Mozione n. 657

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Mozione n. 657

MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA – LAI – CADDEO – COCCO – LOI – ORRÙ – PIU – SOLINAS – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – AGUS – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo sulle inadempienze degli obblighi regolamentari legati al programma regionale FESR 2021-2027 e il pericolo dei gravi effetti negativi sull’attuazione del programma, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– con decisione C(2022)7877 del 26 ottobre 2022 la Commissione europea ha approvato il programma regionale (PR) FESR 2021-2027;
– ai fini dell’attuazione del summenzionato programma, ai sensi dell’articolo 38, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/1060, entro tre mesi dalla citata data di approvazione, la Giunta regionale avrebbe dovuto istituire il Comitato di sorveglianza;
– ad oggi non risulta ancora istituito detto Comitato di sorveglianza;
– la Direzione generale politica regionale e urbana della Commissione europea, con lettera datata 30 giugno 2023, ha notificato alla Giunta regionale di aver constatato importanti ritardi della Regione Sardegna nell’adempimento degli obblighi regolamentari legati al programma regionale FESR 2021-2027 e, in particolare, la mancata istituzione proprio del Comitato di sorveglianza ragion per cui, a distanza di oltre cinque mesi dalla scadenza, ha già determinato un ulteriore pesante ritardo nell’approvazione dei criteri di selezione delle operazioni e gravi effetti negativi sull’attuazione del programma;
– con la stessa lettera di cui sopra, la Commissione europea segnala anche il mancato rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 69, paragrafo 8 e allegato XIV del regolamento (UE) 2021/1060, nella parte in cui il PR FESR Sardegna 2021-2027 non ha ancora fornito informazioni esaustive sull’attuazione dei sistemi informativi per lo scambio di informazioni tra i beneficiari e le autorità di programma;
– la Commissione europea stigmatizza la mancanza dell’Autorità di gestione del programma regionale FESR quale fonte di particolare preoccupazione non solo per gli effetti negativi che determinerebbe sull’attuazione del programma nazionale Just Transition Fund nell’area del Sulcis Iglesiente, ma anche sulla chiusura del POR FESR Sardegna 2014-2020;

CONSIDERATO l’avvertimento finale della su richiamata lettera con la quale la Commissione europea redarguisce la Regione Sardegna ad adempiere con urgenza alle menzionate inadempienze, ciò al fine di sbloccare immediatamente il lavoro sui programmi 2021-2027 e non mettere in pericolo la chiusura regolare del programma 2014-2020;

RICHIAMATA:
– la mozione n. 389 del 18 gennaio 2021 relativa allo stato di attuazione della legge regionale 23 luglio 2020, n. 22, con la quale è stato dimostrato che, nonostante detta legge regionale fosse stata approvata per arginare con tempestività e immediatezza gli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria sul sistema produttivo e sociale sardo, a oltre sei mesi dalla data di pubblicazione degli oltre 400 milioni stanziati, meno del 30 per cento delle risorse erano state spese;
– la mozione n. 625 del 10 novembre 2022 relativa allo stato di attuazione della legge regionale 22 novembre 2021, n. 17, con la quale è stato dimostrato che, a distanza di un anno dalla data della sua approvazione sono risultati impegnati solo il 41 per cento del totale dei 533.208.944 di euro monitorati, a certificazione di una prassi politica e amministrativa fallimentare, con danni enormi a discapito del sistema produttivo e sociale al quale le risorse erano rivolte ai fini del rilancio economico e produttivo a seguito della drammatica crisi pandemica degli anni precedenti;
– la relazione di minoranza alla legge regionale di stabilità 2022, depositata agli atti di questo Consiglio, in cui sono sviluppati in modo analitico le gravi criticità di questa Regione che concorrono a determinare i limiti della capacità della spesa pubblica regionale, vero freno allo sviluppo e alla crescita sociale ed economica;
– le relazioni della Corte dei conti ai rendiconti degli ultimi anni in cui è costante il rimprovero alla Regione Sardegna per le crescenti e maggiori criticità in termini di capacità di spesa, non soltanto sulle risorse regionali, ma ancora peggio se provenienti dall’amministrazione statale e se derivanti da finanziamenti UE;
– la tabella pubblicata dall’Agenzia per la coesione territoriale in cui, ogni anno viene aggiornata la graduatoria sulle percentuali di spesa effettuata sulle risorse FSE e FESR e da cui risulta che al 31 dicembre 2021 la Sardegna era rispettivamente ultima e terzultima tra le regioni d’Italia sull’ammontare delle risorse loro assegnate e programmate; periodo coincidente con l’assenza del direttore del Centro regionale di programmazione, mai nominato dalla Giunta regionale;
– la tabella pubblicata dall’Agenzia per la coesione territoriale sulle percentuali di spesa effettuata sulle risorse FSE e FESR e da cui risulta che al 31 dicembre 2022 la Sardegna faceva registrare un lieve miglioramento sulle performance del disastroso precedente anno, sino a risalire da ultima e terzultima alla settima peggiore posizione rispetto alle altre regioni d’Italia; questa inversione di tendenza rispetto al periodo precedente è coinciso con la nomina del nuovo direttore del Centro regionale di programmazione avvenuta con deliberazione della Giunta regionale n. 51/30 del 30 dicembre 2021 e la sua permanenza in carica sino a tutto il 2022;

CONSIDERATO che:
– dal gennaio del 2023 il Centro regionale di programmazione è nuovamente vacante;
– il direttore del Centro regionale di programmazione è anche Autorità di gestione del POR FESR;
– in assenza del direttore del Centro regionale di programmazione, le funzioni di Autorità di gestione sono svolte dal vice direttore;
– alla data odierna il ruolo di vice direttore del Centro regionale di programmazione risulta anch’esso vacante, ragion per cui la Regione Sardegna è priva dell’Autorità di gestione del POR FESR;
– per la nomina del direttore del Centro regionale di programmazione occorre adempiere secondo le modalità previste dall’articolo 2, comma 3, lettera f), della legge regionale 21 giugno 2021, n. 10, nel quale è stabilito che il Segretario generale della Regione “[…]sovraintende all’istruttoria relativa alla nomina dei dirigenti di dipartimento, dei direttori generali e degli altri dirigenti”;
– alla data odierna il ruolo di Segretario generale della Regione risulta vacante;
– nonostante la notifica della lettera di cui all’oggetto e l’urgente sollecitudine ad ottemperare agli obblighi regolamentari necessari al fine di evitare irreversibili effetti negativi sull’attuazione del programma regionale (PR) FESR 2021-2027, del programma nazionale Just Transition Fund relativo all’area del Sulcis Iglesiente, ma anche sulla chiusura del POR FESR Sardegna 2014-2020, la Regione Sardegna si ritrova imbottigliata nelle procedure, tant’è che se non fosse nominato il Segretario generale della Regione non potranno essere effettuate le nomine ad esso competenti e, quindi, non solo il direttore del Centro regionale di programmazione, ma neppure potrà essere istituito il Comitato di sorveglianza di cui l’Autorità di gestione è componente fondamentale;

VISTO:
– l’articolo 3, comma 3 della legge regionale 5 novembre 2018, n. 40, col quale è disposto che “la direzione del Centro regionale di programmazione è affidata ad un direttore generale, coadiuvato da un vice direttore, nominati con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, previa deliberazione della Giunta medesima”;
– l’articolo 2, comma 3, lettera f), della legge regionale 21 giugno 2021, n. 10, con cui è previsto che il Segretario generale della Regione sovraintenda all’istruttoria relativa alla nomina, fra gli altri, dei direttori generali;
– il decreto del Presidente della Regione n. 16 del 28 febbraio 2023 col quale, previa conforme deliberazione della Giunta regionale n. 6/6 del 24 febbraio 2023, è stato nominato il nuovo Segretario generale della Regione;

VISTA:
– la nota n. 388 del 6 aprile 2023 con cui il Segretario generale, nel prendere atto dell’istruttoria condotta dalla competente Direzione generale del personale e riforma della Regione, ha comunicato che non esistevano motivi ostativi alla nomina del dirigente prescelto e che, pertanto, poteva procedersi al conferimento delle funzioni di Direttore generale del CRP;
– la deliberazione n. 14/28 del 13 aprile 2023 con cui, in recepimento delle norme e dei provvedimenti sopra citati, la Giunta regionale ha deliberato il conferimento delle funzioni di direttore generale del Centro regionale di programmazione al dirigente prescelto, dando atto anche del riconoscimento delle funzioni di Autorità di gestione del POR FESR;

CONSIDERATO che:
– la delibera n. 14/28 del 13 aprile 2023 dispone che il Presidente della Regione provveda con proprio decreto alla nomina del direttore generale del Centro regionale di programmazione ai sensi del sopra menzionato articolo 3, comma 3, della legge regionale 5 novembre 2018, n. 40; poi rettificata con deliberazione della Giunta regionale n. 16/13 del 27 aprile 2023 solo in ordine alla durata dell’incarico attribuito;
– il Presidente della Regione avrebbe potuto procede alla firma del decreto di nomina del direttore generale del Centro regionale di programmazione già dal 13 aprile 2023 e sino al 30 aprile scorso, giorno entro il quale, ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo n. 118 del 2011 la Giunta regionale avrebbe dovuto approvare il rendiconto dell’esercizio 2022, pena il blocco delle assunzioni;
– il rendiconto è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 22/1 del 29 giugno 2023, con due mesi di ritardo, e che da allora è nuovamente possibile l’adozione del decreto di nomina di cui al menzionato articolo 3, comma 3, della legge regionale 5 novembre 2018, n. 40;
– non si capiscono le ragioni per cui il Presidente della Regione non debba dare attuazione alle disposizioni di cui alla deliberazione approvata dalla sua stessa Giunta;

VALUTATI i gravissimi ritardi denunciati dalla Commissione europea, la paralisi amministrativa di cui al preambolo di questa mozione, l’impossibilità ad ottemperare agli adempimenti della programmazione dei fondi europei, le ripercussioni sul sistema economico e sociale ormai stremato dalla crisi e dalla pessima gestione delle risorse disponibili aggravata dalia incapacità della spesa pubblica regionale così come costantemente certificato dalla Corte dei conti,

impegna il Presidente della Regione

1) a procedere con urgenza, in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 14/28 del 13 aprile 2023, e ai sensi articolo 3, comma 3, della legge regionale 5 novembre 2018, n. 40, alla firma del decreto di nomina del Direttore generale del Centro Regionale di Programmazione;
2) ad assumere tutte le iniziative necessarie al fine di poter adempiere entro cinque giorni alla nomina del Segretario generale e degli altri direttori generali vacanti nel sistema Regione.

Cagliari 10 luglio 2023

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