CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 355
PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MORICONI – MELONI – PISCEDDA – AGUS – CADDEO – COCCO – LAI – PIU – SATTA Gian Franco – ORRÙ – ZEDDA Massimo – CIUSA- LI GIOI – MANCA Desiré Alma – SOLINAS Alessandro sul ritardo nella nomina degli insegnanti di sostegno specializzati e sulla garanzia della didattica in presenza per gli studenti con disabilità nelle scuole secondarie della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’articolo 3 della Costituzione italiana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
– il legislatore ha ritenuto opportuno nel corso del tempo favorire l’inclusione degli studenti con disabilità nella scuola italiana con interventi legislativi chiari fin dal 1975 con il Documento Falcucci, testo che diede inizio alla vera rivoluzione della scuola italiana e che per la prima volta poneva al centro la persona e le sue caratteristiche sancendo per la prima volta il diritto per tutti i bambini con disabilità a ricevere un’educazione e un’istruzione adeguata alle loro capacità;
– con la legge Malfatti (legge n. 517 del 1977) venivano abolite le classi differenziali, disponendo che gli studenti con disabilità fossero inseriti nelle classi normali composte da non più di 20 iscritti, con il supporto di insegnanti specializzati e con le eventuali “forme particolari di sostegno secondo le rispettive competenze dello Stato e degli enti locali preposti”; con questa legge la scuola italiana gettava le basi per tutte le leggi future sull’inclusione scolastica, superando la logica della separazione;
VISTI:
– la Sentenza della Corte costituzionale n. 215 del 1987 che allargava il diritto all’integrazione scolastica di tutti gli alunni anche alle scuole superiori;
– la legge quadro n. 104/92 sulla disabilità e sul diritto delle persone disabili nella quale è trattato e garantito anche il diritto dei bambini e dei ragazzi con handicap e disabilità a ricevere istruzione ed educazione in considerazione delle proprie condizioni fisiche e capacità;
– le linee guida emanate dal MIUR (2009) in materia di integrazione degli alunni disabili nella scuola primaria e secondaria con l’obiettivo di innalzare il livello qualitativo degli interventi formativi ed educativi degli alunni portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali;
– il decreto del Ministro dell’istruzione 7 agosto 2020, n. 89, “Adozione linee guida sulla Didattica digitale integrata di cui al decreto del Ministro dell’istruzione 26 giugno 2020, n. 39” che impegna l’Amministrazione centrale, le regioni, gli enti locali e le scuole, ciascuno secondo il proprio livello di competenza, ad operare per garantire la frequenza in presenza agli alunni con disabilità, agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali;
CONSIDERATO che:
– con l’esplosione del Covid-19, i bambini e i ragazzi disabili, circa 300 mila nel nostro Paese e 7704 in Sardegna, circa il 4 per cento del totale, hanno pagato il prezzo più alto di tutti;
– già nei mesi di marzo-giugno 2020 l’isolamento e la lontananza dagli amici, dagli insegnanti, dagli educatori, per gli alunni con disabilità si è sommato al blocco totale delle terapie e delle attività sociali e socio-sanitarie con un peso che ha schiacciato le loro famiglie, in particolare le donne per il loro noto ruolo di caregiver e pilastri del lavoro di cura e del welfare non istituzionale;
– nonostante gli sforzi dei docenti di sostegno (circa metà precari, quindi soggetti a cambiare scuola quasi ogni anno) e dei docenti di classe, per gli alunni con disabilità la Didattica a distanza (DaD) è stata impraticabile;
– come attestato da alcune stime due alunni con disabilità su tre sono stati tagliati fuori dalla DaD rendendo impossibile per il 70 per cento di loro tenere viva la relazione a distanza;
– il DPCM del 24 ottobre 2020 raccomanda quale strumento di contrasto alla diffusione del contagio l’attuazione di forme flessibili nell’organizzazione delle attività didattiche, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari almeno al 75 per cento;
CONSIDERATO che:
– la Giunta regionale con delibera dell’8 ottobre 2020 ha stanziato un fondo di 9,8 milioni di euro a favore degli interventi di supporto all’Istruzione per gli studenti con disabilità, come l’assistenza scolastica, il trasporto, l’acquisto di attrezzature degli studenti disabili e che i fondi vengono destinati ai Comuni e alle Province per realizzare una piena inclusione scolastica;
– il personale educativo non sostituisce, ma affianca e integra l’attività specifica dell’insegnante di sostegno e del docente di materia o di classe;
– esiste un grave ritardo nella nomina degli insegnanti di sostegno dalle graduatorie provinciali e di istituto e che a tutt’oggi molti studenti non possono ancora frequentare la scuola;
RITENUTO che:
– il diritto all’insegnante di sostegno si configura quindi come quella prerogativa indispensabile e necessaria a garantire agli studenti affetti da handicap che frequentano le scuole elementari, le medie e le superiori, le pari opportunità e la possibilità di studio e inserimento sociale e formativo.
– deve essere obiettivo della Regione oltre che dello Stato, sostenere e garantire, a prescindere dalle condizioni sociali e psico-fisiche, il percorso di crescita e di autonomia di ogni studente, favorendone le esperienze di crescita individuale e sociale attraverso l’abbattimento di ogni difficoltà che ne ostacoli l’accesso all’istruzione.
CONSIDERATO che:
– era nota la richiesta dei sindacati della scuola e delle associazioni delle famiglie degli studenti disabili che fossero assegnate prioritariamente le cattedre di sostegno, mettendo a regime la prassi istituita da anni con le graduatorie d’istituto;
– gli stessi sindacati della scuola hanno richiesto ripetutamente che le Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) fossero incrociate fin da subito, consentendo ai docenti di poter scegliere su tutti i posti disponibili: dalle classi di concorso per titoli fino ai posti di sostegno, richiesta rimasta inascoltata, costringendo i docenti con maggiore punteggio a scegliere in primis sulle materie pena l’esclusione dalle graduatorie incrociate;
– questo ha comportato nelle scuole della Sardegna una penalizzazione innanzitutto per gli studenti disabili privati dei loro insegnanti e della continuità didattica e poi il sacrificio dei docenti che avevano maturato per anni l’esperienza nel sostegno costringendoli a scegliere le classi di concorso e disperdendo così un patrimonio prezioso di esperienza dedicata;
– come si legge nella lettera aperta della FLC CGIL Sud Sardegna del 25 ottobre 2020 “Nella pratica le azioni hanno oscurato le buone intenzioni e chi sconta il prezzo più alto sono gli alunni con disabilità e le loro famiglie. Perché la riapertura delle scuole quest’anno ha coinciso con la riapertura, implicita e informale, di “luoghi separanti” in considerazione del fatto che tante famiglie hanno deciso di tenere a casa i propri figli in attesa dell’insegnante di sostegno. Ma la scuola che funziona creando “spazi separanti” non è una scuola inclusiva”;
RITENUTO che:
– i nostri ragazzi speciali hanno urgenza di vedere riconosciuto il proprio inalienabile diritto allo studio, nelle forme, nel metodo e nei contenuti stabiliti dai piani scolastici individuali e sulla base dei loro bisogni educativi, di potersi giovare della continuità educativa e formativa pena la perdita di un’occasione essenziale di crescita e autonomia, di un sovraccarico di sofferenza personale e familiare;
– per questi alunni, ancor più che per gli altri, la didattica della vicinanza è indispensabile, in quanto il rapporto quotidiano privilegia la relazione umana quale elemento fondante nel percorso di integrazione, della ricerca di autonomia e di conquista delle conoscenze e che deve essere dedicata loro un’attenzione speciale affinché la didattica in presenza sia garantita e con essa la stabilità e la continuità degli operatori e dei docenti (a partire dagli insegnanti di sostegno),
impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport
1) a sollecitare con urgenza il Ministero e l’Ufficio scolastico regionale (USR) affinché si proceda alla nomina dei docenti di sostegno nel più breve tempo possibile;
2) a farsi garante della particolare attenzione nell’attuazione delle misure previste dal decreto del Ministro dell’istruzione 7 agosto 2020, n. 89, e a concertare con l’USR la soluzione più idonea a garantire la frequenza in presenza agli alunni disabili soprattutto gravi e di quelli più fragili, per attenuare il rischio d’isolamento e di abbandono, per garantire l’integrazione scolastica, per non accentuare le disparità e le diseguaglianze, non spezzare il delicato equilibrio e rafforzare la responsabilità reciproca di condividere l’esperienza di studio e la eccezionalità del momento per farne un’occasione di educazione scolastica, personale e sociale, collettiva.
Cagliari 29 ottobre 2020