promettere posti di lavoro: avete perso il senso della misura, avete perso il senso della misura anche oggi! E allora, siccome io questo senso della misura ritengo che lo dobbiamo recuperare nel dibattito del Consiglio regionale di oggi, vi chiedo: considerate le cose che avete detto, perché non avete presentato emendamenti o perché non avete presentato proposte integrative al testo, se davvero volete proporre al Consiglio regionale una visione organica della materia? In realtà vi siete limitati a dire che questa non è una priorità (quando l'avete condivisa nella sede della Conferenza dei Capigruppo); vi siete limitati a dire che questo non è abbastanza, senza aver fatto proposte integrative, e adesso dietro queste argomentazioni vorreste nascondere la vostra sofferenza rispetto invece all'azione che deve essere portata avanti dal Consiglio regionale su questo e sugli altri temi.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
(Segue SAIU.) Perché se è certamente vero che questa proposta di legge rappresenta un passo in un percorso che vedrà anche altri provvedimenti, il mio augurio e anche il mio ringraziamento a tutta la maggioranza e che si vada nella direzione che stiamo seguendo, perché, vedete, questa non è la legge di un Gruppo politico e basta, questa è la legge che viene presentata al Consiglio regionale ma che, ripetendo le parole del consigliere Cera, che non è del Gruppo al quale io appartengo, è una legge dell'intera maggioranza, sulla quale noi abbiamo costruito un dialogo, un confronto, una partecipazione anche nel rapporto con la Giunta, che vogliamo difendere, conservare e richiamare anche oggi.
Perciò andiamo avanti, e io posso prendere questo impegno rispetto ai nostri compagni di coalizione: la stessa lealtà che ci è stata dimostrata in questo caso, certamente avremo modo di restituirla rispetto ai provvedimenti che sono in discussione oggi e che arriveranno dopo, perché per noi è fondamentale continuare sul percorso delle cose da fare nei rapporti di lealtà, di correttezza e di collaborazione delle forze che compongono la coalizione di governo.
PRESIDENTE. Ha facoltà ora di parlare, per la Giunta, l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Gli interventi che si sono susseguiti hanno certamente dimostrato come sul tema ci sia un'aspettativa che proviene da lontano, un'aspettativa che nei contenuti può essere condivisibile anche rispetto a quelli che sono stati i contributi che l'onorevole Lai nel suo intervento ha portato. Il problema degli Ambiti territoriali di caccia è un tema che proviene da lontano, che ci portiamo dietro dalla normativa nazionale, dalla "157", e poi dalla legge regionale numero 23 che doveva dare poi piena attuazione a quella che era appunto la normativa nazionale di riferimento, mi chiedo però perché, onorevole Lai, lei che era presente anche nella precedente legislatura ha consentito che venissero spese risorse importanti del bilancio regionale per la predisposizione del Piano faunistico regionale in attuazione della legge regionale 23 e della "157" che istituiva e prevedeva gli Ambiti territoriali di caccia. Quello stesso Piano faunistico regionale nella precedente legislatura è stato addirittura sottoposto alla valutazione ambientale strategica, tant'è che il giorno che io mi sono insediato, il 4 aprile del 2019, sul portale digitale della Giunta era caricata la delibera di approvazione del Piano faunistico regionale che prevedeva gli Ambiti territoriali di caccia. Noi confermiamo di essere contrari agli Ambiti territoriali di caccia, riteniamo addirittura che la nostra condizione di insularità e il legame, il cordone ombelicale che lega tanti cacciatori che sono residenti nelle città con il territorio debbano essere liberi di poter esercitare l'attività venatoria su tutto il territorio regionale, per poter fare questo però serve che la legge 157 venga modificata dal Parlamento. Quindi mi consenta innanzitutto di rivolgere un appello - lo faccio a lei ma penso di poterlo rivolgere a tutte le forze politiche, soprattutto a quelle che in questo momento sono forza di Governo -, nel Parlamento nazionale anche lei ha dei riferimenti importanti, tra l'altro presenti all'interno dello stesso Governo: sensibilizziamo queste persone rispetto all'esigenza di riconoscere per la Regione Sardegna l'ambito territoriale unico di caccia, da configurarsi entro il perimetro della Regione stessa, questo consentirà di avere finalmente un Piano faunistico regionale che possa superare anche le annose problematiche che poi riscontriamo annualmente nella predisposizione del calendario venatorio; problematiche che certamente ci portiamo dal lontano. Però permettetemi di dire che questa Amministrazione regionale, questa maggioranza, sui temi dell'attività venatoria ha forse segnato con i fatti la discontinuità rispetto al passato, perché sempre alla data del 4 aprile del 2019, cioè nel giorno in cui io mi sono insediato, lei potrà confermare che da oltre due anni la caccia alla "nobile stanziale" era vietata in Sardegna, perché puntualmente non si raggiungeva la superficie vocata tale da giustificare i censimenti che consentissero poi l'apertura della caccia a quelle specie. Che cosa abbiamo fatto noi? All'atto del mio insediamento, approfondita la problematica, ho chiesto che in aggiunta alla superficie da censire riconducibile alle "autogestite" fosse ricompreso anche il territorio libero, che abbiamo censito facendo una specifica direttiva in capo sia al Corpo forestale e di vigilanza ambientale che all'Agenzia regionale Forestas, e dal 2019 è possibile andare a caccia, naturalmente in maniera contenuta e con le dovute prescrizioni, sia alla lepre che alla pernice. Sul coniglio penso che sia condivisibile l'assenza della specie, a tal proposito nell'ultimo Comitato faunistico regionale ho dato mandato alla rappresentante dell'Assessorato della sanità di prevedere uno studio che possa vederci protagonisti insieme all'Agenzia regionale Forestas, e utilizzando anche il ruolo che viene assegnato alla Provincia all'interno della legge 23, di poter prevedere piani di ripopolamento specifici.
Così come occorre sottolineare quale sia stato lo sforzo maggiore che questa maggioranza ha consentito nel momento in cui ha programmato maggiori risorse a favore delle "autogestite" per fare i censimenti, perché più "autogestite" fanno i censimenti più risorse servono per ripagare della professionalità prestata da parte dei tecnici che fanno questo tipo di attività, e anche in questo caso gli atti di programmazione economica che ha fatto la Giunta su mia proposta ne sono testimonianza.
Lo scorso anno i Tribunali amministrativi di tutta Italia, tranne della Puglia, hanno bloccato la caccia in preapertura per la tortora perché era assente un Piano di gestione nazionale della specie: voi sapete che la Regione Sardegna, nello specifico io, ho il coordinamento della Commissione ambiente della Conferenza delle Regioni, e all'interno di quella sede abbiamo svolto ungrande lavoro in pochi mesi per portare ad approvazione quel Piano, il quale prevede già dal prossimo anno la possibilità di cacciare in preapertura la tortora.
Il problema dei cervi. Ho il piacere di comunicare che domani alle ore 12 e 30 sarò a Roma e incontrerò il presidente di Ispra, il problema del cervo però va superato ancora una volta all'interno della legge 157, perché il cervo sardo come specie non è il cervo che c'è in Toscana, in Trentino o da altre parti, è una specie che non può essere cacciata, quindi noi dobbiamo andare a dire ad Ispra che la concentrazione del cervo sardo in particolari zone sta creando problemi di tipo sociale, economico e anche di ordine pubblico. Il problema dei cervi rientra nel più ampio dibattito che riguarda i piani di abbattimento: io posso dire di aver approvato in Comitato faunistico regionale tanti piani di abbattimento, soprattutto riconducibili alla specie degli ungulati, quindi i cinghiali.
Le modifiche alla legge 23 che oggi portiamo in discussione forse non saranno in grado di superare queste annose criticità che la legge 23 rappresenta, però certamente possono segnare un ulteriore passo di discontinuità rispetto al passato, trattandosi peraltro di tematiche che abbiamo discusso in Commissione, dove la stessa Commissione ha apportato modifiche ed elementi migliorativi importanti al testo che oggi viene discusso. Tutte le altre modifiche potranno trovare accoglimento anche grazie ad un lavoro che stiamo facendo all'interno di un tavolo tecnico istituito presso il mio Assessorato, e in particolar modo nella Direzione generale della difesa dell'ambiente. Questo per significare che forse per certi temi non è mai il tempo giusto, però puntualmente il tema tornerà nei trenta giorni prima della campagna elettorale, quando tutte le forze politiche proveranno a dire ai cacciatori che le loro istanze sono legittime e devono trovare priorità all'interno del dibattito politico. Io penso che la giornata odierna possa dimostrare che non è più rinviabile dare dei segnali importanti ad una categoria che nell'esercizio della propria attività produce anche degli indotti economici di cui l'intera Isola può beneficiare.
PRESIDENTE. Grazie Assessore. Dichiaro chiusa la discussione generale e metto in votazione al passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente. Io vorrei chiedere all'Assessore quando inizia a parlare della legge, perché nel suo intervento, che è stato un intervento anche bello, appassionato, per carità di Dio, non ha parlato minimamente della proposta di legge, ha parlato di tutt'altro, talvolta anche in maniera abbastanza confusa e confusionaria. Perché, Assessore, tutti quanti sappiamo che gli studi sulla pernice sono avvenuti grazie al finanziamento della Giunta precedente, solo l'onorevole Saiu non lo sa. Tutti quanti sappiamo che in questi anni, proprio perché si tratta l'argomento della caccia in maniera superficiale, i calendari sono stati quasi sempre impugnati e talvolta anche cassati. Tutti quanti sappiamo, soprattutto lo sa chi esce e chi pratica lo sport della caccia, quanto lei con le sue decisioni ha esposto i cacciatori a rischi, perché l'apertura della caccia e il giorno dopo il comandante della Forestale che diceva che quella giornata non era consentita, ha esposto i cacciatori a forti rischi. Quindi quello che le stiamo chiedendo noi non è l'impegno, perché questo glielo possiamo anche riconoscere, le chiediamo solamente di affrontare il tema in maniera complessiva e seria, e non glielo abbiamo chiesto solo noi ma anche l'onorevole Cera, che conosce benissimo l'argomento facendo anche parte di una delle associazioni venatorie più importanti. Quindi non è una cosa che viene solo dalla nostra parte politica, solo l'onorevole Saiu continua dopo 3-4 anni ad usare lo slogan che l'opposizione deve guardare a che cosa ha fatto: i sardi stanno guardando bene cosa state facendo voi e l'onorevole Saiu dovrebbe uscire nelle strade di Nuoro a chiedere cosa ne pensano i sardi della sua attività politica. Perché l'ha detto il coordinatore della Lega Giagoni in un'intervista a Videolina qualche giorno fa che ci sono temi che non sono importanti e che si stanno discutendo in questo momento, non ha detto l'opposizione l'ha detto il suo coordinatore. Quindi dovrebbe prendersela con chi lo rappresenta a livello regionale e non con noi, perché non c'è bisogno che lo diciamo noi che non state affrontando i problemi dell'Isola ve lo stanno dicendo i sardi. E badi, onorevole Saiu, io la campagna la conosco esco e la pratico sia come attività agricola sia come sport, so riconoscere un asparago selvatico da uno asparago coltivato, non tutti in quest'Aula se lo possono permettere. Quindi l'invito che faccio a tutti è di usare prudenza quando un tema non si conosce. E allora l'onorevole Sau che di tutto ha parlato tranne che di questa proposta di legge stasera sarà il primo a fare quello spot, come è solito fare la Lega su Facebook, "abbiamo risolto anche questo!", quando invece di risolto non c'è nulla in questa legge e anzi andrebbe…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io credo che la legge se dovesse essere approvata per come è stata presentata sarà sicuramente impugnata. Però a parte questo io credo che i colleghi della maggioranza, e il Capogruppo della Lega in particolare, prima di parlare dovrebbe leggersi i giornali, ascoltare le interviste perché ha ragione l'onorevole Lai, proprio ieri l'onorevole Giagoni uscendo dal vertice di maggioranza ha detto che lui non era assolutamente d'accordo che oggi non si parlasse del comparto primario, del comparto agricolo, di esigenze che ci sono al di fuori di quest'Aula e si ponessero all'attenzione dell'ordine del giorno argomenti che lui riteneva non importanti in questo momento e non prioritari. Che si dovesse parlare del comparto dell'agricoltura non l'abbiamo detto noi da questa parte l'ha appena detto il capogruppo di Forza Italia, quindi è inutile che qualcuno si arrampichi sugli specchi.
Io parlo di sanità perché c'è necessità di parlare di sanità, perché c'è gente che non riesce a fare gli esami che non si riesce a curare, che non si riesce a far ricoverare. Ci sono i direttori generali, l'ho detto prima, che sono stati nominati e non sono ancora in condizioni di poter fare i direttori generali, perché manca la delibera dell'Assessore che non dà loro quelle prerogative, che non assegna loro i contingenti minimi per cui non possono operare.
Ritorno all'ordine del giorno. Io ripeto quello che ho detto prima, non c'è accordo in maggioranza per questa pseudo legge, perché non risolve nulla, è un palliativo, un mezzo bicchiere di acqua fresca. Quindi dico ma perché non torniamo in Commissione facciamo una legge come voi stessi di maggioranza avete chiesto e diamo una risposta perché nessuno ha detto che non è giusto, che non è importante la caccia in Sardegna, però proprio perché è importante se dobbiamo fare un provvedimento facciamo un provvedimento importante non un provvedimento spot, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Andrea Piras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIRAS ANDREA (LEGA). Sì Presidente grazie, io intanto ringrazio tutta la maggioranza, ringrazio l'assessore Lampis, questo come hanno detto ampiamente anche i miei colleghi è un primo tassello verso una riforma più organica della legge 23 del '98 ormai datata. Questo era uno dei nostri cavalli di battaglia come maggioranza, non parlo solo del mio partito ma anche degli altri partiti di maggioranza, che abbiamo promesso in campagna elettorale, a differenza di quello che ha fatto la sinistra che ha solo promesso e mai mantenuto. Infatti, i cittadini sardi, compresi i cacciatori, hanno votato per questa maggioranza. E poi volevo fare una precisazione all'onorevole Lai, lui grande esperto della materia, ha proposto, qualche volta devo dire che ho apprezzato anche l'impegno, una proposta di legge sempre in tema di modifica alla 23 peccato purtroppo che però la Commissione ha impugnato otto dei suoi articoli, quindi qualcosa non quadra, onorevole Lai. D'altronde citando delle norme in cui diceva che si potevano cacciare delle specie protette, vietate dalla 157, e quindi mi dispiace onorevole Lai deluderla ma evidentemente questa maggioranza ha le idee ben più chiare di voi in questo tema. Ringrazio tutti ovviamente come primo firmatario di questa legge sono molto orgoglioso di aver portato, appunto, come ho detto prima un primo tassello verso una nuova modifica organica della 23, grazie a tutti prego.
PRESIDENTE. Onorevole Comandini rinunzia, quindi mettiamo in votazione…
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Chiedo la votazione elettronica, grazie.
PRESIDENTE. È stata chiesta la votazione elettronica per il passaggio all'esame degli articoli.
(Durante le fasi di votazione il sistema elettronico presenta ritardi)
È annullata la votazione e la riapriamo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
(Durante le fasi di votazione i consiglieri di minoranza contestano la nomina del consigliere Roberto Deriu in qualità dati segretario dell'opposizione.)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
(Durante le fasi di appello i consiglieri Stefano Tunis e Gianfranco Ganau discutono in merito alle procedure adottate nella precedente legislatura.)
Passiamo quindi all'articolo 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente per porle due domande. La prima è che i Segretari d'aula sono solitamente uno di maggioranza e uno di opposizione. Quindi per capire anche come opposizione chi è di maggioranza all'interno dei Segretari d'Aula. La seconda domanda che le pongo, onorevole Cuccu. è giusto che si dica, la seconda domanda che le pongo è in termini regolamentari. Lei ha chiamato l'onorevole Deriu a svolgere il ruolo di segretario d'Aula quando anche oggi, nonostante le sollecitazioni da parte del mio Gruppo, e da parte del sottoscritto che sono Capogruppo, l'onorevole Deriu ad oggi non è Segretario d'Aula. Quindi invito l'onorevole Deriu comunque a non svolgere il ruolo di segretario d'Aula, e invito lei, Presidente, a rispettare il Regolamento. Il Regolamento è chiarissimo, segretario d'Aula ho dato più volte debba chiamare si poteva chiamare l'onorevole Ganau, cosa che succederà adesso con la prossima votazione.
PRESIDENTE. Onorevole, il Segretario non poteva farlo, lo sa benissimo, l'avrei chiamato, le spiego, però guardi io ascolto… tanto non ha la parola. Le spiego, avrei chiamato volentieri l'onorevole Ganau se non fosse stato Capogruppo, e quindi il problema che per quanto riguarda il rispetto del Regolamento nessuno può dirmi che io non rispetto al Regolamento, tutte le critiche posso accettare tranne quello del mancato rispetto del Regolamento, e voi sapete bene. Io capisco la dialettica, la rispetto ma nessuno si azzardi a dire che non rispetto il Regolamento.
Articolo 1 è stato presentato un emendamento… No, scusate, l'articolo 2 perché l'articolo 1 è stato soppresso dalla Commissione.
Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 sono stati presentati gli emendamenti numero 5 e 1, un soppressivo totale e un aggiuntivo
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Mi sembra di capire, Presidente, che l'onorevole Cera volesse ritirare l'emendamento, giusto?
PRESIDENTE. A me serve il parere sugli emendamenti numero 5 e 1. È contrario il parere?
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. No, il parere è favorevole, però se lo vuole ritirare non lo so.
PRESIDENTE. Ce ne sono due emendamenti, il 5 e l'1.
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. C'è quello di Cera, e poi…
PRESIDENTE. E poi di Comandini-Ganau. È il primo emendamento, il numero 5.
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Non ce l'ho, non ce l'ho.
PRESIDENTE. È un emendamento soppressivo totale. Glielo leggo: "L'articolo 2 è soppresso".
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.
CERA EMANUELE (FI). Solo per dire che questo emendamento ormai è superato perché questa norma l'abbiamo inserita all'interno del testo dell'omnibus che è stato poi approvato, quindi quando presentai l'emendamento alla modifica alla "23" era attuale, ora non lo è più. Quindi ritiro l'emendamento perché non è più attuale, grazie.
PRESIDENTE. Scusate, per evitare… onorevole Orrù, lei che è la più giovane può venire per svolgere le funzioni di Segretario d'Aula?
Sto mettendo in votazione l'emendamento soppressivo. Chi è favorevole? Mettiamo in votazione il mantenimento del testo, sto mettendo in votazione il mantenimento del testo.
(Interruzioni del consigliere Daniele Secondo Cocco)
PRESIDENTE. Non è più Capogruppo lei.
Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
LAI EUGENIO (LEU). Per chiedere il voto elettronico su tutto.
PRESIDENTE. Onorevole Lai, con queste sostituzioni…
(Interruzioni del consigliere Daniele Secondo Cocco)
PRESIDENTE. Rispettiamo il Regolamento. Onorevole Cocco non si… Non può chiedere il numero legale, bisogna votare.
Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie Presidente, chiedo sull'ordine dei lavori di sospendere la seduta per consentire un confronto con i Capigruppo di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Il consiglio è sospeso.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 05 viene ripresa alle ore 18 e 15.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula, prego i colleghi consiglieri di riprendere il loro posto. Eravamo all'articolo 3, e credo che qualcuno volesse intervenire. Prego, abbiamo riacquisito la necessaria serenità nell'Aula, spero.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Per dire che l'assenza delle opposizioni era per motivi politici e non per altro, e per dire che la presenza, come mi suggerisce bene l'onorevole Tunis, è importante anche in questa legge che comunque noi non consideriamo prioritaria. Noi assicureremo la presenza in Aula e il numero legale che, come vediamo, non è neanche in questo momento garantito dalla maggioranza. E per dire che, per onorare sino in fondo la verità, che non mi risulta che sia solo qualcuno della minoranza che abbia parlato di commistioni tra chi deve assumere o chi deve illustrare le leggi con presenze di direttori o meno, perché a me risulta, e ho le prove inconfutabili, che quegli attacchi prima che arrivassero dalla minoranza sono arrivati da esponenti importanti della maggioranza. Quindi se ci vogliamo confrontare anche su questo, sempre a disposizione, grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cocco, per la disponibilità, e per la responsabilità dell'opposizione che va assolutamente riconosciuta.
Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati due emendamenti, il numero 6 e il numero 2.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Emendamento numero 6 parere contrario, numero 2, sempre soppressivo era?
PRESIDENTE. No, il numero 2 è un aggiuntivo, "la Regione con un Piano faunistico venatorio regola la densità…".
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. Sull'emendamento numero 2 parere favorevole.
PRESIDENTE. Parere favorevole, perfetto.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 2, Li Gioi. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 bis. All'articolo 4 bis sono stati presentati gli emendamenti numero 3, 8 e 4.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Andrea Piras, relatore.
PIRAS ANDREA (LEGA), relatore. All'emendamento numero 3 parere favorevole, all'emendamento numero 8 parere contrario, e l'altro era il numero 4?
All'emendamento numero 4 parere contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Inviterei il relatore in qualche modo a rivedere il parere sull'emendamento numero 8 perché è simile all'emendamento numero 3, per noi va benissimo anche votare l'emendamento della maggioranza però l'emendamento numero 8 è simile all'emendamento numero 3, quindi probabilmente è più un parere ideologico che di contenuto. Comunque voteremo l'emendamento numero 3.
PRESIDENTE. Se fosse uguale, li metteremmo in votazione assieme, però bisogna capire se è uguale. Io però non sono in grado di apprezzarne la…
Metto in votazione l'emendamento numero 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
L'emendamento numero 8 decade in quanto assorbito dall'emendamento numero 3.
Metto in votazione l'articolo 4 bis. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 ter.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 quater.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Adesso votazione finale, sempre elettronica.
È aperta la votazione finale sul testo. Io chiamerei un Segretario però, grazie. È aperta la votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 98/A.
(Segue la votazione)
Siamo alla votazione finale. In effetti il 4 bis appare, avete ragione, grazie per la segnalazione. È annullata la votazione.
Metto in votazione la proposta di legge, il testo definitivo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 98/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Ora mettiamo in discussione il testo unificato 226 e 228 "Sostegno e promozione della coltivazione della filiera della canapa industriale".
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente, grazie onorevoli colleghe e onorevoli colleghi. Come tutti sanno la vertenza sulla cannabis ha agitato gli animi dei coltivatori sardi da ormai già quasi due anni, perché è stato rilevato da parte di alcune Procure l'inadeguatezza di quelli che sono i provvedimenti legislativi tuttora in atto e quindi è stato estremamente necessario questo provvedimento, questo testo di legge, che ha trovato la condivisione con un testo di legge dell'onorevole Solinas del Gruppo 5 Stelle, con appunto un testo condiviso a testimoniare che questa vertenza, questa necessità è fortemente sentita da ambo le parti. Già il legislatore statale, con la legge 242 del 2016 riguardo la disposizione per la promozione della coltivazione della filiera agroalimentare della canapa, si era occupato dell'argomento, evidentemente il testo risulta ancora carente o inadeguato, non del tutto chiaro per quello che è lo sviluppo che si è verificato sul territorio sardo. Con questo provvedimento, invece, noi cerchiamo di dare la massima chiarezza e la massima trasparenza a una coltivazione che ormai ha preso piede su tutto il territorio, sia per la facilità nel coltivarla e per l'adattabilità di questa pianta esotica, che già in precedenza ai primi del secolo veniva coltivata in Sardegna con scopi tessili, di utilizzo della materia per appunto la produzione di elementi tessili e di manufatti tessili, mentre adesso lo sviluppo a livello sia nazionale che internazionale ha raggiunto altri interessi. Quindi con questo testo cercheremo, in otto articoli, di chiarire al massimo quella che è tutta la filiera, a partire sia dalla produzione delle semenze sia dalla trasformazione in loco della materia di tutta la pianta. È importante, inoltre, è stato previsto nel testo di legge, la possibilità di finanziare con il PSR anche eventuali coltivazioni, nonché approfondire al massimo l'aspetto della ricerca. Mi auguro che, così come in Commissione si è raggiunta l'unanimità sulla proposta di legge, spero che anche qua nell'Aula, dopo l'adeguata discussione, si possa raggiungere il medesimo risultato. Grazie.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Alessandro Solinas, relatore di minoranza.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S), relatore di minoranza. Grazie, Presidente, colleghi, colleghe. È un momento importante, tanto per me quanto soprattutto per decine e centinaia di persone che lavorano nel settore della canapa e che con questa legge trovano una risposta, non una risposto a tutte le loro domande, non una risposta a tutte le loro necessità, ma la dignità data da parte di un Consiglio regionale ad un settore il cui potenziale viene riconosciuto in tutto il mondo, che ancora qua in Sardegna, pur essendo una delle Terre più vocate alla coltivazione e allo sviluppo di una filiera della canapa, ancora mancava di un riconoscimento normativo. Come dicevo, con questa legge si dà un primo segnale, un segnale forte per un settore che versa nella paradossale situazione di essere nella Terra, come ho detto, maggiormente vocata, dove manca un riconoscimento normativo e che soprattutto risulta essere purtroppo la terra più colpita dagli effetti derivanti dall'incertezza normativa, causata dalle lacune della legge 242, la legge nazionale del 2012, la legge che regolamenta la coltivazione della canapa industriale. In questo senso è necessario ancor di più da parte nostra appoggiare queste persone. Forniamo uno strumento oggi che valorizza una intera filiera, non solo la coltivazione, in questo caso quindi parliamo di valore, un valore che resta qui in Sardegna, valore che si sviluppa e resta qui in Sardegna, dalla pianta, dal campo, fino all'ultima trasformazione e commercializzazione del prodotto. Parliamo di utilizzo di terre incolte perché, chiariamoci, questo, a detta di tutti gli operatori, è il settore dell'agricoltura che va a rendita, ok? Senza incentivi, senza alcun tipo di appoggio la canapa rende, ed è la ragione per cui tanti operatori del settore vi si stanno affacciando e stanno incuriosendosi quanto meno e sono purtroppo, per varie cause, tante volte portati a non investire quanto vorrebbero, a non impegnarsi quanto vorrebbero. Parliamo di giovani, parliamo di tantissimi giovani che si affacciano al settore ed altrettanti giovani che invece prendono le redini e magari convertono le produzioni di aziende di famiglia all'interno delle quali non sarebbero rimasti più, e questo secondo me è un valore enorme, perché non solo si consente il perdurare e il crescere nel nostro tessuto economico tradizionale, che però si affaccia alla modernità, ma soprattutto si consente anche l'espansione della nostra agricoltura, l'utilizzo di terre incolte. Il contenuto di questa legge è variegato, si vanno a toccare i settori più importanti, oltre naturalmente agli interventi per favorire tutti i passaggi della filiera parliamo di favorire la ricerca coinvolgendo gli enti regionali, all'interno dei quali vi sono numerosissime professionalità già affermate sul settore che devono essere valorizzate e possono fornire un immenso apporto sotto quel punto di vista. Pensiamo di agevolare l'attività dell'autorità, perché va detto, ancora la cannabis drogante resta illegale, in questo senso quindi è indispensabile fare sì che si favorisca l'attività della pubblica autorità, la quale deve essere messa nelle condizioni certamente di poter distinguere quali siano le colture legali e le colture illegali, creando anche un database regionale dove si può, agevolando il lavoro dell'agricoltore, che comunque quei dati li avrebbe dovuti trasmettere, e agevolando il lavoro dell'operatore di pubblica sicurezza, che comunque quei dati li avrebbe dovuto fruire in qualche modo, creare un contatto tra queste due parti, così anche da fare sì che nel momento in cui eventuali controlli vengano portati avanti, questi non incidano in maniera eccessivamente negativa sul lavoro degli operatori. Parliamo anche di dignità, dignità che viene data a degli operatori che soffrono lo stigma di un bigottismo che oramai non ha più alcun tipo di base scientifica, e qua in questo Consiglio regionale, e in tutte le Aule consiliari e anche nei più alti Consessi nazionali, questo va detto, va ribadito, perché in Italia questa concezione tarda ad arrivare, per quanto stia andando a uniformare le menti dei giovani e non solo dei giovani, la politica deve farne una ricezione piena senza più nessuna scusa; ma questo forse è un altro discorso che affronteremo comunque a tempo debito con la giusta forza. Parliamo anche, nel creare una filiera che trattiene all'interno del territorio sardo il valore, tutto il valore prodotto da questo settore, parliamo della crescita di un popolo anche, di un popolo che astrae da una dimensione, come si può dire, quasi servile e sceglie di dotarsi degli strumenti per sfruttare appieno il proprio potenziale per una volta. Parliamo di un intervento normativo, questo, destinato a produrre i propri effetti ora, nelle negli ambiti su cui può incidere, ma soprattutto in futuro, in futuro dove, seguendo il solco tracciato da questa legge, che io considero un grandissimo traguardo per questo Consiglio regionale, si dovrà contribuire sempre più costantemente a consolidare il valore di questa filiera. Perché infatti questa legge possa produrre appieno i propri effetti, è però necessario intraprendere ulteriori azioni, colleghi, alcune possono essere portate avanti qui dentro, dentro questo Consiglio, altre no, ciò che possiamo fare noi. Bene, questa legge manca di risorse economiche, dobbiamo mettere a correre risorse economiche perché effettivamente gli interventi che questa legge prevede possano produrre i propri effetti, perché chi vuole intervenire sui propri processi produttivi comprando dei nuovi macchinari possa farlo, perché chi vuole affacciarsi a questo settore ed ha bisogno di formazione possa formarsi e la Regione possa contribuire a questa formazione e per questi macchinari, la Regione deve contribuire a questa formazione in particolare. Queste risorse mancano, quindi io ritengo che nel prossimo intervento finanziario, che è stato annunciato come in arrivo a breve, la Regione Sardegna e anche la maggioranza, vista la convergenza di volontà che si sta dimostrando oggi nell'approvazione di questa legge condivisa, mostri la medesima convergenza di volontà nel volersi confrontare su questa richiesta molto chiara ma molto importante e indispensabile. Ciò che invece non possiamo fare direttamente noi, ma che come rappresentanti politici, quasi tutti noi con dei corrispettivi che siedono nei più alti Consessi romani, è incidere, incidere Presidente, perché la stessa convergenza, per la quale ringrazio in particolare il collega Maieli con cui abbiamo fatto un ottimo lavoro costruttivo all'interno della Commissione agricoltura, la stessa convergenza si trasmetta agli ambienti romani, all'interno dei quali tutti i rappresentanti politici dei partiti che vengono rappresentati in questo Consiglio regionale, che sta votando questa legge, assumano una posizione quanto più netta ed incisiva possibile, poiché finalmente le modifiche, quanto mai necessitate che in questo momento, alla legge nazionale che regolamenta la coltivazione della canapa industriale, vengano finalmente recepite, perché solo così si riuscirà veramente, al netto della bontà e della genuinità di questa legge che io difendo fortemente, al netto della bontà e della genuinità di questa legge che io difendo fortemente! Solo in quel modo però si riuscirà a fare sì che la coltivazione della canapa industriale, che in Sardegna può essere realmente una rivoluzione per il nostro mondo agricolo, possa produrre pienamente i propri effetti. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente. Finalmente arriva in quest'Aula per la discussione e per la approvazione, sicuramente unanime, una legge che finalmente ci dà la possibilità di parlare di una attività in questo momento importantissima per i giovani sardi. Noi oggi in Sardegna abbiamo nel 2021 1300 ettari coltivati con la cannabis sativa legale, 1300 ettari su 1600 aziende, questo ci fa considerare quella che è l'importanza strategica del ritorno alle campagne, non solo dei giovani, ma di imprese che hanno investito capitali, nuovi capitali per potersi creare una prospettiva occupazionale importante. Purtroppo, lo diceva bene il collega Alessandro Solinas adesso, la 242 probabilmente, per una necessità quasi di una interpretazione autentica, ha necessità di essere rivista. Io per questo proporrò ai due firmatari della legge a fine discussione l'approvazione di un ordine del giorno unitario che dia la possibilità, mi dispiace che non sia oggi presente l'Assessore dell'agricoltura, perché noi non dimentichiamo che in una riunione di Capigruppo, alla presenza di tutti e con l'unanimità di quasi tutti i Capigruppo presenti, in quell'occasione fu assunto un impegno e cioè che la settimana successiva si sarebbe cercato di istituire un Tavolo tecnico, convocando noi, come consiglieri regionali, come Capigruppo e come Assessore dell'Agricoltura, tutti i Deputati e i Senatori della Sardegna per il problema sulla 242, altrimenti ci prendiamo in giro e prendiamo in giro coloro che al di fuori di quest'Aula hanno importanti aspettative, sulla risoluzione del problema che sta in questo momento falcidiando quelle che sono quelle attività che sono ancora purtroppo in embrione, non hanno avuto la possibilità di vedere la nascita. Per questo credo che sia importantissimo che questo Consiglio prenda coscienza e atto, a partire dall'approvazione di questa legge, dell'importanza di un Tavolo tecnico, chiamiamolo come vogliamo, che metta insieme i legislatori regionali ma soprattutto i legislatori nazionali. Diceva bene Alessandro, noi abbiamo dei riferimenti a Roma che rappresentano quasi tutte le componenti di quest'Aula, e quelle persone devono metterci in condizioni, basta pochissimo, basta un emendamento di un rigo che cambi due parole, per poter consentire ai nostri giovani imprenditori di poter tranquillamente coltivare la canapa, chiaramente legale, e dalla tracciabilità questo lo potremo sapere, senza incorrere poi in problemi di tipo giudiziario, e purtroppo in questo momento sono tantissime le persone che sono incorsi in problemi di tipo appunto giudiziario, per cui è certo, sicuramente il 2022 non avrà le stesse risposte in termini di attività, le stesse risposte che ci sono state nel 2021. Quindi è importante, è fondamentale, noi dovremmo collocare questa legge a quell'emendamento che passò, proposto da me nel 2016, che consentiva alla Regione Sardegna e ai comuni della Sardegna di riservare un tot di ettari di proprietà della Regione, delle Agenzie regionali o dei comuni ai giovani che volessero intraprendere nuove attività in agricoltura. Io credo che unendo le due cose davvero possiamo creare una filiera formidabile per quei giovani che finalmente hanno voglia di ripopolare le nostre campagne, da troppo tempo o disabitate o in parte disabitate. È importante quello che hanno detto i colleghi, la copertura finanziaria, noi se a questa legge non diamo gambe, non diamo gambe con capitoli ad hoc che siano veramente ricchi di risorse, potremo dire che abbiamo provato ad aprire la porta ma non ci siamo riusciti. Quindi l'impegno unanime nell'approvazione della legge deve essere quello che con la omnibus, che spero, e vi dico francamente che qualche dubbio lo nutro, dovrebbe arrivare in Aula al più presto, si possano dare le articolazioni a questa legge per poter camminare. Ripeto, è troppo importante, il ritorno alle campagne, popolamento delle stesse, preservazione delle stesse e dico, questo è veramente uno strumento formidabile, mettere in condizioni le nostre imprese, i nostri giovani di poter iniziare queste nuove intraprese agricole, con la possibilità di avere certezza che tutto possa arrivare al punto di caduta. In questo momento purtroppo nonostante quello che noi abbiamo in animo di fare, approvando questa legge, è un inizio importante, ma non è sufficiente per dare o per proporre soluzione a quelli che sono i limiti della legge 242. Quindi davvero sarebbe importante che tutta l'Aula, oltre che approvare unanimemente questa proposta di legge dell'onorevole Maieli e dell'onorevole Solinas. Tra l'altro io chiedo di poter apporre anche la mia firma e la firma del mio piccolo gruppo, dovremo sostenerla e aiutarla a crescere come si fa con i bambini appena nati. Cioè non è sufficiente solo la legge se non ci sono poi quei supporti dati da una copertura finanziaria certa e da un tavolo tecnico che possa colloquiare, interloquire, o in Conferenza Stato-Regioni o direttamente con i Ministri di riferimento, tramite l'ausilio dirimente dei nostri rappresentanti, livello dei nostri legislatori a livello nazionale. E questo va fatto subito, altrimenti davvero non faremo un bel servizio rispetto a quella che è la nostra volontà e rispetto a quelle che sono le risposte che al di fuori di quest'Aula tantissime persone aspettano.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, intanto per annunciare il voto favorevole da parte del Partito Sardo d'Azione e chiedere anche di apporre tutte le nostre firme, quindi lo preannunciamo già il voto. E mi sembra doveroso anche fare un paio di considerazioni, Presidente, perché intanto ho partecipato anche ad alcuni incontri che sono stati fatti in Commissione e devo dire, con tutta franchezza, che quelli che sono stati auditi, e quindi ringrazio il Presidente della Commissione anche per quanto riguarda le audizioni, questi signori che sono venuti a parlare con noi, quel mondo interessato, son venuti per dire dateci una mano nell'approvare una legge, non son venuti a chiedere soldi, quello che spesso succede nelle audizioni che noi facciamo. Quindi una cosa non solo importantissima, ma noi riteniamo, e adesso parlo da nuorese, che soprattutto in questo territorio questo tipo di coltivazione ha preso piede con mille difficoltà, ma con grandi aspettative e con grandi ambizioni da parte di chi oggi si cimenta in un'avventura nuova nella coltivazione delle campagne. Campagne che erano anche abbandonate, quindi ecco perché questo tipo di intervento che noi oggi stiamo facendo, quindi legislativo, va anche nella direzione di quelle che sono le norme che in quest'Aula abbiamo già affrontato e riteniamo importanti per quanto riguarda anche lo spopolamento. Il fatto oggi di poter dare altre alternative ai nostri giovani e, soprattutto, in un mondo come quello delle campagne che sta vivendo un momento di grandissima difficoltà. Abbiamo fatto dei provvedimenti importanti che andavano in quella direzione, ma questo settore così sentito, ad oggi è rimasto veramente scoperto dal punto di vista normativo. Sappiamo benissimo anche quello che sta succedendo e dico anche la disparità di trattamento per quanto riguarda la coltivazione che avviene in Sardegna e quella che avviene oltre mare, senza andare nei particolari. Quindi crediamo che questa proposta di legge vada anche e soprattutto in quella direzione per cercare anche di fare chiarezza. Abbiamo presentato anche degli emendamenti, Presidente, cui invito i colleghi di fare massima attenzione, perché a nostro modo di vedere cercano non solo di chiarire ma di dire anche alcune cose che secondo noi sono importanti, cercando anche di osare un po' di più, naturalmente fermo restando che noi siamo e dobbiamo dare insegnamenti per quanto riguarda la legalità, non certo quello di delinquere. Poi uno se la sua natura è quella di delinquere non servirà certo questa legge a tamponare o a favorire, noi siamo invece a favore per quel mondo che vuole trovare alternative lavorative rispettando la legge, quindi la legalità. Devo ringraziare intanto i relatori sia il collega Maieli, presidente della Commissione, e il collega Solinas, che so che ci hanno lavorato, non solo ci hanno lavorato, anche loro stanno facendo degli incontri territoriali che servono comunque a spiegare un argomento anche molto difficile, e non perché sia difficile nel comprenderlo, perché comunque si sono verificate delle situazioni che comunque sono abbastanza incresciose. E quindi chiudo il mio ragionamento, Presidente, io mi auguro veramente che questo provvedimento vada nella direzione anche non solo di fare chiarezza e soprattutto anche per animare tutto quel mondo, soprattutto i nostri giovani, che hanno manifestato volontà di poter tornare ad operare nelle nostre campagne, e quindi questo veramente è anche un segnale per dire il Consiglio regionale è attento anche per quanto riguarda questa problematica, ed è qui oggi riunito, credo all'unanimità, per dare anche risposte concrete.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, è un argomento difficile, nel senso che ovviamente sono favorevole e voterò a favore di questo provvedimento, però non posso neanche negare che lo considero un provvedimento al ribasso rispetto alle esigenze che abbiamo. Un provvedimento che non nasce dal nulla, e a questo proposito vorrei ricordare anche, ad onor del merito, l'attività fatta dal collega Luca Pizzuto nella precedente legislatura, dove la precedente maggioranza di governo non riuscì ad andare oltre quello che fece il collega Pizzuto, cioè che fece mettere in una legge finanziaria un finanziamento piuttosto cospicuo per il recupero dei suoli del Sulcis attraverso la coltivazione della canapa. E lo dico con rammarico perché quella maggioranza in teoria, molto più di quella attuale, avrebbe dovuto trattare l'argomento e raggiungere risultati più di quelli che raggiunse, però questa è la storia, e siamo arrivati a questa legislatura dove diversi colleghi, tra cui sicuramente il collega Maieli, ma soprattutto io ho seguito l'attività del collega Solinas dei Cinque Stelle, hanno voluto provare a dare un'accelerata a questa proposta di legge, che interviene su un ambito che purtroppo è molto circoscritto, il mio rammarico è questo, e tra l'altro se posso dirlo lo fa espungendo tutto ciò che invece crea problema, tra cui quantitativi di THC e quant'altro. Si rimane nel vago e, consentitemi di dirlo in quest'Aula, si continua a consentire alle Procure di fare quello che stanno facendo. La Procura di Cagliari è una delle uniche in tutta Italia che sta facendo un certo tipo di provvedimenti, mi dispiace dirlo, ma è così, è un dato di fatto. Mai una volta che neanche questa Regione si sia costituita parte civile e si sia schierata dalla parte di quei lavoratori che venivano chiamati a giudizio, queste sono le cose che a me non piacciono, perché se crediamo veramente in quello che stiamo dicendo ripetutamente, cioè che la canapa sativa non fa problema nemmeno di dipendenza, allora dovremmo fare un passo oltre, però è inutile che lo chiedo a voi perché mi guardo allo specchio e dico manco noi l'abbiamo fatto, però almeno voglio dirlo a voce alta. Abbiamo provato nella precedente maggioranza a trattare anche l'argomento dell'uso ludico e non siamo riusciti neanche lì a scollinare nemmeno un ragionamento. Perché io non dico che saremmo dovuti riuscire a risolvere il problema con una legge, ma almeno a trattarlo con compiutezza e con onestà intellettuale, perché di questo si tratta. Su questa materia non c'è solo ignoranza, che si può supplire con lo studio e con la conoscenza, ma c'è anche una sorta non di bigottismo perché dov'dovrei essere l'ultimo a dirlo, ma non mi viene davvero un termine. Voi pensate che lo Stato continua ad autorizzare la vendita dell'alcol, la vendita del tabacco. Cioè io sono fumatore ufficiale, fumo questi sigaretti, sapete cosa c'è scritto qua, voi non lo vedete ve lo leggo io, "Il fumo uccide, smetti subito" e me lo vendono a 7 euro e 50. La canapa sativa non uccide, non crea dipendenza e non la posso comprare e non la posso coltivare. Questi sono i paradossi che noi accettiamo. Spendiamo centinaia di migliaia di euro per sanare i danni delle ludopatie e continuiamo a evitare di trattare argomenti come questo solo perché sono scomodi. Voi pensate che ci sono persone, e magari ne conoscete anche voi, che hanno bisogno della canapa per il loro stato di salute e c'è difficoltà a reperire il prodotto per la salvaguardia dei piani terapeutici. In Italia c'è un unico stabilimento militare, a Firenze, autorizzato al trattamento della canapa. Vi sembra un qualcosa di possibile? Voi direte dipende dal Governo, no, dipende anche da noi, perché ad esempio ci sono Regioni, oltreché Comuni, ad esempio Torino, dove hanno chiesto l'autorizzazione al trattamento almeno per soddisfare il fabbisogno sanitario per il soddisfacimento dei piani terapeutici sanitari. Quindi colleghi, collega Maieli, collega Solinas, io vi ringrazio per quello che avete fatto, non prendetela in negativo, sento di dovervi dire che non mi basta, cioè vorrei che si andasse oltre, che almeno si scollinasse il problema culturale. Il tentativo di incontrare i nostri Deputati l'abbiamo fatto. Io su questa materia stavo lavorando a un testo di legge, ho notiziato il collega Solinas e mi sono fermato per correttezza perché se ne stava facendo carico, quindi bene ha fatto a fare il lavoro che ha fatto, ma quel tentativo con i nostri Deputati, e quando dico nostri lo dico a prescindere dai partiti politici, cioè intendo dire i deputati sardi che sono a Roma, è stato fatto, ma a Roma sicuramente sono ben oltre i confini dell'impero, nel senso che la materia non passa per un problema culturale, e non è legato badate al cattolicesimo, non c'entrano un accidente, io sono un cattolico praticante e io dico questo tema va trattato, affrontato e risolto nell'ottica delle cose che vi stavo dicendo. Quindi non è uno schieramento religioso tra virgolette, è un qualcosa di culturale che ci sta ingessando e sta ingessando un'intera nazione, favorendo il mercato nero. Perché io sono il primo, e lo dico in quest'Aula, che se avessi un bisogno sanitario sarei il primo, se la farmacia non fosse in grado di darmela, ad andare in piazza San Michele a comprarmelo in nero, cari colleghi, e di questo si tratta, ed è inutile che continuiamo a negarlo, è la verità. Ciò detto ringrazio ancora i colleghi e continuo a dire che voterò a favore.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (MISTO). Presidente, io credo che questa proposta di legge sia non soltanto opportuna, ma cada in un momento importante in cui è necessario dare un segnale anche di modernizzazione e di attenzione della Regione rispetto alla agricoltura sarda. Perché stiamo parlando di una produzione importante che ha visto orientamenti altalenanti da parte dello Stato, cosa che ha creato tantissimi problemi a tantissime aziende e trova in questa legge, ha ragione l'onorevole Piscedda non risolve tutti i problemi, però secondo me ne risolve parecchi, e mi sembra che questo sia quello che si può fare oggi per non creare disorientamento e per non ingenerare idee strane. Perché quello che ha detto l'onorevole Solinas nel suo intervento è vero. Tutte le volte che si parla di cannabis scatta un riflesso condizionato, per cui siccome stiamo parlando del diavolo, allora non se ne può parlare. Ebene la cannabis è molto di più, è un prodotto industriale importante, che si presta a mille utilizzi, tutti ecosostenibili, anzi possiamo dire che questo, e ringrazio il Presidente Maieli per aver voluto portare avanti questo provvedimento, è un investimento che noi stiamo facendo per l'ambiente, perché valorizzare i prodotti da canapa significa eliminare tantissimi prodotti in plastica che sono in circolazione, a parte tutti gli altri usi, e valorizzare una delle risorse più importanti della nostra isola, la terra e un clima favorevole, per produrre un prodotto ad alto valore aggiunto. Perché non possiamo pensare di produrre sempre prodotti vili. La cannabis con la sua trasformazione si presta a produrre tanti prodotti ad alto valore aggiunto. Quindi facciamo bene ad approvare questa legge, anche se devo dire che rispetto agli atteggiamenti pregiudiziali di cui sopra, non sempre hanno giocato a favore i sostenitori, perché io ricordo un collega che in quest'Aula nelle scorse legislature fece una battaglia per legalizzare l'utilizzo ludico della cannabis, sostanzialmente per andare avanti nella produzione di cannabis illegale. Per cui io penso che anche l'uso sanitario debba essere sdoganato, ma questo non può essere fatto se non c'è un indirizzo chiaro, con una disciplina precisa, a livello nazionale, perché credo che su questo versante noi possiamo fare poco senza incorrere in equivoci, che credo non ci debbano essere, e che sicuramente in questa legge non ci sono.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, ma diciamo che questo è un primo passo, certamente una legge da migliorare, forse non all'altezza delle aspettative, delle necessità, e soprattutto perché non chiarisce in maniera chiara e definita i parametri del THC, ma è un primo passo importante e prova in qualche maniera a rispondere alle innumerevoli richieste arrivate da chi opera nel settore, e che chiaramente ai sensi della legge 242 del 2016, la legge nazionale, che ancora crea un grigio normativo che lascia interpretazione agli organi di vigilanza, esponendo di conseguenza ai coltivatori ad elevati rischi di denunce e sequestri delle piantagioni, e soprattutto prova a regolamentare un settore, ragionando tra l'altro all'interno della nostra Regione, che è una regione a vocazione prevalentemente agricola. E prova a farlo cercando di creare quelle nuove forme di occupazione, importanti soprattutto tra i giovani, legate alle lavorazioni industriali, all'uso nel settore alimentare, all'uso nel settore energetico ed edile, basti pensare alla bioedilizia o al settore bioenergetico, è chiaro però, come hanno espresso anche i colleghi prima di me, che il ragionamento è da fare in maniera più complessa, è da fare soprattutto perché oggi il tema - lo ha detto anche il relatore di minoranza - è una battaglia culturale, è una battaglia di principio che deve essere fatta a diversi livelli. Perché, onorevole Cossa, è vero che se continuiamo a parlare di uso ludico si creano delle difficoltà di interpretazione, e allora usiamo le parole giuste: bisogna fare una battaglia per la legalizzazione della Cannabis, bisogna dirlo chiaro e tondo. Sono state fatte anche diverse raccolte di firme per referendum a livello nazionale, personalmente ho anche firmato perché la reputo una battaglia di principio, di cultura, una battaglia progressista, ed è vero anche che questo tipo di battaglie possono essere fermate ma alla fine è come provare a fermare il vento con le mani, prima o poi arrivano, e arrivano perché scendono le persone in piazza, perché lo chiedono a gran voce, e sicuramente poi qualcuno si fa portatore di queste istanze.
Io penso che il segno di un Paese immobile è quello in cui se proponi la legalizzazione della Cannabis ti danno del "fattone", ecco, non è così, significa dare le risposte a quello che diceva l'onorevole Piscedda, al fatto che ci sono tantissime persone che utilizzano a livello terapeutico la Cannabis e provano anche a risolvere un problema che è un problema di tipo, diciamo, non codificato, ovvero illegale. Ecco, noi dobbiamo provare in questa direzione, anche con questa legge regionale che prova a dare le prime risposte, a portare avanti una battaglia più complessa, più importante, ma una battaglia soprattutto che appartiene ai giorni d'oggi; non possiamo continuare a guardare al futuro cercando di nascondere sotto il tappeto le realtà che effettivamente sono già assai presenti e consolidate nella nostra società. Quindi preannuncio il mio voto favorevole, con la consapevolezza che questo testo di legge è un testo di legge iniziale, che ha sicuramente necessità di una rivisitazione ma è sicuramente un passo importante.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Non ribadisco le questioni che sono state poste da diversi colleghi circa l'utilità del provvedimento, e anche il rischio, o comunque la certezza, che il provvedimento non possa determinare nell'immediato un beneficio, però faccio un esempio. Quando nel Paese si discusse delle questioni legate ai diritti civili, il Parlamento, anche in quel caso, frenava, non andò avanti, non fece nulla, quando tutti i Comuni d'Italia approvarono mozioni, ordini del giorno, regolamenti, addirittura atti che davano la possibilità all'epoca di istituire il registro delle coppie di fatto in assenza della legge, il Parlamento (per quanto la norma sia stata discussa non in seno al Parlamento perché non così tanto avanzata come avrebbero voluto coloro che sostengono quei temi) ma comunque il Parlamento si è dovuto occupare del tema. Il suggerimento è, a maggior ragione nel caso in cui la legge dovesse essere votata da tutto il Consiglio, di un invio del nostro testo a tutti gli altri Consigli regionali, ovviamente laddove non sia stato adottato un testo identico, perché siano le Regioni al posto del Parlamento a sollecitare un dibattito che dovrebbe essere parlamentare e che è assente in Parlamento. E' vero che vi sono tante priorità in questa fase, è anche vero che però non si può dimenticare tutto il resto; già è stato fatto qualche danno dimenticandoci, con la pandemia, dell'assistenza ordinaria, e giustificando in qualche caso ciò che poteva essere fatto e doveva esser fatto, con la presenza del virus.
L'altro aspetto riguarda invece quello che hanno detto l'onorevole Piscedda e l'onorevole Cossa. Non so quali siano state, non le ricordo, le argomentazioni usate dall'ex, immagino, collega che avrebbe sottoposto all'attenzione dell'Aula il tema della legalizzazione delle droghe leggere, ma il collega Piscedda può serenamente andare in un tabacchino ad acquistare un qualcosa di nocivo, è vero, o può andare in una enoteca ad acquistare qualcosa oggettivamente di meno nocivo, a patto di non abusarne; non deve andare in chissà quale mercato clandestino e parallelo in mano alle organizzazioni criminali, perché su quei prodotti si pose all'epoca la questione del divieto (non tanto per il fumo quanto sull'alcol), sapete benissimo quel che accadde e che fece le fortune di Al Capone e tanti personaggi non esattamente rispettosi dell'etica, della democrazia e della vita delle persone, col periodo cosiddetto, in particolar modo negli Stati Uniti, del divieto di vendita degli alcolici: si dovette mettere mano a un provvedimento per la vendita legale, per la legalizzazione.
Ora, ci avete messo quarant'anni per comprendere che alcuni tipi di oppiacei o principi attivi della marijuana possano determinare un beneficio per l'assistenza e la cura delle persone in termini di sanità, aspetteremo altri trenta o quarant'anni perché anche su altri temi dove arricchiamo le mafie e le organizzazioni criminali (parlo ovviamente delle droghe leggere e non di quelle pesanti) si possa vedere in voi un ripensamento o comunque una riflessione anche su questo tema, sempre nell'ottica di governare i processi e non subirli e non far arricchire i delinquenti.
Su questo testo, ovviamente, il voto è favorevole.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Semplicemente per chiedere, abbiamo un po' interloquito, se c'è l'accordo di tutta l'Aula, di sospendere il provvedimento che stiamo esitando per darci modo di poter vedere alcuni emendamenti - perché c'è qualche dubbio, Presidente - e riprendere i lavori domani mattina per quanto riguarda questo provvedimento, e magari possiamo continuare ora, almeno con la discussione generale, per l'altro punto all'ordine del giorno. Se l'Aula è d'accordo, chiediamo questo.
PRESIDENTE. Credo che ci sia anche un accordo tra i proponenti in questo senso, per agevolare…
(Interruzione)
Sì, esattamente, per il relatore di maggioranza ha parlato il consigliere Mula e quindi do la parola al relatore di minoranza.
Ha facoltà di parlare consigliere Alessandro Solinas.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, nulla osta a voler discutere in maniera un po' più approfondita alcuni emendamenti, però perché si abbia il tempo di discuterli è necessario anche che ci si fermi con i lavori in questo momento, così da poter riprendere eventualmente domani mattina con lo stesso provvedimento, perché se si inizia a discutere un altro provvedimento anche il tempo per poter riflettere su questi emendamenti sarebbe assorbito dalla discussione generale di un altro provvedimento, che invece potremmo fare in maniera molto più spedita domani a conclusione della discussione della proposta di legge sulla canapa industriale.
Nulla osta per me a sospendere, a patto che si rispettino queste condizioni.
PRESIDENTE. Allora, io sono d'accordo, come da proposta dei proponenti, a rinviare la legge e approvarla entro domani mattina, perché questo è l'impegno che dobbiamo assumere, indipendentemente dall'accordo o meno sugli emendamenti, per un fatto però anche di economia dei lavori, sono le sette e mezzo, abbiamo una proposta di legge di tre articoli, inerente la disciplina delle aree comunali attrezzate di sosta temporanea a fini turistici, che può essere presentata e approvata, si tratta di un testo unificato. Sono proposte di legge peraltro bipartisan, si tratta della disciplina delle aree e attrezzate per fini turistici… io, guardate, ne prendo atto però penso che sia, lo dico sinceramente, un'occasione persa da parte del Consiglio regionale. Naturalmente non posso che prendere atto della richiesta del Consiglio, il mio invito e la mia proposta è quella di licenziare la legge, in maniera tale che domani mattina ci si possa concentrare su quella che abbiamo appena sospeso; è un testo unificato, quindi un testo che raccoglie le varie sensibilità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Presidente, abbiamo interloquito, c'è la volontà di approvare tutti e due i testi domani mattina, c'è l'accordo, che senso ha introdurre un'altra legge, su cui qualcuno vuole intervenire, io vorrei intervenire? Rimandiamo tutto a domani mattina, c'è l'impegno che domani mattina si licenziano tutti e due i testi, tra l'altro sono due testi bipartisan quindi nessuno si tirerà indietro.
PRESIDENTE. Allora, guardate, io non posso che prendere atto della richiesta, peraltro anche condivisa, quindi aggiorniamo i lavori a domani mattina alle ore 10, con l'impegno, se riusciamo, di licenziare entrambe le leggi.
La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 19 e 25.