CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 450
MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA sulle nuove opportunità per il completamento della rete ferroviaria e delle infrastrutture digitali della Sardegna, in relazione al Piano complementare del Governo nazionale, di cui alla Relazione al Parlamento presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell’economia e delle finanze il 15 aprile 2021 al Consiglio dei ministri, ai sensi della legge n. 243 del 2012, articolo 6 (Scostamenti di bilancio), a carico di risorse nazionali, finalizzato al rafforzamento del programma NGEU.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– ad oggi, non si conoscono i termini di partecipazione della Regione ai fini della stesura del Recovery plan nazionale, ormai prossimo ad essere approvato dal Parlamento, nel quale dovrebbero essere incluse anche le opere dichiarate ammissibili, tra quelle inviate dalle regioni, coerenti con le linee guida adottate dalla Commissione europea;
– per colmare il deficit infrastrutturale relativo alle reti ferroviarie, stradali, portuali e aeroportuali, ai settori energetico, ambientale e sanitario; per rimuovere le cause che determinano il rallentamento dello sviluppo economico dell’isola, la bassa competitività , il ritardo nelle politiche di crescita dell’innovazione, l’evoluzione negativa di tutti gli indicatori demografici su insularità e perifericità , istruzione, denatalità e spopolamento delle zone interne, etc. etc., quella del Recovery fund avrebbe dovuto rappresentare, anche per la Sardegna, una occasione irripetibile per gli effetti che avrebbe potuto dispiegare a beneficio del sistema economico e sociale isolano, per i prossimi decenni;
– i gruppi di opposizione del Consiglio regionale, sin dalla vigilia della discussione del Recovery fund nel Consiglio europeo avvenuta lo scorso giugno, avevano proposto al Presidente della Regione e alla sua Giunta, purtroppo invano, l’avvio di un confronto politico da svolgersi nella sede istituzionale del Consiglio regionale, allargato alla partecipazione delle rappresentanze delle organizzazioni sindacali, del mondo produttivo, degli enti locali e dei parlamentari sardi;
RICHIAMATE:
– la proposta di ordine del giorno “su misure e azioni da adottare per avviare la Sardegna della fase 2 verso un nuovo modello di sviluppo con gli strumenti finanziari determinati dal concorso dello Stato e dai finanziamenti europei (Recovery fund)”, presentata al Consiglio regionale del 9 giugno 2020, nel corso della “discussione sulle misure strategiche per il rilancio economico e sociale ai sensi dell’articolo 54, commi 2 e 3, del regolamento”, purtroppo non accolta dalla Maggioranza che sostiene l’attuale Giunta regionale;
– la mozione n. 282 del 10 giugno 2020, in cui è stato convertito l’ordine del giorno del 9 giugno, di cui sopra, mai inserita all’ordine del giorno del Consiglio, nonostante sia stata depositata ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento (La riunione si sarebbe dovuta tenere entro dieci giorni dalla richiesta);
RICHIAMATO, altresì, il ritardo infrastrutturale dell’isola è tale da renderla, secondo la Commissione europea, quartultima tra le regioni italiane in termini di dotazione infrastrutturale dei trasporti, e centonovantaseiesima tra duecentosessantuno regioni europee. Secondo i dati dell’Anagrafe delle opere incompiute, nel 2019 erano ancora sessantasei le opere da finalizzare nella regione Sardegna. Nel rispetto delle ampie possibilità di intervento riconosciute al Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’identificazione dei ritardi infrastrutturali del territorio devono essere pure inseriti quelli relativi alle infrastrutture digitali. Anche in questi termini, nella regione Sardegna si evidenzia una sostenuta necessità di intervento, testimoniata dalla classifica del Digital infrastructure index di ernst & young, che inserisce le province di Oristano, di Nuoro e del Sud-Sardegna tra le ultime quindici su centosette province italiane per qualità delle infrastrutture digitali;
CONSIDERATO che, con la mozione n. 282, i proponenti intendevano impegnare il Presidente della Regione:
1) ad attivarsi, con tutti gli strumenti politici e istituzionali necessari, nei confronti del governo nazionale, al fine di vigilare e concorrere, a tutela dei diritti e degli interessi della Sardegna, alla elaborazione dei criteri e dei documenti costitutivi il Recovery plan di cui in premessa;
2) ad avviare, la predisposizione di un moderno Piano di Sviluppo, elaborato nel rispetto delle raccomandazioni dell’Unione europea, da sostenere nella fase di elaborazione del Ricovery plan del Governo nazionale, al fine delle previsioni delle misure necessarie per fronteggiare le conseguenze immediate e future della pandemia e rilanciare l’attività economica, produttiva e sociale della nostra isola;
3) a condividere con le parti politiche e sociali dell’isola l’elaborazione del summenzionato piano, che avrebbe dovuto caratterizzarsi nella rivendicazione degli investimenti infrastrutturali e delle misure indispensabili per il superamento del ritardo di sviluppo derivante dalle condizioni di insularità , al fine di assicurare il diritto alla continuità territoriale e alle nuove straordinarie opportunità offerte dal Recovery fund, nei settori del digitale, dell’economia verde, delle infrastrutture, della scuola, dell’educazione;
PRESO ATTO che:
– solo martedì 2 marzo 2021, quindi ben 9 mesi dopo la presentazione della summenzionata mozione n. 282, il Consiglio regionale è stato convocato con oggetto “comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell’articolo 121 del regolamento, sul Recovery plan della Regione”, senza che, a seguito del dibattito sviluppatosi, si sia addivenuti ad alcuna determinazione del Consiglio, ma, soprattutto, nel pieno dispregio del Regolamento consiliare, in attuazione del quale, con riferimento ai già citati commi 2 e 3 dell’articolo 54, lo stesso argomento avrebbe dovuto essere discusso molto prima;
– la circostanza del 2 marzo 2021 summenzionata è stata l’unica e ultima, oltreché improduttiva, occasione, nella quale il Consiglio regionale sia stato coinvolto sul tema del Recovery fund, dopodiché è calato definitivamente un silenzio surreale e irresponsabile;
CONSIDERATO che:
– l’ammissibilità delle singole proposte progettuali, le quali insieme comporranno il PNRR, verrà valutata, in ultima analisi, in sede di Commissione europea, e dipenderà dal rispetto delle linee guida prescritte per la redazione dei Recovery plan, dalla coerenza dello stesso Piano con le raccomandazioni definite in modo specifico per ciascun Paese, dalla valutazione della capacità di rafforzamento del potenziale di crescita e della creazione di posti di lavoro, dalla resilienza economica e sociale che il Piano sarà in grado di produrre;
– ai fini dell’assegnazione dei relativi punteggi ai piani, la Commissione valuterà anche altri elementi, di cui, in fase di redazione degli stessi si dovrà opportunamente tener conto, tra i quali la coerenza tra investimenti e riforme ad essi correlate e qualificante il pacchetto complessivo dei progetti presentati a composizione del Piano;
– verosimilmente, per le ragioni suesposte, pur non conoscendo la proposta definitiva sul Recovery fund inviata dalla Regione al Governo nazionale, molte e importantissime opere strategiche per l’isola, nel caso in cui fossero state incluse nella suddetta proposta, potrebbero non essere ammesse per carenza di requisiti di ammissibilità ;
– recentemente, il Governo e il Parlamento nazionali hanno revisionato il piano approvato dal Consiglio dei ministri nel gennaio scorso, in considerazione del fatto che i 191 miliardi previsti per l’Italia non sarebbero bastati per tutti i progetti e, anche, in virtù del fatto che gran parte di essi non sarebbero potuti rientrare nei tempi del Recovery, ragione per cui il Governo si accingerebbe a stanziare un fondo aggiuntivo di circa 30 miliardi di euro, da alimentare col bilancio nazionale, destinati al finanziamento di progetti esclusi, in quanto non cantierabili, ma che rivestirebbero una particolare rilevanza strategica;
VISTE:
– la relazione al Parlamento presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell’economia e delle finanze il 15 aprile 2021 al Consiglio dei ministri, ai sensi della legge n. 243 del 2012, articolo 6 (Scostamenti di bilancio), con la quale si prevede la realizzazione di un Piano complementare al programma NGEU, a carico di risorse nazionali, finalizzato al finanziamento di progetti presentati nell’ambito del PNRR, eccedenti l’ammontare complessivo delle risorse destinate all’Italia, ma anche, probabilmente, a favore dei progetti di particolare rilevanza strategica non rientranti nei tempi del Recovery;
– la relazione con la quale si prevede lo stanziamento di ulteriori risorse aggiuntive per gli investimenti addizionali da realizzare nelle aree svantaggiate del Paese (FSC);
EVIDENZIATO che:
– il completamento e l’ammodernamento della rete ferroviaria sarda per l’interconnessione dei porti e degli aeroporti dell’isola, e il collegamento delle zone interne con le città capoluogo, costituisce la più ambiziosa tra le opere infrastrutturali di rilevanza strategica, irrinunciabile ai fini della creazione delle condizioni minime indispensabili e necessarie per il rilancio economico, produttivo e sociale dell’isola;
– la Regione non dispone degli elaborati progettuali necessari per il completamento della rete ferroviaria sarda in possesso dei requisiti richiesti dalle linee guida adottate dalla Commissione europea;
– il ritardo nello sviluppo delle infrastrutture digitali, così come ben testimoniato dalla classifica del Digital infrastructure index di ernst & young, costituisce altro pesantissimo freno al processo di crescita socioeconomica dell’isola;
CONSIDERATO che gli stanziamenti aggiuntivi summenzionati costituirebbero un’ulteriore e ultima opportunità per la Sardegna e i sardi, al fine della realizzazione di irrinunciabili opere di rilevanza strategica che non fossero stati ammessi, o neppure proposti, nell’ambito del PNRR,
impegna il Presidente della Regione
ad assumere, con estrema urgenza, tutte le iniziative politiche e tecniche utili e necessarie al fine di assicurare presso il Governo nazionale la partecipazione della nostra Regione alla programmazione delle risorse che si prevedono di stanziare sul fondo aggiuntivo annunciato e a predisporre, con urgenza, la documentazione progettuale adeguata.
Cagliari, 19 aprile 2021