CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 455
(Discussa in Aula il 06/07/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)
TALANAS – CERA – SATTA Giovanni Antonio relativa alla necessità di effettuare una revisione delle pratiche che hanno subito un mancato riconoscimento a PLT a seguito di modifiche e variazioni derivanti da erronee rilevazioni delle superfici attraverso il sistema del cosiddetto “refresh”.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la Regione a seguito del cosiddetto meccanismo del “refresh”, istituito nel 2014 a livello comunitario, si ritrova da molti anni ad affrontare la problematica relativa all’eleggibilità e al riconoscimento a PLT (Pratiche locali tradizionali) delle superfici classificate come “bosco”;
– il “refresh” è un sistema utilizzato dall’ente pagatore nazionale AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) che permette a cadenza triennale, un’identificazione delle superfici attraverso rilievi fotoaereogrammetrici del territorio regionale al fine di aggiornare i dati del Sistema integrato di gestione e di controllo (SIGC). Tale meccanismo ha lo scopo di individuare e distinguere le superfici agricole utili, destinatarie dei contributi comunitari, da quelle invece che non ne possono beneficiare; ciò ha generato un forte incremento delle superfici considerate “non agricole” e come tali considerate non soggette ad aiuti comunitari previsti dalla PAC (Politica agraria comunitaria) o comportanti la riduzione degli aiuti già concessi per l’assenza di requisiti di eleggibilità a PLT;
– la Sardegna è stata tra le regioni maggiormente danneggiate da queste rilevazioni viste le estese zone dì macchia mediterranea e di pascolo arborato che spesso sono state classificate erroneamente, dalla lettura delle zone aeree, come zone boschive e dunque non eleggibili a pascolo. Tale situazione ha comportato il mancato godimento di premi comunitari (PSR e Domanda Unica) per moltissimi allevatori sardi che, a fronte di anomalie riscontrate nei fascicoli aziendali, hanno dovuto subire ingenti danni in termini economici;
– la riclassificazione delle zone in questione di cui si chiedono i contributi europei oltre ad aver provocato gravi perdite al comparto agricolo sardo, ha penalizzato quella che è una pratica peculiare del nostro territorio, il pascolo di bestiame, in quanto sono stati sottratti alle PLT migliaia di ettari adibiti al pascolo; ciò ha portato a una significativa svalorizzazione del suolo sardo risultando in netto contrasto con quella che è la politica agroambientale dell’Unione Europea che mira invece ad incentivare un’agricoltura estensiva e compatibile con l’ambiente;
CONSIDERATO che:
– le superfici PLT oltre che a rappresentare la principale risorsa alimentare di una tipologia di bestiame adatto a particolari sistemi di allevamento estensivi o bradi, garantiscono la tutela idrogeologica e la prevenzione degli incendi;
– tali superfici hanno assunto valore:
a) ecologico primario per la loro capacità di proteggere il suolo e sequestrare l’anidride carbonica, riducendo l’erosione e la desertificazione da un lato e l’effetto serra dall’altro;
b) ecologico-naturalistico ospitando spesso specie vegetali e animali a rischio di estinzione;
c) paesaggistico in quanto connotano in modo essenziale il territorio che occupano;
RILEVATO che:
– ad oggi tale problematica è stata in parte risolta in quanto la Regione Sardegna ha ottenuto sulle predette superfici, precedentemente classificate come zone boschive e pertanto escluse dal godimento di aiuti comunitari, un’eleggibilità a PLT con una percentuale di pascolamento pari al 50 per cento e rinserimento delle particelle classificate come bosco (Macrouso 650) nel registro SIPA (Sistema di identificazione delle particelle agricole);
– dal punto di vista gestionale delle pratiche in oggetto, molte particelle a seguito di controlli e frazionamenti ad opera del meccanismo “refresh” sono soggette comunque a modifiche e variazioni che non consentono un effettivo riconoscimento di tali come Pratiche locali tradizionali (PLT) e pertanto si ritrovano a dover affrontare un iter burocratico molto più lungo e complesso;
RITENUTO opportuno che:
– le particelle presenti nel registro SIPA e eleggibili a PLT non siano assoggettate alle modifiche apportate per le altre particelle;
– le particelle derivanti da frazionamento vengano riconosciute come PLT attraverso un iter burocratico che permetta una comunicazione e un inserimento più celere all’interno del registro SIPA;
impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’agricoltura e riforma agro-pastorale
1) ad intervenire con massima urgenza per trovare una soluzione concreta al problema generato dal sistema del “refresh”, in quanto molte aree agricole eleggibili a PLT non risultano ancora individuate e delineate con precisione; ciò comporta la rilevazione di anomalie e di conseguenza pregiudica la riscossione dei premi comunitari da parte degli imprenditori agricoli sardi;
2) ad affrontare il problema del “refresh” attraverso un impegno concreto e preventivo in vista della nuova PAC (2021-2027).
Cagliari 20 aprile 2021