Interrogazione n. 658/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 658/A

COSSA – MARRAS – SALARIS – SATTA Giovanni Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull’elettrificazione della rete ferroviaria in Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che il 28 per cento della rete ferroviaria nazionale (di 4.763 chilometri su un totale di circa 16.800 chilometri di linee ferroviarie attualmente in esercizio) non è elettrificato, le cosiddette linee diesel, e che sui binari non elettrificati circolano circa 1.250 treni al giorno (più una ventina di treni merci);

considerato che mai come in questi ultimi anni sono stati avviati progetti e cantieri per l’elettrificazione delle linee: 88 chilometri negli ultimi 5 anni, tra il 2015 e il 2019;

tenuto conto che dal 2020 al 2024 il Gruppo FS prevede di elettrificare 670 chilometri di linee ferroviarie, per un investimento stimato di oltre 1,4 miliardi di euro; una parte dei quali transita attraverso le regioni e una parte attraverso Rete ferroviaria italiana (RFI) la società del Gruppo Fs che gestisce l’infrastruttura, tramite contratto di programma-investimenti;

appreso che sono annunciati 2,4 miliardi di ulteriori investimenti per elettrificare altri 1.670 chilometri di linee dopo il 2024;

constatato che gli investimenti di elettrificazione derivano in gran parte da richieste delle regioni che hanno la competenza sul trasporto pubblico locale e che hanno contribuito al finanziamento degli investimenti destinando a queste opere risorse del Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020 nelle loro competenze;

verificato che tra le regioni interessate dagli interventi previsti nell’arco temporale 2020-2024 non rientra la Sardegna;

evidenziato che l’elettrificazione consente alle imprese di trasporto, in primis a Trenitalia, di utilizzare materiale rotabile più moderno e già utilizzato sulle principali linee in tutta Italia con grandi economie di gestione;

rilevato che l’elettrificazione potrebbero trovare utilizzo sulla rete sarda, in particolare per i treni pendolanti che porterebbero i noti guadagni di velocità nelle tratte tortuose e acclivi del nord Sardegna;

sottolineata la vetustà dei materiali diesel utilizzati in Sardegna, laddove nel continente è possibile utilizzare treni (elettrici) praticamente su tutte le relazioni (a lunga percorrenza, AV, regionali, Intercity etc), e che nel nostro Paese il diesel è ormai limitato quasi esclusivamente a brevi tratti terminali o di collegamento di linee principali;

osservato che la rete sarda rappresenta un’eccezione, trattandosi di una linea di media estensione (oltre 300 km) e meriterebbe pertanto di essere elettrificata, anche perché l’elettrificazione porterebbe un netto miglioramento della qualità del servizio;
valutato che la ricerca e l’innovazione nel campo del materiale rotabile è andata avanti da parte dei grandi costruttori nell’ambito della trazione elettrica, e che il diesel può essere oggi considerato un settore marginale, destinato ad essere abbandonato, con tutte le implicazioni che questo ha,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto sopra esposto ed in particolare dell’esclusione della Sardegna dalla programmazione degli investimenti statali per l’elettrificazione della rete ferroviaria nazionale;
2) se non ritengano che la rete sarda, un’eccezione in campo nazionale in quanto quasi tutta diesel, meriti di essere elettrificata;
3) se non ritengano, altresì, di dover immediatamente intervenire sul Governo nazionale e su RFI per garantire anche alla nostra isola i necessari investimenti per il treno elettrico sicuro, moderno e sostenibile dal punto di vista ambientale – così da far fare al sistema dei trasporti della nostra Isola quel salto di qualità che i sardi attendono da decenni.

Cagliari, 21 settembre 2020

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