Interrogazione n. 1113/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1113/A

(Discussa in Aula il 03/08/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)

(Pervenuta risposta scritta in data 22/11/2021)

COSSA – CANU, con richiesta di risposta scritta, sulla possibilità che una nave gasiera venga ormeggiata in modo permanente nel porto industriale di Portovesme.

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I sottoscritti,

premesso che in questa fase di transizione energetica il gas GNL/LNG è ritenuto pressoché indispensabile per la produzione di energia elettrica, di vapore e di energia termica per l’area industriale di Portovesme, in quanto permette un notevole miglioramento dell’impatto ambientale rispetto all’utilizzo di carbone o di olio combustibile;

ritenuto che per la salvaguardia delle attività industriali esistenti e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, che potranno attutire le perdite occupazionali derivanti anche dalla transizione energetica, debba necessariamente essere confermata la valorizzazione del porto industriale di Portovesme attraverso la completa infrastrutturazione e fruibilità;

considerato che il porto è una infrastruttura strategica per Portoscuso ed il territorio del Sulcis Iglesiente ma che purtroppo, invece, resta ancora sottovalutato e trascurato, in quanto se ne ignorano sia le potenzialità, che le criticità;

rilevati, da un lato, i ritardi accumulati per le complesse problematiche legate all’asportazione e bonifica dei fondali, che ne compromettono pesantemente la completa fruibilità e, dall’altro, la pianificazione da parte di organi statali di un utilizzo che limiterebbe fortemente l’agibilità e la sicurezza dell’infrastruttura e della popolazione residente;

appreso che, pur ancora in mancanza di progetti e documenti ufficiali, parrebbe profilarsi l’occupazione permanente della banchina Est (400 metri di lunghezza) del porto urbano di Portovesme con una nave FSRU con una capienza di 100.000 mc di GNL;

ricordato che la banchina Est fu realizzata, con soldi pubblici, per trasferire più lontano dall’adiacente abitato di Portoscuso e dal traffico civile per la vicina Carloforte (un milione di passeggeri/anno) la movimentazione di merci sfuse particolarmente inquinanti o comunque impattanti sulla popolazione per polverosità;

valutato che la presenza di una nave FSRU nella vicina banchina Est – che dista 1 chilometro in linea d’aria dall’abitato di Portoscuso, 3 chilometri dall’abitato di Paringianu e 10 chilometri da Carloforte – costituirebbe un grave pericolo per la popolazione e per i lavoratori impiegati nelle attività, già di per sé a rischio, dell’area industriale;

tenuto conto che il Comune di Portoscuso ha espresso la più netta e ferma contrarietà ad una soluzione di questo genere e la volontà di ricorrere contro una simile iniziativa in tutti le sedi istituzionali e giuridiche, anche europee;

sottolineato che il porto, fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’area industriale di Portovesme, meriterebbe maggior considerazione e adeguati finanziamenti per renderlo competitivo a livello globale (nei primi anni 2000 transitavano 6 milioni di tonnellate/anno di merci), mentre la presenza permanente di una nave gasiera condizionerebbe fortemente l’attività dello stesso, con gravi conseguenze sull’ambiente e limitazioni anche sull’occupazione attuale e futura;

evidenziato che le potenzialità strategiche del porto potrebbero essere ulteriormente compromesse se pure le aree urbanisticamente destinate a servizi, logistica e infrastrutture portuali venissero anch’esse permanentemente occupate con la realizzazione di una nuova discarica ceneri dell’Enel (Area 5),

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’industria per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto esposto;
2) pur condividendo la necessità di una prima transizione energetica con l’utilizzo del GNL, non ritengano di dover valutare altre soluzioni più sicure e meno invasive già utilizzate in altre realtà italiane ed europee;
3) non ritengano, inoltre, che decisioni calate dall’alto, non sostenibili dal punto di vista della compatibilità ambientale e della sicurezza e non accettabili da parte delle popolazioni residenti, possano finire per compromettere il futuro di importanti aziende già presenti nel polo industriale di Portovesme, così come di nuove imprese che hanno già chiesto di potersi insediare.

Cagliari, 7 luglio 2021

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