CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 598
(Discussa il 05/07/2022 – Approvati Ordine del giorno n. 87 e Ordine del giorno n. 88 il 05/07/2022)
FANCELLO – MULA – CHESSA – GALLUS – LANCIONI – MAIELI – MARRAS – SATTA Giovanni – SCHIRRU – USAI sulla necessità di impegnare il Presidente della Regione e la Giunta ad assumere tutte le iniziative politiche necessarie presso il Governo italiano, per rivendicare la più ferma opposizione al rilascio delle concessioni demaniali marittime per l’installazione di parchi eolici off-shore al largo delle coste sarde.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO che:
– la società “Tibula Energia srl” con sede in Milano (MI) in Corso Venezia n. 16, ha chiesto la concessione demaniale marittima, per la durata di quarant’anni, della superficie complessiva di 3.182.499,34 m2 (di cui 185.172,37 entro il limite delle acque territoriali e 2.997.326,97 m2 oltre tale limite) al largo della costa nordorientale della Sardegna, tra il Comune di Olbia (SS) e il Comune di Siniscola (NU), ad una distanza di circa 27 km dalla più prossima linea di costa (27,5 km circa dall’Isola di Molara e 28 km circa dall’Isola di Tavolara) per l’installazione ed esercizio di un impianto eolico offshore composto da n. 65 aerogeneratori con una potenza elettrica di 15 MW ciascuno, per un totale di 975 MW, muniti di fondazioni galleggianti, e relativo percorso di cavidotti sottomarini per il collegamento del parco eolico offshore al punto di approdo a terra;
– la società “Stantec SpA”, con sede in Segrate (MI) in Centro direzionale Milano n. 2, ha chiesto una concessione demaniale marittima, per la durata di trent’anni, di uno specchio acqueo della superficie complessiva di 1.747.501.960 m2 per l’installazione di un parco eolico al largo della costa nordorientale della Sardegna, a circa 20 km da Olbia, costituito da n. 210 aerogeneratori con una potenza elettrica di 15 MW ciascuno, per un totale di 3150 MW, installati su strutture galleggianti, le quali saranno ancorate al fondale tramite catenarie o cime, sottostazioni galleggianti e relativo percorso di cavidotti sottomarini per il collettamento dell’energia prodotta dagli aerogeneratori e relativo trasporto alle stazioni di trasformazione;
– la società “Ichnusa Wind Power Srl”, con sede in Corso Vercelli 2, 20145, Milano, ha richiesto la concessione demaniale marittima per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico off-shore di tipo floating nella zona di mare territoriale antistante la costa occidentale della Sardegna, che comprende 42 pale eoliche galleggianti alte 265 metri e distribuite in due sottoparchi, su una superficie marina di 49 mila metri quadri, a circa 35 chilometri da Cala Domestica e dall’Isola di san Pietro.
– la società “Repower Renewable SpA “, del Gruppo Repower, con sede Via da Clalt 12 CH-7742 Poschiavo (Svizzera) ha chiesto una concessione demaniale marittima, per la durata di trent’anni, per la realizzazione di un progetto di centrale eolica offshore al largo di Capo Teulada, con 33 aerogeneratori;
– la Società Nora Ventu srl, con sede legale in Milano (MI), 20100, via Corso Venezia n. 16, ha chiesto una concessione demaniale marittima della durata di quarant’anni per la realizzazione e l’esercizio di due progetti di centrali eoliche galleggianti offshore con 93 aerogeneratori per una capacità complessiva di 1,4 GW a 18 miglia marine a sud est di Cagliari;
– la Società Sea Wind Italia Srl, con sede legale in Portoscuso, ha chiesto una concessione demaniale marittima, per la durata di trent’anni, per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico off-shore di tipo floating nella zona di mare antistante la costa sud ovest della Sardegna, con 48 aerogeneratori;
CONSIDERATO che:
– è verosimile che il suddetto elenco di richieste di concessione demaniale marittima per impianti eolici off-shore nel mare che circonda la Sardegna non sia esaustivo, considerato che sempre più frequentemente ne vengono presentate di nuove, e che quindi, con grande probabilità, sia destinato a crescere esponenzialmente;
– in nessuno dei progetti sopra elencati emerge una qualche utilità per la collettività: a fronte di interventi fortemente impattanti sull’ambiente e il paesaggio, non è contemplato alcun vantaggio economico relativo, ad esempio, al costo dell’energia;
POSTO che:
– La Sardegna già da ora esporta quasi la metà dell’energia elettrica che produce: quindi, non trarrebbe alcun beneficio dall’ospitare centrali di produzione di energia destinata altrove;
– Nell’ottica della transizione energetica, sia per combattere i cambiamenti climatici, sia per affrontare la crisi di approvvigionamenti provocata dalla guerra in Ucraina, la Sardegna può fare la propria parte semplicemente attraverso la modernizzazione degli impianti eolici già esistenti sul territorio, ad esempio con la sostituzione delle turbine da 2 megawatt con altre di ultima generazione da 5 megawatt: si otterrebbe così più del doppio della produzione di energia senza consumare un solo metro in più di territorio o di spazio marino;
VALUTATO che l’impatto ambientale e paesaggistico di questo tipo di progetti sarebbe devastante per territori che basano buona parte della propria economia sul turismo e in particolare sulla bellezza e unicità delle proprie spiagge;
RILEVATO che:
– in nome della transizione energetica si profila la volontà governativa di dare vita a nuove servitù energetiche;
– sul fronte delle servitù la Sardegna paga da decenni il tributo più alto di tutte le regioni italiane, con il 60 per cento delle servitù militari presenti sul nostro territorio: nell’Isola il demanio militare permanentemente impegnato ammonta a 24.000 ettari, mentre in tutta la penisola italiana raggiunge i 16.000 ettari; a questa cifra vanno sommati i 12.000 ettari gravati da servitù militare; gli spazi aerei e marittimi sottoposti a schiavitù militare sono di fatto incommensurabili, solo uno degli immensi tratti di mare annessi al poligono Salto di Quirra con i suoi 2.840.000 ettari supera la superficie dell’intera Isola (kmq 23.821);
ATTESO che:
– la Regione è fortemente impegnata nel sostenere la candidatura del sito di Lula – Sos Enattos come sede dell’Einstein Telescope;
– lo stesso Governo italiano, come dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, appoggia pienamente tale candidatura, consapevole del suo inestimabile valore per la Sardegna e per l’Italia;
– la presenza di infrastrutture così impattanti, che, oltre alle pale in mare, prevedono cavi e collegamenti via terra, rischierebbe di compromettere irrimediabilmente la candidatura di Sos Enattos perché il territorio perderebbe le caratteristiche di isolamento e assenza di vibrazioni del suolo che rappresentano l’unico valore aggiunto del sito sardo nei confronti del sito concorrente,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
ad assumere tutte le iniziative politiche necessarie presso il Governo italiano, per rivendicare la più ferma opposizione al rilascio delle concessioni demaniali marittime per l’installazione di parchi eolici off-shore al largo delle coste sarde.
Cagliari, 22 giugno 2022