Mozione n. 622

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 622

AGUS – LOI – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo sulle azioni necessarie per potenziare le attività di donazione di sangue, la programmazione stagionale delle relative scorte, per ridurre le criticità sull’autosufficienza della Sardegna e per intervenire sulle criticità organizzative del sistema delle donazioni-trasfusioni di sangue.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– nel nostro Paese la donazione del sangue è un gesto volontario, gratuito e anonimo indispensabile per garantire una continua disponibilità del sangue per la collettività, con scorte adeguate e di qualsiasi gruppo sanguigno, a garanzia che, per chiunque e in qualsiasi momento, ci sia il sangue compatibile e disponibile ad essere trasfuso in caso di necessità;
– in Italia ogni anno vengono sottoposte a trasfusione oltre 630mila persone;
– per il trattamento delle talassemie, di cui la Sardegna ha un l’incidenza più alta nell’intero bacino del Mediterraneo, i pazienti necessitano di trasfusioni con globuli rossi per tutta la loro vita, con un fabbisogno di circa 25 trasfusioni l’anno;
– oltre ai globuli rossi attraverso la donazione di sangue è possibile ottenere attraverso la tecnica dell’aferesi ulteriori componenti preziosi per i pazienti quali piastrine e plasma;
– il plasma costituisce la materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati essenziali per mantenere in vita pazienti affetti da immunodeficienze primitive e per supportare i soggetti affetti da forme gravemente invalidanti di neuropatie;

CONSIDERATO che:
– la costante disponibilità del sangue e dei suoi componenti per la salute e la sopravvivenza dei cittadini è di importanza tale che le norme e i programmi statali richiedono obiettivi annuali di autosufficienza nazionale delle relative scorte, da raggiungersi attraverso un coordinamento costante ed efficace con le regioni;
– i programmi individuano i quantitativi di sangue che ciascuna regione deve produrre annualmente; tali target sono definiti tenendo conto sia della capacità organizzative di ciascuna regione che in ragione delle specifiche peculiarità sanitarie dei territori, come il caso della Sardegna, che richiede un fabbisogno di globuli rossi superiore alle altre regioni a causa dell’alta incidenza di soggetti talassemici;
– per la Sardegna, i dati del triennio 2019-2021 (produzione annuale globuli rossi (GR): 46,5/1000 ab, trasfusione annuale GR: 63,77/1000 ab) confermano che la nostra è la regione con il più grande gap in termini di autosufficienza e necessita ogni mese di 2.300 sacche di sangue intero in più rispetto a quello donato nell’Isola;
– dall’andamento dei dati mensili si evidenzia, inoltre, come a livello nazionale nei periodi di eccedenza di sangue intero quasi tutte le regioni siano pienamente autosufficienti: si tratta tuttavia di un aspetto non virtuoso in quanto, avendo una scadenza limitata per l’utilizzo, le scorte di sangue in eccedenza, sebbene cedute alle regioni deficitarie, rischiano di venire eliminate senza essere utilizzate, il saldo netto annuale su base nazionale tra unità prodotte e quelle trasfuse si aggira intorno alle 90.000 unità di sangue;
– per quanto riguarda la raccolta del plasma, l’obiettivo di autosufficienza nazionale richiedeva almeno 18 kg/1000ab: il dato registrato invece è stato di 14,5 kg e di 12 kg/1000 ab in Sardegna;
– la Sardegna, nonostante la sua condizione insulare e l’alta incidenza di pazienti talassemici, non ha nessun tipo di corsia preferenziale relativamente all’acquisto di sacche di sangue prodotto nelle altre regioni;

EVIDENZIATO che:
– anche in Sardegna l’estate è il periodo dell’anno in cui si riscontra una riduzione sistematica delle scorte di sangue a causa della diminuzione dell’offerta dei donatori;
– negli ultimi due anni le conseguenze del calo delle donazioni di sangue (fenomeno nettamente influenzato dalla misure restrittive anticovid attivate nel Paese) sono state mitigate dalla contestuale riduzione di interventi chirurgici programmati, imposta durante le ondate pandemiche: con la ripresa di tutte le attività sanitarie ordinarie e, in considerazione del fatto che è necessario recuperare quanto possibile anche le liste d’attesa degli interventi chirurgici, occorre scongiurare che la carenza di sangue intero ed emoderivati possa determinare un ulteriore causa di rallentamento per queste attività;
– la diminuzione di donazioni di sangue nel periodo estivo, tuttavia, mette costantemente a rischio il supporto trasfusionale per i pazienti affetti da anemia cronica che non possono permettersi di ricevere terapie sottodimensionate rispetto a quelle previste;
– nonostante la progressiva riduzione dell’incidenza di nuovi casi di soggetti talassemici, la principale criticità connessa al fabbisogno di sangue rimane quella della certezza di disponibilità di globuli rossi per la terapia trasfusionale necessaria per i 1.000 pazienti talassemici sardi;

RILEVATO che:
– il lento e continuo aumento dell’età media della popolazione e il contestuale decremento demografico rischiano di determinare una progressiva riduzione del numero di soggetti abilitati alla donazione di sangue;
– la donazione periodica e programmata, adottata da diverse regioni durante il periodo pandemico per mantenere i più ampi margini di sicurezza anticovid per donatori e personale sanitario, consente una migliore programmazione della raccolta del sangue e una gestione più adeguata ad affrontare in particolare le situazioni di emergenza-urgenza;
– gli obiettivi assegnati dalla programmazione statale 2022 richiedono alla Sardegna:
– una produzione di globuli rossi di 80.912 unità pari a 49 sacche/1000 ab, target superiore all’obiettivo nazionale di 40 sacche/1000 ab;
– una produzione di plasma di 16.272 kg, pari a 10 kg/1000 ab, target inferiore ai valori di produzione registrati negli anni precedenti;
– nei mesi estivi dell’anno in corso in Sardegna si è verificata una carenza eccezionale di sacche di sangue disponibili per la nostra isola, dovuta anche alla mancata disponibilità di sacche eccedenti prodotte in regioni solitamente eccedentarie;

SOTTOLINEATO che secondo i vertici del Centro trasfusionale del Brotzu “l’emergenza sangue” questa estate ha causato la cancellazione o il rinvio di numerosi interventi chirurgici programmati;

RILEVATO che:
– l’ultimo piano regionale per la raccolta di sangue, emocomponenti e per la produzione di farmaci plasmaderivati è quello approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 52/27 del 23 dicembre 2019, che programmava gli obiettivi e le attività per il triennio 2019-2021;
– i dati riportati nel piano regionale mettono in evidenza che in Sardegna:
– si registra un alto numero di donatori rispetto alla popolazione (34,72 donatori/1000 ab, contro la media nazionale di 27,73);
– un basso indice di donatori frequenti, intesi come soggetti che hanno effettuato almeno una donazione all’anno negli ultimi 5 anni (6,63 contro il dato nazionale di 10,31);
– ampia variabilità degli indici all’interno del territorio regionale;
– i dati parziali sul 2022 (4380) indicano una ripresa del numero di donatori rispetto all’anno 2021 (4205), ma non è possibile fare previsioni certe su un incremento stabile per i prossimi anni;
– la Giunta regionale non ha ancora approvato Piano Regionale sangue, emocomponenti e farmaci plasmaderivati per l’anno 2022;
– occorre intervenire sulla programmazione del sistema regionale di donazione per aumentare l’indice di donatori frequenti e per incrementare le donazioni nei territori regionali maggiormente deficitari;
– in Sardegna si registra l’ulteriore criticità nelle procedure di trasfusione del sangue ai pazienti talassemici causata da carenze di personale nei centri trasfusionali;
– la problematica diventa ancora più grave per i pazienti talassemici in età pediatrica per i quali l’ospedale Microcitemico di Cagliari risulta presidio di riferimento in tutta la Sardegna per le operazioni di trasfusione,

impegna l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale a:

1) riferire al Consiglio regionale in merito all’andamento degli obiettivi regionali rispetto al Piano nazionale di raccolta di sangue e all’approvazione del nuovo piano regionale sangue, emocomponenti e farmaci plasmaderivati;
2) elaborare un piano organico per il potenziamento delle donazioni di sangue nell’isola attraverso un’efficace campagna mediatica di sensibilizzazione, la pianificazione delle donazioni di sangue attraverso un sistema di prenotazione nel medio periodo, il miglioramento degli aspetti logistici che consenta di superare i problemi che si registrano soprattutto durante il periodo estivo;
3) intervenire per dare organicità alla cura della Talassemia in tutta la Sardegna, attraverso una rete territoriale capace di assicurare trasfusioni e presa in carico dei pazienti ed evitare lunghe e penose trasferte;
4) verificare l’adeguatezza del contingente di personale oggi impiegato nei centri trasfusionali rispetto ai fabbisogni delle strutture e attivarsi per superare le eventuali criticità.

Cagliari, 28 ottobre 2022

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