CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 295
PISCEDDA – DERIU – CORRIAS – GANAU – COMANDINI – MELONI – MORICONI – PIANO per l’istituzione di un osservatorio permanente a tutela dei ricci di mare.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che l’Assessora regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale ha stabilito, con decreto n. 2358/DecA/47 del 24 ottobre 2019, il calendario per la pesca del riccio di mare (paracentrotus lividus) che prevedeva l’apertura il 1° novembre 2019 e la chiusura il 15 aprile 2020 per consentire la pesca ai:
a) pescatori marittimi professionali, iscritti nel registro dei pescatori marittimi, esclusivamente dall’imbarcazione mediante il seguente attrezzo da pesca autorizzato in licenza ai sensi di legge: asta e specchio (“cannuga”), anche con l’ausilio del ceppo;
b) pescatori professionali subacquei, in possesso di autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio dal substrato;
c) soggetti che esercitano la pesca sportiva e ricreativa, in apnea, senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione e solo manualmente.
RILEVATO che:
– l’Assessora regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale con un successivo decreto ha vietato la raccolta dei ricci ai pescatori sportivi e ai ricreativi per “tutelare i titolari di licenza e la sostenibilità economica della loro attività e per consentire una più efficace azione di vigilanza da parte degli organi di controllo”;
– l’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale con delibera n. 37/24 del 1° agosto 2017 e con la successiva delibera n. 53/18 del 28 novembre 2017 ha stabilito di finanziare, tramite l’Agenzia Agris Sardegna, le attività di monitoraggio degli stock di ricci di mare e di quelli di oloturia;
VISTO che:
– sono 189 i professionisti sardi autorizzati alla pesca dei ricci che potrebbero pescare circa 378 mila ricci al giorno, per un totale di 50 milioni nell’intera stagione;
– sono tantissime le persone, gli enti, le università e le associazioni no profit coinvolte nella campagna di sensibilizzazione, che hanno raggiunto sui social circa 180 mila persone e molte altre, circa 5 mila in pochi giorni, tramite una raccolta firme sulla piattaforma online Change.org;
– alcuni comuni appartenenti alle Zone SIC (Siti di importanza comunitaria) hanno intrapreso delle iniziative per la limitazione della pesca del riccio a tutela dei fondali marini; in particolare:
– i Comuni di Sant’Antioco e Calasetta, nel gennaio 2019, hanno approvato un documento che prevedeva la richiesta di moratoria della pesca del riccio di mare per almeno due anni in tutte le acque circostanti l’Isola di Sant’Antioco all’Assessorato regionale competente in materia;
– il Comune di Carloforte, il 5 novembre scorso, ha regolamentato la pesca del riccio di mare come segue:
1) il periodo di pesca è consentito dal 15 dicembre 2019 al 15 marzo 2020;
2) è consentito un numero massimo di 100 ricci al giorno per ciascun pescatore professionista;
3) è consentito un numero massimo di 50 ricci al giorno per ciascun pescatore sportivo/dilettante;
4) rimangono invariate le prescrizioni previste nel decreto agli articoli 1, 2, 3 e 7, commi 2, 3 e 4, n. 2358/DecA/47 de 24 ottobre 2019;
– il Comune di San Vero Milis ai primi di novembre ha deciso di dare un taglio netto ai quantitativi di ricci che verranno pescati nel tratto di mare tra Putzu Idu e Su Pallosu e in quello che da Sa Rocca Tunda va a Is Arenas; i ricci si potranno pescare solo dal 15 dicembre al 15 marzo e la quantità concessa sarà di 100 ricci al giorno;
CONSIDERATO che:
– il finanziamento regionale per le attività di monitoraggio sta per estinguersi a breve;
– la salvaguardia ambientale deve necessariamente andare di pari passo con la sostenibilità economica del progetto a tutela dei nostri pescatori;
– è urgente avere delle risposte tramite:
1) lo studio della situazione attuale, già in corso;
2) la collaborazione fra diversi enti indicati nel dispositivo del decreto;
3) la chiusura della pesca per un tempo che potrà essere definito solo dopo la fine degli studi di cui al punto 1);
4) il reimpiego dei pescatori su nuovi progetti;
5) lo studio e la sperimentazione di un piano di ripopolamento (già esistente, da implementare),
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale affinché:
1) venga istituito al più presto un osservatorio permanente per la salvaguardia e la tutela dei ricci di mare che comprenda:
1) Regione;
2) Agris;
3) comuni costieri;
4) Camera di commercio;
5) Rappresentanti dei pescatori professionisti;
6) Rappresentanti dei consumatori;
7) Rappresentanti dei ristoratori;
8) Università di Cagliari e Sassari;
9) IMC Torregrande;
10) Legambiente;
11) Touring club italiano;
12) FAI Sardegna;
13) Associazioni no profit che hanno iniziato da qualche anno a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e che sono fondamentali per il reale coinvolgimento imparziale e propositivo;
2) sia rinnovato il finanziamento della Regione, Assessorato dell’agricoltura e riforma agro-pastorale per il triennio 2020/21/22, per un monitoraggio dello stato dell’arte, per poi concordare le azioni da intraprendere prima della prossima stagione 2020 finalizzate a un vero e serio impegno per un equilibrio ambientale, sociale ed economico.
Cagliari 26 giugno 2020