CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 301
COSSA – MULA – GIAGONI – COCCIU – CAREDDA – MURA – SALARIS – SECHI – AGUS – COCCO – GANAU – MANCA Desiré Alma – LAI – LI GIOI – MELONI – MUNDULA – SATTA Giovanni – SAIU – PIGA – TUNIS – CIUSA – SOLINAS Alessandro – SATTA Giovanni Antonio – MARRAS – PIANO – DERIU – LOI – CADDEO – STARA – USAI – PERU – CUCCU per l’inserimento di un emendamento nei decreti “rilancio” e “semplificazione” che consenta l’adozione, nelle more della reintroduzione in Costituzione del principio di insularità nei provvedimenti normativi in itinere e nei provvedimenti già in vigore, delle misure, anche derogatorie, volte a promuovere lo sviluppo economico e la coesione ed a rimuovere gli squilibri economici e sociali nelle isole e specialmente nelle isole minori.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– è attualmente all’esame della Camera dei deputati il disegno di legge per la “Conversione in legge del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVlD-19” (AC n. 2500);
– il Consiglio dei ministri ha altresì approvato in data 7 luglio 2020, salvo intese, un decreto legge che introduce misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale volto alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, al sostegno all’economia verde e all’attività di impresa;
– inoltre, é attualmente all’esame del Senato il disegno di legge (AS n. 865) di “Modifica dell’art. 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità”;
CONSIDERATO che:
– l’insularità costituisce uno svantaggio strutturale permanente che, a causa della discontinuità territoriale, ha evidenti ricadute sullo sviluppo economico, sociale e territoriale e quindi sull’effettiva realizzazione della coesione voluta dal Trattato di Lisbona;
– gli svantaggi insulari si manifestano in particolare sul piano infrastrutturale, specialmente sui servizi erogati in rete, dunque, anche con riferimento alle infrastrutture di rete per le comunicazioni elettroniche e la banda larga con gravi ripercussioni sullo sviluppo delle imprese, del lavoro, dell’economia in genere che i predetti decreti legge mirano a promuovere;
– inoltre l’emergenza epidemiologica determinata da Covid-19 ha reso più evidente lo squilibrio generato dalla discontinuità territoriale;
VISTO:
– l’articolo 3 della Costituzione sul principio di uguaglianza sostanziale;
– l’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), il quale prevede che l’Unione europea riservi “un’attenzione particolare” alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni insulari;
– l’articolo 175 del TFUE in cui è previsto che “l’elaborazione e l’attuazione delle politiche e delle azioni dell’Unione, nonché l’attuazione del mercato interno tengono conto degli obiettivi dell’articolo 174 TFUE e concorrono alla loro realizzazione”;
– l’articolo 170 del TFUE in cui è previsto che “(…) l’Unione mira a favorire l’interconnessione e l’interoperabilità delle reti nazionali, nonché l’accesso a tali reti. Essa tiene conto in particolare della necessità di collegare alle regioni centrali dell’Unione le regioni insulari, prive di sbocchi al mare e periferiche”;
VISTA la risoluzione del 4 febbraio 2016 sulla condizione d’insularità (2015/3014 (RSP)), con la quale, il Parlamento europeo ha esortato la Commissione europea ad indicare le misure per dare concreta attuazione all’articolo 174, paragrafo 3, TFUE “per superare gli svantaggi permanenti delle regioni insulari che ostacolano il loro sviluppo e impediscono loro di conseguire la coesione economica, sociale e territoriale”;
VISTI l’articolo 119, quinto comma, della Costituzione e gli articoli 22 e 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, nonché la sentenza n. 6 del 2009 della Corte costituzionale che ha riconosciuto nell’individuazione degli «svantaggi strutturali permanenti […], dei costi dell’insularità e dei livelli di reddito procapite» uno degli elementi fondamentali nella costruzione di un rapporto di leale collaborazione tra lo Stato e gli enti territoriali;
DATO ATTO della volontà del Consiglio regionale di dare un contributo fattivo ed unitario all’individuazione di misure concrete per la rimozione degli ostacoli connessi alla condizione d’insularità;
PRESO ATTO, inoltre, del fatto che l’insularità condiziona maggiormente le isole minori, come segnalato dall’ANCIM (Associazione nazionale comuni isole minori) che al riguardo condivide la proposta di adeguare i provvedimenti in materia economico sociale in funzione del riconoscimento dell’insularità;
VALUTATA l’assoluta necessità di adottare interventi specifici in ragione della discontinuità territoriale che consentano il superamento della condizione di svantaggio insulare;
VALUTATO che l’iter di revisione costituzionale per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione potrebbe richiedere tempi lunghi di approvazione;
AUSPICATA la necessità e l’urgenza di un intervento in materia che risolva i problemi contingenti direttamente connessi alla discontinuità territoriale da inserire nel quadro delle misure adottate dal Governo per la semplificazione ed il rilancio del Paese a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento, anche coinvolgendo i parlamentari sardi, affinché venga introdotto nel testo dei predetti decreti il seguente emendamento:
“1. Nelle more della reintroduzione in Costituzione del principio di insularità, i provvedimenti normativi in itinere adotteranno misure volte a promuovere lo sviluppo economico e la coesione ed a rimuovere gli squilibri economici e sociali nelle isole e specialmente nelle isole minori.
2. Nell’attuazione dei provvedimenti normativi già approvati possono essere applicate deroghe per conseguire gli obiettivi di cui al precedente comma”.
Cagliari, 9 luglio 2020