CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 96
SOLINAS Alessandro – MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI sul complesso archeologico di Mont’e Prama.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– il Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), all’articolo 118, comma 1, sancisce che “Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali, anche con il concorso delle università e di altri soggetti pubblici e privati, realizzano; promuovono e sostengono, anche congiuntamente, ricerche, studi ed altre attività conoscitive aventi ad oggetto il patrimonio culturale”;
– il medesimo Codice, all’articolo 88, comma 1, specifica espressamente che “le ricerche archeologiche […] in qualunque parte del territorio nazionale sono riservate al Ministero”, il quale, ai sensi del successivo articolo 89, “può dare in concessione a soggetti pubblici o privati l’esecuzione delle ricerche”;
– la legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 “Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura”, all’articolo 4 prevede tra i compiti della Regione che la stessa:
– promuova e coordini “progetti per la valorizzazione dei beni culturali, l’organizzazione delle connesse attività, l’allargamento delle capacità e delle competenze di fruizione culturale”;
– promuova “la ricerca di soluzioni innovative per il coordinamento e la qualità della gestione del patrimonio e dell’offerta culturale sul territorio”;
– curi “lo sviluppo e l’inserimento delle attività e dei servizi degli istituti e dei luoghi della cultura della Sardegna nel contesto europeo ed extraeuropeo, favorendo la collaborazione e la cooperazione, la circolazione delle persone e delle idee e gli scambi professionali;
RAMMENTANDO che:
– tra il 1974 e il 1979 scoperte fortuite e scavi metodici rivelarono l’esistenza di una necropoli con tombe individuali a pozzetto e di una capanna nuragica circolare, mentre negli immediati dintorni furono individuati un possibile edificio templare, un deposito votivo punico-romano, una necropoli romana e un ampio insediamento adiacente al vicino nuraghe di Monte Prama;
– sopra le tombe vennero rinvenuti migliaia di frammenti scultorei in arenaria gessosa riferibili a statue di arcieri, guerrieri e pugilatori e a riproduzioni stilizzate di nuraghi, che vennero in parte esposti nel Museo archeologico nazionale di Cagliari e in parte conservati nei magazzini dello stesso in attesa di un complessivo intervento di restauro;
– nell’anno 2006 i frammenti scultorei vennero trasferiti al Centro di restauro di Li Punti (Sassari) della Soprintendenza per i beni archeologici per le Province di Sassari e Nuoro, per la schedatura preliminare e la redazione del progetto di restauro;
– dal novembre 2007 al marzo 2011, grazie al finanziamento del Ministero dei Beni e delle attività culturali e della Regione Sardegna, è stato eseguito il restauro dell’intero complesso statuario presso il Centro di restauro e conservazione di Li Punti a Sassari, sotto il coordinamento della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro;
– vennero individuate in tutto 28 statue maschili, di cui 16 pugilatori, 6 arcieri, 6 guerrieri, parte di un patrimonio lasciato dall’uomo in oltre sette millenni di storia, composto dai primi villaggi neolitici sulle rive dello Stagno di Cabras, numerosi nuraghi, i giganti di pietra di Mont’e Prama, la città punico-romana di Tharros, e le varie opere paleocristiane del V secolo di San Giovanni di Sinis, le torri spagnole a guardia della costa;
– gli scavi ripresero nel 2014, con in campo Soprintendenza e Università di Sassari e Cagliari, e dalla terra emersero due “nuovi” giganti” di una tipologia differente rispetto a quelli rinvenuti negli anni settanta: un betilo di grandi dimensioni, diverse tombe a pozzetto, modelli di nuraghe ed ulteriori frammenti di statue;
– la Soprintendenza ha poi proseguito con gli scavi nel periodo tra il 2015-2016, per rileggere ampiamente l’area della Confraternita del rosario a Mont’e Prama, ottenendo dei magnifici risultati;
– difatti, nel 2016-2017 i nuovi saggi di scavo nell’area di Mont’e Prama-Cabras operati da vari enti, evidenziano che il sito archeologico di Mont’e Prama non è certamente limitato all’area funeraria monumentalizzata con la posa in opera di un lastricato e di una serie di sculture, giacché gli scavi sopra menzionati hanno evidenziato una strada funeraria del IX /VIII sec. A.C., interessata dalla circolazione di carri ed edificata in funzione di almeno 150 tombe di varia tipologia;
– nel 2018 la Soprintendenza ha effettuato nuovi saggi nelle aree a nord e a nord ovest del terreno della Confraternita, individuando nuove testimonianze funerarie e strutturali di Mont’e Prama;
– il 12 dicembre 2011 il Comune di Cabras, la Regione, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna e l’allora Soprintendenza per i beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, stipularono uno specifico protocollo d’intesa per l’elaborazione di programmi di valorizzazione del complesso scultoreo e del sito archeologico di Mont’e Prama, mediante la costituzione di una cabina di regia e la realizzazione del “Sistema Museale di Mont’e Prama” incentrato sul rinvenimento delle sculture e, nello specifico, sul patrimonio culturale di Cabras ;
– tale protocollo ha previsto la costituzione di una cabina di regia permanente tra la Regione, il Comune, la Direzione regionale e la Soprintendenza per definire le strategie di valorizzazione del patrimonio di Mont’e Prama e delineare la fruibilità in Sardegna, nel territorio nazionale e in ambito internazionale, delle statue di Mont’e Prama e dei ritrovamenti archeologici nel territorio del Sinis;
– il protocollo impegna temporaneamente le istituzioni firmatarie a collocare presso la sede del Museo civico di Cabras le sculture destinate ad illustrare le diverse tipologie di statue e di modelli di nuraghe (6 statue e 4 modelli di nuraghe), e i restanti e più numerosi esemplari di giganti presso il Museo nazionale di Cagliari;
– la temporaneità delle soluzioni individuate nell’ambito del protocollo è strettamente legata al completamento della realizzazione del Sistema museale di Monte Prama, che sarà articolato nelle seguenti sezioni:
– Mont’e Prama: archeologia e storia dell’arte tra la Sardegna e il Mediterraneo, localizzato a Cagliari, Museo archeologico nazionale per la lettura delle statue di Mont’e Prama all’interno del disegno complessivo dell’archeologia sarda e mediterranea;
– Mont’e Prama e l’archeologia del Sinis, localizzato a Cabras, Museo civico e area archeologica di Mont’e Prama, per raccontare il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di rinvenimento, all’interno di un percorso che attraversa tutta l’archeologia del Sinis;
– Polo documentale del restauro di Mont’e Prama, localizzato a Sassari, Centro di Restauro di Li Punti, per garantire l’accesso a tutta la documentazione del restauro che ha restituito una nuova eccezionale possibilità di lettura e conoscenza dell’intero complesso;
– contestualmente, i soggetti firmatari nell’ambito del protocollo si sono impegnati a riprendere gli interventi di scavo, manutenzione, ripristino e restauro dei resti archeologici esistenti, e a sviluppare, anche d’intesa con l’Amministrazione provinciale di Oristano, un programma di acquisizione dei terreni necessari per la costituzione dell’area archeologica dotata dei necessari servizi;
– il 29 ottobre 2014 è intervenuto un altro atto, l’Accordo di programma quadro rafforzato in materia di beni e attività culturali, stipulato tra la Regione autonoma della Sardegna, il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, finalizzato alla realizzazione di importanti interventi relativi alla valorizzazione del complesso scultoreo di Mont’e Prama: “Ampliamento del Museo Civico di Cabras ed allestimento introduttivo reperti” in capo al Comune di Cabras; “Progetto scientifico culturale di musealizzazione” in capo al Ministero; “Progettazione e realizzazione dell’allestimento e dei contenuti museali” in capo al Ministero; “Realizzazione piano di comunicazione e promozione a livello internazionale” in capo alla Regione; “Unità introduttive al piano di comunicazione e promozione” in capo al Comune di Cabras, attraverso l’utilizzo di fondi FSC 2007/2013 – Delibera CIPE 93/2012 euro 2.000.000,00 e Fondi del Comune di Cabras: euro 35.000,00;
– gli interventi del suddetto Accordo sono stati improntati alla progettazione del sistema museale per Mont’e Prama, in un’ottica unitaria attraverso opere di ampliamento del Museo civico per poter accogliere il complesso scultoreo originale di Mont’e Prama e garantire l’inquadramento dei reperti all’interno del contesto territoriale e culturale di provenienza e accompagnare la fase transitoria dell’allestimento museale di Cagliari e Cabras, individuando gli elementi utili per la gestione definitiva dei diversi poli (Cagliari, Cabras, Sassari) in un’ottica di sistema museale plurale e integrato;
– il Programma regionale di sviluppo (PRS) 2014-2019 prevede, nella Strategia “Beni comuni”, la riqualificazione e valorizzazione di siti e beni a forte rilevanza culturale, tra i quali il complesso scultoreo di Mont’ e Prama (Progettazione del sistema museale, Ampliamento ed allestimento della sede museale di Cabras), anche attraverso partenariati pubblico-privati;
– il 19 luglio 2017 è stato stipulato l’Accordo di Valorizzazione tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione autonoma della Sardegna e il Comune di Cabras con la volontà di assicurare la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati interessati, al fine di elaborare, in base agli indirizzi del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e d’intesa con la Regione, un piano strategico di sviluppo, anche con valenze turistico-economiche, di un percorso culturale, all’interno del territorio del Comune di Cabras, incentrato sul complesso scultoreo e sul sito archeologico di Mont’e Prama, quale segmento significativo del sistema museale della Sardegna, promuovendo altresì la sua integrazione, nel processo di valorizzazione delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati;
– in tale Accordo di valorizzazione viene precisato che la strategia di promozione del “Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis-Terra di Mont’e Prama” debba tener conto delle esperienze e delle istanze delle rappresentanze del territorio, definendo le più appropriate modalità di coinvolgimento delle stesse nella loro valorizzazione nell’ambito di un programma di area vasta (Campidano di Oristano), mirato a connetterlo territorialmente con le risorse del paesaggio agrario, boschivo e fluviale del contesto e tematicamente con ulteriori risorse patrimoniali, quali gli itinerari storico-archeologici, ed i saperi e il patrimonio immateriale,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a fornire garanzie in merito alla necessaria conclusione del periodo di temporaneità della esposizione frammentata delle sculture originali di Monte Prama, iniziato a seguito dell’Accordo del 2011 citato in premessa, in cui versa tutt’oggi il prezioso patrimonio di Mont’e Prama, garantendo la dovuta preminenza al polo museale di Cabras e all’area archeologica di Mont’e Prama relativamente alla redistribuzione e valorizzazione delle opere ivi rinvenute;
2) a supportare i territori interessati al fine di incrementare i servizi offerti al pubblico, superando la frammentazione della promozione turistica e dell’attuale strutturazione dell’offerta di servizi turistici e garantendo l’integrazione dei servizi ricettivi e di accoglienza con i servizi di promozione della conoscenza del patrimonio culturale e i servizi di formazione orientati allo sviluppo di professionalità nell’ambito della promozione e valorizzazione di beni culturali;
3) a voler supportare la promozione, in collaborazione con le istituzioni territorialmente competenti, dello sviluppo e adeguamento delle infrastrutture e della rete di trasporti di collegamento al complesso dei beni culturali e delle aree annesse, inserite nel percorso culturale e turistico integrato del patrimonio archeologico della Sardegna;
4) a voler sostenere e promuovere le conoscenze tecniche e scientifiche presenti nel territorio, e valorizzare le competenze professionali maturate nei luoghi e istituti della cultura afferenti al “Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis-Terra di Mont’e Prama”;
5) ad attivarsi affinché le Università di Cagliari e di Sassari possano continuare il loro fondamentale ruolo nell’opera di recupero, indagine scientifica e valorizzazione delle aree archeologiche, favorendo inoltre la collaborazione con tutti gli enti di provenienza nazionale ed estera interessati a fornire supporto in tal senso;
6) ad impegnarsi affinché Monte Prama diventi il luogo capace di raccontare l’identità dei territori sardi, in un contesto tematico e archeologico finalizzato ad attrarre un alto numero di visitatori e generando una concreta ricaduta economica e di immagine sull’intero territorio, anche nel più vasto ambito del rilancio complessivo dello sviluppo della Sardegna, coerente con l’approccio integrale della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Cagliari, 24 ottobre 2019