CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 881/A
GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento per il restauro di due statue del complesso scultoreo di Mont’e Prama dal Museo civico Giovanni Marongiu di Cabras a un laboratorio in loc. Calamosca nel Comune di Cagliari.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il complesso scultoreo di Mont’e Prama, rappresenta un bene archeologico di enorme rilevanza storica, nonché una straordinaria testimonianza ben identificata con il territorio del Sinis e che unanimemente i “Giganti”, termine con cui sono più popolarmente conosciute le statue, sono considerati indissolubilmente legati all’area archeologica in cui sono stati rinvenuti;
– nel corso degli ultimi decenni, a seguito di diverse campagne di scavo, numerosi reperti del complesso scultoreo sono stati oggetto di restauro in loco e, nel contempo, è stata avviata una importante campagna di valorizzazione che ha coinvolto il Comune di Cabras, la Regione e la Soprintendenza per i beni archeologici per le Province di Cagliari e di Oristano;
– a seguito di un Accordo di Programma Quadro stipulato tra la Regione, il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo sono stati stanziati tre milioni di euro per la realizzazione del nuovo polo museale atto ad accogliere tutto il complesso scultoreo dei Giganti, con il chiaro intento di valorizzare il sito e mantenere in loco i reperti;
– il 19 luglio 2017 è stato siglato l’accordo di valorizzazione tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione e il Comune di Cabras, con la volontà di far intervenire anche altri soggetti pubblici, al fine di elaborare un piano di sviluppo strategico, anche in chiave turistica, di un percorso culturale nel territorio del Comune di Cabras, focalizzato sul sito archeologico di Mont’e Prama e sul complesso scultoreo;
– l’accordo di valorizzazione, che presuppone la costituzione di una apposita Fondazione quale più adeguato strumento in cui far convergere pubblico e privato, ribadisce che il sito archeologico e il polo museale devono interagire con il sistema produttivo del territorio per valorizzarlo e potenziarlo, diventando un importante attrattore per tutta la zona del Sinis;
– la bozza di statuto della Fondazione individua Cabras quale sede permanente di tutto il complesso scultoreo, proprio a testimoniare, rafforzandolo il legame inscindibile che si è venuto a creare tra Cabras e i “Giganti”,
evidenziato che:
– la Soprintendenza intende procedere a un intervento di conservazione e restauro per la salvaguardia di alcuni dei reperti presenti nel Museo archeologico del Comune di Cabras (due statue dei Giganti e due modellini di nuraghe), e che per tali interventi è stato individuato un laboratorio situato a Calamosca, nel Comune di Cagliari;
– non sono chiare le motivazioni per le quali la Soprintendenza intenda effettuare il restauro in altra sede, considerato che già alcuni anni fa venne eseguito un intervento analogo sui reperti in loco, nel giardino del Museo civico di Cabras;
considerato:
– il valore identitario, la potenzialità turistica, la valenza simbolica rappresentati dai “Giganti” di Mont’e Prama;
– una eventuale collocazione anche solo di alcune delle statue presso altre località diverse da Cabras, e anche solo temporaneamente, verrebbe vissuta come uno scippo perpetrato ai danni di un territorio storicamente fragile dal punto di vista socio-economico e che punta sulla valorizzazione delle risorse storico-archeologico-ambientali per costruire validi e compatibili progetti di sviluppo;
– che il sindaco del Comune di Cabras, nonostante le interlocuzioni con la Soprintendenza, ha espresso la sua contrarietà allo spostamento chiedendo che l’intervento di restauro si effettui nel museo dove si trovano i reperti;
– che le comunicazioni della Soprintendenza indirizzate al Comune di Cabras non recano evidenza alcuna circa il cronoprogramma dei lavori e, tantomeno, forniscono rassicurazioni riguardo al rientro dei reperti, una volta restaurati, nella loro sede attuale;
rilevati
– gli elevati costi da affrontare per lo spostamento dei reperti e tutti i rischi che tale operazione comporterebbe;
– i già annunciati sit-in di protesta da parte dell’amministrazione comunale di Cabras, dei cittadini, dell’intero territorio del Sinis;
atteso che:
– l’evento pandemico e le conseguenti misure restrittive, limitando l’afflusso di visitatori ai siti, ha costretto a rivedere l’offerta turistica e a ripensarla in altre forme;
– anche le operazioni di restauro, se adeguatamente pensate e promosse, potrebbero costituire un importante momento di valorizzazione del complesso archeologico, diventando anch’esse un attrattore di appassionati, scolaresche, studiosi e completando e rafforzando così l’offerta culturale, peraltro, in linea con l’accordo di valorizzazione sottoscritto nel 2017,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, per sapere se non intendano opportuno e urgente:
1) avviare col Mibact un’interlocuzione per adottare tutte le iniziative necessarie per effettuare l’intervento di conservazione e restauro dei reperti nella attuale sede, per evitare che le due statue dei Giganti e i due modellini di nuraghi vengano spostati senza, tra l’altro, aver fornito una chiara motivazione;
2) procedere con urgenza al completamento delle procedure avviate a seguito dell’accordo del 19 luglio 2017, per la costituzione della Fondazione partecipata dal Mibact, la Regione e il Comune di Cabras, per la gestione e la valorizzazione dell’intero patrimonio scultoreo di Mont’e Prama, così da evitare in futuro simili situazioni di disagio.
Cagliari, 11 febbraio 2021
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