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Resoconto della seduta n. 166 del 03/08/2021

CLXVI SEDUTA

Martedì 3 agosto 2021

Presidenza del Vicepresidente Giampietro COMANDINI

La seduta è aperta alle ore 10 e 22.

Interrogazioni a risposta immediata (Articolo 123 bis del Regolamento).

PRESIDENTE. Oggi la seduta prevede il confronto fra consiglieri e Giunta regionale ai sensi dell'articolo 123 del Regolamento interno, però constatata l'assenza della Giunta l'Aula è aggiornata alle ore 10 e 45, grazie.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 23, viene ripresa alle ore 10 e 45.)

Riprendiamo la seduta. Ricordo ai colleghi che oggi è previsto il confronto tra consiglieri e Giunta ai sensi dell'articolo 123 bis del Regolamento interno. Tre minuti dell'esposizione per l'interrogante, cinque minuti per la risposta da parte degli Assessori e due minuti per l'eventuale replica. Sono stati presentati nove atti per quanto riguarda i Gruppi di minoranza e otto atti per i Gruppi di maggioranza.

Vista la presenza dell'Assessore della sanità, che ringrazio, chiedo se è presente l'onorevole Fancello per illustrare la mozione numero 485.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. Per comunicare alla Presidenza e all'Aula che, dopo questo question time, in cui sono in programma interrogazioni urgenti, indifferibili, e data l'importanza dei temi trattati non potrà essere oggetto di nessun tipo di ragionamento attorno invece alla gestione di quest'Aula, il Gruppo dei Progressisti non parteciperà più ai question time, perché nella scorsa seduta abbiamo presentato e letto in Aula un'interrogazione riguardante lo stato delle servitù militari dell'isola, non ci è stata fornita una risposta in Aula e nel mese successivo non è arrivata una risposta scritta. I question time hanno un senso se permettono ai Gruppi consiliari di discutere in Aula e di ricevere risposte, se le risposte sono a discrezione della Giunta, che si riserva di rispondere quando è preparata e di far finta di niente quando non ha le risposte, è chiaro che lo strumento del question time viene meno. Io comunico questo, ovviamente, Presidente, sarà sua cura comunicarlo al Presidente del Consiglio e risolvere immediatamente un problema che rischia ovviamente di rendere inutili questi momenti che anche su spinta dell'opposizione si è deciso di organizzare.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus. Sarà mia cura riportare le sue parole al Presidente del Consiglio, ma ritengo che anche lei in qualità di Capogruppo può esternare questa sua preoccupazione all'interno della Conferenza dei Capigruppo che, come lei sa meglio di me, è in qualche modo autorizzata per la programmazione dei lavori.

Interrogazioni a risposta immediata (Articolo 123 bis del Regolamento).

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare la consigliera Elena Fancello per illustrare la mozione numero 485.

FANCELLO ELENA (PSd'Az). Grazie, buongiorno a tutti. Nello scorso mese di giugno abbiamo depositato questa mozione per denunciare il fatto che i laboratori di analisi accreditati e convenzionati della Provincia di Nuoro in quel momento avevano quasi superato il budget assegnato dalla Regione per le prestazioni convenzionate. Discutiamo questa mozione ad agosto e la situazione è peggiorata, il budget come annunciato è esaurito e i cittadini sono costretti a pagare le prestazioni al di fuori del regime di esenzione. Ricordo che stiamo parlando di un servizio essenziale per la tenuta del sistema sanitario stesso perché le strutture pubbliche non sono in grado da sole di coprire l'esigenza dell'utenza. Ho avuto notizia da parte di uno di questi laboratori che la Regione, per il triennio 2021-2023, ha concesso un aumento del budget complessivo pari appena a 7000 euro, una cifra risibile considerato che per la sola struttura in questione il fabbisogno per poter continuare ad erogare le prestazioni in convenzione dal 1° settembre al 31 dicembre del 2021 è stimato in almeno 200 mila euro. Sì, perché sono molte le analisi che non si possono fare in ospedale e devono essere fatte obbligatoriamente nei laboratori privati perché quelli pubblici spesso non hanno i reagenti necessari. Parliamo di esami per l'autoimmunità, comprese le malattie rare, parliamo dei marker tumorali, parliamo dell'esame per il tumore ovarico che si può fare solo ed esclusivamente in uno di questi laboratori dato che il reagente in ospedale non c'è mai stato. Abbiamo delegato lo svolgimento di queste analisi ai laboratori convenzionati perché il sistema pubblico non è in grado di supportarli, e oggi diciamo ai cittadini che devono pagarseli di tasca propria? Che fine fa la prevenzione se viene proibito di svolgere questi esami a chi non se lo può permettere economicamente? Aggiungiamo i test per le allergie o per la vitamina D, anche in questo caso l'ospedale non ha i reagenti e il laboratorio convenzionato senza budget deve farli pagare in regime privato. Per adeguarsi all'aumento del numero delle tipologie richieste questi laboratori hanno fatto importanti investimenti, si sono accreditati e specializzati e hanno ottenuto dalla RAS il riconoscimento all'aumento di volumi rispetto al triennio precedente. Chiediamo che a tale aumento delle prestazioni segua il corrispondente aumento del budget per permettere a tutti i cittadini della Provincia di Nuoro di avere uguali diritti a quelli degli altri territori. C'è infatti la sensazione che ancora una volta il territorio della Provincia di Nuoro sia discriminato rispetto agli altri, come ad esempio il cagliaritano. I cittadini della Provincia di Nuoro non appartengono a una categoria inferiore e non ci devono essere cittadini di serie A e di serie B. La Regione deve intervenire per assicurare a tutti, e dico a tutti, un uguale accesso alle analisi in convenzione.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fancello.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie Presidente. In riferimento alla mozione in oggetto si rappresenta che con la deliberazione 13/12 del 9 aprile 2021 la Giunta regionale ha approvato la determinazione dei tetti di spesa per l'acquisto da parte dell'azienda regionale della salute ATS delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie delle strutture private e accreditate per il triennio 21-23 e i relativi schemi di contratto. Con riferimento alla macroarea assistenza della specialistica ambulatoriale, a cui fa riferimento l'interrogazione dell'onorevole Fancello, la Giunta regionale ha approvato per il solo anno 2021 un aumento del tetto di spesa di 3 milioni per l'acquisto di prestazioni esclusivamente della specialistica ambulatoriale da erogatori privati e accreditati con il Servizio sanitario regionale. L'obiettivo è quello di procedere a un graduale potenziamento dell'offerta sanitaria da parte degli erogatori privati sul territorio, la quale trovi un progressivo riequilibrio e risulti coordinata e coerente con l'offerta di assistenza sanitaria ospedaliera. Infatti l'aumento del tetto di spesa dell'assistenza specialistica è finalizzato esclusivamente a perseguire un graduale riequilibrio territoriale dell'offerta sanitaria regionale avviato con successiva deliberazione della Giunta regionale. A tale proposito, con la delibera 14/14 del 16 aprile 2021 la Giunta ha disposto l'avvio della ricognizione e dell'analisi dell'offerta esistente sul territorio regionale nell'ambito delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie erogate da soggetti privati e accreditati, comparandola con il fabbisogno rappresentato dall'ATS allo scopo di giungere a una ridefinizione e rimodulazione dei parametri utili alla definizione dell'offerta dei volumi di attività accreditabili. Con la citata deliberazione 14/14, al fine di procedere ad una rimodulazione a livello regionale dell'offerta delle prestazioni sanitarie dell'assistenza specialistica ambulatoriale da parte di erogatori pubblici e privati accreditati, si è proceduto a mantenere immutato lo status complessivo del sistema sanitario attraverso la sospensione, per un periodo di sei mesi decorrenti dalla pubblicazione della delibera, della concessione di nuovi e/o ulteriori accreditamenti istituzionali nei confronti di strutture private eroganti prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale. Da ultimo, con la deliberazione 29/14 del 21 luglio del 2021 la Giunta regionale ha provveduto all'aggiornamento del Piano operativo regionale per il recupero delle liste d'attesa approvato con deliberazione numero 12/4 del primo aprile 2021 con specifico riferimento alle prestazioni di ricovero ospedaliero programmabile e di specialistica ambulatoriale non erogate nel 2020 a causa dell'emergenza Covid-19, prevedendo il coinvolgimento delle strutture private accreditate e provvedendo altresì alla rimodulazione delle relative risorse. Ricordo a questo proposito che nel precedente Piano per l'abbattimento delle liste d'attesa gli erogatori privati e accreditati erano stati esclusi dall'erogazione delle risorse, che erano andate tutte a vantaggio del pubblico, ricordo che erano circa 21 milioni solamente per la specialistica ambulatoriale. Per quanto riguarda le risorse finanziarie destinate alla Regione Autonoma della Sardegna per il recupero delle liste d'attesa, gli allegati A e B del decreto legge numero 104 approvato il 14 agosto 2020, convertito con modificazioni dalla legge numero 126 del 13 ottobre 2020, contengono lo stanziamento finanziario che ammonta complessivamente a euro 13.122.020, qual è il limite massimo di spesa consentito. Il quadro normativo è stato recentemente integrato a opera del decreto legge numero 73 del 25 maggio 2021, ad oggetto misure urgenti connesse all'emergenza da Covid-19 per le imprese, il lavoro ai giovani, la salute e il servizio territoriale, il quale impone la rimodulazione dell'utilizzo delle risorse stanziate che prima potevano essere utilizzate esclusivamente per certi scopi e poi c'è stato un allargamento del numero di queste possibilità, garantito appunto dalla modifica della norma. Al fine di rimodulare lo stanziamento delle risorse, l'Amministrazione regionale ha chiesto all'ATS il monitoraggio della spesa per il recupero delle liste d'attesa nel corso del 2020 e la relativa previsione di spesa per il 2021, l'esito di tale monitoraggio rappresenta che la spesa ATS nel 2020 è pari a euro 857 mila, 008 e che la relativa previsione di spesa per il 21 è pari a 1 milione 296 mila 380, per un importo complessivo pari a euro 2 milioni 153 mila 388. Pertanto, alla luce dell'esito del monitoraggio di ATS dello stanziamento finanziario che, si ricorda, ammonta per la Regione Autonoma della Sardegna a 13 mila 122 euro, la citata deliberazione 29/14 del 21, oltre a prevedere l'aggiornamento del citato Piano operativo regionale per il recupero delle liste d'attesa, procede allo stanziamento di risorse e di importo pari a euro 2 milioni 153 mila 380, ai sensi del comma 1 del DL 73 del 2021, per il quale le risorse sono assegnate in via prioritaria, ed inoltre integra gli acquisti di prestazioni ospedaliere e specialistica ambulatoriale da privato accreditato in via residuale, nella misura di un importo massimo pari a euro 10 milioni 968 mila 631, di cui 4 milioni 968 per l'acquisto di prestazioni ospedaliere e 6 milioni per l'acquisto di prestazioni di specialistica ambulatoriale. In conclusione, alla luce di quanto sopra rappresentato, le risorse per l'acquisto di prestazioni specialistiche ambulatoriali da erogatore privato sono aumentate per l'anno 2021 di euro 3 milioni rispetto ai tetti di spesa del 2020 e ulteriori 6 milioni per il recupero delle liste d'attesa ingenerate dal Covid, per un totale complessivo di 9 milioni, pertanto sarà cura di ATS provvedere a misurare e riequilibrare gli squilibri territoriali, giustamente citati dall'onorevole Fancello, anche nella Provincia di Nuoro, come indicato nella sopracitata deliberazione 13/12.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare la consigliera Elena Fancello. Ne ha facoltà.

FANCELLO ELENA (PSd'Az). Acquisisco il parere dell'assessore Nieddu però vorrei ricordare, appunto all'Assessore Nieddu, che è stato aumentato il budget del 3 per cento, cioè veramente una misura diciamo penosa, in un periodo di pandemia dove, comunque, i laboratori privati hanno dovuto fare il lavoro che veniva fatto in ospedale, perché in ospedale le analisi, le prestazioni di analisi non venivano svolte, quindi è logico che il budget a giugno era già esaurito; questo voglio dire. Quindi il 3 per cento, veramente, 7 mila euro sono nulla. Grazie.

PRESIDENTE. Assessore io le do la parola per qualche secondo, lei ha poi tutto il tempo per rispondere su questo argomento, che mi sembra estremamente interessante, all'interno della Commissione sanità, appena la Commissione riprenderà i lavori. Comunque le do la parola per qualche secondo.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Velocissimo per dire che quello che dicevano l'onorevole Fancello è perfettamente vero ma è precedente a queste integrazioni, queste deliberazioni, quindi all'interno di questi fondi c'è tutta la possibilità per rivedere la redistribuzione a livello regionale.

PRESIDENTE. Grazie. Ora, prima di dare la parola all'onorevole Agus per la presentazione della mozione 499, se i colleghi sono d'accordo, visto che la mozione 499 e la mozione 1121 vertono sullo stesso argomento, "Centro regionale di sclerosi multipla", darei prima la parola all'onorevole Agus e poi al presentatore del Gruppo Liberi e Uguali.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 489 e dell'interrogazione numero 1121.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Iniziamo dai numeri: 200 sono i nuovi casi di sclerosi multipla diagnosticati ogni anno in Sardegna; 5 mila sono i pazienti seguiti dal Centro sclerosi multipla di Cagliari, sui 7 mila totali; 350 persone ogni 100 mila abitanti è l'incidenza che questa patologia ha nella popolazione sarda, il doppio rispetto a quella nazionale. A fronte di questi numeri ne abbiamo altri che riguardano l'attualità del Centro sclerosi multipla regionale; appena 4 neurologi seguono questa mole enorme di pazienti, le attività del Centro, che sono numerose, perché il Centro dispone di un servizio ambulatoriale, di un day hospital diagnostico e terapeutico, di un servizio di neurofisiologia e uno di riabilitazione, oltre che di un laboratorio specialistico, da mesi ormai sono costretti a essere curati da un centro dislocati in più sedi, perché l'emergenza Covid, tra i tanti problemi, ha fatto sì che le attività, ospitate un tempo solo all'Ospedale Binaghi, oggi siano erogate tra l'Ospedale Binaghi e l'Ospedale oncologico. Due sono le domande, Assessore, il resto delle considerazioni lo troverà nel testo della mozione presentata e anche nell'ordine del giorno approvato all'unanimità da questo Consiglio regionale nel mese di novembre 2019, quell'ordine del giorno vincolava l'ATS al potenziamento di tutta la rete di cura della sclerosi multipla, è interessante oggi capire anche cosa ne sia stato di quell'auspicio e se gli auspici approvati dal Consiglio regionale all'unanimità abbiamo ancora qualche valore. Due sono le domande: cosa è stato fatto e cosa ha intenzione di fare la Giunta regionale per potenziare l'organico, quattro medici neurologi non bastano, dobbiamo almeno raddoppiare e anche qualora fossero raddoppiati non si raggiungerebbe il livello minimo, o meglio, il livello che in Italia è considerato nella media di numero di pazienti per numero di specialisti, e poi qual è l'intenzione della Giunta regionale in merito al futuro della struttura e del Presidio Binaghi. Ricordo ai colleghi che nel documento della rete ospedaliera approvato durante la scorsa legislatura al Binaghi è attribuita la funzione di Centro regionale per la cura della sclerosi multipla, se si ha intenzione di modificare anche nel medio e lungo periodo questa denominazione, occorre farlo con un voto del Consiglio…

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'interpellanza numero1121.

Ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai per illustrare la sua interpellanza

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Io non sarò tenero come è stato il mio collega in precedenza, anche perché reputo che ci siano forti responsabilità da parte della Giunta regionale e in particolare dell'Assessore sulla situazione in cui versa in questo momento il Centro sclerosi del Binaghi, infatti dal mio punto di vista c'è una carenza totale di programmazione e anche un'assenza di attenzione e responsabilità nei confronti di una patologia, nei confronti di chi quella patologia l'ha e che ha sicuramente necessità di maggiore programmazione, di maggiore attenzione e di una maggiore cura. Oggi infatti tantissimi malati in Sardegna non hanno la possibilità di essere curati, nonostante il Centro sclerosi del Binaghi sia un'eccellenza a livello europeo, e non ce l'ha perché voi avete scelto di attivare all'interno del Binaghi dei reparti Covid, voi avete scelto di suddividere l'attività del Centro sclerosi in due presidi, come è stato detto in precedenza, di complicare la vita a quei pazienti, alcuni dei quali, ricordo, soffrono in maniera grave di questa patologia. E allora, Assessore, non basteranno certamente le parole di replica per dimostrare che avete avuto attenzione e cura di quei malati, perché la situazione è sotto gli occhi di tutti. Diceva prima il collega Agus: 4 neurologi per 5000 pazienti, a fronte di una disposizione nazionale che dice "1 per ogni 250". Oppure, Assessore, ci dovrebbe dire perché dal 2019 ad oggi, a fronte della delibera della Giunta regionale numero 7 del 48 del 12 febbraio 2019, non è stato ancora attivato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i malati di sclerosi multipla. Ora, le responsabilità sicuramente lei proverà a scaricarle sull'ATS o su qualche Dirigente da lei stesso nominato; a noi non basta e soprattutto non basta a quei malati che hanno bisogno di attenzione, hanno bisogno di risposte immediate, hanno bisogno dell'attivazione dei concorsi a tempo indeterminato per neurologi. Il Centro sclerosi del Binaghi non merita questa disattenzione, non merita una politica che non è attenta ai problemi reali dei malati. Noi attendiamo e attenderò la sua risposta, mi auguro che questa risposta sia in grado di dare quelle certezze e quell'attivazione di quei percorsi che tutti i pazienti sardi meritano, anche perché, e glielo ripeto, il Centro sclerosi è un'eccellenza a livello europeo, non avete il diritto di declassarlo, non avete il diritto di renderlo una qualsiasi altra struttura che è presente a livello nazionale e europeo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. Sarei tentato di scendere sullo stesso terreno dell'onorevole Lai man ne faccio a meno perché i pazienti affetti da sclerosi multipla non meritano di essere portati sul terreno della polemica politica, però una segnalazione la faccio. Il declassamento del centro con quattro neurologi, di cui due adesso in prepensionamento, sono pochi rispetto agli standard dell'AISM ma grandemente hanno contribuito anche l'Onorevole Lai e le forze di maggioranza che lui ha rappresentato in passato, posto che la carenza di neurologi dipende dalla mancata programmazione che non è certo responsabilità di questa Giunta ne di questo Assessore. Chiuso l'aspetto polemico, cosa intendiamo fare? Intanto ricordo che purtroppo non avevamo grandi possibilità per far fronte alla pandemia e quindi abbiamo dovuto riattivare il Binaghi come Ospedale Covid, attivare, anzi, il Binaghi come ospedale Covid perché era l'unica struttura che consentiva di avere quello che oggi è sotto gli occhi di tutti e che in questa fase ci sta consentendo di tenere comunque un livello di assistenza per i pazienti Covid, che è quello che è sotto gli occhi di tutti e, allo stesso tempo, ci ha consentito di riaprire il Pronto soccorso e i reparti della Santissima Trinità, altrimenti avremmo avuto ulteriori sofferenze per tutti i nostri conterranei, e non solamente per gli affetti da sclerosi multipla. Detto questo, che cosa abbiamo intenzione di fare e cosa stiamo facendo? Intanto ricordo che, a proposito dei PDTA, con nota del Protocollo generale del 29-10-2019, a firma del Direttore generale della sanità è stato inviato il PDTA a tutte le Aziende sanitarie della Regione, quindi parliamo di ottobre 2019, a febbraio 2020, al fine di riprendere i lavori, si stava valutando con la Direzione generale la modifica a integrazione del decreto assessoriale 48 del 2015, per la sostituzione di alcuni componenti andati in pensione per la rete della sclerosi multipla che, purtroppo, poi ha visto un ulteriore stop perché, ricordo anche all'Onorevole Lai, casomai gli fosse sfuggito, che è arrivata la pandemia, è arrivato il Covid-19 a febbraio e quindi sì son dovute interrompere tante attività tra cui anche questa. È vero che ci sono, come diceva prima anche l'onorevole Agus, 4 neurologi a fronte di un fabbisogno molto maggiore, però i quattro neurologi sono la conseguenza del fatto che c'è una carenza di specialisti, e la neurologia non fa eccezione rispetto ad altre specialità, tanto è vero che è stata indetta una selezione che purtroppo non ha dato i risultati sperati, con la mobilità il Centro sclerosi multipla si è aggiudicato un sanitario, un neurologo che avrebbe le capacità e le caratteristiche per essere utilizzato, ma non è possibile attivare la mobilità in questo momento perché dovremmo sguarnite un altro presidio, che è quello di Carbonia, dove adesso presta servizio. Io stesso, non più tardi di ieri, ho dato mandato di esperire la possibilità di dare contratti libero professionali a tempo determinato nelle more del concorso, che adesso verrà bandito al più presto, per neurologi, ho dato mandato ad ATS di contrattualizzare a tempo determinato almeno due neurologi che hanno la preparazione adeguata per supplire adesso alle carenze che si verranno a manifestare col pensionamento di ulteriori due neurologi, che a breve, entro il gennaio 2022, andranno in pensione. Questo quindi è uno dei provvedimenti che abbiamo deciso di prendere. L'altro è quello, come ho detto, di bandire il concorso per neurologi a tempo indeterminato. Ovviamente bisogna tenere in considerazione il fatto che un neurologo non è in assoluto sempre e comunque pronto per andare a lavorare e a gestire pazienti ad alta complessità, come sono quelli del Centro della sclerosi multipla, quindi hanno bisogno di un periodo di formazione, proprio per fare in modo oltretutto di ovviare alle carenze di specialisti, voi sapete, perché l'avete approvato in Consiglio, che abbiamo anche provveduto a moltiplicare in maniera sostanziosa le borse di specializzazione, ma sapete anche che per fare uno specialista ci vogliono dai quattro ai cinque anni, quindi questa è una carenza che non è certamente imputabile a noi. Peraltro ho già fissato un ulteriore incontro con l'AISM e con tutti i rappresentanti delle associazioni per il 5 agosto per discutere eventuali altri provvedimenti che si potranno assumere per facilitare la risoluzione delle problematiche impellenti, e questo è quello che stiamo facendo. Poi, ovviamente, il ritorno al Binaghi del Centro nella sua interezza ovviamente è una cosa che noi auspichiamo ma non possiamo prevedere, stante il fatto che purtroppo non abbiamo la capacità di prevedere quale sarà l'esito e il termine dell'evento pandemico, ma siccome, come giustamente ricordava l'onorevole Agus, non c'è stata nessuna modifica ad oggi dalla rete ospedaliera, va da sé che il Centro sclerosi multipla dell'Binaghi tornerà nella sua unitarietà all'interno del Binaghi nel momento in cui la pandemia dovesse venire a cessare.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Non basta la parola insoddisfatto per definire come mi sento dopo la sua risposta. Mi chiedo perché i palliativi, perché di palliativi si tratta, quando sento parlare di contratti professionali o concorsi a tempo determinato si parla di palliativi, siano stati messi in campo oggi, anzi, saranno messi in campo domani, e negli ultimi due anni non ci si sia accorti per esempio che due persone stavano per andare in pensione. Le ricordo poi che questa legislatura è iniziata, anzi, in contemporanea con l'inizio di questa legislatura, a differenza della scorsa, si è dovuto fare i conti con l'applicazione di quota 100, che sulla sanità regionale ha avuto un impatto devastante. Detto questo, quando si parla di contratti a tempo determinato è normale che le persone che partecipano a quel contratto siano meno rispetto a quelle che invece aderirebbero, parteciperebbero volentieri a una selezione a tempo indeterminato. Pensiamo ai neurologi sardi che oggi lavorano nella penisola e hanno un contratto a tempo indeterminato; moltissimi sarebbero disponibilissimi a partecipare a una selezione purché si tratti di qualcosa di certo e non di un contrattino a sei mesi con speranza di stabilizzazioni. Io mi chiedo: avete idea del fatto che a breve sia in procinto di essere scoperta una cura per la sclerosi multipla? Io no! Nelle riviste scientifiche non si parla dell'imminenza della possibilità che venga scoperto una cura, avremo anche l'anno prossimo 7000 pazienti da curare, ne avremo 7200, perché ci saranno nuove diagnosi, speriamo precoci, bisogna attrezzarci come un'Isola che ha in quella patologia uno dei mali peggiori, a differenza del resto del Paese, non possiamo avere meno specialisti e utilizzare sempre lo stratagemma della borsa di studio, del contratto professionale, come se fosse un qualcosa di transitorio, di transitorio c'è soltanto, speriamo, la pandemia. Sul secondo punto, quindi l'ubicazione della struttura, io sto monitorando, da quando è stato aperto il Binaghi, il numero dei medici che ci lavorano e il numero di pazienti ospitati, le dico che probabilmente la scelta di aprire il Binaghi in quel momento non è stata una buona idea; gliel'abbiamo segnalato con interrogazioni, abbiamo chiesto che venisse data un'ubicazione certa e una certezza di cura ai pazienti un tempo ospitati da quella struttura, ci sono state ripetute delle parole che poi si sono scontrate con la volontà dell'ATS, non dell'Assessore, ad essere sincero, e anche su questo fatto, sul fatto che in Sardegna non si capisca chi abbia voce in capitolo e chi possa decidere in materia di sanità, credo che questo Consiglio regionale sia obbligato a saperne di più e a intervenire con maggior forza. Mi ritengo insoddisfatto.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarare se è soddisfatto.

LAI EUGENIO (LEU). Insoddisfatto sarebbe dir poco. Anche questa volta l'assessore Nieddu ha provato a scaricare le sue responsabilità su chi c'era prima.

Chi c'era prima ha già pagato con l'esito elettorale sui risultati che ha fornito e siamo sicuri che la stessa sorte toccherà a lei, assessore Nieddu, perché la desertificazione sanitaria in cui state ficcando la Sardegna non è certamente positiva per i sardi. E lo dico perché l'assenza totale di programmazione è stata dimostrata anche oggi e l'ha detto bene l'onorevole Agus. Si può pensare a fronte delle sofferenze sanitarie dei sardi e in questo caso dei malati di sclerosi multipla di agire domani, di non aver agito già da due anni su questo fronte e quando parlavo di assenza totale di programmazione, glielo dico Assessore, perché voi avete deciso di aprire un reparto Covid all'interno dell'ospedale Binaghi, fregandovene altamente della patologia di quei determinati malati. Perché avete pensato di rispondere ad un'emergenza, certamente, che però avrebbe potuto avere altre soluzioni. Quali? Abbiamo ospedali semivuoti, li state desertificando, abbiamo interi reparti che non stanno riuscendo ad affrontare neanche la quotidianità, e lei lo sa bene Assessore, invece avete deciso di spolpare un'eccellenza nazionale e mondiale e l'avete fatto per scelta vostra, non per scelta di chi vi ha preceduto e anche la stessa situazione che non siete stati in grado di attivare i percorsi, da due anni a questa parte, nonostante la direttiva che ha citato nel suo intervento datata ottobre 2019 non è entrata in vigore, non si è fatto nulla. Lei sta solo provando a scusarsi di una situazione e a trovare colpevoli che la vedono in prima… e allora Assessore non ci bastano più le parole, siete a metà legislatura, è ora che questi pazienti, che questi malati abbiano il diritto di essere curati perché solo ed esclusivamente per la bontà d'animo e per la professionalità di quei quattro neurologi in questo momento non si è arrivati al collasso. Pretendiamo risposte con i fatti, non più a parole.

PRESIDENTE. Ha facoltà di formulare l'interrogazione numero 1139 il consigliere Antonio Piu.

PIU ANTONIO (Progressisti). Questa interrogazione nasce con l'intenzione di capire dall'Assessore se i rapporti con ATS siano rapporti non solo di controllo ma anche di indirizzo da parte dell'Assessorato nei confronti dell'azienda. Perché i dispositivi per i diabetici, i dispositivi FGM che lei Assessore conosce benissimo, in una prima fase sono stati utilizzati da 2700 pazienti circa in età adulta e 500 in età pediatrica. Questi dispositivi servono ad una Regione che purtroppo ha il triste primato di incidenza di diabete di tipo 1, con oltre 12.000 adulti e 5000 under 18, ogni anno purtroppo il nostro sistema sanitario si confronta con questi innumerevoli casi e deve cercare di dare delle risposte quanto mai adeguate e immediate. Questo Consiglio regionale nel 2021 ha stanziato per il prossimo triennio 21, 22 e 23, 4 milioni di euro ogni anno per l'acquisto di dispositivi. Lo abbiamo fatto dopo una discussione praticamente rapidissima, proprio perché su questi temi c'è sempre una convergenza totale per quanto riguarda il Consiglio, ma l'attuazione di queste linee di indirizzo e i soldi che sono stati stanziati dal Consiglio in questo momento non sono ancora stati utilizzati. Cioè ATS non ha dato alla centrale di committenza il via per l'acquisto di questi dispositivi e nel frattempo tantissimi ragazzi e adulti attendono invano i dispositivi che consentano loro di vivere unaquotidianità e di avere un controllo e un rapporto con il loro medico di base più efficiente e costante proprio sul controllo appunto degli indici che i diabetici devono controllare generalmente con un'attenzione, in alcuni casi più volte, ogni giorno e quindi più che quotidiana. Io mi chiedo come sia possibile che 12 milioni di euro stanziati, pronti per l'acquisto di dispositivi, ancora non siano stati utilizzati e come l'Assessorato della sanità intende ancora una volta mettere e dare rimedio a quelle che sono le disattese puntuali che ATS nell'ultimo periodo e che nell'ultimo periodo stiamo riscontrando. Lo abbiamo fatto e l'ho fatto personalmente per quanto riguarda il numero dei pediatri, finalmente sul pediatra aggiuntivo per la provincia di Sassari, è stato deliberato, però per quanto riguarda questi dispositivi nella nostra interrogazione abbiamo evidenziato come la gestione della terapia insulinica con microinfusori e con sistemi di monitoraggio continuo in età pediatrica e in età adulta e per la prescrizione di dispositivi medici per l'autocontrollo della glicemia a domicilio, sono stati e sono… i criteri uniformi di accesso ai dispositivi di autocontrollo glicemico e sono dei dispositivi innovativi. Quindi, Assessore, io mi aspetto dalla sua risposta tempi certi perché questi temi ormai così acclarati, chiari e soprattutto con dati certi debbono avere una soluzione, il Consiglio l'ha data, l'Assessorato e l'ATS ancora no.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. In riferimento alla interrogazione presentata dall'onorevole Piu si evidenzia che la stessa riguarda la richiesta di informazioni sullo stato di attuazione dell'articolo 3 comma 13 della legge regionale numero 4 del 2021 e in particolare la deliberazione 1931 del 21/05/2021, legge regionale 25 febbraio 2021, numero 4 articolo 3 comma 13, finanziamento per l'acquisto di dispositivi per la misurazione della glicemia a favore dei pazienti diabetici nella Sardegna, disposizioni attuative e approvazione definitiva. Relativamente ai punti in cui gli interroganti chiedono lo stato di attuazione degli adempimenti in capo ai diversi soggetti, Assessorato, ATS e centrale regionale di committenza, questa è la filiera, stabiliti nella succitata deliberazione, e lo stato di determinazione dei fabbisogni si rappresenta quanto segue.

Con nota numero 15969 del 27 maggio del 2021, il competente Servizio ha provveduto a trasmettere al commissario straordinario dell'ATS la deliberazione in oggetto e alla centrale regionale di committenza, richiamando gli adempimenti relativi alle procedure di acquisizione dei dispositivi FGM fino alla fase di distribuzione degli stessi ai pazienti aventi diritto e in capo agli stessi e in particolare: avviare da parte di ATS le procedure di acquisizione dei dispositivi FGM nel rispetto della vigente normativa, determinare il fabbisogno totale dei dispositivi e comunicarlo alla centrale regionale di committenza che dovrà procedere alla gestione della procedura di acquisto e gestire la fase post contrattuale. Dopo aver assicurato la copertura del fabbisogno della fascia pediatrica dei pazienti che transitano dall'età pediatrica all'età adulta, ATS dovrà ripartire l'80 per cento dei dispositivi sulla base della popolazione residente in ciascuna ASL e il restante 20 per cento sulla base delle esigenze rappresentate dai centri diabetologici in ragione dei pazienti in carico.

Provvedere alla distribuzione presso i servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali dei dispositivi per l'autocontrollo della glicemia in coerenza con le indicazioni contenute nell'allegato alla deliberazione in questione. L'ATS, con nota protocollo 194235 del 9 giugno 2021 e la mail del 9 giugno 2021, ha attivato le procedure presso la diabetologia della stessa ATS e delle aziende sanitarie ARNAS- Brotzu e AOU Sassari, richiedendo i dati sui fabbisogni e in data 27 luglio 2021 ha sollecitato il riscontro di tale richiesta. La Direzione generale della centrale regionale di committenza, con nota del 20 luglio 2021, trasmessa per conoscenza anche alla Direzione generale della sanità, ha richiesto all'ATS i dati relativi al fabbisogno dei dispositivi da acquistare con gara ad evidenza pubblica. La responsabile del Dipartimento del farmaco dell'ATS, per le vie brevi, ha comunicato in data 27 luglio di aver già acquisito il fabbisogno di tutte le diabetologie dell'età adulta dell'ATS e in data 30 luglio ha comunicato che dal 29 luglio disponeva anche dei relativi fabbisogni delle diabetologie pediatriche della stessa ATS. Alla data odierna mancano i dati relativi ai seguenti fabbisogni delle altre aziende sanitarie, diabetologia pediatrica dell'azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, adulti e pediatrica dell'azienda Brotzu e diabetologia adulti dell'azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari.

Per quello che concerne un aggiornamento, stamattina l'ARNAS-Brotzu ha comunicato stamattina i dati aggiornati e ieri sera dovrebbe averli inviati anche l'AOU di Sassari. La completa acquisizione dei dati sul fabbisogno da parte dell'ATS è tuttora in corso e la trasmissione degli stessi alla centrale regionale di committenza consentirà di avviare le procedure utili all'acquisizione dei dispositivi previsti dalla deliberazione 1931 del 21 maggio 2021. Si informa infine che al momento lo scrivente servizio ha provveduto a impegnare la somma di euro 4 milioni in favore dell'ATS con determinazione 479 del 27 maggio 2021 a cui ha fatto seguito il provvedimento di trasferimento all'ATS della predetta somma.

Quindi diciamo che siamo in dirittura d'arrivo, mancavano i fabbisogni, le aziende hanno avuto difficoltà a trasmettere tempestivamente i fabbisogni, non �� comunque un calcolo semplice perché ci sono tante cose che vanno prese in esame da parte dei clinici e questo ha un po' ritardato l'attività. Però se entro oggi dovessimo avere tutti i fabbisogni, la procedura dovrebbe chiudersi in tempi molto brevi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarare se è soddisfatto.

PIU ANTONIO (Progressisti). Ovviamente nella mia replica non ci sarà nessuna polemica. Chiaro che avere le risposte da parte delle aziende dopo la presentazione della nostra interrogazione, mi lascia dedurre, se mi consente, che sicuramente questo tipo di azioni, in questo caso da parte nostra, ha fatto perlomeno accelerare un qualcosa che noi abbiamo stanziato nel febbraio del 2021.

Capisco benissimo che i tempi delle amministrazioni, la richiesta di dati così complessi, abbia bisogno di tempo, questo tipo di azione che abbiamo fatto in Aula attraverso l'interrogazione serviva proprio per cercare di far velocizzare quanto più possibile degli aspetti che secondo noi sono fondamentali, proprio perché quando si parla di salute, quando si parla tra l'altro di una situazione che era già in via di risoluzione proprio perché i soldi sono stati stanziati, io credo che la politica e in questo caso il nostro ruolo sia fondamentale, di controllo e di supporto, proprio per pungolare quanto più possibile la soluzione o meglio l'iter che era già in essere ma che purtroppo, a quanto ho capito, era fermo. Quindi la ringrazio per la risposta e mi ritengo soddisfatto.

PRESIDENTE. Ha facoltà di formulare l'interrogazione numero 1137 il consigliere Alessandro Solinas.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Come sappiamo, durante la perdurante emergenza Covid, sono state stanziate delle somme, sia dal sistema sanitario nazionale che anche da quello regionale, finalizzate a fornire degli incentivi a coloro che erano in prima linea impegnati all'interno delle nostre strutture sanitarie e ospedaliere per il contrasto all'epidemia da Covid 19, quindi si parla di assistenza a pazienti, pronto soccorso, eccetera. Si badi, non si parla di incentivi per stimolare la produttività, ma di incentivi volti a far sì che queste persone venissero minimamente remunerate del grande rischio che soprattutto all'inizio della pandemia e fino all'introduzione dei vaccini, correvano e corrono ancora in ogni caso, nell'assistere coloro che avevano bisogno appunto di cure mediche più intensive all'interno delle strutture ospedaliere e non potevano essere seguiti a casa. La Regione per questo ha stilato un piano dove è stato richiesto alle varie aziende sanitarie dei territori, un piano di ricognizione diviso per fasce delle figure professionali che avrebbero dovuto essere oggetto di questi incentivi. Ad oggi, dopo anche un accesso agli atti fatto da parte nostra, c'è stato fornito solo quello dell'azienda ospedaliera Brotzu e in ogni caso questi incentivi, per farla breve, risultano essere stati corrisposti, dalle informazioni in nostro possesso, solo a coloro che rientrano nella fascia A di questi piani. Ed in ogni caso, come è stato denunciato anche dai sindacati medici, in particolare per la situazione della sanità oristanese, ma mi riferisco anche a tutta la Regione Sardegna, sono stati corrisposti, come ho detto, gli incentivi solo a coloro che rientrano in fascia A e non anche a coloro che rientrano nelle altre fasce. In ogni caso non risulta ben definita la ripartizione di questi soggetti, alcuni sono stati lasciati fuori dalle fasce eventualmente di competenza perché sulla carta appartenenti ad altri reparti, ma in verità erano stati assegnati con ordini di servizio a mansioni che li avrebbero fatti rientrare all'interno della fascia. Ciò che chiediamo e vorremmo sapere da lei, Assessore, con questa interrogazione, innanzitutto se è stato approvato il piano definitivo per la remunerazione, se è pubblico o pubblicabile in ogni caso a breve, quali siano i tempi soprattutto per la ripartizione e l'erogazione di questi incentivi e da alcune risposte sembrerebbe che i fondi non bastino, se possiamo avere conferma da parte sua che i fondi siano bastanti o se è necessario un ulteriore rimpinguamento di quelli che sono gli stanziamenti dedicati a questa finalità.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Si rappresenta di seguito il riscontro ai diversi punti oggetto dell'interrogazione consiliare in materia di incentivi al personale sanitario impegnato nel contrasto all'emergenza Covid, con particolare riferimento, ovviamente come ha detto l'onorevole Solinas, all'area di Oristano. L'interrogazione è pervenuta all'ufficio competente dell'Assessorato in data 29 luglio 2021, in data 02/08 lo stesso ufficio ha inviato una richiesta di informazioni ovviamente ad ATS in merito ai fatti descritti nell'interrogazione. Gli atti di ATS Sardegna, attraverso i quali l'azienda ha trasmesso i piani per la remunerazione delle prestazioni del personale dipendente direttamente impiegato nelle attività di contrasto all'emergenza Covid 19 all'Assessorato per l'approvazione ai sensi della DGR 4912 del 30 settembre 2020, sono: protocollo 302349 del 10 dicembre 2020, protocollo 304204 dell'11 dicembre 2020, protocollo 315747 del 21/12/2020 e protocollo 129663 del 13 aprile 2021.

L'approvazione dei piani per la remunerazione delle prestazioni del personale dipendente direttamente impiegato nelle attività di contrasto all'emergenza Covid 19 è avvenuta in applicazione delle disposizioni di cui alla DGR 4912 del 30 settembre 2020 con determinazione del Direttore Generale della Sanità numero 494 protocollo 16253 del 31 maggio 2021. Ovviamente mi preme ricordare che a monte di tutto questo c'è una interlocuzione assidua, stretta e fattiva con tutte le organizzazioni sindacali con le quali è stato concordato il piano della remunerazione degli incentivi Covid a tutto il personale che aveva diritto a usufruirne. Tale punto è oggetto della richiesta di informazioni trasmessa all'ATS da parte dell'Ufficio competente dell'Assessorato. La ripartizione delle risorse regionali è avvenuta in applicazione delle disposizioni di cui alla DGR 4912 del 30 settembre 2020 con determinazione del Direttore Generale della Sanità numero 1253 protocollo 29517 del 22 dicembre 2020. L'articolo 1 comma 1 del DL 18/2020 ha stabilito la destinazione prioritaria delle risorse all'incremento dei fondi contrattuali per le prestazioni correlate alle particolari condizioni di lavoro e subordinatamente all'incremento dei fondi incentivanti. Inoltre l'allegato B alla DGR 4912, ha disposto che le fasce di incentivo dalla B alla F siano remunerate con le risorse residuate dopo aver remunerato la fascia A, ecco perché c'è questa dicotomia nella tempistica.

Tale punto è oggetto della richiesta di informazioni trasmesse all'ATS da parte dell'Ufficio competente dell'Assessorato. L'Assessore in data 27 luglio 2021 ha trasmesso alla Giunta regionale la proposta di DGR 107357 concernente l'assegnazione delle risorse stanziate all'articolo 3 comma 11 della legge regionale numero 4/2021 con la quale si dà integrale copertura finanziaria ai piani per la remunerazione delle prestazioni del personale dipendente direttamente impiegato nelle attività di contrasto all'emergenza Covid 19 proposti dalle aziende del sistema sanitario regionale e approvati con la sopracitata determinazione 494 del 31 maggio 2021. Pertanto con tali nuove risorse finanziarie tutti i dipendenti delle aziende del sistema sanitario regionale inquadrati nelle fasce dalla A alla F, ai sensi dell'allegato B della delibera 49/12, riceveranno la remunerazione di propria pertinenza come quantificato nei rispettivi piani.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarare se è soddisfatto.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, non sono soddisfatto se non altro perché il 95 per cento delle cose che mi ha detto, Assessore, potevo leggerle direttamente all'interno dell'interrogazione che io stesso le ho proposto, ciò che ci preme sapere è il quando prima di tutto. Ma, soprattutto, per quanto riguarda la discrepanza relativamente alle figure professionali che sono state lasciate fuori, pur avendo ricoperto quelle mansioni, sono state lasciate fuori dalla fascia A, cosa si intende fare con queste persone. Ci sono delle discrepanze, soprattutto è evidente ci sia una mancanza di comunicazione, anche perché è evidente che l'Assessorato abbia chiesto informazioni ma ne ha ricevute molto poche da parte di ATS. Io mi auguro che ci sia un follow up anche da parte vostra per questa tematica, perché è importante che queste persone che già lavorano in un sistema sanitario che sta letteralmente, mi riferisco a Oristano, ma anche tanti altri plessi ospedalieri, cadendo a pezzi, risultano anche molto demotivate dal fatto che non riescono a percepire neanche ciò che pensavano e sapevano essere loro diritto avere. Ripeto, non si parla di incentivi per stimolare la produttività, si parla di incentivi volti a indennizzare chi in questi ultimi anni ci ha concesso veramente di andare avanti, ha assistito ai nostri malati e si è messo in prima linea, e soprattutto si è sottoposto a uno dei rischi più grandi per la propria salute, ovvero quello di contrarre il Covid 19 all'interno delle strutture ospedaliere in un momento in cui le strutture ospedaliere erano piene.

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione numero 1120.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Pietro Moro.

MORO PIETRO (UDC Cambiamo). Presidente, Assessori e cari colleghi. assessore, la nostra interrogazione è per segnalare l'errata valutazione del dottor Delogu, direttore della Centrale operativa del 118 di Sassari, nelle sue performance relative all'anno 2020. Nonostante le obiezioni segnalate dal responsabile di struttura sono state redatte da parte della Direzione aziendale risposta incongrue e inconferenti, in particolare non soddisfano in alcun modo le specifiche contestazioni al modus operandi. Per principio generale, infatti, qualsivoglia provvedimento adottato dalla pubblica amministrazione necessita di adeguata motivazione, la cui assenza, soprattutto ove espressamente richiesta, determina ab origine un vizio insanabile e la conseguente nullità. Al di là di ogni considerazione in ordine alle valutazioni presuntamente espresse dal Direttore generale in carica nel 2020, dottor Lenzotti, non può non rilevarsi come il medesimo nel corso dell'anno sia stato presente per soli tre mesi, giacché è assente per aspettativa, proprio nella prima fase dell'emergenza Covid, tralasciando ogni considerazione al riguardo, è rientrato nell'ultimo mese di luglio, il 31 luglio, dove scadeva il suo contratto, dopo una breve riapparizione come ho detto nel mese di luglio, stesse considerazioni valgono in relazione alla capacità del dottor Serusi di esprimere un qualsivoglia giudizio, giacché non solo le competenze di quest'ultimo son circoscritte all'ambito amministrativo, ma soprattutto perché anche il medesimo ha ricoperto la carica di direttore generale facente funzioni per un periodo di tempo limitato, dall'1 agosto al 31 dicembre 2020, e proprio mentre il dottor Delogu in quel periodo era in malattia. Non si comprende in definitiva chi si stia assumendo la responsabilità di un siffatto malevolo e punitivo giudizio comunque formulato e sottoscritto dall'attuale Commissario sulla base di notizie "me l'ha Lenzotti", raccolte da soggetti al momento privi di titolo in quanto non più in carica, e soprattutto in acclarato rapporto di inimicizia con il dottor Delogu. Per quanto riguarda il merito delle singole valutazioni, su 8 voci, 5 con punteggio 1, e 3 con punteggio 3. Facendo memoria il direttore della Centrale operativa di Sassari è sempre stato propositivo nel portare innovazione alle qualità di struttura, tanto è vero che la centrale operativa di Sassari ha conseguito nel 2011 il riconoscimento per l'accreditamento professionale sistema 118, insieme ad altre sette centrali operative: Biella, Modena, Savona, Perugia, Caserta e Brindisi, su 96 presenti in Italia. Nel 2016 la centrale operativa del 118 di Sassari ha conseguito la certificazione di conformità alla normativa ISO 9001 2008 e l'accreditamento professionale sistema 118. Questa certificazione, ISO 9001 e l'accreditamento professionale, attualmente riconosciuta insieme a questo, colloca la centrale operativa al primo posto tra le centrali d'Italia per aver conseguito, come unica, entrambe le certificazioni. Poi, assessore, per parlare della convocazione da parte del Prefetto di Sassari alla Conferenza provinciale permanente, dove veniva invitato il dottor Piero Delogu come componente e responsabile della Centrale operativa del 118. Il Commissario manda una successiva comunicazione al Prefetto dicendo che lo sostituiva con il dottor Antonio Maria Soru, responsabile dell'AREUS, a sua volta il Prefetto rispondeva dicendo che "La convocazione dell'odierna seduta la Conferenza provinciale permanente il dottor Piero Delogu, non sostituibile da altre figure, in quanto inserito nell'elenco d'emergenza di protezione civile di questa Prefettura, in qualità di direttore della Centrale operativa del 118 di Sassari e Nord Sardegna". Nonostante questa segnalazione il Commissario impediva al dottor Delogu di presenziare all'incontro, motivando che la stessa era assente, non delegava nessun'altra figura a rappresentarlo. E per effetto di tale disposizione, al di là del evidente sgarbo istituzionale, nessun rappresentante della Centrale operativa è intervenuto all'importante riunione, con grave danno per l'immagine e la credibilità dell'azienda.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale.

NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, con riferimento all'interrogazione in oggetto si trasmette in allegato il riscontro pervenuto dall'azienda regionale per l'emergenza urgenza della Regione Sardegna AREUS, articolato su due aspetti principali: il primo la valutazione del dirigente responsabile della Centrale operativa del 118 di Sassari, dottor Piero Delogu; e il secondo sulla mancata partecipazione del dottor Piero Delogu alla conferenza provinciale permanente della Protezione civile, convocata dal Prefetto di Sassari per il giorno 24 giugno 2021. In relazione al primo aspetto il commissario di AREUS evidenzia che la valutazione di che trattasi è quella riferita all'anno 2020 e che essa è stata condotta dal dottor Giorgio Lenzotti in relazione alla propria esperienza direzionale diretta nel 2020 nei confronti del dirigente in parola, sentito anche il Direttore amministrativo dottor Angelo Serusi, che per buona parte dell'anno ha assunto temporaneamente le funzioni di Direttore generale di AREUS. Il Commissario riferisce di aver partecipato al processo di valutazione al solo fine di prendere atto formalmente della conclusione dello stesso, per il principio della continuità amministrativa, e fa presente che presso AREUS la valutazione dei dirigenti apicali consta di un tetto di 100 punti massimi: di questi 80 sono attribuiti in automatico dall'organismo indipendente di valutazione; 70 sulla percentuale di performance organizzativa e 10 sulla deviazione standard delle valutazioni effettuate dal dirigente valutato; e solamente i restanti 20 punti sono espressi dal direttore generale in relazione alla competenza e comportamenti manageriali agiti dal valutato nel corso dell'anno. Nel caso specifico l'O.E.V., per quanto di competenza, si è espresso per la Centrale operativa 118 di Sassari con una valutazione complessiva pari a 90,53 centesimi, in sé è assolutamente positiva, correlata al grado di raggiungimento degli obiettivi formalizzati nel corso del 2020, in larga parte di assegnazione regionale, successivamente revisionati in sede di monitoraggio intermedio prima della fine dell'anno, nel corso del quale le istanze di modifica degli obiettivi manifestate dai direttori di centrale, sono state integralmente accolte nell'organismo. La valutazione individuale del dottor Delogu, pari a un punteggio di 82,4 centesimi, è derivata invece per il 70 per cento dal parametro della struttura sopra riportato, cioè dell'organismo interno di valutazione, che ha attribuito 63,4 punti su totali 70, e per il 10 per cento dalla deviazione standard delle valutazioni effettuate dallo stesso sui collaboratori, con 10 punti su 10; e per l'area comportamenti e competenze strategiche con 9 punti su 20. Tale ultima valutazione è quella maggiormente correlata ai parametri propri del Direttore generale. Nel caso in speciem infattim il dottor Lenzotti e il dottor Serusi hanno ritenuto di non trascurare che nel corso del 2020 il dirigente medico in parola è stato oggetto di provvedimenti disciplinari ai sensi dell'articolo 72, comma 8, del contratto collettivo nazionale della Dirigenza dell'Area sanità. Il Commissario conclude che la valutazione complessivamente attribuita al dottor Piero Delogu per il 2020, nonostante quanto sopra precisato, sia stata più che positiva, considerato che nel sistema di misurazione e valutazione delle performance di AREUS una valutazione individuale finale viene valutata positiva se è maggiore di 60 punti. In relazione alla mancata partecipazione del dottor Piero Delogu alla Conferenza provinciale permanente della Protezione civile, convocata dal Prefetto di Sassari per il giorno 24 giugno 2021, il commissario di AREUS riferisce che la convocazione della Conferenza provinciale, sebbene indirizzata al dottor Piero Delogu, prevedeva come oggetto l'esame congiunto delle problematiche relative all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria, in considerazione di ciò e della valenza strategica dell'oggetto specifico della convocazione, non potendo il Commissario presenziare in prima persona per l'esiguo preavviso di convocazione, ritenendo che all'interno di AREUS e delle proprie articolazioni organizzative non fosse la Centrale operativa del 118 per funzioni attribuite l'articolazione più adatta a dover riscontrare competenze tali da garantire appropriato contributo al tavolo prefettizio, in data 23 giugno 2021 delegava a presenziare per AREUS il dottor Antonio Maria Soru, responsabile dell'area organizzativa sanitaria di AREUS e coordinatore della centrale operativa regionale della Regione Sardegna per l'emergenza Covid 19. Con nota successiva del 24 giugno 2021 il Prefetto di Sassari, precisando che le componenti invitate alla conferenza di che trattasi erano quelle ritenute strettamente necessarie nell'ambito del complesso e vigente quadro normativo Anticovid, ringraziando per la designazione del dottor Antonio Maria Soru, ribadiva la convocazione anche del dottor Delogu, in veste di dirigente responsabile della Centrale operativa del 118 di Sassari. Ha fatto presente di aver sentito per le vie brevi nel primo pomeriggio del 24 giugno il Prefetto di Sassari e di aver rappresentato allo stesso che la scelta del professionista espressa per il dottor Antonio Maria Soru fosse rispettosa sia degli argomenti in discussione e nel confronto previsto in sede di Conferenza provinciale permanente, sia dell'attribuzione delle funzioni e delle attività che all'interno di AREUS dovevano essere valutata a livello della Direzione stessa, ciò avveniva proprio al fine di garantire attraverso i professionisti operanti in AREUS il contributo migliore e più appropriato in sede di Conferenza provinciale. A fronte della sopravvenuta impossibilità a presenziare alla medesima Conferenza da parte del dottor Soru il Commissario di AREUS ha rappresentato di aver convenuto che alla predetta Conferenza, in via straordinaria, AREUS non presenziasse, fermo restando la premura del predetto Commissario a mettersi in contatto e a disposizione del Prefetto fin dal giorno successivo. Il dottor Soru e il dottor Delogu venivano nel frattempo tempestivamente aggiornati in merito alla necessità e opportunità ravvisata dal Commissario di AREUS di non presenziare alla Conferenza citata. Il Commissario conclude la sua relazione riferendo di aver incontrato personalmente il prefetto di Sassari nella prima giornata di disponibilità di sua eccellenza, il successivo 6 luglio 2021.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Pietro Moro per dichiarare se è soddisfatto.

MORO PIETRO (UDC Cambiamo). Sì, Assessore, io volevo replicare per quanto riguarda ciò che lei ha detto per il procedimento disciplinare a carico del dottor Delogu, avente oggetto un diverbio con un dipendente, il medesimo è stato analizzato e affrontato da diversi livelli giudiziari, fino alla conciliazione intervenuta tra le parti, definita con la sanzione della sospensione e della detrazione dello stipendio di tre giornate lavorative. Si è trattato di una reazione verbale del dottor Delogu conseguente a una grave provocazione subita da parte di un dipendente, dopo che il medesimo si era anche ripetutamente rifiutato di ottemperare a diversi ordini di servizio. Tale episodio, giacché definito senza una pronunzia giudiziale, non può in alcun modo giustificare una valutazione talmente negativa e punitiva da costituire nei fatti una sanzione non prevista come tale alla normativa di riferimento al codice etico di comportamento.

PRESIDENTE. Passiamo alla mozione numero 482.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Giuseppe Talanas.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Presidente, allora, con la mozione numero 482 si ha appunto la necessità di chiedere di incentivare la stabilizzazione dei lavoratori in utilizzo. Questa categoria dei lavoratori, all'incirca sono 377 persone, sono persone che provengono sia da aziende private, sia da soggetti pubblici economici. Diciamo che l'origine di questi lavoratori risale al 2011, dove si è cercato di prevedere una sorta di ammortizzatore sociale e, attraverso dei progetti, garantire dei sussidi a questi lavoratori che avevano perso il lavoro. Via via ci sono state delle normative regionali, ben citate appunto nella mozione che abbiamo presentato, dove si sono avute delle proroghe e da ultimo, nel 2020, con la legge regionale numero 22 del 2020 sono stati inseriti in questa categoria di lavoratori anche i lavoratori di Forestas trimestrali che erano presenti in quattro Comuni della Sardegna: Bottidda, Monti e altri 2 comuni. Ecco la proroga di questi progetti che riguardano questa categoria di lavoratori che oggi vengono impiegati presso cantieri comunali, presso enti pubblici, si ha una proroga sino al 31 dicembre. Ecco, quello che vogliamo, il Gruppo Forza Italia vuole capire cosa accadr��, che sorte avranno questi lavoratori dopo il 31 dicembre, qual è lo stato dell'arte dei lavori, cosa vogliamo fare. Logicamente bisogna diminuire il precariato, bisogna cercare di stabilizzare tutti questi lavoratori. Inoltre bisogna capire se i contratti in essere con scadenza, come ho detto prima, il 31 dicembre del 2021 se verranno prorogati, o verranno modificati attraverso contratti a tempo indeterminato, e cosa si vuole fare affinché questi lavoratori possano essere stabilizzati presso strutture regionali, presso ATS Sardegna e quant'altro, onde evitare che 377 lavoratori rimangano nel mondo del precariato, senza un futuro certo, con contratti a breve scadenza.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale.

ZEDDA ALESSANDRA, Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Presidente, ma intanto ringrazio il Gruppo, il Consiglio, insomma per mettere l'accento su una problematica che credo che ormai debba arrivare ad avere una soluzione. Lo dico perché proprio la numerosa normativa intervenuta nel corso degli anni ha sostanzialmente creato una situazione di impasse e quindi oggi ci ritroviamo con dei lavoratori che tra l'altro proprio nel corso del 2020, in un anno anche di pandemia, hanno avuto degli stop dovuti a una cattiva interpretazione tra l'altro della normativa vigente, che ha portato anche ad uno stop lavorativo che ha creato non pochi problemi, in particolare ovviamente ai lavoratori coinvolti. Stiamo parlando di una normativa che è in vigore dal 2015, che ha avuto numerose modifiche proprio perché ad oggi risultano coinvolti esattamente 64 enti, quindi potete immaginare insomma quale difficoltà di applicazione anche delle norme dei contratti c'è stata nel corso di questo periodo. Giustamente, come diceva l'onorevole Talanas sono 336 i lavoratori, di cui 13 enti utilizzano 28 unità lavorative non direttamente, quindi attraverso le cooperative. E ci sono invece 51 enti che utilizzano 308 unità lavorative, tra questi 98 dirette sono utilizzate dall'ATS. Nel corso del 2021 siamo intervenuti quantomeno per riequilibrare i contratti e quindi la certezza è che sino al 31 dicembre del 2021 tutti i lavoratori avranno l'applicazione uguale delle 30 ore settimanali per questo periodo, però noi dobbiamo ovviamente affrontare il problema per trovare una risoluzione complessiva, che vedrà appunto questo Consiglio coinvolto, perché intanto occorrerà verificare quale sarà la normativa nazionale di riferimento in materia di stabilizzazioni, attualmente però già c'è la possibilità di poter utilizzare, solo fino al 31 dicembre 2021, la legge Madia, ovviamente poi ci si dovrà porre il problema per gli anni successivi. Per quanto mi riguarda il suggerimento è quello di dover intervenire già con la prima norma disponibile per costruire il percorso per i prossimi tre anni, ma ovviamente il percorso per i prossimi tre anni dovrà vedere da subito la partecipazione di tutti gli enti che ho citato precedentemente, che sono enti locali e ATS, che dovranno ritenersi assolutamente coinvolti nel processo di stabilizzazione, e sappiamo tutti che se da un lato con l'ATS può essere più semplice, le amministrazioni locali da tempo sono bloccate con i concorsi e hanno soprattutto la disponibilità del personale assolutamente limitata.

Noi abbiamo già preparato una possibile soluzione normativa, la proposta ovviamente da parte della Giunta �� quella di prenderla in esame già adesso e costruire il percorso per il 2022 e il 2023, ovviamente credo che sia importante aspettare quella che potrà essere, è stata annunciata a breve, sia la revisione in termini di ammortizzatori sociali, sia la revisione in termini di stabilizzazioni, ovviamente dagli indirizzi che verranno da norme nazionali. Per quanto ci riguarda, vogliamo mettere in evidenza che il costo delle 336 unità è pari a circa 10 milioni annui, e si prende in esame una retribuzione per dipendente pari a circa 29.000 euro, quindi capite bene che l'impegno che questa Regione potrà mettere in campo riguarda una cifra importante, però credo che altrettanto valga la pena di definire soprattutto la fattispecie per le stabilizzazioni per questi lavoratori, perché, ricordo a me per prima, che alcuni di loro sono undici anni in questo regime di incertezza, e tanti altri sono stati invece già mesi in organico.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas per dichiarare se è soddisfatto.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Ringrazio l'assessore Zedda della risposta, sono veramente soddisfatto, apprendo che i lavori sono a buon punto e che esiste già una sorta di disegno di legge per andare a prevedere la sorte di questi lavoratori nei prossimi tre anni, e quindi l'impiego attraverso gli enti pubblici che ha appena citato. Non mi rimane che chiedere che tutto ciò avvenga prima possibile, che arrivi all'esame di quest'Aula nel più breve tempo possibile, onde garantire una certezza per quanto riguarda il lavoro di queste 370 persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salvatore Corrias per illustrare la mozione numero 477.

CORRIAS SALVATORE (PD). Il tema è noto a quest'Aula perché venne già portato all'attenzione dei colleghi in data 15 maggio 2019, per divenire poi un ordine del giorno il 9 luglio successivo. Da allora non ci sono state novità, né formali né sostanziali, ricordo comunque all'Aula che il tema, affatto localistico ma di interesse regionale, era già stato avanzato nel 2018 con un'istanza della Giunta di allora alla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, ovvero al Ministero dei Trasporti, affinché il porto di Arbatax da porto rifugio possa diventare (ad oggi non lo è) un porto di seconda categoria, di seconda classe. Da allora abbiamo avuto novità in merito all'impegno dell'Assessore, il quale il 5 agosto del 2020 come da prassi ha convocato un tavolo, e poi, non ultimo, sempre per il tramite dei suoi uffici, il 25 gennaio del 2021 ha sollecitato opportunamente con un'istanza questo processo necessario a collocare nel giusto status giuridico il porto di Arbatax. Evidentemente l'urgenza è assoluta, quello di Arbatax è un porto che rischia di morire, anche in un contesto assolutamente difficile relativo ad una continuità territoriale che di continuo sul versante marittimo davvero ha ben poco. Ricordo anche all'Aula e all'Assessore che c'è un quadro normativo che è abbastanza chiaro, a partire dalla legge n. 84 del '94, a partire dal decreto legislativo n. 169 del 2016, che dà tutti i requisiti utili a fare in modo che questo porto di retaggio ottocentesco possa diventare un porto moderno, dentro l'Autorità del mare di Sardegna e farne, appunto, un porto di rango nazionale, l'unico che copre di fatto tutto il versante orientale, da Olbia da cui dista circa 80 miglia marittime, a Cagliari da cui dista invece 73 miglia marittime, quindi è un porto necessario sotto ogni profilo, economico evidentemente, e non solo. Quindi io chiedo all'Assessore che ragguagli l'interrogante e l'Aula in merito alla questione che oggi io pongo con la mozione numero 477.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti.

TODDE GIORGIO, Assessore tecnico dei trasporti. Come diceva l'onorevole Corrias, è un tema ben noto a tutti, di cui si è già discusso qualche tempo fa; un porto strategico per tutta la costa orientale, un porto anche che riguarda il territorio in cui siamo nati e viviamo io e l'onorevole Corrias, quindi che abbiamo tantissimo a cuore. Devo dire che qualcosa da quella discussione che fu fatta nell'Aula �� cambiata, nel senso che, oltre una richiesta della Giunta Pigliaru come lei citava prima, c'era un iter che andava portato a termine e che era in capo alla Regione Sardegna: tutto questo è stato fatto, è stato fatto lo studio di fattibilità, è stato fatto il cosiddetto (…) Arbatax, che indicava anche le distanze di cui lei parlava poc'anzi tra un porto e l'altro e sono state indicate tutte le strategicità del porto, quanto è interessante per il territorio e quanto è importante per lo sviluppo. Dopodiché, sempre previsto dalla legge, è stato convocato un tavolo nell'agosto dell'anno scorso a Tortolì con tutti i soggetti coinvolti, è stato espresso all'unanimità il parere favorevole affinché il porto venisse classificato come porto di seconda categoria, di seconda classe, di rilevanza nazionale. L'iter è terminato un anno fa, come citava poc'anzi lei è stato fatto un sollecito formale dagli uffici, ma ne sono stati fatti degli altri anche per le vie brevi, ci è stato detto proprio di recente che è stato calendarizzato nel decreto il cambio normativo e stiamo attendendo che venga portato a termine e finalmente questo porto avrà un respiro di rilevanza nazionale e per tutto quello che concerne l'inserimento nell'Autorità del sistema del mare di Sardegna. Vorrei ricordare che è l'unico degli otto porti non inserito nell'Autorità di sistema del mare di Sardegna: è anni e anni che se ne parla, credo che sia arrivato il momento che il Governo dia questa risposta a un territorio spesso bistrattato per quanto riguarda l'isolamento, un territorio che ha prospettive di sviluppo e di promozione sia a livello trasporto passeggeri che a livello merci e a anche livello crocieristico. Alcuni dicono che non abbiamo le banchine idonee ad ospitare le navi da crociera, le cosiddette ammiraglie dei vari vettori, questo non è vero perché in tutte le parti del mondo stanno in rada e portano giù i passeggeri anche con delle piccole imbarcazioni per far sì che il territorio abbia respiro anche dal punto di vista turistico. Di recente ho voluto che venisse in visita in Sardegna di persona e così anche il Viceministro Morelli è stato ad Arbatax e ha visto anche di persona quella che è la situazione, quindi io confido nel Ministero, dove c'è una componente importante vostra, il Ministro, insieme al nostro Viceministro, che diano risposte alla Sardegna e all'Ogliastra in questo senso. Ho interloquito con l'Autorità portuale e l'Autorità portuale è pronta a fare degli investimenti importanti sulle infrastrutture, abbiamo delle banchine inagibili, un pescaggio di circa 8-10 metri che fa sì che possano attraccare navi di dimensioni importanti, abbiamo tutti i requisiti e abbiamo tutte le carte in regola affinché questo avvenga, quindi ci auguriamo che nel più breve tempo possibile venga calendarizzato e si dia dignità a questo porto e a questo territorio.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'interrogante, chiedo ai colleghi che sono senza mascherina di indossarla. Il Consiglio regionale non è una zona franca, dobbiamo dare per primi l'esempio, quindi vorrei evitare di richiamare i colleghi all'obbligo che è chiesto a tutti i cittadini.

Ha facoltà di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarare se è soddisfatto.

CORRIAS SALVATORE (PD). Non posso dirmi soddisfatto dal riscontro avuto dall'Assessore, se non sul piano informativo e conoscitivo, nel senso che riconosco l'interlocuzione in atto anche informale, e abbiamo appreso anche noi della visita del Viceministro Morelli, non sono soddisfatto sul piano politico, perché ad oggi il porto di Arbatax è un porto avvolto dalle nebbie dell'incertezza per un domani sul quale invece noi chiediamo certezze, anche sul versante della continuità territoriale marittima che, come dicevo prima, di continuo non ha nulla ma molto ha di intermittente. Su questo fin d'ora sollecito la necessità di una trattativa serrata che chiami in causa tutti, anche questo Consiglio regionale; occorre un'intesa necessaria che parta dalla compartecipazione finalizzata a sollecitare il Ministero, a prescindere dalle parti che lo rappresentano oggi, per garantire un progetto di continuità territoriale marittima che dia un futuro a tutti i porti della Sardegna, non solo a quello di Arbatax. Ricordo a quest'Aula che ci sono due proposte di legge in discussione presso la Commissione competente della Camera dei deputati.

Il porto di Arbatax senza la classificazione e un porto che è destinato a morire: è una condizione necessaria perché possa essere messo in atto un piano regolatore portuale, perché prenda vita la zona economica speciale più volte annunciata e mai realizzata, perché tutto il territorio d'Ogliastra, così vocato all'economia turistica, possa ripartire. è urgente e necessario che quest'atto giuridico, che è condizione per un impegno successivo dell'Autorità del mare di Sardegna, possa davvero collocare il porto di Arbatax nell'ambito nazionale e dargli quel rilancio che da troppo tempo attende. Noi non siamo più disposti a sopportare una situazione di questo tipo!

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Ciusa per illustrare l'interrogazione numero 1064.

CIUSA MICHELE (M5S). Questa mia interrogazione riguarda quei lavoratori impiegati nei servizi di pulizia, sanificazione e servizi ausiliari per tutte le amministrazioni ed enti della Regione: sono loro che da oltre vent'anni garantiscono le migliori condizioni igieniche sul posto di lavoro a tutti gli enti pubblici regionali, e sono loro che, anno dopo anno, hanno dovuto fare i conti con un orario di lavoro ballerino, costantemente ricalcolato sulla base delle nuove esigenze della ditta appaltatrice, senza ottenere in cambio alcuna garanzia di stabilità né alcuna certezza in merito al mantenimento del posto di lavoro. Fa specie che tutto questo si sia verificato anche durante questo periodo in cui la sanificazione dei locali deve essere elemento fondamentale di prevenzione al Covid.

Una piccola cronologia dei fatti. A dicembre 2017 la Regione ha indetto una procedura aperta per l'affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione e servizi ausiliari dei locali, a dicembre 2020 la gara è stata aggiudicata e i lavoratori, nelle more di essere riassorbiti nell'ambito del nuovo contratto, continuano a lavorare su proroga del vecchio contratto; un contratto che negli anni ha subito varie contrattazioni sindacali al ribasso. La riduzione è stata determinata in più fasi, passando dalla misura del 35 per cento dell'orario contrattuale, al 32 per cento uguale per tutti i lavoratori, con efficacia fino al 31 gennaio 2021, pertanto ancora oggi sono in regime di proroga. Non possiamo accettare che questa condizione di incertezza si ripeta all'infinito, la programmazione del lavoro deve essere parametrata su un numero di ore adeguato allo svolgimento del servizio di pulizia e sanificazione richiesto alle norme vigenti. La Regione ha il dovere di tutelare i propri dipendenti, anche quelli che lavorano per le ditte in appalto, e di mettere fine una volta per tutte ai continui ricalcoli degli esuberi. Mi domando a chi giova tutto questo, perché si mortificano dei lavoratori che da anni svolgono il loro lavoro con professionalità invece di tutelarli a dovere. Sembra quasi che ci sia la volontà di favorire questo tipo di pratiche per creare terreno fertile per degli avvicendamenti fra i lavoratori, per questo chiedo quali azioni intende mettere in campo la Giunta regionale affinché il personale addetto che operava alle dipendenze dell'appaltatore uscente, e che dovrà essere integrato nel nuovo appalto, non subisca ulteriori e non sostenibili riduzioni dell'orario, garantendo dignità, certezze e trasparenza ai lavoratori. Grazie.

Ha facoltà di rispondere, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. Con riferimento all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiede quali azioni si intendono mettere in campo affinché il personale addetto al servizio pulizia che opera alle dipendenze dell'appaltatore uscente, e che dovrà essere integrato nel nuovo appalto, non subisca ulteriori e non sostenibili riduzioni dell'orario di lavoro dovuti al continuo ricalcolo degli esuberi, com'è accaduto nel corso del precedente appalto, sentito il Servizio competente, si rappresenta quanto segue.

Innanzitutto giova premettere che all'articolo 1 della clausola sociale della convenzione dell'8 gennaio, ricadente nella competenza dell'Assessorato regionale, stipulato con l'aggiudicatario, la PFE si è impegnata ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell'aggiudicatario uscente, come previsto dall'articolo 50 del decreto legislativo numero 50 del 2016, garantendo l'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di settore, di cui all'articolo 51 del decreto legislativo del 15 giugno 2015, numero 81. A tale fine e contestualmente al piano dettagliato degli interventi, il fornitore deve obbligatoriamente presentare all'amministrazione contraente un progetto di assorbimento atto ad illustrare le concrete modalità di applicazione della clausola sociale, con particolare riferimento al numero dei lavoratori che beneficeranno della stessa e alla relativa proposta contrattuale, quindi inquadramento e trattamento economico. Inoltre, giova evidenziare che l'inserimento della clausola sociale negli appalti non può valicare il principio di libera impresa riconosciuto e garantito dall'articolo 41 della Costituzione, che sta a fondamento dell'autogoverno dei fattori di produzione e dell'autonomia di gestione propria (…) di contratto di appalto. La normativa comunitaria e nazionale e la giurisprudenza hanno infatti più volte ribadito che le clausole volte a salvaguardare i livelli occupazionali sono legittime solo quando non ledono la libertà imprenditoriale e organizzativa dell'operatore economico.

Ciò premesso, si rappresenta che l'Amministrazione regionale prioritariamente avrà cura affinché l'impegno venga mantenuto e venga assicurata la continuità lavorativa a tutti gli addetti attualmente occupati, con mantenimento del medesimo monte ore settimanale attualmente effettivamente lavorato e del conseguente livello salariale. Si dichiara altresì la volontà di ricercare ogni possibile soluzione per garantire il mantenimento e la salvaguardia degli attuali livelli retributivi, tale impegno è finalizzato a non aggravare le situazioni di precarietà lavorativa che diversamente produrrebbero pesanti ricadute sul tessuto socio economico territoriale, già gravemente colpito.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarare se è soddisfatto.

CIUSA MICHELE (M5S). Come ho messo in evidenza è una situazione che non possiamo non trattare e, visto anche il periodo storico, come ha detto anche lei, io auspico che a queste parole si dia seguito, perché è troppo importante che queste persone abbiano certezza e dignità nel lavoro che svolgono. Quindi, ribadisco quello che ho detto, la Regione Sardegna deve tutelare tutti i dipendenti, anche quelli che lavorano per le ditte in appalto. Verificherò che le parole diventino anche fatti perché la situazione è importante dal punto di vista anche sociale.

PRESIDENTE. Interrogazione numero 1113.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Michele Cossa.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente. Con questa interrogazione abbiamo voluto sollevare davanti alla Giunta regionale il tema di questa nave gasiera che verrà ormeggiata in maniera stabile nel porto di Portovesme, comportando una serie di problemi sull'attività e sulle prospettive di sviluppo di Portovesme e dell'area che si trova attorno al porto. L'amministrazione comunale ha sempre manifestato la sua netta contrarietà rispetto a questa ipotesi sollevando anche una serie di interrogativi, intanto perché la gasiera verrebbe ubicata in una posizione che si trova a circa un chilometro dall'abitato di Portoscuso e a dieci chilometri da Carloforte, mentre sappiamo che tutti i rigassificatori vengono ubicati per motivi di sicurezza a distanze ben maggiori dalla costa e in particolare dai centri abitati. Altri interrogativi riguardano i tempi anche di realizzazione, perché da quello che è venuto fuori da una delle ultime riunioni con l'Autorità di sistema è che sarebbero necessari non uno, ma addirittura due escavi per rendere agibile il porto per questa funzione, e poi ci sono altri problemi che potremmo definire di contesto. Per esempio, ENEL ha annunciato che comunque chiuderà la centrale, e la stessa ENEL, tema che io credo noi dovremmo comunque valutare, quali che siano le scelte di politica energetica che la Regione adotterà, lo stesso direttore generale dell'ENEL ha espresso forti dubbi sull'attualità del gas dicendo che ci troviamo di fronte a delle scelte che ormai sono superate dal punto di vista della politica energetica. Poi c'è il discorso di Eurallumina, che comunque non riaprirà prima del 2024, e tutta una serie di problemi che ci portano a chiedere alla Giunta regionale se non ritenga, dialogando naturalmente con il Comune interessato, di porre davanti al Governo questi temi per verificare la possibilità di soluzioni alternative. È chiaro che nessuno vuole ostacolare l'approvvigionamento energetico, ci mancherebbe altro, è altrettanto chiaro però che decisioni calate direttamente dall'alto e non condivise dalle comunità locali è chiaro che innescano processi che non sono sicuramente processi virtuosi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.

PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. L'approfondimento relativo all'implementazione di una FSRU, e quindi di un deposito galleggiante a Portovesme, richiede sicuramente una riflessione più ampia. Da due anni e mezzo la Giunta regionale è pienamente coinvolta nell'elaborazione della strategia energetica regionale insieme al Governo nazionale, è chiaro che le strategie regionali hanno origini più lontane che, però, nel corso degli anni non hanno trovato compimento e non si sono tradotte in atti concreti sul nostro territorio. Nel corso della nostra legislatura abbiamo sancito un punto fermo attraverso il coordinamento delle attività di scrittura del PNIEC, inserendo proprio all'interno del PNIEC la Virtual Pipeline in ragione della necessità di approvvigionare la Sardegna attraverso il GNL a una tariffa perequata così come avviene in tutte le regioni d'Italia. Non voglio soffermarmi sulla questione della metanizzazione e sulla questione del gap che scontiamo ormai da tanti anni e che rappresenta comunque una questione propria di insularità del nostro territorio, ma in ragione delle scelte che si fanno dal punto di vista tecnico bisogna sempre valutare quelli che sono i benefici a livello regionale. È chiaro che la voce di un sindaco vada ascoltata e le perplessità di una comunità vadano non soltanto ascoltate, ma ci si renda garanti della loro sicurezza in termini di salute e in termini anche di sviluppo del lavoro in quel territorio. Io non sono pienamente d'accordo nel dire che le attività industriali non ripartiranno, credo che il ruolo della politica sia quello di creare condizioni affinché le attività industriali riprendano e quindi credo che il nostro ruolo, al di là dei colori di partito, sia proprio quello di creare le condizioni affinché tutti e tutte le attività che insistono in quel territorio, ma ovviamente la strategia energetica è una strategia a livello regionale e quindi non soltanto quelle ubicate in quel territorio, possano trovare quelle condizioni che sinora non hanno trovato. Devo dire che a livello nazionale, e quindi attraverso il Ministero della transizione ecologica, stiamo trovando un forte riscontro nelle attività che stiamo svolgendo insieme alla Giunta regionale, nel senso che i rapporti sono pressoché quotidiani, anche stasera avremo insieme al Presidente della Regione una videoconferenza proprio per arrivare a portare a compimento, almeno dal punto di vista normativo, quello che dovrebbe essere il compimento di un quadro che dia una configurazione di sistema energetico alla nostra Regione Sardegna. Attraverso il PNIEC, successivamente, per dare attuazione alla Virtual Pipeline inserita all'interno del PNIEC, abbiamo collaborato alla scrittura del "semplificazioni" 2020, alla scrittura del "semplificazioni" 2021, e all'inserimento all'interno delle opere strategiche proprio dell'opera che servirà e delle opere che serviranno per affrontare la transizione energetica in Sardegna. Affinché questo avvenga è necessario, come previsto dalla legge, che sia approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un decreto e noi stiamo lavorando affinché all'interno di quel decreto sia contenuta la configurazione migliore in termini di opportunità per la Sardegna e per i sardi, e quindi credo che per l'ennesima volta porteremo all'attenzione del Ministro la problematica di Portovesme, ma credo che sia necessario davvero fare una valutazione di carattere tecnico che, probabilmente, anche la comunità non conosce in maniera approfondita. Avremo casomai necessità di rapportarci insieme al Sindaco, insieme alla sua comunità per verificare quali sono le condizioni ottimali anche e soprattutto per la ripresa di quel territorio.

PRESIDENTE. Grazie, assessore Pili.

Ha facoltà di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarare se è soddisfatto.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente. Io mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore anche perché non è una competenza propria della Regione, quindi immagino che l'Assessore farà, questo colgo dalla sua risposta, tutto quello che potrà fare e che �� nel suo potere e nelle sue competenze per trovare un accordo tra il Governo e l'amministrazione locale. È anche possibile quello che lei dice, ma il Sindaco di Portoscuso è molto competente in materia, ha studiato approfonditamente il problema, e io credo che la cosa migliore sia proprio quella intanto di coinvolgere la comunità locale, di esaminare dal punto di vista tecnico e anche politico la situazione, e di verificare che ci siano tutte le condizioni di sicurezza perché l'approvvigionamento possa essere realizzato in un clima di massima serenità per la comunità locale interessata. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cossa. L'assessore Pili mi ha chiesto un secondo.

Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Solo per precisare una cosa, chiedo scusa qualora mi fossi espressa male. Non volevo dire che il Sindaco non abbia competenza o conoscenza del problema, intendevo dire che ad oggi sono in fase di approfondimento tutta una serie di questioni tecniche che è necessario in primis per i tecnici della Regione verificare e portare a compimento e a integrazione rispetto a quelli che erano gli accordi già stabiliti con la Regione Sardegna, dopodiché, fatta l'analisi e la verifica, potremmo anche capire insieme al Sindaco di Portovesme se effettivamente quelle preoccupazioni che lui ha sono realistiche rispetto al piano che si sta studiando, oppure no. Intendevo dire questo, grazie.

PRESIDENTE. Interrogazione numero 850, che ha come oggetto i ritardi nell'erogazione alle imprese beneficiarie degli interventi dei bandi GAL a regia sotto misura 19.2.

Ha facoltà di formulare la sua domanda il consigliere Salvatore Corrias.

CORRIAS SALVATORE (PD). Sì Presidente, presentiamo questa interrogazione del Gruppo PD già datata al 21 gennaio del 2021 per la quale non è ancora pervenuta dopo sei mesi alcuna risposta scritta. Il tema è quello dei GAL, gruppi di azione locale previsti dai regolamenti comunitari con il compito di incoraggiare lo sviluppo locale nelle zone rurali e gestire a tal fine una quota di risorse del Programma di sviluppo rurale. L'interrogazione numero 850 pone l'accento sui ritardi determinatisi a seguito del nuovo ruolo assunto da ARGEA, che dopo essere diventato organismo pagatore regionale ha dovuto rivedere le proprie funzioni all'interno dei procedimenti a regia GAL, appunto. Sappiamo che da gennaio qualcosa si è mosso su quel fronte, ma vorremmo che l'Assessore ci riferisse più in generale, e anche e soprattutto per il futuro, sui rapporti tra i GAL e ARGEA, e ci rassicuri riguardo alla necessità che i GAL siano messi nella condizione di esperire in tempi consoni i bandi rivolti alle imprese locali e per i quali è necessario che ARGEA dia il suo nulla osta. Sono proprio i tempi legati al rilascio di questo nullaosta che ci preoccupano, assessora Murgia, perché ci sono tantissimi bandi GAL che sono bloccati. Non si vogliono addossare le colpe dei ritardi ai funzionari di ARGEA ridotti di numero a seguito delle recenti politiche sul pensionamento e con un carico di lavoro sempre in aumento, ma sarebbe opportuno, crediamo, Assessore, che si facesse chiarezza perché non vorremmo che tali colpe siano invece attribuite proprio ai GAL. I ritardi dunque nuocciono a tutti perché si ripercuotono negativamente sui beneficiari finali, e cioè sulle imprese dei territori che non possono in questa condizione avviare i progetti e ricevere le agevolazioni, sugli stessi GAL, perché non possono rendicontare ad ARGEA la propria attività e dunque essere pagati, e infine non possono a loro volta pagare gli stipendi ai propri dipendenti, sulla Regione tutta perché non consentono di raggiungere entro i tempi desiderati e necessari gli obiettivi di spesa fissati dalla Commissione per le risorse comunitarie. Per questo, Assessore, noi le chiediamo come il suo Assessorato intenda muoversi per accelerare le tempistiche e cosa intenda fare per consentire ad ARGEA di avere una struttura adeguata al carico di lavoro e alle nuove funzioni attribuite e che sia in grado di rispondere in tempi stretti alla richiesta dei GAL. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

MURGIA GABRIELLA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Grazie, onorevole Corrias e a tutto il Gruppo per l'interrogazione perché ci da modo appunto di spiegare un po' l'excursus dei GAL che, come sapete, prima dipendevano, usiamo un termine improprio, direttamente ARGEA, ma adesso hanno una loro autonomia perché con una convenzione che abbiamo firmato da pochissimo possono istruire le pratiche in autonomia. Ovviamente il pagamento lo farà sempre ARGEA in quanto organismo pagatore. In data 26 giugno, l'interrogazione era riferita, almeno quella del 21 gennaio che io ho appreso, nello specifico al GAL Ogliastra mi sembra di ricordare. Quindi ho fatto una relazione tecnica proprio in maniera più specifica sul GAL Ogliastra. In data 26 giugno 2021 è stata sottoscritta la convenzione tra l'organismo pagatore ARGEA e i GAL e il GAL Ogliastra nello specifico con la quale sono state delegate le funzioni in materia di ricezione, istruttoria e controllo dalle domande di pagamento presentate dai beneficiari pubblici e privati a valere sui bandi appunto a regia GAL, quindi il 26 giugno è stata firmata la convenzione. Peraltro, prima della sottoscrizione della convenzione, le attività sopra richiamate erano di competenza dell'Agenzia ARGEA in quanto soggetto delegato dall'Autorit�� di gestione, e successivamente al riconoscimento di ARGEA come organismo pagatore, esattamente il 15 ottobre 2020, abbiamo trasferito le competenze appunto da ARGEA ai GAL, con tutto un excursus burocratico amministrativo che potete immaginare. Quindi il ritardo principale è stato quello. In sostanza speriamo e auspichiamo che oramai, con la convenzione firmata e le competenze trasferite, i tempi si accorcino in maniera più precisa e più veloce. Per quanto concerne la situazione dei pagamenti a favore dei beneficiari dei bandi emanati dai GAL Ogliastra, sul sistema gestionale SIAN risultano presentate nuove domande di pagamento, in particolare sulla base delle informazioni acquisite da ARGEA tre domande sono state istruite da ARGEA, una domanda è stata presa in carico da ARGEA, ma non ancora istruita, una domanda è stata presa in carico dal GAL, che ha appena iniziato l'istruttoria, quattro domande devono essere ancora prese in carico dal GAL. Il GAL Ogliastra è stato regolarmente abilitato allo svolgimento dell'attività di istruttoria delle domande di pagamento, e ha iniziato già ad operare sul sistema gestionale SIAN. Le specifiche funzionalità del SIAN sono stati attribuite al GAL dal responsabile regionale delle abilitazioni. La piattaforma SIAN inoltre risulta perfettamente operativa e non è stato segnalato alcun problema nell'accesso e nell'utilizzo del sistema gestionale da parte del personale del GAL Ogliastra. Per quanto attiene alle tempistiche relative all'erogazione delle risorse spettanti ai beneficiari dei bandi a regia GAL, con le modifiche del manuale delle procedure, approvate con determinazione numero 318 del 7 giugno 2021, in accordo ovviamente con i GAL, sono stati definiti termini stringenti per la conclusione dell'istruttoria delle domande. In particolare è stato disposto che il procedimento istruttorio delle domande di pagamento debba concludersi entro sessanta giorni dalla data di presentazione della domanda da parte del beneficiario ovviamente, e trenta giorni in caso di domanda di anticipazione. Quindi auspichiamo che le procedure e il contributo ai beneficiari venga erogato in termini sicuramente più brevi rispetto al passato.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarare se è soddisfatto.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Non possiamo dirci pienamente soddisfatti, mi rendo conto che l'interrogazione riportata in questa sede riguardi nello specifico il GAL dell'Ogliastra, il mio territorio, in particolare la 19.2. Perché non siamo soddisfatti? Perché sappiamo che avete provveduto a sottoscrivere la convenzione e le convenzioni, ma ci risulta ad oggi non all'attivazione delle procedure di verifica e controllabilità delle misure, parlo appunto della VCM. Il tutto a detrimento, nonostante le migliori vostre intenzioni, dell'avanzamento della spesa, della gestione dei bandi, ci risulta che ce ne siano ben cinquantasette ancora fermi al palo. A detrimento della rendicontazione dell'attività dei GAL e quindi del perseguimento degli obiettivi fissati nell'interesse di tutti evidentemente, il tutto dunque a danno delle imprese dei territori, Ogliastra e non solo. Occorre dunque, Assessora, che con urgenza si acceleri la spendita delle risorse comunitarie in ambito agricolo e che si snelliscano i tempi riguardo alle fasi endoprocedimentali tra ARGEA, GAL e Autorità di gestione del PSR, in modo tale che non si tenda, come si è soliti fare, ad attribuire responsabilità sia in sede ARGEA, ancor più in sede GAL, a chi le responsabilità non le ha. Quindi il senso dell'interrogazione era volto proprio anche a questo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Corrias. Abbiamo concluso la fase del botta e risposta tra i consiglieri e la Giunta. Comunico all'Aula che per quanto riguarda l'interrogazione numero 1083 presentata dal Gruppo dei Fratelli d'Italia e la numero 1145 presentata dal Gruppo Progressista il presidente Pais ha ritenuto di non porle all'attenzione dell'Aula questa mattina in quanto sono pervenute con notevole ritardo rispetto al termine prestabilito. Inoltre, l'Assessore dei lavori pubblici e l'Assessore dell'ambiente hanno comunicato nella mattinata di ieri di non poter essere presenti ai lavori di stamattina per cui non è stato possibile rispondere alle interrogazioni presentate dal Gruppo dei Fratelli d'Italia e dal Gruppo Lega Salvini Sardegna. I due Assessori hanno avuto estremo rispetto e sensibilità dell'Aula, lo stesso non si può dire del Presidente della Regione che doveva dare una risposta alla mozione numero 23 e da cui non è pervenuta nessuna comunicazione per la sua assenza dai lavori dell'Aula stamattina.

Dichiaro conclusi i lavori dell'Aula e l'Aula è riconvocata a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 12 e 35.