Interrogazione n. 709/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 709/A

(Pervenuta risposta scritta in data 02/02/2021)

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento della Struttura complessa di neuroriabilitazione presso l’Ospedale oncologico Businco di Cagliari.

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I sottoscritti,

in riferimento all’interrogazione n. 276/A del 16 gennaio 2020, ancora in attesa di risposta;

premesso che:
– il Dipartimento di neuroscienze e riabilitazione è il punto di riferimento per la diagnosi e la cura di tutte le patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico, siano esse di natura traumatica, oncologica, vascolare, infiammatoria o degenerativa; le competenze specialistiche presenti nelle strutture del dipartimento si integrano perfettamente per garantire ai pazienti un’assistenza completa sotto tutti i punti di vista, inclusi il trattamento chirurgico e la terapia riabilitativa di pazienti;
– la Struttura di neuroriabilitazione prende in carico soggetti con esiti di cerebrolesione acquisita grave in regime di degenza, day hospital e ambulatoriale. È peculiare l’approccio interdisciplinare che coniuga elevate competenze cliniche, tecnologiche, infermieristiche, di recupero funzionale neuromotorio, logopedico e cognitivo. Il percorso di cura coinvolge pazienti e famiglie, promuovendone la partecipazione attiva, al fine di raggiungere gli obiettivi condivisi con il team riabilitativo, mirando alla massima autonomia e integrazione socio-familiare;
– l’Azienda ospedaliera Brotzu, qualche mese fa, ha paventato l’ipotesi di trasferire la Struttura complessa di neuroriabilitazione presso l’Ospedale oncologico Businco;

in considerazione dell’ipotesi di trasferimento si evidenziano le controdeduzioni a suo tempo già manifestate al commissario straordinario:
– la molteplicità delle consulenze specialistiche relativamente a discipline mediche non presenti presso l’ospedale, la complessità delle cure al paziente che viene ricoverato in neuroriabilitazione. Le maggiori richieste, tra le specialità non presenti all’Oncologico, sono rivolte a: Neurologia, Neurochirurgia, Infettivologia, Urologia, Medicina interna e Psichiatria. Sono presenti presso l’Ospedale unicamente le discipline di cardiologia (servizio), fisiatria (servizio) e anestesia e rianimazione. Tale situazione determinerebbe un tempo rilevante che dovrebbe essere utilizzato quotidianamente dai medici afferenti alle strutture indicate sopra non solo per le attività cliniche, ma per l’organizzazione e l’effettuazione di spostamenti continui tra San Michele e Oncologico. Eventuali ritardi o impossibilità di eseguire le consulenze richieste si rifletterebbero inevitabilmente sugli esiti delle cure e sulla salute dei pazienti assistiti;
– difficoltà nel trasporto di pazienti per criticità strumentali e organizzative del servizio ambulanza, in particolare dell’Oncologico che soffre di importanti carenze di personale che costringono già ora ad un importante utilizzo del servizio assicurato da una ditta esterna, con rilevante impegno economico da parte dell’Azienda;
– la difficoltà del trasporto verticale all’interno dell’Ospedale di tale tipologia di pazienti, non movimentabili attraverso gli ascensori in quanto i letti sono di dimensioni superiori alla capienza degli ascensori, con le immaginabili “criticità” sia in caso di emergenza clinica quanto di eventuale necessità di evacuazione della struttura;
– la cronica carenza di spazi destinati all’attività di assistenza del paziente oncologico. In particolare, dopo l’arrivo della Struttura di ematologia dal “Binaghi” è enormemente cresciuto l’accesso dei pazienti oncoematologici e dopo la chiusura dell’attività oncologica della “Nuova casa di cura” di Decimomannu è ulteriormente incrementata la pressione sulla Oncologia medica. Solo queste due strutture sopportano giornalmente circa 450 accessi di pazienti in regime ambulatoriale e di DH;
– la situazione su esposta ha determinato un incremento rilevante anche dell’attività dell’Unità farmaci antitumorali afferente alla SSD Farmacia clinica ed oncologica. L’UFA si trova attualmente in spazi angusti ricavati nell’ambito del DH di Oncologia medica, inadeguati al volume ed alla complessità dell’attività erogata oltre a togliere locali alla attività clinica, con relativa commistione dei percorsi: i pazienti transitano davanti all’uscita delle preparazioni farmaceutiche e, a volte, entrano nei locali. I costi dell’intervento strutturale al terzo piano sarebbero pertanto ammortizzati con la nuova sistemazione dell’UFA che potrà operare al meglio per le necessità dei pazienti oncologici;
– la dislocazione presso l’ala B del terzo piano del reparto di neuroriabilitazione si porrebbe in continuità con gli ambulatori del reparto di Ematologia, dove stazionano giornalmente buona parte dei pazienti oncoematologici, particolarmente suscettibili al rischio infettivo a causa della immunodepressione dovuta alle cure della patologia;
– gli ambulatori dell’Ematologia sono in una situazione logistica assolutamente critica, in quanto gli spazi dedicati all’attesa sono assolutamente insufficienti al numero dei pazienti e dei relativi accompagnatori: si ritrovano spesso gli stessi pazienti in piedi negli spazi comuni o seduti sulle scale di accesso al piano. Spazi dedicati sarebbero utilmente identificabili tra quelli resi disponibili al termine del cantiere del terzo piano, ala A;
– inoltre, l’Ospedale è strutturato e organizzato per garantire al meglio diagnosi, assistenza e cura ai pazienti oncologici, mission essenziale dal momento della sua fondazione e per cui è rimasto riferimento nell’ambito regionale. Non sono presenti ora, né lo sono mai state in passato, strutture di ricovero che non rispettino tale mandato istituzionale. Nell’ottica di potenziare le cure in regime di ricovero, si propone piuttosto di ripristinare e/o rafforzare l’attività sanitaria già assolutamente deficitaria, ad esempio l’attivazione di posti letto di Ematologia e Radioterapia, complessivamente carenti di circa 30 posti letto rispetto a quanto indicato nel documento n. 16/XV/A (Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna), approvato dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2017.

appreso che domani inizierà il trasloco della Struttura complessa di neuroriabilitazione dal Brotzu all’Oncologico,

spiace constatare che l’interrogazione suddetta non sia stata presa in considerazione, tantomeno le controdeduzioni espresse dalla Direzione medica del Presidio ospedaliero Businco, su riepilogate,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, per sapere se non ritenga:
1) opportuno evitare il trasferimento della Struttura complessa di neuroriabilitazione presso l’Ospedale oncologico Businco e bloccare urgentemente il trasloco che, tra l’altro, effettuato nel bel mezzo dell’emergenza epidemiologica, risulta ancora meno opportuno;
2) doveroso procedere con una definitiva risoluzione dei problemi che gravano sull’Ospedale oncologico Businco, peraltro già evidenziati nelle interrogazioni n. 95/A del 19 luglio 2020 e 266/A dell’8 gennaio 2020, a tutela dei pazienti, dei familiari, ma anche del personale medico e paramedico.

Cagliari, 21 ottobre 2020

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