CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 542
MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA – COCCO – LAI – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo – CIUSA – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – SOLINAS Alessandro sull’istituzione della Commissione speciale sulle politiche per la gioventù della Sardegna 2021-2027, ai sensi dell’articolo 53 del Regolamento del Consiglio regionale.
(Mozione depositata il 27.07.2021 e protocollata il 03.12.2021)
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– in Sardegna, dai dati ISTAT 2020 risulta che i giovani in età compresa tra 14 e i 34 anni, sono 321.789, corrispondenti al 20 per cento della popolazione complessiva, in diminuzione di 7.600 unità (-0,3 per cento) rispetto al 2019, tendenza confermata anche per il 2021 per il quale le stime prevedono un ulteriore calo di 5.546 giovani (-0,2 per cento) compresi nella stessa fascia di età, rispetto al 2020;
– a livello nazionale, i dati ISTAT per le stesse annualità (2019-2021), prevedono un calo dei giovani in età compresa tra i 14 e i 34 anni dello 0,1 per cento, contro lo 0,5 per cento complessivo della Sardegna;
– le età più rappresentate sono quelle tra i 28 e i 34 anni, a significare un progressivo e ulteriore decremento della popolazione giovanile;
– la popolazione giovanile straniera in età compresa tra i 14 e i 34 anni, in Sardegna, nel 2019, era pari a 18.113 unità, corrispondente al 5,5 per cento, contro il 12,3 per cento nazionale, in riduzione negli anni successivi, sino al 2021, dello 0,3 per cento in Sardegna e dello 0,4 per cento a livello nazionale;
– per quanto riguarda il livello di istruzione, i dati riferiti al 2019 ci dicono che, in Sardegna, il 78,8 per cento dei giovani di 19 anni hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado, mentre il dato a livello nazionale è dell’81,6 per cento;
– in Sardegna, all’esame di maturità 2021 non è stato ammesso quasi un maturando su 10, più precisamente l’8,90 per cento degli studenti iscritti alle quinte, il peggiore risultato a livello nazionale per il quale si registra il 3,8 per cento medio di maturandi non ammessi alla prova finale;
– la Sardegna, dai dati ISTAT 2019, risulta tra le quattro peggiori regioni d’Italia per percentuale di diplomati in età compresa tra i 25 e i 64 anni, con un tasso pari al 54,2 per cento, contro il 62,2 per cento dell’Italia e il 78,7 per cento dell’Unione europea;
– la Sardegna, dai dati ISTAT 2019, risulta tra le cinque peggiori regioni d’Italia per percentuale di laureati in età compresa tra i 30 e i 34 anni, con un tasso pari al 21,6 per cento, contro il 27,6 per cento dell’Italia, il 42,1 per cento dell’Unione europea;
– in Sardegna, dai dati ISTAT 2019, il tasso di abbandono scolastico, calcolato sui giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni, risulta del 17,8 per cento, valore tra i quattro peggiori d’Italia, contro il 13,5 per cento del dato medio nazionale e il 10,2 per cento del dato dell’UE che aveva fissato al 10 per cento l’obiettivo posto dalla Strategia europea 2020 (si attende di comprendere il valore ISTAT 2020 che pare abbia registrato per la Sardegna il 12,0 per cento di abbandono, corrispondente al -5,8 per cento rispetto all’anno precedente);
– la Sardegna, dai dati EUROSTAT 2020, registra il 26,1 per cento di neet, giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, valore tra i peggiori d’Italia, contro il 23,3 per cento del dato nazionale e il 13,7 per cento di quello europeo;
– la Sardegna, dai dati ISTAT 2019, risulta la peggiore regione d’Italia in termini di capacità di apprendimento degli adolescenti: ultima per competenze numeriche non adeguate (60,5 per cento contro il 37,8 per cento del dato medio nazionale) e penultima per competenze alfabetiche non adeguate (46,9 per cento contro il 30,4 per cento del dato medio nazionale) per gli studenti delle seconde classi delle scuole secondarie di secondo grado;
– in Sardegna, dai dati ISTAT 2020, il tasso di disoccupazione tra i giovani in età compresa tra i 15 e i 24 anni, è del 40,9 per cento, contro il 29,4 per cento del dato nazionale, mentre tra i giovani in età compresa tra i 25 e i 34 anni è del 18,8 per cento in Sardegna, contro il 14,1 per cento del dato nazionale;
– in Sardegna, dai dati ISTAT 2020, il tasso di occupazione tra i giovani in età compresa tra i 15 e i 24 anni, è del 18,8 per cento, contro il 16,8 per cento del dato nazionale, mentre tra i giovani in età compresa tra i 25 e i 34 anni è del 54,2 per cento in Sardegna, contro il 60,7 per cento del dato nazionale;
– in Italia, nel 64 per cento dei casi, i figli di chi non ha il diploma non si diplomano;
– in Italia, il tasso di occupazione dei giovani laureati in età compresa tra i 30 e 34 anni è del 78,9 per cento, mentre il tasso di occupazione dei giovani diplomati in età compresa tra i 18 e i 24 anni è del 53,6 per cento e appena il 35,4 per cento dei giovani che hanno abbandonato gli studi, a significare che chi ha un basso livello di istruzione ha enormi maggiori difficoltà a trovare lavoro;
– in Sardegna, dai dati ISTAT 2019, risulta che solo il 2,9 per cento della popolazione sarda con più di 14 anni ha fiducia nei partiti, appena il 4,3 per cento ha fiducia nel Parlamento e il 4,6 per cento ha fiducia nel sistema giudiziario, contro, rispettivamente, il 3,2 per cento, il 4,5 per cento e il 4,7 per cento del dato nazionale;
CONSIDERATO che:
– il Consiglio dell’Unione europea e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, il 26 novembre 2018 hanno approvato la risoluzione 2018/C456/01 su “La strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027”;
– l’obiettivo della Risoluzione è creare una strategia dell’Unione europea per la gioventù che sia in grado di affrontare le sfide cui sono confrontati i giovani di tutta Europa, fornire una risposta comune e coerente dell’Unione Europea a tali sfide e integrare gli sforzi e le iniziative degli Stati membri al riguardo;
– come riconoscono il Consiglio dell’Unione europea e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, i giovani, nelle varie transizioni riguardanti la loro vita personale e il contesto in cui vivono, sono chiamati a confrontarsi con le incertezze della globalizzazione e dei cambiamenti climatici, delle evoluzioni tecnologiche e delle tendenze socioeconomiche e demografiche, del populismo, della discriminazione, dell’esclusione sociale e della circolazione di false notizie (fake news), tutti fenomeni che hanno effetti sconosciuti sull’occupazione, sulle competenze e sui meccanismi di funzionamento delle nostre democrazie;
– per poter affrontare le difficili sfide che attendono l’Europa intera, i suoi Stati membri e le singole regioni che li compongono, occorre, nei diversi livelli di responsabilità politico-istituzionale, prestare attenzione ai giovani, con particolare attenzione a quelli che rischiano di essere emarginati;
– affinché i giovani possano cogliere appieno i benefici degli interventi dell’Unione europea, è necessario che questi rispecchino le loro aspirazioni, la loro creatività e i loro talenti e rispondano ai loro bisogni, ragion per cui, sin dai livelli locali e regionali, occorrerebbe che le istituzioni democratiche agiscano al fine di metterli nelle condizioni di essere artefici delle proprie vite, ma anche protagonisti del cambiamento positivo della società;
– nella elaborazione delle politiche per la gioventù, occorre sempre tener conto che l’esclusione socioeconomica e l’esclusione democratica vanno di pari passo;
– la risoluzione 2018/C456/01 definisce i seguenti obiettivi generali de “La strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027”:
– sviluppo personale e crescita verso l’autonomia;
– cittadinanza attiva, solidarietà e identità europea;
– occupazione, istruzione, salute e inclusione sociale;
– eliminazione della povertà e di tutte le forme di discriminazione;
– la strategia dell’Unione europea per la gioventù è volta a favorire il perseguimento di tali obiettivi attraverso la mobilitazione degli strumenti strategici a livello di Unione europea e di interventi, oltre che sul piano nazionale, anche regionale e locale da parte di tutti i soggetti interessati;
– la politica europea in materia di gioventù promuove la propria azione ispirandosi ai seguenti principi guida:
– rispetto dei diritti umani;
– uguaglianza e non discriminazione;
– inclusione;
– partecipazione;
– correlazione tra la dimensione mondiale, europea nazionale, regionale e locale;
– integrazione delle politiche giovanili con tutti i settori strategici che hanno impatto sulla vita dei giovani;
– la strategia dell’Unione europea per la gioventù si concentra sui seguenti tre settori d’intervento fondamentali:
– “Mobilitare” – per una significativa partecipazione civica, economica, sociale, culturale e politica dei giovani;
– “Collegare”, per promuovere i collegamenti, le relazioni e lo scambio di esperienze tra i giovani, considerati risorsa fondamentale per la solidarietà e il futuro dell’Unione europea;
– “Responsabilizzare”, per incoraggiare i giovani a prendersi carico della loro vita;
– al fine di attuare efficacemente la strategia dell’Unione europea per la gioventù di cui sopra, gli Stati membri e la Commissione europea, anche sulla base degli indirizzi contenuti nella risoluzione 2018/C456/01, sono impegnati a cooperare sulla base di strumenti e di governance, facendo ricorso alle misure definite a livello locale, regionale, nazionale, europeo e mondiale in materia di:
– politiche giovanili fondate su dati concreti e sviluppo di conoscenze;
– apprendimento reciproco e divulgazione;
– governance partecipativa;
– mobilitazione dei programmi e dei fondi dell’Unione europea;
– monitoraggio dei finanziamenti dell’Unione europea;
– comunicare la strategia dell’Unione europea per la gioventù;
– pianificatore delle attività nazionali;
– dialogo dell’Unione europea con i giovani;
– coordinatore dell’Unione europea per la gioventù;
– informazione e sostegno nei confronti dei giovani;
– piani di lavoro dell’Unione europea per la gioventù;
– monitoraggio, relazioni e valutazione;
– riesame intermedio;
CONSIDERATO ancora che:
– per giovani si intendono ragazzi e ragazze dai 14 ai 34 anni, così come definiti dall’ ISTAT, e che per affrontare la tematica “giovani” in relazione alle diverse politiche regionali che li coinvolgono, non si possa prescindere dal considerare gli ambiti di una crescita armoniosa e salutare per prevenire fattori di rischio comportamentali, ambientali e socioculturali che a vario titolo possono incidere su benessere e qualità della vita;
– in tale contesto vanno rilevate le abitudini alimentari e l’uso/abuso di sostanze, i livelli di attività fisica, l’uso del tempo libero, le attività scolastiche, le relazioni familiari e sociali, l’offerta territoriale di servizi, le condizioni socio abitative e socioeconomiche, i rapporti di genere e di aggregazione /integrazione;
RILEVATA la necessità di dover:
– elaborare un approfondimento complessivo e consapevole del contesto socioeconomico isolano e dell’adeguatezza delle politiche regionali con effetti sui temi inerenti alle questioni giovanili, anche nella prospettiva delle nuove sfide della globalizzazione e delle straordinarie opportunità introdotte dalla nuova programmazione europea, dal relativo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e dalla strategia europea per la gioventù 2019-2027 di cui in premessa;
– attivare le sinergie necessarie e utili al fine del perseguimento degli obiettivi, di cui alla menzionata strategia dell’Unione europea per la gioventù, quindi anche della creazione delle migliori condizioni di coordinamento delle risorse disponibili da impegnare a vantaggio dell’efficacia delle politiche rivolte al soddisfacimento dei bisogni e delle aspettative dei giovani e delle loro famiglie;
– procedere alla riscrittura del Piano regionale di sviluppo della Sardegna, al fine di un suo necessario adeguamento anche alla strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027;
– valutare, con attenzione, l’efficacia delle leggi regionali sarde in materia di lavoro, occupazione, istruzione e formazione, nonché la loro rispondenza alla strategia europea per la gioventù e alla programmazione europea e nazionale, così come ridefinite anche per gli effetti della crisi sanitaria ed economica da Covid-19;
– effettuare una puntuale valutazione dell’incidenza del fenomeno delle dipendenze tra i giovani, derivanti non solo dall’uso di sostanze psicotrope, ma anche dall’uso eccessivo di tecnologie;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali finalizzate allo sviluppo e al consolidamento delle competenze interpersonali, al potenziamento e al consolidamento delle abilità intrapersonali, alla correzione delle errate convinzioni sulla diffusione e sull’accettazione di abitudini e comportamenti deviati e a rischio di esclusione sociale;
– valutare l’adeguatezza delle politiche e dei servizi regionali in materia di supporto psico-socio-educativo, soprattutto nella fase adolescenziale;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali inerenti alle attività motorie e sportive, fondamentali nella prevenzione e nella tutela della salute dei cittadini, e dei giovani in particolare, in virtù della funzione di integrazione sociale e di contrasto ad ogni forma di discriminazione, alla dispersione e all’abbandono scolastico;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali in materia di cultura, intesa in tutte le varie manifestazioni dell’arte, come ad esempio la letteratura, il teatro, la musica, la danza, la lettura, le arti figurative, potenti espressioni di creatività, opportunità di integrazione sociale, oltre che importante volano di sviluppo economico isolano;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali in materia di ricerca, innovazione e digitalizzazione, importanti opportunità di qualificazione del lavoro dei giovani ricercatori, e occasioni incentivanti la loro permanenza sul territorio regionale sardo, oltre che stimolanti lo sviluppo di idee imprenditoriali tra le quali la nascita di start up giovanili innovative;
– valutare, l’adeguatezza delle politiche regionali in materia di housing sociale, le relative misure finalizzate a sostenere l’accesso ma soprattutto il mantenimento dell’abitazione in locazione nel mercato abitativo privato, con particolare riferimento ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico o a rischio di esclusione sociale, con particolare attenzione ai giovani e alle giovani coppie per far fronte al problema dell’emergenza abitativa che rappresenta ormai una componente stabile della dinamica del fabbisogno abitativo nelle aree urbane;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali in materia di sedi universitarie e strutture alloggiative per gli studenti che frequentano le università della Sardegna;
– valutare l’adeguatezza delle politiche regionali in materia di supporto agli studenti con disabilità sensoriale o pluridisabilità, residenti in Sardegna;
– valutare il fatto che in Sardegna non ci sia una legge regionale organica sulle politiche giovanili;
OSSERVATO che:
– i giovani rappresentano il futuro di ogni Paese, nel senso che costituiscono la risorsa principale, disponibile in ogni regione e in ogni comune, da cui poter ripartire dopo la devastante crisi pandemica da Covid-19;
– la crisi in corso sta ulteriormente indebolendo i percorsi formativi e lavorativi, in particolare delle nuove generazioni, già gravemente penalizzati nella nostra regione dai valori degli indicatori registrati tra i peggiori d’Italia e d’Europa, come si evince dai richiamati dati in premessa;
– la nostra regione, da troppo tempo, si è avvitata in una spirale negativa di “degiovanimento” quantitativo e qualitativo, rilevato anche dai dati citati in premessa;
– lo spirito di Next generation EU va interpretato nel senso più autentico, al fine di comprendere che i finanziamenti europei servono per attivare al meglio le risorse giovanili e metterle nelle condizioni di dare i propri migliori frutti;
– i giovani devono essere i destinatari principali delle politiche di sviluppo regionale e dell’uso dei fondi governativi ed europei, affinché con la loro capacità di autodeterminazione e le loro idee innovative possano essere artefici della propria vita, anche al fine di contribuire a un miglioramento collettivo della società, soprattutto nell’ambito tecnologico, della ricerca scientifica e dell’innovazione;
VALUTATO di dover:
– adeguare le politiche regionali in materia di accordi, incentivi economici, sgravi fiscali o contributivi, agevolazioni per l’accesso al credito, per le piccole e medie imprese che assumono giovani o che investono in partnership e collaborazioni con start up innovative;
– adeguare le politiche regionali tese a incentivare e valorizzare le start up giovanili e i giovani liberi professionisti;
– potenziare le politiche regionali di contrasto alla disoccupazione giovanile, con particolare riguardo ai giovani neet;
– adeguare le politiche regionali finalizzate all’orientamento dei giovani nell’ambito della formazione professionale rivolta al soddisfacimento della domanda del mercato del lavoro, al fine della riduzione del fenomeno della disoccupazione e dell’abbandono scolastico;
– adeguare le politiche regionali di prevenzione sull’uso di droghe e sul consumo di alcool nei giovani, promuovendo progetti e azioni in collaborazione con il sistema scolastico regionale;
VALUTATA pertanto l’urgenza di dover elaborare, in modo coordinato e strategico, l’insieme delle politiche regionali a sostegno dei giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni che studiano, lavorano o vivono in Sardegna;
RITENUTO a tal fine di dover:
– elaborare il Piano strategico per la gioventù della Sardegna;
– introdurre nella clausola valutativa di ogni legge regionale un parametro che misuri l’impatto della stessa sulle giovani generazioni;
– istituire una Direzione generale per le politiche e le strategie della gioventù con lo scopo di determinare il coordinamento dei diversi settori competenti nelle materie di orientamento, istruzione e formazione professionale, occupazione, imprenditorialità, salute e benessere, sport, partecipazione, volontariato, famiglia, inclusione sociale, giovani nel mondo, impresa creativa culturale, cultura nonché alloggi a locazione agevolata;
– attivare il portale web dedicato ai giovani della Sardegna;
– istituire il Consiglio regionale dei giovani, quale organismo indipendente di riferimento e confronto tra i giovani, la Regione e le istituzioni locali;
VISTO l’articolo 53 del Regolamento del Consiglio regionale;
VISTA la richiesta di istituzione di Commissione d’inchiesta sui giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione e sulla condizione giovanile in Sardegna, ai sensi dell’articolo 125, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, presentata il 7 gennaio 2021,
istituisce la Commissione speciale per le politiche della gioventù della Sardegna 2021-2027
con lo scopo di:
1) definire i termini per l’elaborazione del primo Piano strategico per la gioventù della Sardegna per il perseguimento degli obiettivi della strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027, ispirato agli stessi principi guida di cui alla risoluzione 2018/C456/01;
2) definire i termini per l’elaborazione di un disegno di legge regionale organica sulle politiche giovanili;
3) definire i termini per l’inserimento di una clausola valutativa dei parametri che misurano l’impatto delle leggi regionali sulle giovani generazioni;
4) definire i termini per l’istituzione di una Direzione generale per le politiche e le strategie della gioventù al fine del coordinamento delle politiche di orientamento, istruzione e formazione professionale, occupazione, imprenditorialità, salute e benessere, sport, partecipazione, volontariato, famiglia, inclusione sociale, giovani nel mondo, impresa creativa culturale, cultura nonché alloggi a locazione agevolata;
5) definire i termini per l’attivare del primo portale web dedicato ai giovani della Sardegna;
6) definire i termini per l’istituzione del primo Consiglio regionale dei giovani, quale organismo indipendente di riferimento e confronto tra i giovani, la Regione e le istituzioni locali;
la Commissione speciale dovrà svolgere i compiti ad essa assegnati entro sei mesi dalla data di insediamento e potrà avvalersi, per il lavoro istruttorio, del supporto di contributi specialistici e qualificati, se necessario anche attraverso la stipula di contratti a titolo oneroso (Dipartimento per le politiche giovanili, università… altro),
delega
il Presidente del Consiglio regionale a nominare i componenti della Commissione speciale in attuazione delle previsioni di cui all’articolo 53 del Regolamento del Consiglio regionale.
Cagliari, 3 dicembre 2021