Mozione n. 280

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 280

ENNAS – GIAGONI – CANU – MANCA Ignazio – MELE – PIRAS – SAIU sulla situazione di stallo delle attività connesse al Piano Sulcis.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il Piano Sulcis, istituito il 13 novembre 2012 attraverso un Protocollo d’intesa tra Regione Sardegna, Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministro per la coesione territoriale, Provincia di Carbonia-Iglesias e comuni del Sulcis Iglesiente, ha delineato una strategia di sviluppo aggregante per il territorio, che ha messo a sistema diversi strumenti della programmazione regionale all’interno di una visione unitaria e integrata;
– tale strategia ha permesso di articolare le azioni di intervento in ambiti quali salvaguardia del tessuto produttivo, ricerca e sviluppo tecnologico, infrastrutture, risanamento ambientale, sostegno filiere produttive, aspetti occupazionali, fiscalità di vantaggio, scuola e dotazioni per le competenze;
– con deliberazione della Giunta regionale n. 50/62 del 21 dicembre 2012 è stata disposta la costituzione di un coordinamento interno tra la Regione e gli enti pubblici territoriali, l’istituzione di un gruppo di lavoro con funzioni di riferimento e di raccordo con le strutture del Governo nazionale individuate per l’attuazione degli interventi previsti e che tale gruppo fosse presieduto dal Presidente della Regione o da un suo delegato;
– la struttura di raccordo istituita presso la Presidenza della Regione denominata “Ufficio di Coordinamento regionale per l’attuazione del Piano Sulcis” ha cessato le sue funzioni in data 4 aprile 2019 con l’avvio della XVI Legislatura, così come previsto dal decreto del Presidente della Regione n. 112 del 19 ottobre 2015;

CONSIDERATO che:
– non risulta attiva una struttura di coordinamento che ha ereditato le competenze e funzioni dell’Ufficio di Coordinamento regionale per l’attuazione del Piano Sulcis;
– gli ultimi bandi pubblicati per il finanziamento di attività imprenditoriali del Sulcis Iglesiente risalgono al 2019;
– della dotazione finanziaria iniziale di 805 milioni di euro derivanti da fondi regionali, statali e CIPE, parte risulta non ancora programmata e spesa;
– dei 125 milioni di euro concessi per agevolazioni in favore di imprese di micro e piccola dimensione localizzate nel territorio del Sulcis Iglesiente, sotto forma di esenzioni fiscali e contributive risultano potenzialmente riprogrammabili 23 milioni non fruiti e 6 milioni revocati;
– il recupero dei siti minerari risulta ancora bloccato e le bonifiche ambientali soffrono di un ritardo cronico;
– la bocciatura del nuovo ponte per l’attraversamento dell’istmo di Sant’Antioco potrebbe portare alla perdita delle risorse stanziate;

RILEVATO che:
– il coordinamento del Piano Sulcis rimane in capo al Presidente della Regione che garantisce l’operatività del protocollo d’intesa richiamato in premessa;
– a meno delle azioni concluse, rimangono in stallo diverse misure che necessitano una forte spinta politica per il loro rilancio anche in considerazione del fatto che le risorse ancora disponibili sono quantificabili in diverse decine di milioni di euro e che risultano a rischio perdita se non impegnate entro il termine del 31 dicembre 2020;
– tali misure garantirebbero nuove risorse alle imprese dei comuni del Sulcis Iglesiente attraverso strumenti di incentivazione e concessione di agevolazioni in favore delle MPI (fiscalità di vantaggio), riqualificazione ambientale per l’interro territorio, interventi infrastrutturali funzionali alle linee di sviluppo dell’area e indispensabili per creare le condizioni per il rilancio delle attività produttive e lo sviluppo di ulteriori nuove iniziative imprenditoriali nel territorio,

impegna il Presidente della Regione

ad adottare i provvedimenti necessari:
1) al fine di individuare e sbloccare misure quali procedure a garanzia del sostegno alle imprese sotto forma di incentivi (bandi impresa) o concessione di agevolazioni in favore di imprese di micro e piccola dimensione (fiscalità di vantaggio); interventi infrastrutturali funzionali alle linee di sviluppo dell’area e indispensabili per creare le condizioni per il rilancio delle attività produttive e lo sviluppo di ulteriori nuove iniziative imprenditoriali nel territorio; cantieri di risanamento ambientale delle aree connesse ad attività industriali e alle aree minerarie dismesse;
2) riprogrammare le risorse anche alla luce delle nuove necessità del territorio;
3) riattivare una struttura di raccordo presso la Presidenza della Regione con il compito di garantire il coordinamento interno regionale tra la Regione e gli enti pubblici territoriali coinvolti e di monitorare lo stato di attuazione degli interventi.

Cagliari 9 giugno 2020

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