LXXVIII Seduta
Giovedì 1° ottobre 2020
Presidenza del Presidente Michele Pais
Indi
del Vicepresidente Giovanni Satta
Indi
del Presidente Michele Pais
Indi
del Vicepresidente Giovanni Satta
Indi
del Presidente Michele Pais
La seduta è aperta alle ore 10 e 56.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta dell'11 agosto 2020 (72), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Sara Canu, Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Roberto Deriu, Michele Ennas, Annalisa Mele, Pietro Moro, Antonio Mario Mundula, Pierluigi Saiu e Stefano Tunis hanno chiesto congedo per la seduta del 1° ottobre 2020.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 210.
Annunzio di interrogazione
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata l'interrogazione numero 671.
PRESIDENTE. Adesso facciamo una sospensione. Prima di iniziare con l'ordine del giorno, e in particolare col disegno di legge numero 167/A, sospenderei il Consiglio per una Conferenza di Capigruppo. Quindi è convocata la Conferenza dei Capigruppo nella saletta qua accanto. Il Consiglio è sospeso per qualche minuto.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 58, viene ripresa alle ore 11 e 44.)
Discussione del disegno di legge: Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche ed integrazioni (167/A).
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori della seduta, l'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 167/A.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, Presidente e Giunta tutta, il provvedimento in esame, trasmesso dalla Giunta regionale al Consiglio in data 15 giugno 2020 e assegnato alla terza Commissione permanente il 16 giugno 2020, prevede il riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell'articolo 73 comma 1 lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, ovvero "debiti fuori bilancio concernenti acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa". Si tratta di obbligazioni perfezionatesi nell'ordinamento civilistico ma assunte in violazione delle norme giuscontabili che regolano i procedimenti di spesa. Il testo del disegno di legge è corredato da una relazione illustrativa nella quale, come chiarito anche dall'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio nel corso dei lavori in Commissione, la Presidenza e i singoli Assessorati interessati, dopo aver ricostruito l'iter di formazione dei debiti in esame, hanno attestato la sussistenza dei presupposti normativi per il loro riconoscimento con legge, ed individuato la necessaria copertura finanziaria su cui si è poi incentrata la verifica da parte dell'Assessorato alla programmazione. Durante i lavori l'Assessore ha anche illustrato i tre emendamenti al testo di iniziativa della Giunta regionale; un emendamento aggiuntivo all'articolo 1 che propone, a seguito delle ulteriori richieste pervenute dai competenti Assessorati, il riconoscimento di altri debiti, concernenti acquisizione di debiti e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa - lettera e), f) e g) -, descritti nello specifico nell'allegata relazione; un emendamento aggiuntivo, articolo 1 bis, che prevede l'autorizzazione di una spesa non rientrante tecnicamente fra i debiti fuori bilancio, elencati all'articolo 73 del decreto legislativo numero 118 del 2011, ma per la quale occorre comunque una specifica autorizzazione legislativa, si tratta in particolare del contributo obbligatorio dovuto all'ANAC per una procedura di gara; un emendamento sostitutivo dell'articolo 2, "norma finanziaria" che, tenuto conto degli emendamenti sopracitati, ridetermina l'importo complessivo degli oneri derivanti dal provvedimento in euro 165 mila 571,75. La terza Commissione permanente, nella seduta pomeridiana del 30 giugno 2020, preso atto delle relazioni illustrative allegate e dei chiarimenti forniti dall'Assessore nel corso dei lavori, ha approvato il disegno di legge in esame come modificato e integrato dagli emendamenti presentati dalla Giunta regionale, con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e il voto contrario dei Gruppi di opposizione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda, relatore di minoranza.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti), relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Concentrerò l'intervento e la relazione solo su uno dei debiti fuori bilancio contenuti nella proposta, non perché si tratti di un debito di importi tali da giustificare o aver bisogno di un approfondimento nel merito, perché è la natura del debito che genera diverse perplessità.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue ZEDDA Massimo). Nel corso dei mesi passati la Giunta regionale, il Presidente, il Direttore generale e altri Direttori generali nominati sono stati coinvolti in alcune vicende che hanno anche determinato una serie di ricorsi, tra questi il ricorso del sindacato dei dirigenti contro alcune nomine fatte dal Presidente con delibere di Giunta, e la stessa nomina del Direttore generale della Presidenza, in relazione ai dubbi, queste erano le motivazioni contenute all'interno dei ricorsi presentati dal sindacato dei dirigenti, circa il possesso dei requisiti per poter svolgere quei ruoli e quegli incarichi. Ora, a fronte di questo la Giunta regionale ha deciso, volendo tutelare sé stessa e in relazione alle nomine fatte in presenza di ricorsi pendenti davanti al Tribunale Amministrativo di Cagliari, di sostenere in giudizio le sue ragioni, chiedendo a chi? Ed è qui che è la genesi del debito, non ha chiesto all'Avvocatura, cioè al Servizio Avvocatura della Regione, pur essendo una cosa abbastanza semplice nell'ambito della materia o delle materie giuridiche da trattare, nel senso che la procedura da adottare, nel caso in cui un'istituzione abbia al proprio interno l'Avvocatura e il Servizio Legale, è che il Sindaco, il Presidente della Regione, il Presidente di provincia, nel caso ci fosse, il Presidente del Consiglio dei Ministri, devono rivolgersi quale primo interlocutore al servizio interno che svolge quei compiti di tutela; vale per l'Avvocatura dei Comuni, vale per l'Ufficio legale e il Servizio legale della Regione, vale per l'Avvocatura dello Stato, a meno che non siano questi servizi a indicare che la materia del contendere, pensate a una disputa tra Stati per quanto riguarda… sono casi di scuola ma valgono quel che valgono… per contenziosi legati allo spazio, cioè all'uso dello spazio aereo, è chiaro che è difficile che all'interno di un Comune, di uno Stato, di una di una Regione o di un'istituzione ci siano professionalità e competenze giuridiche di questo livello su una materia così di dettaglio tanto da poter tutelare e difendere l'istituzione, ma in questo caso si tratta di una materia semplicissima e già affrontata più e più volte nel corso della recente storia dell'Istituzione sarda, proprio grazie al servizio legale della Regione. Ma la cosa che storce e distorce ancor di più la vicenda è che coinvolto nell'ambito della vicenda giudiziaria era lo stesso Direttore generale della Presidenza della Regione, che invece di rivolgersi al Servizio Avvocatura sostiene la delibera approvata dalla Giunta, che tutela se stessa, chiedendo a un avvocato esterno al Servizio legale alla fin fine di tutelare anche lei. Ora, perché questo è inopportuno, strano, e poi essendo un debito fuori bilancio che andrà immediatamente all'attenzione della Corte dei conti potrebbe avere anche altri profili, per quanto il debito sia di un importo di 11 mila euro, quindi esiguo, perché l'istituzione viene tutelata dal Servizio Avvocatura, se poi una dirigente, il Presidente, un Assessore, un Direttore generale, ha la necessità o avverte il bisogno di avere un'integrazione di tutela legale si affida al proprio avvocato pagando di tasca, pagando di tasca! Non facendo pagare all'Istituzione il legale al quale si è rivolti, pagando di tasca. Siccome ad alcuni di noi purtroppo è capitato di essere coinvolti in vicende del genere, la mia polizza privata ha pagato gli avvocati e poi la tutela legale del Comune, non è che ho adottato una delibera per far pagare dall'Istituzione gli avvocati ai quali mi sono rivolto. Tanto è vero, ed è scritto, che il Servizio legale della Regione sottolinea questo aspetto, perché l'incarico di difesa dell'Amministrazione regionale nei ricorsi pendenti al TAR, ricorsi proposti, come dicevo, dallo SDIRS, quindi contro l'Amministrazione regionale dal sindacato, guardate all'inizio di pagina 3, "il conferimento degli incarichi è stato comunicato alla Direzione generale dell'Area legale in data 8 gennaio 2020 (con nota protocollata… eccetera, eccetera) con conseguente impossibilità di assumere i relativi impegni di spesa nell'esercizio 2019". Per l'incarico sussistono i requisiti… cioè a cose fatte viene informata la struttura legale della Regione che in modo preventivo avrebbe dovuto lei dire di non essere nelle condizioni, anche di altra natura, perché si capisce perfettamente che il Servizio legale, e infatti non capisco perché non vi siate rivolti al Servizio legale, avrebbe potuto sostenere questa tesi: si tratta del sindacato dei dirigenti della Regione, rappresentato da dirigenti della Regione, è inopportuno che un altro dirigente della Regione sostenga in giudizio le ragioni contro colleghi. Quindi probabilmente, se coinvolto, lo stesso Servizio legale avrebbe suggerito di rivolgersi all'esterno, ma non funziona così. Non funziona che si scollina perché è un metodo, è un obbligo. Se esiste, incardinato all'interno della Regione, il Servizio protezione civile non è che si va all'esterno, chiedendo ad un altro di svolgere il servizio di Protezione Civile; se c'è il Corpo forestale ci si rivolge al Corpo forestale, non è che ci si rivolge a un gruppo di sicurezza privata esterno; se c'è il Servizio legale ci si rivolge all'Avvocatura, al Servizio legale, agli uffici della struttura regionale e semmai successivamente all'esterno. Quindi per questo motivo, siccome è il merito del debito, non l'importo, a generare una serie di dubbi e perplessità, la relazione di minoranza e il voto sarà contrario, al netto di suddivisioni, perché all'interno del provvedimento vi sono anche dei debiti di importi di 40, 56 euro, 46,73 per un bollo, eccetera, quindi mi parrebbe una corbelleria mettere insieme capra e cavoli, e cioè anche votare contro tutto, nel senso che ci sono debiti di rilevanza esigua, rispetto però a quel debito che ha una genesi che determina dubbi e perplessità. Grazie.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie signor Presidente, un saluto ai consiglieri regionali e al nostro Presidente presente oggi qui in Aula. Questo disegno di legge è necessario per un riconoscimento da parte del Consiglio regionale di debiti fuori bilancio. In questa fattispecie i debiti sono relativi all'acquisizione di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa. Il testo è stato approvato dalla Commissione competente e si tratta in totale di 165 mila euro. Io sono stato molto attento alle sue parole, onorevole Zedda, e le stesse parole erano state dette anche durante la Commissione, quindi abbiamo cercato di andare un po' più a fondo a quelle che erano le sue perplessità sulla approvazione o meno di questi debiti fuori bilancio. Io penso che proprio nella sua spiegazione di oggi, secondo me molto chiara e precisa, si evince però che nel merito è palese che c'era il rischio di incompatibilità nel dare il mandato all'Area legale, e queste sono le motivazioni per le quali in quel caso specifico è stato dato l'incarico esterno, quindi io penso che proprio nel merito, cioè l'Area legale, quindi i dirigenti della Regione avrebbero dovuto dare una valutazione nei confronti di alcuni colleghi, quindi si è ritenuto opportuno, in quel caso proprio, e nel merito mi sembra corretto, di avvalersi di un esterno, proprio per dare un supporto più obiettivo possibile alla vicenda. E ho voluto citare questo proprio perché lei nel suo intervento è entrato in merito soltanto a quel debito fuori bilancio perché, come da lei detto, gli altri erano veramente debiti anche di cifre veramente irrisorie. Quindi per quanto riguarda la Giunta le valutazioni che si son fatte sono quelle che abbiamo già portato anche durante la Commissione e che riportiamo oggi qua in Aula, e che in maniera molto chiara sono state spiegate dal Presidente della Terza Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.
Metto in votazione…
(Interruzione)
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori per chiedere la votazione per parti dell'articolo 1. Sino alla lettera…
PRESIDENTE. Sì, ma quando si vota. Adesso dobbiamo passare…
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Siamo in discussione generale dell'articolo 1 quindi. Siccome ho capito che stava per passare alla votazione… allora intervengo dopo.
PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. In relazione alle parole dell'assessore Fasolino, diciamo che se fosse normato, nulla quaestio, nel senso che esiste questa procedura, esiste nell'ambito della magistratura. Nell'ambito della magistratura, come sapete, proprio per sollevare da questioni di imbarazzo o di giudizio su colleghi, i magistrati competenti per indagare su Cagliari sono quelli della Procura di Palermo, quindi ogni azione che viene fatta contro dei magistrati non può esser fatta da colleghi della stessa Procura, perché si capisce. Ma è normato, cioè è normato il fatto che, nell'ambito di inchieste giudiziarie che possano vedere coinvolti i magistrati, non siano i colleghi della Procura ad attivare quel giudizio, ma siano Procure indicate preventivamente a sostenere il giudizio contro un collega di un'altra Procura. Nel caso di specie non esiste nell'ambito dei regolamenti, degli atti, dello Statuto, delle leggi della Regione Sardegna un principio per cui, nel caso in cui ci sia un intervento di dirigenti contro nomine di altri dirigenti, sia l'Avvocatura dello Stato, il foro X dal quale pescare avvocati, a sostenere in giudizio le ragioni della Regione. Non c'è, non esiste. Esiste, invece, quel che dicevo, che ci si rivolge all'Avvocatura, al Servizio legale; semmai si può interloquire e dire se se la sentono e se è opportuno o preferiscono invece rivolgersi loro altrove, loro, è il Servizio legale che affida un incarico all'esterno e decide, non è motu proprio, uno degli Assessori o chi per lui che decide chi nominare avvocato, questo è l'elemento.
Esiste una procedura normata di questo tipo, non esiste la procedura diversa come nei casi ed esempi che ho fatto.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e del relativo emendamento.
Per esprimere il parere sull'emendamento, ha facoltà di parlare il consigliere Valerio De Giorgi, relatore di maggioranza.
DE GIORGI VALERIO (MISTO), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per chiedere la votazione per parti. Prima parte, sino alla lettera a) compreso il contenuto della lettera a); seconda parte la lettera b) e poi sempre a parte c) e d) insieme. Poi sto esaminando il contenuto dell'emendamento, per cui è probabile che prima della votazione dell'emendamento, un emendamento aggiuntivo che quindi andrà votato dopo aver concluso invece la votazione del resto dell'articolo, potrebbe essere necessario qualche chiarimento, ma ovviamente lo faremo nella discussione dell'emendamento. Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Quindi abbiamo quattro votazioni separate.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1, comma 1 lettera a) del disegno di legge numero 167/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1, comma 1 lettera b) del disegno di legge numero 167/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Procediamo con voto palese.
Metto in votazione le lettere c) e d) dell'articolo 1, comma 1 del disegno di legge numero 167/A. Chi le approva alzi la mano. Chi non le approva alzi la mano.
(Sono approvate)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
Metto in votazione le lettere e), f) e g) dell'articolo 1, comma 1 del disegno di legge numero 167/A. Chi le approva alzi la mano. Chi non le approva alzi la mano.
(Sono approvate)
Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis.
Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale è stato presentato l'emendamento numero 2.
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento sostitutivo totale numero 2, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo alla Tabella A.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Tabella A, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano. Chi non la approva alzi la mano.
(È approvata)
Passiamo alla votazione finale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 167/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione della mozione Caddeo - Agus - Loi - Orrù - Piu - Stara - Satta Gian Franco - Zedda Massimo - Ganau - Comandini - Corrias - Deriu - Meloni - Moriconi - Pinna - Piscedda - Cocco - Lai - Manca Desiré Alma - Ciusa - Li Gioi - Solinas Alessandro - Cuccu sulla riapertura delle scuole dei comuni della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (331) e approvazione di ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 331, che assorbe le mozioni numero 337, 334, 327, 326, 323, 321, 286, 268, 232 e 210.
Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, saluto il presidente Solinas, gli Assessori, le Assessore e i colleghi consiglieri e consigliere. Naturalmente ringrazio la Presidenza per aver portato alla discussione del Consiglio la mozione che, come ha letto il Presidente ne accoglie molte altre, tutte sul tema della riapertura delle scuole sarde, soprattutto in un momento così particolare dopo la lunga chiusura causata dalla pandemia da Covid. Sento perfino più forte la responsabilità nell'introdurre questo argomento in una seduta statutaria, ma sono anche convinta che per noi tutti parlare di scuola in questa ricorrenza sia un onore, o almeno mi auguro che possa essere sentito così. Non posso però esimermi dal considerare che questo dibattito è comunque un po' tardivo, l'ultima mozione è del 14 settembre, ma tutte le altre sono precedenti e addirittura una richiesta di convocazione straordinaria dell'Aula da parte di tutta l'opposizione è datata 27 agosto, nel frattempo le attività didattiche nelle scuole sono iniziate ormai da una settimana, ciò nonostante credo e sono convinta che il dibattito, che io auspico ricco di contributi, sarà importante e costruttivo e ci confermerà quanto sia imprescindibile che la Regione si occupi della scuola in questo momento così critico, perché le competenze che le sono proprie possono addirittura condizionare in senso positivo o negativo questo anno scolastico. Non starò a scomodare i padri nobili della Patria, e neanche i luminari della pedagogia mondiale per affermare il dovere che una comunità deve esercitare per sostenere la scuola, l'educazione e l'istruzione dei propri figli, lo farò invece ricorrendo alla saggezza dei più semplici, in questo caso dei nostri dirimpettai del sud del Mediterraneo che, con un proverbio, affermano che per allevare un bambino occorre un intero villaggio. È proprio con questa prospettiva che noi vogliamo, e addirittura pretendiamo, che chi governa e amministra la nostra Regione anche su questo argomento non eriga palizzate o muri rispetto alle competenze dello Stato, ma che si lavori davvero con una sinergia di risorse e di azioni, che in questo momento sono più che mai indispensabili. E entrando nei temi di questa mozione ma anche di molte altre, cominciamo col tema della sicurezza sanitaria, che proprio a soli pochi giorni dall'inizio delle attività didattiche mette in evidenza le problematiche, le criticità, le debolezze di un sistema che ovviamente, e questo certamente non per scelta, né per colpa di alcuno, ma non è preparato, non era preparato per affrontare una crisi di tale portata, eppure la dobbiamo affrontare, eppure dobbiamo sostenere le scuole. E uno dei primi nodi è stato quello dei test sierologici per i lavoratori della scuola. Addirittura non si è fatto altro che citare e riferire della scarsa volontà dei docenti e dei lavoratori della scuola di sottoporsi ai test, niente di più veramente lontano dalla verità perché, semmai, hanno potuto toccare direttamente con mano la difficoltà di sottoporsi ai test, se non in alcuni casi, e neanche sempre, pagando anche cifre importanti per un lavoratore della scuola. Noi crediamo che la Regione su questo debba veramente intervenire. È dell'altro ieri la circolare del Ministro Speranza che autorizza l'utilizzo dei test antigenici, cosiddetti "tamponi rapidi", e lo fa nella circolare citando proprio l'importanza di utilizzarli per quanto riguarda il comparto scuola. Quindi noi speriamo che l'Assessore alla Sanità, che non è presente oggi, ma che l'Assessorato possa davvero anticipare i tempi e non lasciare che ci si trovi sempre a rincorrere le emergenze. Pensiamo che questi test siano da estendere anche agli studenti, lo diciamo veramente con cognizione di causa, perché solo ieri ci sono già classi in quarantena, o per sospetti casi Covid, o addirittura perché nella famiglia di qualche studente, o addirittura di qualche insegnante, sono stati già diagnosticati casi Covid. Quindi vedete che la situazione a parte che è in evoluzione, e purtroppo in un'evoluzione negativa di momento in momento, i dirigenti, faccio subito un riferimento alla richiesta dei dirigenti scolastici dell'area di Sassari, nei quali evidentemente è un pochino più marcato il fenomeno, hanno chiesto un incontro con l'Assessore e con tutte insomma le figure intermedie del Dipartimento di prevenzione, affinché vengano date delle informazioni più precise. C'è infatti un altro problema che è quello della gestione del rientro dei bambini dall'assenza, e su questo, assessore Biancareddu, c'è una questione annosa, che è quella della certificazione medica dopo cinque giorni di assenza, laddove i medici spesso si rifiutano di fare un atto che non è secondo loro legittimo, perché dicono "io non l'ho visto, non era ammalato, perché devo fare un certificato medico?". Molte altre Regioni hanno modificato… perché questa è una facoltà regionale, quella di stabilire che fino a cinque giorni di assenza se il genitore dichiara che non era malato con un'autodichiarazione (non stiamo parlando di certificazione medica ma di un'autodichiarazione) in cui si dice era a casa per altri motivi… quindi forse è il caso che anche la Regione Sardegna si adegui a questo, che in questo momento sta risultando un vincolo veramente capestro, perché la scuola richiede quel certificato, e deve farlo, ma i medici non lo vogliono rilasciare. Forse occorre un po' ragionare su questo e intervenire subito.
Vi è anche una mozione dell'onorevole Ciusa che parla di un medico per ogni istituzione scolastica, io immagino che uno per ogni scuola sia sicuramente difficile da individuare, le scuole hanno anche la possibilità di rivolgersi ai medici competenti che già esistono però non hanno competenza, per esempio, sulla salute degli studenti ma sono dei lavoratori; e allora forse qualche forma di supporto sanitario, infermieristico magari, con specializzazioni particolari forse occorrerà individuarlo.
Vi è poi - accipicchia, l'assessore Todde si è spostato - l'altro problema veramente grave e pesante che sta vivendo la scuola in questo momento, e in modo particolare devo dirlo le famiglie oltre che gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, che è quello dei trasporti. Ieri in Commissione cultura abbiamo sentito la Direttrice generale dell'Assessorato che ci ha fatto un quadro veramente molto positivo, idilliaco direi, della situazione, ma sono certa che ognuno di noi ha invece un'altra percezione di quello che sta succedendo. Io personalmente ho preso un pullman nel Medio Campidano, un pullman che prendono gli studenti, e vi devo dire che non solo non era rispettato l'80 per cento della capienza, così com'è stato concordato nella Conferenza unificata Stato-Regioni, ma addirittura si superava il 100 per cento, solo veramente, lo devo dire, la serietà di questi ragazzi e ragazze che hanno mantenuto la mascherina per tutto il tempo, ma che non potevano mantenere un distanziamento perché eravamo veramente adesi gli uni agli altri. Ecco, io penso che questo sia un esempio che posso testimoniare direttamente, ma io vi invito veramente ad andare semplicemente a una fermata del pullman e vedere quante persone scendono da un pullman, siamo ben oltre il 50 per cento. Quindi, io ho visto, come tutti noi, che vi è una delibera di Giunta che apre alla possibilità di ricorrere ai privati per delle percentuali, 20 per cento 30 per cento a seconda dei casi, e mi auguro che davvero si agisca tempestivamente, perché ormai le famiglie, molto preoccupate, stanno cercando anche di utilizzare i propri mezzi, con tutto l'aggravio naturalmente delle spese familiari, perché non stiamo parlando soltanto di chi si sposta a Cagliari con i mezzi urbani, stiamo parlando di quel pendolarismo che arriva perfino da Burcei a Cagliari e chissà nel Sassarese, nel Nuorese, nell'Oristanese da quali altri paesi molto lontani, quindi anche decidere di impiegare il proprio mezzo significa anche probabilmente chiedere permessi al lavoro, addirittura ferie, quindi credo che ci sia da riflettere moltissimo su questo.
Un altro tema è quello dell'edilizia scolastica, anche se ormai certamente tutte le soluzioni saranno state trovate. La presidente dell'Associazione nazionale presidi ci ha detto che in generale in Sardegna si è cercato di intervenire con la costruzione di tramezzi oppure con l'abbattimento di tramezzi per rendere possibile il distanziamento che è necessario, ora, qui non parliamo degli arredi, che comunque sono arrivati in Sardegna solamente per un 6 per cento, il che ha imposto molte scuole di organizzarsi con ciò che si aveva, io però continuo a pensare che insieme agli enti locali, insieme alla Regione, in quell'ottica alla quale mi riferivo prima che è quella di crescere tutti insieme in una comunità i nostri bambini e le nostre bambine, occorra ancora pensare a qualche strategia per accogliere e i nostri bambini, ad esempio nell'extra scuola, nei momenti che loro ormai stanno perdendo, delle attività ricreative, delle attività sportive, delle lezioni di musica, di teatro e di tutte quelle attività che normalmente in ogni Comune vengono organizzate, io incoraggio attraverso i Sindaci che sono qui presenti a non cedere a una rigidità che impone la rinuncia anche a queste attività, che invece per la crescita e soprattutto per i bambini più piccoli sono ancora fondamentali, penso ad esempio ai bambini della scuola dell'infanzia che possono vivere la quotidianità scolastica anche all'aperto, e soprattutto lo immagino nei piccoli centri dove è più facile trovare anche un cordone di sicurezza ha fatto dei nonni vigili, fatto di volontariato che si mette a disposizione. Volevo chiudere riferendomi all'aspetto della mensa scolastica, che sembra una cosa alla quale si possa rinunciare ma non è esattamente così. Nella scuola dell'infanzia è prevista per tutte le sezioni e per tutti i bambini, quindi non attivare immediatamente la mensa scolastica significa che i bambini devono uscire da scuola alle 12 e 30 o alle 13, con tutte le difficoltà connesse per una famiglia che si deve organizzare, ragioniamo su genitori che lavorano entrambi o su donne che, se le mense non vengono attivate, rinunceranno a dei lavori per esempio precari, non garantiti, non fissi. Anche nella scuola elementare, le scuole a tempo pieno prevedono l'attivazione del servizio mensa, ecco, cerchiamo di non affrontare questo argomento come una cosa secondaria alla quale si può rinunciare. Per chiudere - Presidente, la ringrazio per avermi concesso un minutino in più - io credo che questo Consiglio, e poi a cascata tutte le altre istituzioni e che in qualche modo ci governano e ci amministrano, prendano veramente in carico le preoccupazioni della scuola, perché davvero senza una comunione reale d'intenti credo che la situazione, già ora a macchia di leopardo, si estenderà sempre più.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente, buongiorno ai colleghi e alle colleghe dell'Aula, signori Assessori e signor Presidente, oggi l'assessore Biancareddu dovrà rispondere forse a dei temi che non riguardano solo ed esclusivamente il suo Assessorato, come il Covid, purtroppo, che ci ha colpito in questi ultimi mesi, riguarda diversi aspetti della vita e della quotidianità. Quindi l'argomento di oggi, che portiamo all'Aula attraverso la mozione con prima firmataria l'onorevole Caddeo, è vero parla di scuola, ma parla principalmente anche di processi, di atti che la Giunta dovrebbe prendere, che dovrebbero dare questi atti degli indirizzi politici affinché tutti gli Assessorati possano lavorare insieme e in concerto. Noi abbiamo presentato anche un'interrogazione ieri, io sono il primo firmatario, sulla richiesta nel territorio di Sassari ad esempio sulla mancanza dei pediatri. E con la scuola questo è un tema strettamente connesso, perché una delle difficoltà maggiori che si stanno riscontrando in queste settimane è proprio la difficoltà dei genitori di potere riaccompagnare i propri figli a scuola dopo che magari questi si sono ammalati oppure gli è stato certificato un sintomo influenzale, e i pediatri, proprio perché all'interno della circolare i sintomi influenzali sono giudicati sintomi che potrebbero provocare il Covid, a questo punto non rilasciano immediatamente i certificati se non dietro il certificato, dietro l'esecuzione di un tampone. Quindi c'è il rischio che i ragazzi perdano un mese di scuola, che i genitori a loro volta perdano un mese di attività lavorativa. Allora un atto di indirizzo che si dovrebbe fare, che la Giunta dovrebbe fare secondo me è proprio quello di cercare intanto di tutelare i genitori che saranno costretti a rimanere a casa perché il proprio figlio deve fare la quarantena e dopodiché la didattica a distanza dovrebbe essere garantita per tutte quelle classi, per tutti quei ragazzi che sono costretti a stare a casa e che purtroppo saranno costretti a perdere settimane e settimane di studio e di ore da passare a scuola. E l'assessore Nieddu sino ad oggi non ha dato nessun tipo di risposta o meno, non è riuscito a rassicurare tutti i genitori, la società, il personale sanitario nel dare una risposta chiara e un indirizzo completo all'attività che il Governo di questa Regione sta portando avanti. Ed è questa la vera preoccupazione, perché oggi da questi banchi non si vuol fare un atto di denuncia, non si è fatto quello, non si è fatto l'altro, proprio perché siamo in piena emergenza, però denunciamo il fatto che l'Aula e la centralità dell'Aula in questo momento dovrebbero essere maggiormente presenti nell'attività politica, anche in quella di Governo. Perché il Consiglio regionale serve proprio per dare degli spunti, degli input, per fare in modo che gli atti di indirizzo, quelli di programma possano essere recepiti da tutti. E quindi ecco perché oggi nella sua risposta assessore Biancareddu non pretendo che parli anche a nome del suo collega, ma pretenderei magari che il suo collega riuscisse, soprattutto ripeto quello alla sanità a dare una marcia in più all'attività di Governo, perché in questo momento non lo sta facendo, non lo sta facendo, e il fatto di Sassari è realmente grave: 8 pediatri, 1775 pazienti per ogni pediatra, 4 andranno in pensione nel prossimo mese e mezzo e non è stata ancora pubblicata la manifestazione di interesse per la graduatoria provvisoria, questo è un vero dramma che poi si ripercuote sulla scuola, altro che manifestazioni a Olbia o andare a sedersi davanti alle navi. Se non iniziamo a sederci invece davanti alla scrivania e prendere i provvedimenti e fare degli atti di programma che mettano fine alle tante problematiche, alle tante domande che in tanti settori ci stanno ponendo dalla scuola alla sanità allora ci troveremo realmente tra due mesi con i bambini che saranno a casa e con le visite ambulatoriali che stanno ancora a zero. Mille e settecento visite ambulatoriali indietro chi ha dei problemi, anche dei tumori, non può andare a fare una visita se non a pagamento, e noi continuiamo a pensare ad altro. Ecco quello che secondo me in quest'Aula manca oggi, manca realmente un confronto aperto e manca chiarezza e mancano degli atti che tranquillizzino realmente tutti in un momento di emergenza come questo. Certo che avete una posizione scomoda, però apprezzo il fatto della presenza, apprezzo il fatto di aver messo la mozione oggi nella discussione di oggi e l'Assessore alla sanità oggi doveva essere presente. E quindi chiedo al Presidente anche la motivazione dell'assenza, se è possibile. Sperando che insomma abbia ampiamente giustificato l'assenza di oggi in Aula. Perché questa è una grande mancanza di rispetto, non solo nei confronti dei consiglieri regionali, ma soprattutto dei cittadini, perché noi stiamo portando all'attenzione di noi tutti dei problemi seri e la gente aspetta e aspetta risposte principalmente da chi li governa. Quindi situazioni dei pediatri, situazione della scuola, didattica a distanza, capire esattamente se gli spazi sono idonei affinché le lezioni possano andare avanti, sala mensa, e, ripeto, cerchiamo di mettere in sicurezza principalmente non solo le scuole ma la serenità di chi a scuola ci deve andare. Il dopo scuola, lo ha detto bene la collega Caddeo, oggi i genitori non iscrivono più i figli neanche a fare sport, perché hanno paura che facendo piscina possano prendere un raffreddore, facendo calcio si possano ammalare e questi sintomi magari rischiano di bloccare l'attività scolastica e di conseguenza l'attività di un'intera famiglia e soprattutto quella lavorativa. Parliamo di questo, io vorrei sentire delle risposte che vadano in una direzione…
PRESIDENTE. Sì grazie, onorevole Corrias. Ah perfetto, no, ha detto: ho finito. Una questione di educazione in che senso? Mi spieghi.
PIU ANTONIO (Progressisti). No educazione istituzionale, non riferita a lei. Presidente, non mi permetterei mai nella veste istituzionale di offenderla, ci mancherebbe altro. Quindi mi aspetto questo tipo di risposte chiare e quali sono le linee e i programmi che questa Giunta intende affrontare i problemi che oggi in queste mozioni abbiamo messo in rilievo. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, colleghe e colleghi onorevoli, signore e signori della Giunta, e ringrazio voi di esserci e soprattutto l'onorevole Caddeo che ha sensibilizzato noi tutti e tutta l'Aula ad un tema sul quale l'Aula doveva essere chiamata in causa prima, ma dico meglio tardi che mai, e credo e spero che siamo ancora in tempo per intervenire su un tema che coinvolge tutti e non risparmia nessuno, ciascuno per l'assunzione delle responsabilità che gli competono. Tant'è che la mozione 331, che ne racchiude ne riassume altre serve proprio a sollecitare la Giunta, il Presidente a svolgere la propria azione, il proprio esercizio sussidiario in materia di gestione, organizzazione del mondo della scuola. Perché l'emergenza Covid ha risvegliato gli animi nostri e di tutti in Sardegna, in Italia, nell'universo mondo su problemi che sono tutti italiani, atavici, antichi, ancestrali della scuola e penso all'emergenza dei precari, ci sono ancora 200.000 precari, e penso al grande problema delle classi pollaio, cosiddette con una metafora povera ma efficace, perché se il numero sul quale ci si attesta oggi non fosse quello dei 33 per aula, ma fosse quello di 22, motivo per il quale c'è una proposta di legge che è ferma in Parlamento da almeno due anni, oggi in situazione di emergenza, di necessità di dimezzare il numero avremmo ragionato già su un numero inferiore. Ma questo è uno scenario che non compete evidentemente a quell'azione legislativa delle Regioni ma da altri, ma che non giustifica noi oggi. Così come un problema antico, atavico è quello della infrastrutturazione e quindi dei problemi infrastrutturali e strutturali dei plessi scolastici, e penso per esempio all'adeguamento antisismico. E su questo va detto a onor del vero e dall'azione passata dell'altra Giunta regionale che ha preceduto la vostra, molto ha fatto sul piano appunto della dotazione materiale strutturare il progetto Iscola e che voi molto bene state portando avanti e che confido si possa compiere anche al di fuori dell'emergenza, di quell'emergenza appunto che ha risvegliato i nostri animi e i nostri interessi, che non possono appunto tenerci fuori. Ma quello che chiediamo con questa mozione riguarda la gestione dell'oggi e del domani, perché se gestiamo bene questa emergenza forse dopo ritroviamo una scuola migliore di come altri ce l'hanno lasciata, su tutti i livelli, e quindi si chiede di implementare le reti per la connessione, non tutti i territori nelle lande più remote della Sardegna sono servite dalla fibra ottica, dalla banda larga e su questo ha fatto molto bene la Giunta che vi ha preceduto, si chiede con questa mozione di intensificare i controlli logistici e sanitari, ha già detto benissimo la collega e bene ha fatto, sul versante del servizio pediatrico, il collega a dirlo in merito alla necessità di intensificare i test sierologici, i tamponi per il personale docente e per i discenti. Ma serve molto un controllo, e su questo abbiamo sollecitato le prefetture, in quelli che io ho definito dei non luoghi in prossimità della scuola e in prossimità delle fermate degli autobus, quelle sono responsabilità morali di tutti e giuridiche di nessuno alla fine, e il rischio contagio, soprattutto nei luoghi nevralgici in tutti i territori, è molto elevato, e lì nessuno se ne sta occupando a dovere. E su questo sono sicuro, Assessore, e con lei tutta la Giunta, ci sarà un'attenzione maggiore che va oltre quanto abbiamo già segnalato anche con più di una mozione, la gestione del trasporto scolastico, e su questo accogliamo con favore il fatto che qualcosa si stia muovendo, e spero che si risolva davvero il problema dei "pullman pollaio", a questo punto. Però anche qua c'è un problema, che riguarda il trasporto degli scuolabus di competenza dei comuni per la scuola primaria e secondaria di primo grado, bisogna intervenire con i comuni, non dare ai sindaci la responsabilità che non hanno, e questo, mi dispiace, all'assessore Nieddu che oggi non c'è lo dirò. I sindaci vanno sostenuti, non vanno messi sul patibolo, perché se non c'è un problema di gestione logistica nei plessi scolastici è perché le aule sono vuote, è perché di banchi vuoti, anche senza le rotelle, le scuole hanno gli spazi stracolmi. Quindi questo è un problema che i sindaci così volenterosi saranno in grado di gestire. Certo, bene ha fatto la collega Caddeo a richiamare il problema dei locali mensa, e questo probabilmente richiede davvero un'attenzione precipua e maggiore. Quindi l'impegno che noi vi consegniamo e sul quale siamo pronti a collaborare riguarda proprio l'assunzione di responsabilità per ciò che ci compete per fare in modo che questa didattica a distanza dettata dall'emergenza, che è una pratica modernissima che aiuta i processi di apprendimento, non vada a sostituire la didattica in presenza, e su questo serve un intervento fisico e materiale importantissimo, perché i nostri figli sono i padri di domani. E c'è un fatto che la Costituzione ci impone necessariamente, che risiede nella responsabilità e nella corresponsabilità di tutti nei processi educativi perché siamo tutti comunità educante, per questo motivo non possiamo esimerci. Perché la didattica a distanza, l'essere in casa genera molti…
PRESIDENTE. Come li ho dati al consigliere Piu, anche lei ha trenta secondi per finire.
CORRIAS SALVATORE (PD). …genera molti problemi anche di gestione degli spazi presso i domicili delle famiglie, ma soprattutto per quanto riguarda i ragazzi sotto il profilo psicologico, sociale ed emozionale. Prestiamo attenzione massima a che le scuole possano essere riaperte in massima sicurezza. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Oggi seduta statutaria, tocchiamo il tema scuola, sembra un tema appropriato e vista anche la situazione è un tema che va affrontato. La scuola è il punto centrale della vita delle nostre comunità, dalla scuola inizia il percorso di vita e non solo, la crescita dell'individuo, il vivere insieme, l'inizio di un percorso che lascerà un'impronta indelebile sulla propria vita. Essendo questo il luogo dal quale inizia tutto, in questo momento deve essere al centro della nostra attenzione, non possiamo sottovalutare quello che sta accadendo in questi giorni nella nostra isola, il virus Covid-19 sta circolando in maniera purtroppo veloce tra la popolazione sarda. Un luogo come quello della scuola, e quindi delle tante scuole sparse lungo il territorio della nostra Regione, può diventare luoghi dove il virus può trovare vita facile, e quindi è necessario applicare tutte quelle regole che ormai conosciamo, distanziamento e mascherina. È giusto mettere in campo e garantire che le scuole possano svolgere in sicurezza il loro compito, garantendo agli insegnanti, agli studenti e a tutti coloro che gravitano in questo ambiente le migliori condizioni per affrontare questo anno scolastico. In riferimento a questo contesto dobbiamo fare in modo che nessuno abbia paura di andare a scuola, di affrontare l'anno scolastico in queste situazioni, perché è giusto ricordare i dati, il 23 per cento dei ragazzi abbandona il percorso di studi e siamo ben oltre la media nazionale, che è del 14 per cento. Pertanto non possiamo permettere che questa emergenza sanitaria che ha segnato la nostra vita possa portare a peggiorare questi dati che mettono i brividi solo a leggerli. In riferimento al tema scuola, insieme al Gruppo naturalmente, ho cercato di dare il mio contributo e quindi il nostro contributo con due mozioni. Innanzitutto dobbiamo fare in modo che gli studenti perdano il minor numero di lezioni in riferimento alla situazione emergenziale causata dal Covid, pertanto come sottolineato dai pediatri bisogna creare dei punti sanitari appositi per facilitare il ritorno a scuola di tutte le figure del mondo scolastico riducendo i tempi d'attesa in modo significativo. Sappiamo bene che se l'esito dei test dovesse tardare per troppo tempo questo comporterebbe delle assenze per troppi giorni o addirittura settimane. Alcune Regioni, tra cui la Lombardia, Piemonte e Veneto, hanno già adottato delle linee guida per la gestione dei casi Covid, che prevedono l'effettuazione dei tamponi agli studenti e al personale scolastico con accesso diretto e esiti entro la giornata. In questo contesto così complesso che stiamo vivendo, credo che la reintroduzione del medico scolastico o comunque una figura di personale sanitario all'interno della scuola sia di grandissima utilità sia per garantire l'immediata individuazione dei casi sospetti, ma anche per avere una figura all'interno della scuola che possa garantire quel senso di fiducia e sicurezza in un luogo così delicato. Naturalmente la figura del medico scolastico non va solo interpretata per questo periodo di emergenza, ma è una figura che va secondo me inserita e incardinata nel lungo periodo, è una misura che va vista nel lungo periodo e per questo io chiedo che si possa mettere l'attenzione su questo tema. Naturalmente il medico scolastico non deve essere visto come una sostituzione dei pediatri, anzi su questo tema, qualcuno l'ha già detto prima, c'è un problema che riguarda i pediatri su tutto il territorio regionale, che appunto merita una risposta immediata, un'analisi attenta, e non possiamo fare in modo che i pediatri vengano sostituiti dai medici di base, il pediatra ha una sua funzione e questa la dobbiamo tutelare e salvaguardare. Il medico scolastico dicevo, appunto, garantirebbe ai nostri ragazzi di crescere in maniera sicura con un monitoraggio costante e sarebbe in grado di intercettare eventuali problemi di natura sanitaria e monitorare le abitudini alimentari. Questi sono due esempi che faccio in riferimento alla funzione di quel lungo periodo che intendo che la figura del medico scolastico potrebbe avere, ma che anche necessita in questo momento di pandemia che speriamo di superare al più presto. Io spero che questi due temi che ho sollevato possano essere analizzati e inseriti nel dibattito finale. La scuola significa anche trasporti, cioè autobus, quei mezzi che ogni giorno prendono gli studenti per recarsi nei propri istituti scolastici, in particolar modo quelli superiori. La situazione era già problematica, è inutile nasconderlo, prima del Covid, con mezzi obsoleti e li definirei proprio dei carri bestiame. Io credo che su questo tema bisogna farci una riflessione forte perché non possiamo lasciare che non ci sia stata una strategia in merito da marzo, siamo in piena pandemia, e quindi c'era tutto il tempo per organizzare il trasporto pubblico locale. Io spero, se è necessario, sicuramente intervenire al più presto anche con mezzi privati, però questa non può essere la soluzione che poi rimane a sistema per sempre. Noi dobbiamo fare in modo che il trasporto pubblico locale sia qualcosa di efficiente e soprattutto per i ragazzi, soprattutto per chi va a scuola, soffre terribilmente questa situazione…
PRESIDENTE. Concluda, trenta secondi anche a lei.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Come diceva l'onorevole Caddeo, addirittura alla fine vengono caricati senza rispettare le norme. Serviva una strategia, adesso mettiamola in campo subito, ma guardiamola sempre nel lungo periodo, noi dobbiamo vedere non i problemi nell'emergenza, ma nella totalità, nel futuro della Sardegna. Quindi, sul tema scuola è stato importante affrontare questo tema e mettiamo in campo tutto quello che possiamo dare per migliorare la vita dei nostri ragazzi, studenti e insegnanti. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Grazie, Presidente. Mi spiace non sia presente in Aula l'onorevole Caddeo alla quale avrei voluto rivolgere un ringraziamento per aver portato questo tema così importante e fondamentale per la Sardegna. L'onorevole Caddeo nella sua relazione introduttiva ha chiesto all'Aula di evitare di paralizzarci sul rimbalzo delle competenze tra Regione e Stato, però è palese che le competenze principali rispetto a questo tema siano dello Stato, e io credo che accogliendo lo stimolo dell'onorevole Caddeo a portare un contributo sia importante iniziare a ragionare, fare in modo che quest'Aula inizia a stimolare l'azione della Giunta verso una nuova legislazione regionale, che possa far valere la nostra condizione di autonomia rispetto a quelle che sono le leggi nazionali, che fino a ieri e anche oggi ci penalizzano rispetto ai numeri minimi di composizione delle classi e degli istituti in generale. L'onorevole Caddeo ha fatto presente che il tema più importante in questa fase per la scuola sia quello della sicurezza sanitaria, ed è qui che quelle che fino a ieri erano le debolezze di una Sardegna così poco antropizzata possono trasformarsi in occasioni e opportunità. Ritengo sia doveroso fare delle distinzioni sui vari problemi, perché nelle zone urbane, nelle città della Sardegna il problema è proprio quello che è stato citato prima di me delle classi pollaio e del sovraffollamento, mentre invece soffriamo e vediamo come nei piccoli Comuni abbiamo scuole vuote, io credo che oggi sia molto attuale il tema di poter lavorare a una nuova visione di una scuola che possa recuperare tutti quegli edifici che nei comuni sono abbandonati, e in questo senso appunto sarà fondamentale il contributo di tutte le amministrazioni locali e di tutti i sindaci che vanno supportati, vanno supportati ad esempio con la ricerca di una linea di finanziamento e di un'azione della Giunta regionale finalizzata magari alla fornitura o all'acquisto di test rapidi, che si rendano pronti qualora dovessero esserci dei focolai nelle scuole dei vari paesi, può essere una soluzione anche questa nell'azione di contenimento della diffusione del virus. Ed è fondamentale e quanto mai attuale appunto la battaglia che ci ha visto, tra l'altro con l'onorevole Caddeo e l'onorevole Lai, come auditori di un comitato dei precari della scuola, oggi è importantissimo che quelle graduatorie dei precari della scuola vengano regionalizzate e vengano tenute pronte per uno scorrimento, perché senza aspettare che ci cada addosso il macigno è facile pensare che, qualora dovessero esserci dei contagi tra gli insegnanti, poi dovremo affrontare anche il problema della carenza di insegnanti disponibili. Esiste un problema trasporti, come giustamente è stato detto, lo stiamo affrontando, l'assessore Todde credo che ci stia lavorando, in Aula qua oggi abbiamo discusso, nella riunione dei Capigruppo, di un provvedimento che potrà aiutare, forse non risolvere ma comunque sia aiutare in modo significativo il sistema, e sarà fondamentale che la Giunta regionale e questo Consiglio trovino soluzioni di supporto ai genitori in questa fase. Perché dico questo? Perché mentre in una condizione ordinaria le attività extra didattiche ed extra curricolari della scuola erano fiorenti nei vari plessi scolastici della Sardegna oggi sono tutte interrotte, e anche a fronte di situazioni che sono ormai prevedibili e previste come quarantena di bambini, è doveroso da parte nostra lavorare in anticipo a un supporto per i genitori che dovranno trovarsi in questa condizione, perché tutti sappiamo che mentre il primo supporto dei genitori in una condizione ordinaria sono i nonni, è evidente che in questa fase non possono essere i nonni quelli che vanno ad aiutare i genitori nel tenere i bambini qualora dovessero esserci dei focolai e quindi delle quarantene. Io ritengo sia opportuno con questi contenuti magari integrare la mozione, e ringrazio nuovamente l'onorevole Caddeo e tutta l'Aula per questa discussione importantissima.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fausto Piga. Ne ha facoltà.
PIGA FAUSTO (FdI). Grazie, Presidente. L'apertura della scuola e il ritorno in aula di docenti e alunni rappresenta una tappa di convivenza col virus molto delicata, ma ritengo anche positiva, di fatto dovrebbe rappresentare un passo avanti verso il lento ritorno alla normalità, una normalità chiaramente diversa e più rischiosa, ma io credo che il ritorno alle elezioni in presenza sia un fatto che aiuta le famiglie, quelle che in particolar modo hanno i genitori dove lavorano, ma sia anche un aiuto per la crescita, la socializzazione e l'istruzione dei nostri bambini e ragazzi. Tuttavia il tema scuola credo che doveva e poteva essere affrontato meglio e per tempo; come sappiamo la competenza è del Governo, ma io non voglio neanche metterlo su un piano di competenza perché sarebbe un errore, credo che la regola sia quella comunque di collaborare. Il presidente Conte qualche giorno fa ha dichiarato "non abbiamo la bacchetta magica", e credo che abbia ragione, di fatto lo scenario di lavoro ha una oggettiva difficoltà, e mi costa comunque anche tanto devo dire dare ragione a Conte, però questo non è un alibi per esprimere un giudizio negativo verso le scelte che sul tema scuola si sono fatte a livello nazionale e che poi comunque si ripercuotono nelle regioni e nei comuni con un effetto a catena, come per esempio il discorso della sanità e dei trasporti, che ovviamente risultano sovraccaricati di lavoro proprio a seguito dell'apertura della scuola. Il ritardo quindi in cui il Governo ha affrontato il tema è evidente, basti pensare ai protocolli sanitari che sono arrivati soltanto a ferragosto, le linee guida tardive che quindi hanno fatto anche partire tardi i lavori di adeguamento delle scuole si stanno finendo con l'acqua alla gola adesso, a settembre, quando potevano essere fatti tra primavera e l'estate. Ci sono delle criticità con il personale scolastico, in certe Scuole non hanno ancora neanche nominato i maestri e i professori, e poi ci sono anche le incertezze che avvolgono ancora il mondo della università. È innegabile che il Governo ha avuto anche un pizzico di presunzione, ognuno, per carità, ha le sue responsabilità, come spesso si dice è facile anche parlare da fuori, ma io non avrei mai speso così tanti sforzi sui banchi che, peraltro, in gran parte della Sardegna non sono arrivati. Vero è che tante scuole avevano bisogno di banchi nuovi, ma siamo sicuri che per ripartire in sicurezza con la scuola avevamo proprio bisogno dei banchi come aspetto prioritario? Io credo io credo di no, io credo che prima di pensare ai banchi il Ministero dell'istruzione doveva creare una sinergia reale con le regioni affinché i temi come scuola, sanità e trasporti venissero trattati in maniera sinergica, coordinata, integrata, per ripartire davvero e con più certezza con la scuola in insicurezza. Con l'arrivo della stagione fredda è evidente che avremo anche le solite malattie di stagione, che però quest'anno preoccuperanno anche di più, è chiaro, ed è chiaro che non dobbiamo però lasciare la Regione da sola, perché ci sarà un problema di tamponi, un problema di test che sovraccaricheranno sicuramente il sistema sanitario, e senza un intervento dello Stato sarà difficilissimo garantire celerità ed efficienza. Poi c'è il capitolo dei trasporti, dove anche qui il Governo è stato latitante secondo me, poi, per carità, la competenza è della Regione, ma sulla Regione non possono essere scaricate tutte chiaramente le conseguenze che poi sono legate alla riapertura della scuola. Intanto in tante scuole l'orario delle lezioni non è ancora definito, cioè l'entrata e l'uscita, e di conseguenza legate agli orari dipendono anche le frequenze dei pullman. Arrivare in ritardo con la programmazione dell'attività scolastica sicuramente ha portato anche delle criticità alla revisione del trasporto pubblico ed è per quello che dicevo il tema del trasporto sicuramente doveva essere affrontato in maniera sinergica con quello della scuola con la regia del Ministero dell'istruzione, perché mettere un autista in più, mettere un pullman più sembra semplice ma non è così semplice come può sembrare. In ogni caso si sta correndo ai ripari, c'è in corso il monitoraggio dell'ARST, si stanno cercando risorse per efficientare il trasporto pubblico e credo che in giornata ne daremo anche la prova. Chiudo nel dire che le Regioni non devono essere lasciate da sole. La bacchetta magica, è vero, non ce l'ha Conte, ma non ce l'ha neanche il presidente Solinas, non ce l'hanno neanche gli Assessori, non ce l'ha neanche la Regione Sardegna. Di conseguenza la Regione Sardegna sta facendo la sua parte, come ha sempre fatto e continuerà a fare, ma chiedo in maniera serena e leale ai colleghi dell'opposizione giallorossa di lavorare insieme, perché i temi della scuola non sono né di destra, né di sinistra, ma per favore non chiedete alla Regione anche cose, spesso in modo strumentale e pretestuoso, che invece dovrebbero fare i vostri colleghi al Governo. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Dopo gli interventi, in particolar modo quello della collega Caddeo e successivamente Piu e Corrias, non ho molto da aggiungere, se non ricollegandomi ad alcuni punti sottolineati e portati alla nostra attenzione dall'onorevole Piu, cioè circa il metodo, persino nell'ultima frase, cioè l'educazione istituzionale. A giugno, senza sollevare polemiche, in occasione della chiusura delle scuole, avevamo sollecitato una discussione su quello che alla fine sarebbe accaduto, e cioè che dopo una chiusura della scuola, superata la pausa estiva, superate le vacanze scolastiche, come da sempre avviene da che mondo è mondo, c'è la ripresa della scuola. Non sono fatti straordinari, nuovi, legati al virus, si sa. Ci sono le vacanze estive… lo sanno anche le ragazze e i ragazzi. Cioè dopo le vacanze estive c'è la riapertura della scuola per chi deve concludere il ciclo scolastico, per altri purtroppo c'è la dispersione scolastica, per altri ancora ci sono gli studi universitari. Quindi lo sanno le ragazze e i ragazzi. Chi in Sardegna non lo sapeva? Il Presidente della Regione e la Giunta regionale. Cioè discutere di questi temi come ha fatto l'onorevole Caddeo, portando all'attenzione di tutti noi questioni di dettaglio, suggerimenti, avrebbe consentito al Consiglio di consigliare. Si chiama Consiglio perché ogni tanto qualcuno dovrebbe essere messo nelle condizioni di poter dare un suggerimento a qualcun altro che può decidere liberamente di cogliere quel suggerimento o farne a meno. Se nell'ambito del sistema del trasporto pubblico, per fare un esempio, avessimo per tempo affrontato la questione e per tempo avessimo compreso anche le difficoltà, probabilmente saremmo stati nelle condizioni di poter arginare qualche fenomeno, che non è un fenomeno dato dalla difficoltà di spostamento delle persone con mezzi strapieni, è dato dal fatto che c'è una concentrazione di studentesse e studenti alle fermate del pullman che può determinare una ripresa del contagio, e sappiamo perfettamente in che condizioni siamo. Oltretutto sappiamo anche, e mi riferisco a un altro tema che forse vale la pena affrontare e ribadire, c'è una segnalazione che viene fatta da tutti gli osservatori, scienziati, professionalità, competenze che stanno seguendo i virus, dove in Italia, in Sardegna, c'è un comportamento di sottovalutazione dei rischi da parte soprattutto delle giovani generazioni, della popolazione studentesca. Ora noi i giovani fino a qualche settimana fa li avevamo a casa e difficilmente raggiungibili con messaggi chiari di informazione. Oggi le ragazze e i ragazzi li abbiamo nelle scuole, facilmente raggiungibili con messaggi chiari di informazione. È indispensabile per i comportamenti…
Presidente, gli può dire… io sono convintissimo che stiano discutendo delle sorti e del futuro dell'isola, del Paese e dell'Europa, però…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, ha perfettamente ragione. Io ho richiamato più volte a un comportamento che quantomeno consentisse a chi sta intervenendo di intervenire. Dopodiché chi vuole chiacchierare lo può fare fuori, non c'è nessun obbligo di permanenza in aula, possiamo rimanere solamente io e lei.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Guardi, ieri ero in imbarazzo anch'io nel corso delle sedute, perché anche quando è presente il Presidente della Regione sistematicamente un paio di colleghi non smettono di chiacchierare un attimo. Come vede, anche se noi stiamo discutendo adesso di questo aspetto, non gliene importa un fico secco. Ieri durante l'intervento sull'Unesco, quindi tutti d'accordo, eccetera, non smettevano un attimo di chiacchierare. Io non lo so! Sono convintissimo che dicano cose interessanti, ma non le condividono con noi queste cose interessanti e questo è il problema! Perché almeno le condividessero anche con me e con lei noi ci arricchiremmo di questi loro confronti di alto livello.
Ripeto. A mio parere cogliere l'occasione di discutere per tempo di questi aspetti è utile a ognuno di noi, all'Assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, che poi alla fine, da quel che so dalla collega Caddeo, recepisce anche, anche perché ci conosciamo, sappiamo anche il carattere delle persone, cioè coglie i suggerimenti, non è restio, e così altri, cioè discutere per tempo serve a tutti noi. Il problema delle ragazze e dei ragazzi non è attribuibile ad una parte, a un gruppo, a una componente, è un problema del quale farci carico e penso che proprio l'intervento dell'onorevole Caddeo e degli altri colleghi abbiano dimostrato che non c'è nessuna volontà di usare la mozione o il dibattito volendo introdurre polemica, ma volendo veramente porre all'attenzione problemi, discutere di questi, affrontarli e, se siamo nelle condizioni, risolverli per tempo. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente. Anche a me sarebbe piaciuto salutare il Presidente della Giunta e salutare tutti gli Assessori, ma non mi è possibile farlo dato che… ringrazio quelli che sono rimasti, ma naturalmente capisco che tutti gli altri potevano avere degli impegni.
Io vorrei innanzitutto fare un plauso alla collega Laura Caddeo che da dirigente scolastico e da persona di scuola è riuscita, cosa non facile, a portare all'attenzione di questo Consiglio un tema così importante. Lei non ha voluto scomodare i padri della pedagogia, io invece voglio semplicemente scomodare una ragazzina, una ragazzina che a 17 anni ha vinto il premio Nobel per la pace, Malala, e mi piace ricordare a me stessa, prima che ai colleghi che sono presenti, una frase che lei ha pronunciato in occasione del suo appello all'istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Malala ha detto: "Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono salvare il mondo". Ora io credo molto al fatto che il mondo può cambiare e la società può cambiare se noi garantiamo l'istruzione a tutti i bambini e le bambine del mondo, e lo credo ancora di più dato che da Consigliere regionale sono impegnata a dover e a voler dare le stesse opportunità a tutti i bambini e le bambine, ai ragazzi e alle ragazze della Sardegna.
Ed è per questo motivo che, nel ringraziare la collega Laura Caddeo e i Capigruppo che hanno portato all'attenzione del Consiglio regionale oggi questo tema, vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che poi sono oggetto delle due mozioni che portano la mia firma come prima firmataria, come proponente, ma quella dell'intero Gruppo del Partito Democratico. Due temi che erano e sono ancora di particolare urgenza ed emergenza, il primo che riguarda lo screening sierologico e delle difficoltà riscontrate dal personale scolastico, un problema che mi risulta sia stato risolto, ma che non sono qui per fare processi a nessuno, ma sono qui anche per sottolineare come la Giunta regionale abbia affrontato questo tema con ritardo, col silenzio, con la disorganizzazione, dando poi un'accelerata improvvisa. La Sardegna, una settimana prima della riapertura, era l'ultima Regione in Italia col 5 per cento dei test sierologici effettuati dal personale della scuola, mentre la Lombardia aveva già il 70 per cento. Non lo dico io, lo dice il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri che aveva già dato disposizioni alle regioni perché affrontassero con i kit messi a disposizione dei medici di medicina generale, appunto l'effettuazione dello screening. Poi si sa che nella narrazione che della realtà si fa, alle volte c'è una responsabilità, come in questo caso, che è stata attribuita ai docenti e al personale della scuola accusato di non volersi sottoporre a titolo volontario ai test, allo screening e l'altra colpa è stata invece attribuita ai medici di medicina generale colpevoli di non voler ritirare i kit per pigrizia o per chissà quale altra ragione.
È chiaro che non erano vere, non sono vere né l'una, né l'altra, è vero che ci si è mossi in ritardo, che l'Assessore della sanità avrebbe dovuto in quel contesto dare indicazioni all'ATS affinché procedesse immediatamente e non a macchia di leopardo, e non in ordine sparso come è capitato nella nostra Regione, dove alcuni direttori di area sociosanitaria locale, più illuminati di altri, avevano iniziato a dare disposizioni affinché gli uffici preposti provvedessero a contattare insegnanti e personale in generale per sottoporli a screening. Ora quella mozione impegnava il Presidente della Regione e gli Assessori competenti a fornire le indicazioni chiare che sono arrivate e a chiarire i motivi che non hanno consentito il rispetto delle tempistiche. Per brevità io rimando alle due mozioni, riservandomi solo un minuto per poter dire che il problema degli autobus pollaio è un problema serio che va affrontato e che deve essere affrontato attraverso la predisposizione di un piano urgente per la riapertura della scuola, un piano che io personalmente mi sarei aspettata che fosse stato predisposto, se non a fine anno scolastico, all'inizio di questo anno scolastico.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Che le cose non stanno andando come dovrebbero andare in materia scolastica, è chiaro a tutti, è stato chiaro almeno fino ad ora all'interno di questo Consiglio regionale negli interventi di maggioranza e opposizione, è chiaro ai sindaci che da diverso tempo hanno posto il problema agli Assessori competenti, ed è chiaro alle famiglie, al personale scolastico che quotidianamente si pongono dei problemi relativamente a quello che succederà nella giornata, perché questo sta succedendo all'interno delle nostre scuole, si vive alla giornata. Noi come opposizione abbiamo chiesto questo dibattito all'interno del Consiglio regionale, qualche giorno fa l'onorevole Comandini diceva: "Già da cento giorni". Ora le mozioni che il Presidente ha illustrato poc'anzi dimostrano che c'era bisogno di un dibattito, che c'è attualmente bisogno di un dibattito e della ricerca di soluzioni e poco importa sinceramente il teatrino a cui solitamente, abbiamo assistito anche quest'oggi, dello scaricabarile tra Regione e Governo. Perché sarebbe troppo semplice ricordare che la sanità è pagata interamente dalla Regione Sardegna, che in termini di scuola c'è un'autonomia speciale che purtroppo fino ad oggi non è stata sfruttata e che dovremmo sfruttare, è troppo semplice richiamare il fatto che il trasporto pubblico locale è interamente in capo all'Assessorato dei trasporti della Regione Sardegna che bene farebbe a rimanere a Cagliari nel proprio ufficio invece che frequentare i porti di Olbia. E allora io credo che questa seduta odierna serva per provare a trovare delle soluzioni, alcune delle quali si stanno ponendo in essere anche con la ricerca dell'approvazione di una proposta di legge in termini di maggiore sicurezza e di maggiori stanziamenti per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e il trasporto anche comunale che è destinato agli alunni della scuola primaria, ma ci sono alcune correzioni nette da porre in essere, che questo Consiglio regionale non può dire ogni qualvolta che è competenza di qualcuno, è competenza dell'altro, ma qui dentro siamo pagati per cercare soluzioni. E allora provo a citare alcune soluzioni che proponiamo all'interno di questo dibattito. Sicuramente quella del confronto su una legge regionale sulla scuola, sul confronto che deve avvenire all'interno della Commissione competente tra maggioranza e opposizione, senza distinzioni politiche, per provare, così come avevo accennato all'Assessore della pubblica istruzione già da giugno, a ragionare su alunni, a ragionare su bambini, non a ragionare su numeri, a provare a ragionare, così come è stato proposto da tutti i Sindaci della Sardegna, di riaprire i plessi scolastici che sono stati chiusi nel corso di questo ventennio, perché nella nostra Regione gli spazi per la scuola, gli spazi per il distanziamento sociale dei bambini, dei ragazzi, ci sono, non si stanno sfruttando.
È stata fatta una ricognizione degli spazi giustamente, ma quella ricognizione è finita nel vuoto, ci sono ancora troppe classi pollaio che mettono a repentaglio sia i nostri figli, sia gli insegnanti e tutto il personale scolastico, è ora che si inverta questo tipo di ragionamento, è ora che si inverta il tema che nell'ultimo trentennio non sto qui a dire, sinistra o destra, c'è stato un taglio netto nei confronti del mondo della scuola e del mondo dell'istruzione. È ora che ci sia maggiore attenzione a questo tema, e allora son partito appositamente perché oggi è la giornata della statutaria in questo Consiglio regionale, a richiamare la nostra autonomia e a richiamare la nostra responsabilità in termini di scuola in Sardegna, ma richiamo anche la questione che è stata citata poc'anzi da altri consiglieri regionali che è quella che l'Assessore della sanità invece di provare a scaricare ogni qualvolta le responsabilità sui sindaci, deve provare ad attuare un confronto con essi. E come?
Non si può chiedere, così come è arrivata, la lettera dell'ARST: "Siano i Comuni, siano i Sindaci, a vigilare sul trasporto scolastico e che non ci sia ammette assembramento, ma con quale personale? Con quale personale i Comuni assicurano questo? Perché, Assessore, avete smantellato l'Unità di progetto Iscola? La potevate rimodellare, la potevate rimodulare, la potevate cambiare e adattare ai tempi, ma non smantellarla.
L'ultimo tema, è citata ed è all'ordine del giorno, ed è all'ordine del giorno anche in termini di governo nazionale, il medico a scuola, quello che c'era dagli anni '61 agli anni '90, noi crediamo che debba tornare anche in Sardegna un rapporto strutturale tra scuola e sanità, perché anche da questo punto di vista non è pensabile che si entri immediatamente nel panico e che si abbiano ancora oggi scuole chiuse perché si è in attesa di tamponi, si è in attesa dell'esito dei tamponi, e non si può soltanto scaricare la responsabilità del Covid all'interno delle scuole, sul responsabile Covid dell'istituto scolastico. E allora riniziamo a discuterne, però trovando soluzioni, soluzioni strutturali che pongano in essere una sicurezza all'interno dei plessi scolastici e il diritto allo studio per i nostri figli, perché questo ad oggi rischia di essere negato.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, ringrazio e sottoscrivo quanto è stato esposto dall'onorevole Caddeo che in materia di istruzione scolastica sicuramente ha delle competenze e delle conoscenze che sono ben oltre le mie, e probabilmente ben oltre quelle di molti di noi che stanno in quest'Aula. Io onestamente spero non si sia persa un'occasione per rinnovare e per rivalorizzare il sistema scolastico regionale, perché a differenza di quanto ha espresso l'onorevole Mula, io penso che l'autonomia vada esercitata nei luoghi precisi in cui si esercita l'autonomia, sedendosi ai tavoli di concertazione, e non cercando costantemente delle contrapposizioni istituzionali e di dialettica politica che non portano a dei grandi risultati. Questo è quello che noi stiamo vedendo ultimamente, quello che si sente costantemente, ovvero proposte di difficile applicazione perché incostituzionali, che poi vendono scaricare responsabilità che delle volte ci appartengono ad altri. L'articolo 5 dello Statuto, visto che oggi è una seduta Statutaria dice esattamente che: "In materia di istruzione di ogni ordine e grado e orientamento degli studi la Regione ha facoltà di adottare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione sulle seguenti materie...". E su questo che… capisco che…
Onorevole Giagoni, si fa davvero fatica, perché io sento la sua voce, siamo dall'altra parte dell'Aula. Potete uscire, l'ha detto più volte il Presidente, non c'è bisogno di stare in Aula! Diventa complicato parlare!
Presidente, ripeto, spero non si sia persa un'occasione, perché in termini di istruzione un ragionamento a 360 gradi non è stato fatto, si è lasciato a mio avviso correre troppo tempo, nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni, abbiamo presentato diversi atti formali, mozioni, interrogazioni, e abbiamo sollecitato anche la convocazione delle varie Commissioni competenti, ma purtroppo soltanto oggi ci ritroviamo a discutere effettivamente con l'Assessore di un tema che a mio avviso è uno dei temi principali di cui ognuno di noi si dovrebbe occupare.
Anche rispetto alla strategia complessiva di riordino, di riorganizzazione per l'inizio dell'anno scolastico, effettivamente non è cambiato granché rispetto a quello dell'anno passato, solo che il problema è che oggi abbiamo da affrontare una questione che è la questione Coronavirus, e quindi con tutte le problematiche che sono state espresse molto bene da chi mi ha preceduto e che non voglio assolutamente rielencare, se non sottolineando l'importanza di rivedere chiaramente la possibilità della cancellazione appunto del numero minimo, e quindi creando delle classi più vivibili e che garantiscano anche un tipo di istruzione anche maggiore, proprio in vista della possibilità di avere un distanziamento fisico. Perché io sottolineo, la questione non deve essere più nominato come distanziamento sociale, ma un distanziamento fisico, perché di socialità i bambini e i nostri ragazzi hanno fortemente bisogno, ne hanno fortemente bisogno all'interno dell'istituzione scolastica, ma ne hanno bisogno anche all'esterno, e ne hanno bisogno quando vanno a fare l'attività sportiva. Oggi anche le associazioni sportive sono lasciate da sole, spesso con delle responsabilità che non gli appartengono. E non parlo di sport di alto livello come può essere una grande manifestazione sportiva, come può essere il campionato di calcio dove ci sono davvero delle ingenti somme, ma parlo delle associazioni che fanno quotidianamente un lavoro che, oltre che di insegnamento dell'attività sportiva stessa, è un modello di educazione che dovrebbe essere inserito con forza e convinzione all'interno del sistema scolastico, proprio garantisce valori che purtroppo non possiamo rischiare che vadano persi per la paura di correre dietro una problematica di tipo sanitario. È chiaro che uno dei problemi più sentiti, l'avete detto più volte, è la questione legata ai trasporti, e qua mi preme sottolineare quanto è stato riportato molto bene dall'onorevole Caddeo, ovvero il fatto che per far ripartire il mondo della scuola occorre chiaramente un lavoro di organizzazione, che deve tener conto di una catena di problemi, che va dall'uscita di casa e dall'entrata a scuola, fino alla gestione dell'uscita e del rientro a casa dei nostri ragazzi, intrecciandosi con altre attività e servizi a cominciare appunto dal trasporto pubblico. È triste però sottolineare che la nostra Commissione, la Commissione trasporti, non è stata mai convocata, e questo mi preme sottolinearlo anche perché noi abbiamo fatto diverse richieste a cui non sono state date neanche delle risposte, ai sensi del Regolamento. A mio avviso i regolamenti se esistono vanno applicati, e qui che chiedo al Presidente di poterli far rispettare.
Ad ogni modo termino citando uno dei più grandi politici e dei pensatori più grandi che abbiamo avuto, ovvero Gramsci che, proprio riferito ai ragazzi, alle nuove generazioni, dice: "Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza". Io penso che la Sardegna abbia bisogno davvero di tutta l'intelligenza delle nuove generazioni e noi dobbiamo essere qui e pensare a loro, perché sicuramente facciano meglio di quello che stiamo facendo noi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Andrea Piras. Ne ha facoltà.
PIRAS ANDREA (LEGA). Presidente, oggi ci ritroviamo a parlare di un argomento di estrema importanza e delicatezza, la scuola, la scuola infatti ricopre un ruolo assolutamente centrale nella società, in quanto ha il delicato e fondamentale compito di formare i cittadini del domani. Cittadini che faranno il loro ingresso nel mondo, accompagnati da un bagaglio di nozioni culturali, tecniche e scientifiche, che devono essere corredate però anche da una fiducia nei confronti delle istituzioni, instillate in loro dall'esperienza in seno proprio a quelle aule talvolta dimenticate o date per scontate. Un grave errore questo reiterato nel tempo, che emerge in tutta la sua drammatica realtà, oggi più di ieri, vista la delicata situazione sanitaria che viviamo. Nonostante annunci e proclami del Governo di questi mesi, che visti i risultati nell'immediato ci pare ovvio altro non fossero che slogan e frasi ad effetto, spesso nemmeno condivisi tra componenti dello stesso Esecutivo, la scuola è stata dagli stessi e abbandonata al suo triste destino, e con essa anche gli enti locali che si vedono costretti a sopperire alle gravi carenze con pochi strumenti e ancor meno certezze. I banchi monoposto promessi, che tanta gioia parevano suscitare nella ministra Azzolina, sono arrivati in un quantitativo a malapena sufficiente a far fronte al 6 per cento dell'effettivo bisogno e richiesta. Le scuole della Sardegna si vedono quest'anno ad affrontare l'anno nelle medesime condizioni degli anni passati, mentre il Governo prosegue a procedere a tentoni, come avviene per fare un esempio con il concorso insegnanti che ci si ostina a voler portare avanti nonostante le critiche e l'inefficienza dello stesso nell'immediato, che in tanti hanno fatto presente in più sedi rimanendo però inascoltati, sarebbe stato più efficiente in questo momento di emergenza stabilizzare le migliaia di insegnanti precari che lavorano già da tanti anni. Per questo appare ovvio ed evidente che, laddove lo Stato è assente e carente, deve intervenire la Regione, deve farlo innanzitutto garantendo costante monitoraggio a studenti e personale attraverso screening costanti, deve farlo anche sostenendo e supportando le famiglie che si trovano sin troppo spesso smarrite a far fronte a una perenne emergenza veramente più grande di loro, attraverso il trasferimento delle risorse relative al progetto "Ore preziose", ottimo ausilio per i genitori lavoratori che potranno così usufruire dei servizi socioeducativi per la prima infanzia, deve farlo anche attraverso una rete di trasporti che sia realmente efficiente e rispondente alla richiesta dell'utenza oltre che ai dettami delle prescrizioni tuttora in essere. Da parte del Consiglio regionale, da parte della Giunta credo vi sia massima consapevolezza su questo fronte, tant'è che ci accingiamo a discutere sin da ora una proposta di legge che mira a mettere ordine sul problema legato al trasporto studenti, speriamo che prima o poi tale presa di coscienza possa essere riscontrata anche a Roma.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). La scuola all'interno della società ha un ruolo assolutamente centrale; oltre che un diritto e un dovere, formale e istruire è anche strumento indispensabile per consentire alle nuove generazioni di relazionarsi con la realtà che ci circonda attraverso un bagaglio di conoscenze che sono tendenzialmente sinonimo di consapevolezza. La scuola, l'istruzione in senso più lato è una grandissima fortuna per tutti i nostri ragazzi, che meritano da parte delle istituzioni competenti il medesimo impegno al fine di renderla non solo funzionale ma anche dignitosa che chiediamo loro quotidianamente nell'applicarsi ad apprendere le nozioni tra quei banchi, talvolta amati talvolta odiati. Per questo la superficialità con la quale la ministra Azzolina ha affrontato il suono della prima campanella in tutta Italia ci lascia a dir poco basiti, non abbiamo visto da parte sua e di tutto l'Esecutivo alcuna reale volontà di intervenire in modo strutturale e con investimenti massicci nella scuola.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
(Segue GIAGONI.) Che la scuola pubblica non fosse una priorità del Governo lo si era perfettamente capito ben prima della pandemia, ma ora si è voluto veramente dare il meglio di sé con l'indizione di un concorso straordinario che la cara Ministra si è incapricciata di voler portare avanti ugualmente, nonostante le rimostranze di sindacati e parte della sua stessa maggioranza; un concorso che arriva a lezioni già iniziate e che non metterà in cattedra di ruolo insegnanti precari, lo farà invece retroattivamente dal prossimo anno (per chi lo passa), riconoscendo ai vincitori la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal primo settembre corrente anno. Insomma, un ennesimo stress per le scuole, che non porterà ad alcun giovamento nell'immediato. Per non parlare poi della brillante idea sempre dalla Ministra che ha pensato bene che la soluzione degli annosi problemi degli istituti, aggravatisi durante l'emergenza, passi dai banchi monoposto a rotelle, il teatro dell'assurdo insomma, ancor di più se si considera che su 50.000 banchi che dovrebbero arrivare in Sardegna ne sono arrivati soltanto 3000. La Regione, nei limiti delle sue competenze e responsabilità, ha il dovere intervenire ad arginare almeno in parte i disastri legati a questa fallimentare gestione del Governo centrale, deve farlo garantendo alle famiglie e agli insegnanti un continuo monitoraggio a tutto il personale e agli alunni deve farlo garantendo con ogni mezzo l'efficienza l'adeguatezza dei trasporti, affinché tali ambienti non siano probabile luogo di contagio e che tanta giustificata preoccupazione sta suscitando nei genitori. A tal proposito sono ben felice di sapere che il prossimo argomento in discussione, come ha citato prima il collega Piras, sarà proprio la PL inerente lo stanziamento di risorse finanziarie per il servizio di trasporto pubblico. Deve farlo attrezzandosi per garantire nell'infausta eventualità di un nuovo impedimento delle attività scolastiche in presenza, attraverso un sistema di connessione adeguato alle esigenze della didattica a distanza. Vorrei sottolineare inoltre la necessità di intervenire su un aspetto importante, per non dire il più importante vista la sua valenza sociale e umana, che è garantire le figure educative di assistenza alla persona degli alunni con disabilità con ogni mezzo a nostra disposizione, perché il diritto all'istruzione è un diritto di tutti e per tutti che non può essere calpestato da mala gestione o da confusione istituzionale. Buon lavoro Assessore, grazie Presidente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPE (PD). Intervenire fra gli ultimi comporta che spesso si rischia di essere ripetitivi su temi sui quali sono intervenuti i colleghi, per esempio sono molto d'accordo su quanto detto innanzitutto dalla proponente della mozione, la collega Caddeo, che ringrazio, e colleghi a lei vicini perché hanno portato all'attenzione di quest'Aula tanti temi che io condivido. Il rischio è che spesso si trattino temi, succede spesso in quest'Aula, in un momento sbagliato rispetto alle mozioni o meglio non vengono trattati nel momento giusto, nel momento nel quale vengono presentate. Ci sono tantissime mozioni che vengono presentate e poi mai trattate oppure trattate dopo diversi mesi, questa mozione risale al 27 agosto, ed era il momento precedente a quello nel quale la si sarebbe dovuto trattare, cioè l'inizio dall'anno scolastico. I temi che vengono proposti sono temi che ormai andiamo a rincorrere, perché già son già state aperte le scuole, qualcuna aprirà nei prossimi giorni, e questi temi che vengono proposti da parte della collega e di tutti noi con questa mozione sono purtroppo problemi all'ordine del giorno nelle scuole, e quindi siamo tutti al corrente di questo e proviamo a dare il nostro contributo per cercare una soluzione. Gli impegni che vengono chiesti alla Giunta all'interno di questa mozione secondo me sono impegni rispetto ai quali ritengo non ci siano divisioni di sorta in quest'Aula, e evito di dare risposte o di introdurre elementi che possano concorrere a quel teatrino del botta e risposta al quale abbiamo assistito anche oggi oppure nei mesi scorsi, rispetto alla responsabilità del Governo, della Ministra piuttosto che dell'Assessore di turno su ciò che si deve fare e su ciò che non è stato fatto. Anche lei, assessore Biancareddu, a volte ho letto alcune sue dichiarazioni e debbo dirle che mi è venuta la tentazione di rispondere poi ho evitato di cadere nelle polemiche perché credo che l'obiettivo comune di tutti noi debba essere quello di risolvere i problemi. Allora, quelli che sono i quattro punti indicati nel dispositivo di questa mozione io credo che siano delle pietre miliari rispetto alle quali ci dobbiamo muovere noi da subito nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, perché se è vero, per esempio, che è stato iniziato solo in parte lo screening rispetto al monitoraggio del personale scolastico piuttosto che invece degli alunni nelle scuole per evidenziare eventuali casi, è anche vero che non basta mica farlo una sola volta, questo monitoraggio deve essere costante, perché quello era il modo per accertarsi che all'ingresso, in quel passaggio da tanti mesi di assenza dai banchi di scuola all'inizio insomma ci possa essere un controllo, però questo controllo deve essere costante perché poi ovviamente tutte quelle persone, compresi gli alunni frequentano il mondo esterno che non è in lock down come sappiamo. Quindi importante assicurare questo, io sono molto attento, sto aspettando appunto l'intervento dell'assessore Biancareddu in merito per capire come si intenda procedere su questo. È importante stabilire come si intenda procedere rispetto al rafforzamento, è stato fatto un lavoro nella passata legislatura ma va portata avanti, rafforzamento lo abbiamo chiesto con diversi strumenti il rafforzamento delle connessioni internet in tutto il territorio regionale, perché sta già accadendo. In una città della Sardegna è stata messa in quarantena una intera classe scolastica delle superiori e quindi sarà necessario dal 5 di ottobre procedere con la didattica digitale, ecco in casi del genere ci sono come sappiamo dei problemi soprattutto in certe abitazioni, in certi luoghi dove non è facile avere… quindi rischiamo di mettere gli studenti in condizioni di disparità rispetto a questo approccio che vorremmo considerare come un approccio secondario, perché è stato detto invece va assolutamente fatta prevalere la possibilità di potere svolge la didattica diretta a scuola.
Si parla di trasporti, io vedo qua l'Assessore dei trasporti, io credo che mi sembra di capire che approveremo successivamente una legge che ritengo importante, perché potrebbe permettere di evitare quello al quale noi abbiamo assistito in queste settimane, in questi giorni e non vorremmo assistere cioè dei pullman pollaio con assembramenti assurdi che evitiamo a scuola, evitiamo altrove e poi invece non eviteremmo in quel modo, non stiamo evitando nel trasporto scolastico, credo che sia importante anche introdurre il sostegno, non solo al trasporto extra urbano ma anche al trasporto urbano, extraurbano relativo ai Comuni che lo svolgono con gli scuolabus e quindi un sostegno…
PRESIDENTE. Vuole concludere? Trenta secondi, onorevole Meloni, prego.
MELONI GIUSEPPE (PD) …importante ai Comuni. Io direi che non bisogna temere il dibattito dell'Aula, io riesco a comprendere con fatica per quale motivo non si acceda al dibattito in Aula rispetto a temi che noi poniamo e che spesso su questi veniamo considerati come coloro che cercano di approfittare del momento di difficoltà. Invece non è vero, noi siamo propositivi, noi vorremmo introdurre il dibattito, perché il dibattito serve per risolvere i problemi e io credo che voi di questo dovreste farne tesoro e non creare ostacoli come avete…
PRESIDENTE. Grazie onorevole Meloni, grazie mille, Onorevole Manca l'ultimo intervento, prego.
È iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, prima di tutto volevo ringraziare la mia collega che ha posto l'attenzione su un argomento che tutti noi abbiamo dichiarato essere così importante, un argomento urgente, ma io lo faccio, e la ringrazio, non tanto per questa mozione, che ha presentato e che abbiamo presentato, visto che vede le firme anche del nostro Gruppo, il 14 di settembre. Ma lo faccio perché la collega, essendo anche una collega che ho in Commissione, ha posto l'accento su questo grandissimo problema più di tre mesi fa, e l'ha fatto in diversi modi, l'ha fatto chiedendo al Presidente della Commissione di poter portare questo grande e questo importante argomento di carattere regionale nella Commissione competente, nella seconda Commissione e nella Commissione dove appunto si dovrebbero trattare gli argomenti dell'istruzione, della cultura, della formazione e del lavoro. Ma questo lei l'ha fatto tre mesi fa, l'ha fatto in un momento in cui tutta la Sardegna era chiusa, c'era il lock down, c'era il periodo in cui non si sapeva esattamente cosa stesse succedendo, e quindi chiedeva nella massima Istituzione sarda e quindi nella Commissione di poter trattare questo argomento, di chiedere, ha chiesto a gran voce, un confronto tra quelle che potevano essere delle idee dell'opposizione rispetto a quelle della maggioranza. Adesso io ho ascoltato i vari interventi dei Consiglieri, che molte volte hanno espresso il loro disappunto sull'operato del Governo nazionale, e allora io vorrei davvero continuare questo intervento dichiarando che è tutta colpa del Governo, e allora ce la prendiamo tutta la colpa, tutta colpa del Governo nazionale! Detto questo però, visto che è tutta colpa del Governo nazionale, vi si è data e vi si è presentata un'occasione formidabile che avreste dovuto prendere al volo, avreste dovuto sfruttare che è quello di far conoscere ai sardi finalmente qual era l'operato urgente per la risoluzione dei problemi scolastici della Sardegna, quale occasione migliore per poter rappresentare alla Sardegna la soluzione che per tanti anni, l'avete dichiarato anche voi, per tanti anni hanno afflitto il mondo scolastico. E adesso ci siete voi da un anno e mezzo, in un anno e mezzo avete avuto l'occasione di poter risolvere, o iniziare almeno a risolvere, tutti i problemi ma non l'avete fatto. E non lo avete fatto neanche cercando il confronto politico, il confronto! Il confronto che è sempre costruttivo, a me l'hanno insegnato da piccola, le idee, le idee quando sono diverse sono sempre motivo di crescita, quando si ha la possibilità di confrontarsi. Ma questo in questa massima istituzione che è il Consiglio regionale della Regione Sardegna non avviene quasi mai. E allora parliamo di metodo, metodo! Noi non vogliamo avere ragione, noi non vogliamo che le nostre idee e le nostre azioni vengano necessariamente poste in essere, quello che chiediamo e che veramente a gran voce continuiamo a chiedere, è quello di poterci confrontare con voi, è quello di potere insieme costruire e su questo ci trovate assolutamente d'accordo, l'importante è avere un obiettivo comune, che è quello della costruzione, ed è quello del fare non del parlare, ma del fare. E allora parliamo di quello che è stato fatto dopo tre mesi finalmente ieri dopo una nostra ennesima sollecitazione, dopo una nostra ennesima richiesta di poter audire gli Assessori competenti nella Commissione, finalmente è stata convocata la seconda Commissione avente per oggetto scuola, istruzione e quello che noi chiedevamo da tre mesi. Allora, badate bene, che in questa Commissione nessun Assessore si è presentato, nessuno ed erano richiamati l'Assessore all'istruzione, l'Assessore al lavoro e quindi alla formazione e l'Assessore ai trasporti, nessuno dei tre Assessori dopo tre mesi che chiedevamo a gran voce di parlare e di confrontarci politicamente con loro non si è presentato nessuno, però hanno mandato i Direttori che sono stati bravissimi, i dirigenti sono stati bravissimi, hanno espresso quelle che sono tutte le norme tecniche che in questo momento stanno seguendo, ma le conoscevamo già, noi abbiamo ringraziato i dirigenti, sono stati bravissimi, avete dirigenti bravissimi, competenti, efficaci ma noi non volevamo loro, la Commissione è un momento di confronto, di studio, con gli Assessori, una Commissione anche politica dove eravate voi? Va bene l'Assessore ai trasporti non viene mai, per cui è quasi un'utopia averlo.
PRESIDENTE. Può concludere, trenta secondi.
MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie Presidente, per cui dicevo l'Assessore ai trasporti stendiamo un velo pietoso con tutto rispetto, io non ho niente ci mancherebbe contro di lei, ma l'hanno detto anche i miei colleghi, insomma lei è latitante, non c'è proprio. Ma mi stupisce il fatto che non sia venuto l'Assessore all'istruzione, mi stupisce perché era un argomento importante, l'argomento dei trasporti, che oggi tratteremo anche, era fondamentale, fondamentale. Per cui, sì, è tutta colpa del Governo, ma adesso ci siete voi, risolveteli i problemi. In quella che è l'autonomia della Sardegna abbiate il coraggio di prendere le decisioni, le azioni e di portarle avanti, e da parte nostra quando farete questo avrete solamente un plauso.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca. Credo che sia stato presentato un ordine del giorno, io direi che può iniziare ad illustrarlo l'onorevole Mula.
Scusi, onorevole Mula, io darei prima la parola alla Giunta, così anche al termine di questo dibattito che ritengo assolutamente proficuo e ricco di spunti può dare la posizione della Giunta.
Ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
BIANCAREDDU ANDREA (UDC Cambiamo), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Signor Presidente del Consiglio, cari colleghi consiglieri, cari Assessori, dopo questo dibattito mi sono ricordato di una frase di Sant'Agostino, senza essere io in odore di santità, per carità, che ha scritto nel testo "De vera religione", per chi è cattolico, e diceva così: "Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas". Questo perché? Perché ho sentito in ciascuno di voi interventi di coscienza, cioè siete stati onesti intellettualmente perché avete detto le cose come stanno, poi anch'io, come ha detto il collega Meloni, qualche volta intervistato, punzecchiato, do la colpa a uno, all'altro, certo capita, adesso però sono un mese in silenzio stampa, come avrete visto, (…) detto in dialetto. Però, il faro di chi è Assessore della pubblica istruzione, con i limiti che non devono essere un alibi della potestà concorrente, per cui io mi devo sempre muovere nell'ambito di principi generali stabiliti dallo Stato, io devo dare norme di dettaglio, e qualche volta manco quelle. Però, il diritto allo studio che è un diritto costituzionale e che deve essere la mia luce, mi ricordo da quando ero giovane, quando tu cominci a dire in Costituzione che l'istruzione inferiore - la scuola è aperta a tutti intanto - impartita per otto anni è obbligatoria e gratuita, i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dello studio, questo articolo ha un significato che ti rende obbligato intanto ad intervenire a favore delle classi deboli, perché quando noi interveniamo con le borse di studio, col fitto-casa, con i progetti Erasmus, stiamo applicando questo articolo perché mettiamo in condizioni le famiglie chiamiamole non abbienti di poter far studiare i figli e avere la soddisfazione di vedere i laureati come i figli dei grandi, anticamente, possidenti, diciamo dei ricchi. Tante, tante persone adesso di categorie umili dal punto di vista economico, perché poi sono grandi d'animo, arrivano ad essere premiati. Noi a Tempio abbiamo premiato un alunno che non era sicuramente povero, ma è stato premiato nei primi venticinque alunni più bravi d'Italia, casualmente era a Tempio, ma è capitato e quindi ve lo volevo raccontare, e il padre era una persona modesta, è stata una grande soddisfazione. Per il fatto stesso che la scuola debba essere obbligatoria e gratuita, se noi obblighiamo la gente ad andare a scuola, cioè se uno non va lo dovremmo portare con i carabinieri e non gli dovremmo far pagare niente, avete ragione tutti voi che dobbiamo metterlo in condizioni sempre di poterci andare in serenità, a maggior ragione ora. Ed io mi assumo le mie, le nostre responsabilità. Perché, vedete, non bisogna tanto palleggiare la cosa, è un momento oggettivamente difficile, se chi è al Governo fosse al mio posto e io fossi al posto dell'Azzolina, mi sarei trovato male lo stesso. Sicuramente non è stato facile essere Ministro dell'istruzione durante il Covid, cioè non è stato facile per nessuno, neanche per gli Assessori del bilancio, per chi doveva andare a trattare… è un periodo difficile, ma gestire le riaperture scolastiche col Covid è oggettivamente difficile. Quindi, non voglio dire che gli errori si devono fare e sono sempre giustificati, ma voglio dire che comunque saremmo stati tutti in difficoltà, sia perché parlare a giugno di edilizia scolastica per settembre, sempre a proposito dell'interiore del nostro animo, se ne può parlare per verniciare una stanza, per abbattere un tramezzo, per trovare qualche sedia in più, non si possono programmare interventi, chi è stato amministratore sa che anche se gli danno i soldi, prima di vedere un'opera realizzata o una sopraelevazione ci vuole un anno. Il progetto Iscola, e lo dico all'onorevole Lai con fraterna amicizia, continua, l'ultimo bando l'abbiamo chiuso il primo settembre, non solo non l'abbiamo smantellata, ma l'abbiamo trasformata in un servizio dell'Assessorato. Quindi da struttura precaria che deve essere riconfermata ora è diventata con delibera del 30 luglio una direzione dell'Assessorato, quindi adesso quando completeremo l'iter ci sarà un dirigente che sarà preposto a dirigere quell'unità che riguarda un servizio per sempre, non un'unità temporanea. Tra l'altro, detto pubblicamente su tutti i giornali, in quei pochi che mi danno spazio, è stata una scelta intelligente e proficua da parte della precedente Giunta perché se siamo arrivati… una parte li ho spesi io, pochi, il 20 per cento, ma la maggior parte li avete spesi voi con il vostro Presidente e il vostro Assessore, abbiamo messo in circolazione quasi 400 milioni di euro, che per la Regione sarda non sono una barzelletta e continueremo così, perché là facciamo confluire fondi ministeriali, fondi europei, fondi sardi, mettiamo a bando e piano piano facciamo un po' di tutto. Se adesso arriveranno questi altri soldi dall'Europa, è chiaro che col vostro aiuto una buona parte andrà lì, è chiaro che questa è una progettazione a medio-lungo termine, non può essere per domani mattina, però sempre nell'ottica della leale collaborazione se mai inizi mai finisci. Non posso entrare in termini sanitari perché pur essendo figlio di medico non me ne intendo tanto. Adesso vi devo dare alcuni dati che non sono di sinistra e né di destra, ma sono dati che magari servono per la conoscenza di tutti. In ogni caso, siccome avevo preso un appunto, la mozione e il dibattito hanno avuto come comune denominatore il diritto allo studio e alla salute, al di là delle reciproche posizioni e dell'angolo di visuale infine gli obiettivi sono gli stessi. Di conseguenza, non posso che condividere le preoccupazioni di ognuno sul tema, apprezzo l'onestà intellettuale dei più, che già nel documento portato all'attenzione di questa Assemblea hanno riconosciuto che per far ripartire la scuola del mondo occorre - onorevole Caddeo, ho riportato proprio le sue parole, perché se uno le condivide le fa proprie e le copia anche - un enorme lavoro di organizzazione che deve tenere conto di una catena di problemi che va dall'uscita di casa all'entrata a scuola, fino alla gestione dell'uscita da scuola e del rientro. Questa la condividiamo, e poi se dobbiamo fare un ordine del giorno spero che abbiano trasposto anche questo. Un complesso equilibrio tra sicurezza in termini di contenimento del rischio del contagio, benessere socio-emotivo di studenti e lavoratori, qualità dei contesti, dei processi di apprendimento, rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all'istruzione. Vi devo anche raccontare che prima del Covid, forse il ministro era Fioramonti, nelle famose videoconferenze che andavano già di moda, io gli feci presente, ed è un ragionamento che abbiamo fatto anche con l'onorevole Caddeo, che quei parametri dei 400 studenti per le autonomie dei Comuni montani e dei 600 per il resto, non possono essere applicate in Emilia Romagna come in Sardegna, e gli ho fatto anche un esempio, che alcune autonomie scolastiche sarde per arrivare al numero legale di 400 devono ricomprendere quasi undici o tredici comuni, e quindi l'alunno che si trova in uno di quei Paesi dove non c'è il punto di erogazione, Giorgio, deve fare il Tour de France per arrivare a scuola, di mattina e di sera, poi è chiaro che io gli dissi anche che noi vorremmo riaprire questi punti, perché la Sardegna è 24.000 chilometri quadri, con una densità di 67 abitanti per chilometro quadro, tra l'altro in termini di disomogenei, perché in certe zone tipo Bortigiadas abbiamo 10 abitanti per chilometro quadro e poi a Quartu magari la densità cambia, ma questo non facilita perché complica le cose. E allora quando abbiamo fatto il Piano di dimensionamento, il Covid non era arrivato, abbiamo fatto un Piano di dimensionamento quasi acrobatico, perché non abbiamo chiuso nulla, tutti i punti di erogazione in essere li abbiamo lasciati in piedi, poi son d'accordo con l'onorevole Lai che dovremmo aprire ora, sia per il distanziamento, sia per evitare il Tour de France, i punti di erogazione nei piccoli comuni, l'unico problema oggettivo è che se non ci sono insegnanti punto di erogazione non ne apriamo, quindi anche là bisogna convergere, noi e voi, perché possiamo aiutarci reciprocamente, se mettete gli insegnanti noi mettiamo le scuole, però deve essere contestuale la cosa, perché se noi mettiamo le scuole e mancano gli insegnanti i bambini non possono andare. Quindi abbiamo 274 autonomie scolastiche e cinque anche centri di istruzione per gli adulti, che anche questo è un piccolo risultato; li abbiamo mantenuto in piedi e li abbiamo rifinanziati, perché l'istruzione vale per i piccoli ma vale anche per i grandi. Abbiamo speso, come ho detto prima, 3 milioni 800 mila euro per il fitto casa, che è un contributo, lo dice già il nome, non c'è bisogno di spiegarvelo, abbiamo dato 13 mila 600 euro per le borse di studio e abbiamo pagato tutti gli aventi diritto, come sollecitato da qualche vostro collega, cioè tutti quelli che erano in graduatoria ed erano, chiamiamoli idonei, hanno avuto la borsa di studio sulla base dei parametri fissati come voi sapete dal Ministero. Il dato dei banchi lo sapete, è un dato deficitario, spero da Assessore e da padre di famiglia che arrivino, anche se, e non voglio polemizzare, io dissi, onorevole Meloni, all'Azzolina, "prima dei banchi pensate ai trasporti", glielo dissi in Conferenza con Bonaccini, c'era Boccia e quant'altro, gli ho fatto proprio questa battuta, "anche se voi riusciste a comprare i banchi grandi quanto un piatto di spaghetti, il distanziamento sarebbe sempre uguale", perché in una stanza di 50 metri quadri che è il banco sia come questo foglio o che sia di un metro i bambini non ci stanno, quindi le ho detto, "in funzione del risparmio usate nelle aule grandi i vecchi banchi doppi uso singolo, come la matrimoniale, la prendi uso singolo, perché sono un distanziatori naturale, in ogni banco doppio metti un ragazzo, molti hanno fatto così, hanno il distanziamento perché il banco impedisce agli altri di avvicinarsi, e il costo è zero; in qualche caso mi hanno dato retta e in qualche caso no, perché questi banchi li hanno comprati e pare che si siano spesi 800 milioni che, secondo me, potevano essere spesi in qualche altro dei settori in sofferenza. In un'altra videoconferenza abbiamo parlato di quali dovevano essere gli ordini gerarchici per combattere il Covid, il primo era quello di trovare aule più grandi, perché trovando aule più grandi il professore era sempre uno, la laurea era sempre quella, gli alunni erano sempre quelli, la seconda era quella di fare i doppi turni, ma per i doppi turni si pensava già da allora che ci volesse il doppio degli insegnanti, mica si poteva obbligare un insegnante a fare il doppio del lavoro, l'ultima analisi era la famigerata didattica a distanza, che nel periodo del Covid è stata fatta, giocoforza, ma molti pedagogisti, psicologi, insegnanti eccetera hanno detto che non andava bene, e io ho condiviso questa loro critica, intanto perché la didattica a distanza crea disuguaglianze, ci sono famiglie che hanno tre figli, tre camere, tre computer, e un soggiorno dove stanno i genitori, e ognuno si fa la sua lezione in santa pace, ci sono famiglie che hanno una stanza, la nonna a casa, un computer e tre figli, quindi quel principio di eguaglianza dell'articolo 34 va a farsi benedire, ho voluto estremizzare ma comunque ci sono casi così, ci sono famiglie che poi proprio in termini di Internet eccetera sono… oltre il fatto che, come avete detto voi, abbiamo Paesi dove internet non esiste e quindi che tu sia ricco o povero lezioni a distanza non ne fai, però siccome anch'io capisco che la didattica a distanza alla fine… risparmi il pullman, rimane lo stesso insegnante eccetera, per cause di forza maggiore è partita anche qua, e i dati sono questi: 682 punti di erogazione, che vuol dire scuola per scuola, non autonomie scolastiche, hanno solo la didattica in presenza, quindi sostanzialmente per loro non è cambiato niente, evidentemente hanno aule capienti, hanno gli insegnanti e sono in presenza. Le autonomie, invece, intesi come pluralità dei punti di erogazione che hanno solo didattica in presenza sono 72, quindi un quarto delle dei 270. I punti di erogazione invece che adottano sia didattica in presenza che a distanza sono 95, penso adesso a mia figlia che è al liceo a Tempio, alcune classi… le prime le tengono in presenza, le seconde già, se è una classe da 24, 12 a turno vanno a casa a fare didattica a distanza e 12 stanno in Aula, la settimana successiva si rientra, e quindi è un modo di arrangiarsi, di adeguarsi, e comunque per andare avanti, se non ci sono insegnanti, non ci sono spazi, non c'è nulla devi fare così, e stanno andando bene. La didattica blended, che sarebbe mista, sono 85, comunque le autonomie solo con didattica a distanza sono zero, le autonomie sono zero, quindi, insomma, si poteva andar peggio, anche se la didattica a distanza doveva essere l'ultima ratio. Allora, avevamo e abbiamo recuperato qualche soldo, per ricollegarmi alla didattica a distanza e per esaurire la sua prima richiesta nel punto 1, che è intervenire con le connessioni internet, abbiamo recuperato 2 milioni e mezzo che adesso dobbiamo distribuire per implementare, anche se con mie telefonate personali ad alcuni presidi per fare un sondaggio mi hanno detto, e di questo ho preso atto felicemente, che già da prima loro avevano già quasi tutti i computer, addirittura che qualcuno pagava anche la bolletta della connessione internet dietro presentazione dello scontrino, quindi siccome la mia ansia era che qualcuno povero non avesse la possibilità, quasi tutti i presidi mi hanno detto che avevano tutto, quindi questi due milioni e mezzo servono per quei pochi che non hanno, per fargli avere tutta la strumentazione necessaria per sopperire, per adesso, almeno con la didattica a distanza a quelle che sono la mancanza di aule e la mancanza di insegnanti per i doppi turni. Per quanto riguarda la sanità, e questo lo dico per l'onorevole Piu, anche se non mi devo addentrare, io sono solo figlio di medico, risultano 6192 test su 6164 unità di personale; non è uno sbaglio che siano più i test delle persone, perché alcuni test sono stati ripetuti due volte. Allora, di questi 6164 unità 74 sono risultati positivi, il che vuol dire, in valori percentuali, l'1,2 per cento e il 98,8 per cento per converso, quindi 6090, negativi. Sui gel igienizzanti sono stati distribuiti 12.401 litri, quindi in abbondanza, non manca da nessuna parte - e questo l'ha fatto il Governo - e sono state distribuite 4.198.580 mascherine, quindi queste sono arrivate in tempo e ci sono. C'è qualche preside che evidentemente ha il braccino corto e chiede ai ragazzi di portarsela da casa, perché evidentemente vuole che ne rimanga qualcuna in più per il dopo, comunque queste strumentazioni e questi presidi ci sono e ce li hanno tutti.
Sui trasporti c'è il mio collega e non posso che lasciare poi la parola a lui. L'unica cosa che a me un po' mi ha… siccome mi sono trovato una volta e abbiamo parlato di tutto, non me ne avere… questa questione della percentuale di riempimento che, onorevole Piu, io non sono medico, ma a fine luglio il CTS ha detto che doveva essere il 50 per cento. Io mi sono spaventato perché ho detto: "Con il 50 per cento non abbiamo pullman". A fine agosto, quando un po' stava riaffacciandosi il Covid, il CTS ha detto che la capacità era il 75. Il Governo poi, in termini di ragion di Stato, ha arrotondato all'80 e va bene. L'altra cosa che io non ho capito, ma magari Gianfranco Ganau me la spiega, è perché in un tram se ci stai 14 minuti e 59 secondi non ti contagi, se ci stai 15 minuti e mezzo rischi di prenderti il Covid. Io non l'ho capito, però se serve portiamoli anche a venti minuti così facciamo un altro pezzo di strada. Non è la mia materia questa, né i trasporti, né la sanità. Comunque, tornando anche alla nostra competenza, noi abbiamo dato 4 milioni e 400 mila euro per comprare gli scuolabus nuovi ai comuni; abbiamo speso tre milioni e 300 mila euro che oggi, grazie anche a voi, se date quest'altro milione per il trasporto scolastico, fino al 2020 ne usciamo in bellezza, perché ho calcolato che dal 22 partono le vacanze, quindi serviranno per due mesi e mezzo e quindi un milione è sufficiente. Abbiamo finanziato, e questo è importante, i corsi per gli insegnanti di sostegno. Come avrete letto ho ricevuto anche il rettore dell'Università perché ho chiesto che raddoppiassero i posti perché gli insegnanti di sostegno mancano, sono soldi ben investiti perché trovano un lavoro immediatamente, e poi abbiamo stanziato 9 milioni e 800 mila euro che sono i fondi regionali per la disabilità, che sono per gli educatori, per comprare particolari attrezzature didattiche e anche per i trasporti. Adesso, siccome sono già fuori termine e vi ho detto prima una frase in latino, ve ne dico una del Dalai Lama e chiudo. "Lo studio è come la luce che illumina la tenebra dell'ignoranza e la conoscenza che ne risulta è il supremo possesso, perché non potrà esserci tolto neanche dal più abile dei ladri. Lo studio è l'arma che elimina quell'amico che l'ignoranza. È anche il miglior amico che ci guida attraverso tutti i nostri momenti difficili". Grazie per l'attenzione.
PRESIDENTE. Grazie, assessore Biancareddu, anche per la qualità e lo spessore dell'intervento e per la dovizia di particolari con i quali ha riferito della situazione, dello stato e delle condizioni della nostra scuola. Io adesso darei la parola all'onorevole Caddeo se volesse intervenire in termini di replica.
Ha domandato di replicare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Sì brevissimamente, Presidente, per ringraziare, prima di tutto, tutto il Consiglio perché, come avevo previsto, i contributi sono stati numerosi, ricchi e hanno approfondito i temi che una mozione naturalmente elenca e sfiora, e mi fa oltremodo piacere che usciamo da questa seduta con un ordine del giorno che adotta praticamente la mozione che abbiamo presentato e che si arricchisce di alcuni temi che poi abbiamo utilizzato nel dibattito. Grazie onorevole Mula, grazie a tutta la maggioranza che ha contribuito a questo testo. Mi preme anche sottolineare il fatto che discorrendo naturalmente a volte si accenna agli argomenti e poi si dirotta su altri temi, e ce ne è uno che mi sta particolarmente a cuore e che l'onorevole Biancareddu ha in qualche modo ugualmente indicato, ed è quello della povertà che ora in modo particolare affligge numerose famiglie, certamente più di quanto fosse prima del Covid, per cui le chiedo, Assessore, di ricordare questo passo nel momento in cui potremo destinare delle risorse economiche per l'acquisto dei libri di testo, anche nelle scuole medie e secondarie di secondo grado, perché temo che sarà veramente un anno difficile per le famiglie, e ricordiamoci che molti non stanno lavorando, stanno lavorando a regimi veramente molto bassi di reddito, per cui non dimentichiamo questo. E quando ha fatto riferimento alla disabilità vorrei aggiungere l'importanza degli assistenti alla persona, dell'assistenza alla persona. Molti dei disabili che frequentano le istituzioni scolastiche hanno necessità di cure per l'igiene personale. Avevamo stanziato, ricorda Assessore, un milione di euro nell'assestamento di bilancio precedente alla Finanziaria; occorrerà capire se sono sufficienti. Probabilmente occorrerà finanziare un po' di più gli enti locali e le province. Grazie ancora per questo dibattito che, secondo me, fa onore a tutti noi.
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato l'ordine del giorno numero 1. È un ordine del giorno a firma di tutto il Consiglio, è unitario, un ordine del giorno che assorbe di fatto la mozione. Non so se c'è qualcuno che volesse illustrarlo e poi…
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, non sto qui a dilungarmi. Naturalmente credo che i colleghi hanno avuto modo di leggere l'ordine del giorno e credo che oggi, Presidente, la scelta di discutere in quest'Aula di un argomento così importante testimonia che ci avevamo visto giusto, nel senso che oggi abbiamo parlato di un problema che riguarda veramente tutti. Non perché quello che avevano chiesto poi le opposizioni di discutere, di sanità, forse meno importante, ci mancherebbe altro, è solo un argomento rimandato, però parlare dei nostri bambini, dei nostri figli, dei nostri ragazzi, delle problematiche della scuola, questo ordine del giorno e la discussione di oggi non è banale. Non perché gli ordini del giorno sono banali, ma veramente oggi credo che tutte le forze politiche presenti in quest'Aula hanno contribuito per portare all'attenzione di tutti, e quindi credo di aver capito all'unanimità, un ordine del giorno che impegna veramente la Regione a cercare di fare qualcosa anche di più rispetto a quello che si sta facendo, sempre per avere una scuola di eccellenza, e per soprattutto per mettere nelle condizioni i nostri ragazzi di vivere al meglio. Non ultimo vorrei aggiungere che alcune integrazioni che sono state apportate, proposte anche dal Movimento 5 Stelle, e che noi abbiamo ritenuto assolutamente degne e soprattutto importanti da poter essere messe all'interno del testo, credo che le parole dell'Assessore siano state molto confortanti e rassicuranti. Noi invitiamo la Giunta, adesso il Presidente non è presente, a fare anche di più perché quando si parla dei nostri figli probabilmente non diamo mai il massimo, perché se non pensiamo veramente a quello che è la nostra famiglia, i nostri figli, i nostri ragazzi, la nostra scuola, quella che prepara i nostri giovani veramente al mondo del lavoro, credo che noi stiamo qui a discutere del nulla. Quindi io ringrazio veramente voi, colleghi, e credo che oggi abbiamo dato veramente il massimo in termini di impegno, non per noi ma per quelli che ci stanno ascoltando e per quanto riguarda il popolo sardo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Non per tediare l'Aula, ma soltanto perché l'ordine del giorno che giudico molto completo e ringrazio per questo sforzo corale che è stato fatto, per segnalare una problematica che è stata rilevata relativamente al punto 5. Vorrei, se è possibile, sottolineare questo elemento e cioè il fatto che il bonus nidi gratis che sicuramente è un intervento che personalmente ritengo molto valido e con il quale la Giunta regionale ha assegnato 5 milioni e mezzo di euro per la frequenza degli asili nido ai Comuni e attraverso i Comuni alle famiglie, si rivolge esclusivamente però ai servizi socio educativi e quindi ai nidi pubblici o privati convenzionati. Vorrei ricordare che i nidi in Sardegna sono prevalentemente privati, al 90 per cento sono privati, e l'80 per cento di questi non è convenzionato con i Comuni, per cui vorrei, se l'Aula me lo consente, i colleghi me lo consentono, che al punto 5 venisse aggiunta la parola: "dopo ore preziose, rivolto intanto prioritariamente a genitori lavoratori che hanno uno o più figli di età compresa tra i 3 e 36 mesi che usufruiscono di servizi socio educativi" e aggiungere: "pubblici o privati anche non convenzionati per la prima infanzia."
PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, naturalmente per me non ci sono problemi.
PINNA ROSSELLA (PD). Il punto 5 dovrebbe diventare così: "a trasferire ai Comuni le risorse relative al progetto ore preziose, rivolto prioritariamente a genitori lavoratori".
(Interruzione del consigliere Giorgio Oppi)
PINNA ROSSELLA (PD). Non sto aggiungendo niente, sto rileggendo la frase così com'è formulata. Pubblici o privati, anche non convenzionati.
GIAGONI DARIO (LEGA). L'emendamento orale non lo accettiamo.
PRESIDENTE. Scusate, c'è un clima di assoluta collaborazione, c'è la posizione dell'Assessore, io invito il Consiglio a mantenere questa proficuità anche di lavori, rispetto ai quali io mi sentivo dover ringraziare tutti.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Dispiace che su un tema che semplicemente era sfuggito al dibattito e alla collega Caddeo che pure aveva con la sua mozione portato all'attenzione dell'Aula temi che evidentemente erano sfuggiti ai più, e dispiace che appunto il tema sollevato dalla collega Pinna non sia stato considerato degno della stessa attenzione, soprattutto in una seduta in cui mi sembra ormai sia chiaro, l'Aula sia stata in grado di condividere una linea, quella suggerita appunto dalla nostra mozione, all'unanimità probabilmente. Ricordo un fatto legato anche all'applicazione del nostro Regolamento, ogni qualvolta lo ritengano necessario, gli Assessori possono comunicare col Consiglio e trasmettere al Consiglio le informazioni necessarie anche a far sì che il ruolo di questa istituzione venga portato avanti nella maniera più utile possibile. Lo dico perché l'unico fatto irrituale della seduta di oggi, è il fatto che per conoscere nel dettaglio la situazione della scuola in Sardegna oggi, lo si sia dovuto fare attraverso una mozione presentata dalle opposizioni e che peraltro è rimasta in attesa di essere discussa per settimane, settimane che poi sono state sottratte invece al risolvere problemi che probabilmente potevano essere affrontati con un po' d'anticipo. Ecco, per il futuro io chiederei agli Assessori, lo ha fatto oggi l'assessore Biancareddu e gliene do atto, di presentarsi in Consiglio prima che i problemi portino alle conseguenze. In alcuni casi si tratta di cose su cui nessuno di noi ha la bacchetta magica e nessuno di noi pretende che altri ce l'abbiano, la cosa che però non possiamo accettare è che questo Consiglio venga coinvolto solo quando ormai il danno è fatto e dall'urgenza si passi all'emergenza.
Detto questo, la discussione oggi è stata densa e alcuni temi sono rimasti a margine per l'assenza dell'Assessore competente, si tratta dei temi dello screening verso gli insegnanti e verso gli alunni, dei tamponi, il coinvolgimento dei pediatri e dei medici di base, le linee guida regionali che non facciano sì che la palla venga rimbalzata sempre agli ultimi decisori, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e ai sindaci. Questi temi ovviamente non sono di competenza degli Assessori presenti, per cui sarebbe inutile pretendere ora una risposta, sarà però nostra cura portare queste tematiche nella…
PRESIDENTE. L'emendamento proposto dall'onorevole Pinna è stato accettato, quindi lo approviamo così come è emendato.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Voglio tenere questo clima sereno e ringrazio anche gli ultimi interventi dei colleghi della minoranza. Ritiro il mio veto, ci mancherebbe, non per la sostanza, per il contenuto che ha indicato prima la collega di minoranza, però più che altro è il metodo che si è utilizzato.
PRESIDENTE. Va bene, misunderstanding assolutamente risolto, c'è stato un equivoco.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
È stata presentata una legge a firma di tutti i Capigruppo.
Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge della proposta di legge: Implementazione di ulteriori servizi di trasporto pubblico e scolastico al fine di fronteggiare l'emergenza da Covid.19. (211)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 211.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, mi rivolgo direttamente a lei per chiederle un chiarimento. Nel caso in cui dovessimo accorgerci, vale per il futuro ovviamente, di un errore su un testo, qualche secondo prima della votazione, rispetto al metodo usato dalla collega Pinna, quale sarebbe il metodo alternativo da usare…
PRESIDENTE. No, onorevole Zedda, va bene così! Grazie!
È aperta la discussione generale.
Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, semplicemente questo, perché non so esattamente se i treni rientrino nel TPL o meno, però ci sono Comuni dove i ragazzetti salgono sostanzialmente solo ed esclusivamente sul treno, e sul treno ci sono gli stessi problemi che ci sono sui pullman. Ovviamente non so come si possa risolvere e se sia esclusivo, o in prevalenza, ma ci sono Comuni dove per andare a scuola si usa quasi esclusivamente il treno. Quindi se si può trovare il modo di fare qualcosa.
PRESIDENTE. Trasporto pubblico locale è pure il treno.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
È iscritto a parlare il consigliere Cossa Michele. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, va bene la fretta, però un milione di euro da destinare agli enti locali per gli alunni delle scuole dell'infanzia primaria e secondaria significa che stiamo dando 2.652 euro ad ogni Comune.
PRESIDENTE. Solo per l'anno 2020, considerando che ci sono le festività anche natalizie, stiamo parlando solo di questo, e sono peraltro aggiuntivi.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Suggerisco a tutti i colleghi di fare norme appena appena più meditate!
Io voterò a favore perché mi sembra che non si possa bloccare questa legge che ha la sua importanza, è comunque un segnale, ma la fretta non giustifica secondo me iniziative estemporanee.
PRESIDENTE. Si tratta certamente di somme che potrebbero non essere sufficienti, ma sono aggiuntive rispetto a quelle già assegnate regolarmente con il bilancio regionale, esattamente l'integrazione di un milione. Poi ovviamente se ci dovesse essere necessità rinterverremo, però è chiaro, onorevole Cossa.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, io capisco le perplessità dell'onorevole Cossa e in parte sono le mie, non solo per il milione, ma anche per i 2 milioni, la realtà è che il Consiglio regionale oggi sta approvando una legge che arriva in Aula in piena emergenza, senza aver avuto il tempo di un'istruttoria in Commissione che leggi su temi così complessi di solito necessitano. L'unica interlocuzione che abbiamo avuto è quella con l'Assessorato alla cultura e con l'assessorato ai trasporti e il suo direttore generale, però tutto questo ha portato ad un testo, concluso poche ore fa in una Conferenza dei Capigruppo, che di solito non fa queste cose, soprattutto su testi così tecnici. Quello che è certo è che appunto, avendo una situazione ormai di aperta emergenza, cioè le scuole che hanno chiuso le loro lezioni due ore fa oggi hanno consegnato gli alunni nella situazione identica a quella vista in questi giorni, è un tema su cui non possiamo permetterci ulteriori riflessioni, per cui prima stanziamo le risorse e poi la settimana prossima cerchiamo di capire in che modo integrarle o in che modo modificare la norma. Quello che è certo, e vorrei sottolinearlo, è che questo modo di legiferare non è un buon modo di legiferare, per cui io invito tutti, invito i Presidenti di Commissione, invito gli assessori e invito i colleghi di maggioranza a far sì che d'ora in poi su temi così seri e così complicati le Commissioni vedano un coinvolgimento sin dalla prima fase e quindi sin da giorni prima del manifestarsi del problema possano lavorare avendo i dati, avendo le tabelle, avendo i numeri, e quindi anche evitando di dare false aspettative all'esterno.
Oggi non usciamo da qui dicendo "abbiamo risolto il problema dei trasporti", perché non è vero, perché domani potremmo avere altri problemi e dovremo correre ai ripari. La Commissione che si occupa di trasporti occorre che prima o poi inizi a fare il suo lavoro e inizi a mettere in condizione i consiglieri che ne fanno parte, e anche quelli che semplicemente vorrebbero capire meglio e addentrarsi nelle questioni, di poterlo fare, quando serve e non quando ormai è troppo tardi.
PRESIDENTE. Onorevole Agus, perfettamente d'accordo, è un punto di partenza: da questo momento il Consiglio avrà la possibilità di affrontare il tema nelle sedi competenti, magari per affrontare la seconda parte dell'anno scolastico che è quella che cade nel 2021.
È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Molto velocemente, Presidente, perché il tema che ha sollevato l'onorevole Cossa è estremamente puntuale, è quello che abbiamo ribadito come Capigruppo di opposizione anche all'interno della Conferenza dei Capigruppo, cioè noi stiamo ponendo una pezza, come ha detto poc'anzi anche lei, però non abbiamo un'istruttoria adeguata che ci consente di dire che quel milione di euro che stiamo stanziando per i Comuni sia sufficiente, o i 2 milioni di euro che stiamo stanziando per l'ARST siano sufficienti a garantire il trasporto scolastico per tutti i ragazzi, anche perché ad oggi, checché ne dicano gli assessori, non c'è stata una ricognizione puntuale di quanti pullman in più servono per ogni trasporto corsa, non c'è stata una ricognizione esatta di quanto sia il costo di ogni pullman aggiuntivo, non ci sono stati degli elementi fondamentali che pongono l'intero Consiglio, così come ha detto l'onorevole Cossa, nelle condizioni di votare in maniera giusta, nel senso che è sicuramente positivo il fatto che arrivi questa norma e l'approviamo all'unanimità, sicuramente è negativo il fatto che non ci sia stata un'istruttoria. Da questo punto di vista, glielo diciamo in aula, l'ha già detto l'onorevole Agus in precedenza, Presidente, quello che le abbiamo chiesto in Capigruppo, ossia di convocare i Presidenti delle Commissioni e di fare un calendario delle Commissioni consiliari in maniera tale che le Commissioni lavorino per tutta la settimana, credo sia indispensabile. Avete avuto fretta per tutto il mese di agosto nel discutere della riforma sanitaria, poi tutto il mese di settembre invece si è fatto ben poco, quindi da questo punto di vista è un invito a lei, che sicuramente coglierà perché ce l'ha già detto anche in Capigruppo, ed è un invito a tutte le forze politiche presenti in quest'Aula perché all'interno di questo Consiglio regionale si lavori e non si arrivi ogni volta con l'acqua alla gola con le leggi che spuntano di punto in bianco e siamo costretti a dare il "102" perché c'è un'emergenza.
PRESIDENTE. Onorevole Lai, condivido assolutamente il suo intervento, il calendario esiste, sarà mia cura risollecitare anche Presidenti di Commissione perché ci sono anche importanti provvedimenti di legge che devono essere istruiti nel tempo necessario e giustamente non con la fretta e utili al Consiglio per prendere delle posizioni e delle decisioni che siano ponderate e valutate.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Veramente c'eravamo dati un po' di regole quando ci siamo visti in Conferenza dei Capigruppo, quindi non era manco mia intenzione intervenire, però vorrei ricordare ai colleghi che quando noi ci diciamo alcune cose in Conferenza dei Capigruppo sarebbe importante rispettarle le cose che ci siamo detti, e ci siamo detti anche altro, non interveniamo, eccetera, eccetera, perché anche la collega del Movimento 5 Stelle penso che abbia qualcosa da dire, però abbiamo trovato l'accordo per dire che la chiudiamo in questo. E' vero che siamo in ritardo però stiamo andando avanti, e l'onorevole Lai, siccome è sempre un po' distratto e magari vuol mettere sempre il cappello… non vorrei rompere l'idillio da "famiglia del Mulino Bianco", lei ci deve mettere sempre il cappellino per dire che la proposta l'ha fatta lei… l'abbiamo accolta, l'abbiamo valutata, seduta stante abbiamo convocato l'Assessore e il Direttore generale, abbiamo fatto piani in due minuti perché l'argomento meritava, abbiamo trovato la copertura di un milione e adesso invece veniamo a dire che forse il milione non bastava. Va bene, prendiamo l'iniziativa, che mi sembra lodevole, poi avremo tempo e modo per vedere se dobbiamo aggiungere ulteriori risorse.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). La polemica che si sta innescando mi sembra tutta assolutamente fuori luogo. Fermo restando che siamo tutti quanti convinti che le leggi debbano essere istruite secondo un percorso che non può essere questo, stiamo intervenendo in una maniera emergenziale come abbiamo fatto altre volte su un tema che è assolutamente attuale, e tra l'altro mi pare, se non ho capito male, dai dati che ci ha dato l'Assessore che il contributo annuale per il trasporto sia tre milioni e mezzo, quindi anche le preoccupazioni sul fatto se sia congruo o meno un contributo di un milione mi sembrano eccessive, nel senso che per due mesi un milione rispetto ai 3 milioni e mezzo che è lo stanziamento ordinario che la Regione mette a disposizione dei Comuni mi paiono più che sufficienti, e se così non fosse potremmo sempre reintervenire. Quindi io chiuderei qui questo inizio di polemica andando alla votazione di un intervento che, pur in maniera emergenziale, è utile e necessario.
PRESIDENTE. A questo punto metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 4, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo alla votazione finale del testo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 211.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 14 e 53.