Mozione n. 422

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 422

TALANAS – CERA – COCCIU – SATTA Giovanni Antonio sull’eliminazione del blocco per la movimentazione dei capi ovicaprini e bovini nelle provincie non interessate dai focolai, o quantomeno sull’azzeramento dei costi a carico delle aziende agricole.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– dopo otto mesi di libera circolazione è nuovamente scattato il blocco per la movimentazione degli animali nel centro e nel sud Sardegna per nuovi focolai di BTV3-Blue Tongue, la febbre catarrale degli ovini, scoperti di recente nell’area del Sulcis;
– a seguito di tale rilevazione viene tracciata un’area di restrizione avente raggio di 150 km, dove ricadono anche le vecchie province di Cagliari, Nuoro ed Oristano, non interessate dal fenomeno;
– per consentire le movimentazioni dei capi sensibili al virus (bovini, ovini, caprini) al di fuori di tali aree, non essendo disponibili presidi immunizzanti, è necessario escludere la presenza del virus;
– la presenza del virus può essere individuata solamente attraverso un costoso esame di laboratorio, la reazione a catena della polimerasi (PCR), una tecnica di biologia molecolare che consente la moltiplicazione (amplificazione) di frammenti di acidi nucleici;
– ogni test PCR costa al detentore di animali 25.08 euro;

CONSIDERATO inoltre che:
– nei territori ricadenti nelle vecchie provincie di Cagliari, Oristano e Nuoro la situazione epidemiologica è estremamente favorevole, in quanto, a partire dal 2 ottobre 2018, nonostante migliaia di test eseguiti, non è mai stata riscontrata la presenza del virus BTV3-Blue Tongue;
– in conseguenza della crisi dovuta al Covid-19, sono state limitate le movimentazioni dei bovini, ovini e caprini, determinando un grave pregiudizio economico per le aziende agricole;
– la spesa per le PCR risulta essere eccessiva e insostenibile per le aziende agricole, già in difficoltà per la lunga crisi che affligge il comparto;
– specie per la movimentazione dei capi ovini e caprini, molto spesso il costo dell’esame della PCR supera il valore stesso dell’animale;
– in considerazione di tutto ciò, sotto il profilo economico le aziende non possono più sostenere il costo dell’esame PCR;

TENUTO CONTO che è ben evidente la necessità di provvedere con una certa urgenza, attraverso provvedimenti emergenziali che prevedano la possibilità di manlevare le aziende agricole dal costo di quest’ultimo esame e, al contempo di restringere l’area sottoposta all’esame di screening,

impegna il Presidente della Regione,
l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale
e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale

affinché si attivino per addebitare al Servizio sanitario nazionale il costo dell’esame PCR, manlevando da tale spesa le aziende agricole e, al contempo di restringere l’area sottoposta all’esame di screening.

Cagliari, 3 marzo 2021

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