CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 416
MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla necessità di garantire il rispetto del diritto di informazione e di accesso del consigliere regionale.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– il 12 dicembre 2020 il Presidente della Regione, con un comunicato stampa pubblicato nel sito istituzionale della Regione, ha dichiarato che la Regione in quei giorni aveva partecipato alla programmazione delle risorse del Recovery fund con la trasmissione dell’elenco delle priorità progettuali della Sardegna per la definitiva stesura del Recovery plan da parte del Governo, al quale aveva “inviato” “206 progetti” per un valore di 7 miliardi 690 milioni 693mila euro, frutto di “un lavoro di squadra” al quale avevano “partecipato tutti gli Assessorati”;
– in tale occasione, non solo la generalità dei cittadini sardi, ma anche gli stessi consiglieri regionali apprendevano per la prima volta che la Regione aveva svolto un ruolo attivo nel percorso programmatorio statale finalizzato alla stesura della proposta italiana di Recovery plan da trasmettere alla Commissione europea entro il mese di aprile 2021;
– infatti, il Consiglio regionale non è stato coinvolto nella programmazione pur avendo, indiscutibilmente, in generale una funzione di controllo politico e di sindacato ispettivo sull’attività della Giunta e dell’Amministrazione regionale e in particolare una funzione di controllo e di indirizzo nella programmazione delle risorse pubbliche, e ciò, a maggior ragione, quando trattasi di programmi promossi dall’Unione europea o finanziati con risorse europee;
– tuttavia, data la sinteticità e genericità del suddetto comunicato, il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle ha ritenuto necessario presentare, in data 13 gennaio 2021, alla Presidenza e alla Direzione generale della Presidenza della Regione, nell’esercizio del diritto all’informazione di cui all’articolo 105 del Regolamento interno del Consiglio regionale, apposita istanza di accesso, con la quale ha chiesto di poter acquisire, con la massima urgenza consentita, copia degli atti e documenti asseritamente trasmessi dalla Regione al Governo nell’ambito della stesura del Recovery plan, nonché degli atti e documenti preparatori;
– la conoscenza di siffatti atti e documenti è, infatti, imprescindibile per l’espletamento del mandato dei consiglieri regionali nell’interesse dei cittadini sardi, che devono essere messi nelle condizioni di sapere in quale modo e con quali criteri la Regione ha scelto di investire le risorse del Recovery fund;
– si tratta di risorse europee che ammontano a ben 209 miliardi di euro e rappresentano, pertanto, un’occasione unica per ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica in atto e far crescere l’economia e l’occupazione italiana, e quindi anche quella della Sardegna, in grave sofferenza per le conseguenze dell’emergenza epidemiologica ma anche per il malessere demografico che da tempo attanaglia l’Isola, aggravato dall’insufficienza di servizi e di investimenti pubblici;
– le funzioni spettanti al Consiglio regionale nella programmazione delle risorse pubbliche emergono sia dall’articolo 4 della legge regionale n. 1 del 1977 che, soprattutto, dalle disposizioni della legge regionale n. 13 del 2010 che, nel disciplinare le modalità di partecipazione della Regione ai piani, ai programmi e ai progetti finanziati con risorse europee, all’articolo 3 stabilisce quanto segue: “Il Consiglio regionale e la Giunta regionale si informano reciprocamente sulle attività svolte in ambito europeo e adottano ogni misura necessaria a consentire il massimo raccordo nella Regione sulle questioni europee e di rilievo internazionale. La Giunta regionale assicura al Consiglio regionale un’informazione costante in merito a tutti gli aspetti dell’attuazione delle politiche europee, ai negoziati in corso e a tutte le iniziative intraprese o da intraprendere in ambito europeo e internazionale”;
– inoltre, come noto, a norma dell’articolo 16 legge regionale n. 13 del 2010 “il Presidente della Regione, o un Assessore da lui delegato, informa tempestivamente il Consiglio regionale sull’andamento e sull’esito dei negoziati con la Commissione europea o lo Stato” e la Giunta regionale trasmette al Consiglio regionale per il parere delle competenti commissioni consiliari le proposte di piano, programma o altri atti di programmazione regionale soggette ad approvazione da parte della Commissione europea o a procedura negoziale con lo Stato;
– l’informazione puntuale e tempestiva da parte della Giunta regionale e del Presidente della Regione è, quindi, funzionale alla consapevole ed efficace partecipazione del Consiglio regionale al processo di programmazione, al fine di garantire il responsabile, efficace ed efficiente utilizzo delle risorse pubbliche, soprattutto in un momento così difficile per l’Italia e per la nostra Isola, piagata dalle conseguenze dell’epidemia in atto;
– dato che il diritto di informazione del consigliere regionale ha la stessa latitudine delle funzioni e dei poteri del Consiglio regionale e che è incontrovertibile la spettanza di funzioni in capo al Consiglio regionale nella programmazione delle risorse pubbliche e in particolare europee, è, del pari, incontrovertibile la spettanza di siffatte funzioni ai consiglieri regionali, che hanno, pertanto, il diritto di essere informati e di avere piena conoscenza degli atti e dei documenti presentati dalla Giunta regionale e dal Presidente della Regione;
CONSIDERATO che:
– ciononostante, in data 3 febbraio 2021 perveniva alla PEC del Gruppo consiliare la nota dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza che, in riscontro alla suddetta istanza di accesso, trasmetteva una nota con cui il Direttore generale della Presidenza provvedeva direttamente sulla richiesta presentata;
– in particolare, la Direzione generale della Presidenza ha qualificato la richiesta di accesso del Consigliere regionale come istanza di accesso agli atti del cittadino ai sensi e per gli effetti degli articoli 22 e seguenti della legge n. 241 del 1990 e ne ha disposto, quindi, il rigetto in quanto il Consigliere istante non sarebbe titolare di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso, come invece richiesto dalla legge n. 241 del 1990;
– il rigetto, tra l’altro, è stato accompagnato da un appunto mosso all’operato dei consiglieri regionali direttamente dal Direttore generale della Presidenza, il quale lamenta, in modo assolutamente inconferente, oltre che inappropriato e lesivo delle prerogative consiliari, un elevato numero di richieste di accesso pervenute all’Ufficio di Gabinetto del Presidente ed alla Direzione generale della Presidenza ai sensi dell’articolo 105 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
– come se ciò non bastasse, dopo aver disposto il rigetto, il suddetto Direttore generale, ancora una volta con piglio ben lontano dalla correttezza istituzionale e dal rispetto verso l’Istituzione consiliare, sottolinea che “in ogni caso” il Consigliere istante “ben potrà avanzare medesima richiesta […] al Governo che detiene la richiesta documentazione a livello nazionale”;
– risulta che altri consiglieri regionali della minoranza abbiano presentato analoga istanza di accesso agli atti e ai documenti trasmessi dalla Regione nell’ambito della programmazione finalizzata alla proposta italiana di Recovery plan e che siffatta istanza non sia mai stata riscontrata dall’Amministrazione regionale;
CONSIDERATO, inoltre, che la violazione del diritto di informazione del consigliere regionale da parte dell’Esecutivo e dell’Amministrazione regionale con riferimento alla programmazione delle risorse del Recovery plan non rappresenta, purtroppo, un caso isolato;
EVIDENZIATO, infatti, che:
– in data 11 giugno 2020, il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle ha trasmesso a mezzo PEC alla Direzione generale della Sanità istanza, ai sensi dell’articolo 105 del Regolamento interno del Consiglio regionale, finalizzata ad acquisire copia della richiesta di deroga per la riapertura del Punto nascita dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena, asseritamente presentata dall’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale al Ministero della salute il 30 gennaio 2020, compresi eventuali atti e informazioni correlati;
– constatato che, nonostante fossero trascorsi più di trenta giorni dalla presentazione della suddetta istanza di accesso, non era pervenuto alcun riscontro alla medesima, il 16 luglio 2020 si è proceduto a reiterare la richiesta di accesso ribadendo che la documentazione richiesta era necessaria per consentire il regolare espletamento del mandato consiliare;
– tuttavia, ancora una volta, nella più assoluta scorrettezza istituzionale, l’Amministrazione regionale ha omesso di riscontrare l’istanza, impedendo il regolare ed efficace esercizio delle funzioni consiliari;
RITENUTO che:
– l’illegittimo diniego e il silenzio dell’Amministrazione regionale a fronte delle richieste di accesso del consigliere regionale sia gravemente lesivo delle prerogative e dei diritti spettanti in qualità di consigliere regionale, tra l’altro della minoranza e tale da impedire o comunque pregiudicare l’esercizio delle funzioni spettanti al Consiglio regionale stesso, in aperta violazione dei principi di democrazia e di trasparenza che devono costantemente informare l’attività delle istituzioni regionali;
– ciò valga, a maggior ragione, nel caso di istanza avanzata dai consiglieri di minoranza, ai quali, come riconosciuto dal Consiglio di Stato, gli stessi principi fondanti delle democrazie attribuiscono compiti di controllo e di stimolo all’attività della maggioranza e, quindi, dell’esecutivo, inteso sia come apparato politico che come apparato amministrativo,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
ad attivarsi affinché venga garantito il rispetto del diritto di informazione e di accesso del consigliere regionale, sancito dall’articolo 105 del Regolamento interno del Consiglio regionale, e dei relativi termini procedimentali, nella salvaguardia delle prerogative dei singoli consiglieri regionali e del ruolo e delle funzioni dell’Istituzione consiliare.
Cagliari, 23 febbraio 2020