CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 531
SOLINAS Alessandro – CIUSA – MANCA Desiré Alma – LI GIOI sul necessario sostegno alle emittenti televisive locali per il passaggio al nuovo sistema digitale T2.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– con decreto del Ministro dello sviluppo economico firmato in data 5 ottobre 2018 è stata approvata la revisione del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze effettuata, come previsto dal comma 1026 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”, secondo quanto disposto dalle disposizioni in materia di uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G;
– la Direzione generale per i Servizi di comunicazione elettronica, radiodiffusione e postali del Ministero dello Sviluppo Economico ha indetto una procedura, in attuazione dell’articolo 1, comma 1034, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, per predisporre, nelle Aree tecniche di cui al comma 1030, la graduatoria dei soggetti legittimamente abilitati quali fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale che ne facciano richiesta;
– il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze (PNRF) rappresenta un vero e proprio piano regolatore delle frequenze che consente di verificare l’efficiente utilizzazione dello spettro radio, al fine di riorganizzare la risorsa spettrale tra i servizi di radio e di gestire al meglio gli eventuali contenziosi con i Paesi frontalieri;
– con la delibera n. 39/19/CONS del 7 febbraio 2019 il PNAF ha pianificato le frequenze per le seguenti reti digitali terrestri:
– 12 reti nazionali in banda UHF, di cui una decomponibile per macroaree e una integrata da frequenze della banda III-VHF;
– 1 rete locale di 1° livello in banda UHF con copertura non inferiore al 90 per cento in ciascuna area tecnica (ad eccezione dell’area tecnica 3 in cui sono pianificate 2 reti locali di 1° livello e delle sub-aree tecniche 4a e 4b in cui sono pianificate ulteriori 3 reti locali di 1° livello);
– 1 o più reti locali di 2° livello in banda UHF senza vincolo di copertura nel bacino di riferimento, in ciascuna area tecnica;
– con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 19 giugno 2019, e successive modifiche ed integrazioni, è stato definito il calendario nazionale (cd. road map) al fine di individuare le scadenze per il rilascio delle frequenze nella banda a 700 MHz, ai fini dell’attuazione degli obiettivi della decisione (UE) 2017/899 del 17 maggio 2017;
– a partire dal 15 ottobre 2021 la dismissione della codifica Mpeg-2 potrà essere avviata dalle TV nazionali (come Rai e Mediaset) senza obbligo. Il 20 ottobre 2021 la Rai spegnerà il Multiplex 2 e il Mux 5 in tutte le regioni d’Italia e redistribuirà i canali ora presenti negli altri Mux che passeranno in codifica Mpeg-4;
– la nuova road map suddivide lo switch-off sul territorio nazionale in quattro macroaree geografiche. Gli operatori di rete nazionali possono anticipare il passaggio alla codifica DVB-T/Mpeg-4 o allo standard DVB-T2 prima delle scadenze previste;
– dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021: Sardegna (Area A1). Dal 3 al 10 gennaio 2022 la Rai attiverà nuove frequenze in Sardegna per i Mux Rai;
– dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano (Area 2), Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza (Area 3);
– dal 1° marzo al 15 maggio 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche (Area 4);
– dal 1° maggio al 30 giugno 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania (Area 1B). Il Mux 1 Rai sarà spento sui 700 MHZ e in banda VHF;
CONSIDERATO che:
– il 23 luglio 2021 il Ministero ha indetto la procedura per la formazione delle graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) in ambito locale a cui assegnare la capacità trasmissiva delle reti di 1° e 2° livello dell’area tecnica n. 18 – Sardegna;
– la procedura ha avuto ad oggetto l’assegnazione della capacità trasmissiva relativa alle seguenti reti locali:
a) rete locale Liv. 1 n. 1 – CH 41 (NU-OG-OR-OT-SS) e CH 39 (CA-CI-VS) dell’operatore EI TOWERS SPA la cui “offerta di servizio” è allegata sub 1) al bando per farne parte integrante e sostanziale;
b) rete locale Liv. 2 n. 1 – CH 28 (NU-OG) dell’operatore RTI CAPOFILA PRAIS SRL la cui “offerta di servizio” è allegata sub 2) al bando per farne parte integrante e sostanziale;
– in base a quanto indicato nella delibera 39/19/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e nel punto 6 delle linee guida del 25 marzo 2021, a ciascun marchio potrà essere assegnata una capacità trasmissiva a regime che vada da 1,5 Mbit/s a 3 Mbit/s;
– Videolina, Tcs, Sardegna Uno sono le prime tre emittenti della graduatoria per fornitori di servizi media audiovisivi locali (FSMA) della Sardegna (Area Tecnica 18), che individua i soggetti che potranno accedere alle negoziazioni per l’ottenimento della capacità trasmissiva sul digitale terrestre dagli operatori di rete;
– nelle liste seguono le emittenti TeleSardegna, Canale 40, Catalan tv, Canale Italia 83, Gallura Live, e poi tutte le altre; 24 emittenti hanno avuto tempo sino al 5 novembre per negoziare con gli operatori di rete uno spazio trasmissivo. In caso di fallimento delle trattative, il Mise assegnerà la capacità trasmissiva residua secondo le modalità previste del bando;
– inizialmente, nell’istruttoria relativa all’esame FSMA erano arrivate 42 domande da parte delle tv locali sarde di cui 29 ammesse;
RILEVATO che:
– ad oggi, a seguito delle 42 domande di partecipazione presentate per l’Area tecnica n. 18 – Sardegna, sono state ammesse alla procedura solo 27 domande;
– il Ministero dello sviluppo economico nel luglio del 2021 ha abbozzato una modifica al calendario nazionale dei lavori del passaggio della tv digitale terrestre in Italia dallo standard DVB-T al nuovo DVB-T2;
– difatti dal 15 novembre 2021 tutte le emittenti nazionali e locali lasceranno la banda 700 MHz e potranno trasmettere i canali in codifica DVB-T/Mpeg-4: molte famiglie italiane dovranno aver già cambiato tv o decoder perché le emittenti nazionali passeranno a una codifica più avanzata del digitale terrestre rispetto a quella attuale DVB-T/Mpeg-2;
– l’Isola è la prima regione d’Italia in cui si è avviato concretamente il refarming della banda 700 MHz con il rilascio delle frequenze e il passaggio alla codifica Mpeg-4, sempre in DVB-T, che avverrà dal 15 novembre prossimo;
– ora si attende la pubblicazione del bando per l’assegnazione della numerazione automatica dei canali LCN, ultimo tassello necessario per poter fare il passaggio nella regione sarda.
EVIDENZIATO che:
– come previsto anche dal decreto Mise del 30 luglio 2021, il processo di refarming inizierà dalla Sardegna poiché in tale regione lo svolgimento delle operazioni tecniche può avvenire senza impatti interferenziali negativi sul territorio nazionale, vista la sua posizione geografica e, inoltre, le operazioni sono tecnicamente sostenibili considerando le modifiche frequenziali da attuare dagli operatori di rete e lo stato di predisposizione delle stesse;
– il calendario relativo al refarming delle frequenze in Sardegna prevede, dunque, che il rilascio delle attuali frequenze televisive e la ricollocazione sulle nuove avverrà per zone nel periodo tra il 15 novembre 2021 e il 2 dicembre 2021;
– nel dettaglio:
15 e 17 novembre: Iglesiente;
16 novembre: Sulcis;
18 novembre: Città metropolitana di Cagliari, Gerrei e Marmilla;
19 novembre: Oristano e provincia;
22 novembre: Barbagia;
23 e 24 novembre: Sassari e parte provincia;
25 e 26 novembre: Gallura;
29 e 30 novembre: Nuoro e parte provincia;
1 dicembre: Ogliastra;
2 dicembre: Sarrabus e parte Ogliastra;
– l’avvio del processo di refarming per la Sardegna costringe di fatto gli operatori TV ad abbandonare per gradi le frequenze sulla banda 700 MHz, già assegnate alle compagnie telefoniche per il 5G, e dovranno occupare nuovi multiplex (in un numero limitato rispetto a prima);
– inoltre, la suddivisione per livelli non agevola le attività di adeguamento alla normativa nazionale perché:
– il 1° livello prevede la trasmissione delle emittenti su tutto il territorio regionale con cifre imposte dal gestore della rete e comunque impraticabili per le piccole TV provinciali;
– il 2° livello prevede la trasmissione a livello provinciale, con costi sostenibili;
– inspiegabilmente per la Sardegna è stato previsto il 2° livello solo per le province di Nuoro e Ogliastra, costringendo le piccole emittenti sarde che afferiscono alle province di Oristano, Sassari, Olbia, Sud Sardegna e Cagliari, a sostenere i costi elevati richiesti per il 1° livello,
impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’industria
1) a promuovere azioni concrete a favore della supervisione e gestione del delicato processo di refarming di tutte le emittenti sarde, grandi e piccole;
2) a voler metter in campo tutte le azioni utili ad erogare specifici contributi quale meccanismo di compensazione dedicato alle emittenti locali che devono sottostare ai costi insostenibili previsti per i bacini di 1° livello.
Cagliari 17 novembre 2021