CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 533
MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sul caso dell’assenza di una struttura Hospice nel territorio della città di Sassari.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’Hospice è una struttura socio-sanitaria residenziale per malati terminali, luogo d’accoglienza e ricovero temporaneo dove il paziente, per il quale non è più possibile svolgere una adeguata assistenza a domicilio, viene accompagnato nelle ultime fasi della sua vita con un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale, affinché le viva con dignità nel modo meno traumatico e doloroso possibile, con la presenza e il sostegno psicologico e sociale anche delle persone che sono particolarmente legate al paziente (partner, familiari, amici);
– l’Hospice rappresenta un approccio sanitario inclusivo che va oltre l’aspetto puramente medico della cura, inteso non tanto come finalizzato alla guarigione fisica, spesso non più possibile, ma letteralmente al “prendersi cura” della persona nel suo insieme, fornendo tra l’altro un supporto psico-sociale anche a favore dei familiari prima e dopo il decesso del congiunto;
– l’assistenza residenziale relativa alle RSA, Riabilitazione Globale ex art. 26, Socio-riabilitativo, Hospice e centri residenziali afferenti al DSM, fa emergere una presenza non uniforme sul territorio regionale con una forte concentrazione sulla parte meridionale della Sardegna con particolare riguardo alle ASSL Cagliari e Carbonia Iglesias;
– a fronte di una programmazione regionale che ha cercato di apportare i correttivi per realizzare condizioni di presenza di strutture in modo più uniforme anche in altri territori, non si è dato seguito, sia in ambito pubblico che privato, a realizzare gli interventi programmati già da lungo tempo;
– infatti numerosi PL di RSA assegnati al privato / pubblico non sono stati nel tempo realizzati con una situazione che impone nuove strategie e un approccio in linea con la riorganizzazione della rete ospedaliera per acuti, così da consentire una presenza di queste strutture in modo uniforme su tutto l’ambito ATS a garanzia della presa in carico con particolare riguardo alla continuità con l’ospedale;
– si evidenzia altresì che in alcuni ambiti ASSL risultano insufficienti i PL a totale carico del SSR che sono quelli a garanzia delle dimissioni ospedaliere per i pazienti più complessi;
– per quanto riguarda l’Hospice molte ASSL ne sono sprovvisti determinando un ricorso inappropriato all’ospedale, in particolare allorquando il paziente non ha un contesto familiare di riferimento;
CONSIDERATO che:
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 3/19 del 15 gennaio 2019 sono stati approvati gli indirizzi per il rafforzamento della rete per le cure palliative della Regione;
– il programma di rafforzamento della Rete di cure palliative approvato ha integrato quanto previsto dalla deliberazione n. 33/32 del 2013 e confermato, come luoghi privilegiati di cura, il domicilio dell’assistito (in ogni caso sia possibile) e l’Hospice come struttura residenziale, secondo le necessità del cittadino affetto da patologia cronica invalidante e progressiva e con limitata aspettativa di vita;
– tale deliberazione della Giunta regionale prevedeva che la rete locale dovesse integrarsi con le articolazioni locali della rete di terapia del dolore e con le reti di patologia;
– nonostante gli indirizzi gli Hospice della Sardegna si trovano a Cagliari, Iglesias e Nuoro, con una dotazione di 40 posti letto, un numero che non può certo dirsi sufficiente a coprire le esigenze di tutto il territorio regionale;
– i malati terminali in Sardegna possono essere gestiti da quindici strutture Hospice distribuite su tutto il territorio regionale, di cui però neanche una nella città di Sassari;
– l’ambito territoriale dell’Area socio-sanitaria locale di Sassari è articolato in tre distretti sanitari: Distretto di Sassari, Ozieri e Alghero;
– la distribuzione della popolazione per distretto è fortemente disomogenea; il distretto più popoloso è il Distretto di Sassari, dove è concentrato il 67 per cento della popolazione, segue il Distretto di Alghero con il 24 per cento della popolazione e Ozieri con il 9 per cento;
– il dato che riguarda il nord Sardegna è il più rilevante poiché a Sassari, dove per numero di abitanti dovrebbero essere assicurati 20 posti letto in Hospice, non c’è nessuna struttura compiutamente accreditata con la Regione, né un’adeguata rete di cure palliative, così che i pazienti terminali e le loro famiglie non possono essere assistiti e tutelati, come loro diritto, in uno dei momenti più traumatici e dolorosi dell’esistenza;
– sul totale dei comuni in Sardegna ben 168, pari al 45 per cento, appartengono alle categorie di maggiore deprivazione sociale e in particolare le province di Carbonia-Iglesias e Sassari presentano la maggiore incidenza percentuale di comuni con maggiore disagio;
– nella provincia del Sulcis circa il 65 per cento dei comuni sono classificati “Comuni deprivati e molto deprivati”, per un totale di circa 69.000 persone, mentre, in provincia di Sassari più della metà dei comuni appartengono all’area disagiata, con una popolazione pari a circa 260.000 persone, circa l’81 per cento dei residenti;
RILEVATO che:
– la legge 15 marzo 2010, n. 38 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative a alla terapia del dolore), nata con l’obbiettivo di tutelare i diritti “di fine vita”, prevede l’istituzione di Hospice, cioè di ospedali dedicati alla fase ultima della vita, e l’implementazione della rete di cure palliative domiciliari h24;
– la norma ha di fatto conferito piena legittimità al diritto a non soffrire inutilmente, ha cambiato lo scenario di riferimento e ha conferito valore giuridico all’esigenza del paziente di ottenere una assistenza adeguata: in precedenza, in mancanza di una normativa esplicita, sussistevano obblighi soprattutto di ordine deontologico che individuavano doveri ma non responsabilità;
– con la legge n. 38 del 2010 si è configurato un vero e proprio diritto di accesso alle cure palliative e quindi una pretesa giuridicamente azionabile da parte del cittadino nei confronti dello Stato e delle Regioni;
– la sofferenza inutile costituisce un danno ingiusto che può essere risarcito non solo come danno patrimoniale ma anche come danno non patrimoniale (nelle sue forme di danno biologico, morale ed esistenziale) in quanto l’interesse leso, cioè la salute, ha copertura e riconoscimento costituzionale;
– nel 2014 l’ASSL di Sassari, con l’intenzione di avviare l’iter per la realizzazione dei centri residenziali di cure palliative-hospice che competono al proprio territorio, ha predisposto uno studio di fattibilità che avrebbe dovuto soddisfare l’esigenza di avere nei tempi più brevi possibili un primo nucleo residenziale operativo;
– l’obiettivo principale dell’ASSL era individuare un’area esistente che consentisse la realizzazione di un centro hospice in tempi ridotti, rispetto a una struttura nuova o da ristrutturare, e con costi contenuti, pur nel rispetto dei requisiti minimi richiesti dalle schede di accreditamento;
EVIDENZIATO che:
– la realizzazione di strutture residenziali di cure palliative (Hospice) in tutte le regioni italiane è stata prevista dalla legge n. 39 del 26 febbraio 1999, che ha sancito il diritto del cittadino ad accedere all’assistenza fornita da tali strutture e nel contempo ha avviato un programma nazionale con una disponibilità finanziaria pari a circa 206 milioni di euro da destinare a progetti regionali di strutture residenziali (Hospice);
– la Sardegna, difatti, ha fruito di quasi 5 milioni di euro per il proprio progetto di realizzazione di Hospice sul territorio regionale;
– tale finanziamento a valere sui fondi del “Programma nazionale per la realizzazione di Strutture di cure palliative” (DM 28 settembre 1999 e DM 5 settembre 2001) risulta essere stato completamente erogato e utilizzato dalla Regione;
– a questo finanziamento si aggiunge, nell’ambito del POR FESR 2007-2013, il finanziamento di un intervento per la realizzazione di una struttura polivalente RSA, Hospice e Casa della salute ubicata a Sorso;
– l’intervento è stato realizzato con lo scopo di rafforzare le cure primarie, integrandole e coordinandole con professionisti e specialisti sanitari e favorire così la diminuzione dei ricoveri ospedalieri, contribuendo nel contempo a migliorare la presenza nel territorio di strutture sanitarie o di strutture dedicate alla cura della persona e al servizio dei cittadini;
– la struttura ubicata a Sorso offrirà 54 posti letto in RSA, ai quali si aggiungono 6 posti letto in Hospice, andando a garantire così un nuovo servizio per il territorio ma anche per il bacino di riferimento che va oltre i confini di Sorso;
RITENUTO che:
– sia necessario segnalare che nonostante questi ingenti finanziamenti nell’area territoriale di Sassari non risulta attiva ad oggi alcuna struttura Hospice compiutamente accreditata con la Regione;
– sia inaccettabile che ancora oggi non sia stata realizzata la rete per le cure palliative attraverso un percorso che deve coinvolgere anestesisti, oncologi, radioterapisti, psicologi e altri specialisti, oltre all’ospedale ed ai servizi sociali, e considerando l’assistenza domiciliare integrata;
– debba essere compito di questo Governo regionale la tutela della dignità dei malati sardi, eliminando le disparità di trattamento nel territorio regionale, e provvedendo con urgenza ad offrire un servizio sanitario adeguato attraverso una struttura dedicata al territorio sassarese,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a voler celermente e definitivamente completare l’attivazione e l’accreditamento delle strutture Hospice realizzate con i fondi del “Programma nazionale per la realizzazione di Strutture di cure palliative” (DM 28 settembre 1999 e DM 5 settembre 2001) e con i fondi del POR FESR 2007-2013 Asse 2 Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità, al fine di poter finalmente garantire ai malati terminali del territorio sassarese adeguato sostegno medico, psicologico e spirituale nelle ultime fasi della vita;
2) a voler implementare il sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza erogata presso gli Hospice quale base dati integrata a livello nazionale, incentrata sul paziente, dalla quale rilevare informazioni in merito agli interventi sanitari e socio-sanitari erogati presso le strutture Hospice nel territorio della Sardegna.
Cagliari, 18 novembre 2021