CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 723/A
LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche innescate dalla sottrazione di un medico anestesista all’Ospedale Paolo Dettori di Tempio e dal ricovero di pazienti positivi al Covid-19 e sintomatici presso il Pronto soccorso del presidio.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– con nota prot. n. NP/2020/44915 del 28 ottobre 2020, avente ad oggetto “Emergenza pandemica da SARS-CoV-2 – Riorganizzazione attività branche chirurgiche SO Tempio”, l’Area socio-sanitaria locale (ASSL) di Olbia ha comunicato che, stante l’attivazione dell’area di isolamento presso l’Ospedale di Olbia finalizzata alla gestione dei pazienti positivi e sintomatici in attesa di trasferimento nei centri Covid, si è reso necessario garantire l’assistenza dei pazienti in condizioni critiche e intubati presso l’area in questione da parte di medici anestesisti/rianimatori;
– pertanto, la ASSL ha disposto lo spostamento presso il presidio di Olbia di uno dei due anestesisti del turno diurno dell’Ospedale Paolo Dettori di Tempio per 6 giorni a settimana (12 ore diurne), con la conseguente contrazione temporanea dell’attività chirurgica presso il presidio di Tempio;
– infatti, nella nota si legge che, con lo spostamento del medico anestesista a Olbia, all’Ospedale Paolo Dettori sarà possibile garantire soltanto una o due sedute operatorie alla settimana per la traumatologia ortopedica locale o in arrivo da altri ospedali divenuti Covid, o per casi particolari delle altre due branche chirurgiche, per permettere l’esecuzione di interventi chirurgici indifferibili;
– presso l’Ospedale di Tempio verrà garantita la presenza di un solo anestesista h24 in guardia attiva;
– a quel punto, qualora si rendesse necessario un trasferimento urgente per patologia tempo dipendente dal SO di Tempio presso gli hub, la succitata nota prevede che l’anestesista di turno allerti l’elisoccorso del 118 per effettuare il trasferimento e che, in caso di indisponibilità del 118 perché impegnato in altro intervento, l’anestesista parta comunque col paziente, lasciando al pronto soccorso il cellulare in dotazione agli anestesisti per la gestione di eventuali urgenze intra-ospedaliere;
constatato che:
– con tali decisioni l’Azienda sanitaria di Olbia sta intaccando per l’ennesima volta il diritto alla salute dei cittadini dell’alta Gallura;
– infatti, lasciare all’Ospedale un solo anestesista significa paralizzare l’attività chirurgica in tutti i settori, ortopedia, otorinolaringoiatria, ginecologia e chirurgia;
– significa, inoltre, rendere impossibile la gestione delle urgenze del Pronto soccorso e l’esecuzione delle attività della Radiologia che prevedono la presenza dell’anestesista;
– appare oggettivamente impossibile che un solo anestesista, non essendo dotato del dono dell’ubiquità , possa garantire la propria presenza sia in sala operatoria, sia al Pronto soccorso che in Radiologia per contrastare gli effetti di una grave reazione allergica da mezzo di contrasto;
– addirittura, in caso di trasporto urgente di un paziente grave, l’unico anestesista verrebbe a mancare del tutto in ospedale e verrebbe sostituito dal cellulare in dotazione per eventuali urgenze intra- ospedaliere;
– nessuna delle suddette attività – chirurgiche, radiologiche e di pronto soccorso – potrà più essere gestita in modo efficiente ed efficace, rischiando, in tal modo, di compromettere seriamente la salute dei pazienti che dovessero rivolgersi al presidio tempiese in questa fase particolarmente critica per l’emergenza epidemiologica in atto;
– si sta, inoltre, esponendo l’unico anestesista rimasto in forze all’Ospedale Dettori al rischio di errore medico, gravandolo di un carico lavorativo e di stress che nessun medico dovrebbe essere chiamato a sopportare;
considerato che:
– l’Ospedale Paolo Dettori già prima dell’avvento della pandemia era cronicamente affetto dalla carenza di personale medico e sanitario in generale, che nel tempo ha condotto alla progressiva chiusura di svariati reparti;
– pertanto, la sottrazione di ulteriori risorse al presidio ospedaliero per la gestione dei pazienti Covid sintomatici non fa che aggravare una situazione già fin troppo precaria, nella quale i cittadini tempiesi vengono privati di un numero sempre maggiore di servizi sanitari essenziali;
rilevato che:
– è notizia di questa mattina che al Pronto soccorso dell’Ospedale di Tempio siano ricoverati almeno due pazienti positivi sintomatici e che vi siano tre autoambulanze in attesa nel piazzale antistante il Pronto soccorso, più altre due in arrivo, che trasportano pazienti sospetti Covid;
– a questo punto, la situazione appare ormai sfuggita completamente al controllo della ASSL di Olbia, le cui recenti disposizioni di servizio per la gestione dell’emergenza sanitaria si sono rivelate inadeguate;
– l’Ospedale Paolo Dettori, con un organico ridotto ormai all’osso e la mancanza di un reparto o di percorsi Covid ad hoc, si trova ora a dover affrontare l’emergenza epidemiologica in casa, con un crescente afflusso di pazienti positivi o sospetti tali;
ritenuto che non sia corretto che le conseguenze e la responsabilità della mancata tempestiva pianificazione e programmazione, da parte della Regione e dell’ATS, della gestione della nuova ondata epidemiologica da Covid-19 vengano scaricate sui singoli operatori sanitari e, in ultima analisi, sui cittadini,
chiede di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) in quale modo ritenga di dover organizzare la gestione dei pazienti positivi al Covid-19 ricoverati e in attesa di ricovero all’Ospedale Paolo Dettori di Tempio in condizioni di sicurezza per gli operatori sanitari e gli altri pazienti del presidio;
3) quali atti e misure intenda adottare per garantire lo svolgimento delle attività chirurgiche di pronto soccorso e radiologiche nell’Ospedale Paolo Dettori durante l’emergenza epidemiologica da Covid- 19, data l’impossibilità di assicurare lo svolgimento delle attività in questione con un solo medico anestesista in forza al presidio;
4) se non ritenga necessario e urgente porre rimedio alla cronica carenza di personale sanitario che da tempo affligge l’Ospedale suddetto.
Cagliari, 2 novembre 2020
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