Mozione n. 565

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 565

MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla necessità di garantire la tutela dei lavoratori del gruppo Tim della Sardegna e di tutti i lavoratori del settore TLC che potrebbero subire gli effetti di un eventuale spacchettamento dell’azienda di telecomunicazioni.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– TIM Spa o Telecom Italia Spa, nota anche come gruppo TIM o gruppo Telecom Italia, è un’azienda italiana di telecomunicazioni, che offre servizi di telefonia fissa, telefonia pubblica, telefonia IP, internet e televisione via cavo con sede centrale a Roma;
– il gruppo Tim impiega in Sardegna 700 lavoratori diretti e oltre 1000 indiretti;
– il gruppo Tim rappresenta la prima azienda nazionale del settore TLC così fortemente radicata anche in Sardegna;

CONSIDERATO che:
– il gruppo Tim, stando alle notizie diffuse dalla stampa di settore e dai sindacati, starebbe programmando importanti tagli del personale (fino al 20 per cento) in Italia nei prossimi tre anni;
– i tagli rientrerebbero nel piano industriale triennale in fase di preparazione da parte dell’amministratore delegato Pietro Labriola, nel quadro della scissione in due entità separate, NetCo e ServiceCo, in vista di una possibile integrazione della NetCo con Open Fiber;
– attualmente, non è stata ancora presa alcuna decisione finale sui possibili tagli, ma se le indiscrezioni saranno confermate, la compagnia potrebbe vedere ridurre di 8 mila persone la sua attuale forza lavoro di circa 42 mila dipendenti;
– nel nuovo piano industriale, che verrà presentato ufficialmente il 2 marzo 2022, potrebbe essere previsto uno spacchettamento in due dell’azienda Tim con la creazione di due società separate, una NetCo in cui far confluire gli asset di rete e una ServiceCo, una società dei servizi il cui perimetro non è però ancora ben identificato;

SOTTOLINEATO che:
– a livello nazionale e regionale sta crescendo la preoccupazione dei sindacati, che, nonostante le rassicurazioni del management di Tim, temono una pesante riorganizzazione aziendale: secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero esserci fino ad ottomila uscite volontarie, pari a un quinto dell’attuale forza lavoro, nell’arco del piano industriale 2022-2024;
– le segreterie nazionali di SLC CGIL – FISTEL CISL- UILCOM UIL hanno espresso grande preoccupazione per il possibile spacchettamento dell’azienda che si sta prospettando nella definizione del piano industriale di Tim;
– i segretari regionali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL, Alessandro Randaccio, Alberto Frau e Riccardo Loi, attraverso una nota stampa, hanno dichiarato che “Il Presidente della Regione e la sua Giunta continuano a ignorare la vertenza Tim”, e fatto riferimento ad “un silenzio inaccettabile”, che contrasta con l’interesse e la preoccupazione mostrata da altri governi regionali alla luce del rischio legato alla cessione e conseguente spacchettamento del gruppo Tim;
– i sindacati hanno sottolineato, inoltre, che “I lavoratori sardi invece, sono lasciati soli, in balia di un futuro denso di incognite”;
– per tutte le ragioni rappresentate sopra, il 23 febbraio prossimo, in concomitanza con lo sciopero nazionale Tim, i lavoratori della Sardegna manifesteranno davanti al Consiglio regionale con l’obiettivo di sollecitare un impegno della politica e accendere un faro su una vertenza che sta passando sotto silenzio ma che merita invece la dovuta attenzione;
– i rappresentanti sindacali hanno ricordato che sono passati già due mesi da quando le segreterie regionali confederali e di categoria hanno richiesto un incontro al Presidente della Regione ed è passato quasi un mese da quando, nella riunione del 18 gennaio scorso, il capo di gabinetto aveva preso l’impegno di portare a un prossimo imminente incontro lo stesso Presidente e gli assessori;
– per i sindacati questo disinteresse è ingiustificabile e stride con le forti preoccupazioni manifestate in tutta Italia anche in seguito alle ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Tim Pietro Labriola, che non ha fugato i dubbi sulla cessione della rete;

EVIDENZIATO che:
– è necessario e urgente salvaguardare i lavoratori sardi del gruppo Tim, e garantire il mantenimento dei livelli di occupazione diretta e indiretta di tutta la filiera delle telecomunicazioni, predisponendo immediate iniziative congiunte per discutere le politiche industriali settore;
– la Regione deve intervenire in tutela dei lavoratori che rischiano di subire gli effetti nefasti di un eventuale spacchettamento di Tim e sollecitare il Governo affinché venga aperto un confronto politico sulle telecomunicazioni,

impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale

1) ad attivarsi per garantire la tutela dei lavoratori del gruppo Tim in Sardegna e di tutti i lavoratori dell’indotto delle TLC a livello regionale che rischiano di subire gli effetti nefasti di un eventuale spacchettamento dell’azienda nazionale di telecomunicazioni;
2) a sollecitare l’intervento del Governo nazionale affinché venga aperto un tavolo di confronto politico sulle telecomunicazioni, al fine di mettere in campo tutte le azioni possibili per scongiurare eventuali licenziamenti.

Cagliari, 17 febbraio 2022

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