Bozza provvisoria
CXCII SEDUTA
Giovedì 10 febbraio 2022
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 11 e 20.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 27 ottobre 2021 (180), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Domenico Gallus, Dario Giagoni, Piero Maieli, Annalisa Mele, Francesco Mura, Maria Laura Orrù e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 10 febbraio 2022.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di mozione
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata la mozione numero 562.
Commemorazione del Giorno del ricordo
PRESIDENTE. Oggi, onorevoli colleghi, 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, una importante ricorrenza istituita nel 2004 dal Parlamento italiano per conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle Foibe e dell'esodo degli oltre 300.000 italiani dalle terre istriane, giuliane e dalmate. Con l'istituzione di tale giornata il Parlamento compiva un atto nobile e significativo, destinato a restituire a questa drammatica pagina della nostra storia recente quella dignità storica e morale a lungo ignorata, rimossa e persino dimenticata. Voglio celebrare, assieme a voi, il Giorno del ricordo unitamente alla Giornata della memoria, la cui recente ricorrenza ci aiuta ancora una volta a non dimenticare lo sterminio degli ebrei e ci fa riflettere sui perversi meccanismi che hanno permesso l'annientamento della coscienza e della dignità umana. L'apertura dei cancelli del Campo di concentramento di Auschwitz ha rilevato al mondo l'orrore dei campi di sterminio. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario", furono le parole di Primo Levi che costituiscono un monito alle generazioni nuove, oggi chiamate a ricordare queste tragedie che hanno colpito il popolo italiano e l'intera Europa. Migliaia furono gli italiani trucidati nelle foibe e tra loro anche tanti nostri conterranei, in particolare minatori giunti da Carbonia per lavorare nelle miniere istriane. In tale drammatico contesto non mancarono anche in Sardegna grandi gesti di solidarietà e reciproco sostegno. In questo senso il piccolo borgo di Fertilia ha rappresentato un sicuro approdo per tanti nostri fratelli italiani, costretti a scappare dalla ferocia della pulizia etnica delle forze di titine decise a cancellare ogni traccia della secolare presenza italiana. Superando non poche difficoltà e pregiudizi, solo in seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla fine della Guerra fredda una paziente quanto coraggiosa opera di ricerca storiografica, condotta anche grazie all'impegno delle associazioni degli esuli, ha consentito di fare piena luce su quanto accaduto e ha contribuito a mantenere viva la memoria che oggi appartiene a ciascuno di noi. La memoria è il più grande patrimonio morale che possiamo lasciare alle nuove generazioni, una ricchezza che abbiamo il dovere di custodire e tramandare. Osserviamo un minuto di silenzio.
(Viene osservato un minuto di silenzio)
Discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge 301/A, la legge di stabilità, e precisamente la discussione e votazione sui singoli articoli.
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati gli emendamenti numero 74 uguale al 463, 75 uguale al 465, 76 uguale al 466, 77 uguale al 467, gli emendamenti numero 48 49 e 68 sono trasferiti al bilancio di previsione 2022-2024, l'emendamento numero 69, il 564 e 499. All'emendamento numero 564 è stato presentato un emendamento all'emendamento, il numero 565.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Schirru, relatore di maggioranza.
SCHIRRU STEFANO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente. All'articolo 1 sugli emendamenti numero 74 e 463 il parere è negativo. Sui 75 e 465 parere negativo. Sui 76 e 466 parere negativo. Sul 77 uguale al 467 parere negativo, mentre gli altri emendamenti all'articolo 1 sono rinviati all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 1 e sugli emendamenti.
È iscritto a parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.
MORICONI CESARE (PD). Grazie, Presidente. Assessore, mi permetta intanto di rivolgerle l'apprezzamento per i termini e i toni del suo ragionamento e del contributo che ha dato alla discussione generale di qualche giorno fa; lo dico sinceramente, l'approccio all'Aula e il rispetto dell'Aula che è racchiusa nel suo ragionamento contribuisce a creare le precondizioni dell'agibilità politica, quella attraverso la quale si costruiscono le soluzioni. Lo dico evidenziando anche la differenza che diamo alla lettura dei fatti sociali, economici e anche delle proposte che sono contenute nel disegno di legge Quando diciamo "ultimi tra gli ultimi" non lo diciamo perché noi siamo coloro i quali devono fare la classifica dei buoni e dei cattivi, noi portiamo dati oggettivi, li mettiamo a disposizione e questi sono, se le tabelle pubblicate da Bankitalia elaborate su dati Istat ci dicono che siamo gli ultimi in termini infrastrutturali su strade, ferrovie, aeroporti, porti e ospedali evidentemente non può essere successo tutto in questi giorni, il problema nasce da lontano e noi abbiamo proposto di riflettere e di ragionare per individuare quelle che sono le criticità e porre rimedio a quelle criticità. Lei ha fatto riferimento alla strategia che c'è nel vostro disegno di legge e dice che c'è frugando negli strumenti del Fondo di sviluppo e coesione, nel FESR, nell'accordo, nel PNRR, e proprio su questo, che poi è tra l'altro anche il tema di questo articolo, che a noi preme evidenziare come dall'esame, non della lentezza della spendita delle risorse, perché ultimi siamo e ultimi rimaniamo, le tabelle le ha pubblicate l'Agenzia della coesione territoriale e sono a disposizione di tutti, andiamocele a vedere, e il dato che ci allarma di più invece è la mancanza del nostro impatto in termini di strategie e di capacità di programmazione, non soltanto di spendita delle risorse. Perché dall'esame più attento delle tabelle che riepilogano la programmazione delle risorse sul PNRR noi evinciamo che i dati sono diversi rispetto a quelli che in maniera esemplificativa stanno nella tabella principale, quella con la quale della Sardegna si dice 1 miliardo e 200, della Calabria si dice 1 miliardo e 400, della Campania 2 miliardi e 800, della Sicilia 3 miliardi e 400, perché aprendo, anche questo fatelo attraverso il sito del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, le tabelle andandole a verificare ci raccontano una storia ben più grave, cioè, tradotto in soldoni, di una Sardegna, di una Regione che è collocata più a sud del Mezzogiorno d'Italia, di un'Isola dimenticata, di una linea, quella dell'alta velocità, che traccia la discriminante della nostra Regione rispetto a tutte le altre regioni d'Italia che hanno l'opportunità, assieme alla Regione Sardegna, della ripartenza, ma ce l'hanno ad una velocità di gran lunga inferiore. Le cifre raccontate su quelle tabelle lì raccontano di oltre 20 miliardi di euro che passano attraverso tutte le altre regioni d'Italia ma non nella Sardegna, e infatti nelle tabelle che noi andiamo a vedere la Regione Sardegna 1 miliardo e 200 di partenza aveva e con 1 miliardo e 200 resta, la Regione Campania 2 miliardi e 891 milioni di partenza, la somma complessiva finale ci dà un dato di 16 miliardi 244 milioni e rotti, con una differenza di 13 miliardi di euro, quei 13 miliardi di euro che stanno nella tratta Napoli-Bari, certo, sono risorse interregionali ma fanno la cifra, sono le risorse della Salerno-Reggio Calabria, sono le risorse della Taranto-Potenza-Battipaglia. La Regione Sicilia, che parte da una cifra di 3 miliardi e 400 milioni arriva a 5 miliardi e 500, con la Messina-Catania-Palermo che conteggia 1 miliardo e 400 milioni. L'esempio lo possiamo fare su tutte le Regioni del Meridione, noi non ci siamo. Questo produrrà una differenza importante, la Sardegna crescerà ma crescerà in maniera molto ma molto più lenta rispetto alle altre regioni, il divario quindi che noi vorremo colmare non lo stiamo andando a colmare, lo stiamo andando ad aumentare, e questo non è frutto della casualità. Ciò che è successo in questi giorni di importante, il Presidente della Regione, lo abbiamo letto attraverso i media, i giornali, ha avviato l'insediamento di quel tavolo tecnico politico che è previsto nel punto 10 dell'accordo, il ritardo dell'avviamento di questo tavolo ha fatto sì che il Governo, nella definizione di quel piano, non contemplasse gli svantaggi strutturali che stanno invece nelle competenze di quel tavolo. E io sono convinto del fatto che non siamo noi che faremo la classifica dei buoni e dei cattivi, abbiamo il dovere però di richiamarci a questi ritardi che producono degli effetti e non è una questione di mancanza di strategia, è una questione che attiene alla responsabilità politica di cui noi ci stiamo facendo carico. Ecco perché, Assessore, noi non stavamo facendo una semplice, una banale graduatoria, noi volevamo intercettare quelle criticità, individuare quei nodi per poterli sciogliere e lavorare per fare in modo che le procedure legislative di cui parlava qualche giorno fa anche il collega Peru e le difficoltà di attuazione dei provvedimenti che il nostro Consiglio adotta e che la stessa Giunta adotta, quando li adotta fossero più efficaci per costruire le soluzioni di cui abbiamo bisogno.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). "Per la prima volta la Sardegna combatterà con forza e decisione mali atavici come lo spopolamento dei territori e l'isolamento. Questa legge di bilancio va a incidere profondamente sul tessuto economico e sociale sardo e coniuga strategie e prospettiva con la capacità di programmazione che da qui in avanti vedrà impegnate istituzioni ed enti locali.
Abbiamo davanti una manovra di stabilità che riveste un ruolo strategico per la ripresa e la crescita della Sardegna, grazie a una serie di misure mirate e al rifinanziamento di quelle ritenute strategiche, andremo a condizionare positivamente le prossime politiche di sviluppo." Ho esaminato più e più volte il disegno di legge della Giunta sforzandomi di trovare quanto annunciato, promesso e direi proclamato, nella relazione politica, nella relazione tecnica e nelle dichiarazioni altisonanti, quelle che ho appena letto, che il Presidente della Giunta ha rilasciato ai microfoni dei giornalisti e che corredano le comunicazioni ufficiali da Palazzo Devoto. Mi sono confrontata con i colleghi, ho letto tutti i documenti trasmessi dai soggetti chiamati ad esprimere il parere in Commissione bilancio, ho ascoltato con attenzione la discussione generale in quest'Aula, in verità per lo più animata dai colleghi che stanno da questa parte dell'emiciclo, e ho ascoltato l'Assessore al bilancio e alla programmazione. Ma sarà certamente un mio limite e per questo chiedo il vostro aiuto, ma io francamente non sono riuscita a trovare ciò che con le parole molto altisonanti, l'ho detto prima, ha dichiarato il Presidente della Giunta. Di quali misure si parla, Presidente, visto che oggi abbiamo il piacere di averla in Aula? A quali strategie e prospettive si riferisce? A quelle, scusate, banalizzazioni contenute nel DEFR approvato martedì dal Consiglio? Questa è una finanziaria che non ha nulla di straordinario, una finanziaria senza vita che prosegue sulla scia dell'ordinarietà, quella che la CGIL regionale chiama "amministrare l'indispensabile" che è la cifra di questa Giunta, insomma niente di nuovo sul fronte occidentale.
È evidente che ci troviamo di fronte a quella che il codice del consumo definirebbe "pratica commerciale scorretta", insomma si tratta di pubblicità ingannevole, Presidente, non sta bene spacciare per vere, informazioni non veritiere. E forse molti Assessori e colleghi consiglieri di maggioranza, l'hanno capito bene, son voluti correre ai ripari prima che fosse troppo tardi, e non parlo soltanto del collega Peru che ha meritato il mio convinto applauso per il suo intervento schietto e diretto, ma anche dello stesso Assessore al bilancio al quale non posso non riconoscere l'onestà intellettuale di aver tentato di ricondurre questa manovra dentro un alveo di relativa ordinarietà, quasi a dire: "Non aspettatevi grandi cose perché il bilancio è rigido e gli spazi di manovra sono limitati al massimo a 200 milioni di euro su un bilancio complessivo di circa 8 miliardi e mezzo". Assessore Fasolino, nessuno di noi si aspetta miracoli, ma abbiamo auspicato almeno una manovra capace di costruire un modello di sviluppo sostenibile che ridia fiducia a tutti i sardi e non ai soliti noti, soprattutto nei confronti dei più giovani, delle donne, delle persone più fragili, cercando di coniugare l'economia dei mercati con quella sociale e adoperandosi affinché si riducano le pesanti disuguaglianze nelle diverse realtà territoriali quali le zone interne, da quelle costiere, dalle aree urbane a quelle montane. Ecco, non sono parole mie, sono parole tratte dal parere del terzo settore della Regione Sardegna. Ci aspettavamo questo, ma questo non c'è, a meno che davvero non si voglia far credere i sardi che per la prima volta la Sardegna combatterà con forza e decisione mali atavici come lo spopolamento dei territori e l'isolamento con il bonus nascita o con poco più di 40 milioni di euro su 8 miliardi e mezzo destinati alle politiche delle aree interne. Eh no signori, verrebbe da dire richiamando la celebre fiaba danese, qui non ci sono sciocchi, incapaci di vedere vestiti cuciti con la stoffa dai poteri straordinari, tutti l'abbiamo capito, l'imperatore è nudo. È che state sprecando una grande opportunità, ve l'ha detto anche il collega Comandini, quella che per la prima volta in quarant'anni consentirebbe di realizzare davvero politiche strategiche con un'enorme mole di risorse aggiuntive che provengono da più fonti, anche, occorre dirlo, grazie alla pandemia, come il PNRR. E voi che fate? Nemmeno una traccia del PNRR nei documenti, nonostante, lo voglio qui ricordare, in più occasioni abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a lavorare insieme a voi, ma è evidente che ritenete di poter fare da soli. Vado a concludere, nella sua relazione di minoranza il collega Cesare Moriconi ha esaminato nel dettaglio, e l'ha ribadito anche stamattina, la capacità di spesa di questa Regione o forse sarebbe più corretto dire l'incapacità di spesa, ha sottolineato la mancanza di analisi e strategia, l'inadeguatezza della programmazione, l'inefficienza e l'inefficacia dei processi attuativi e io aggiungerei l'assenza totale di valutazione dell'impatto delle scelte legislative delle politiche pubbliche. Servono azioni di monitoraggio e strumenti analitici efficaci che sappiano valutare gli esiti dei programmi e degli interventi, che sappiano restituire al legislatore in primis e ai cittadini gli effetti delle scelte politiche, capire se l'intervento è stato efficace, se ha inciso positivamente sul problema. Credo che i cittadini abbiano bisogno di conoscere la verità, per questo mi aspettavo che all'articolo 1 fosse prevista una valutazione ex post degli interventi o per lo meno che ci fossero informazioni quantitative e qualitative utili a valutare le conseguenze che scaturiscono dalla loro attuazione. Allora, anticipando gli articoli 4 e 10 in particolare, servendoci di strumenti empirici e senza dover ricorrere nemmeno ai miracoli, il mio consiglio è quello di iniziare dalle cose più semplici, ad esempio mettere in campo politiche capaci di ridurre le pesanti disuguaglianze tra cittadini delle diverse realtà territoriali restituendo dignità alle comunità private innanzitutto del diritto alle cure, non servono risorse straordinarie o particolari strategie politiche, incominciate da qui, assegnate i medici di medicina generale e i pediatri alle popolazioni delle zone interne e mettete mano allo scempio che si sta consumando negli ospedali sardi.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io capisco il suo imbarazzo, perché sistematicamente lei giustamente richiama le colleghe e i colleghi che circolano per l'Aula e mentre si sta discutendo chiacchierano tra loro disturbando coloro che intervengono. Ora, il Presidente della Regione non viene mai in Consiglio regionale e non è che il giorno in cui viene deve disturbare. C'è la sua sedia, è utile per dimostrare anche a chi ci ascolta e chi ci guarda, così come a nessuno di noi è consentito di girare di banco in banco, se c'è bisogno di una sospensione si chiede una sospensione e fate una riunione perché è meglio, rispetto a dare una dimostrazione di…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, non c'è nessuna distinzione o discriminazione nei confronti di alcun consigliere, se c'è disturbo in Aula intervengo sistematicamente.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Io credo che sia un'occasione irripetibile discutere e approvare una finanziaria, la prima finanziaria politica di questa legislatura e proprio per questo motivo non possiamo permetterci di non entrare nel merito della stessa e proporre quelle soluzioni che già il collega Moriconi, con grande studio e preparazione, ha voluto portare dentro quest'Aula.
Io credo che l'assessore Fasolino da sempre abbia dimostrato grandissima disponibilità per poter interloquire anche con le opposizioni, perché dobbiamo smetterla di pensare che le opposizioni abbiano solo il ruolo strumentale dell'opposizione fine a se stessa, perché così non è, e credo che lo abbiamo dimostrato anche nella legge omnibus che ha preceduto questa legge.
In quella in quella legge c'erano stati degli impegni precisi da parte della Giunta regionale e da parte dell'Assessore e noi ci aspettavamo che su quegli impegni oggi ci fosse una risposta, però siccome siamo molto, molto responsabili, io credo che anche oggi potremmo dare la disponibilità di continuare ad interloquire e a rapportarci con la Giunta e con l'Assessore per vedere se quegli impegni che sono impegni non di provvedimenti puntuali, possano essere mantenuti. Una finanziaria serve per progettare il futuro, Presidente, però prima di progettare il futuro dobbiamo mettere in sicurezza il presente e il presente in questo momento non è messo in sicurezza, mi riferisco soprattutto alla sanità, al sistema sanitario regionale che vede agli apici delle sue articolazioni, mi riferisco ad ARES, ad AREUS, al Capo di Gabinetto dell'Assessore, al direttore dell'Istituto zooprofilattico, delle persone che arrivano da oltre Tirreno. Credo che questo non ci faccia bene, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, perché partiamo da un momento in cui l'intera Commissione sesta della sanità, aveva di fatto sfiduciato la commissaria di AREUS Bettellini a dimostrazione che la Giunta regionale accetta quelle che sono le disposizioni di una Commissione che all'unanimità ha espresso un parere, è stata promossa da commissario a direttore generale. Mi risulta anche che quella attuale direttrice generale abbia nominato, in maniera forse illegittima, un direttore amministrativo che non ha i titoli per poterlo fare. Perché dico questo? Perché voglio mettere in sicurezza il presente, e il presente anche lì abbiamo fatto una risoluzione perché quasi un anno fa il Centro regionale di committenza ha attivato le Convenzioni quadro per le ditte aggiudicatarie di alcuni servizi e ad oggi queste non sono state ancora aggiudicate, nel senso che abbiamo in proroga le ditte precedenti, le imprese precedenti, il 15 di questo mese sono in scadenza e non si capisce come si potrà proseguire, e non si capisce perché non siano state aggiudicate. Forse questo dovrà dircelo l'ANAC o qualche altro organo al di fuori di questo Consiglio regionale. Perché se le commissioni non servono aboliamole, Presidente, perché se le commissioni all'unanimità approvano dei dispositivi e questi dispositivi diventano carta straccia, io credo che le commissioni abbiano finito di poter esercitare il loro ruolo che la legge gli dà. Dico mettiamo in sicurezza il presente, ma come mai un concorso che vede più di 1400 infermieri idonei, espletato con graduatorie pubblicate da più di due mesi, ancora non vede questa graduatoria andare a scorrimento e nessuno di questi infermieri viene chiamato? Forse non abbiamo percezione di quello che sta succedendo negli ospedali sardi, nei pronto soccorso, non ci bastano le inaugurazioni con il taglio dei nastri di strutture che poi non vengono mai aperte. Oggi leggiamo qualcosa su Oristano, davvero sembriamo su "Scherzi a parte", leggiamo di nuovi reparti all'ospedale di Nuoro, l'ospedale di Nuoro sta chiudendo perché non ha personale, non ha medici, non ha infermieri e oggi noi diciamo che stiamo aprendo un ospedale Covid. Con quale nuovo personale? Con le prestazioni aggiuntive? Voi stessi avete detto che quelle non erano più sufficienti a dare le risposte che occorrevano. Io credo che dovremmo tornare, perché purtroppo sei minuti sono pochi, vorrei recuperare almeno i due minuti che i colleghi mi hanno fatto perdere. Io credo che dovremmo tornare su alcuni aspetti che sono importanti in questa legge e mi riferisco allo spopolamento, mi riferisco all'Agenzia Forestas, dobbiamo vedere con molta serietà. Io sono stato il primo presentatore di una legge per lo sblocco del turnover dell'Agenzia Forestas, però credo che quella legge non possa essere esitata con un emendamento, perché se non facciamo le cose perbene poi rischiamo di vedere vanificati tutti i nostri sforzi, lo diceva bene l'onorevole Peru qualche giorno fa. Quindi noi ai nostri funzionari, perché non possiamo prendercela sempre con loro, dobbiamo dare dei dispositivi, dobbiamo approvare dei dispositivi che poi siano in grado di essere messi in atto, altrimenti non ne usciamo. Su Forestas credo che dovremmo fermarci un attimo per verificare bene quello che vogliamo fare, perché assessore Fasolino, quelle risorse che voi avete messo nel testo della legge non sono sufficienti, però io vorrei capire anche cosa significa quando voi dite nel testo "l'assunzione di nuove professionalità di alto livello". Allora, il turn-over significa che i Comuni che avevano dato in concessione i loro terreni nel 1990, dai comuni all'allora Azienda Foreste demaniali e oggi Agenzia Forestas, hanno visto negli anni ridursi in maniera importantissima, con percentuali oltre il 50 per cento, le loro dotazioni lavorative. Ebbene, da quello noi dovremmo ripartire, altrimenti non ci capiamo, perché se voi nel testo scrivete "alte professionalità", quei generici che lavoravano lì e che non lavorano più lì non potranno continuare a lavorare e noi i piccoli paesi continueremo a farli vivere se riusciamo a dargli una speranza di vita nei Comuni dove sono nati, e una speranza può essere questa.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo 1 consente di ampliare almeno la discussione su una serie di vicende che riguardano la Regione Sardegna. Una prima questione è che ci troviamo ormai in fase avanzata della legislatura e dovrebbe essere chiaro a tutti noi, ma anche all'esterno, ai sardi, qual è l'indirizzo, qual è la rotta, quali le cose che sono andate bene e in porto, come provvedimenti, norme, interventi, strategie e quali invece ferme in mezzo al mare, senza possibilità di approdo e quindi da correggere, aiutare, accompagnare. Questo è il vero limite della discussione odierna, interrogati ognuno di noi su qual è l'indirizzo, lo sviluppo, qual è la strategia, qual è la rotta che avete a questo punto dato alla Sardegna per il futuro, nessuno sarebbe in grado di stabilire l'approdo, la direzione. Perché se stiamo alle vicende che hanno caratterizzato questi anni di Governo e anche precedentemente la campagna elettorale, e quindi le promesse e le aspettative rispetto a provvedimenti, leggi e riforme, avete caratterizzato la vostra azione nell'ambito della riforma del sistema sanitario. Si è visto, e sono sotto gli occhi di tutti, le vicende che stanno invece riguardando la sanità, da ultimo ne ha parlato il collega Cocco, in relazione alla difficoltà delle strutture sanitarie e alla fin fine anche l'aver dovuto, giustamente, rinviare l'applicazione della riforma perché siamo stati l'unico caso nel pianeta di coloro che hanno messo mano al sistema sanitario, mettendoli in fibrillazione, durante una pandemia. Il secondo elemento è quello della riforma degli enti locali, anch'essa legge adottata, votata e sciolta come neve al sole dal sole della Corte costituzionale, e quindi anche lì la grande promessa delle Province, della riforma, che poi alla fin fine anche in legge si riduceva semplicemente a un'assenza di risorse per gli enti locali, Comuni e Province, assenza di trasferimento di competenze per essi, assenza di strumenti, personale, per dare gambe agli enti locali e alle Province, si riduceva alla fin fine, anche la riforma, ad una moltiplicazione di posti di sottogoverno, anch'essa non ha prodotto effetti. Il terzo tema che ha caratterizzato la vostra campagna elettorale, ma poi anche le proposte, è il tema dell'urbanistica. Siete riusciti in un oggettivo risultato che era alquanto difficile, in una situazione già drammatica, a mettere al palo e bloccare tutto il sistema dell'edilizia in Sardegna. Siete riusciti a proporre una legge urbanistica totalmente incostituzionale, siete riusciti ad inserire la proroga all'interno di questa legge incostituzionale, tanto da aver sollevato ovviamente l'attenzione della Corte che ha dovuto cassare anche la proroga del Piano Casa, perché inserita lì.
Insomma, delle tre grandi azioni che avrebbero dovuto caratterizzare questa legislatura nessuna delle tre ha determinato dei benefici per i sardi, anzi le tre azioni hanno distrutto la sanità, creato aspettative, illusioni e messo in ulteriore difficoltà il sistema degli enti locali e le Province, e paralizzato il sistema delle imprese nell'ambito dell'edilizia e tutto l'indotto. Un capolavoro che a mettersi d'impegno mattina, sera e notte era difficile realizzare. Per non parlare di tutti i provvedimenti che sono stati anch'essi impugnati con promesse, a seguito poi di ulteriori ritardi, aggravati dagli errori, e che hanno determinato anche in questo caso o l'impugnazione, o la richiesta di impugnazione delle leggi e poi alla fine l'intervento della Corte che ha cassato una serie di provvedimenti. Cioè, di fatto, al di là delle leggi di spesa e di bilancio, alcune variazioni e alcuni debiti fuori bilancio, non c'è traccia di un provvedimento che determini una strategia, una linea di intervento e un futuro sviluppo per la nostra terra, a fronte invece della necessità oggi di una maggiore serietà e maggiore lavoro proprio per i temi che aveva citato sia l'onorevole Moriconi, sia l'assessore Fasolino, per quanto riguarda i fondi ingenti europei che dovrebbero essere programmati e spesi, ma avendo a monte una idea ed una strategia di sviluppo per la nostra isola.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÉ ALMA (M5S). Presidente, ci sono rimasta malissimo. Io chiedo scusa, ma per la prima volta le chiedevo scusa perché intervenivo e avevo il piacere di parlare direttamente con il Presidente della Regione Sardegna, infatti volevo preannunciare questo discorso chiedendole scusa, perché avevo il piacere di interloquire direttamente con lui, ma nel momento in cui inizio a parlare il Presidente è andato via, non c'è, ritorna, non ritorna, va bene, allora parlerò alla sedia vuota del Presidente, come sempre.
Volevo chiedere al Presidente della Regione Sardegna, che oggi abbiamo il piacere di avere qua in Aula, dopo esattamente tre mesi che non lo vedevamo, se aveva contezza della situazione che sta vivendo la Sardegna e il popolo sardo. Volevo chiedere al Presidente della Regione Sardegna, e quindi in questo caso alla sua sedia vuota, se aveva contezza della situazione drammatica della sanità sarda, se aveva contezza della situazione drammatica del mondo del lavoro dei sardi e se aveva contezza della situazione drammatica dei trasporti della Sardegna. E avrei voluto chiedere alla sedia vuota, che è vuota in questo momento, se aveva contezza anche che la Sardegna in questo momento deve forse prendere una posizione convinta, decisa e quindi porre in essere delle azioni, non parole, azioni per quanto riguarda l'energia. E allora alla sedia vuota del Presidente, che ovviamente non c'è, sto parlando io e si sposta, volevo chiedere se la sua visione della ripartenza della Sardegna era racchiuso in questo documento. Perché se la sua visione della ripartenza della Sardegna è racchiuso in questo documento abbiamo notato, abbiamo capito e abbiamo letto tutti che praticamente lui non vede la ripartenza, lui ha una visione statica della Sardegna e del popolo sardo. Perché in questo documento che io sono andata a leggere nei vari articoli non emerge niente, se non quello che è un lavoro ordinario di trascrizione per affrontare tutte le spese correnti e le spese ordinarie della Regione, ma di coraggioso e di programmazione per far sviluppare, per far ripartire la Sardegna non c'è niente. E allora avrei voluto chiedere al Presidente della Regione, quindi alla sua sedia vuota, da quanto tempo è che non va in giro per gli ospedali sardi. Avrei voluto chiedere al Presidente della Regione Sardegna da quanto tempo è che non va negli ospedali di Cagliari, di Sassari, di Oristano, di Nuoro, di Lanusei, di Ozieri, di Ittiri, di San Gavino, quanto tempo è che non mette piede in un plesso ospedaliero, che non sia solo ed esclusivamente per tagliare il nastro di tutto ciò che inaugura e che poi automaticamente rimane chiuso? Quanto tempo è che non lo fa? Avrei voluto chiedere al Presidente della Regione se conosce i numeri di tutti i nostri figli, i nostri giovani, che nel 2020, perché non sono disponibili i dati relativi al 2021, hanno lasciato la nostra terra, giovani dai 25 ai 39 anni, sono 3500 giovani laureati che sono fuggiti dalla Sardegna. E allora avrei voluto chiedere alla sedia vuota e al Presidente della Regione Sardegna se conosce qual era la sua visione programmatica, il suo pensiero per il futuro dei nostri giovani, dei nostri figli, perché qua non emerge assolutamente niente. E allora avrei voluto chiedere anche, sempre alla sua sedia vuota e al Presidente della Regione Sardegna, qual è la sua visione programmatica, strategica per lo sviluppo dei trasporti, non per lo sviluppo, per la costruzione la costruzione delle strade della Sardegna, non c'è scritto niente, non c'è niente, ci sono solo una serie di interventi assolutamente ordinari, ma di programmazione e di sviluppo non ne parla. Non ne parla perché evidentemente non ha idea di come potrebbe ripartire la Sardegna e, l'ha detto poco fa il mio collega Moriconi, ha detto benissimo, ci sono Regioni che hanno presentato dei progetti davvero di sviluppo e di crescita, come la Sicilia e altre regioni del sud, e la Sardegna non è stata in grado di fare niente. Siamo tre anni che lo diciamo! E allora questa scusa della pandemia, dietro la quale noi ci siamo veramente trincerati, diamo tutta la colpa di tutto ciò che succede, della Sardegna che sta crollando, dell'economia che sta crollando, della sanità che è crollata, non che sta crollando, ma è crollata, del lavoro che manca, dei trasporti che non ci sono, diamo tutta la colpa alla pandemia. E al posto di sfruttare l'unica occasione che ci viene data con i fondi del PNRR, non siete stati ancora in grado di presentare niente, se non un tavolo tecnico…
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, io la invito di far rispettare quelle che sono le disposizioni in materia quando affrontiamo le leggi in questo Consiglio regionale. Stiamo parlando dell'articolo 1, o abbiamo riaperto la discussione sulla legge? Perché io di articolo 1 ho sentito il collega Moriconi che ha fatto le considerazioni, però sto sentendo altri interventi che nulla hanno a che vedere con l'articolo 1. Vorrei ricordare a me stesso che stiamo discutendo e parlando dell'articolo 1, degli emendamenti che sono stati presentati all'articolo 1, se dobbiamo riaffrontare la discussione generale per parlare di ospedali, eccetera, perché sembra che questo sia un argomento sensibile solo ad alcuni, io inviterei anche i miei colleghi di parlare di ospedali quando arriverà il momento che parleremo di sanità. Quindi, Presidente, io la invito al rispetto di quella che è la norma di discussione, perché altrimenti riprendiamo nuovamente a discutere e riprendiamo nuovamente la discussione generale della legge.
Discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, riportando la discussione all'articolo 1, credo che sia importante sottolineare il comma 3. Come ricordava il mio collega Moriconi, il cuore di questo articolo, al di là dell'attuazione dei programmi e dei insegnamenti finanziamenti per quanto riguarda le tabelle, è il comma 3, che dice con chiarezza che la Giunta regionale dovrà definire i criteri e le modalità attraverso le quali attribuire le risorse dei programmi di spesa. In queste due righe, in qualche modo, c'è la consapevolezza da parte della Giunta, e c'è la nostra convinzione che diciamo da tempo, che se le cose rimangono così voi fondi strutturali, risorse statali e risorse proprie continuerete a spenderle con grande difficoltà. C'è qualcosa che non funziona. E dire che la responsabilità è solo ed esclusivamente della burocrazia, dopo tre anni, è come nascondersi dietro un dito, non serve più. Non è sufficiente attribuire alla burocrazia la responsabilità di una spesa lenta, come vi ha ricordato la Corte dei conti nell'ultimo report annuale, spendete poco, spendete male, e oltre il 46 per cento delle risorse non vengono spese. E allora credo che il dovere ristabilire i criteri e le modalità non sia oggetto esclusivo della Giunta, per quanto autorevole rappresentata da lei Assessore, ma se vogliamo fare in modo che questa Regione spenda più velocemente e veramente faccia arrivare i soldi nelle tasche delle imprese, nelle tasche di chi ha bisogno, questi criteri, modalità, in qualche modo vengano definiti anche dai portatori di interesse politici, come siamo noi, delle Commissioni competenti, oppure di tutte quelle parti sociali che fin dal primo momento hanno denunciato la totale assenza di confronto. A me farebbe molto comodo lasciarvi andare alla deriva in questa strategia politica che avete messo in campo dal primo momento in cui vi siete seduti su questi scranni, farebbe molto comodo stare sulla riva e vedere lo sfacelo, però no, noi siamo più che altro, come sempre ci ha contraddistinto in questo periodo, molto attenti a dare risposte politiche, a dare risposte organizzative, a dare risposte funzionali a chi ha bisogno nella nostra terra. Non stiamo sull'orlo della riva del fiume, per cui abbiamo continuato e continueremo a darvi suggerimenti e a incalzarvi sulle questioni della finanziaria e sulle questioni della programmazione, perché a noi non va bene vedere che la nostra Isola, come ci è stato ricordato oggi purtroppo, come ci è stato ricordato oggi da maggiori organi di informazione regionali e nazionali, la nostra Isola è agli ultimi posti per quanto riguarda il prodotto interno lordo, per quanto riguarda il gap infrastrutturale col resto delle isole europee e col resto delle Regioni italiane. Perché questo sta portando la vostra programmazione, sta portando a far sì che la Sardegna, come dice l'ottava Relazione della Commissione europea sullo stato delle Regioni europee, la Regione Sardegna si trova intrappolata nel suo sviluppo. Cioè non siamo riusciti a toglierci questo penultimo posto nella crescita dello sviluppo in confronto alle altre Regioni europee. Essere al penultimo posto non ci piace! Noi siamo con voi per cercare di scalare questa classifica, per far sì che anche i dati, quelli veri, i dati veri, reali, no le inaugurazioni, i proclami, i post su Facebook o le conferenze stampa, i dati veri in qualche modo possano riportare la nostra Isola a scalare le posizioni, perché scalare le posizioni significa dare possibilità di sviluppo in risposta a quelli che sono i mali endemici. Perché essere al centoquarantasettesimo posto, su 240, dell'Unione europea, come PIL della Regione, è chiaro che non rappresenta solo un crudo numero, perché questo centoquarantasettesimo posto per gli abitanti di Bitti, per gli abitanti di Villaputzu, per gli abitanti delle zone interne significa avere meno sviluppo e meno opportunità. Allora, Assessore, proprio per rimanere nei termini dell'articolo 1, e nei termini dei criteri e delle modalità, scriviamoli insieme questi criteri e queste modalità, e scriviamoli insieme anche chi ci guarda fuori da quest'Aula e che, sin dal primo momento, ha dato la disponibilità per fare una finanziaria, ma soprattutto una programmazione del futuro che guardi agli ultimi e ci dia la possibilità di non essere ricordati in trappola nel nostro sviluppo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, ho apprezzato molto la replica dell'assessore Fasolino alla discussione generale, mi è sembrata una replica con i piedi per terra e mi sembra essere anche un punto di inizio di un lavoro che questo Consiglio regionale deve fare. Tanto ho apprezzato il suo intervento, quanto poco ho apprezzato invece la lettera che il Presidente della Regione ha scritto e che è stata pubblicata da alcuni giornali online. Non ne ho trovato grande eco in tutta la stampa ad onor del vero, evidentemente la ripetizione sistematica di circostanze non vere sta iniziando a stancare, però nel testo si parla di un grande trionfo, quello legato all'iter in corso della procedura che porterà al riconoscimento in Costituzione dell'insularità, nonostante, e parlo da testimone, perché faccio parte della Commissione presieduta dall'onorevole Cossa, in realtà in quella Commissione spesso si sia sottolineata, non chiamiamola assenza, chiamiamola "presenza non troppo convinta" da parte della Giunta regionale. I risultati che si sono ottenuti, il lavoro fatto sinora, è merito anche della ostinazione con cui il presidente Cossa ha lavorato in questi mesi, glielo abbiamo più volte riconosciuto, crediamo però che non sia utile raccontare una storia a mezzo stampa, se quella storia non ha fondamenti certi. Anche perché sappiamo bene, ce lo dimostra la storia recente, che nei rapporti con lo Stato le formule magiche non hanno mai portato fortuna: vertenza entrate, accordo su sanità e trasporti, accantonamenti, nuova vertenza entrate, ogni anno c'è un nuovo modo per rivendicare qualcosa, e poi a conti fatti non abbiamo i soldi se non per pagare gli stipendi, pagare la sanità e le poche leggi di settore rimaste in funzione. Il rischio è che una Regione debole, domani, nel tavolo della trattativa, sia debole e magari vada via con meno soldi, con meno risorse, con meno diritti di quelli che aveva, e sia convinta anche di aver incassato qualcosa. Le cifre di cui abbiamo parlato ieri - 8,5 miliardi la legge finanziaria, 4,1 (ma saranno 4,5) dei quali riservati alla sanità - ci fanno capire che non servono formule magiche, ci serve entrare nell'ordine di idee che, o rivediamo quel rapporto con lo Stato - che dice, in soldoni, le entrate sono cosa vostra ma con quelle dovete pagare la sanità -, o lo rivediamo ai sensi dei nuovi costi della sanità, quelli che non potevamo conoscere quindici anni fa ma che stanno visibilmente aumentando, perché la sanità oggi è cosa ben diversa di quella che era vent'anni fa. O mettiamo mano a quel tema, oppure tra poco il nostro bilancio sarà un bilancio in passivo, saremo una grande ASL che potrà al massimo pagare qualche stipendio, perché questo stiamo diventando. Anche per questo ieri i toni sono stati estremamente costruttivi, perché discutere di come spendere una massa manovrabile ridicola è qualcosa che probabilmente non è nemmeno consona al ruolo che dovrebbe avere quest'Aula, io poi, anche per questo motivo, non condivido l'idea di rimandare a una successiva legge la discussione che possiamo fare oggi. Gli assestamenti di bilancio e le variazioni di bilancio sono qualcosa di obbligato, perché sappiamo che durante il corso dell'anno quando ci si rende conto di avere risorse queste risorse devono subito essere messe in gioco, non ritengo però sia giusto rimandare la discussione in toto, perché è quello che stiamo facendo in questa fase, cioè il Consiglio regionale, incapace di prendere una decisione e di fare sintesi, decide di rinviare le discussioni perché occorre approvare una finanziaria, e sappiamo bene che i tempi per la discussione di oltre 600 emendamenti, molti dei quali ovviamente, non è uno scandalo, è sempre avvenuto e nelle finanziarie ci entra sempre un po' di tutto, ci sono i macro temi che riguardano tutta la Sardegna e poi c'è anche la circostanza puntuale e concreta, che magari riguarda solo un singolo Comune, in alcuni casi sono porcate in altri si tratta semplicemente di politiche territoriali che meritano anche la loro discussione in Aula. In questo caso non sarà possibile fare né l'uno né l'altro, perché sappiamo bene che si rischia seriamente di superare i tre mesi di esercizio provvisorio. Questo per dire che non credo che il Consiglio che oggi non riesce a trovare sintesi per discutere le singole vicende, nei prossimi due mesi diventi improvvisamente saggio e possa invece celermente prendere una linea univoca riguardo tutti i temi che invece oggi sono bypassati.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti.
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 74, uguale al numero 463, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 75, uguale al numero 465, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 76, uguale al numero 466, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 77, uguale al numero 467, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione il testo dell'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo ora gli emendamenti aggiuntivi.
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 69, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 564
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il testo dell'emendamento non è chiaro, o meglio è chiaro l'intento, però per chi deve approvare o non approvare questo testo la stesura non è adeguata a consentirci la comprensione piena. Se la Giunta potesse esplicitare meglio….
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Sull'emendamento numero 564, e poi sull'emendamento all'emendamento numero 565 che in qualche maniera chiarisce quello che è il "564".
L'emendamento numero 564 è un debito fuori bilancio, che non viene dichiarato come debito fuori bilancio: è sufficiente leggere il testo dell'emendamento per capire, "è autorizzata per l'anno 2022 la spesa complessiva di euro… - e continua - "inerenti ad attività già avviate e in via di completamento, rivolte alla salvaguardia a tutela di servizi istituzionali essenziali". Cosa significa già avviate è in via di completamento? Cos'è questo se non un debito fuori bilancio? E poi è chiarito in qualche maniera dalla dall'emendamento all'emendamento numero 565, che vi chiediamo di dispiegare meglio.
Nel corso della discussione generale io, se qualcuno lo ricorda, chiedevo se ci fossero delle situazioni come questa; allora, che venga chiarita una volta per tutte: diciamo chiaramente che si tratta di un debito fuori bilancio, e caso strano è per le stesse questioni che hanno impegnato con legge questo Consiglio regionale a dicembre dello scorso anno, con l'approvazione di una legge ad hoc sui debiti fuori bilancio. La mia domanda è, ancora una volta: è terminata questa storia dei debiti fuori bilancio che puntualmente debbono essere approvati da quest'Aula sulle stesse cose? Pare che ci sia un uno stato confusionale ben evidente, perché immagino che queste spese "per il completamento di attività rivolte alla salvaguardia e tutela dei servizi istituzionali essenziali", ritengo siano, se non ho capito male leggendo anche la missione, i programmi e il titolo, siano le solite attività di vigilanza, eccetera. Ecco, è terminata questa vicenda dei debiti fuori bilancio che puntualmente devono essere riconosciuti, che non si capisce per quale motivo non vengono previsti nel loro stanziamento esatto? Questa è una domanda alla quale dovrebbe rispondere l'Assessore agli enti locali, che non è presente, lo faranno gli altri, immagino.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi sono iscritto come gli altri colleghi proprio per avere dei chiarimenti, perché solitamente i debiti fuori bilancio dovrebbero essere accompagnati da una relazione che metta nelle condizioni ognuno di noi di conoscere la natura del debito, il perché ci troviamo oggi a pagare in relazione a vicende del passato, o in essere come diceva il collega Meloni, e quindi una richiesta di chiarimento sul perché. Non vorrei fosse ancora legato a quella vicenda dell'Assessorato agli enti locali: vi ricordate il macro debito fuori bilancio perché per un'intera gestione dell'Assessorato agli enti locali si di me si era dimenticato di fare le procedure in base alla legge per quanto riguarda acquisti e via dicendo? Pensavamo che quella follia avesse un termine con quella vicenda, che di fatto garantiva risorse con un debito fuori bilancio per l'intera azione dell'intero Assessorato per un intero anno di gestione economico-finanziaria. Su questo vorremmo avere dei chiarimenti, perché qua parliamo di 7 milioni di euro, 9 milioni e 100 mila è la cifra citata in un altro passaggio, 12 milioni poi per gli anni successivi 2022 e 2023: vorremmo avere un chiarimento sulla natura del debito, da chi è stato prodotto, a chi andranno queste risorse, per che cosa, e quindi avere una certezza nel votare con coscienza a favore o contro, ma avendo una chiarezza su che cosa si sta andando a votare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico Della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. In questo momento non c'è l'Assessore competente, però sono arrivati dall'Assessore competente agli enti locali queste richieste per il completamento dei servizi essenziali, quindi ci è stata richiesta questa cifra e noi li abbiamo concesso queste cifre richieste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Assessore, però non ci ha spiegato praticamente niente, e sarebbe bello capire. Capisco che lei non abbia la possibilità di poter parlare per conto dell'Assessore degli enti locali, che puntualmente manca, però vorrei capire anche cosa significa "spese essenziali", cioè quali sono. Visto che lei le ha chiamate "spese essenziali", mi faccia un esempio delle spese essenziali.
Vorrei leggere che cosa c'è scritto in questo emendamento, vorrei leggerlo perché i sardi devono anche sapere che cosa ci arriva, perché quando noi leggiamo gli emendamenti poi bisogna anche tradurre ciò che c'è scritto per capire che cosa stiamo votando. Allora lo vorrei leggere questo emendamento. Comma 3 bis: "È autorizzata per l'anno 2022 la spesa complessiva di 768.836,74 euro inerenti ad attività già avviate e in via di completamento rivolte alla salvaguardia e tutela di servizi istituzionali essenziali", ecco, io vorrei sapere questo chi è che leggendo questo capisce esattamente quali sono queste spese. Poi continua, "tenuto conto della natura essenziale dei servizi" - e io, ripeto, vorrei sapere che cosa si intende per essenziali, perché la parola "essenziale" ha un valore e un significato - "in quanto destinati a garantire la sicurezza oltre che il funzionamento ordinario degli uffici regionali, sia dall'obbligo di legge di aderire alle convenzioni stipulate dai soggetti aggregatori (Centrale regionale di committenza) per l'approvvigionamento di beni e servizi dagli stessi messi a disposizione, si rende necessario stanziare sui capitoli attribuiti le somme di 6.668, di 13.881, di 20.910, di 6090, di 64.599, di 10.334 e di 2440", per cui voi menzionate degli importi ben precisi, e allora, Assessore, visto che manca il suo collega, io le chiederei una grande…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca, il tempo sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Per dichiarare il voto contrario del Gruppo di LEU e per chiedere il voto elettronico sull'emendamento numero 564, anche perché, io capisco l'imbarazzo dell'assessore Fasolino, però ci ritroviamo di nuovo di fronte ad un debito fuori bilancio, così come è stato annunciato dal collega Meloni, anche perché altrimenti non si spiegherebbe il perché si stanziano 768.836 euro per attività già avviate. Cioè noi non stiamo discutendo di iniziative da fare, da avviare, di opere da completare, stiamo discutendo di servizi già avviati, e, considerando anche il fatto che l'assessore Sanna non si è presentato in aula neanche per spiegare questo emendamento, naturalmente non può chiedere ai consiglieri regionali - io credo anche il consiglieri regionali di maggioranza, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole - di avallare una situazione del genere, perché sta diventando un metodo di lavoro, e a noi il metodo di lavoro per il quale si chiedono risorse al Consiglio regionale per attività già avviate, non sapendo programmare ad inizio anno o quando si sta assumendo l'impegno, sinceramente non piace. Continuiamo a ribadire che è un metodo davvero scorretto presentare emendamenti di questo tipo alla finanziaria regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Intanto l'emendamento numero 564, poi abbiamo anche il numero 565 che un aggiuntivo, per il quale stamattina noi abbiamo chiesto anche spiegazioni, che ci sono state ci sono state fornite dagli uffici e sono delle spiegazioni di tipo tecnico. Io chiederei, se è possibile, visto che stanno chiedendo anche delle delucidazioni, una sospensione di due minuti in Aula per dar modo anche agli uffici di rendere edotti quello che… anche il Presidente di Commissione, per poter spiegare tecnicamente, perché è un fatto tecnico. Perché, Presidente, noi a fine della seduta voteremo quell'ordine del giorno che io ho presentato che riporta alla responsabilità, non solo politica ma soprattutto di parte tecnica, quando questo Consiglio regionale approva delle leggi che trovano difficile applicazione da parte degli uffici. Allora, siccome la macchina amministrativa appena appena la conosciamo, il perdurare di questa copertura che va avanti negli anni non è imputabile sicuramente alla parte politica, che dovrebbe sì vigilare ma io vorrei capire i funzionari come fanno ad avallare una scelta politica, chiamiamola così, e perpetrare ancora questo debito fuori bilancio? Perché stiamo parlando di anni. Questo per dire che la spiegazione che ci è stata data stamattina, e per la quale noi chiediamo una sospensione di due minuti, in modo che noi riporteremo all'Aula, sembra che sia una spiegazione di tipo tecnico, cioè non è una scelta politica di continuare…. Abbiamo capito i servizi essenziali quali sono, portierato e guardiania, non è che uno si sta mettendo i soldi in tasca, però vorremmo capire anche noi il meccanismo per il quale questo continua ad andare avanti negli anni e non trova una copertura di tipo tecnico e l'Aula deve affrontare un ragionamento di dargli copertura, diciamo, politica. Quindi, Presidente, chiedo due minuti di sospensione per confrontarci con gli uffici.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). A me dispiace, noi abbiamo lavorato questi giorni per cercare una convergenza, abbiamo esaminato un po' tutti gli argomenti, e improvvisamente il fatto che ci venga dato all'ultimo momento…. poteva essere oggetto di discussione, e in quella discussione che abbiamo avuto avremmo affrontato questo problema e lo avremmo probabilmente risolto. Dire adesso, quindi posponendo ma facendo caos, perché noi abbiamo stabilito una tempistica, abbiamo detto "partiamo alle 10", ma alle 11 non siamo voluti partire, "terminiamo una alle 13, riprendiamo alle 16 e finiamo alle 20", e poi abbiamo detto i giorni e le ore che dobbiamo lavorare, quindi ritengo corretto, secondo il mio punto di vista, non facciamo i due minuti, non servono a niente, abbiamo lavorato inutilmente stamattina se noi facciamo prendiamo i due minuti, due minuti vuol dire tre quarti d'ora quindi superiamo anche il limite che avevamo stabilito, ritengo invece se si può posporre questo argomento successivamente probabilmente avremmo il tempo, negli incontri che facciamo, discussioni che facciamo di valutarlo attentamente e arrivare a una conclusione. Fare sospensive che non servono adesso, noi facciamo la sospensiva e poi dobbiamo andare via e siamo già arrivati alla una. Non abbiamo ottemperato agli impegni che abbiamo assunto ieri. Quindi posposizione a un articolo successivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ha preceduto l'onorevole Oppi noi abbiamo bisogno non di un chiarimento da parte degli Uffici del Consiglio regionale…
(Interruzioni del consigliere Francesco Mula)
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …ma non ne capisci nulla di debiti fuori bilancio e parli… la cosa è si sospenda questo argomento e questi due emendamenti, il 565 e quello al quale è agganciato in attesa che gli Uffici competenti, cioè dell'Assessorato agli enti locali, relazionino non gli Uffici del Consiglio regionale, quelli che hanno prodotto il debito, che l'hanno generato, relazionino circa il perché il debito sia stato generato e prodotto. Perché non è un debito fuori bilancio generato da una sentenza passata in giudicato degli anni…
PRESIDENTE. Però, onorevole Zedda, per chiarire dopodiché si può fare tutto, questo non è un debito fuori bilancio, è una disposizione che è tesa a evitare la formazione di debito fuori bilancio, stiamo andando nella direzione opposta. Cioè possiamo parlare di tutto e mi accusano di consentire la massima libertà, però inquadriamo il problema: non è un debito fuori bilancio, ma è una disposizione che serve a evitare il formarsi di debiti fuori bilancio, stiamo andando nella direzione opposta. Poi possiamo decidere di fare tutto, però riportiamo le cose secondo correttezza e verità ma anche per dare un elemento di chiarezza.
Discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Intanto le parole che leggo, e leggo il testo del 565 la prima riga: riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell'articolo, successivamente autorizzazione di spesa non rientrante tra i debiti fuori bilancio di cui all'articolo… il tema è che io lo capisco benissimo che si sta sanando prima che il debito fuori bilancio sia generato la vicenda dal mancato impegno di spesa…
PRESIDENTE. Per capire cosa sta leggendo?
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …il 565…
PRESIDENTE. No è un altro! Io sto parlando di 564, il 564, stiamo parlando del 564 onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, il 564 è strettamente connesso al 565, tant'è vero che…
PRESIDENTE. Diamo la parola Assessore così ci spiega…
Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Allora sono due cose diverse, una cosa è il 564 e una cosa 565 e se volete vi spiego entrambi. Per quanto riguarda il 564, come ho già detto è: a completamento di alcuni servizi aggiuntivi già iniziati l'Assessorato ci ha, proprio per evitare di incorrere in quello che è successo nei mesi precedenti, ci ha chiesto una maggior copertura per alcuni servizi istituzionali essenziali che sono vigilanza, telefonia, assicurazione beni mobili Ras, locazioni, manutenzioni impianti elettrici queste sono le voci che vanno a rimpinguare questi capitoli. Questi sono gli importi vanno a rimpinguare questi capitoli, e questo è il 564, proprio per evitare che succeda quello che era successo in passato. Ci siamo seduti abbiamo detto per evitare che succeda facciamo bene tutte le valutazioni di quelli che sono i servizi e quindi abbiamo rimpinguato questi capitoli.
Il 565: i debiti fuori bilancio che invece sono oggetto di quello che è successo nei mesi precedenti, per il 2024 non potevamo dare una copertura certa, perché non ce l'avevamo, allora questo emendamento serve per dare, perché si è deciso col MEF in accordo col MEF, di dare una copertura certa al 2024 con un'entrata certa che abbiamo accertato. Questa è la spiegazione dei due emendamenti. il 565 è proprio tecnico, si è fatto un accordo con il MEF per stabilire con quale copertura accertata potevamo coprire il 2024 relativo al debito fuori bilancio, perché era già coperto ma ancora non l'avevamo accertata, perché era relativa al 2024.
PRESDINTE. Mi sembra chiaro. Emendamento 565 chi è favorevole chi, è contrario chi si astiene… voto elettronico… 565.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 565.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 564.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 564.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Vorrei approfittare della presenza anche del Presidente Christian Solinas per rappresentare un problema che è serio riguardo ai medici di base e ai pediatri di base, siccome era stato in autotutela…
PRESIDENTE. No però, onorevole Cocco, faccia un intervento sull'ordine dei lavori,
COCCO DANIELE (LEU). Questa è una cosa importantissima.
PRESIDENTE. Ho capito, glielo dirà dopo. Se deve intervenire sull'ordine dei lavori può farlo.
COCCO DANIELE (LEU). Lo dico dopo quando?... va bene, quando interverrò su un emendamento
PRESIDENTE. Benissimo. Emendamento numero 499.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Io richiamo l'attenzione dell'Aula e della Giunta rispetto a questo emendamento, perché questo emendamento va a correggere un errore che è stato sostanzialmente commesso nella legge omnibus e, in particolare, all'articolo 1 comma 6, e mi riferisco a tutte quelle situazioni di indennizzo rispetto ai danni derivanti dagli incendi che non hanno interessato il Montiferru bensì tutto il resto durante la scorsa stagione estiva, e nel comma 6 dell'articolo 1 quest'Aula ha legiferato in questo modo: "al fine di fronteggiare i danni derivanti dagli incendi divampati durante la stagione estiva nei territori non ricompresi nelle disposizioni", quindi extra Montiferru, " e già segnalati alla Regione dalle rispettive amministrazioni comunali"; ecco, "e già segnalati alla Regione dalle rispettive amministrazioni comunali" cosa significa? Non mi risulta che ci sia stato un avviso per segnalare un incendio. Cosa significa segnalare un incendio? Un incendio è segnalato nel momento in cui c'è un COC, nel momento in cui interviene per esempio la Protezione civile. Siccome a dicembre sono state ripartite risorse sulla scorta di questa legge, io conosco situazioni di danni ingenti in territori comunali nei quali è intervenuta la Protezione civile con Canadair e non è stato possibile accedere a nessun tipo di (…) da parte delle attività coinvolte, perché non è stato… il Comune che cosa doveva segnalare esattamente dopo avere aperto un COC e dopo aver chiesto e ottenuto l'intervento della Protezione civile? Allora stiamo attenti quando facciamo le leggi e abbiamo l'occasione per modificare questa assurdità, che è contenuta in quella legge. Quindi vi invito a guardare con attenzione a questo emendamento e ad accoglierlo. Grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, io a una analisi maggiore… purtroppo l'emendamento è inammissibile, abbiamo reso inammissibili tutti gli emendamenti normativi e questo è sfuggito, e quindi purtroppo sono costretto a usare un unico metro per tutti, pur comprendendo e apprezzando il senso del suo emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Per fare una semplice considerazione alla luce delle cose dette dal collega, che comunque sono state oggetto di riflessione. Noi riteniamo che dal punto di vista tecnico non sia accoglibile, come ha detto il Presidente, però c'è l'impegno da parte della maggioranza di poterlo inserire nel prossimo strumento che è già all'attenzione, ci mancherebbe, perché è meritevole.
PRESIDENTE. Assolutamente si, è solamente per avere un unico metro sull'impostazione che ho dato alla finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Prendo atto appunto della inammissibilità tecnica e prendo atto anche dell'impegno da parte della maggioranza e quindi immagino che nel prossimo provvedimento che andremo a portare all'attenzione di quest'Aula verrà preso in considerazione, perché mi sembra un atto dovuto. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 a cui sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Schirru, relatore di maggioranza.
SCHIRRU STEFANO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Articolo 2; gli emendamenti dal numero 78 al numero 90 hanno parere negativo, dal 235 al numero 8 rinvio all'Aula, sul numero 17 invito al ritiro, il 19 è rinviato all'Aula. Sugli emendamenti numero 20, 28, 29 e 32 c'è un invito al ritiro. L'emendamento numero 36 è rinviato all'Aula, sui numeri 37 e 46 c'è un invito al ritiro, il 47 è rinviato all'Aula, sui 59 e 60 c'è un invito al ritiro, il 61è rinviato all'Aula, sui 173 e 176 c'è un invito al ritiro, dal 184, 202, 204, 205 rinvio all'Aula, 206 invito al ritiro, 208, 209 e 231 rinvio all'Aula, 285 invito al ritiro, 368, 453, 492 e 498 rinvio all'Aula, sul 514 invito al ritiro, il 516 rinviato all'Aula, il 529 rinviato all'Aula, sul 546 invito al ritiro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Satta Gian Franco. Ne ha facoltà.
GIAN FRANCO SATTA (Progressisti). Grazie, Presidente. L'articolo 2 riguarda lo stanziamento in favore degli enti locali. Il fondo previsto per l'anno 2022 sostanzialmente conferma le cifre degli anni precedenti e quindi 484 milioni 700 mila euro a favore dei comuni, 65 milioni a favore delle Unioni dei comuni e 1 milione 400 mila euro a favore della Città metropolitana di Cagliari. Occorre però sottolineare che, rispetto allo stanziamento storico in favore dei comuni viene sottratta una cifra ravvisabile in 1 milione di euro a favore degli enti locali, destinata, questa somma, a favore delle associazioni dei comuni per quanto riguarda l'attuazione della programmazione territoriale, quindi per il servizio associato in riferimento a quell'azione che riguarda i progetti di sviluppo in favore degli enti locali. In questo caso i comuni ovviamente hanno un saldo negativo di 1 milione di euro. Pongo l'attenzione su questo aspetto perché in considerazione dei rincari, vedi l'energia elettrica che i comuni dovranno sopportare per quanto riguarda i servizi indivisibili, trovano una minore copertura rispetto a quelle che sono le spese, quindi in considerazione di questo fatto è necessario magari valutare la possibilità, e alcuni emendamenti vanno in quella direzione, per incrementare il Fondo unico degli enti locali. Altro aspetto che corre sottolineare è, Assessore, noi, voi avete votato una legge regionale, la numero 7 del 2021, che istituisce nuovi enti, Città metropolitana di Sassari, le province eccetera, non si evince da questo stanziamento e da questa disposizione che si vuole dare attuazione a questa legge, benché sia una legge impugnata vogliamo capire qual è l'idea politica di organizzazione degli enti locali e sovra territoriali di questa Regione rispetto anche a quella impostazione che voi stessi avete promosso in quest'Aula e che non trova riscontro nell'articolo 2. Occorre sottolineare anche un altro aspetto, che destinate 835 mila euro per le finalità di cui alla legge 7 del 2021 sulla riforma dell'assetto della Regione ma non si danno indicazioni certamente in merito alla spesa, né nel testo né tantomeno nella relazione, vorrei capire dall'Assessore qual è il motivo della destinazione di queste risorse, visto anche che la legge stessa è stata impugnata dalla Corte costituzionale. Niente trova allocazione nelle disposizione all'articolo 2 per quanto riguarda la Città metropolitana di Sassari, che è stata annunciata e anche portata all'attenzione oggi degli enti che sono la provincia, il comune eccetera, che avrebbero dovuto organizzarsi per mettere in piedi il nuovo ente sovra comunale, non si trovano stanziamenti in questo articolo 2 quindi è evidente che è cambiata la strategia politica da parte di questa maggioranza o è venuto meno il disegno di impostazione della riforma degli enti locali. Grazie.
PRESIDENTE. Sospendiamo i lavori e riprendiamo alle ore 16, come da accordi, io sono solito rispettare gli accordi, invito naturalmente tutti i colleghi consiglieri, me stesso per primo, a rispettare la puntualità questo come pomeriggio alle ore 16. Chi lo ricordasse, portare l'iPad o il telefonino con l'applicazione. La seduta è tolta, il Consiglio è convocato per questo pomeriggio alle ore 16. Massima puntualità, grazie.
La seduta è tolta alle ore 13 e 12.