Mozione n. 41

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 41

CUCCU – MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – FANCELLO – SOLINAS Alessandro per rivitalizzare e rilanciare il Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in data 30 luglio 1998 l’UNESCO ha sottoscritto a Parigi l’atto ufficiale di riconoscimento del Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna, dichiarandolo il primo Parco al mondo della rete dei geositi-geoparchi;
– in data 30 settembre 1998 il Governo italiano, la Regione, le Università di Cagliari e Sassari e l’Ente minerario sardo hanno sottoscritto la “Carta di Cagliari” nella quale sono stati definiti i principi fondamentali per la salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e paesaggistico-ambientale connesso alle vicende umane che hanno interessato le risorse geologiche e minerarie della Sardegna;

VISTO l’articolo 114, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 che, al fine di conservare e valorizzare anche per finalità sociali e produttive, i siti e i beni dell’attività mineraria con rilevante valore storico, culturale ed ambientale, ha disposto l’istituzione, con decreto del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, e con il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, e di intesa con la Regione, del Parco geominerario della Sardegna e ha, altresì, stabilito che lo stesso sarebbe stato gestito da un consorzio assimilato agli enti di cui alla legge 9 maggio 1989, n. 168, costituito dai Ministeri dell’ambiente, dell’industria, del commercio e dell’artigianato e dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, dalla regione Sardegna, dai comuni interessati ed, eventualmente, da altri soggetti interessati;

DATO ATTO che:
– con decreto ministeriale del 16 ottobre 2001, in attuazione di tale norma, è stato istituito il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, a conclusione di una dura battaglia condotta sottoterra per 365 giorni da 500 lavoratori precari e sostenuta da una grande mobilitazione popolare;
– con decreto ministeriale 8 settembre 2016 si è provveduto alla riforma del decreto istitutivo per rispondere alle esigenze di semplificazione della gestione, riconoscimento del ruolo delle amministrazioni territoriali, semplificazione del regime autorizzatorio;

RILEVATO che:
– il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, nel rispetto degli impegni che gli enti locali hanno assunto con la sottoscrizione della “Carta di Cagliari”, persegue la finalità di assicurare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale ed ambientale dei siti e dei beni ricompresi nel proprio territorio ove le popolazioni locali hanno svolto nel tempo un’intensa attività estrattiva e di utilizzo delle risorse geologiche e minerarie, e di garantire uno sviluppo economico e sociale dei territori interessati in un’ottica di sviluppo sostenibile;
– in considerazione di tali finalità sarebbe stato opportuno istituire il Parco geominerario nell’ambito del Ministero dell’industria (attuale Ministero dello sviluppo economico) in luogo del Ministero dell’ambiente;

RILEVATO, altresì, che:
– il Consorzio ha personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia ordinamentale, normativa, amministrativa e finanziaria ed è sottoposto alla vigilanza dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, per i beni e le attività culturali, delle attività produttive, dell’istruzione, dell’università e della ricerca e della Regione autonoma della Sardegna;
– assimilare il Consorzio del Parco geominerario agli enti di cui alla legge 9 maggio 1989, n. 168, e non alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, che istituisce e disciplina la gestione dei parchi e delle aree naturali protette, evidenzia l’incongruenza nell’assegnazione delle competenze al Ministero dell’ambiente piuttosto che al Ministero dell’industria;
– tale assimilazione non ha avuto piena applicazione in quanto è prevalsa la logica accentratrice della legge n. 394 del 1991 e non quella di assicurare l’autonomia che avrebbe dovuto caratterizzare la gestione del Consorzio;
– in tal modo si è generata una confusione di competenze e di ruoli che ha creato notevoli problematiche di carattere gestionale ed organizzativo facendo percepire il Parco geominerario come un ostacolo e non come un’opportunità per lo sviluppo del territorio;
– tale confusione e problematiche sono rimaste anche dopo l’emanazione del citato decreto ministeriale 8 settembre 2016, che ha sancito il fallimento dell’auspicata riforma del Consorzio;

RITENUTO che in queste condizioni il Consorzio del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna continua a svolgere un ruolo marginale anche per l’inconcludenza della sua struttura organizzativa depauperata dagli stessi amministratori del Consorzio attraverso la concessione della mobilità al personale appena assunto, mediante concorsi pubblici, che avrebbe dovuto assicurare la sua attività operativa penalizzando il suo ruolo agenzia dello sviluppo che deve assicurare le funzioni di guida, di coordinamento e di promozione delle attività e dei soggetti che devono concorrere alla riqualificazione e alla valorizzazione del territorio;

DATO ATTO che in mancanza di un deciso e radicale intervento di riforma del Consorzio del Parco rischiano di essere vanificate le lotte, le speranze e le aspettative dei cittadini che ancora credono nell’importante ruolo del Parco geominerario;

RITENUTO necessario rivitalizzare e rilanciare il Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna attraverso l’eliminazione delle scelte che hanno condizionato l’attuazione delle finalità del Consorzio, a partire dalla semplificazione e dalla modifica della norma di legge e del decreto istitutivo, e la rimozione delle sovrapposizioni di ruoli e di competenze che di fatto hanno impedito al Consorzio di svolgere il ruolo di guida e di coordinamento nelle attività di pianificazione e riqualificazione delle aree minerarie dismesse della Sardegna,

impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale, l’Assessore regionale dell’industria e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente ad avviare quanto prima un dialogo costruttivo con le Amministrazioni competenti e i soggetti interessati al fine di:

1) precisare e rafforzare nel decreto di riforma il ruolo del Consorzio del Parco come agenzia di sviluppo alternativo e sostenibile, con funzioni di guida, di coordinamento e di promozione delle attività e dei soggetti regionali e comunali, che devono concorrere con le loro attività operative alla riqualificazione e alla valorizzazione delle aree minerarie dismesse della Sardegna;
2) adeguare gli stanziamenti nazionali e sollecitare il concorso finanziario della Regione sarda come originariamente previsto, per consentire al Consorzio del parco di disporre di un organico qualificato e sufficiente per affrontare i compiti da svolgere e per supportare i Comuni nel loro indispensabile ruolo di gestione e valorizzazione delle strutture museali locali connesse alla passata attività estrattiva.

Cagliari, 25 luglio 2019

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