CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 466/A
LAI – COCCO con richiesta di risposta scritta, sugli incrementi territoriali delle postazioni 118 dell’area sud Sardegna e nord Sardegna e sui problemi relativi ai dispositivi di sicurezza in dotazione alle organizzazioni operanti nella regione, adeguati all’emergenza in atto e sull’urgenza di una rimodulazione della convenzione attuale secondo la normativa vigente in base al decreto legge 3 luglio 2017, n. 117.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il sistema di emergenza territoriale 118 è coordinato in Sardegna dall’azienda AREUS che, al fine di garantire la copertura di mezzi di base, si avvale della collaborazione di associazioni di volontariato e cooperative sociali;
– la situazione connessa all’epidemia del Coronavirus ha evidenziato la necessità di proteggere gli operatori del Sistema di emergenza urgenza sanitaria 118;
– le procedure, i comportamenti e le modalità esecutive degli operatori del 118, dovrebbero prodursi in sicurezza e garantire la massima qualità e appropriatezza delle prestazioni, consentendo di assicurare al cittadino, allorquando si trovi in una condizione di emergenza sanitaria, di ricevere il trattamento più indicato svolto nel modo più opportuno, in ogni circostanza e luogo;
– come è noto le cooperative sociali e le associazioni di volontariato richiedono ormai da anni l’adeguamento della convenzione del 2011, attualmente oggetto di proroga, sia per l’inadeguatezza dei rimborsi, sia per il mancato rispetto del principio di rendicontazione, ormai acquisito dal Codice del terzo settore (decreto legge 3 luglio 2017, n. 117)
dato atto che:
– con deliberazione della Giunta regionale n. 9/35 del 22 febbraio 2019, parzialmente modificata con deliberazione n. 13/22 del 17 marzo 2020, è stato approvato lo schema di convenzione transitoria per la regolamentazione delle attività di soccorso di emergenza-urgenza 118, che prevede gli adempimenti ed i requisiti che le associazioni e le cooperative devono possedere per l’attività di soccorso territoriale di base;
– con deliberazione del direttore generale dell’Azienda regionale emergenza e urgenza della Sardegna (AREUS) n. 85 del 25 aprile 2020, avente per oggetto “Servizio emergenza-urgenza 118. Proroga convenzioni 118 in essere e approvazione integrazione piano territoriale afferente alle centrali operative 118 di Cagliari e Sassari”, è stato autorizzato l’incremento delle postazioni 118 nelle aree di competenza di Cagliari e Sassari, sono state variate le articolazioni d’orario di molte organizzazioni, senza che alcune ne fossero addirittura a conoscenza, ed è stata prorogata l’attuale convenzione sino al 31 dicembre c.a.;
rilevato che, da quando si è verificato lo sviluppo della pandemia in corso, le associazioni e cooperative sociali che operano in prima linea svolgendo il servizio di emergenza di base per il 118, esprimono forti preoccupazioni riguardo alle problematiche sostenute durante tutta l’attuale emergenza Covid-19 ed in particolare:
– le difficoltà ad acquisire i DPI necessari alla sicurezza dei volontari e dei pazienti trasportati, a cui le varie associazioni hanno dovuto provvedere autonomamente non avendo ancora ricevuto alcun rimborso da parte di AREUS;
– la carenza di indicazioni sulle prospettive organizzative del sistema di soccorso a seguito della prospettiva di avvio della “fase 2”, con un prevedibile incremento della mobilità dei cittadini e con probabili ricadute sul servizio svolto;
– la mancanza della necessaria formazione, per la quale ogni organizzazione si é impegnata in totale autonomia, sulle modalità operative di intervento su pazienti sospetti Covid-19;
– l’incremento di nuove postazioni 118, in assenza di una valutazione complessiva delle esigenze, da condividere in un tavolo comune e senza la valorizzazione di chi già opera nei territori interessati;
– la proroga dell’attuale convenzione, unilaterale e senza alcuna variante, fino al 31 dicembre p.v., nonostante siano ampiamente conosciuti i problemi delle associazioni e cooperative sociali e le difficoltà a continuare ad operare in tali condizioni, a contatto con persone potenzialmente positive al virus, con dispositivi di protezione individuale precari, se non assenti, esponendoli ad ulteriori rischi di contagio;
ritenuto necessario, di fronte ad una situazione di totale emergenza, concentrare ogni sforzo per garantire la prevenzione degli operatori, al fine di evitare un corto circuito nel sistema sanitario della Sardegna e consolidare il Servizio 118, indispensabile per la popolazione sarda,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano al corrente della situazione sopra descritta;
2) se la deliberazione del direttore generale dell’AREUS n. 85/2020 citata in atti, sia stata discussa con le associazioni di volontariato e cooperative sociali operanti per il Servizio 118;
3) se non ritengano opportuno intervenire, alla luce di tutte le perplessità sopra espresse ed a tutela di una maggiore sicurezza sociale, per:
– annullare l’atto deliberativo in argomento o in subordine modificarlo radicalmente, previa attivazione di un tavolo di discussione finalizzato, nel rispetto della legislazione vigente, ad una condivisione delle scelte con le parti interessate nei punti riguardanti l’incremento di nuove postazioni 118 nelle aree di competenza di Cagliari e Sassari, la modifica delle articolazioni d’orario e le condizioni di proroga dell’attuale convenzione;
– supportare le associazioni e cooperative operanti per il Servizio 118 con opportune indicazioni sulle modalità organizzative del sistema di soccorso a seguito della prospettiva di inizio della “fase 2”, la fornitura dei DPI necessari alla sicurezza dei volontari/operatori e dei pazienti trasportati e la necessaria formazione sulle modalità operative di intervento sui pazienti;
– riconoscere un rimborso di tutte le spese effettivamente sostenute dalle singole organizzazioni del terzo settore operanti, sino al termine della fase emergenziale, nella prospettiva di affrontare con più tranquillità l’avvio della “fase 2”;
– rimodulare la convenzione attuale secondo la normativa vigente in base al decreto legge 3 luglio 2017, n. 117.
Cagliari, 21 maggio 2020