Bozza provvisoria
CC SEDUTA
Mercoledì 23 febbraio 2022
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
Del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 9 e 11.
PIRAS ANDREA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 7 febbraio 2022 (189), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. I consiglieri regionali Angelo Cocciu e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 23 febbraio 2022.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che nel Buras numero 8 del 17 febbraio 2022 è stato pubblicato il ricorso numero 2 del 27 gennaio 2022 proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione autonoma della Sardegna per la declaratoria di illegittimità costituzionale dei seguenti articoli della legge regionale 22 novembre 2021, numero 17, recante "Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale":
- Articolo 5, commi 3, 19, 25, 26 e 29 (Disposizioni in materia di personale);
- Articolo 6, comma 32 (Disposizioni in materia di politiche sociali e sanità);
- Articolo 13, commi 60 e 61 (Disposizioni in materia di urbanistica);
- Articolo 20, comma 1 (Esecuzione dei provvedimenti di demolizione e rimessione in pristino);
- Articolo 35, comma 5 (Rivalutazione Istat delle indennità dei consiglieri regionali);
- Articolo 39, comma 1, lettera b) (Esercizio dell'attività venatoria).
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 1301, 1156 (risposte scritte pervenute in data 17 febbraio 2022).
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
PIRAS ANDREA, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 1353, 1354, 1355.
Annunzio di mozione
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
PIRAS ANDREA, Segretario. È stata presentata la mozione numero 565.
Il Consiglio regionale è aggiornato alle ore 9 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 9 e 15, viene ripresa alle ore 10 e 09.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di riprendere posto. Riprendiamo i lavori dell'Aula.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Intanto per constatare che comunque dovevamo iniziare alle 9, ma non inizieremo mai puntuali. Presidente, chiedo scusa anche all'Aula, abbiamo necessità di fare una sospensione di dieci minuti e di convocare i Capigruppo di maggioranza perché c'è un problema che è abbastanza urgente, una sospensione di dieci minuti, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente. Intervengo per segnalare un fatto accaduto a seguito di una mia richiesta di accesso agli atti. Premetto che la mia richiesta di accesso agli atti riguarda il reclutamento di trentasette esperti per il supporto e l'attuazione del PNRR, figure professionali che nei prossimi anni lavoreranno all'interno della Regione che, come compenso, arriveranno anche a ricevere 110.000 euro annui. Quindi, a tutti gli effetti una procedura importante. Abbiamo presentato altre richieste di accesso agli atti per altri concorsi, ma in questo caso mi viene intimato di non utilizzare i dati che ho richiesto, e cito quanto riportato nella risposta: "In particolare è doveroso precisare che i consiglieri regionali sono vincolati al rispetto della riservatezza e al divieto divulgare le informazioni di cui vengono a conoscenza". Spero di sbagliarmi, ma una risposta del genere alimenta i miei dubbi perché, sia chiaro, non è mai stata mia intenzione divulgare dati sensibili, ma piuttosto verificare i criteri di selezione, se siano stati rispettati, per quanto appaiano poco chiari, nonostante le segnalazioni che ho ricevuto su questo concorso. Come mi devo comportare con questi dati? Perché se parlo di questo concorso rischio di venire meno all'imposizione da parte della Presidenza della Regione, ma di fatto mi trovo impossibilitato ad espletare il mio mandato e non posso capire sino in fondo la veridicità delle segnalazioni ricevute. La Presidenza doveva tutelare la mia persona consentendomi di poter svolgere il mio mandato appieno. Poteva anche utilizzare l'articolo 105, comma 3, del Regolamento. Ecco perché ho voluto informare l'Aula di quanto è accaduto perché la risposta alla mia richiesta non può che aumentare i miei dubbi… Presidente!
PRESIDENTE. È chiarissimo, sto ascoltando, è rivolto al Presidente del Consiglio, la sto ascoltando con grande interesse e attenzione.
CIUSA MICHELE (M5S). Quindi, Presidente, tutto questo non può che aumentare i miei dubbi e le ombre riguardo le procedure scelte dalla Regione Sardegna per individuare i trentasette esperti, e quindi continuerò a porre l'attenzione su questo tema. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori per due vicende, oltre ovviamente all'unirmi all'appello del consigliere Ciusa, visto che diversi mesi fa anche il sottoscritto ha ricevuto, allegata all'accesso agli atti, un'uguale raccomandazione.
In primo luogo, mi preme segnalare alla Presidenza del Consiglio il fatto che ancora oggi la prima Commissione competente in materia di rapporti di personale non può essere riunita perché sprovvista di presidente. È all'attenzione della cronaca locale che con due articoli, uno in data odierna e uno nei giorni scorsi, ha segnalato gravi problematiche relative ai dirigenti dell'Amministrazione regionale. Di fronte a queste problematiche, non è accettabile che l'organo consiliare preposto agli interventi in quella materia non solo non si riunisca, ma non sia nemmeno in maniera teorica convocabile. Per cui, Presidente, io le chiedo di fare tutto quello che è in suo potere per accelerare la fine dell'impasse e permettere ai consiglieri regionali di svolgere il proprio ruolo. Vi comunico anche che, come Capogruppo, presenterò una richiesta di convocazione straordinaria della Commissione che, come sapete, deve tenersi entro dieci giorni, per affrontare il tema e far sì che sia possibile per tutta la Commissione prendere atto della tematica e affrontarla in maniera positiva.
Secondo punto. Ho letto un comunicato della Giunta regionale pubblicato in data di ieri riguardo un emendamento che sarebbe pronto per essere presentato, ma che ancora non vedo, riguardante 40 milioni da destinare al comparto agricolo. Bene, nell'ultima riunione dei Capigruppo la massa manovrabile a disposizione su cui si poteva ragionare per gli ultimi emendamenti era di appena 4 milioni. Vista la novità non di poco conto, sia dal lato dell'uscita, ma soprattutto dal lato dell'entrata, perché non capiamo come si siano recuperate così tante risorse in così poco tempo, credo che subito dopo la Capigruppo di maggioranza sia importante anche una Capigruppo estesa anche all'opposizione per capire cosa sia cambiato e soprattutto per capire se effettivamente questo cambiamento sia possibile.
PRESIDENTE. Naturalmente per il secondo problema ovviamente ci interfacceremo con la Giunta; per quanto riguarda invece il funzionamento della prima Commissione, naturalmente il Vicepresidente può convocare la Commissione con al primo punto all'ordine del giorno l'elezione del Presidente della Commissione stessa. In ogni caso la Commissione può regolarmente riunirsi, lavorare, quindi non c'è un blocco di operatività delle articolazioni del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Lei in parte ha detto una cosa che volevo dire io, e cioè che la prima Commissione non è priva di Presidente, c'è un Vicepresidente che svolge le funzioni di Presidente in assenza dell'elezione da parte dei componenti della Commissione, onorevole Agus, è peraltro un componente del suo Gruppo, quindi per il tempo che la maggioranza vi concederà questo privilegio credo che possiate perfino utilizzarlo. Siccome la storia della nostra maggioranza questi privilegi ve li ha riconosciuti altre volte, in particolare in terza Commissione o in sesta Commissione, affrettatevi prima che la coalizione di Governo, e credo che non ci metterà molto, si pronunci attraverso l'elezione di un nuovo Presidente della Commissione autonomia e riforme. Grazie.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di sospensione. Se non è urgentissimo, la facciamo dopo.
Facciamo una sospensione. Il Consiglio è sospeso fino alle ore 10 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 18, viene ripresa alle ore 11 e 41.)
Prego i Colleghi Consiglieri di riprendere posto, riprendiamo i lavori dell'Aula. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 301: "Legge di stabilità per l'anno 2022". Abbiamo avviato i lavori con l'articolo 9 indicando gli emendamenti e ascoltando il parere del relatore sugli emendamenti stessi, quindi è aperta la discussione generale sull'articolo 9 e sugli emendamenti. Prima ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Desirè Manca.
Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Allora, Presidente, le devo fare delle segnalazioni e prima di fare delle segnalazioni volevo veramente lamentare la condotta di oggi; è l'ennesima dimostrazione che ogni volta che lei convoca il Consiglio a una determinata ora noi iniziamo a lavorare dopo 1-2 ore. Adesso, lei aveva convocato il Consiglio alle 9, sono mezzogiorno meno un quarto, sono le undici e 43 minuti! Io capisco tutto, ma è vergognoso! Presidente, è vergognoso! Vergognoso! Perché non è possibile tenere in ostaggio così dei Consiglieri, in questo caso di minoranza, aspettando che voi decidiate su una qualsiasi cosa. Allora, gli accordi li dovete prendere prima, non ci potete tenere in ostaggio così, sono tre ore che siamo qua buttati aspettando voi. Detto questo, Presidente, noi abbiamo, anzi personalmente ho presentato due richieste di accesso agli atti reiterate per tre volte, adesso, io capisco che la domanda del numero di presenze in Consiglio regionale del Presidente della Regione Sardegna sia anche una domanda scomoda, ma credo anche che nelle prerogative dei consiglieri regionali si debba, si debba! Avere una risposta alle richieste di accesso agli atti, quindi capisco che possa essere una domanda scomoda e capisco anche che la risposta non arrivi… Presidente, io parlo con lei, se gentilmente mi ascolta la ringrazio…
PRESIDENTE. Io l'ascolto benissimo.
MANCA DESIRÈ (M5S). Benissimo, allora mi ascolti. Quindi le dicevo, io capisco perfettamente che la domanda sia una domanda difficile, sia una domanda scomoda, però questa richiesta, Presidente, l'ho reiterata per tre volte, per tre volte sono tre mesi che attendo questa risposta e nessuno mi risponde, quindi volevo chiedere Presidente se lei può intervenire nel merito. Un'altra richiesta di accesso agli atti per avere delle informazioni in merito a un emendamento che è passato nella omnibus relativo ai lavoratori ex ESAF, e anche su quello, Presidente, una richiesta di accesso agli atti che è stata reiterata per tre volte alla quale non arriva casualmente la risposta. Adesso, capisco che siano anche domande fastidiose, però aspettiamo e mi auguro che queste risposte arrivino subito, aspettiamo la risposta, ma non fra un anno, Presidente, non fra un anno. Un'altra cosa, Presidente, io volevo chiederle: è stato modificato il Regolamento del Consiglio regionale?
PRESIDENTE. No.
MANCA DESIRÈ (M5S). Allora volevo chiederle come mai tra gli strumenti che i Consiglieri regionali possono utilizzare per l'espletamento del loro mandato elettorale c'è anche la possibilità di presentare delle mozioni quando queste mozioni non vengono mai discusse. Volevo chiederle, Presidente, o c'è qualche…
PRESIDENTE. Prego, può concludere.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, anche perché sto intervenendo sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. L'ordine dei lavori però a un termine, non è che può stare tutta la mattina.
MANCA DESIRÈ (M5S). No, no, no, ci mancherebbe altro, anche perché vedo che quando intervenite voi sull'ordine dei lavori state anche mattinate, però capisco che sto intervenendo io quindi lo capisco. Le dicevo, Presidente… mi faccia terminare…
PRESIDENTE. No, allora le spiego; Il minutaggio viene interrotto automaticamente, non c'è da parte mia nessuna attività manuale, lei lo sa da tre anni questo, quindi io per poterle dare la parola dopo che lei ha concluso il tempo la devo richiamare, quindi può continuare ma non faccia credere che io stia togliendo la parola, perché è un automatismo di sistema. Può continuare, non faccia intendere che io le sto togliendo la parola, perché anzi gliela sto dando, le sto concedendo di ultimare il suo intervento e di andare oltre il tempo stabilito. Prego.
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, mi perdoni, ma ho detto che lei mi stava togliendo la parola? Non ho detto questo, io ho detto solo ed esclusivamente che stavo intervenendo sull'ordine dei lavori e che lei molto spesso, anzi, quasi sempre faceva concludere tutti i consiglieri regionali, non ho detto che lei in questo momento mi stava togliendo la parola, ci mancherebbe. Le dicevo, Presidente, parlando delle mozioni volevo chiedere a lei, che è il Presidente del Consiglio regionale, se lo strumento della mozione era uno strumento sempre valido e quando ha intenzione di portare in questo Consiglio regionale le circa 500 mozioni che sono state protocollate da tre anni, tre anni, tre anni! Dall'inizio della legislatura e che non sono mai arrivate in discussione. Allora, o lei ci comunica che questo strumento non è più a disposizione dei Consiglieri regionali e ne prendiamo atto, eventualmente lo comunichi in forma scritta, oppure se è uno strumento che effettivamente i consiglieri regionali possono utilizzare io la invito, quale Presidente del Consiglio, a calendarizzare i Consigli regionali per la discussione degli argomenti portati con le mozioni
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Articolo 9; è un articolo omnibus perché dietro il titolo si celano interventi molto diversi tra loro, e parto dalla fine. Il comma 5 è vergognoso, anche per la sua scrittura, una delle caratteristiche che deve avere la legge di bilancio è la trasparenza e la comprensibilità del testo, sfido chiunque a capire quali siano gli obiettivi di questo comma; bisognerebbe scomodare Monicelli probabilmente per capire cosa ci può essere dietro l'implementazione di "un Centro per il coordinamento delle attività di preparazione alle politiche regionali della transizione energetica e per lo sviluppo delle tecnologie Low-carbon, dell'idrogeno e dei combustibili verdi derivati", il tutto per 7 milioni e mezzo, il resto dell'articolo invece riguarda l'Agenzia Forestas. Questo abbinamento Sotacarbo e Agenzia Forestas ricorda un po' quando il Consiglio regionale approvò una modifica della legge elettorale, inserendola in un testo riguardante invece le urne cinerarie. Sull'Agenzia Forestas però sono stati presentati degli emendamenti che, in alcuni casi, sembra anche abbiano un parere positivo, ci aspettavamo di poter leggere emendamenti sostitutivi che sanassero l'alcune problematiche. Quando parliamo di Forestas parliamo di un'Agenzia regionale, che tra l'altro fa parte del sistema Regione, ai cui dipendenti tra l'altro è applicato il contratto regionale e su cui noi non possiamo intervenire come se fosse una cooperativa privata andando anche a enunciare per legge quali siano i territori dove fare assunzioni e quali siano invece i territori dove non fare lo stesso tipo di azione. Allo stesso modo nella pubblica amministrazione i processi di stabilizzazione sono quelli regolati per legge e non sono le leggi regionali a essere il cappello di quel tipo di processi, sono le leggi dello Stato, noi applichiamo in Sardegna, riveduta e corretta grazie a una legge regionale approvata dal Consiglio di concerto anche con la Conferenza Stato-regioni, un percorso che però è quello della legge Madia, non possiamo creare altre cose in parallelo anche perché, colleghi, la fine di questo tipo di azioni la conosciamo già, si va incontro all'impugnazione da parte del Governo o, peggio ancora, all'incostituzionalità, magari dopo che un Tribunale civile, come è già capitato, solleva l'accezione; è capitato eh, perché purtroppo questo Consiglio regionale in passato ha preso delle decisioni che poi a distanza di anni sono state capovolte appunto da un giudizio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue AGUS FRANCESCO.). Quindi questo Consiglio, noi in particolare della minoranza, oggi iniziamo a discutere questo articolo senza capire quale sarà il punto di caduta, e non è solo questo articolo, perché ovviamente quello che vale per l'articolo 9 vale ancora di più per i successivi. L'ho detto prima intervenendo sull'ordine dei lavori, veniamo avvisati da una nota stampa, tra l'altro poche ore dopo una riunione della Commissione competente in materia dove si è detto l'esatto contrario, dell'esistenza di un plafond di oltre 40 milioni di cui questo Consiglio non era a conoscenza; ecco, se sappiamo di avere altre risorse bisogna ragionare anche di tutte quelle vertenze, tutte quelle vicende a cui abbiamo detto "aspettate fuori", perché questo Consiglio nelle ultime due settimane ha detto "non è il vostro turno" a migliaia di persone, e abbiamo detto "ci penseremo il mese prossimo, fidatevi". Qui non è più "fidatevi", perché il mese prossimo, stando a quello che si legge, non ci sarà un omnibus 2, è bene che si sappia, dovremo rimpinguare, probabilmente, il bilancio della sanità che qualcuno pensa di spogliare di quelle risorse, perché è quello che si sta facendo; discutiamone però, non facciamo le discussioni nelle retrovie sulle cose serie per lasciar andare in Aula cose su cui invece occorre precisione. Con questo voglio dire che, Presidente, e chiudo, la finanziaria non è agli inizi, la finanziaria è alla fine, il percorso di approvazione della legge di stabilità è ormai quasi finito, abbiamo già approvato, avete già approvato la gran parte degli articoli, tra l'altro che riguardano l'agricoltura, che riguardano il lavoro, sulle cui decisioni non possiamo, Regolamento alla mano, tornare e, soprattutto, abbiamo mangiato buona parte della massa manovrabile, attenzione perché a fare le cose, a prendere decisioni, ad approvare leggi senza la giusta preparazione e senza la giusta istruttoria si rischia di fare danno anche alle persone e alle categorie che pensiamo di voler aiutare.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO (LEU). presidente, per dire che io ho in questi tredici anni di legislatura ho visto delle cose strane, ma vedere il Presidente presente in Aula, che adesso è uscito, non presiedere l'Aula non mi era ancora capitato di vederlo, vuol dire che anche questo farà parte del mio bagaglio storico-culturale acquisito all'interno di quest'Aula per quando andrò via. Grazie.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie, Presidente. L'articolo 9 reca "Disposizioni in materia di sviluppo del territorio, dell'ambiente e della transizione energetica", tema quest'ultimo del quale si occupa il comma quinto. Il tema, quello della transizione energetica, che riguarda in particolare la seconda missione del PNRR, tema sul quale questo Consiglio regionale, e mi risulta nemmeno la Commissione o le Commissioni competenti siano stati investiti, sarebbe opportuno, anzi, è quanto mai urgente che questo accada, perché tutto ciò che riguarda le scelte per quello che compete alla Regione, in capo alla Regione sulla transizione energetica noi lo apprendiamo esclusivamente dagli Organi di stampa e dagli annunci vari, non ultimo anche quello che testé ha richiamato il collega Agus e sul quale torneremo in merito a questo stanziamento dell'ultima ora di 40 milioni di euro da destinarsi al settore agricolo. Ma mi preme su questo articolo richiamare l'attenzione dell'Aula, se all'Aula mai interessasse, sui commi secondo e terzo, per un tema che non può non interessare quest'Aula e che è quello di Forestas, visto che la cifra di questa legge finanziaria, ma lo abbiamo già detto, è quella relativa alla lotta contro lo spopolamento, ed è una lotta questa che ci vede dalla stessa parte, il tema di Forestes è fondamentale, tant'è che anche le interlocuzioni informali che ho avuto e che abbiamo avuto con i componenti della maggioranza diciamo che sono volte ad un obiettivo condiviso, che è quello appunto di concorrere alla lotta contro lo spopolamento. Ma valga questa occasione per ricordare all'Aula quanto Forestas, in quanto Agenzia, considerando gli aspetti che il collega prima richiamava e l'inquadramento contrattuale dei dipendenti, di recente varo, quanto Forestas sia importante per i nostri territori, e ce lo dice la legge 8 del 2016 che richiama appunto la mission dell'Agenzia, che è quella di incrementare, migliorare, ammodernare le politiche di valorizzazione del patrimonio forestale, secondo un approccio che garantisca la cura, la tutela e la conservazione di quello che i nostri territori garantiscono e concorrono a comporre. La nostra è un'Isola verde, lo è stata e può tornare ad esserlo, e in quanto tale va curata, tutelata e preservata, secondo una connotazione moderna e qualsiasi scelta si faccia oggi, maggioranza e minoranza insieme, questo è auspicabile, deve avere questa connotazione in termini di valorizzazione produttiva, turistico-ricreativa, culturale, di questo enorme, immenso patrimonio verde. Se così non sarà, anche le scelte che faremo, con un emendamento di sintesi che dovremo comunque valutare, relativo alle garanzie in termini occupazionali, evidentemente l'operato dell'Agenzia Forestas verrebbe svilito nella sua stessa natura per la sua stessa mission. A proposito di occupazione, perché la gente nei nostri Paesi, ma lo dirò quando discuteremo l'articolo 10, ci sta non se ci nasce, ma se è stimolata a viverci e a lavorare, ecco, in termini occupazionali i nostri paesi hanno bisogno di Forestas. Ricordo all'Aula che dal 2011 al 2019 quest'Agenzia ha perso 600 occupati, che gli occupati attuali hanno una media di vita di 56, di vita nel senso che oggi è tale di 56 anni, capite bene che il tipo di professionalità che possono offrire a un'Agenzia è decisamente limitato, quindi il superamento del blocco del turnover è urgente. Ricordo all'aula che ci sono 3-4 testi di legge che giacciono in prima Commissione e che magari andremo anche a discutere, quando si avrà un Presidente di quella Commissione, ed è bene ricordare anche questo, quindi per questa parte, se questo articolo per ciò che riguarda forestas serve a combattere insieme la lotta contro lo spopolamento, che è appunto la cifra di questa finanziaria, bene, questa lotta ci vedrà partecipi e protagonisti anche come minoranza. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo in discussione generale sull'articolo 9, perché mi dà l'opportunità di parlare del tema dell'energia, già il collega Corrias, che mi ha preceduto, ha ricordato bene che questo Consiglio non è stato coinvolto finora su questo tema, né in Commissione e tanto meno in Aula, anzi, io colgo l'occasione per risollecitare, visto che l'avevo fatto durante la discussione generale di questa legge, una discussione alla luce del sole, proprio qui, in Consiglio, su questo tema. Perché il tema dell'energia sarà il tema cardine, il tema principale dei prossimi venti trent'anni, è un tema a cui questo Consiglio non si può sottrarre e anzi dovrebbe avere il coraggio di aprire una grande discussione, non solo qui interno, ma anche all'esterno di questo palazzo, coinvolgendo tutte le realtà sarde. Perché la transizione ecologica non sarà certo una transizione semplice, sarà un processo lungo che dovrà coinvolgere i tanti lavoratori e anche saperli riqualificare verso questa nuova prospettiva. I fondi del PNRR sono una risorsa straordinaria a cui la Regione Sardegna non può certo non guardare con fiducia e con speranza per poter dare nuova linfa alla nostra terra, anche perché dobbiamo ricordarci la nostra storia, più di 50 anni fa abbiamo scelto un tipo di sviluppo che si che si è rivelato fallimentare, ora abbiamo le opportunità per rigenerare la nostra terra e, come legislatori, o comunque rappresentanti del popolo sardo, non possiamo appunto sottrarci. La nostra isola ha tutte le peculiarità per essere appunto una terra, chiamiamola così, ospitale dal punto di vista della transizione ecologica. Ci sono studi importanti dell'Università di Padova e del Politecnico di Milano, che analizzano appunto la situazione sarda per questo tema, e invitano appunto la Regione Sardegna a investire su questo tema. A oggi noi non sappiamo niente, non sappiamo se c'è una discussione in corso tra la Regione e lo Stato italiano, o se lo Stato italiano sta agendo senza coinvolgere Regione Sardegna. Cioè ci sono tante questioni e le uniche notizie che troviamo sono, tramite la stampa, di sopralluoghi nel mare, nostro bene primario, e di parchi eolici che vogliono fare sorgere nei nostri mari. Sia chiaro noi siamo favorevoli alla transizione ecologica e sappiamo anche il prezzo che si deve pagare, però vogliamo partecipare, vogliamo che i sardi possano trarre del beneficio da questa transizione e non solo subirla, perché se non agiamo e se rimaniamo passivi la subiremo e basta, come abbiamo subito in passato. Questo per noi è inaccettabile. Cerchiamo di essere protagonisti almeno su questo tema che è quello secondo me fondamentale nei prossimi venti trent'anni. Anzi, io ricordo che ci sono in questi giorni, ma anche nelle scorse settimane, numerosi appelli di amministratori sardi, che stanno appunto chiedendo alla Regione Sardegna di partecipare, di coinvolgerli, di trovare appunto delle soluzioni. Io appunto ho colto questa occasione di questo articolo 9 per cercare di stimolare il dibattito su questo tema e spero vivamente che ci sarà occasione per approfondirlo perché ne va della del futuro della Sardegna.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, si è detto e ripetuto diverse volte, l'ambiente e la transizione ecologica devono stare al centro dell'agenda politica di ogni Regione e di ogni ente locale, ma è ovvio che questo deve essere fatto con serietà. Sono convinta che occorra riconoscere una funzione sociale dell'economia ambientale e forestale in grado di frenare l'abbandono di molte aree interne, che sono presidi fondamentali contro il dissesto idrogeologico e la prevenzione degli incendi boschivi. Sono temi questi che trovano ampio spazio nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevede specifici fondi volti proprio a promuovere l'uso efficiente delle risorse forestali, valorizzando l'aggregazione e l'associazionismo di accordi di filiera e le reti d'impresa. È per questo che in questo disegno di legge, per quanto ci si sforzi a risolvere problemi, che effettivamente dovrebbero essere risolti anche in altre Commissioni, come ha espresso anche l'onorevole Agus, di tutto questo c'è molto poco. Ed è anche per questo che serve oggi promuovere soluzioni tecnologiche innovative. La sfida più grande è rappresentata dalla capacità di integrare pienamente la dimensione economica ambientale e sociale proprio di tutto il sistema produttivo. E' anche nel solco di questo e di quanto ho espresso che penso sia importante valorizzare i centri di educazione ambientale, quali agenzie territoriali diffuse per il valore dell'educazione alla sostenibilità, come strumento di crescita culturale, come sottolineato anche dall'Assessore nella delibera numero 40 del 14 ottobre 2021 ed è per questo che abbiamo presentato un emendamento e sono sicura che quest'Aula vorrà accoglierlo positivamente. Inoltre penso sia fondamentale dare gambe e sostenere i Comuni nella promozione della riduzione della plastica, nel riuso e riciclo dei materiali, anche su questo tema abbiamo presentato diversi emendamenti e sono certa che si saprà dare sicuramente importanza a questi temi, di cui ci si riempie spesso la bocca ma poi, in termini concreti, quando bisogna mettere le risorse, bisogna farlo convintamente. E poi è un provvedimento all'apparenza piccolo che però può avere ricadute importanti, andando a ridurre la produzione del rifiuto che i nostri cittadini accumulano maggiormente in termini volumetrici e che, allo stesso tempo, è il rifiuto più difficile da riciclare, ed è anche fortemente inquinante.
Inoltre vorrei mettere l'accento su alcune questioni importanti. Mentre altre Regioni virtuose investono risorse importanti per agevolare la costituzione delle comunità energetiche, noi assistiamo a finanziamenti spot, dati non si capisce con quale criterio ad alcuni Comuni, non si considerano minimamente quei Comuni virtuosi che in tempi diversi sono stati invece pionieri di questo modello virtuoso, parliamo di Berchidda e Benetutti, ma Ussaramanna, Villanovaforru, Serrenti e tanti altri Comuni che invece sono stati totalmente ignorati. E ed è vero anche che la transizione ecologica, la transizione energetica passa fortemente dalla transizione digitale. Ecco oggi in piazza ci sono un gruppo molto importante, il gruppo Tim, che in Sardegna impiega 700 lavoratori diretti e mille indiretti, in un settore strategico per tutto il Paese, messo a rischio dalle ipotesi di vendita e smembramento contenuta nel piano industriale, che potrebbe essere approvato già il 2 marzo. Ecco, io penso che sia importante accoglierli, comprendere le loro istanze, soprattutto perché si parla di difesa di posti di lavoro, ma perché nel piano di digitalizzazione e della correlata realizzazione della rete in fibra ottica, finanziata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, le rivendicazioni dei lavoratori e le organizzazioni sindacali sottolineano il fatto che queste politiche viaggiano in parallelo con quelle nazionali. Ed è anche vero che oggi noi non possiamo permetterci di avere un piano di digitalizzazione diviso che potrebbe creare, come scrivono loro nella nota, un sistema "arlecchino" che probabilmente avranno difficoltà a dialogare fra loro, con ripercussioni importanti nelle aree più deboli come la Sardegna e soprattutto come le nostre aree più interne della Sardegna. Ecco io penso che su questi temi, in maniera programmatica, in maniera importante, bisognerebbe mettersi insieme e non presentare semplicemente dei commi che rischiano di essere fini a se stessi e sempre a risolvere delle questioni emergenziali. E perché non diventi un'emergenza c'è un problema gigantesco in termini di centrale unica di committenza. Tutti gli appalti del Piano nazionale di ripresa e resilienza passeranno, anche quelli dei Comuni, anche gli appalti più piccoli, dovranno passare secondo la norma nazionale e regionale attraverso la Centrale unica di committenza, questo potrebbe diventare un imbuto pericoloso che rischia di bloccare tutti gli appalti dei Comuni, dai più piccoli ai più grandi. Penso che su questo bisogna intervenire adesso, perché altrimenti ci ritroveremo tra qualche mese a piangere e a dover restituire risorse col rischio che i Comuni non possono neanche permettersi di farlo. Quindi credo e penso, qua mi rivolgo agli assessori di riferimento, di aprire un tavolo di discussione in merito a questo, perché è un problema effettivamente che oggi potremmo risolvere ponendolo all'attenzione dei tavoli nazionali.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, ma io credo, sono abbastanza convinto, che l'unica transizione che i Sardi avranno il piacere, e noi la fortuna di vedere, sarà la vostra transizione politica per quanto riguarda i risultati che sin qui avete ottenuto; una transizione certa, una transizione visibile, e che qualche modo porterà i suoi benefici. Perché leggendo l'articolo della finanziaria dove si parla di una transizione che stanno pagando i sardi e la stanno pagando quotidianamente con l'aumento del prezzo dell'energia per quanto riguarda le bollette, e la stanno pagando soprattutto le imprese che troppo spesso sono costrette a chiudere la fabbrica, a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti e lavoratori perché non c'è una certezza sull'approvvigionamento energetico che possa in qualche modo rendere competitive le industrie in Sardegna, quella transizione non esiste, non esiste in questa vostra finanziaria, se non in un ipotetico comma 5, laddove date alla Sotacarbo SpA 7 milioni e mezzo per uno studio, una ricerca, per quanto può essere lodevole, ma che non è sicuramente la soluzione alla transizione energetica che i Sardi aspettano, che le famiglie attendono e che le imprese evocano a gran voce. Allora io non intervengo su altri punti, ma credo che questo della transizione energetica, mi rivolgo alla Giunta, all'assessore Fasolino, al Vicepresidente, sia un tema sul quale bisogna dibattere in quest'Aula, non possiamo attendere gli eventi, che sicuramente non sono favorevoli soprattutto al sistema sardo che arriva già debole, molto debole, con le grandi scelte che vengono fatte a livello nazionale, purtroppo europeo, con la guerra anche alle porte tra la Russia e Kiev, che rischia di mettere in crisi già l'approvvigionamento previsto attraverso Nord Stream 2 che doveva approvvigionare tutta l'Europa, l'Italia e la Sardegna. Quelle scelte quindi non possono essere più protratte oltre, vanno definite non in solitudine come sta facendo la Giunta, non in solitudine, ma coinvolgendo il Consiglio regionale e le Commissioni, perché quelle scelte determineranno lo sviluppo energetico dell'isola per i prossimi vent'anni. Perché poi in solitudine significa in qualche modo trovare un responsabile, come sempre avete fatto nei confronti dello Stato, quando poi quelli che sono gli auspici per uno sviluppo concreto e reale energetico della Sardegna, poi lo Stato non perch�� è brutto e cattivo, ma perché in solitudine non si ha la forza democratica e popolare politica per raggiungere quegli obiettivi. Quindi la transizione energetica non può essere lasciata solo ad un comma, non ad un titolo, non all'individuazione di uno studio che deve essere fatto. La transizione energetica deve essere definita, valutata e dibattuta in quest'Aula e fuori da quest'Aula. E, soprattutto in un momento come questo, dove sappiamo benissimo noi e voi che in queste ore si sta discutendo il DPCM famoso sull'energia, che ha già una firma autorevole di un Ministro, e che quel DPCM rischia di essere penalizzante per la Sardegna, molto penalizzante per la Sardegna. Allora voi quel DPCM volete discuterlo da soli spegnendo la luce, o volete con noi in qualche modo rafforzare posizioni che sono anche comuni e che abbiamo discusso insieme. Ora il tema è alto, è importante, è strategico, abbiate il coraggio di discuterlo, di aprirci, perché altrimenti vi troverete soli a difendere l'indifendibile e la transizione, allora sì che sarà, come ho detto inizialmente, politica però vi riguarderà, non solo a voi, ma purtroppo anche ai sardi che non avranno le possibilità che hanno gli altri stessi cittadini d'Italia e soprattutto alle stesse imprese.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, il mio collega Michele Ciusa ha posto attenzione nel suo intervento all'ultima parte del titolo dell'articolo 9 "la transizione energetica", io vorrei soffermarmi invece sulla prima parte, cioè quella che recita "Disposizioni in materia di sviluppo del territorio dell'ambiente" e quindi porre il focus sulla sull'agenzia Forestas, un ente che io ritengo fondamentale non soltanto dal punto di vista occupazionale e ambientale, ma anche dal punto di vista turistico per la nostra isola, in quanto gli operatori dell'agenzia Forestas ritengo siano i guardiani del nostro territorio e quindi, essi, devono essere messi in condizione di lavorare in condizioni ottimali e con mezzi idonei a svolgere i propri compiti. Ecco leggendo la relazione a questo articolo 9 io ho rilevato non tanto un'imprecisione, ma assolutamente una mancanza di dati, in quanto si parte appunto, come l'onorevole Corrias prima a giustamente sottolineato, dal fatto che dal 2011 al 2019 l'agenzia Forestas ha perso 600 unità e che la stabilizzazione ha sopperito in parte alla suddetta riduzione. Ecco, io in primo luogo, dato che tra l'altro ovviamente non si è parlato in Commissione di questo articolo come di tutta la legge finanziaria, sono costretto a fare qua, anche con l'Assessore che è presente, come sempre quando è di suo dovere, dovrei fare alcune domande. Innanzitutto qual è praticamente il dato effettivo, relativo da un lato alle 600 unità e poi, dall'altra parte, al fatto che in parte si è sopperito a questo calo. Volevo sapere, esiste un piano di fabbisogno? Che a mio parere sarebbe una cosa fondamentale, perché non si può sempre addivenire a fare interventi che sono toppe, e che quindi non hanno largo respiro, non danno la giusta importanza ad un'agenzia come foresta quella di Forestas, che può veramente essere il volano per farci ripartire dalla situazione in cui siamo ridotti non soltanto per colpa nostra, ma anche per tutto quello che sta accadendo nel mondo. Quindi esiste un piano del fabbisogno, oppure si sta partendo come sembra da un budget che sia ha a disposizione, per arrivare alla fine ad assumere 75 nuove unità, senza neanche specificare di che tipo di unità si tratta, si tratta di operai, si tratta di dirigenti, si tratta di operatori che devono lavorare negli uffici oppure sul territorio. Ecco qua vedo molta genericità in questa affermazione e sicuramente questo non porta un valore positivo a quanto la maggioranza sta proponendo. Ecco perché io chiedo fondamentalmente qual è la situazione da cui si sta partendo, perché da questa situazione si può sicuramente addivenire a prendere decisioni legislative che siano consone magari immediatamente a porre un freno alla mutata situazione, ma poi a guardare anche la situazione a livello pluriennale, e quindi consentire all'agenzia Forestas di svolgere il ruolo che effettivamente le compete. Perché dico questo? Perché ci sono situazioni estreme nel nostro territorio, sia interno che costiero. Io qualche mese fa dopo un evento incendiario che si era verificato nella Costa del nord-est della Sardegna avevo presentato un'interrogazione, perché la costa che va da Santa Teresa-Valledoria, chiaramente al di là del valore ambientale enorme che ha, ha necessità di operatori, in quella costa operano soltanto due operatori di Forestas, quindi da Santa Teresa di Gallura sino a Valledoria, quindi stiamo passando anche nella provincia di Sassari, che chiaramente operano tra l'altro con un mezzo che dire che è desueto è fargli un complimento, un mezzo con il quale loro quando ci sono gli effetti incendiari rischiano materialmente la vita. Un unico mezzo nella stazione di Trinità, dove queste due persone chiaramente poi essendo due, è difficile anche che riposino ovviamente, perché cercano ovviamente di essere sempre reperibili quando l'altra persona è di riposo, però ritengo che in una fascia di quell'ampiezza sia assurdo che operino soltanto due operatori di Forestas, e questo è un dato di fatto. Poi volevo chiedere anche quanti sono i posti determinati dal turn over, perché è un altro aspetto che viene preso in considerazione dalla norma.
Ecco, su tutti questi quesiti, che ritengo siano importanti per poter legiferare con coscienza e incidendo effettivamente su quello che il futuro la nostra Isola, vorrei che, col suo solito garbo, l'assessore Lampis rispondesse.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.
ENNAS MICHELE (LEGA). Intervengo sull'articolo 9 perché tratta due argomenti che ritengo siano due pilastri importanti della programmazione regionale, qualche volta magari visti come periferici ma in realtà fondamentali se si vuole parlare di sviluppo concreto dell'Isola, ossia l'ambiente e l'energia.
Molto bene il fatto che venga rafforzato il ruolo di Forestas anche in chiave di gestione delle criticità ambientali, credo però che oggi non si possa fare a meno di affrontare il tema che è diventato all'ordine del giorno quotidiano insieme alla gestione della pandemia, quello appunto dell'energia, tema che probabilmente forse per approfondimenti, per necessità di un certo tipo di cultura sulla tematica, non posso non notare che è stato abbastanza periferico nel contesto del Consiglio regionale, e questo ritengo - opinione personale - che sia una cosa non troppo positiva, se non altro perché proprio in questo momento stiamo giocando alcune partite fondamentali per il futuro dell'Isola, è bene sarebbe stato che questa Assemblea, così come avevo proposto già da molto tempo, si confrontasse almeno per sapere quali sono i pareri delle varie parti politiche, che spesso coincidono sotto certi aspetti, alcune volte non è così ovviamente, tenendo conto anche di quello che è uno scenario non solo regionale ma soprattutto nazionale, per non dire europeo.
Oggi stiamo affrontando un'emergenza, legata soprattutto ai prezzi dell'energia saliti a livelli intollerabili, probabilmente anche per scelte sbagliate fatte sulla politica nazionale ed europea rispetto a come doveva essere l'impostazione anche della cosiddetta transizione ecologica, probabilmente affrontata non nella maniera corretta anche di salvaguardare quella che doveva essere l'indipendenza di un sistema energetico, ma sacrificata sulla base di un ideologismo che ci ha trascinato e che in qualche modo ci ha reso ampiamente vulnerabili. Questa cosa va assolutamente recuperata, e in qualche modo si sta cercando di intervenire, noi abbiamo sollevato il problema mesi fa a livello nazionale e recentemente è stato adottato un decreto che stanzia risorse importanti sia per le famiglie sia per le imprese in generale. Certamente anche noi possiamo fare la nostra parte e accelerare su quelle che sono delle tematiche fondamentali anche per lo sviluppo dell'Isola. Noi abbiamo presentato su questo articolo un emendamento che riguarda l'istituto delle comunità energetiche, credo che si tratti di un segmento che deve essere assolutamente in qualche modo sviluppato, ovviamente da questo punto di vista non mi sostituisco a quella che può essere la politica regionale ma credo che debba essere un tema che deve essere affrontato e in qualche modo in modo introdotto. "Rinnovabili" da una parte ma allo stesso tempo lasciare da parte l'ideologia negativa che anche adesso… chi prima in qualche modo osteggiava l'utilizzo del gas, che sembrava il nemico della transizione ecologica, oggi abbiamo visto anche a livello nazionale che le opposizioni stanno cambiando, mi riferisco in particolare al Movimento 5 Stelle che ha sempre negato il fatto che potesse essere una fonte di transizione importante e oggi questa posizione in qualche modo è cambiata. Quello che non è cambiato è che la Regione Sardegna ancora oggi non ha un'infrastruttura, non ha la possibilità di usufruire di questa fonte di transizione, dell'utilizzo del gas in maniera diffusa, e credo che sia importante affrontare questo argomento, perché proprio in questi giorni si sta affrontando la chiusura di quel famoso DPCM che riguarda l'infrastrutturazione della Sardegna, e stando a quello che si rileva all'interno di quel DPCM credo che sia importante sollevare il fatto che tutti i sardi debbano avere diritto, e non solo una parte come attualmente sembrerebbe previsto, ad una tariffa identica a quella che viene data al resto dell'Italia. Il tema sull'energia è proprio questo, perché quando parliamo di insularità e del fatto, importante, di introdurre il principio, sull'energia noi paghiamo proprio un gap che in qualche modo deve essere colmato, legato al fatto che il nostro sistema è parzialmente o quasi ancora isolato e quindi le nostre aziende, le principali aziende, non possono accedere ad alcuni strumenti che altre aziende della penisola possono invece utilizzare. Va da sé che il risultato finale di questo concetto è che il nostro sistema produttivo non ha lo stesso livello di competitività che hanno le altre aziende. Su questo tema noi abbiamo preparato un ordine del giorno che proporremo all'Aula, perch�� oggi questo deve essere, al di là di quello che introduciamo come finanziamenti nella finanziaria, un tema che deve essere affrontato. Quindi da questo punto di vista io son contento del fatto che ieri sia stata ricevuta in audizione una delle aziende principali della Sardegna, la 3A, e che subito ci sia stato da parte del Presidente, che ha realizzato, facendo una metafora, un gol calcistico bellissimo esteticamente, perché ha subito colto l'emergenza: quella società e tutto il sistema che sottende l'allevamento e quant'altro è una delle basi del nostro sistema produttivo; ben venga il fatto che quando c'è un'emergenza la Regione sia pronta a intervenire. Ecco, questo sistema di reazione, questa capacità di intervento noi dobbiamo utilizzarlo per tutto.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU). Finalmente siamo all'articolo 9, dico finalmente perché nell'articolo 9 si parla di energia e di sviluppo del territorio. Parlando di energia mi viene da chiedere subito all'intera Aula e all'Assessore cosa si voglia fare subito, intendo oggi, per tutti i Comuni della Sardegna (intendendo i Comuni come case municipali) che domani non saranno in grado di pagare le bollette che stanno arrivando per l'illuminazione pubblica e per quelli che sono i consumi delle case e delle strutture comunali. Badate che questo è un problema serissimo che noi ci troveremo a dover discutere; io ne sto parlando oggi ma dovremmo discuterne immediatamente perché credo che la protesta che arriverà da tutti i Sindaci della Sardegna è una protesta sacrosanta che ha necessità di risposte immediate. Piccoli Comuni che pagavano bollette da 9000 euro per l'illuminazione pubblica, si sono visti recapitare in questi giorni bollette da 18, 20, 23 mila euro, e ben si capisce che, considerando quello che c'è in cassa nei nostri Comuni, non sarà possibile poterle pagare.
Forestas. Siamo in ritardo, Assessore, non lo dico a lei lo dico a me, ne stiamo parlando da troppo tempo, non più tardi nei giorni in cui abbiamo discusso la legge omnibus, quando, se non ricordo male ma ricordo benissimo, avevamo approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegnava la prima Commissione ad esitare le leggi presentate sullo sblocco del turn over di Forestas. Ebbene, non si hanno notizie dalla prima Commissione, e oggi ci ritroviamo nell'articolo 9 un testo proposto dalla Giunta regionale che, è chiaro, andrà emendato se non totalmente sostituito, però è già ammirevole il fatto che la Giunta abbia voluto parlare di questo provvedimento. Perché, ricordo a chi se ne fosse dimenticato perché ogni tanto ce ne dimentichiamo, che nel 1990 moltissimi Comuni della Sardegna dettero in concessione i loro terreni all'allora Azienda foreste demaniali, e, in cambio della concessione di questi terreni, l'Azienda foreste demaniali diede in campo delle unità lavorative a tutti quei Comuni. Dal 1990 al 2005 tutte quelle persone che andavano in quiescenza venivano immediatamente sostituite; con la finanziaria del 2005 si bloccò il turn over della allora Azienda foreste demaniali, adesso diventata Agenzia Forestas. Quindi noi dobbiamo riconoscere un diritto acquisito a quei Comuni, a quelle popolazioni, perché dal 2005 a oggi… hanno detto prima i colleghi che dal 2011 al 2019 sono andate in pensione 600 persone, dal 2005 ad oggi di dipendenti dell'attuale Agenzia Forestas ne sono andati in pensione molti di più. Dico che non possiamo però approvare un semplice emendamento per sbloccare il turn over, perché il problema è molto più serio, e va approfondito con molta cautela per evitare di approvare un provvedimento che possa essere impugnato. Infatti io credo che dopo la discussione generale dell'articolo 9, soprattutto per quello che riguarda Forestas dovremo fermarci un attimino a valutare e tradurre in atti quelle che sono state le interlocuzioni avvenute tra diversi colleghi di maggioranza e molti di opposizione che hanno a cuore la risoluzione di questo problema.
Sul comma 5. Chissà perché appena ho visto questo comma 5 mi sono ricordato di quello che dice spesso in finanziaria l'onorevole Oppi, "questa è una marchetta", chissà perché mi è venuta questa sensazione, poi magari mi sbaglio perché non ho approfondito bene questo comma ma credo che avremo occasione oggi e nel momento in cui verrà messo ai voti, perché mi risulta che ci siano degli emendamenti soppressivi, di discuterlo nel merito. Però io da profano che arriva dalle piccole campagne del Goceano, chissà perché questa cosa mi ha colpito in maniera un po' negativa, credendo di leggere una cosa che poi ne sottintende molte altre.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Sarò breve per consentire poi di poter continuare nei lavori e non utilizzare tutto il tempo.
Semplicemente due questioni sostanziali rispetto all'articolo 9 ritenevo opportuno evidenziare. Il tema della prima parte, ovvero quello dello sviluppo del territorio e dell'ambiente legato sostanzialmente al provvedimento Forestas, ne abbiamo discusso, mi unisco anche a quanto diceva prima di me l'onorevole Cocco e in riferimento anche alle interlocuzioni assolutamente cordiali e costruttive avute con gli altri colleghi consiglieri nel dire che l'argomento di Forestas è talmente rilevante e determinante in materia di sviluppo del territorio, dell'ambiente, della tutela e salvaguardia dei presìdi forestali della nostra Regione, e in termini di sviluppo evidentemente anche come lotta allo spopolamento (tant'è che anche negli emendamenti che ho visto essere presentati si cita anche il tema della lotta allo spopolamento), dicevo è talmente rilevante che credo che affidare l'analisi del tema, e quindi le ipotesi soprattutto rispetto allo sblocco delle assunzioni, non sia quasi opportuno affidarlo a una a una porzione di un provvedimento così ampio, come quello appunto della finanziaria, ma forse varrebbe la pena, non so se i colleghi consiglieri anche appartenenti alla Commissione, dal momento che è stata richiamata la necessità di riattivare anche i lavori della Commissione sul tema, non sia il caso invece di ragionare un attimino sull'affidare a un provvedimento generale complessivo l'analisi del tema. Probabilmente credo che se la volontà convergessero, forse gi�� nei prossimi giorni potrebbe diventare argomento dei lavori della Commissione, che peraltro chiede, con le proposte appunto dei vari consiglieri, da tre anni di analizzare il problema. Allora su questo non voglio entrare nel merito dei contenuti, probabilmente se la discussione va avanti sul tema si verificheranno negli emendamenti, ma chiedo - e su questo volevo porre l'attenzione - se non sia il caso di bloccarsi su questo e, avendo tantissime sfaccettature che riguardano appunto alcuni elementi che sono emersi e stati evidenziati anche tramite gli emendamenti, non sia il caso di dare la giusta dignità all'argomento e discutere i tre disegni di legge in una visione più complessiva. D'altronde non credo, pur approvando questo e pur condividendone l'importanza, questo lo voglio ribadire, non credo che nelle settimane successive la questione trovi una risoluzione, anche laddove l'articolo e i suoi emendamenti dovessero andare avanti. Forse in termini di costruzione prospettica, ne abbiamo discusso anche per la notevole importanza relativamente alla lotta agli incendi boschivi che Forestas fa con tutto quello che sappiamo essere successo nel periodo scorso, credo che sarebbe molto importante veramente dare la giusta dignità al tema.
Sul tema della transizione ecologica, della transizione energetica, credo che veramente sia molto importante, sono presenti i due Assessori sia all'industria che all'ambiente, credo che sia molto importante anche questo trattarlo attraverso un insieme di argomenti che sono variegati, tra cui la necessità di capire in maniera radicale e approfondita dove lo sviluppo del territorio, la tutela dell'ambiente sia salvaguardata, e dove invece talvolta l'aggressione sullo sviluppo delle energie in alcuni territori non vada invece a comprometterne la stabilità complessiva. E' quello che sta succedendo negli ultimi mesi, sia per quanto riguarda il Golfo di Cagliari sia per quanto riguarda il territorio ad esempio del Montiferru; nella stampa sono comparsi numerosi articoli che riguardavano il tema, dove le comunità locali si trovano a dover fare fronte comune per provare a contrastare alcune questioni che ritengono lesive del proprio diritto, della tutela del paesaggio, dell'utilizzo del territorio su determinate modalità, e che invece diventa una guerra talvolta con la Regione e talvolta con il Ministero, laddove la tipologia degli impianti (mi riferisco nello specifico all'eolico ad esempio) sia questo uno dei modi attraverso i quali ci si trova a confrontarsi. Allora su questo probabilmente, approfittando dell'argomento generale al di là del comma 5 nello specifico, probabilmente varrebbe la pena insomma ragionare, grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, io credo che a volte l'intelligenza politica si dimostri anche modificando un po' il proprio pensiero, e quindi a volte il Gruppo che rappresento, anche a livello nazionale, che modifica, modifica, e si aggiorna, magari, su alcune posizioni credo che sia una dimostrazione di intelligenza politica. Non vedo onestamente questa intelligenza politica in altri Gruppi rappresentati a livello nazionale, come ad esempio la Lega, che ha una posizione netta sul nucleare, e vorrei vedere anche qual è la posizione del Gruppo consiliare sardo, visto che siamo stati citati poco fa, in merito al nucleare visto che tutti i sardi con un referendum si sono schierati non a favore. Allora quando si citano alcuni argomenti a volte bisognerebbe guardarsi in casa propria e farsi un mea culpa. Detto questo, assessora Pili, noi stiamo discutendo l'articolo 9, io la vedo in aula, anche lei non è che venga spessissimo, e io capisco però la sua assenza, è motivata. È motivata perché noi di energia qua non ne parliamo, non ne abbiamo mai parlato, mai. Forse questa è la prima volta che parliamo di energia, quindi la sua assenza nel merito di questo argomento è assolutamente motivata, se non parliamo di questo argomento lei che cosa viene a fare? E allora ha questa occasione, lei ha un'occasione per parlare della transizione energetica, questo è il titolo dell'articolo 9 nella parte terminale: transizione energetica. Allora quando io ho letto questo titolo ho pensato: sicuramente ci saranno delle proposte innovative, ci saranno delle proposte da condividere, ci saranno delle proposte magari da discutere nella Commissione competente per cercare davvero di parlare di transizione, transizione energetica! Perché, Assessora, chi meglio della Commissione che si occupa di parlare di quell'argomento può trattare quell'argomento. Però mi sono sbagliata, Assessore, perché effettivamente questo argomento in Commissione non è mai arrivato e forse è la prima volta che arriva in Consiglio. E allora cosa ho fatto, Assessore, sono andata subito a leggere questo articolo perché ho detto sicuramente ci saranno delle proposte, e arrivo al comma 5, al quinto, dove leggo: la presente disposizione prevede un finanziamento di 2.500.000 euro al fine di provvedere all'implementazione, presso la società Sotacarbo, di un centro per l'attuazione delle politiche regionali in materia di transizione energetica e tecnologica. E allora me la sono riletta due volte, perché io che mi aspettavo che fossero, che venissero menzionati dei progetti e dove si è parlasse davvero dalla transizione energetica, ho letto, come ha detto il mio collega Cocco, e uso e rubo questo termine all'onorevole Oppi, ho letto di una probabile marchetta che la Regione Sardegna sta dando alla società Sotacarbo, per fare che cosa, per fare che cosa? Per istituire un centro, cioè noi diamo 2 milioni e mezzo alla società Sotacarbo per istituire un centro per l'attuazione delle politiche regionali, ma di quali politiche regionali energetiche stiamo parlando? Cioè l'unica idea che voi avete è quello di dare 2 milioni e mezzo a una società per l'attuazione di un centro, perché all'interno di quella società, e con l'istituzione di un centro, in teoria si dovrebbe parlare di energia. Di tutto questo ovviamente i consiglieri non ne devono sapere niente, la Commissione competente non ne deve sapere niente, e quindi è tutto la Giunta, la Giunta, che decide di dare questi soldi a una società che decide di istituire un centro dove si deciderà del futuro energetico di tutti i sardi. Una condivisione, una trasparenza incredibile che comunque vi contraddistingue sempre, quindi non mi sorprende, non mi sorprende. Perché voi la fate, voi la portate come sempre e non condividete assolutamente niente, zero. Vede, Assessore, in questi giorni mi sono arrivate delle segnalazioni da parte di alcuni pastori che sono contattati da alcune società le quali propongono e presentano dei contratti a questi pastori, che alcuni di loro stanno già firmando, per dare in concessione terreni agricoli per l'installazione dei pannelli fotovoltaici. Adesso noi lo sappiamo che nei terreni agricoli non si possono installare, però è anche vero che sembrerebbe, sembrerebbe che arrivi questa segnalazione, per cui i pastori stanno già firmando questo contratto con la promessa di una modifica della legge regionale. Io, Assessore, spero che non sia così quindi io glielo riferisco in Aula perché mettiamo le mani avanti, mettiamo le mani avanti, visto che siete usciti con questo spot in questo momento di 40 milioni che state prendendo da qualche altra parte, naturalmente decisi solo esclusivamente da voi per il comparto agropastorale, Assessore, io mi auguro che la volontà politica, la vostra volontà politica non sia di cambiare la legge anche in questo.
PRESIDENTE. Comunico che sono rientrati dal congedo l'onorevole Angelo Cocciu e l'onorevole Pierluigi Saiu.
È iscritto a parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (UDC Cambiamo!). Grazie Presidente, io intervengo sull'articolo 9 che ne richiama un tema, la materia della transizione energetica e per questo che colgo l'occasione per discutere di un tema molto dibattuto in questi giorni in Sardegna. È un tema che a mio avviso può anche preoccupare, lo stiamo sentendo e lo stiamo leggendo sui giornali in questi giorni. E allora vorrei percorrere un po' quello che è stato dal dopoguerra a oggi il problema della Sardegna. Tutti sappiamo che è stata, dal dopoguerra a oggi, una terra di conquista la Sardegna, un po' saccheggiata e un po' sfruttata sia nel sottosuolo, sia sopra al suolo. E io penso ai due piani di rinascita per esempio che miliardi di lire di allora sono andati a soddisfare lobby della penisola, dando sicuramente, oggi lo possiamo dire, a una sola generazione una boccata d'ossigeno e alle future generazioni, quindi già quella che stiamo vivendo oggi, veleni. E questo ha fatto in modo che non si sono valorizzate le vere vocazioni della nostra terra, quindi quelle naturali come l'agricoltura e il turismo. Oppure pensiamo veramente all'assalto del sottosuolo con le miniere che oggi ci hanno lasciato che cosa? Una serie di gruviere improduttive e poi arriva l'energia pulita, per effetto naturale del sole, per effetto del vento, del mare quindi mi riferisco al fotovoltaico, all'eolico, all'idro… che anche qui l'assalto delle lobby, che mirano sicuramente ai propri interessi e non lasciano sicuramente ai sardi quelli che dovrebbero essere i vantaggi. Allora il futuro del mondo, lo stiamo sentendo in questi giorni, che cosa è? L'idrogeno, si parla di idrogeno quando noi siamo ancora l'unica Regione senza il metano che sicuramente quando arriverà è già superato, perché lo è, è già superato. E allora qual è la preoccupazione, e approfitto di questo articolo, che in questi giorni stiamo apprendendo che il DPCM delle infrastrutture energetiche strategiche per la Sardegna ancora una volta vorrebbe decidere sulle nostre sorti senza che i sardi potessero dire la loro. Allora, io lo voglio dire a gran voce, e io ne sono convinto che questo Consiglio è d'accordo, che non possiamo assolutamente accettare decisioni che non possano tener conto dal coinvolgimento della Regione Sardegna, che non può essere violato il principio di costituzionalità. E sono anche sicuro, e ne sono certo che il Presidente della Regione questa volta intervenga in maniera veramente profonda, che intervenga e condivida come ha fatto qualche giorno fa l'Assessore all'industria, quindi per difendere i sardi, e spero, per impugnare quel decreto. E allora lo abbiamo vissuto, questa maggioranza l'ha vissuta, quando al Governo conviene ci impugna le leggi, anche quelle dove c'è un'espressione forte della volontà dei sardi, e perché in questo caso ci vuole calare dall'alto le decisioni senza veramente avvalersi della collaborazione dei sardi? Allora io dico a tutto il Consiglio, ma ne siete veramente coscienti che questa volta non possiamo consentire questo, e spero veramente che ci possiamo battere perché questo territorio non possa essere colonizzato, senza la volontà di tutti noi e senza la volontà dei sardi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie Presidente, ho colto dalle parole dei colleghi, anche dai banchi e soprattutto dai banchi dell'opposizione, una corretta e comprensibile attenzione rispetto al tema della transizione ecologica e della sua declinazione operativa, che è la transizione energetica. Ed è corretto sottolineare l'importanza di questo tema e l'importanza di condividerne, le strategie come abbiamo detto altre volte all'interno di questa Assemblea. È corretto sottolineare che non è una legge finanziaria, quale è questa, il luogo in cui discutere di questi argomenti. Per una ragione banale, perché il tema della transizione è una questione di informazioni, di competenze e di decisioni di sistema, non una questione di risorse, di risorse finanziarie, le risorse finanziarie con questo tema non c'entrano nulla o quasi nulla. C'è da dire una cosa: è vero il dibattito, la partecipazione a questo dibattito, è per l'architettura istituzionale del Paese spostata su un altro livello istituzionale, al quale la nostra Regione partecipa attraverso la Conferenza delle Regioni.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAIS
(Segue TUNIS STEFANO.) È quello il luogo in cui più di tutto si definiscono le strategie oltre al Governo del Paese. E c'è da dare atto al presidente Solinas di aver ben presidiato questo aspetto, perché uno dei risultati più significativi che gli si possono ascrivere è quello che ha tenuto per la Sardegna la Presidenza della Commissione che si occupa di energia e di ambiente in seno alla Conferenza delle Regioni che è presidiata dagli Assessori allo stesso modo dall'Assessore dell'industria e dell'Assessore dell'Ambiente, francamente è bene, perché chi ha confidenza con questo mondo, chi ha informazioni di prima mano acquisisce il riconoscimento della qualità del lavoro che chi ci sta rappresentando in questo momento sta facendo. Banalmente, per citare uno degli ultimi eventi riferiti a questo, se questo Consiglio regionale, non altro, questo Consiglio regionale dirà quali sono le aree e quali invece non sono le aree in cui si potranno fare installazioni di rinnovabili è un risultato politico da ascrivere interamente a questo… no?!? È negli atti…
(Interruzione della consigliera Maria Laura Orrù)
TUNIS STEFANO (MISTO). Ma l'hanno ottenuto loro, attenzione, l'hanno ottenuto loro in un'altra sede, purtroppo non è questa la sede, possiamo chiedere anche la luna qua dentro, ma le sedi in cui si ottengono i risultati sono altre e lo abbiamo ottenuto, noi dobbiamo essere felici. Perché la cosa più sciocca che si possa fare è immaginare di potersi dividere all'interno di questa Assemblea su temi specifici dei quali non sempre abbiamo piena contezza, non tutti abbiamo la medesima contezza. Quindi io interpreto la profondità dei vostri interventi in questo senso, troviamoci presto, troviamoci appena terminata la Finanziaria a discutere diffusamente per giorni di questi temi, acquisiamo tutte le sensibilità perché è pacifico che l'idea di tornare a forme di generazione di energia che riferiscono al nucleare è una cosa per i costi di Clean up che non può neanche essere presa in considerazione per la nostra terra, è pacifico questo, oltre che detto da un referendum, da tante pronunce. Ma è altrettanto vero che purtroppo altri decisori lontano da qui, lontanissimi dalla Sardegna hanno preso purtroppo per noi delle decisioni del tutto incompatibili con il benessere delle nostre spalle, con lo sviluppo delle nostre imprese, perché è vero che l'idrogeno ha un ruolo importante nel futuro del nostro sistema energetico, ma ce l'ha come batteria, ce l'ha come sistema di gestione razionale delle rinnovabili, e se non hai un sistema di adduzioni principali per veicolarlo, per utilizzarlo nell'unica chiave in cui può essere, che non basta generarlo va anche consumato, e per consumarlo va trasportato, a noi mancano le adozioni per trasportarlo. Tanto è vero che se non saranno bravi, come sono stati sino adesso, io spero di sì, nel difendere le ragioni della Sardegna l'idea scellerata di rinunciare alla dorsale del metano provocherà il fatto che noi saremo assenti rispetto alla partita energetica dell'idrogeno, perché chi non sa che l'idrogeno va con il gas naturale non sa di che cosa sta parlando! Quindi il tema è questo, oggi ci stiamo confrontando, perché? Per una ragione contabile c'è la necessità oggettiva di tenere in piedi una struttura regionale che occupa tante persone perbene all'interno del quadro economico del nostro bilancio, ma è anche vero che più di noi, forse ancora prima dell'opposizione, dai banchi della maggioranza ci siamo sollevati per dire non è questo il modo, non è questo il luogo, non è questo il metodo. Quindi ci si sta adoperando per trovare una soluzione tecnica per cui la Sotacarbo possa ricevere le risorse per continuare a far dare a quei lavoratori, a quel territorio questo importante contributo. Però stiamo attenti il centro della strategia energetica non è certamente in questa norma, il centro della strategia energetica è nel dire, come ha detto correttamente il collega Peru: noi respingiamo l'idea di essere residuali rispetto alla strategia energetica nazionale, rivendichiamo il diritto per le nostre aziende, i nostri cittadini di poter essere parte integrante di scelte etiche per le famiglie, per le aziende compatibili con la loro sopravvivenza e il loro sviluppo, non come adesso abbandonate al libero mercato per la scelta di qualche lobby affaristica che oggi occupa troppo spazio nel governo del Paese, questo è il tema! E su questo ci dobbiamo confrontare, perché le forze sociali, le forze economiche hanno detto tutte quante la stessa cosa, quello che sta facendo il Governo è una porcata e rispetto a questo noi abbiamo il dovere di trovarci tutti quanti assieme.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). Io parlerò sia di qualcuno che praticamente ha parlato del problema specifico di Forestas, con qualche imprecisione, e un po' di energia. Io, per chi non lo sapesse, quando ero Assessore della difesa dell'ambiente ero quello che in Sardegna ha fatto i parchi, tutti con la legge numero 31, e per ultimo, quello invece su cui non è mai riuscito nessuno, di Orgosolo, Dorgali, eccetera, con una modifica che gli consentisse di avere fondi per fare attività, programmazione, a cui qualcuno ha fatto riferimento. E devo dire che essendo in quella posizione per un lasso di tempo limitato mi sono interessato al problema, qualcuno ha fatto il riferimento a Forestas, e debbo dire che c'era l'ingiustizia, perché, per esempio Cocco, che allora era già personaggio importante nel suo Comune, Bottidda, dava i terreni, ma chi prendeva le assunzioni era invece Bono. Noi ci incontrammo e facemmo in modo che ci fosse un giusto equilibrio, ma la verità vera è che per un motivo o per un altro, all'interno di Forestas, c'erano i semestrali, erano oltre 2.000, ne avevamo sui 3.000 allora. Ebbene sì, ci fu il centrosinistra che riuscì attraverso però appoggi del centro a realizzare per 800 persone, dopo di che ci fu molto silenzio, e le oasi preferite erano due, c'era Nudda che guidava, e puta caso fra circa 1.800 persone tra Sassari e Olbia ce n'erano solo 8 che non erano semestrali, e preferivano non essere presi soltanto per il fatto che così avevano lo stipendio nei sei mesi successivi, e successivamente allo stipendio potevano fare un secondo lavoro. Poi siamo andati avanti. Ebbene, nei Comuni quali erano le zone disagiate? La prima era l'Ogliastra, che aveva 600 persone che non erano state assunte, erano semestrali, 500 li aveva Nuoro, poi veniva Oristano e poi con 170 circa Cagliari. Si è raggiunto grazie all'impegno di tutti quanti un risultato positivo, adesso è giusto, già da allora ne mancavano 300 di impiegati, 300, perché la gente veniva presa come ultima degli arrivati e magari si faceva fare carriera, si preferiva fare gli spuntini a mezzogiorno, si lavorava poco, di fatto però ci fu molta ingiustizia. Quindi con questo si intende dare la possibilità soprattutto a quei Comuni che hanno dato tutto e hanno avuto poco affinché possano nuovamente, dai trimestrali agli altri comuni che si prodigheranno per rendere una struttura efficiente, avere la possibilità che i propri dipendenti, i propri cittadini abbiano il giusto diritto. Questo è un problema che ho voluto trattare.
Secondo. Qualcuno ha parlato di Dpcm. Ci vogliono palle. Io ero molto amico di Galletti, Ministro, e quando si parlava di portare in Sardegna le scorie da qui ho telefonato e gli ho detto: "Tu sei scemo in testa", non perché fosse stato un mio collega, non perché io fossi molto gradito nell'UDC, ma di fatto non sono mai arrivate. Si parlava anche allora delle pale eoliche e oggi se ne riparla. Chi �� che ha avuto le pale eoliche Sardegna? I grossi imprenditori, per esempio la Saras a Ulassai le ha addirittura raddoppiate con dei sistemi. Oppure nella città di Giovanni Satta, dove fecero una strada molto larga, attraverso Falck. Oppure, per inerzia e incapacità della Regione, vincevano il ricorso e si facevano le pale eoliche. Questa è la verità, se poi si parla della Sotacarbo, attenzione, c'è un piccolo errore, la Sotacarbo esiste da tanto tempo, la Sotacarbo non è che deve restituire, ha fatto addirittura ricerca, l'ha fatta e l'ha fatta bene con i suoi 80 dipendenti, e l'ha fatto talmente bene assieme all'Enea, perché è socio anche l'Enea. Quindi si tratta in questo caso, non mi sembrava molto corretta, ma poi si è valutata attentamente, sono venuti qui, sono stati ricevuti, hanno detto che hanno un credito, di aiutarli, perché diversamente sarebbero scoppiati. E questa società è una invenzione di uomini illustri come pochi nella storia della Sardegna, e li voglio citare, sono miei concittadini. Uno è l'ingegner Giorgio Carta, che era presidente dell'allora "Carbo", con 15-18.000 dipendenti, perché Carbonia arrivò a 50.000 abitanti. E poi c'era il fratello, che era il preside della facoltà di medicina, il più grosso esperto di carbone, è certo che il carbone non poteva produrre molto, nel tempo di guerra produceva anche la benzina, perché era a scendere a mare, e lo strato era molto basso per cui certamente era un carbone che si poteva usare poco, ma era attivato, ha lavorato per tanti anni e quindi si è creata una situazione per la quale oggi non possiamo far sparire…
PRESIDENTE. Prego.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiano!). …perché avevano un credito, però se hanno ritenuto di dargli una mano, certamente è perché essi da soli oggi possono portare avanti un discorso che è legato ad un territorio. Con 8.000 dipendenti, con 8 milioni di tonnellate all'anno, primo in Italia, contro i 3 milioni di Monfalcone, che aveva tre chilometri di banchina, con 160 metri di banchina, e anche il trasporto per Carloforte e Calasetta, dove è morta tanta gente ha creato l'alluminio per l'Italia, l'alluminio per tutta Italia. Oggi è crollata, è un fanalino di coda, certamente può averla la potenzialità, le capacità, l'intelligenza per portare avanti un certo discorso. Quindi io che pure avevo qualche perplessità per quanto riguarda il contributo per il turnover, sono d'accordo, sono d'accordo perché quello rende giustizia e ci saranno persone valide nei posti validi. Così come sono d'accordo per questo intervento modificato e corretto in modo che sia molto, molto chiaro, e con molta attenzione perché lei sa benissimo, Presidente, che ha fatto un incontro al quale ho partecipato io, ha partecipato Gianfranco Ganu, e in quella circostanza ci dissero: "Noi abbiamo fatto un buon lavoro e abbiamo anche un credito". Ecco, vi chiediamo di aiutarci, poi sono stati trascurati, poi hanno avuto un minimo aiuto, e oggi se vogliamo che risorga un'area geografica è importante. Così come noi speriamo che alcune società, ecco l'unica cosa sull'energia, e ho concluso, è questa: per cortesia, Assessore, e per cortesia, Giunta, quando prendete iniziative invitate gli uomini più importanti d'Italia, perché Donnarumma, che è l'uomo più potente d'Italia, mi ha detto: "Non sono stato invitato", è il Presidente di Terna, l'uomo che nel settore è il più potente d'Italia. State dando oggi luce a una zona depressa come Nuoro, all'Acea di Roma, che ha vinto una doppia gara, e anche con Terna per oltre 100 megawatt, si è tardato perché la nostra struttura è lenta, però questi danno la possibilità di lavorare a 400 persone per un lasso di tempo limitato, che poi si ridurranno a 30, questo avviene normalmente quando si fanno gli impianti eolici. Però bisogna aiutarli se vogliamo crescere, e per quanto riguarda i DPCM bisogna reagire. I miei amici ci hanno aiutato e ho impedito io ai miei colleghi, siamo stati assieme deputati, certamente avevo la stima all'interno di un partito e questo non è stato fatto. Battiamoci per i nostri diritti legittimi perché non possiamo continuare ad essere, come sempre avviene, una terra di conquista, sennò facciamo un altro mestiere.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, gentili colleghi, la transizione non è una azione immediata e veloce, è un percorso che si fa e che ha una sua complessità, ha bisogno di tempo, di coinvolgimento, di concertazione, comunque non è un percorso semplice, sia essa una transizione di natura ecologica oppure energetica, o addirittura politica. Pertanto, onorevole Comandini, le dico che non sarà facile il percorso di transizione politica della Regione, così come le dico che non sarà altrettanto facile il suo percorso di transizione verso il Comune di Cagliari, non tanto per quello che avranno da dire gli elettori, sul quale giudizio ovviamente non sta a noi sindacare, ma quanto avranno da dire i suoi vicini di banco. Se vuole un esempio di una transizione completa, totale e veloce, le suggerirei di guardare la transizione ideologica del Movimento 5 Stelle, che ha in pochissimo tempo cambiato idea su tutto. Pertanto, onorevole Manca, la invito, anzi le suggerisco di non lanciarsi in affermazioni su prese di posizione così importanti come quelle del nucleare, non sia mai che poi sia costretta ad essere esclusa dalla transizione del suo partito. Devo dare invece merito all'onorevole Ennas, che è stato di fatto il primo in quest'Aula a portare l'argomento energia, e quest'Aula dal mio punto di vista, forse in parte anche colpevolmente, non ha trattato con i dovuti modi. I risultati che non solo ovviamente per via del fatto che quest'Aula non ha trattato con i dovuti modi, ma anche per via di tutta una strategia nazionale che è evidente a tutti fallimentare, sta portando dei risultati che stanno portando a una gravissima sofferenza a piccole e piccolissime imprese della Sardegna, ma addirittura anche alcune tra le più importanti, sappiamo tutti quanti cosa sta accadendo nel mondo dell'agricoltura e delle campagne dove piccole aziende ovine, ovi-caprine stanno chiudendo per via del caro energia, ma siamo arrivati al punto di aver dovuto trattare ieri il tema dei temi in agricoltura, ossia il cuore pulsante dell'agricoltura in Sardegna che è il sistema Arborea, che è in gravissima sofferenza, per questo anche io mi associo al plauso che ha fatto l'onorevole Ennas rispetto all'azione immediata del presidente Solinas rispetto a questo tema qua. Stiamo trattando anche all'interno del passaggio della transizione ecologica in Sardegna, passa per forza anche il tema di Forestas. Io lo voglio dire con molta franchezza ai colleghi di opposizione, ma anche a molti colleghi di maggioranza, che il futuro delle zone interne non può essere Forestas, e lo dico da sindaco di un paese che vive di Forestas, un paese dove Forestas è la prima industria, la prima fonte di sostentamento. Il futuro delle zone interne nell'immaginario di chi ha il dovere di disegnare una Sardegna diversa da questa deve per forza di cose andare verso altre direzioni, non può essere Forestas. Però, su Forestas oggi grava un peso di responsabilità importantissimo, anzi ne grava più di uno, uno di questi ovviamente è l'azione in difesa dell'ambiente, di contrasto agli incendi, e noi abbiamo il dovere di rendere l'agenzia Forestas un'agenzia quanto più operativa, dinamica e capace possibile, e lo abbiamo fatto dall'inizio della legislatura lavorando alla contrattualizzazione dei dipendenti, lavorando alla stabilizzazione di alcuni dipendenti, e lo stiamo facendo anche adesso completando il percorso di superamento del turnover, che ritengo doveroso per l'azione che oggi compie Forestas in difesa dell'ambiente. Compie anche un'azione di livello sociale indubbiamente, ed è importantissimo e fondamentale, ma non può essere il motivo principale di esistenza dell'agenzia Forestas. Sistema quello della difesa dell'ambiente e del contrasto agli incendi che deve necessariamente essere integrato, rafforzato, ma che non può passare appunto da una riorganizzazione del completamento delle carenze di organico che oggi Forestas ha. E io non credo, onorevole Cocco, che siamo in ritardo rispetto a questo tema qua. Credo che i tempi ci siano, possiamo lavorare per rendere Forestas un'agenzia operativa, lei quanto me sa quanto sia importante per le nostre zone la sua azione, e lo possiamo fare con il confronto. Colgo il suo invito rispetto alla possibilità di ragionare sulla condivisione del miglioramento del testo rispetto a questa azione qua e mi metto a disposizione per quanto mi riguarda, per quanto riguarda il mio Gruppo, per trovare quella che può essere la soluzione quanto più condivisa possibile all'interno di quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente. Articolo 9, parliamo di energia, Presidente. Io ho sentito degli interventi molto interessanti in quest'aula oggi e devo dire che il dibattito che si è sviluppato mi ha sorpreso piacevolmente, nel senso che tutti hanno provato a dare il loro contributo cercando anche di analizzare quella che è la situazione attuale che vive questa terra, una terra che vive un caro energia, abbiamo visto le bollette che stanno arrivando in questi ultimi giorni, e le famiglie meno abbienti vorrei capire come riusciranno a pagare queste bollette, sulle quali noi dovremmo cercare di fare qualcosa, non possiamo aiutare tutti, ma qualcosa ce la dovremmo pure inventare perché le famiglie sono allo stremo, come allo stremo sono le nostre imprese, che vorrei ricordare continuano a pagare costi energetici superiori tre volte tanto rispetto agli stessi consumi di aziende che lavorano nel continente. È una terra che produce energia, molta di più di quella che consumiamo, che ha fatto e ha arricchito i grandi predatori dell'energia che sono venuti in Sardegna. Noi continuiamo a pagare l'energia che viene prodotta in Sardegna e non abbiamo energia, l'ha detto prima il collega Tunis, non abbiamo il metano. Cos'è che dobbiamo ancora aspettare? Quindi è una situazione drammatica, oltretutto noi stiamo andando sempre, man mano che passa il tempo, sulla famosa chiusura sul carbone. Sappiamo benissimo che quando chiuderanno le nostre aziende che lavorano il carbone, e se noi non saremo pronti ad avere veramente un approvvigionamento di tipo energetico competitivo sarà la morte di questa terra. Però, continuo a leggere, Presidente, e a me sorprende tantissimo, quello che sta succedendo sulle famose autorizzazioni dove la Regione Sardegna non viene calcolata minimamente perché non avrebbe competenza sui parchi eolici, che vorrebbero impiantare su questa terra. Si parla di mega impianti eolici, di imprese che arrivano dall'America se non ho capito male, che comunque non hanno bisogno manco di avere un nostro parere, ci piaccia o non piaccia ce le dovremo ritrovare. Io credo che quest'Aula abbia il diritto dovere di poter dire qualcosa, e proporrei anche ai miei colleghi di preparare, e me ne farò anche promotore, un ordine del giorno, per quello che può servire, per provare a dire a questo Governo che non abbiamo energia e ci portate anche questo scempio, oltretutto una terra che dovrebbe vivere di turismo per foraggiare chi? Queste grosse aziende che arrivano, i famosi imprenditori che noi ospitiamo in questa terra? Merita anche attenzione quello che è stato detto su Forestas, che è vero, caro collega Mura, non è formalmente il futuro delle zone interne, perché guai a pensare che assumere poche o tante persone vorrebbe dire cambiare le sorti di un Paese, però è pur sempre qualcosa che noi dovremmo fare, perché comunque è un sistema che noi abbiamo non solo conosciuto, ma vorrei ricordare che le nostre amministrazioni, dove esistono i cantieri, a suo tempo avevano fatto dei grossi sacrifici dando grandi proporzioni di terreno in cambio di assunzioni perché in quel periodo quelle assunzioni rappresentavano veramente un'alternativa alla disoccupazione, cioè migliaia e migliaia di ettari che sono stati dati negli anni. Io credo che meriti questa proposta di legge che comunque condivido, credo che i colleghi la stiano rivedendo per essere migliorata, ma credo che meriti non solo il plauso, ma l'attenzione e l'approvazione dell'intera Aula del Consiglio regionale, perché veramente può dare risposte così come è stato detto non solo in termini occupazionali, ma anche sulla salvaguardia dei nostri territori. Presidente, ieri in Commissione, siamo sempre sul tema dell'energia, in Commissione attività produttive, abbiamo audito la società 3A, che io, devo dire la verità, non conoscevo, e ci siamo anche prodigati sul fatto che comunque meritava attenzione la problematica che sta vivendo tutto il mondo delle campagne. Noi abbiamo dato rassicurazioni, che poi si sono tramutate in una cosa istantanea perché ieri sera si è trovata anche la copertura, e ben venga, ben venga, perché io dico che sono soldi ben spesi, però anche questi signori vivono un grosso problema che si chiama consumo energetico, questi pagano la corrente, come abbiamo detto fino a poco fa, e per loro veramente rappresenta un'ancora di salvezza quella di poter intervenire e avere meno costi, magari, che ne so, utilizzando anche energia da fonti rinnovabili. Ecco, sarebbe un bell'investimento dotare queste aziende, se ancora non lo sono, di impianti di questo tipo. Presidente chiudo, e mi permetta, così non intervengo sull'ordine dei lavori, di esprimere la mia solidarietà, e non è fuori tema, al Comune di Cagliari e a tutti i cittadini di Cagliari che, devo dire, in tutti questi anni, io è la seconda legislatura che faccio e devo ringraziare questa Città che mi ha e ci ha accolto in maniera straordinaria e non merita il trattamento che ha avuto in questi giorni, quello a cui abbiamo assistito da parte di questi tanti, purtroppo, io non li definisco neanche tifosi, che sarebbero amanti dello sport ma non sono, a cui comunque è stato permesso di arrivare a offendere non solo la città di Cagliari ma offendere questa Terra, e va comunque presa posizione perché c'è stata una gestione a dir poco leggera, e non voglio entrare nel merito, ci mancherebbe altro, però veramente è un'offesa, è un'offesa non solo per, ripeto, il Comune di Cagliari ma anche per tutti noi e per questa Terra. Io spero veramente che vengano presi dei provvedimenti, per evitare che questa Sardegna continui a essere maltrattata anche su avvenimenti che di sportivo non hanno nulla.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, Presidente. Ero molto indeciso se intervenire nella discussione dell'articolo 9, la prima ragione è che la posizione del Gruppo è stata espressa in maniera seria, competente e soprattutto scevra di inutili polemiche da parte del collega Michele Ennas. Colgo anche l'occasione per ringraziare l'onorevole Mura che ha avuto la cortesia di riconoscere la serietà della posizione, e al collega Ennas non posso che dire: sono le persone serie che riconoscono la serietà del suo ragionamento, delle altre non ci occupiamo. Ed è vero che quando il tema dell'energia non era un tema di così stringente attualità è stato proprio lei, onorevole Ennas, con numerose iniziative a portarlo all'attenzione del Consiglio regionale, ma questo è un articolo, l'articolo 9, che contiene, nel contesto di una manovra finanziaria, provvedimenti che attengono a settori e a materie differenti. Altri colleghi prima di me sono intervenuti anche per parlare delle disposizioni che riguardano Forestas, non ho ben capito la posizione di quei consiglieri di minoranza che, pur ritenendo urgente l'intervento legislativo del Consiglio regionale, comunque richiedono che questo Consiglio se ne occupi dopo, se ne occupi successivamente; adesso nella manovra finanziaria c'è la possibilità di farlo, non capisco chi dice che sia urgente ma che comunque richiede il rinvio del tema e della discussione. Io ritengo che invece bene farà il Consiglio regionale a occuparsene ora, ad approvarlo ora, ad approvare questo provvedimento ora, e visto che l'ho fatto anche per altri consiglieri, spero che non si offenda nessuno, però il lavoro che ha fatto in prima Commissione l'onorevole Giovanni Satta su questo provvedimento è sotto gli occhi di tutti, gli altri che parlano di prima Commissione al limite ne parlano come ospiti occasionali della Commissione autonomia, non certo…
(Intervento fuori microfono del consigliere Daniele Cocco)
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Non si offenda, onorevole Cocco, è chiaro che ce l'avevo con lei… gli altri, invece, arringano occasionalmente ma il lavoro, ripeto, spero che non si offenda nessuno, più serio l'ha fatto l'onorevole Giovanni Satta. Ma è un lavoro di squadra, prima ne parlavo con l'assessore Lampis, ma non posso non riconoscere l'impegno che l'Assessore Valeria Satta sul tema ha profuso, sia per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori precari, sia per quanto riguarda la conclusione dell'inquadramento contrattuale che lo stanziamento delle risorse necessarie a consentire quell'inquadramento contrattuale, e appunto perché su Forestas questa maggioranza ha fatto quello che non avete fatto voi, allora il mio invito ai colleghi dei Gruppi della coalizione è di andare avanti su questa strada, di fare esattamente quello che ci siamo ripromessi di fare senza perdere tempo con polemiche inutili, senza raccogliere gli interventi di chi ci chiede di rinviare provvedimenti importanti, anche perché poi alla fine di questa discussione parleremo certamente delle risorse per Forestas, parleremo certamente dei 40 milioni che verranno stanziati per il settore primario dell'agricoltura e dell'allevamento, oltre quelli già stanziati per la suinicoltura, per il commercio, per l'artigianato, per "Resisto", per la sanità, per i trasporti, per tutte quelle cose di cui voi non parlate, cose delle quali invece noi dobbiamo parlare di più. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie. Scusate, sospendiamo qua i lavori del Consiglio, ricordo ai Capigruppo che dobbiamo audire una delegazione di ambulanti in terza Commissione, i lavori riprenderanno alle 15 e 30… possiamo anche decidere alle 16, l'importante è che sia realmente per le 16. Va bene, il Consiglio riprenderà alle ore 16, la seduta è tolta. Grazie.
La seduta è tolta alle ore 13 e 29.