XCVIII SEDUTA
Martedì 12 gennaio 2021
(Pomeridiana)
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio Satta
indi
del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 47.
MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 7 gennaio 2021 (92), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini, Carla Cuccu, Domenico Gallus, Antonio Mario Mundula, e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana dell'12 gennaio 2021.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di interrogazione
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. È stata presentata l'interrogazione numero 824.
Annunzio di interpellanza
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. È stata presentata l'interpellanza numero 139.
Annunzio di mozioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
MELE ANNALISA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 382e386.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Io vorrei appellarmi a lei per le sue prerogative e in maniera particolare in base all'articolo 7 del Regolamento di funzionamento del Consiglio, che all'articolo 7, comma 2 bis, recita: "Il Presidente garantisce e tutela le funzioni e le prerogative del Consiglio e dei consiglieri". Vorrei ricordare che tra le prerogative del Consiglio e dei consiglieri vi è pure l'attività di indirizzo, di verifica e di controllo politico che i consiglieri esercitano sotto forma di interrogazioni, interpellanze e mozioni; ora, io sono qui dal 6 agosto del 2020, sono trascorsi sei mesi e, andando a riguardare l'attività svolta in questi sei mesi, mi sono resa conto di aver sottoscritto insieme ai colleghi ben 70 interrogazioni, di queste 70 interrogazioni le risposte pervenute sono pari a zero. Ora, Presidente, le raccomando e le chiedo di voler tutelare appunto le prerogative dei consiglieri regionali in merito all'attività di controllo, di è attività ispettiva e di indirizzo, perché le interrogazioni e le interpellanze, lei mi insegna, non possono essere snobbate e non sono un mero esercizio sterile di scrittura.
La ringrazio, so di poter confidare sulla sua sensibilità.
PRESIDENTE. Sì, onorevole Pinna, io ogni qualvolta vengo sollecitato dagli onorevoli consiglieri in ordine alle mancate risposte alle interrogazioni io immediatamente scrivo alla Giunta. Non devo naturalmente difendere nessuno però spesso e volentieri la mancata o ritardata risposta dipende dal fatto che si debba elaborare una risposta che sia soddisfacente e utile in ordine all'interrogazione presentata. A me non basta che si dica "ci stiamo lavorando" ma è giusto che la Giunta risponda, molte volte per rispondere in maniera utile è necessario che l'interrogazione o l'interpellanza che dir si voglia abbia i suoi naturali tempi di maturazione nella individuazione, non dico della risposta perché la risposta può essere immediata, ma nella soluzione che l'interpellanza e l'interrogazione sono tese ad ottenere. Però certamente da parte mia c'è tutta l'intenzione di tutelare con i fatti le prerogative e i diritti del Consiglio regionale e di ciascun consigliere regionale.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Sull'ordine dei lavori, volevo capire da quale emendamento stiamo iniziando, Presidente, perché mi sono un po' perso dal momento in cui abbiamo chiuso la seduta di questa mattina. Volevo capire se lei mi può dire qual è l'emendamento dal quale inizieremo questa sera la discussione.
PRESIDENTE. Eravamo all'articolo 7, gli emendamenti sono il numero 120 e 668, però non possiamo procedere alla votazione prima di dieci minuti dall'inizio della seduta, quindi sospendo la seduta fino alle 17.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 54, viene ripresa alle ore 17 e 01.)
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la prosecuzione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 108/A.
Eravamo rimasti all'articolo 7, emendamenti numero 120 e 668.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 120 e 668.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per precisare che l'assenza al voto precedente dell'intera minoranza è data da motivi politici.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 121 e 667.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Quindi sempre sul "7" state intervenendo, ed è per questo che noi vorremmo sopprimere il primo comma, perché come detto nel corso della discussione odierna sugli emendamenti precedenti nel corso della mattinata, intervenite di fatto eliminando ogni tipo di possibilità, criterio, leggi oltretutto, che danno, affidano alla pianificazione urbanistica in generale e in particolar modo alla pianificazione urbanistica determinata dai Comuni, la possibilità di interventi pensati, immaginati, studiati, con una riflessione e un approfondimento tramite gli Uffici ma in stretta sintonia con quelle che sono le volontà di sviluppo dei territori. Non solo, incidete anche sulla possibilità che un Comune individui un immobile di pregio, per quanto non vincolato ad oggi, ma possa invece inserirlo in un elenco di beni che per una serie di ragioni che il solo Comune può indicare nell'ambito della pianificazione urbanistica, siano beni meritevoli di tutela. Oltretutto, questo addirittura per quanto riguarda gli interventi nei centri storici, per non parlare del contesto fuori dal centro storico, perché se nel centro storico comunque ci potrebbero essere vincoli superiori su alcuni immobili posti ad esempio direttamente dalle sovrintendenze, quindi non immobili inseriti nell'elenco con una libera decisione da parte del Comune, ma beni immobili, edifici sui quali è stato posto un vincolo diretto da parte delle sovrintendenze, fuori dai centri storici dove ovviamente queste evidenze sono minori rispetto alle evidenze nei centri storici, invece si va nella direzione di devastazione di tutto quello che è l'esistente. Senza pianificazione urbanistica, senza possibilità per i comuni di determinare scelte fondate sullo sviluppo in relazione ai luoghi o determinare insediamenti di un certo tipo di servizi o immobili d'altro genere, in relazione alla reale situazione dei luoghi e le esigenze luogo per luogo, quartiere per quartiere. E quindi un voto favorevole perché questo emendamento cassa il vostro comma che prevede questo.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 121 e 667. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Metto in votazione l'articolo 7.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo in quanto sono decaduti tutti gli altri emendamenti?
PRESIDENTE. No, perché poi ci sono quelli aggiuntivi, anche se poi di fatto decadranno tutti.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Perché c'è l'emendamento presentato dalla Giunta.
PRESIDENTE. Se passa l'articolo decadono tutti.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Quindi per quanto riguarda sempre l'articolo 7, io non lo so se la lettura che ho fatto questa mattina delle questioni sulle quali andrà a incidere l'articolo 7 sia perfettamente conosciuta e quindi sia un voto consapevole da parte delle colleghe e dei colleghi di maggioranza, in quanto noi siamo contrari al testo dell'articolo 7, cioè è la negazione di tutti i poteri che i Comuni hanno sulla pianificazione, di fatto sono estromessi i Consigli comunali e i Comuni dalla possibilità di pianificare e voi state di fatto cancellando i Piani urbanistici comunali. Voi con legge avete inventato i nuovi criteri che poi sono l'assenza di criteri e princìpi urbanistici, per cui ognuno può fare quel che vuole e i Comuni, i Consigli comunali sono osservatori. Non sarà più necessario individuare Assessori dell'urbanistica nei comuni, perché non esisterà più l'urbanistica, esisterà un ufficio che certificherà in quanto poi nella norme successive vedremo che la vostre idea è quella di eliminare tutto e andare su autocertificazioni su ogni e qualsiasi cosa, e quindi bisognerà eliminare gli Assessorati intanto dell'urbanistica, oltre all'Assessorato della cultura regionale, mi dispiace per l'Assessore, però una volta che spariranno tutti i beni di evidenza storica, artistica nei nostri Comuni, come immediata conseguenza dovremmo cancellare l'Assessorato della cultura, perché di cultura ci sarà il ricordo, un vago ricordo per chi oltretutto quel ricordo l'aveva, e lo troveremo solo sui libri, ma andare a vedere nei luoghi, i siti, gli edifici di pregio, le testimonianze, i quartieri integri, questo non sarà più possibile e quindi l'Assessorato della cultura dovrà sparire insieme agli Assessorati dell'urbanistica, perché non ci sarà più urbanistica e verrà cancellata anche la cultura urbanistica delle rilevanze nel corso dei secoli. Probabilmente non l'avete neanche letto, come non avete avuto modo di leggere, salvo pochi forse, anche le norme che vengono abrogate, perché ad una lettura anche non troppo, come dire puntuale, salta agli occhi che la cancellazione di tutti i criteri e le norme urbanistiche in questo Paese non può esser fatta con una legge regionale, ma anche questo sarà oggetto di discussione nel corso dei prossimi giorni circa le ulteriori violazioni che sono contenute nel testo di questa legge che ormai è anche difficile definire legge perché è una non legge, nel senso che è la negazione di tutti i principi di legge finora esistenti
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Sono decaduti gli emendamenti successivi.
Passiamo all'esame dell'articolo 8 a cui sono stati presentati gli emendamentinumero 10, 122, 123, 124, 125, 669, 252, 253, 254.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.
TALANAS GIUSEPPE (FI). La Commissione ha espresso parere contrario sui seguenti emendamenti all'articolo 8 e precisamente sul numero 10, 122, 123, 124, 125, 669, 252, 253 254.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 8 e gli emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Sull'ordine dei lavori. Chiedo un minuto di sospensione per parlare con l'Assessore degli enti locali.
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso fino alle ore 17 e 55.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 52, viene ripresa alle ore 17 e 54.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Per introdurre questo articolo 8 che è un po' più tecnico, in questo senso voi eliminate nell'articolo 35, quindi parliamo delle procedure, voi eliminate il comma 1 della legge numero 8 e inserite che gli interventi previsti negli articoli 30, 32 e 33, quindi parliamo di interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente, interventi per il riuso e recupero dei sottotetti esistenti, seminterrati, piano pilotis, eccetera e interventi per il riuso degli spazi di grande altezza, fate riferimento all'articolo 10 bis della legge regionale numero 23 dell'85, quindi parliamo di interventi, di opere soggette a SCIA, per intenderci. Dopodiché, per quanto riguarda invece gli articoli del comma 31, quindi parliamo degli interventi di strutture destinate all'esercizio di attività turistico ricettive è il permesso di costruire, quindi non mi sembra che cambi granché.
Sul comma 2 invece si va a disciplinare, sotto il profilo procedurale quindi, si fa un richiamo all'articolo 29, all'articolo 38 della legge regionale numero 24 del 2016, quindi l'introduzione del SUAPE e poi improvvisamente nel comma 6, 7 e 8, togliete la SCIA e inserite la dichiarazione autocertificativa. Io vorrei capire e chiedo all'Assessore di chiarirci perché introduce questa dichiarazione autocertificativa, cosa intende, e perché confonde in questa maniera le acque, soprattutto perché ha espresso più volte durante la discussione, "Si arriverà poi una circolare esplicativa", però non credo che sia il modo migliore quello di confondere chi dovrà applicare le leggi, sempre poi facendo riferimento a quella famosa certezza del diritto di cui parlava Solinas, che qua di certezza proprio non c'è nulla, ci faccia capire esattamente perché confonde in questa maniera perché da questo articolo si capisce esattamente che si voglia governare attraverso circolari esplicative del responsabile di turno o di delibere di Giunta. Io non credo che sia il modo migliore, inoltre chiedo anche ai colleghi di darmi una mano su questo tema, perché le procedure sono chiare, le procedure sono ben chiare, noi conosciamo come avviene una pratica, come si presenta una pratica, un professionista presenta una pratica, quali sono gli iter, la pratica avrà chiaramente per essere avviata può passare per un'autocertificazione a zero giorni, se si tratta chiaramente di interventi di un certo tipo, 20 giorni quando si tratta di permesso di costruire o Conferenza di servizi nei casi in cui chiaramente la procedura non possa andare in autocertificazione e richiede valutazioni chiaramente discrezionali da parte della pubblica amministrazione e quindi parliamo di interventi nei vincoli paesistici, storico-artistici, archeologici, idraulici, eccetera. Quindi io non capisco davvero perché, e poi dimenticavo anche la Conferenza di servizi, che viene come sappiamo convocata entro cinque giorni dall'inizio del procedimento, poi ci sono i 45 giorni o i 90 giorni perché le amministrazioni diano i propri pareri, non capisco perché si faccia questa modifica. Lo chiedo con forza e chiedo proprio all'Assessore di chiarirci questo punto, perché questo è un modo davvero di bloccare ancora di più le pratiche nei vari comuni e confondere chi deve applicare le norme, penso che si possa tranquillamente togliere, riportare com'era originariamente, che crea anche meno complicazioni, e questo è tutto. Quindi mi aspetto una risposta dall'Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Come da ottimo tecnico qual è l'onorevole Orrù, appena esplicitato, in questo articolo 8 si va a deregolamentare una procedura che è regolamentata in maniera certosina dalla normativa tuttora in vigore, perché la normativa tuttora in vigore prevede che affinché ci sia l'autorizzazione ad iniziare i lavori, il tecnico presenti la cosiddetta SCIA, cioè la Segnalazione certificata di inizio attività. Come previsto dallo stesso articolo 35, che questo articolo 8 va ad emendare in maniera pesante, la SCIA è un documento che deve essere corredato di vari allegati legati all'immobile su cui si va a intervenire, alle sue caratteristiche e alle possibilità di incremento volumetrico che esso ha, e ci sono anche alcuni allegati che riguardano l'eventuale situazione di handicap grave non emendabile del soggetto che va a risiedere in quell'immobile, e comunque è una disciplina che fa riferimento al testo unico dell'edilizia, non è una disciplina che si è inventato il legislatore sardo, è una disciplina che ha quindi una fattispecie nazionale che gli fa da supporto e che la subordina. Voi in questo modo state andando a certificare una deregulation totale, quindi non soltanto ve ne infischiato di quelli che sono i piani particolareggiati, di quelli che sono i PUC, e quindi delle competenze dei funzionari comunali, delle loro conoscenze e del fatto che fino ad oggi, dal punto di vista procedurale, si è operato sempre in un certo modo, e quindi scavalcate, cancellate così, con un colpo di spugna, questo iter procedurale, ma in più eliminate la SCIA aggiungendo questa non meglio precisata dichiarazione autocertificativa. Io mi chiedo, e mi associo all'onorevole Orrù, e vorrei che l'assessore Sanna ci spiegasse che cosa è questa dichiarazione autocertificativa, perché nella norma si parla genericamente di dichiarazione autocertificativa. Quindi vorremmo sapere chi presenta questa dichiarazione autocertificativa, a chi deve essere presentata, se basta fare una dichiarazione su un foglio bianco e firmata, spero con firma leggibile, non con uno scarabocchio, oppure se verrà predisposto un modulo precompilato che dovrà essere compilato sempre vediamo da chi. E poi vorrei sapere anche, e vorrei che l'Assessore ci rispondesse su questo, chi controlla la veridicità del contenuto dell'autocertificazione, perché se non c'è nessun controllo e nessun controllore nell'immediato, si da automatica veridicità a dichiarazioni quando sappiamo benissimo che l'autocertificazione ha conseguenze penali qualora non risponda al vero, però siccome siamo in Italia e i tempi della giustizia sono quelli che sono e questa presunta legge che voi state andando ad approvare da adito, come ho detto stamattina, ad essere identificata come il Piano casa delle libertà, immaginiamoci in questo Paese, in questa Regione, le persone che dicono: " Basta che io scriva su un foglio che va tutto bene", benissimo, lo scrivo e così sono autorizzato a fare quello che mi pare perché tanto chissà quando mi controlleranno e chi mi controllerà, perché qua non c'è scritto niente. E quindi, Assessore, la invito a concentrarsi seriamente su questo aspetto, che non è sicuramente il solo su cui si sarebbe dovuto e si dovrebbe concentrare, ma è un aspetto procedurale e sappiamo benissimo che dalle procedure poi parte tutto, se poi voi avete voluto semplificare al massimo, ma come ho detto prima, deregolamentare, quindi concedere a chiunque la possibilità di iniziare i lavori senza che nessuno metta il naso sulle sue volontà e sull'esistenza o meno di questa facoltà, ce lo dovete dire, e lei continua ad annuire, quindi spero che poi prenda la parola e ci dia delle risposte che penso spettino non a noi come sempre, ma i cittadini sardi che rappresentiamo, maggioranza e opposizione. Quindi, se lei fosse così gentile le sarei veramente grato. Grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Li Gioi, in quest'Aula non c'è gentilezza, c'è educazione e rispetto. Per rispetto dell'Aula l'Assessore ora risponde, però evitiamo il sarcasmo, si chiede di intervenire e l'Assessore interviene.
Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. No, Presidente, non c'è problema, con l'onorevole Li Gioi ci lega una lunga conoscenza quindi non c'è problema, era solo per rispondere all'onorevole Li Gioi e all'onorevole Orrù. Qua si tratta solo di.. mi dispiace che stiate contestando questo articolo, ma dovete contestare lo Stato, perché stiamo solo recependo una norma dello Stato.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, per fare chiarezza. Mi risulta che la legge numero 122 del 2010 sia ancora in vigore. La SCIA è contenuta in quella disposizione legislativa statale che ha sostituito la legge precedente, che invece includeva la DIA, la dichiarazione di inizio attività. Quando questo Consiglio regionale si è trovato a normare lo stesso argomento, legge numero 24 del 2018, se non sbaglio, 2016, la legge sulla semplificazione, per tutta la parte che riguardava quel tema non ha potuto fare altro che prendere la normativa statale e recepirla né più né meno. Mentre su alcuni temi, il SUAP è stato citato prima dalla collega Orrù, è stata integrata per la quanto riguarda la nostra Regione la competenza del SUAP, che all'epoca si chiamava così, inserendo anche un'altra competenza, ma adesso non ricordo, forse al commercio è stata aggiunta anche un'altra competenza che non ricordo. Comunque è stato ampliato lo spettro d'azione di qualcosa che era già previsto a livello statale. In questo caso, qualora quella norma fosse ancora pienamente in vigore si tratterebbe di un evidente contrasto. Io credo che serva intanto capire a quale legge ci stiamo uniformando, non sono a conoscenza di questa modifica, però una legge ha un numero e un anno per cui credo che prima del prosieguo della discussione sia necessario mettere a conoscenza dei consiglieri questo argomento, e anche per evitare che domani, cioè all'indomani della data di entrata in vigore di questa norma ci si trovi in una situazione in cui non è più possibile presentare la SCIA, perché la normativa l'ha escluso, e quindi non è più possibile fare come si faceva prima, e non sarà possibile nemmeno presentare una dichiarazione autocertificativa perché nel nostro ordinamento le dichiarazioni autocertificative non esistono. Quando si normano argomenti così complessi, di solito si inserisce all'inizio della legge un articolo che di solito si intitola: "definizioni, ai fini dell'applicazione della presente legge questa parola vuol dire questo". Dichiarazione autocertificativa non vuol dire niente, può voler dire tutto e può voler dire niente. Quindi le consiglio intanto magari di pensare anche a una modifica, prima di tutto di fornirci i dati per capire su cosa stiamo legiferando, e poi anche di specificare in questa legge cosa si voglia dire per dichiarazione autocertificativa, perché la circolare, la nota esplicativa che faranno i dirigenti del suo Assessorato non è fonte del diritto, non tutela i proprietari che vorranno usufruire di questa legge, ed è bene che sia scritto con lo stesso inchiostro che ha vergato il resto delle disposizioni, e cioè quello delle leggi approvate dal Consiglio regionale, questa è certezza del diritto, viceversa saremmo in una situazione che probabilmente non gioverà soprattutto a lei, Assessore, quando dovrà districarsi tra i problemi creati dall'applicazione di questa legge. Siamo ancora in tempo per evitare qualche problema, alcuni, quelli di cui abbiamo discusso nei giorni scorsi purtroppo avranno ripercussioni negative sui sardi, possiamo pensare solo al futuro e nel futuro prossimo c'è anche evitare che si facciano errori probabilmente riparabili.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo scusa, Presidente, una domanda, è cambiato qualcosa in merito alle disposizioni interne del Consiglio regionale, in merito all'ultimo Dpcm, alle mascherine che bisogna indossare all'interno del Consiglio? Perché se non è cambiato niente io la inviterei ad osservare… capisco che la mascherina dia fastidio. Personalmente mi da molto fastidio e a volte prendo proprio le boccate d'aria, ma stare ore, ore intere senza mascherina io veramente credo che sia irrispettoso nei confronti non nostri, ma addirittura di tutti i sardi che invece dovremmo rappresentare.
PRESIDENTE. Potrei anche fare una citazione, che siamo qua dentro tutti quanti… no, non è cambiato niente, quindi le mascherine vanno assolutamente indossate. Assolutamente, i commessi hanno la disposizione di intervenire.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Così come l'Assessore ha risposto alle sollecitazioni giunte dal collega Agus, dalla collega Orrù e dal collega Li Gioi, sarebbe indispensabile a questo punto, non è una questione di opportunità, avere il numero, la data, l'anno della legge nazionale che si vuole recepire, anche perché quando in un testo di legge c'è di fatto quasi un obbligo, in alcuni casi, in altri casi è una possibilità di poter recepire una legge nazionale in toto, o in parte, quello che si vuole, in teoria l'articolo 8 dovrebbe dire in sintonia con le disposizioni nazionali: "recepiamo la legge numero… nelle parti… eccetera, eccetera". Siccome invece vengono citate altre leggi nell'articolo 8, salvo la legge nazionale che dovremmo recepire con questo articolo e che quindi dovrebbe, secondo l'Assessore, far venir meno i dubbi sollevati dalle colleghe e dai colleghi che sono intervenuti prima, sarebbe più che utile, indispensabile avere un'informazione circa la legge. Perché se ha ragione l'Assessore, c'è un equivoco di fondo, cioè c'è una normativa che stiamo recependo, nulla quaestio sul fatto che noi si possa recepire una normativa nazionale, si voglia, quindi possa o meno recepire, questo attiene ad altre questioni. Ma è chiaro che anche nel caso in cui esistesse una norma di questo tipo, la norma non riguarda tutta la casistica che voi state introducendo con questa legge, riguarda alcuni fatti, alcune opere e via dicendo, non riguarda le nuove costruzioni nell'agro, non riguarda un insediamento nell'ambito di zone anche tutelate come i centri di prima matrice, cioè i centri storici dei nostri Comuni, non riguarda interventi oltre la fascia dei 300 metri, dove comunque vi sono in un'isola come la Sardegna vincoli paesaggistici, cioè non riguarda tutti quei casi che voi invece avete introdotto con tanti altri articoli nella legge, anche perché una legge, se lei, Assessore, dice che è una legge del 2010, nel 2010 il legislatore nazionale difficilmente poteva conoscere la legge che noi stiamo votando a gennaio 2021, almeno questo penso che sia lapalissiano. Però questa questione è importante, perché se invece fosse vero quel che ha detto la collega Orrù e ribadito il collega Agus insieme al collega Li Gioi, cioè che il rischio è addirittura bloccare e creare un vulnus normativo nell'ambito delle tante questioni che sono state poste da noi tutti nella discussione degli articoli fino ad oggi e fino ad ora affrontati, il vero rischio è che l'unica legge, codice che esiste e che verrà citato in ogni tribunale che determinerà contenziosi, e gli unici articoli che all'interno di quei codici verranno utilizzati, saranno da parte dei proprietari di coloro che hanno un beneficio in termini anche solo di possesso e non di proprietà, il Codice civile, gli articoli 1171 e 1172, e cioè la denunzia di nuova opera nei confronti di chi fa un'opera vicino anche a un fondo dove il proprietario può legittimamente attivare causa perché pensa di avere un danno arrecato in relazione all'opera creata da terzi, o è il 1172, come dicevo, denunzia di danno temuto, quindi addirittura il timore di un danno per un'opera, persino un albero, per intenderci in fondi contigui. Se un proprietario di un fondo decide di piantare alberi, il proprietario del fondo accanto può fare causa perché ha un timore che quegli alberi per una serie di questioni possano arrecare un danno al suo fondo, non fosse altro perché gli alberi in alcuni casi, a seconda delle dimensioni, impediscono la penetrazione della luce e quindi se quel fondo ha delle colture che sono di un certo tipo bisognose di luce, avrebbe quell'altro proprietario del fondo arrecato un danno per quanto riguarda l'agricoltura di quel proprietario o possessore del fondo contiguo. Questo nel caso più semplice, figuratevi se nell'ambito dell'agro o degli insediamenti urbani qualcuno possa costruire qualcosa che elimina con tutte queste norme che sono state create, con autocertificazione addirittura, anzi dichiarazione con autocertificazione, addirittura un tale ostacolo visivo tanto da far perdere luce e panorama a colui che aveva comprato anni fa una casa proprio perché c'era luce, aria e panorama. Se è così, voi state andando nella direzione non di far lavorare l'edilizia, ma di far lavorare gli studi legali con contenziosi a danno dei privati in relazione ad un'illusione…
PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 10 e 122, pagine 416 e 417.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Lei ha introdotto la discussione precedente dicendo che non c'è bisogno di sollecitare troppo perché la cortesia vuole, anche istituzionale, che a fronte di una richiesta, oltretutto abbastanza semplice, diciamo di conoscere il numero e l'anno di una legge nazionale, l'Assessore avrebbe serenamente risposto alle sollecitazioni poste dall'onorevole Li Gioi, Agus e Orrù, e che addirittura chiedere troppo era di troppo in quanto avrebbe risposto a breve. Abbiamo chiesto che per la legge citata ci sia fornito il numero, l'anno, di che legge si tratta, prima di continuare, perché altrimenti il bandolo della matassa sta in mano all'Assessore che dovrebbe fornirci la possibilità di dipanare la matassa in relazione al numero della legge e all'anno, anche perché così c'è il tempo di poter leggere la legge e avere un chiarimento anche noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus . Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per chiedere un minuto di sospensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io credo che la sospensione di un minuto sia opportuna, perché dagli interventi che hanno fatto i colleghi leggendo l'articolo 8 credo che ci sia qualcosa da chiarire meglio, perché alla lettera a) mentre noi facciamo riferimento alla 23 che ti dice alcune cose importanti sulle autorizzazioni che devono essere chieste, il comma b invece fa riferimento a quella del 2016 quando si parla di centri storici e di centri di antica e prima formazione, vorrei capire perché stiamo scorporando e non assimilando gli interventi a quella della 23 dell'85, non riesco a capire il nesso, perché stiamo andando ancora a complicare un po' le cose. Perché la 23 per quanto riguarda le autorizzazioni è abbastanza complicata, se andiamo a leggere l'articolo 3 "opere soggette a permesso di costruire", e poi l'articolo 10 bis sempre della 23 non è di semplice applicazione, stiamo parlando di una legge vecchia, però prima di dare l'autorizzazione ci sono una serie di requisiti che ci devono essere, non uno, ma tantissimi, quindi vorrei chiedere all'Assessore se avevamo valutato bene e se le due voci non potevano essere assimilate alla 23 oppure a quella del 2016, perché abbiamo differito a due leggi differenti, quindi credo che l'interruzione di un minuto sia alquanto importante, sempre per evitare che successivamente poi gli Uffici tecnici possano trovare sempre ostacoli per rilasciare le autorizzazioni.
PRESIDENTE.Grazie, il Consiglio è sospeso per qualche minuto.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 22, viene ripresa alle ore 18 e 42.)
Riprendiamo I lavori. Sono in votazione gli emendamenti numero 10 e 122.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. L'onorevole Zedda, l'onorevole Orrù e l'onorevole Li Gioi mi avevano chiesto io delucidazioni sulla normativa di riferimento. Allora, è l'articolo 23 della legge numero 380/2001 con le varie modifiche, ovviamente, e poi basta vedersi gli articoli 29 e 38 della legge regionale numero 24 del 2016 in particolare, onorevole Orrù, nella 24, se lei guarda l'articolo 31 comma 4, "il procedimento unico è avviato con la presentazione, al SUAPE competente per territorio". Grazie.
PRESIDENTE. passiamo al l'emendamento 123.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Mi sembra evidente, soprattutto in questi articoli molto tecnici, come non ci sia stata un'istruttoria degna di una legge di questa portata nelle fasi precedenti all'ingresso in Aula, cioè il lavoro che stiamo facendo in Aula e che stiamo cercando di fare in Aula, tutti, è un lavoro che di solito si fa in Commissione, qua la sensazione e non solo che non la si sia scritta la legge, ma in alcuni casi che non la si sia nemmeno letta, siccome parliamo di… cioè, se in questa legge sfugge un comma che cancella un obbligo e inserisce un obbligo che non è possibile assolvere, domani dobbiamo modificarla di corsa perché creiamo un danno, a prescindere dal fatto che la si consideri buona o cattiva, io non sono in grado in questa fase nemmeno di capire quale sia il frutto del combinato disposto di quanto approvato sinora. Io invito a un ragionamento, perché per i prossimi articoli probabilmente non porteranno a scontri politici come quelli che abbiamo visto per gli articoli precedenti, le brutture più gravi sono già state fatte e peggio non si può fare, però sono articoli molto tecnici, che forse in una discussione in Aula rischiano di non mettere l'Aula nella condizione di capire quali possono essere le reali ripercussioni di quella legge su tutto il resto della situazione; di solito occorre un'interlocuzione più forte con gli Uffici che non c'è stata in Commissione perché il testo è arrivato praticamente blindato, e quella blindatura ora ci fa capire che probabilmente non tutto è stato fatto bene nelle fasi precedenti. Quindi io invito la maggioranza a riflettere su questo, anche perché appunto non vorrei che anche con i tempi poi diventi controproducente anche per i desideri di chi vorrebbe approvarla subito.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue AGUS.). Ricordo a tutti che siamo in una fase in cui non c'è il Piano casa in Sardegna, quindi tutti stanno aspettando, anche quelli che avevano presentato la pratica legittimamente, come era previsto nella normativa vigente sino ad oggi, e il rischio realmente è che ci si trovi in un impasse, oggi ne sono accaduti due o tre per cose anche di poco conto, e che alla fine magari andare di corsa faccia più danno anche alla maggioranza rispetto invece a una riflessione, che può avvenire in Commissione, non è uno scandalo riportare qualche articolo in Commissione per mezza giornata e verificare con gli Uffici la reale compatibilità di quel testo con le altre norme, è qualcosa che si è sempre fatto e, tra l'altro non inficerebbe quanto…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti)Grazie, Presidente. Prendo per buono quanto ha espresso l'Assessore intanto che la legge regionale, la 24 del 2016, recepisce l'articolo 23 del 380 e in materia di SUAPE chiarisce per la semplificazione delle procedure alcune entrate in vigore. Intanto ringrazio gli Uffici del Consiglio, il dottor Cocco, il dottor Balestrieri e il dottor Tack per la possibilità di condividere e comprendere dove stesse andando a parare la legge, ed è chiaro che, come ha detto il mio Capogruppo, noi siamo stati privati di un lavoro in Commissione, la Commissione ha fatto un lavoro scarso, da bocciare totalmente, perché la legge è entrata in un modo, è stata corretta in un altro modo, è stata rimodificata per l'ennesima volta in Commissione per poi, sempre da parte della Giunta, perché poi anche questa questione che ogni tanto tiriamo fuori che "il testo è emerso dalla Commissione", il testo è emerso dalla Giunta e quindi è sempre lo stesso, e oggi in Aula si sono ripresentati sostitutivi totali tali per cui noi ci ritroviamo a dover fare un lavoro preciso, un lavoro che si sarebbe dovuto svolgere in Commissione. Per cui invito il Presidente di Commissione, i membri della nostra Commissione a porre più attenzione, me compresa, visto che sono un membro della Commissione, più attenzione e prendere i tempi necessari per l'approvazione di leggi così importanti, non è pensabile che una legge così importante sia entrata in Commissione il 18 di dicembre per essere, adesso non ricordo esattamente la data, comunque è entrata in Commissione ai primi di dicembre per essere poi portata, in fretta e furia, con mille variazioni, per arrivare poi in Aula e trovarci in una specie di Commissione permanente in questi giorni in Aula. Non trovo questo modo corretto di lavorare, è squalificante per il Consiglio e invito tutti quanti, me compreso, ad assumerci la responsabilità del ruolo che rivestiamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.
TALANAS GIUSEPPE (FI).Intervengo sull'ordine dei lavori anche perché, insomma, in qualità di Presidente della Commissione sono stato chiamato in causa. Io ci tenevo a dire questo; i lavori, sia nella Commissione che dopo in Aula, si sono svolti con la collaborazione dell'opposizione, quando in Commissione abbiamo deciso di licenziare prima il testo e dopo di esaminare gli emendamenti, l'abbiamo fatto sempre, anche se col voto sfavorevole dell'opposizione, in collaborazione e anche in accordo, per certi versi. Il discorso delle correzioni che stanno avvenendo in Aula è frutto del fatto che questa maggioranza non è sorda ai suggerimenti che ci stanno arrivando dagli avversari politici, per così dire, quindi io non vedo problemi se si accorge che c'è un refuso o che bisogna apporre delle correzioni con degli emendamenti orali o in altro modo, è quello che in fin dei conti abbiamo fatto prima nella Commissione e oggi durante il Consiglio, visto e considerato che stanno sorgendo appunto dei dubbi, delle correzioni essenziali, lo stiamo facendo, ecco, se però questo disturba i colleghi dell'opposizione possiamo procedere ad approvare così com'è e a fare solo quelle correzioni che noi riteniamo opportune. Voglio ricordare che comunque sia abbiamo anche preso in considerazione degli emendamenti che hanno proposto, perché li abbiamo ritenuti giusti e meritevoli di essere approvati e così abbiamo fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Mah, siccome a parte quello che ha dichiarato adesso il Presidente della Commissione volevo comunque tranquillizzare i colleghi, perché credo che anche da questa parte, quindi dalla maggioranza, non ci sia fretta comunque nell'esitare un testo che poi un domani potrebbe trovare difficoltà di applicazione da parte degli Uffici tecnici comunali, quindi quando ci siamo fermati qualche minuto con gli Uffici e anche con i responsabili della Commissione abbiamo verificato e risponde realmente a quelle che sono proprio le normative di cui alla 23 dell'85 e la 24 del 2016, quindi è stata scritta bene, in maniera perfetta, e quindi ci siamo anche noi tranquillizzati che un domani possa trovare facile applicazione da parte degli Uffici. Quindi anche da parte nostra c'è la stessa preoccupazione non di correre, ma di avere un testo che sia consono a quelle che sono le disposizioni di legge, ma di facile applicazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, nulla di personale nei confronti dell'onorevole Talanas, assolutamente, però capisco che il testo è davvero arrivato in ritardo, in forte ritardo, fortissimo ritardo, e poiché non dobbiamo scordarci che si tratta di una proroga, anche lì il tema è sempre in essere, proroga di una cosa ormai scaduta, è davvero un invito a non presentarci in queste condizioni in Aula. Io capisco tutto, mi dispiace anche magari essere delle volte un po' troppo severa su questi temi, però effettivamente noi non possiamo far finta di nulla.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, pongo in votazione l'emendamento numero 123.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 123.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 124. Pongo in votazione l'emendamento numero 124.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 125 che è uguale al numero 669.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Come volevasi dimostrare, avendo citato la legge che poi di fatto è la legge che introduce il SUAPE, intendo l'Assessore, è chiaro a tutti che nell'ambito di quella procedura io penso che le colleghe e i colleghi della maggioranza, al di là di chi ha partecipato all'incontro per chiarire i termini della legge citata, siano caduti nell'errore di confondere la parola "autocertificazione" come se riguardasse o si trattasse di una semplice comunicazione da parte del proprietario di avvio dei lavori. Così non è! Stiamo disturbando forse… Quindi ci sono invece una serie di procedure, cioè l'autocertificazione è quella dichiarazione che deve essere corredata da una serie di atti di documenti e siccome c'è un tecnico che dovrà certificare, avallare tutta quella documentazione da presentare, non è la semplificazione, è di fatto la ripetizione di una procedura che già esiste per fortuna.
Ma l'illusione che si sta creando è che una dichiarazione diciamo con autocertificazione possa essere sufficiente per dare l'avvio ai lavori di questo tipo. La verità invece è che saranno necessarie una serie di procedure e di atti e di documenti allegati che andranno controllati e quindi più la legge complica e/o complicherà meglio la possibilità per i professionisti di operare minore sarà la possibilità di fare. Perché poi alla fine essendoci delle responsabilità, il rischio è che a fronte di una legge che, anche voi pensate che possa sbloccare sviluppo, la verità è che rischiamo di bloccare quel poco purtroppo di sviluppo che c'è anche dal punto di vista dell'edilizia.
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 125 che è uguale al numero 669 lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Pongo in votazione l'emendamento numero 252.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 253.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti).Più per intervenire sul piano politico, il collega prima Presidente della Commissione ha parlato di collaborazione, questa forse è una delle leggi urbanistiche, fatte nelle ultime legislature, sui cui contenuti il Consiglio ha collaborato di meno. Di solito i distinguo avvengono sempre partendo da un 80 per cento di tratti comuni. In questo caso invece non c'è stato articolo su cui non si sia sottolineata la nostra ferma contrarietà, di tutta la minoranza, su posizioni non negoziabili, anche lo scontro in Aula, di fatto stiamo discutendo da fine dicembre degli stessi contenuti, è legato soprattutto a quello, ci son cose su cui un accordo non era possibile. In alcuni casi noi sosteniamo anche che non sia possibile fare alcune cose, e quindi vedremo nei prossimi mesi come finirà l'iter di questa legge fuori da quest'Aula. Viceversa a volte ci troviamo a discutere di qualcosa che dovrebbe essere un prerequisito della legge che entra in aula, cioè a volte si discute sulla compatibilità di norme, sulla compatibilità con le altre norme regionali, che ovviamente vanno corrette e aggiornate se intendiamo superarle, qualora fossero superabili, insomma si discute su cose che dovrebbero essere assodate a prescindere da chi propone il testo. In questo caso ci si accorge che oltre a essere un testo brutto e inaccettabile per quanto ci riguarda, in ogni suo punto, ci si trova di fronte anche a un testo che in alcuni casi sarà inapplicabile, e quindi oltre a essere capace di fare brutture, di creare brutture, creerà anche ulteriore disillusione e ulteriore sfiducia in tutta la politica e in tutte le Istituzioni regionali, questo stiamo dicendo. È un lavoro però che, ripeto, non va fatto qui. Oggi noi plasticamente discutiamo sui commi, sui cavilli, sulla legge che non viene rispettata, quello è un lavoro che dovrebbe essere già stato fatto prima, denunciamo e sanzioniamo il fatto che non si sia entrati in Aula con le precondizioni per approvare un testo capace di andare di dare i suoi effetti, dubito sia migliorabile, abbiamo indicato una strada, credo che la si debba seguire e che sia responsabile anche evitare di continuare a discutere attorno a un testo da cui non potrà essere generato niente di buono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.
TALANS GIUSEPPE (FI). Sì Presidente, siccome appunto sull'ordine dei lavori o su fatto personale, sull'ordine dei lavori. Il discorso che tengo a precisare io è questo, siccome sono due fasi diverse quello dei lavori in Commissione, che è la fase istruttoria, e quella dell'Aula. Durante i lavori della Commissione non si poteva prevedere quali erano le eccezioni che potevano essere formulate nell'Aula. Io voglio ricordare, ma anche a me stesso, che durante la Commissione i punti nevralgici della discussione erano i 300 metri dalla linea di battigia, quindi le volumetrie ai bonus volumetrici all'interno di quella fascia, e l'agro, la discussione in Commissione si è protratta per tutti i giorni soprattutto, non esclusivamente, ma soprattutto su quei punti. Se poi oggi stanno emergendo tutta una serie di perplessità legittime, non legittime, quello che vogliamo, voglio dire comunque sia in Commissione, tutti i Commissari, io in primis, maggioranza e opposizione non le hanno rilevate, perché per esempio l'articolo che abbiamo ora in esame durante i lavori della Commissione non è passato per niente contestato e fatto emergere delle perplessità che stanno emergendo adesso. Quindi pertanto nulla potevamo sapere durante i lavori della Commissione di quelle che erano le eccezioni formulate da controparte.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 253.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 254.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, siamo 254 giusto? Un emendamento interviene ovviamente all'articolo 8, sulla dichiarazione autocertificativa sono sostituite dalla parola SCIA. Ovviamente questo perché fino a questo momento non era stato chiarito il dubbio se la SCIA, che di fatto poi riemerge perché la legge citata prevede tutte le procedure per quanto riguarda le procedure del Suape, però l'ultima discussione, soprattutto quella sull'ordine dei lavori, mi sembra non corrispondere alle discussioni fatte in Commissione e in Aula. Abbiamo detto il punto dirimente di tutta la discussione è stato: dovete scindere le due proposte, perché così è irricevibile, dovete presentare la proroga del Piano Casa e non norme codici, normette, cavilli, commi su altro. Quindi non solo c'è stata una discussione che ha esplicitamente fatto emergere che eravamo contrari all'inserimento nel Piano Casa di norme d'altro genere, ma che addirittura proponeva come questione principale slegare le due norme, nessuno nega che una maggioranza possa presentare norme dal punto di vista urbanistico, ma proprio cancellare tutto l'impianto normativo, come d'altronde sono confermate queste cose, dal fatto che l'anno scorso abbiamo fatto né più né meno la stessa cosa, a fronte di una serie di norme che sono state introdotte nella proroga del Piano Casa è stato espunto il Piano Casa, sono stati espunti dal Piano Casa tutte quelle norme intruse che non riguardavano il piano casa e abbiamo approvato una proroga del Piano Casa. Ora abbiamo discusso della contrarietà rispetto alla dimensione del lotto minimo nell'agro, contrarietà rispetto ai seminterrati, la contrarietà rispetto ai 300 metri soprattutto nelle zone F, la contrarietà rispetto all'eliminazione della pianificazione urbanistica nei centri storici, la contrarietà, e più controlli di così. Insomma abbiamo pure detto che eravamo contrari persino per quanto riguarda il titolo. Quindi potete immaginare il resto del contenuto.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 254.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Testo dell'articolo pongo in votazione.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti).Sì grazie Presidente, per chiarire alcune questioni che ho anche sentito male, e per chiarire all'Aula e a tutti i Consiglieri che non sono in Commissione, noi questo testo non l'abbiamo mai condiviso, avevamo molte e molte riserve fin dall'inizio, è un testo che è arrivato in ritardo, la maggioranza in tutti i modi ci ha chiesto di accelerare l'iter di approvazione in Commissione perché aveva necessità di approvarlo entro il 31 di dicembre, cosa che purtroppo non è avvenuta, perché per ovvie ragioni con un testo del genere non era pensabile neanche portarlo velocemente, ma noi non abbiamo mai avallato nulla di questo testo. Abbiamo chiesto le audizioni, abbiamo chiesto convocazioni della Commissione per trattare il tema mesi e mesi prima anche durante l'estate, sono successe tantissime di quelle cose che sentirmi dire oggi che noi abbiamo messo mano su questo testo mi sembra assurdo. Anche perché lo spazio per poter portare avanti le cose che volevamo noi non c'è mai stato concesso.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Grazie Presidente, ci tenevo anch'io dire due parole su questo, soprattutto a beneficio dei colleghi della minoranza, soprattutto a quelli che non erano in Commissione che non vorrei che pensassero che abbiamo fatto un inciucio ci siamo messi d'accordo per raggiungere chissà quale obiettivo. Sul metodo, nel senso che l'accordo che abbiamo preso era che non avremmo fatto ostruzionismo in Commissione per consentire che questo testo arrivasse in Aula e in Aula poi ci siamo dichiarati cento volte che ognuno avrebbe fatto la sua battaglia. Sul merito io non do neanche tantissimo colpa al Presidente al quale riconosco anche estrema correttezza nella conduzione della Commissione, ma questo testo che stiamo vedendo oggi in Commissione è arrivato completamente emendato, non è il testo sul quale noi abbiamo lavorato per mesi, c'è stato il maxiemendamento, chiamiamolo così, quello delle zone F dei 300 metri eccetera, che ci ha portato via il tempo, ovviamente ci siamo dedicati a quello mica, stavo dicendo quello mica noi ci siamo concentrati sulla SCIA, chi se ne frega della SCIA, quando c'era il rischio che si costruisse nei 300 metri. Quindi io lo ammetto, io me ne sono proprio fregato bellamente della SCIA, perché non era il mio problema. Il mio problema era impedire che ci fosse l'aggressione dell'Agro e l'aggressione della fascia protetta.
Dopodiché quello della SCIA è una cosa che a me non interessava, dopodiché nel momento in cui qui in aula andiamo ad affrontare pezzo per pezzo e sviscerare punto per punto i pezzi dell'articolato vi diciamo che a noi sembra più semplice per un proponente, per uno che presenta una pratica fare una SCIA. Se poi voi ritenete che nulla osti fare questo aggancio a queste due leggi regionali, che non rallenterà i procedimenti, cioè siete liberi di pensarlo, magari così io me lo auguro pure. Il nostro obiettivo non è mettervi le zeppe affinché la legge vada male, perché tanto poi non siete voi che lo dovete applicare, sono i proponenti, sono gli uffici comunali eccetera. Quindi noi con senso di responsabilità vi stiamo dicendo questo. Mi rendo conto anch'io che magari non è questo il luogo per farlo, ma alternative non ne abbiamo. Cioè se si fosse trovata la soluzione che consigliava l'onorevole Agus noi siamo assolutamente disponibili, cioè se vogliamo riunirci di nuovo in Commissione, sviscerare questi aspetti, che sono marginali rispetto a quello che abbiamo fatto sino adesso, io do la mia massima disponibilità, ci mancherebbe altro, solo che penso che voi lo prendereste come un modo per rallentare l'approvazione della legge, non abbiamo questo obiettivo, ormai siamo quasi a metà gennaio e la Sardegna è senza legge. Quindi l'obiettivo principale è quello.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Sì Presidente, per annunciare il voto negativo all'emendamento e per provare a spiegare il perché. Le parole del Presidente della Commissione mi convincono sempre di più sul fatto che la maggioranza sappia già che questa sia una legge estremamente fallimentare e prova allora a condividerne le responsabilità con l'opposizione. No, non è così, abbiamo in tutti i modi durante questa discussione provato a dirvi fermatevi, queste norme non saranno applicabili, queste norme sono illegittime, queste norme vanno contro altre norme. Voi invece per provare a giustificare il vostro lavoro provate ad accelerare ogni volta sull'acceleratore, in questo caso chiedete all'opposizione di condividerne le scelte. No l'opposizione è l'opposizione, non condivide totalmente l'impostazione di questa legge. Personalmente e l'ho detto anche i colleghi che fanno parte della sua Commissione, onorevole Talanas, non condivido neanche il metodo organizzativo con il quale si è svolta la Commissione, perché su un argomento così importante non credo che le audizioni dovessero avvenire solo una volta approvata la legge, ma serviva uno sforzo di condivisione anche con l'esterno e con le forze politiche sindacali, sociali anche di questa isola e provare a pensare che il fatto che abbiate voluto accelerare, perché per giustificare il ritardo dell'Assessore, arrivando ad una data ormai prossima alla scadenza, ormai scaduta ad oggi, e pensare che anche le opposizioni siano complici di un disastro, che voi state andando a fare con questa legge, non è una cosa giusta. Non è una cosa giusta anche perché per tutta la discussione abbiamo sollevato problematiche e anche suggerimenti, perché sembra quasi questo provvedimento un'accozzaglia di situazioni particolari impostate sul generale. Cioè sembra quasi che abbiate in testa di risolvere questo o quell'altro problema, però state legiferando per tutta la Sardegna, non solo per quel caso che avete bene in mente. E allora per questo noi voteremo contro questo articolo e chiediamo al Presidente, e anche al Presidente del Consiglio, di farsi interprete di un lavoro che deve essere più corretto delle Commissioni. Perché, presidente Talanas, lo stesso problema avverrà per la situazione dei trasporti; la sua Commissione non ha mai discusso del problema della continuità territoriale, del nuovo bando della nuova proposta, cioè siamo in perenne emergenza all'interno di quest'Aula, siamo in perenne prossimità di scadenza e siamo in perenne senso di responsabilità da parte…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S).Grazie Presidente, annunciando il nostro voto contrario sull'emendamento in questione, mi premeva fare luce e dire chiaramente quello che è successo in Commissione, quando è successo, e perché si è arrivati a questo punto catastrofico quando son già passati dodici giorni dal famoso 31 dicembre. Allora, la prima volta che si è arrivati a parlare in Commissione di un testo, anzi dell'ipotesi di discutere un testo, è il 23 novembre del 2020, quando il sottoscritto vi ammonì, cioè ammonì la maggioranza che sarebbe stato assurdo perdere tempo per discutere di un testo, il "108", che era già superato, perché voi avevate in itinere il confezionamento dei famosi 21 emendamenti, uno per ciascun articolo della norma, che quindi avrebbero stravolto completamente la legge numero 108. Quindi sulla base di questa mia affermazione, come potranno confermare i colleghi commissari, si decide di andare al giovedì successivo per iniziare a parlare del nuovo testo, cioè che è quello che riguardava i 21 emendamenti. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo ovviamente, come ha detto l'onorevole Piscedda, concentrato, dato che i tempi erano contingentati, anche per la nostra attività collaborativa e per il nostro atteggiamento propositivo, i tempi erano contingentati, perché eravamo già a dicembre e quindi mancava meno di un mese al 31 dicembre. Quindi noi cosa abbiamo fatto, giustamente? Abbiamo concentrato la discussione, sempre con l'atteggiamento propositivo, continuo a ripeterlo, che si sta dimostrando anche qui in Aula, su quelli che abbiamo considerato e che sono il cuore del problema, attorno al quale c'è tutta la parte della cornice della torta che chiaramente abbiamo scoperto qua. Perché l'abbiamo scoperta qua? Perché successivamente sono intervenuti i famosi emendamenti del Presidente, magari impaurito, o comunque sicuramente toccato da quella che era stata la reazione sociale delle associazioni e anche dei cittadini, susseguente alle audizioni fatte dopo la discussione. Quindi questo è quello che è successo, quindi noi non ci si può sicuramente incolpare di un atteggiamento distruttivo, ma siamo stati costruttivi, e lo siamo sino adesso, e la colpa di tutto quello che sta succedendo e della vostra incapacità, è soltanto vostra, non cercate di trovare sponda dalla parte di chi ha cercato di aiutarvi e ancora sta cercando di farlo, e voi l'aiuto non lo volete, anzi ci state dando la colpa della vostra inefficienza e incapacità totale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 9 a cui sono stati presentati gli emendamentinumero 126, 11, 753, 127, 670, 128, 671, 129, 256, 130, 673, 131, 132, 259, 133, 260, 134, 261, 761, 774, 257, 258, 770, 255, 311, 672, 773, 775.
Sono stati presentati emendamenti all'emendamento numero 753: il 1164, 1165, 1166, 1219, 1167, 1168, 1169, 1170, 1171, 1161, 1172, 1162, 1173, 1174, 1163, 1175, 1230, 784, 1159, 1160, 1069, 1176.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). In materia di ordine dei lavori, volevo chiederle informazioni in merito a come intende portare avanti i lavori stasera e poi nella giornata di domani, evidenziando il fatto che domani mattina alle 10 c'è l'assemblea regionale dei Comuni aderenti all'ANCI, cui mi risulta invitato non solo lei, ma i Capigruppo e il Presidente della Regione. Quindi credo che da un punto di vista della importante vertenza sul tema appunto del no al deposito dei rifiuti e delle scorie nucleari, volevo segnalare questo dal punto di vista dell'organizzazione di tutti noi, credendo che sia molto importante per questo Consiglio regionale presenziare, diciamo formalmente, con le sue rappresentanze, a questa Assemblea.
PRESIDENTE. Va bene, poi definiamo la prosecuzione dei lavori.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.
TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore di maggioranza. La Commissione ha espresso parere contrario sui seguenti emendamenti all'articolo 9 e precisamente: al 132, 259, 133, 260, 134, 261, poi abbiamo un invito al ritiro al 761 e al 774, parere contrario sul 257 e 258, invito al ritiro sul 770, parere contrario sul 255, 311, 672, invito al ritiro sul 773 e 775.
Sugli emendamenti all'emendamento numero 753, parere contrario sul 1164, 1165, 1166 che è uguale al 1219, 1167, 1168, 1169, 1170, 1171, 1161, 1172, 1162, 1173 che è uguale al 1174, 1163, 1175, 1230. Poi c'è un invito al ritiro al 784. Parere contrario al 1159, 1160, 1069, parere favorevole al 1176 della Giunta.
PRESIDENTE. Mancano alcuni emendamenti: il numero 126, 11, 753, 127.
Io ho il suo parere, se vuole glieli leggo io.
Emendamento numero 126 parere contrario, 11 contrario, 753 favorevole, 127 contrario, 670 contrario, 128 contrario, 671 contrario, 129 contrario, 256 contrario, 130 contrario, 673 contrario, 131 contrario.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 9 e sugli emendamenti.
È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Per sottolineare ancora una volta che questa legge non è altro che una deregulation di tutte le norme urbanistiche, mettete in campo milioni di metri cubi senza nessuna regola, che possono essere distribuiti come se fossimo a "Monopoli", ma senza regole, dove ognuno costruisce e aumenta i volumi al di fuori di ogni regolamento edilizio. Esautorate i Comuni dalle regole del Piano urbanistico comunale, fate tutta quanta una serie di deroghe, e anche in questo articolo sono presenti questi elementi, a iniziare dal fatto che consentiate il superamento del numero dei piani previsti dalle disposizioni urbanistiche comunali e regionali, consentite uno scostamento del 40 per cento ai limiti imposti dai regolamenti edilizi comunali sulle proiezioni in piano orizzontale degli spazi, rientrano nella determinazione dei volumi anche quelli condonati, eliminate in zona E le limitazioni derivanti alle vigenti disposizioni paesaggistiche, come se fosse una cosa normale che si può fare con un articolo di legge. Diciamo allora che tutto quello che regola la tutela del paesaggio, lo cancelliamo perché l'abbiamo deciso noi. Non funziona esattamente così e credo che questa cosa qui vi sia presente in maniera chiara ed esplicita. Consentite il frazionamento per fini residenziali sino a 40 metri quadri, cioè consentite che si creino dei buchi dal punto di vista residenziale abitativo.
Eliminate l'obbligo di reperimento dei parcheggi in relazione all'incremento volumetrico come norma tassativa, quindi non soltanto quando c'è l'impossibilità di reperire gli spazi per i parcheggi, ma viene completamente eliminata la possibilità dei parcheggi aggiuntivi, semplicemente monetizzate questo percorso. Poi c'è il comma 15 ter che fa riferimento ai piani di risanamento urbanistico, ai piani attuativi, dove prevedete che: "nell'ambito dell'edilizia contrattata e previa richiesta degli interessati sia consentita la sostituzione dei lotti destinati a standard urbanistici con lotti edificabili, a condizione che il lotto edificabile a sostituire come standard abbia maggiore o uguale superficie e che tale sostituzione non comporti aumento volumetrico rispetto a quanto previsto dal piano attuativo senza limiti di distanza." Già questo "senza limiti di distanza" la dice lunga, ma quello che vorrei dire è che di fatto questo è quello che accade nei Piani attuativi, dove il proponente può proporre delle modifiche di spostamento dei volumi da un'area all'altra e che sono regolati però e decisi poi dall'Amministrazione comunale. Anche qui state esautorando i Comuni da un ruolo che è quello regolatore all'interno di un ambito urbano e all'interno di regole che sono chiare e trasparenti, qua state ponendo una norma che consente a chiunque di decidere dove deve mettere i volumi al di là di quelli che sono degli standard urbanistici che sono previsti nel primo piano di lottizzazione.
Secondo me è veramente imbarazzante quello che state continuando a fare, con tutte le contraddizioni che emergeranno, sarà assolutamente impossibile praticare e applicare questa legge. Quindi noi più che dirvi ancora una volta: "Fermatevi, fermatevi, rivediamo insieme le norme e proviamo a fare degli articoli che siano coerenti con la normativa attuale che consentano poi un'applicazione della legge, non possiamo fare."
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io vorrei invitare la Giunta a fare una riflessione perché noi ne abbiamo parlato in Commissione, e solo per puro caso, quindi mi convinco anche quando i colleghi dell'opposizione ci dicono: "Fate attenzione, leggete bene quello che c'è scritto, perché ne aveva parlato in Commissione anche la dottoressa Lai." Se andiamo a vedere la legge che stiamo portando in Aula,sempre articolo 9, se andiamo a vedere la lettera d) del comma 1 che dice: "la lettera c) del comma 4 della "8" è abrogata", non è pensabile che noi andiamo ad abrogare la lettera c) al comma 4, perché se c'era una cosa veramente a mio parere di interessante ed importante all'interno della "8" era questo comma, se andiamo a leggerlo. Abrogare questo comma vorrebbe vedere un disastro. Quindi io inviterei la Giunta un attimino, tanto ci dobbiamo arrivare, però non è pensabile che noi andiamo ad abrogare e ne avevamo parlato io dico in maniera anche approfondita in Commissione, cioè eliminare il fatto di "può comportare il superamento dei limiti di distanza da fabbricati, da pareti finestrate dai confini previsti dalle vigenti disposizioni urbanistiche edilizie comunali", era previsto nella "8" questo, eliminare questo sarebbe un danno incredibile. Quindi su questo naturalmente credo che sia il caso di fermarsi e di vedere un attimino, caro Assessore.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Per sottoscrivere quanto ha espresso l'onorevole Ganau e prendendo le parole dell'onorevole Mula, è chiaro che conferma quanto abbiamo detto in precedenza, ovvero una legge che ha diverse criticità, continua ad andare in deroga a tutto, compreso il Codice civile, compresi i regolamenti sanitari, non si preoccupa assolutamente di riorganizzare e organizzare il territorio e quindi pianificare lo sviluppo dell'Isola, consente a tutti in maniera indiscriminata, anche a coloro che in passato hanno compiuto degli atti illegittimi, magari sono stati condonati, di poter comunque usufruire di ampliamenti, è come un giorno il sindaco del Comune di Elmas l'ex sindaco Valter Piscedda disse: "Non è che quando uno passa col rosso prende una multa, dopodiché può passare col rosso sempre". Quindi ci sono dei momenti in cui quando qualcuno fa delle infrazioni si consente anche, se ci sono stati dei periodi in cui si è consentito in qualche modo di condonare, ma non è pensabile che noi avalliamo un tipo di sistema del genere.
In questa legge ci sono, in maniera anche velata ma non troppo, modi per sanare, sanatorie che si possono intravedere all'interno della legge, che vedremo nei prossimi articoli, una disincentivazione alla pianificazione comunale. Quindi si toglie anche il diritto scritto in Costituzione da parte dei Comuni di pianificare il proprio territorio, a vantaggio di che cosa? Di incrementi volumetrici, dati come bonus, perché le uniche cose che si vogliono fare è pensare di portare avanti uno sviluppo che parte da interventi singoli, senza programmazione, senza pensare alle infrastrutture, ai servizi, e ai sottoservizi, senza fare un ragionamento compiuto, senza entrare nel merito di quella che dovrebbe essere l'organizzazione territoriale.
E poi lo si fa in barba a tutte le leggi, bypassiamo il Piano paesaggistico regionale perché non ci piace, a voi non piace il Piano paesaggistico regionale, quindi lo eliminate, lo nascondiamo, come se chi si occupa di Costituzione e conosce la Costituzione a memoria, la Corte costituzionale non dovesse accorgersi che ve lo siete messi in tasca per nascondere alcune cose che a voi non piacciono e siete convinti che poi, quando arriverà al varo, possa passare. Perché tanto potrete poi incolpare il Governo, brutto, sporco e cattivo e poi sarà la Corte, brutta sporca e cattiva, invece di far valere un'autonomia, di sedersi, di studiare e di provare a portare dei testi migliorativi, dei testi che possano anche completare e migliorare alcuni aspetti che anche noi riconosciamo che devono essere migliorati e aggiornati. Poi c'è il tema che ha posto l'onorevole Ganau, che io trovo incredibilmente assurdo, il 15 ter: "all'interno dei piani di risanamento urbanistici nell'ambito dell'edilizia contrattata e previa richiesta degli interessati è consentita la sostituzione dei lotti destinati a standard urbanistici con lotti edificabili a condizione che il lotto edificabile da sostituire come standard abbia maggiore o uguale superficie, e che tale sostituzione non comporti aumento di volumetrie rispetto a quanto previsto dal piano attuativo senza limiti di distanza". Questo chiude il cerchio rispetto a quello che voi avete sempre e volete portare avanti con questa legge. I piani di risanamento sono dei piani che molti Comuni hanno dovuto faticare anche per poterli portare avanti, pensiamo al piano di Barracca Manna, pensiamo ai vari piani, che non hanno creato pochi problemi, ne hanno creato tantissimi, perché se Pirri oggi è spesso soggetta ad allagamenti è perché arriva con forza tutta l'acqua da Baracca Manna, che è un piano di risanamento che è stato migliorato, ma ha creato delle grandissime complessità sul nostro territorio, e quelle case sono state costruite a suo tempo in maniera abusiva, certamente in tempi molto lontani, quindi giusto che si facessero dei piani di risanamento, però con questa legge a mio avviso si ritorna molto indietro e si riporta la nostra isola ad una giungla, ad un modo selvaggio di costruire senza pianificare, che non è assolutamente idonea e all'altezza delle grandi sfide che ci attendono per il futuro e soprattutto non è rispettosa nei confronti dei cittadini che per ovvie ragioni, oggi, correranno da una parte a voler costruire, per migliorarsi, chi ha le condizioni di farlo, e a svendere, vendere e risvendere i propri volumi chi magari…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. L'intervento precedente a quello dell'onorevole Mula è l'ennesimo imbarazzo di questi giorni. Io ho visto come lei, presidente Pais, ha reagito allargando le braccia come per dire: "Cosa ci posso fare". Questa legge navicella è piena di falle, è un colabrodo, è una navicella che sta andando a fondo prima di partire, neanche il vaglio, sta affondando già nel porto, e c'è il timoniere Mula che si arrabatta da una parte all'altra dell'emiciclo per cercare di porre rimedio a questi continui strafalcioni che si presentano ogni piè sospinto, anzi, ad ogni remo sospinto, dato che stiamo parlando di una navicella, che non è una navicella spaziale, ma una misera navicella marina che non avrà neanche la possibilità di uscire dal porto. Io penso che anche lei, Presidente, se ne sia reso conto, tutti ve ne rendete conto, però ciascuno di voi è concentrato sul pezzettino di questa navicella che riguarda il suo cortiletto, tutto l'altro non ha nessun interesse, non importa, è per quello che soltanto l'onorevole Mula per cercare di salvare la baracca si alza, chiede sospensioni, interviene sull'ordine dei lavori per cercare di porre un freno a questa valanga che vi sta travolgendo. Questo emendamento numero 753 va a porre l'attenzione su un avverbio palindromo, si legge da una parte e dall'altra, e con un "non" voi state permettendo a chi è stato abusivo, anche abusivo totale, ha condonato, di utilizzare quella volumetria che ha condonato per sommarla all'altra e far sì che i premi volumetrici quindi si moltiplichino. Noi riteniamo ovviamente che questo non sia fattibile in uno Stato civile, giustamente l'esempio che ha portato l'onorevole Orrù riferito all'ex sindaco Piscedda del semaforo rosso calza a pennello. Non è che se uno, ripeto, passa col rosso gli metti la multa e poi può passare col rosso per tutta la vita, anzi viene premiato se passa col rosso in questo caso, gli diamo addirittura un premio. Io penso che queste siano cose forse inenarrabili, non lo so cosa sta succedendo in questo emiciclo perché vedo anche i visi di alcuni consiglieri e alcuni Assessori esterrefatti. Ora l'onorevole Mula ha trovato l'inghippo e la mancanza nel testo in questo articolo, poi il prossimo, ce ne sarà un altro sicuramente. Questo perché? Perché siete arrivati a questo punto, siete arrivati quindi al 12 di gennaio 2021 in maniera raffazzonata, sempre inseguendo il tempo, perché si doveva rispondere a promesse elettorali fatte, così, indipendentemente da quello che si scriveva e state raccogliendo i frutti di quello che avete seminato, c'è poco da scoprire. Lo state scoprendo voi stessi perché molti di voi sono arrivati in Aula senza neanche conoscere il testo, è evidente da quello che sta succedendo, perché da questa parte della staccionata, come ho già detto, si arriva in Aula consapevoli di che cosa si deve discutere, e dall'altra parte molto spesso si pensa ad altro, si ride, si fanno battute, si fanno capannelli perché tanto questa legge deve passare o sì o sì, in qualunque maniera sia fatta. Anche se qualcuno mi dice: "Come ti permetti?", io mi permetto perché sono un consigliere regionale e ho la facoltà di parlare senza che nessuno mi interrompa, Presidente.
PRESIDENTE. Lasciamo intervenire l'onorevole Li Gioi. Continui, onorevole Li Gioi.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Da quella parte mi si dice che non basta leggerla, ma bisogna anche capirla, è la dimostrazione che voi né la leggete né la capite, perché si dimostra in ogni articolo che discutiamo… questa è un'ulteriore dimostrazione del vostro livello di preparazione e di incapacità. Certo, mi si dice: "Meno male che ci sono io", meno male, certo, grazie, ci siete voi, tutti i sardi lo stanno vedendo. Presidente…
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Sospendo… onorevole Giagoni, la richiamo all'ordine. Basta, veramente.
Prego, onorevole, le chiedo scusa per la sospensione, non è decente. Prego.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, grazie per il suo essere super partes, grazie. Vado a terminare questo mio intervento ovviamente annunciando il nostro voto sfavorevole a questo emendamento che ha, e termino veramente, messo in evidenza un'altra falla grande più di tutta la navicella. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Mi permetto di dare un suggerimento, domani mattina, se ho colto la disponibilità da lei espressa, anche perché l'invito è rivolto anche a lei, dovremmo non fare seduta in modo tale da riprendere successivamente e consentire di poter partecipare all'assemblea dell'ANCI, però via via che andiamo avanti nel discutere di questi articoli scopriamo che è sempre più necessario, o perché ovviamente adesso stiamo entrando nel merito di alcuni articoli che cassano norme, abrogano e sostituiscono testi complessi, urbanistici, e via dicendo. Non sarebbe meglio rinviare, voi vi chiarite un po' invece di avere sospensioni continue, alla settimana prossima, vi guardate bene le leggi magari con qualcuno che ne capisce, perché a me preoccupa sicuramente l'ambiente, però mi preoccupa oltre che l'ambiente lo sviluppo, perché avere una legge che crea una tale confusione da un punto di vista edilizio, in una fase come questa, vuol dire il fallimento di imprese, di fornitori di materiali per quelle imprese, illusione per chi vuole invece creare occupazione e lavoro in una fase complessa, e spariranno anche molti studi professionali in un blocco di mesi, anni, di un intero settore. Adesso inizio a parlare anche da solo, c'è un'evoluzione, devo dire la verità, Presidente, perché fino a pochi minuti fa la discussione avveniva tra due, adesso è l'inizio della discussione con colleghi immaginari, come gli amici immaginari di qualcuno, però non stava esattamente in quest'aula, adesso c'è anche la discussione in solitudine con se stessi, è una riflessione… anche quelli ci sono, ci sono anche quelli che sono volatili, a un certo punto spariranno, anche per chi ne ha preso immeritatamente alcuni. Per quanto riguarda quindi la giustificazione del vostro testo, voi iniziate la discussione dicendo che servono per il coronavirus, per combattere il virus più spazi, e nel momento in cui mezzo pianeta si dispera perché non ha potuto trascorrere la fase di chiusura in casa con spazi all'aperto, voi scrivete che tutti gli spazi aperti, consentendo che l'area complessivamente della proiezione sul piano orizzontale dei suddetti spazi aperti, ma coperti, ecceda rispetto ai limiti imposti dai regolamenti edilizi comunali fino al 40 per cento della superficie coperta per ogni eventuale singolo piano. Tradotto, avevate un balcone, sparisce, in tutti i prospetti, perché siccome la maggior parte dei balconi nei prospetti non principali sono già stati chiusi negli anni Ottanta con le verande chiuse, con le vetrate, stiamo parlando dei prospetti principali. Vi sfugge che siccome l'impianto del palazzo è quello, per poter fare una cosa di questo tipo è necessaria l'autorizzazione di tutto il condominio. Vi svelo un arcano, nel momento in cui un condomino decide di mettere una tenda solare, non di chiudere esattamente un pezzo di palazzo, è obbligato a chiedere l'autorizzazione condominiale perché tutti i condomini di quel palazzo, nel caso in cui volessero mettere a loro volta delle tende condominiali, sono obbligati a usare la colorazione e la tipologia di tende che ha messo il primo che ha messo la tenda condominiale, figuriamoci chiudere un intero palazzo, farà sparire i balconi, durante il Covid. Ma era la giustificazione, state all'area aperta, non fate assembramenti al chiuso, chiudete tutto, state chiusi in casa tappati, possibilmente sottoterra, perché abbiamo letto negli articoli precedenti che la vostra passione è fare i grillitalpa, che vivono esattamente sotto terra, o meglio augurano agli altri di vivere sottoterra. L'altro elemento favoloso è che l'incremento volumetrico deve prevedere la monetizzazione dei parcheggi, e si dirà che se uno il parcheggio ce l'ha alla fin fine, se può monetizzare perché aumenta il volume dell'edificio, non è detto che poi ci vadano a vivere altre persone, magari semplicemente una stanza in più e quindi il parcheggio rimane. No, perché subito dopo a scanso di equivoci proprio per distruggere le nostre città, scrivete che è sempre consentita la monetizzazione nel caso di recupero di seminterrati, piani pilotis e di locali piano terra. Quindi, anche tutti quei palazzi che per fortuna allora avevano dei piani pilotis, dei seminterrati e dei garage, possono monetizzare, e quindi in ogni caso spariranno tutti i posti auto. Attenzione, c'è un piccolo problemino qua, siccome la maggior parte di queste autorimesse sotterranee sono proprietà indivise, è sufficiente che un condomino decida di voler mantenere il proprio posto auto che l'altro condomino che dovesse decidere di chiudere avrà il seminterrato con vista sull'auto del vicino.
PRESIDENTE. Grazie. Emendamento numero 126, pagina 425.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'altro elemento straordinario è quest'ultimo punto, questo è un capolavoro, bisognerebbe far conoscere chi l'ha scritto a tutti i bambini delle scuole del regno a futura memoria, in modo tale che possano poi fare scritte nei muri contro colui che ha scritto questo articolo. "Fino a un massimo di 150 metri cubi, all'interno di tutti i piani di risanamento urbanistico" - e adesso il capolavoro - "nell'ambito dell'edilizia contrattata e previa richiesta degli interessati" - questo è bellissimo, cioè per fare l'interessato deve richiedere, non può essere una costrizione, un altro che costringe l'interessato, ma l'interessato deve almeno chiedere di poter fare - "è consentita la sostituzione dei lotti destinati a standard urbanistici", quindi spariscono spazio verde, servizi per quanto riguarda immobili destinati ad ospitare servizi pubblici, asili, sparisce tutto, perché alla fine gli standard urbanistici sono sostituibili con lotti edificabili a condizione che il lotto edificabile da sostituire con standard abbia maggiore o uguale superficie e che tale sostituzione non comporti aumento di volumetrie rispetto a quanto previsto dal piano attuativo senza limiti di distanza. Senza limiti di distanza è un altro elemento veramente di pregio di questa norma perché ovviamente viola ogni principio di distanza tra immobili che attengono anche alla sicurezza e a tutte le altre norme di luci, di stanze, aria tra immobili nell'ambito della realizzazione. Ma è favoloso perché questo elemento, quindi addirittura si può costruire laddove ci sono dei vuoti, i piani di risanamento solitamente nella nostra isola hanno avuto quale oggetto luoghi dove si è costruito abusivamente e sono luoghi che ancora oggi hanno dissesto idrogeologico. Quindi questo aspetto consumerà ulteriormente suolo, impermeabilizzerà ulteriormente suolo e creerà un serio danno alla vita delle persone, oltre che alla sicurezza di quei luoghi. Perché se quei piani di risanamento veramente nascono dall'impossibilità di demolire all'epoca e dal risanare cose che erano abusive, aggiungere abuso ad abuso, o abuso sanato con nuovo abuso con una sanatoria di fatto, è un elemento che stravolgerà veramente i luoghi. Alla fine togliete il titolo a questa legge o almeno a questo articolo e scrivete: "Fesso è chi ha rispettato le regole".
PRESIDENTE. Grazie. Onorevole Cera, se può venire nei banchi della Presidenza e anche l'onorevole Ciusa, anche l'onorevole Deriu. e Cera, prego.
Metto in votazione l'emendamento numero 126. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 11. Scusate, l'emendamento numero 126 è identico all'emendamento numero 11.
Emendamento numero 753 della Giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti).L'emendamento numero 753, come abbiamo visto nel corso della discussione sugli altri articoli accompagnati dagli emendamenti, è di fatto l'emendamento che sostituisce l'articolo in modo tale da far cadere gli emendamenti.
PRESIDENTE.Onorevole, mi perdoni, anche perché la stanchezza la avvertiamo tutti, stiamo intervenendo adesso sugli emendamenti all'emendamento del 753, quindi stiamo parlando 1164.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, in questo fascicolo non ce l'avevamo.
PRESIDENTE. Può proseguire, onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, giusto perché adesso c'è stata un'interruzione mi sono stati forniti dai commessi, che ringrazio per il loro lavoro puntuale, gli emendamenti all'emendamento, proseguo quindi per quanto riguarda il 1164. Questo emendamento sopprime il 753 di fatto, perché a questo punto stiamo parlando non più dell'articolo ma dall'emendamento che sostituisce l'intero articolo, siccome però nell'articolo voi avete detto alcune cose, e nell'emendamento riproponete le stesse questioni, veramente… onorevole Mula, quello che lei ha detto e sul quale concordo, cioè il testo negli articoli precedenti non prevede l'autorizzazione dei seminterrati nei luoghi a rischio idrogeologico, per questo il ragionamento dell'altro giorno era, non solo in prospettiva, ma stiamo attenti anche cosa sta accadendo, in questo articolo c'è scritto che di fatto può essere attivata l'occupazione dei luoghi destinati a standard urbanistici, attenzione, si badi bene, luoghi destinati a standard urbanistici che già sono stati privati della possibilità di avere standard efficienti perché erano già frutto di piani di risanamento, quindi di luoghi creati abusivamente che già avevano una contrazione di standard urbanistici, perché creati abusivamente, poi risanati, nei quali, se lei legge la parte finale si dice che sono lotti edificabili tutti in barba agli standard urbanistici, addirittura senza limiti di distanze, nei luoghi dove già si è attivato un piano di risanamento, e il piano di risanamento si è attivato nei luoghi abusivi dove già sottoservizi, questioni di rischio idrogeologico sono già presenti e quindi stiamo andando proprio nella direzione di incentivare coloro che già dovrebbero ringraziare, in alcuni casi, perché io vi invito ad andare in alcuni luoghi oggetto di Piano di risanamento; altro che edilizia di necessità, sono state risanate in alcuni casi ville con piscina, ville a cinque piani, non tutte, per carità, ma ci sono casi di piani di risanamento che hanno riguardato benestanti, milionari che hanno realizzato case, e al milionario, che in barba alle norme rispetto ai signori in pensione che avevano pagato, speso, acquistato una casa, fatto sacrifici per acquistarla per i figli eccetera, noi premiamo sempre quello che in barba alle norme e in barba a coloro che hanno rispettato le regole verrà sempre premiato. Penso che penso che non sia giusto, c'è proprio un'ingiustizia!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intervengo per ritirare gli emendamenti gli emendamenti agli emendamenti dal 1159 al 1163 compresi
PRESIDENTE. E tutti gli altri gli altri?
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Gli altri rimangono, rimangono i soppressivi. Quindi dal 1959 al 1163 e poi dal 1972 al 1175, abbiamo i Segretari della Presidenza che possono prendere nota e poi semplicemente, quando si tratta di discutere gli emendamenti…
PRESIDENTE. Allora, il 1164 è in votazione adesso, il 1165 non è ritirato, il 1166 non è ritirato, il 1167 non è ritirato, il 1168 non è ritirato, il 1169 è ritirato, il 1170 non è stato ritirato, il 1171 non è stato ritirato e tutti gli altri si. Quindi il 1161 ritirato, il 1172 è ritirato, il 1162 ritirato, il 1173 e 1174 ritirati, il 1163 è ritirato, 1175 è ritirato, il 1230 è ritirato, 1159 ritirato, 1160 ritirato. È aperta la votazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA) Vorrei porre all'attenzione dell'Aula che all'articolo 9 comma 2 la dicitura è questa: "nel comma 2 la parola non è soppressa", quindi si dà la possibilità nell'ampliamento di calcolare anche tutto ciò che è soggetto a condono, chiedo, in base all'emendamento che abbiamo presentato noi, il 784, nell'elenco degli emendamenti quelli che abbiamo appena ricevuto dai commessi, che sarebbe il 761 in tutto quel mega faldone, di inserire anche la dicitura "accertamento di conformità", e chiede alla Giunta eventualmente questo di votarlo, se è possibile, perché nel calcolo oltre a computare ciò che deriva da un condono, computiamo anche ciò che deriva da una accertamento di conformità, indubbiamente che è stato definito.
PRESIDENTE. Onorevole Giagoni, quando affronteremo il 784…
GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, io ho risposto così perché lei m'ha detto che con questo emendamento della Giunta sarebbero decaduti tutti…
PRESIDENTE. No, con il 753 decadono tutti gli emendamenti. mentre questi sono gli emendamenti agli emendamenti, che vanno discussi.
Metto in votazione l'emendamento 1164
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 1165.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento 1165.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 1166 uguale al 219.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti).Grazie, Presidente. Se ho capito bene che cosa si vuole proporre, voi state proponendo di eliminare tutti i balconi in tutti gli edifici dei nostri paesi e dei nostri comuni, poi è stata prevedendo, in un momento in cui l'eliminazione delle auto dalle strade e la liberazione di spazi a favore della della cittadinanza che può riappropriarsi di luoghi, luoghi pubblici, spazi per il gioco, per i bambini, che diventano elementi fondamentali per la qualità della vita, mentre le statistiche a livello mondiale individuano le città col più alto livello di qualità della vita, con tanti parametri, tra questi anche gli spazi in prossimità dell'abitazione, del luogo di vita, dove ci siano parchi, ci siano luoghi a verde, dove la distanza tra i palazzi consenta una salubrità delle abitazioni, quindi l'assenza di muffe per luce, sole che possa penetrare e via dicendo, voi cancellate tutto questo e alla fine ispirate la vostra idea di edilizia da un lato alle catacombe e dall'altro alle fortificazioni con le feritoie, queste sono i due parametri di riferimento: l'eliminazione dei balconi, la chiusura di tutto quello che ha il cielo sopra di sé, l'eliminazione dei piani parcheggio, la vita nel sottosuolo, cioè tornate indietro e riportata la lancetta indietro nel tempo, difficile anche capire a quando, probabilmente nell'epoca buia del Medioevo, quando ancora non venivano rispettati gli standard sanitari, perché poi successivamente diversi Codici a fasi alterne avevano previsto norme di questo tipo. persino in epoca romana l'urbanistica era una cosa molto seria e non è che un privato potesse costruire come voleva. Non so a quanti di voi sia capitato di andare a Pompei; ci sono le strade, ci sono i marciapiedi, ogni tot case ci sono i luoghi del commercio, era un impianto urbanistico intelligente e voi state riportando la lancetta indietro al periodo in cui l'urbanistica non esisteva ed erano costruzioni, così, estemporanee, ma probabilmente…
PRESIDENTE. Grazie. Emendamenti numero 1176 e 1219, è aperta la votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 1176 e 1219.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 1167.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie. Presidente. "La lettera b) del comma 1 del'articolo 9 è soppressa", per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento e per capire cosa stesse introducendo l'onorevole Giagoni. Premesso che visto quello che proponete, e che noi non condividiamo, così lo rendiamo noto a chi in questi giorni, anzi oggi stava dicendo che insomma ci siamo uniti alle questioni che state portando avanti, il tema è che mi pare di ricordare che c'è un emendamento proposto da un consigliere che chiede, e che probabilmente verrà approvato perché ha avuto un passaggio, lo avete approvato in Commissione, che prova a togliere la doppia conformità. Cioè quando un cittadino costruisce senza titolo abilitativo viene data la possibilità con l'accertamento di conformità di sanare un qualcosa che poteva effettivamente fare ma per, non si sa quale motivo, non aveva presentato il progetto, quindi se c'è la possibilità di farlo se però l'intervento che ha fatto rispetta, nel momento in cui ha realizzato l'intervento e nel momento in cui chiede la sanatoria, l'intervento si poteva fare. C'è un emendamento che toglie la doppia conformità, ciò significa che in automatico si dovrebbe chiedere di poter sanare solo se l'edificio che è stato realizzato senza documentazione soltanto nel momento, e già questo ho suggerito ai colleghi di rivedere un attimo, perché mi sembra una sanatoria non propriamente possibile. È chiaro che se si inseriscono anche, come proponeva l'onorevole Giagoni, l'accertamento di conformità nel 15 ter e poi dopo si approverà quell'emendamento e tutto il testo che abbiamo visto fino a oggi, insomma iniziano a…
PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori?
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti).L'uno e l'altro stiamo discutendo il 1167, allora per ritirare il 1168, il 1170 e il 1171, e poi nel merito dell'emendamento, questo emendamento vi consente per l'ultima volta, perché poi non ce ne saranno altri su questo, di reinserire nell'ordinamento il rispetto del numero dei piani. Questo si tratta di una tematica non derogabile con legge regionale che sicuramente porterà la legge che stiamo discutendo in questo momento a una sicura impugnazione, siccome difficilmente avvengono per commi le impugnazioni, avrete visto nei documenti che ormai a cadenza mensile dal Consiglio dei ministri vengono trasmessi a questo Consiglio regionale, le impugnazioni avvengono di solito per articoli. Questo è un articolo sicuramente problematico. Siccome ormai è un dato di fatto non c'è stata nessuna istruttoria preparatoria a questo testo, il testo è stato vomitato in Aula, passatemi il termine, dopo un passaggio sommario e dozzinale in Commissione, dove gli aspetti politici sono stati esaminati, e fortunatamente probabilmente quell'esame ha fatto in modo anche che alcuni aspetti politici non arrivassero nemmeno in Aula, sono arrivati però una marea di piccoli cavilli tecnici scritti senza troppa riflessione. In questo caso l'invito è quello di approvare l'emendamento, eliminare questa stortura che tanto nessun Comune farà, perché dove è previsto un limite di piani difficilmente si potrà assistere alla sopraelevazione andando in deroga a tutto quanto, per cui l'invito e l'annuncio del mio voto sarà favorevole a questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Per ritirare l'emendamento 1069.
PRESIDENTE. Quindi è in votazione l'emendamento numero 1167.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 784 di Giagoni, alla fine del fascicoletto, il quintultimo, prego.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie Presidente come ho detto prima, noi andiamo a modificare il comma 2 della legge numero 8 del 2015 quindi all'articolo 36. Diamo la possibilità quindi di aggiungere quelle volumetrie che sono definite dal condono per il calcolo relativo sempre alla questione Piano casa. Noi come gruppo Lega chiediamo anche di aggiungere la dicitura "accertamento di conformità", quindi aggiungere anche quelle volumetrie che sono state definite con l'accertamento di conformità e quindi anche definite da un punto di vista autorizzativo. Questo è quanto quindi chiedo ai colleghi di maggioranza di valutare la richiesta e anche all'Assessore di competenza, grazie.
PRESIDENTE.Però guardi, se potete verificarlo perché sostituisce il "non", la parola "non" è sostituita, è sostituita non cancellata.
GIAGONI DARIO (LEGA). Allora se noi togliamo il "non", Presidente, il comma 2 dell'articolo 36, "volumi oggetto di condono edilizio poi aggiungiamo, e di accertamento di conformità, sono computati nella determinazione del volume urbanistico cui parametrare l'incremento volumetrico" il "non" va tolto, non l'ho letto, "il "non" non c'è. Ripeto i volumi oggetto di condono edilizio al posto di quel "non" che viene tolto viene inserito "e di accertamento di conformità sono computati nella determinazione del volume urbanistico".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti).Siete affamati, siete folli. Quindi ma non è una nenia, per me guardate peggio fate meglio è. Perché a questo punto tanto, dopo aver provato per giorni a cercare di salvare il salvabile mi sono rassegnato al fatto che in questa legge non ci sia niente di salvabile. Però questa è andarsela a cercare, addirittura in questo caso non è a dispetto delle due righe, anzi della riga e mezzo questo è un emendamento di estrema sostanza, contraddice completamente quello che scrive la Giunta, perché ovviamente penso che sino a un certo punto vogliano pensare di far stralciare completamente questa legge, la Giunta pensava di non far valere quelle cubature ai fini del calcolo, quel "non" aggiunge un altro aspetto, ma la cosa principale è che esclude il "non". No se c'è un problema, questo è quello che ho capito dall'intervento del collega, poi se i colleghi vogliono spiegare meglio, però mi sembra sia questo il tema, magari può essere utile anche l'intervento della Giunta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Infatti io l'ho capito, per una volta l'ho capito bene, cioè mi sembra che il collega Giagoni si sia spiegato benissimo, cioè l'articolo diventa: i volumi oggetto di condono edilizio e di accertamento di conformità sono computati nella determinazione del volume urbanistico cui parametrare l'incremento volumetrico, cioè concorrono a creare il punto zero sul quale calcolare l'incremento volumetrico. Quindi sei stato chiarissimo, sono abbastanza sorpreso, nel senso che mi sembra, non so come dire, cioè no non c'è limite al peggio vorrei dire. Noi ovviamente abbiamo avversato, il principio che c'era nella 8 era che chi ha costruito abusivamente, glielo fai pur sanare con tutti gli strumenti che ci sono stati, ma non gli dai un premio sull'abuso che ha fatto. Non ti punisco più perché l'hai sanato, ma basta quello che dovevi fare l'hai fatto, è un abuso auto dichiarato che non ha bisogno della procedura di abuso, tu hai costruito qualcosa che non potevi costruire perché non eri autorizzato, beh anche l'abuso è autorizzato dopo che fatto è sanato, no? Come no? Dario gliela avete data voi la dignità di essere sanato, addirittura gli date un premio, il premio volumetrico voi lo sta state consentendo che venga calcolato sull'abuso regolarizzato, in punto di diritto l'avete fatto negli articoli precedenti, e qui state dicendo a maggior chiarezza, perché forse non ci sarebbe neanche bisogno, che anche l'accertamento di conformità rientra tra le previsioni. Ma il principio cardine sul quale ci basiamo noi, è quello che, spiegami perché uno che si è comportato a norma di legge, ha fatto quello che poteva essere fatto in base ai regolamenti comunali, deve sentirsi fesso rispetto al suo vicino di casa che ha fatto qualcosa che non poteva fare, cioè va bene, mettiamo una pietra tombale, glielo sani, ma dargli anche il premio, non è eccessivo? In punto di diritto hai pienamente ragione lo condivido ve l'ho già detto, è solo una questione di principio, di equità sociale chiamiamola così, di giustizia sociale, di posizionamento ideologico, noi siamo questo, noi siamo la sinistra, noi stiamo per l'equità dei diritti, non per le sperequazioni e per il premio a chi fa qualcosa che non dovrebbe fare, tutto lì. Io l'ho capito benissimo e infatti sono contento che l'abbia detto il Capogruppo della Lega perché noi diremo che in Sardegna la Lega premia chi ha fatto abusi e li ha sanati tutto lì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti).Anche io in realtà l'avevo capita così come il collega Valter Piscedda, nel senso che l'accertamento di conformità viene computato unitamente anche all'eventuale condono, sì all'eventuale condono. In questo caso però dovrebbe essere eventualmente pensato retroattivamente, perché quelli che hanno usufruito del Piano Casa e che non hanno computato l'accertamento di conformità nel volume complessivo, in questo caso sarebbero penalizzati da questo articolo, perché si sono comportati bene, non hanno computato l'accertamento di conformità e quindi si troverebbero penalizzati. Quindi andrebbe eventualmente esteso, collega Giagoni, andrebbe esteso a coloro che hanno già usufruito del piano casa che non hanno computato l'accertamento di conformità perché in quel caso non era possibile, quindi ovviamente non era consentito dalla norma. Quindi siccome non si tratta di un provvedimento autorizzativo, mi consenta almeno su quello di correggerla, l'accertamento di conformità è una denuncia, uno si autodenuncia dell'abuso che ha compiuto. Quindi non è un processo che porta a una autorizzazione, è un procedimento, mi scusi, che porta a dichiararsi e a denunciarci dell'abuso che ha commesso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Grazie Presidente, allora secondo me stiamo discutendo di qualcosa che gode del mio sostegno, perché io condivido nel merito l'intenzione dell'onorevole Giagoni di rendere idoneo al computo volumetrico dell'ampliamento anche chi ha usufruito della procedura dell'accertamento di conformità, che al contrario di quello che dice l'onorevole Piscedda e quindi la sinistra, così come si è definito lui, l'accertamento di conformità è una procedura perfettamente a norma di legge, non è che non lo sia, non è che lo siano solo le altre procedure, anche l'accertamento di conformità e non è un abuso. Quindi secondo me l'emendamento è buono per specificare, ma secondo me è anche quasi inutile, perché chiunque abbia fatto un accertamento di conformità, quel volume può essere già computato, fatte salve norme che ne indichino la contrarietà. Quindi votiamo l'emendamento, ma stiamo parlando di una cosa che secondo me è già compresa nella legge, e lo era forse anche nella 8, anzi sicuramente lo era anche nella 8, onorevole Piscedda.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, sarà doloroso, però chiedo di sospendere per due minuti, per evitare alcune incongruenze, chiamiamole così. Due minuti di sospensione in Aula, Presidente.
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso due minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 29, viene ripresa alle ore 20 e 32.)
Riprendiamo i lavori, prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Da parte del Gruppo LEGA non c'è alcuna intenzione di ritirare l'emendamento, lo mettiamo al voto e se nel caso non c'è veramente il coraggio di votarlo, chiedo il voto segreto.
PRESIDENTE. Non è possibile votarlo col voto segreto perché ci sono state già dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Io non mischierei le mele con le pere, cioè nel senso, una cosa sono i condoni ed è per questo che nella legge numero 8 c'è scritto che i provvedimenti che sono stati soggetti a condono non usufruiscano di un bonus perché tu hai fatto una trasgressione, io non ti premio, questa è la sintesi.
L'accertamento di conformità, che deve avvenire in doppia conformità, è un qualcosa che è in teoria tu dovevi poter fare perché l'intervento da regolarizzare doveva risultare conforme alla disciplina urbanistica edilizia vigente al momento della realizzazione e al momento della presentazione della domanda. Il problema qual è? Io l'ho già espresso precedentemente, è l'emendamento numero 778 che introduce invece che all'articolo 16 bis presentatori Peru eccetera, che chiede invece, diciamo così, l'accertamento con una sola conformità, nel senso non al momento della realizzazione, ma soltanto adesso. Quindi decidete cosa volete fare, nel senso che io ho capito l'intenzione, ho anche parlato con alcuni di voi in precedenza perché capisco che c'è un problema nell'applicazione del bonus 110 per cento in Sardegna ed è per questo che forse ragionerei su una legge ad hoc sul tema della conformità e della doppia conformità per provare a risolvere quel problema che è molto pesante e che sta e potrebbe costringere i nostri professionisti e l'intero mercato immobiliare a non poter applicare bene come dovremmo il 110 per cento. Però non mettetelo dentro questa legge, perché tanto questa legge, lo sapete anche voi, finirà al macero e probabilmente creerà molti, moltissimi problemi a chi poi utilizzerà il bonus 110 e dovrà restituire poi eventualmente delle somme se la legge va male. Quindi invito la maggioranza piuttosto a incaricare alcuni tecnici, bravi, bravissimi che possano scrivere qualcosa di risolutivo per questo momento importante in cui dovremmo applicare un bonus 110 per cento che farebbe davvero quello girare l'economia, non questa legge che continua ad avere mille difetti e mille problematiche.
(Interruzioni)
Non dire cose che non conosci, ti conviene stare zitto perché ieri ha fatto delle dichiarazioni che…
PRESIDENTE. Onorevole Orrù, se avete problemi dovete dialogare tra di voi e potete farlo anche fuori da quest'Aula.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). La collega Orrù vi stava dando alcuni suggerimenti in relazione a problemi specifici che sono oggettivi, non sono di facilissima soluzione introducendo sostituzione di paroline, termini, in questo modo.
C'è un problema molto serio e mentre la legge a suo tempo pose la questione circa il non computo delle volumetrie oggetto di condono, ed era chiaro il significato, cioè il fatto di andare nella direzione e di dare una risposta a coloro che avevano un immobile o una parte di questo totalmente sano fin dall'origine e poi un'altra parte che invece è stata oggetto di condono successivo perché realizzata in modo abusivo. Se a questo si somma tutto, l'idea che passa tra le persone è che fare in violazione o al limite delle regole è un elemento che poi prima o poi paga, perché c'è un legislatore che in relazione a ciò che è stato fatto in violazione di regola o al limite delle regole, prima o poi ti dà un premio e questo atteggiamento ha determinato nel corso degli anni l'incentivo all'abuso, non il disincentivo e quindi è per questo che il legislatore aveva posto questi paletti, non ti impedisco… scusate Presidente, la discussione a suo tempo fu di origine diversa, escludere totalmente dagli incrementi volumetrici coloro che avevano degli abusi o degli accertamenti di conformità in corso o definiti, la via di mezzo fu: non impediamo a tante persone di fare, ma eliminiamo alcune cose che sarebbero forzature. Quindi è una discussione che venne già fatta, ma dalle forze politiche tutte, non da uno all'altro o l'altro ancora, qua invece si sta andando in una direzione opposta, L'altro elemento, e ribadisco, quello che suggeriva la collega Orrù, è invece di buon senso perché potrebbe privare tanti anche per semplici questioni, anche interpretative nell'ambito degli uffici comunali, di diniego delle autorizzazioni sulle percentuali di benefici del 110 per cento in relazione ad alcune vicende particolari che riguardano alcuni palazzi, edifici, eccetera eccetera, che è cosa diversa, andrebbe accolto il suggerimento…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io vorrei invitare i colleghi, in primis noi stessi e anche quelli della maggioranza soprattutto, a rispettare quelli che sono gli accordi che abbiamo preso. Il PSd'Az non ha presentato un emendamento in Aula, i colleghi li hanno ritirati, l'Assessore e la Giunta si sono anche espressi sull'emendamento, io chiederei, per non portarci a fare distinzioni, di ritirare l'emendamento, in caso contrario il PSd'Az voterà contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta sull'emendamento è contrario.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 784.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Solo per precisare che l'assenza dell'intera minoranza nel voto precedente era legata a motivi politici.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 1176 della Giunta.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Intanto per scusarmi con l'Aula per l'aggressione che ho avuto nei confronti del consigliere Cocciu e a cui chiedo scusa, e poi per chiarire quanto esponeva, nel senso che è chiaro che ha espresso che è colpa del Governo, deve occuparsene il Governo, non è così. L'Agenzia delle entrate ha già fatto una nota esplicativa per chiarire che alcuni abusi, piccoli abusi ovviamente, sono consentiti per l'applicazione del 110 per cento, perché anche il Governo è comunque consapevole del fatto che sul nostro territorio ci sono tanti piccoli abusi che possono essere da una finestrina aperta per illuminare un po' di più un soggiorno, a una portafinestra, una finestra sul tetto, una chiusura di un piccolo balcone, ecco questi sono i piccoli abusi che l'Agenzia delle entrate contemplerebbe. Proprio per questo io penso che sia necessario chiarire perché i Comuni invece, quando si presentano le istanze al SUAPE, fanno fatica a rilasciare le autorizzazioni perché per ovvie ragioni il Comune non può far finta di niente, i Comuni non possono chiudere gli occhi, gli uffici tecnici dei comuni parlo. E siccome questo è un problema che è stato sollevato da più parti, io penso che in qualche maniera il Consiglio regionale potrebbe comprendere, quindi anche l'Assessore e i consiglieri, parlo con i consiglieri più esperti, anche a chi ha avuto ruoli in Parlamento, potrebbero occuparsi del tema per provare a portare una proposta capace di dare una risposta a questo problema che si è sollevato nel tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Semplicemente per approfittare dell'emendamento della Giunta che sostanzialmente corregge il testo precedente dell'emendamento, cioè del numero 753 che era anch'esso della Giunta, e sostanzialmente riscrive bene che l'incremento volumetrico non è subordinato al reperimento dei parcheggi, ma è sufficiente la monetizzazione. Io vi invito a riflettere, la conseguenza di un'operazione del genere con tutti questi premi e premietti. No? Sto sbagliando interpretazione? E' subordinata? L'incremento volumetrico è subordinato al reperimento degli spazi dei parcheggi, però poi dice: "ma in alternativa è subordinato al pagamento di una somma equivalente alla monetizzazione per aree per parcheggi". Io lo capisco, capisco l'importanza di questo emendamento, perché voi immaginatevi i pilotis dove si parcheggiavano le macchine diventano appartamentini o negozietti, gli spazi comuni, se c'era una tettoietta con quattro pilastri fissi in terra fa volumetria, quindi si può chiudere, è chiaro che le macchine nessuno saprà più dove metterle, quindi per risolvere il problema si risolve dicendo: "Facciamoli pagare". Ma quelle macchine non è che spariscono, il problema dei parcheggi rimarrà e si amplificherà a dismisura, perché il fatto di dover pagare, di poter pagare, di monetizzare, mica risolve i problemi dei parcheggi, lo risolve da un punto di vista amministrativo, nel senso che nessuno ti chiederà più di dovergli documentare la presenza di un parcheggio, ma voi immaginatevi, io ho presenti interi palazzi…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Piscedda, non vedo l'Assessore in Aula, se potete chiamare l'Assessore perché sta facendo giustamente un intervento, e peraltro sta facendo anche un intervento interessante l'onorevole Piscedda…
Prego onorevole Piscedda.
PISCEDDA VALTER (PD). Dicevo che è chiaro che la situazione urbanistico-edilizia dei nostri centri urbani si deteriorerà, perché tutte quelle macchine, io ho presente interi palazzi con i piani pilotis che ospitano le auto, quelli adesso potranno tutti chiudersi quei pilotis e quelle centinaia di macchine, ovviamente non penso a Nughedu Santa Vittoria, la metti in campagna e hai risolto il problema, dico in campagna perché tanto può trasformare la campagna in qualcosa di edificabile, però immaginatevi Cagliari, tutte le lottizzazioni di zone C e sono veramente centinaia di abitanti, per non dire migliaia, potranno chiudere e quella…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'intervento di questo tipo solitamente viene fatto nei centri storici e cioè nei centri storici delle nostre città è oggettivamente impossibile scavare per realizzare parcheggi sotterranei ed è impossibile recuperare parcheggi e quindi si impedirebbe a chiunque di fare, e venne introdotta la questione della monetizzazione dei parcheggi, perché impossibili, non c'è alcuna possibilità di realizzare anche solo parcheggi. Io vorrei che voi vi metteste nei panni di colui che in un luogo dove ci sono i piani pilotis ha comprato e oggi ha un mutuo, l'unico o gli unici spazi commerciali esistenti, pagandoli cifre spropositate.
A un certo punto voi distruggete le attività economiche che esistono in alcuni luoghi perché a fronte di luoghi che non avevano la possibilità di avere, se non quelli in base agli standard di un tempo, spazi commerciali, ogni proprietario del palazzo potrà realizzare uno spazio commerciale, ed è un fesso, oltre che distrutto economicamente, colui che aveva a suo tempo acquistato uno spazio commerciale per metterci un'attività. Cosa creerà questo? Che sorgeranno come funghi, visto che non ci sono più regole sul commercio che possano impedire di mettere attività identiche vicine, sorgeranno come funghi attività molto similari, le nuove attività moriranno nel breve periodo, nel frattempo avranno costretto alla rovina anche le attività esistenti e avremo combinato l'en plein dell'aver distrutto un pezzo di economia, in tutto questo avremo anche distrutto la vivibilità in alcuni quartieri, uno dei quartieri che ha la situazione peggiore sono proprio quei quartieri tra i tanti che hanno privato di parcheggi i condomini e hanno o venduto separatamente spazi che erano per parcheggi come autorimesse private, oppure non hanno realizzato a suo tempo gli spazi per parcheggi e oggi sono immobili che hanno un decurtamento rispetto al valore, rispetto ad altri immobili, perché non hanno parcheggi. Voi volete monetizzare tutto anche laddove i parcheggi già esistono. Vi rendete conto che un parcheggio oggi ha un valore commerciale in termini di resa sul metro…
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1176. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1176.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 753, sostitutivo totale della Giunta.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 753.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Sono decaduti tutti gli emendamenti successivi.
Votiamo l'ultimo articolo e poi ci fermiamo e aggiorniamo il Consiglio a domani.
Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.
TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore di maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento numero 12, parere contrario sugli emendamenti numero 175, 262, 263, 312, 313 e 314.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnicodegli enti locali, finanze ed urbanistica. Conforme.
PRESIDENTE. Assessore, è corretto.
È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Sull'ordine lavori. Grazie, Presidente. Io credo di aver capito bene, cioè l'emendamento che è stato presentato dai colleghi che sopprime l'articolo 10, e quindi dove noi demandiamo dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2023, se non sbaglio, mi sembra che sia corretto, chiedo anche agli Uffici se votando a favore questo emendamento viene soppresso quest'articolo, il che mette se non sbaglio in funzione la legge che noi stiamo andando ad approvare, e quindi non la proroga, è corretto?
PRESIDENTE. È corretto.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Quindi il voto è favorevole, direi di aggiungere anche i nomi del Gruppo del PSd'Az all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, sull'ordine dei lavori. Se prendiamo gli accordi, gli accordi li rispettiamo. Abbiamo detto: arriviamo, votiamo il 9 e sciogliamo la seduta.
PRESIDENTE. Il 10, ho parlato anche con l'onorevole Agus, il 10.
GANAU GIANFRANCO (PD). Va bene.
PRESIDENTE. Votiamo l'emendamento dell'onorevole Agus peraltro.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Gli accordi presi erano quelli, però parlando anche col collega Agus si è pensato di arrivare all'articolo 10, sospendere i lavori e domani riprendere alle 11 e 30 per permettere ai consiglieri di poter partecipare a questa benedetta manifestazione ANCI, e noi di poter andare al funerale del padre del collega, e riprendere alle 11 e 30.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Solo per precisare che ovviamente la discussione dell'articolo 10 non ci sarà perché si ridurrà a un solo emendamento e quindi si può anche pensare di votarlo come poco fa detto da lei. Piuttosto domani le 11 e 30 rischiano di essere troppo ravvicinate rispetto a un'assemblea che, così ci è stato detto, non è detto che inizi alle 10 in punto. Visto il valore politico, io chiederei anche a stretto giro, quindi anche nella giornata di domani, dato che lei sarà a quell'assemblea, di posticipare nel caso l'inizio dei lavori anche per evitare quello che sta avvenendo ormai tutti i giorni, il fatto che i colleghi arrivino puntuali, i colleghi di maggioranza e di minoranza, e poi debbano aspettare qua ore prima del raggiungimento del numero legale. Probabilmente i colleghi che fanno parte anche del direttivo dell'ANCI stasera o domattina possono darci un orario preciso e per me l'importante è che se si dice mezzogiorno, mezzogiorno e mezza…
PRESIDENTE. Adesso votiamo l'articolo 10, dopodiché così come abbiamo definito…
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Le chiederei, Presidente, per chiudere quella proposta, le undici e mezza però, mi dicono i colleghi, difficilmente si riuscirà ad arrivare…
PRESIDENTE. Se sarà mezzogiorno va bene, non è un problema.
Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Grazie Presidente, ad integrazione di quello che diceva l'onorevole Agus, conoscendo i tempi organizzativi delle assemblee ANCI e ritenendo prioritario, lo ribadisco, perché sinceramente su questo credo che noi perdiamo tanto tempo attorno a interruzioni, probabilmente l'attenzione da dare ai Comuni in questa fase è molto ampia, è molto alta, soprattutto perché è presente lei a questa Assemblea, io credo che sia inutile dirci 12, 12 e 30, quando sappiamo che mediamente le assemblee ANCI hanno una portata e vorranno sentire anche la presenza dei consiglieri regionali oltre che dei sindaci, io credo che sia opportuno direttamente nel primo pomeriggio e si lavora quanto si deve lavorare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Alla luce delle proposte e dei ragionamenti fatti dai consiglieri dell'opposizione, io invece chiederei che questa discussione la potessimo fare in una Capigruppo subito dopo il voto dell'articolo 10.
PRESIDENTE. Esattamente, la facciamo dopo come nella Capigruppo.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Intanto perché ricordo che all'inizio della discussione sulla legge abbiamo posto la questione più e più volte se l'articolo 10 fosse coerente con l'idea di proroga e quindi di estendere gli effetti. Ovviamente nella disattenzione di alcuni si è sistematicamente sbeffeggiato questo problema, scopriamo che dopo un mese all'incirca di approfondimento, perché tra l'ingresso in aula del provvedimento, l'inizio della discussione, il rinvio a dopo le feste e l'arrivo oggi all'11 gennaio a questa discussione scopriamo che quello che avevamo detto, cioè che l'aver inserito questo articolo all'interno della legge avrebbe vanificato e creato un ulteriore problema circa gli effetti della proroga del cosiddetto Piano casa. Ragion per cui un emendamento presentato dai Gruppi dell'opposizione addirittura raccoglie o potrebbe raccogliere il voto anche dei componenti della maggioranza. Continuo ad avere una serie di dubbi circa il fatto che una legge impugnata possa essere prorogata quando la scadenza di questa legge era già una scadenza in là nel tempo passato, che era già stato oggetto di una proroga, poi successiva proroga e proroga ancora fino alla data del 31 dicembre 2020, e che l'intervento di questo tipo possa garantire gli effetti. Ho qualche dubbio che questo possa accadere, anzi un intervento inserito in una legge di questo tipo, non di proroga tout court, o di semplice proroga, o estensione degli effetti nel tempo del Piano casa determinerà un'accelerazione dell'iter della Corte costituzionale circa la decisione sul Piano casa, legge numero 8, che rischia di far naufragare gli effetti forse dell'unica parte di legge, al di là di cosa si possa pensare sul testo della "8", cioè l'ennesima proroga del Piano casa e poi successive proroghe, rischia di cassare l'unico elemento che comunque era stato impugnato dal Governo solo circa il fatto dell'essere un provvedimento eccezionale che dovesse invece essere ricompreso in una disciplina organica, cioè non nella legge urbanistica. Cosa che in teoria poteva essere fatta perché lo sforzo che avete fatto nel creare tutti questi altri articoli prima e dopo questa proroga probabilmente, utilizzando meglio il tempo e probabilmente utilizzandolo anche meno, saremmo riusciti a fare una modifica della legge urbanistica non lasciando e non determinando un'incertezza e non definendo un'ulteriore proroga a distanza di undici anni dalla prima efficacia di questa legge. Ragion per cui il suggerimento è quello di sospendere, fare qualche ulteriore approfondimento, che comunque avrà una ricaduta in termini di effetti positivi o negativi nella giornata di domani, tenendo conto che gli Uffici del Consiglio e dell'Assessorato potrebbero interloquire e approfondire la materia avendo anche il tempo di una pausa più lunga, non stanotte, ma quella legata alla mattina di domani, e poter quindi con maggiore freschezza, lucidità di pensiero che c'è sempre, ma diciamo rinvigorita dalla pausa notturna, potrebbero gli Uffici del Consiglio regionale interloquire con gli Uffici della Regione in modo tale da dipanare la matassa, ed essere ancora in tempo non avendo ancora approvato l'emendamento, ma potendoci agganciare ad un emendamento sostitutivo, o comunque una modifica condivisa da tutta l'Aula, per raggiungere l'obiettivo. Altrimenti di tutta questa legge che state proponendo l'unico aspetto che probabilmente, veramente, ha avuto una ricaduta nel corso dello sviluppo o comunque dell'edilizia, potrebbe naufragare se non a seguito di un provvedimento pensato bene e con attenzione. Questo è il suggerimento, perché a me non piace, così come alle colleghe e ai colleghi, la frase "ve l'avevamo detto", perché dietro la frase "ve l'avevamo detto", in questo caso non c'è una vittoria o una sconfitta per voi, ma c'è un pezzo di futuro sviluppo in un ambito, quello dell'edilizia, che è fortemente in crisi già da tempo.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 12. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
La seduta è tolta. Il Consiglio è aggiornato, salvo cambiamenti che farà la Capigruppo, alle 11 e 30, però vi daremo conferma con il messaggino. La seduta è tolta, il Consiglio è convocato per domani orientativamente alle ore 11 e 30. Ora ci vediamo come Capigruppo nella saletta qui a fianco, è convocata la Capigruppo qua a fianco.
La seduta è tolta alle ore 21 e 09.