Mozione n. 501

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 501

TALANAS – CERA – SATTA Giovanni Antonio in relazione alla necessità di attuare un sistema di aiuti destinato al comparto suinicolo sardo finalizzato all’acquisto di maschi riproduttori e femmine fattrici di razza suina sarda.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la filiera suinicola rappresenta un vero e proprio settore strategico per il sistema agroalimentare sardo da cui deriva un importante e significativo indotto economico e occupazionale sul nostro territorio;
– la Sardegna, con 191.537 capi censiti al 31 dicembre 2019, possiede il 2,22 per cento del patrimonio suinicolo nazionale, con una crescita della consistenza regionale del 15,77 per cento nel quadriennio 2016-2019; gli allevamenti, soprattutto organizzati a ciclo chiuso (96 per cento), sono oltre quattordicimila in tutto il territorio e rappresentano circa il 10 per cento degli allevamenti suinicoli italiani;
– la produzione è orientata prevalentemente verso il suinetto da latte ed il magrone (rispettivamente il 67 per cento e il 24 per cento delle macellazioni del 2019) infatti, la Sardegna è la regione che macella più lattonzoli in Italia (67,04 per cento del totale) e si pone al secondo posto in Italia per macellazioni di magroncelli e magroni; nonostante ciò, la produzione del suino pesante per far fronte alle richieste dei salumifici locali volte ad un mercato di qualità sembrerebbe in costante crescita;
– dopo oltre 40 anni di Peste suina africana (PSA) e 10 consecutivi di divieto di esportazione delle carni oltre i confini sardi, la filiera suinicola è stata indebolita ulteriormente dalla pandemia Covid-19 che ha portato ad un crollo della produzione di carne suina e ha evidenziato tutti i punti deboli di tale comparto, sia da un punto di vista strutturale che organizzativo;
– a partire da marzo 2020, la chiusura del canale Horeca e le restrizioni imposte a livello nazionale alle attività agrituristiche e al settore della ristorazione hanno determinato la conseguente difficile collocazione sul mercato del suinetto da latte tradizionale e le piccole e medie imprese, con ridotta liquidità e non attrezzate per una rapida riconversione della produzione, sono state, in maniera imprevedibile, penalizzate dal punto di vista economico; oltre il 70 per cento della produzione sarda dei maialetti, simbolo della gastronomia sarda, è infatti indirizzato al turismo, settore economico più penalizzato e messo a rischio dalla pandemia;
– le conseguenze negative derivanti dalla peste suina africana non hanno permesso al comparto suinicolo sardo di sviluppare un adeguato percorso di crescita, di strutturarsi e di offrire una valida alternativa economica alle altre attività produttive zootecniche come quelle riguardanti il settore degli ovini e dei bovini; il divieto di esportazione di carni suine fuori dall’isola ha generato un sottodimensionamento del settore che, secondo le stime, si ritrova costretto ad importare circa l’80 per cento del prodotto dal resto d’Italia o da paesi dell’Unione europea;
– il mercato suinicolo è generalmente caratterizzato da forti oscillazioni di prezzo, in particolar modo nel 2020 a seguito delle chiusure e delle limitazioni alla ristorazione, si è assistito ad una drastica riduzione del prezzo dei suini il cui valore su base annuale è sceso di oltre il 30 per cento;

RILEVATO inoltre che le problematiche venutesi a creare per via della pandemia influenzeranno in maniera negativa le attività collegate al comparto suinicolo in considerazione anche dell’aumento dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione dei suini;

CONSIDERATO che:
– il suino sardo è stato riconosciuto ufficialmente come razza suina autoctona nazionale l’8 giugno 2006 con il decreto ministeriale n. 21664 poi successivamente modificato dal decreto ministeriale n. 24089 del 18 dicembre 2006;
– il suino di razza sarda, allevato da secoli in Sardegna, è patrimonio di biodiversità, patrimonio genetico di una razza in via di estinzione, inserita fra le 6 razze autoctone nazionali presenti nell’isola ed è rappresentativo, per via del sistema di allevamento all’aperto e del significato socioeconomico del maiale nelle comunità locali, della tradizione suinicola isolana;
– le caratteristiche tipiche della razza sarda e delle carni ottenute, favorite soprattutto dai profili geografici socioculturali e antropologici del territorio in cui è allevato, rendono questa razza idonea a fornire prodotti tipici di elevata qualità e distinguibili da quelli già presenti sul mercato, infatti l’allevamento di questa razza se finalizzato all’ottenimento di produzioni di qualità può rappresentare un’importante fonte di reddito e di sostentamento per la nostra isola;
– l’allevamento del suino di razza sarda può essere economicamente vantaggioso e le consumazioni che ne derivano possono essere destinate ad un target di consumatori sempre più attenti alla biodiversità e alle produzioni eco-sostenibili;

CONSIDERATO inoltre che:
– la Regione riconosce l’importanza del comparto suinicolo nell’economia della Sardegna e mira a tutelare e valorizzare il suino di razza sarda incentivandone l’allevamento nell’isola e sostenendo con particolare attenzione i prodotti di qualità da esso derivati, il rispetto del benessere animale e l’ecosostenibilità;
– la Regione deve sostenere l’incremento dei soggetti riproduttori di suino di razza sarda nell’ambito delle azioni di tutela dell’agrobiodiversità al fine di garantire la disponibilità di riproduttori di razza sarda per incentivare la diffusione all’allevamento;

OSSERVATO inoltre che:
– con la legge regionale n.1 del 14 maggio 2009 art.4 comma 20 è stato istituito un aiuto regionale in regime de minimis per incrementare la qualità delle carni bovine, mediante il finanziamento per l’acquisto di riproduttori maschi e femmine di qualità pregiata iscritti nei libri genealogici e nei registri anagrafici di razza;
– tali aiuti regionali non sono invece previsti per quanto riguarda il comparto zootecnico dei suini, caratterizzato invece da enormi potenzialità, ancora inespresse, sia per l’allevamento intensivo sia per quello estensivo basato sulla razza locale,

impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale

1) ad attivarsi e introdurre tutte le azioni necessarie affinché possa essere istituito anche per il comparto zootecnico dei suini un sistema di aiuti finalizzato all’acquisto di riproduttori maschi e fattrici femmine di razza sarda, così da poter incentivare e valorizzare l’allevamento della razza suina locale, al fine di garantire a tale settore innovazione e un marchio identitario;
2) a prevedere forme di sostegno per gli allevamenti di suini di razza sarda al fine di rilanciare una filiera così strategica per la Sardegna;
3) a porre in essere ogni opportuna azione affinché sia promosso il consumo delle carni suine locali, al fine di valorizzare i prodotti tipici di qualità e aumentare la loro competitività sul mercato nazionale ed internazionale.

Cagliari, 27 luglio 2021

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