Mozione n. 177

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 177

ORRÙ – PISCEDDA – DERIU – AGUS – CADDEO – LOI – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo – COMANDINI – CORRIAS – GANAU – MELONI – MORICONI – PIANO – COCCO – LAI sull’asportazione e capitozzatura degli alberi da parte dei comuni della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che gli alberi presenti negli spazi pubblici sono un bene della collettività, costituiscono una parte importante dell’arredo urbano, sono fondamentali per la produzione di ossigeno e aiutano a mantenere una temperatura più bassa nei periodi caldi dell’anno. Il patrimonio arboreo può dare un forte contributo nella lotta all’inquinamento, in quanto svolge una funzione preziosa nell”assorbimento della CO2 e delle emissioni derivanti dalle polveri sottili. Filtrando le particelle di particolato derivanti dall’inquinamento, la presenza degli alberi è maggiormente fondamentale nei comuni aeroportuali e in prossimità delle industrie ad alto tasso di inquinamento. L’impiego di piante/sempreverdi, come pini e alcune specie di querce, riduce ulteriormente le emissioni inquinanti in quanto mantenendo le foglie durante tutto l’arco dell’anno permettono di immagazzinare al loro interno una maggiore quantità di polveri sottili;

PRESO ATTO che:
– la legge 14 gennaio 2013, n. 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), all’articolo 2 (Modifiche alla legge 29 gennaio1992, n. 113), stabilisce che i comuni, con popolazione superiore a 15.000 abitanti debbano porre a dimora un albero nel territorio comunale entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato. Il termine si applica tenendo conto del periodo migliore per la piantumazione;
– la stessa legge, all’articolo 7 (Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale), prevede la protezione dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, compresi quelli inseriti nei centri urbani, nonché gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale. È prevista una sanzione amministrativa che va dai 5.000 euro ai 100.000 euro per l’abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali;
– il PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile) è lo strumento operativo per attuare il Patto dei sindaci. Il patto impegna i comuni che lo sottoscrivono ad adottare comportamenti virtuosi che impattino anche sul risparmio energetico, al fine di perseguire l’obiettivo di ridurre del 20 per cento entro il 2020 la produzione di CO2 rispetto al 2001. In particolare, uno dei piani d’azione riconosciuti prevede la piantumazione di alberi intorno agli edifici per ombreggiare le superfici urbane, abbassare la loro temperatura e ridurre l’effetto “isola di calore estiva”;
– il Piano paesaggistico regionale, all’articolo 35, definisce gli alberi monumentali un bene paesaggistico tutelato per i quali non sono ammessi interventi che compromettano la morfologia naturale dei luoghi, ovvero che introducano modificazioni che recano pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione;
– l’abbattimento di alberi è attività oggettivamente idonea a compromettere i valori ambientali in quanto incide in maniera apprezzabile sull’assetto del territorio ed è riconducibile a quell’attività di modificazione del territorio stesso per- la quale è necessaria la preventiva autorizzazione da parte dell’ente preposto alla tutela del vincolo. L’abbattimento di alberi, quindi, integra l’ipotesi di reato di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, articolo 181, posto che tale abbattimento comprometta i valori paesaggistici;

CONSIDERATO che:
– negli ultimi anni, per diverse motivazioni, molte aree verdi e viali alberati dei comuni della Sardegna hanno visto l’abbattimento aggressivo o la capitozzatura di innumerevoli piante, arrecando un danno irreparabile al prezioso patrimonio arboreo dei nostri comuni;
– tra le varie tecniche di manutenzione degli alberi, la capitozzatura è un pericoloso e radicale intervento di potatura che genera irreparabili danni all’albero stesso poiché prevede il taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie o di grossi rami e può rimuovere fino al 100 per cento delle foglie, ovvero gli organi con cui l’albero produce il proprio nutrimento;
– l’abbattimento, invece, è una tecnica che avviene tramite un taglio netto alla base del tronco, determinando la morte della pianta. È quindi da preferirsi, quando possibile, la tecnica dell’asportazione perché, prelevando tutta la zolla di terra e parte delle sue radici, le piante possono essere salvate e trapiantate altrove;

CONSIDERATO altresì che:
– il patrimonio arboreo è un bene comune che possiede un suo preciso valore anche in termini economici. Una volta che si decide di abbattere un singolo albero, il comune dovrebbe valutare il danno economico che si viene a creare, specialmente se si tratta di piante di età superiore ai 20 anni;
– diversi comuni della Sardegna, invece, stanno procedendo indiscriminatamente con l’utilizzo di entrambe le tecniche sopracitate, ovvero la capitozzatura, come avvenuto nel Comune di Nuoro, e la rimozione, come avvenuto nei Comuni di Sestu, Cagliari ed Elmas;
– uno degli ultimi casi di abbattimento di alberi, infatti, è avvenuto proprio nel Comune di Elmas, lo scorso 24 febbraio. Senza studiare a fondo una soluzione alternativa, il sindaco ha avviato il taglio di 26 pini, tutti in perfette condizioni di salute, presenti in Via del Pino Solitario. Nonostante non esista una perizia comprovata dei danni reali alle abitazioni, ai servizi e sottoservizi urbani causati dalle radici, e considerato che si debba procedere regolarmente con interventi di manutenzione ordinaria per la pulizia di strade e marciapiedi dagli aghi e dalle resine prodotte dai pini, si è comunque proceduto al taglio dei pini sulla base di una relazione agronomica che, oltretutto, parla di “asportazione delle essenze preesistenti” e non di abbattimento. L’abbattimento di tali alberi, seppur non censiti ufficialmente quali alberi monumentali, è stato vissuto dalla popolazione in maniera sentita perché riconosciuti come bene identitario del luogo;

RILEVATO che:
– i comuni non possono essere lasciati soli nella gestione del patrimonio arboreo urbano e sarebbe opportuno un nulla osta dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e della Sovrintendenza in modo da indirizzare i comuni verso soluzioni che garantiscano il rispetto e la salvaguardia del patrimonio arboreo dei comuni. Le eventuali riduzioni del patrimonio arboreo esistente, a seguito di nuove progettazioni, devono essere valutate con gli indici di valore ambientale e ornamentale, nonché con la prescrizione di ripiantumazione nell’ambito del nuovo intervento;
– è fondamentale il coinvolgimento dei cittadini nella manutenzione del verde pubblico, dato che contribuisce ad avvicinare il cittadino ai temi ambientali e al decoro urbano, rendendo interattivo il rapporto tra i gestori del verde e i suoi fruitori. Raccogliere e accogliere le segnalazioni da parte dei cittadini che frequentano gli spazi pubblici verdi, in merito alla gestione degli stessi, incrementa il senso di appartenenza e crea un canale che trasmette preziose informazioni per migliorare la qualità dei servizi che il verde offre. La partecipazione e il coinvolgimento sociale dei vari soggetti portatori d’interesse permette, inoltre, una migliore accettabilità sociale delle nuove realizzazioni, adattate alle reali esigenze della comunità locale,

invitano e sollecitano il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente a riferire in Aula per

1) sapere se siano a conoscenza del fatto che nei comuni sardi si stiano ancora utilizzando tecniche di abbattimento e capitozzatura degli alberi di proprietà pubblica, e cosa intendono fare per limitarne l’uso;
2) conoscere le motivazioni per le quali vengono utilizzate le tecniche di abbattimento e capitozzatura da parte dei comuni sardi;
3) intervenire, anche in termini finanziari, per valutare ogni soluzione possibile necessaria a evitare che i comuni perseverino nell’utilizzo delle tecniche di abbattimento e capitozzatura degli alberi presenti nelle aree pubbliche dei comuni della Sardegna, al fine di studiare delle soluzioni più sostenibili e uniformi sui territorio regionale e, allo stesso tempo, per rispettare e proteggere il patrimonio arboreo dei nostri comuni.

Cagliari, 3 marzo 2020

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