CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 315
SOLINAS Alessandro – MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI sulle gravi problematiche inerenti l’assistenza dei pazienti diabetici del territorio oristanese.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– in Sardegna circa 120.000 persone soffrono di diabete;
– confrontando tale dato con le informazioni contenute nel documento “Linee di indirizzo sull’organizzazione e il funzionamento della rete integrata per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito” approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 10/44 dell’11 febbraio 2009, emerge che nell’arco di circa dieci anni si è verificato un aumento esponenziale dell’incidenza della patologia sulla popolazione sarda, pari a quasi 34.000 nuovi casi;
– la Sardegna è la regione che presenta il più alto numero di nuovi casi di diabete di tipo 1 nella fascia 0-14 anni;
RILEVATO che a fronte del forte aumento del numero di pazienti diabetici, nel medesimo periodo si è assistito, contraddittoriamente, a un decremento sia del numero di strutture/punti di assistenza che del numero degli operatori sanitari dedicati;
CONSIDERATO che:
– la Regione si distingue già in negativo dalle altre regioni per quanto concerne i vari aspetti della gestione del paziente diabetico;
– come denunciato più volte dal Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle con diversi atti ispettivi e, da ultimo, con la mozione n. 309 del 28 luglio 2020, la Rete diabetologica regionale non è stata ancora realizzata, la cartella diabetologica informatizzata non è condivisa né integrata con il Fascicolo sanitario elettronico e non si è ancora affermata la gestione integrata del paziente diabetico;
– molteplici sono, inoltre, le criticità legate alla fornitura di microinfusori per insulina, di sistemi di monitoraggio glicemico in continuo, dei sistemi di controllo glicemico tradizionali attraverso striscia reattiva e del relativo materiale di consumo per i diabetici sardi;
– l’immissione nel prontuario terapeutico regionale delle nuove insuline avviene con notevole ritardo rispetto alle altre regioni, tanto che recentemente le opinabili decisioni dell’Amministrazione regionale in materia hanno formato oggetto di pronunce del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di Stato;
– ancora, la Regione non garantisce né promuove l’educazione terapeutica attraverso la realizzazione di campi scuola;
– le succitate linee di indirizzo del 2009 hanno indicato le finalità che la rete diabetologica territoriale deve principalmente perseguire: l’innalzamento dello standard assistenziale, il miglioramento della qualità della vita, l’umanizzazione delle cure, la riduzione dei ricoveri inappropriati e la riduzione delle complicanze del diabete;
– in vista del perseguimento di tali obiettivi il documento in questione ha individuato una serie di criteri e caratteristiche che avrebbero dovuto improntare la rete diabetologica sarda, e in particolare:
a) la presenza in ogni distretto di un’equipe specialistica per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del diabete, con una dotazione minima costituita da un dirigente medico diabetologo ogni 1000 pazienti, due infermieri professionali ogni 1000 pazienti e un dietista ogni 2000 pazienti;
b) la distribuzione delle unità semplici nei territori delle Aziende sanitarie locali nel rispetto del rapporto struttura/numero assistiti pari a 1:3.500;
– tuttavia, gli operatori sanitari dedicati sono distribuiti in modo tutt’altro che omogeneo sul territorio regionale;
EVIDENZIATO che:
– in alcuni territori le sopra esposte problematiche generali hanno assunto, negli ultimi anni, un vero e proprio carattere di urgenza;
– in particolare, il Servizio di diabetologia della ASSL n. 5 di Oristano appare, oggi, ben lontano dal rispettare gli standard e i requisiti prescritti;
– infatti, se nel 2009, a fronte di un numero di pazienti pari a circa 8.500, nella ASL erano presenti otto dirigenti medici diabetologi, sedici infermieri professionali e quattro dietisti, negli ultimi dieci anni, a fronte di un sensibile incremento del numero di pazienti, arrivati a circa 11.000, si assiste contraddittoriamente alla netta diminuzione del numero di diabetologi (ridotti a cinque), di infermieri professionali (ridotti a sette) e di dietisti (soltanto uno);
– pertanto, il rapporto tra il numero degli operatori sanitari e il numero dei pazienti si è inesorabilmente allontanato dai parametri indicati nella succitata deliberazione a tal punto che, attualmente, l’intervallo tra le visite di controllo è diventato di circa 8/9 mesi contro i tre mesi di dieci anni fa;
– si assiste, poi, alla riduzione delle Strutture e dei punti di assistenza fruibili nella Provincia di Oristano, ridotti da undici a sette attuali, con la conseguente concentrazione dei pazienti diabetici sulle strutture restanti e, in parallelo, l’allungamento delle liste di attesa e gli inevitabili disagi per i malati, spesso costretti a spostarsi per ricevere l’assistenza sanitaria;
– anche l’ambulatorio dedicato alla cura e prevenzione del “Piede Diabetico”, una delle peggiori complicanze che colpisce chi soffre di questa patologia, opera solo per due giorni la settimana, uno dei quali grazie a un diabetologo in forza al Servizio diabetologico di Lanusei;
– le associazioni dei pazienti hanno invano denunciato molteplici volte con comunicati stampa e con lettere inviate alle competenti Istituzioni la grave e inarrestabile riduzione dei servizi e dell’assistenza ai pazienti diabetici;
CONSIDERATO che:
– l’emergenza epidemiologica da Covid-19 non ha certamente migliorato la situazione, dato che, a causa della sospensione dall’inizio di marzo delle normali attività sanitarie dei presidi territoriali, si è verificato un accumulo delle liste d’attesa pari a oltre un milione di visite arretrate in Sardegna;
– nel mese di giugno, per garantire il riavvio dei servizi sanitari per i pazienti diabetici nel rispetto delle misure di prevenzione, è stato disposto il trasferimento del Servizio di Diabetologia di Oristano dall’Ospedale San Martino al Poliambulatorio di via Michele Pira;
– il trasferimento in questione ha determinato un deterioramento ulteriore dell’assistenza ai diabetici oristanesi, considerato il minor numero di ambulatori, tra l’altro più angusti, il posizionamento al terzo piano con un ascensore mal funzionante e la mancanza di una sala d’attesa per i pazienti, costretti ad attendere fuori dall’edificio anche con condizioni climatiche proibitive;
– nonostante il trasferimento del servizio, gli ambulatori sono, tuttora, accessibili ai pazienti solo per le visite urgenti, mentre i diabetici con visita programmata sospesa a causa dell’emergenza Covid-19 e le donne con diagnosi di diabete gestazionale continuano, in questo periodo, a poter usufruire soltanto del monitoraggio telefonico a cura degli operatori del Servizio di diabetologia;
– incomprensibilmente, i locali dell’Ospedale San Martino dove fino a qualche mese fa venivano seguiti i pazienti diabetici, oggi sono utilizzati ma solo per le visite intramoenia;
CONSIDERATO, inoltre, che:
– anche i piccoli pazienti affetti da diabete a tutt’oggi non hanno la possibilità di essere sottoposti alle necessarie visite di controllo periodiche, potendo giovarsi esclusivamente della tele assistenza a cura del Reparto di pediatria del San Martino;
– nel Reparto di pediatria sono assistiti oltre 130 bambini con il diabete, 40 dei quali microinfusi, e quindi maggiormente bisognosi di essere seguiti “in presenza”;
– i bambini non possono accedere all’interno del Reparto di pediatria a causa delle misure restrittive per la prevenzione epidemiologica, ma non è stata ancora individuata un’area al di fuori del Reparto dove i piccoli diabetici possano essere visitati;
– questa colpevole inerzia può impattare fortemente sull’equilibrio glicemico del bambino con notevoli ripercussioni nel tempo sulla sua salute per via delle pericolose complicanze legate alla patologia quando questa non è sotto controllo;
– a seguito del comunicato dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici (Aniad) a tutela dei piccoli pazienti diabetici, la ASSL di Oristano ha risposto con una nota in cui smentisce le criticità relative al servizio di diabetologia pediatrica, sottolineando che i pazienti durante il periodo dell’emergenza Covid sono stati seguiti a distanza dal personale dell’ambulatorio di diabetologia pediatrica afferente al reparto di Pediatria dell’Ospedale, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione (videoconferenze, telefonate, e-mail) per mantenersi in contatto con le famiglie e monitorare le condizioni di salute degli assistiti in remoto;
– tuttavia, il comunicato fa riferimento esclusivamente al periodo del lockdown, ma non fornisce alcuna risposta circa i motivi che hanno finora impedito di riavviare le visite e gli esami in presenza, né contiene alcuna rassicurazione circa l’imminente risoluzione del problema;
– all’inizio del mese di luglio il Coordinamento associazioni diabetici della Sardegna ha denunciato il pericolo dell’imminente chiusura del servizio di diabetologia della Casa di cura convenzionata “Madonna del Rimedio” di Oristano;
– se tale ipotesi dovesse concretizzarsi, circa duemila diabetici si ritroverebbero senza un punto di riferimento, in attesa di essere inseriti nelle liste della struttura pubblica già sovraccariche;
– alla luce delle circostanze sopra illustrate, si può affermare che la situazione complessiva del servizio di diabetologia oristanese è ancora estremamente critica sia per i diabetici adulti che per i pazienti pediatrici,
impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale
1) ad adottare senza indugio gli atti e le misure necessarie affinché ai diabetici oristanesi venga garantita la possibilità di accedere regolarmente alle visite in presenza;
2) più in generale, a porre rimedio alla grave riduzione dei servizi e dell’assistenza ai pazienti diabetici in carico alla ASSL n. 5, causata principalmente dalla carenza di organico degli operatori sanitari e di strutture/punti di assistenza dedicati a tale patologia.
Cagliari, 10 agosto 2020