CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 687/A
PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – MORICONI – PISCEDDA – MELONI, con richiesta di risposta scritta, sul diritto di accesso alle indagini diagnostiche di laboratorio, strumentali e specialistica convenzionata in particolare agli esenti ticket e sullo smaltimento delle liste d’attesa a seguito della sospensione delle attività per l’emergenza Covid-19.
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I sottoscritti,
premesso che:
– la Regione garantisce il diritto alla salute dei cittadini attraverso l’erogazione di cure, di servizi diagnostici e di laboratorio nelle strutture pubbliche o private convenzionate;
– in seguito all’attuazione delle misure per il contrasto della circolazione del virus SARS-COV-2 in Sardegna, dal mese di marzo 2020 al mese di giugno 2020, presso le strutture sanitarie pubbliche è stata sospesa tutta l’attività ad eccezione delle prestazioni urgenti;
– per affrontare le problematiche conseguenti all’emergenza Covid-19 l’Assessorato regionale dell’igiene, della sanità e delle politiche sociali, l’11 marzo 2020, in sede di incontro in videoconferenza, ha richiesto alle associazioni della sanità privata convenzionata l’impegno a garantire il presidio dei territori mantenendo almeno una struttura – ambulatorio-laboratorio in funzione al fine di non gravare sulle strutture pubbliche di primo soccorso destinate alle sole emergenze;
– la sospensione dell’attività sanitaria presso le strutture pubbliche durante la Fase 1, ed in particolare le visite specialistiche, gli esami diagnostici, gli interventi chirurgici programmati, lo screening oncologico, le vaccinazioni in età pediatrica, le attività dei consultori familiari, le visite pre-ricoveri nonché quelle dei pazienti con patologie in stadio avanzato, ha rallentato i percorsi di prevenzione e di controllo dei malati affetti da patologie importanti quali gli oncologici e i cronici nonché le nuove diagnosi e prolungato i tempi di accesso alle cure con un aumento esponenziale delle liste d’attesa, come denunciato a più riprese dalle associazioni dei malati e più recentemente dal TM che segnala, a seguito della pandemia, un incremento di oltre un milione e duecentomila visite disattese, con grave danno per la salute di tutti i cittadini e cittadine sardi.
tenuto conto che:
– a fronte della sospensione da parte delle strutture pubbliche che nei mesi del lockdown hanno garantito tra il 10 e il 15 per cento delle prestazioni sanitarie, gli erogatori della sanità privata, compresi i laboratori convenzionati, hanno invece assicurato la piena attività e accolto la domanda che le strutture pubbliche non sono state in grado di soddisfare, fornendo un importante supporto al SSR, come peraltro riconosciuto in un comunicato stampa di ringraziamento della Direzione dell’ATS Sardegna a fine marzo;
– il massiccio ricorso da parte dei cittadini alla sanità privata convenzionata ha fatto sì che il budget assegnato annualmente sia stato esaurito anticipatamente con la conseguenza di far pagare per intero ai cittadini, compresi gli esenti per malattia, età e reddito, le prestazioni richieste;
– le associazioni che riuniscono le strutture e i laboratori convenzionati avevano già denunciato nel mese di agosto che il budget loro assegnato per fronteggiare lo straordinario impegno che la Regione aveva richiesto era assolutamente insufficiente ed inoltre avevano proposto l’apertura di un tavolo con l’assessorato per discutere dell’esaurimento dello stanziamento annuale e di dover bloccare le prestazioni in esenzione e di conseguenza far pagare gli esami di laboratorio con disagio per gli utenti esenti ticket, privi di risorse economiche e quindi a rischio di abbandono del percorso terapeutico e/o di prevenzione;
atteso che la Giunta regionale ha approvato ai primi di giugno 2020, le linee di indirizzo per il riavvio delle attività sanitarie, attraverso la riprogrammazione delle attività ambulatoriali, quelle di ricovero ospedaliero programmato e per le attività sociosanitarie sospese durante l’emergenza Covid-19, ad oggi il sistema sanitario regionale, in particolare quello pubblico, non è ancora in grado di garantire la presa in carico dei pazienti e lo smaltimento delle liste d’attesa che continuano a dilatarsi, con danno di chi ha bisogno di controlli per la prevenzione e il monitoraggio delle patologie pregresse;
accertato che:
– il 13 luglio 2020 l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha annunciato, tramite propria nota stampa, a margine di un incontro con i sindacati dei pensionati, la disponibilità di un finanziamento straordinario di 20.000.000 di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa attraverso l’aumento del numero di prestazioni specialistiche facendo riferimento ad un Piano redatto precedentemente all’emergenza pandemica;
– i laboratori di analisi non rientrano tra i beneficiari dello stanziamento straordinario in quanto non hanno lista d’attesa, ma garantiscono il presidio sanitario dei territori con l’erogazione di servizi essenziali;
– il 13 luglio 2020 la Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute ha inviato a tutte le regioni la richiesta di informazioni rispetto alle azioni intraprese per recuperare le liste d’attesa createsi a seguito della sospensione di una serie di attività durante il lockdown;
considerato che la situazione dell’assistenza sanitaria lungi dall’essere risolta sta diventando sempre più drammatica poiché contribuisce ad accentuare le disparità nell’accesso alle cure tra chi può pagare rivolgendosi al privato e chi è costretto ad attendere se non anche a rinunciare a curarsi, con gravi ripercussioni sul livello di salute delle comunità e sulle diseguaglianze sociali,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) come intendano affrontare la situazione sopra illustrata e nello specifico il problema legato alla saturazione dei tetti di spesa da parte degli erogatori della sanità privata convenzionata per garantire ai cittadini, in particolare agli esenti ticket, l’accesso alla diagnostica di laboratorio e alle prestazioni specialistiche per tutto il 2020;
2) quale sia il numero complessivo delle prestazioni sospese durante il lockdown e che devono essere riprogrammate;
3) quali interventi siano stati previsti per recuperare la domanda assistenziale non soddisfatta durante l’emergenza pandemica, per abbattere le liste d’attesa e rispondere in maniera efficace alle legittime aspettative degli utenti, garantendo così il diritto alla salute e alla continuità di cura.
Cagliari, 8 ottobre 2020