CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 509/A
(Pervenuta risposta scritta in data 26/01/2021)
CORRIAS – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA – COCCO – LAI – AGUS – CADDEO – ORRÙ – LOI – PIU – SATTA Gian Franco, con richiesta di risposta scritta, sui dati relativi alla diffusione in Sardegna della peste suina africana (PSA) e sull’esigenza di porre fine alle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati.
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I sottoscritti,
premesso che:
– con precedente interrogazione n. 13/A del 13 maggio 2019, a firma dei Consiglieri Corrias, Comandini, Ganau, Meloni, Moriconi, Piano, Piscedda, Agus, Caddeo, Cocco, Deriu, Lai, Orrù, Satta Gian Franco, in relazione allo stato di attuazione delle misure di prevenzione e lotta alla peste suina africana, era stato chiesto alla Giunta regionale se si stesse proseguendo con le attività già intraprese nella precedente legislatura dalla Giunta regionale e dall’Unità di progetto per l’eradicazione della PSA; era stato chiesto, altresì, se fossero state programmate azioni di monitoraggio della situazione e se, a seguito di un eventuale monitoraggio, fossero state pianificate ulteriori azioni di repressione del fenomeno epidemiologico e di prevenzione della diffusione del virus;
– con la suddetta interrogazione, infatti, era stato evidenziato come la malattia, che si era manifestata ed era stata riconosciuta in Italia solo nel 1978, circoscritta alla Sardegna, da quella data avesse registrato un progressivo calo dei focolai;
considerato che si apprende dalla stampa che la peste suina africana in Sardegna sarebbe stata sconfitta e che, per tale ragione, il Presidente della CIA Sardegna avrebbe chiesto al Presidente della Regione e ai Ministri della salute e dell’agricoltura di attivare un tavolo di confronto con la competente Commissione europea al fine di disporre la cessazione delle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati;
atteso che:
– sempre da quanto si apprende dai mezzi di comunicazione, dai dati resi noti dall’Unità di progetto parrebbe che non sia stato rilevato alcun focolaio negli allevamenti domestici a partire da metà settembre 2018 e che non sia stato registrato alcun caso di malattia in corso nei cinghiali da aprile 2019;
– se quanto esposto nel precedente punto corrispondesse alla situazione di fatto, ciò delineerebbe un quadro epidemiologico abbastanza confortante per la Sardegna;
– infatti, se i dati resi noti dalla stampa e dai media corrispondessero alla realtà, appare evidente come non sussisterebbero più le ragioni per proseguire con l’embargo delle carni suine e dei salumi ma, anzi, sarebbe ormai giunto il momento di riattivare la commercializzazione dei prodotti sardi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale;
– ciò consentirebbe alla Sardegna di sanare in parte la perdita che matura dall’ingresso nell’Isola di carni e insaccati di provenienza esterna, a fronte della circolazione solo regionale dei prodotti sardi;
considerato ancora che:
– l’Unità di progetto ha recentemente visto la rinuncia all’incarico di responsabile del dott. Alessandro De Martini, Direttore del Servizio programmazione e controllo dell’Agenzia LAORE Sardegna, e di uno dei componenti, dott. Alberto Laddomada, Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna;
– è necessario provvedere in tempi brevissimi alla sostituzione dei componenti rinunciatari,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione:
1) per sapere se i dati resi noti dalla stampa corrispondano a quanto in possesso dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana;
2) laddove i dati siano confortanti, se intenda attivare le interlocuzioni istituzionali e avviare tutte le azioni idonee per porre fine alle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati;
3) se intenda provvedere alla sostituzione dei componenti dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina e in quali tempi.
Cagliari 10 giugno 2020