Interrogazione n. 957/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 957/A

PIU, con richiesta di risposta scritta, sull’inserimento nel piano vaccinale anti SARS-CoV-2/Covid-19, dei lavoratori occupati nella grande distribuzione.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– con il DM del 2 gennaio 2021 è stato adottato il Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19, che basandosi sul dettato della Costituzione italiana ed ispirandosi ai valori e principi di “equità, reciprocità, legittimità, protezione, promozione della salute e del benessere”, riconosce che nella fase iniziale di disponibilità limitata di vaccini contro Covid-19, è necessario definire delle priorità in modo chiaro e trasparente, tenendo conto delle raccomandazioni internazionali ed europee;
– secondo le indicazioni del Piano vaccinale nazionale, in Regione Sardegna, nel corso della fase iniziale della campagna vaccinale, si è proceduto alla vaccinazione degli operatori sanitari e socio sanitari operanti nelle strutture ospedaliere e nei servizi territoriali nonché degli operatori e ospiti sia delle RSA che delle strutture sociosanitarie e sociali;
– con la deliberazione 17 febbraio 2021 n. 86, il commissario straordinario Ares, ha approvato il “Piano vaccinale ATS Sardegna emergenza Covid-19”, che prevedeva dal primo marzo l’inizio della fase 1 di vaccinazione per gli anziani over 80 e, dopo la sua conclusione, l’inizio delle vaccinazioni per le categorie che rientrano nella fase 2, rappresentate essenzialmente dal personale scolastico, universitario, delle forze armate e degli altri servizi essenziali; l’obiettivo del Piano vaccinale approvato dal commissario straordinario dell’ATS, come enunciato nell’atto di approvazione dello stesso, è quello di definire il modello organizzativo per la gestione della vaccinazione anti SARS CoV-2/Covid-19 in grado di assicurare il raggiungimento delle fasce di popolazione sulla base delle priorità definite dal piano nazionale secondo criteri di equità, giustizia, trasparenza e correttezza;

considerato che:
– le lavoratrici e i lavoratori del settore del commercio, in particolare coloro che operano nella grande distribuzione, hanno sino ad oggi svolto il loro lavoro nell’interesse di tutta la collettività, anche nei periodi più duri della pandemia, con moltissimi sacrifici, senza essersi mai tirati indietro, nonostante la continua esposizione al rischio di contagio;
– durante il lockdown della scorsa primavera, sono stati tra le pochissime categorie di lavoratori, unitamente agli operatori sanitari, a non fermarsi mai; anche nel momento in cui era estremamente difficile reperire gli indispensabili dispositivi di protezione individuale, pagando, anche per questo motivo, un alto prezzo in termini di contagi e vittime in tutto il Paese;

tenuto conto che:
– considerato l’altissimo numero di persone con cui gli addetti della grande distribuzione entrano quotidianamente in contatto, il rischio di contagio nell’ambito delle loro famiglie e la diffusione di varianti che accrescono esponenzialmente la trasmissibilità del virus, la vaccinazione di questa platea dei lavoratori, ed in particolare delle commesse e i commessi, può indubbiamente concorrere a contrastare la diffusione del Covid-19, nell’interesse di tutte le altre categorie di cittadini;
– le lavoratrici e lavoratori in parola, anche nel rispetto dei principi costituzionali enunciati nello stesso Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione contro il Covid-19, che non hanno cessato neppure un giorno, durante tutto il periodo pandemico, di continuare a svolgere il loro servizio, meritano di ottenere un maggiore riconoscimento e attenzione, anche attraverso il loro immediato inserimento nel programma di vaccinazione,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) se non ritengano opportuno coinvolgere, nei tempi più brevi, nella procedura di somministrazione dei vaccini, anche le lavoratrici e i lavoratori del settore della grande distribuzione, che svolgono a tutti gli effetti un servizio di pubblica utilità caratterizzato da un alto rischio di contagio;
2) se abbiano valutato con quale modalità le lavoratrici e i lavoratori del settore della grande distribuzione, potranno essere inseriti nel programma di vaccinazione;
3) se hanno opportunamente evidenziato, anche nelle sedi di confronto con il governo nazionale, la necessità di procedere immediatamente alla vaccinazione di detta categoria di lavoratori e lavoratrici ad inserirle tra le categorie prioritarie, al pari del personale addetto ai servizi essenziali quali, ad esempio, il personale scolastico, universitario, delle forze armate e di soccorso pubblico.

Cagliari, 6 aprile 2021

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