CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 150
SOLINAS Alessandro – MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI in merito al rilancio dell’Aeroporto di Oristano-Fenosu.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’aeroporto di Oristano, nella zona di Fenosu, risale al 1930, anno in cui fu realizzata la pista di volo per uso militare;
– cessata la funzione militare, l’aeroporto rimase inutilizzato fino al 1981, anno in cui l’aeroporto venne aperto al traffico aereo civile;
– nel 1992 la direzione generale dell’Aviazione civile suddivise la gestione dei beni aeroportuali tra l’Aeroclub di Oristano e il Consorzio per il nucleo di industrializzazione dell’oristanese;
– nel 1997 venne costituita la Società di gestione aeroporti oristanesi (SO.GE.A.OR. Spa), partecipata dalla Provincia e dalla Camera di commercio di Oristano, dal Comune di Oristano, dalla Regione, dal Consorzio per il nucleo industriale dell’oristanese e dalla Sfirs, con il compito di completare l’infrastrutturazione e l’allestimento strumentale dell’aeroporto per renderlo operativo;
– nel 2004 la SO.GE.A.OR. ha elaborato il Piano di sviluppo aeroportuale (PSA) che programmava lo sviluppo infrastrutturale dello scalo in un arco temporale di quindici anni, articolato in tre fasi:
– fase zero: 2004-2009;
– fase uno: 2010-2014;
– fase due: 2015-2020;
– la fase zero, grazie ai finanziamenti per circa 8 milioni di euro della Regione e della Provincia, ha permesso l’ampliamento del piazzale di sosta dei velivoli e il rifacimento del raccordo di collegamento tra lo stesso piazzale e la pista, oltre alla realizzazione dei nuovi uffici della società di gestione, dei nuovi hangar e della nuova torre di controllo attrezzata al servizio AFIS;
– nel luglio 2005, grazie soprattutto all’impegno profuso dal “Comitato spontaneo per l’aeroporto di Oristano”, al quale hanno progressivamente aderito con apposite delibere di sostegno circa 70 comuni, alcuni persino extra-provinciali, che il 13 marzo 2005 ha organizzato una grande manifestazione pacifica proprio all’interno dello scalo di Fenosu, l’aeroporto venne aperto al traffico dell’aviazione generale (cat. ICAO 1B), con esclusione dei voli finalizzati al trasporto di persone e cose a titolo oneroso;
– un anno dopo, a seguito di alcuni lavori di adeguamento della pista di volo, l’aeroporto ha ottenuto una classificazione superiore (cat. ICAO 2C pista agibile per 1199×30 metri);
– lo strumento di pianificazione di riferimento per la politica di sviluppo del trasporto aereo in Sardegna è rappresentato dal Piano regionale dei trasporti;
– la Giunta regionale ha approvato la proposta definitiva del Piano regionale dei trasporti con la deliberazione n. 66/23 del 27 novembre 2008:
– nel Piano regionale dei trasporti (PRT) si legge che l’aeroporto di Fenosu è collegato ottimamente col territorio regionale attraverso i vari innesti alla strada statale n. 131, attraverso la strada statale n. 388, la strada statale n. 442, la strada statale n. 292 e la strada statale n. 126 e che l’ottimo posizionamento geografico (l’analisi delle isocrone da Oristano mettono in risalto come l’aeroporto presenti i valori più alti di accessibilità nei confronti del territorio regionale), unitamente all’elevato grado di accessibilità della zona, lo colloca potenzialmente come lo scalo il cui bacino d’utenza potrebbe riguardare tutta la Sardegna;
– con riferimento agli interventi programmati, il PRT ipotizzava, per gli aeroporti di Tortolì e di Oristano, il completamento dei lavori di adeguamento previsti onde consentire ai due scali di accogliere aerei con capacità fino a 90 passeggeri;
– in particolare, per l’aeroporto di Fenosu, il PRT prevedeva nel lungo periodo di dare concreta attuazione agli interventi previsti nel PSA e riconosceva l’importanza, per il “decollo” dell’aeroporto, che la Regione lavorasse in una più ampia prospettiva di messa a sistema di tutti gli aeroporti della Sardegna, in quanto soltanto in un contesto siffatto sarebbe stato possibile evitare che la competizione fra gli aeroporti e fra le istanze locali si traducesse in una mera redistribuzione di traffico all’interno del territorio stesso e, in definitiva, in una perdita per l’intero sistema;
– il PRT riteneva, inoltre, imprescindibile, per il rilancio degli aeroporti di Tortolì e di Oristano, che la Regione iniziasse a operare per mettere a punto una struttura gestionale-organizzativa e promozionale dei servizi aeroportuali a condizioni competitive e favorevoli per i vettori interessati, anche con azioni di marketing presso Paesi quali ad esempio Olanda, Danimarca, Scandinavia, Repubbliche Baltiche ed est Europa e valutando di contattare direttamente i vettori low-cost presso le loro sedi per elaborare una strategia comune;
– fino al mese di maggio 2010 l’aeroporto di Fenosu è rimasto aperto esclusivamente al traffico passeggeri dell’Aviazione generale;
– nella primavera del 2010 l’ENAC ha dichiarato l’agibilità e la conformità dello scalo alle normative e il 18 maggio dello stesso anno ha concesso le certificazioni necessarie all’esercizio dell’attività aeroportuale;
– il 3 giugno 2010 è decollato il primo volo di linea Oristano-Roma Fiumicino, avviando, così, la parentesi, purtroppo breve, del traffico commerciale passeggeri dell’aeroporto con voli operati dalla compagnia olandese DenimAir, traffico terminato il 27 gennaio 2011;
– l’aeroporto di Tortolì-Arbatax nell’estate del 2010 ha operato in regime di continuità territoriale, diritto che è stato, al contrario, negato all’aeroporto di Fenosu;
– nonostante l’Aeroporto di Oristano non abbia potuto accedere ai contributi per la continuità territoriale, nel primo semestre dall’apertura ai voli commerciali si è assistito a un aumento dell’835 per cento dei transiti comparato all’intero esercizio 2009 e in meno di un mese sono stati venduti ben 2250 biglietti;
– la fase uno del PSA (2010-2014) prevedeva la realizzazione del nuovo e definitivo nucleo dello scalo aeroportuale ad ovest della pista, con un’aerostazione in grado di gestire un traffico passeggeri stimato in 200.000 transiti per anno nonché una centrale tecnologica, la strada perimetrale di servizio ed ispezione e i nuovi impianti tecnologici necessari, la viabilità interna ed i parcheggi destinati agli utenti dello scalo;
– i lavori di modifica dell’hangar hanno consentito di accogliere il VII Reparto Volo della Polizia di Stato a partire dal dicembre 2013, trasferito dal Centro addestramento e istruzione professionale della Polizia di Stato di Abbasanta;
– la fase due del PSA (2015-2020) prevedeva il prolungamento della pista da 1199 a 1800 metri, l’ampliamento del piazzale sosta aeromobili, la realizzazione dell’edificio per gli uffici della società di gestione e degli altri operatori e la realizzazione dell’hangar destinato ai vigili del fuoco, al fine di far ottenere allo scalo i requisiti per la classificazione ICAO 3C;
CONSIDERATO che:
– tuttavia, il PSA non è stato interamente attuato, e ciò soprattutto a causa delle travagliate vicende societarie della SO.GE.A.OR. che risulta in liquidazione dal 2013;
– a causa delle difficoltà e della procedura di liquidazione della società, alla fine di gennaio 2015 la SO.GE.A.OR. ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti;
– nel mese di dicembre 2015 la Camera di commercio di Oristano ha disposto l’aggiudicazione definitiva alla società Aeronike di Cagliari delle quote che deteneva nella SO.GE.A.OR., pari a circa il 6 per cento;
– nel mese di marzo 2016 la Provincia di Oristano (socio di maggioranza) ha pubblicato il “Bando d’asta pubblica per cessione unitaria in un unico lotto da parte della provincia di Oristano, del Comune di Oristano, del Consorzio industriale provinciale oristanese, della Regione Autonoma della Sardegna e della SFIRS delle quote azionarie della Società di gestione aeroporto di Oristano s.p.a (So.Ge.A.Or. s.p.a) in liquidazione”;
– il 27 novembre 2017, con la cessione delle quote di proprietà dei soci pubblici, la SO.GE.A.OR. è passata nelle mani della Fenair Srl, partecipata dal DASS-Distretto Aerospaziale della Sardegna, e della Aeronike;
– i nuovi proprietari hanno puntato al settore dell’aviazione generale (manutenzione dei velivoli e scuola manutentori, scuola di volo, paracadutismo, ecc.) e al traffico merci, sfruttando anche la posizione baricentrica di Oristano, per il rilancio dell’aeroporto, escludendo in quel momento una riapertura ai voli di linea,
– il DASS dichiarava, inoltre, la sua intenzione di portare a Fenosu le attività di ricerca nel settore aerospaziale, e in particolare la sperimentazione di velivoli che operano senza GPS;
– il 20 dicembre 2018 la Aeronike, dopo aver perfezionato l’acquisto dal DASS del 20 per cento residuo delle quote della FenAir, è diventata socio unico della società che controlla la SO.GE.A.OR.;
– con l’uscita di scena del DASS è sfumata l’ipotesi di un utilizzo dell’aeroporto per le ricerche aerospaziali e la sperimentazione di nuove tecnologie;
– le dichiarazioni dell’amministratore unico della Aeronike all’indomani dell’acquisizione delle quote prospettavano, infatti, quale esclusiva linea di sviluppo dell’aeroporto l’avvio di una scuola d’eccellenza per la formazione dei piloti e dei manutentori aeronautici;
EVIDENZIATO che:
– il 31 maggio 2019, l’Assessore regionale dei trasporti ha riconosciuto pubblicamente l’importanza dell’Aeroporto di Fenosu per lo sviluppo di tutte le zone vicine, ritenendo inconferente la critica secondo la quale cinque aeroporti per la Sardegna sarebbero eccessivi in rapporto all’estensione territoriale e alla consistenza numerica della popolazione dell’Isola, tenuto conto del fatto che la Corsica, pur con una minore estensione, vanta addirittura tre aeroporti;
– l’Assessore ha, quindi, dichiarato l’intenzione della Regione di lavorare, in particolare nell’ambito della destagionalizzazione del flusso turistico, per riaprire al traffico passeggeri l’aeroporto di Fenosu, tenuto anche conto del considerevole aumento di traffico sugli scali sardi e in particolare su quello di Cagliari, aumento stimato con un incremento del 5 per cento del numero di passeggeri ogni anno;
OSSERVATO che:
– tuttavia, allo stato, la società di gestione dello scalo è interamente privatizzata e controllata dalla Aeronike, il cui programma di sviluppo dell’aeroporto, stando a quanto dichiarato dall’amministratore unico della società, parrebbe andare nella direzione diametralmente opposta a quella prefigurata dall’Assessore;
– risulta, peraltro, evidente che, dalla privatizzazione della SO.GE.A.OR. non è stata attuata alcuna azione concreta né formulata alcuna proposta operativa per il rilancio dell’aeroporto, non soltanto sul fronte dei voli commerciali, ma anche dell’aviazione generale e del traffico delle merci;
– in tal modo, purtroppo, le potenzialità dello scalo, che gode di un ottimo posizionamento geografico, è ben collegato con il resto del territorio regionale ed è stato oggetto di consistenti investimenti pubblici, rischiano, nonostante gli sforzi profusi dal comitato spontaneo e dagli amministratori locali, di rimanere inespresse e sterili,
impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l’Assessore regionale dei trasporti
ad adottare ogni azione necessaria e idonea per contribuire a creare le condizioni per il rilancio dell’aeroporto di Oristano-Fenosu, anche rivalutando concretamente la sua riapertura al traffico passeggeri.
Cagliari, 21 gennaio 2020