CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 4/A
(Pervenuta risposta scritta in data 05/03/2020)
GALLUS – MORO – DE GIORGI – CAREDDA con richiesta di risposta scritta e urgente, sull’attuazione della rete chirurgica deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il direttore generale dell’ATS Sardegna, con deliberazione n. 163 del 25 febbraio 2019, ha recepito la deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018 “Riorganizzazione della rete regionale di chirurgia generale e assegnazione dei mandati di attività delle Aziende sanitarie e dei Presidi Ospedalieri” e ha dato mandato alle direzioni delle Aziende socio-sanitarie di applicarla, stabilendo che la direzione sanitaria aziendale si avvarrà del Gruppo di coordinamento di chirurgia generale istituito con decreto assessoriale n. 40 del 17 settembre 2018, coordinato dal dott. Luigi Presenti per supportare le direzioni di area nella attività di attuazione;
– con la deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018 si prevedono, per quanto riguarda la ASSL di Oristano, la scomparsa della Chirurgia d’urgenza per il Presidio ospedaliero di Bosa e l’inibizione a trattare patologie tiroidee ed i tumori della mammella per il Presidio ospedaliero di Oristano;
considerato che:
– con l’impossibilità ad eseguire interventi chirurgici d’urgenza nel Presidio ospedaliero di Bosa, di fatto si modifica lo status del presidio stesso, il quale invece secondo la Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale veniva definito come ospedale di zona disagiata;
– l’istituzione dell’elisoccorso è da considerarsi un servizio integrativo e non sostitutivo del sistema emergenza-urgenza ed in tal senso non può modificare lo status del Presidio ospedaliero di Bosa;
tenuto conto che:
– la stesura finale dell’allegato “La rete chirurgica della Regione Sardegna” alla deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018 da parte del Gruppo di coordinamento di chirurgia generale è avvenuta in assenza dell’unico rappresentante dell’ASSL di Oristano, assente da quasi un anno per motivi professionali e mai sostituito;
– il direttore dell’ASSL n. 5 di Oristano, con missiva PG/2018/392837 del 12 dicembre 2018, chiedeva al direttore generale dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, che l’UOC di Chirurgia di Oristano, per quanto riguarda il trattamento dei tumori della mammella, venisse messa in rete con la Breast unit di Nuoro;
– nell’area di Oristano per i tumori della mammella ha operato un’unica equipe di 3 chirurghi senologi con adeguate competenze;
– per l’istituzione delle Breast unit in Sardegna si è preso in considerazione come indicatore di qualità solo il numero di interventi all’anno per struttura, tralasciando tanti altri indicatori altrettanto importanti come, per esempio, l’inizio del trattamento entro 30 giorni dall’indicazione terapeutica, indicatore peraltro completamente disatteso da quasi tutte le strutture dedicate;
visto che:
– nell’allegato “La rete chirurgica della Regione Sardegna” alla deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018, l’Ospedale “San Francesco” di Nuoro viene riconosciuto come Breast unit pur non raggiungendo il numero minimo richiesto di 150 interventi/anno di tumori della mammella;
– nel medesimo allegato, alle strutture di Olbia ed al Policlinico di Monserrato, con volumi di attività simili all’ASSL di Oristano, viene riconosciuta la possibilità di trattare i tumori della mammella, la prima in rete con la Breast unit di Nuoro, la seconda in via sperimentale;
– il Centro screening mammografico di Oristano è uno dei 5 hub regionali dedicati alla prevenzione del tumore della mammella e che per il trattamento chirurgico fa riferimento all’UOC di Chirurgia di Oristano,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) per quale motivo il direttore generale dell’ATS Sardegna continui, ad elezioni regionali appena terminate, a produrre deliberazioni in completo e continuo contrasto con la Riorganizzazione della rete ospedaliera deliberata dal Consiglio regionale della Sardegna;
2) per quale motivo nel Gruppo di coordinamento di chirurgia generale non sia stato sostituito il rappresentante della ASSL di Oristano, in tal modo impedendo di portare avanti le istanze in fase di stesura del territorio oristanese del documento sulla Riorganizzazione della rete chirurgica;
3) per quale motivo nell’allegato alla deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018, nell’assegnazione dei mandati di attività per struttura, non vengano usati dei criteri omogenei e che, soprattutto, detti criteri valgano per alcune strutture e non per altre;
4) per quale motivo, nonostante la richiesta del direttore dell’ASSL n. 5 di Oristano PG/2018/392837 del 12 dicembre 2018, il direttore generale dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, non abbia dato alcuna risposta e non vi sia stata alcuna modifica dell’allegato alla deliberazione della Giunta regionale 51/21 del 16 ottobre 2018;
5) quali siano le intenzioni per quanto riguarda la sanità oristanese, in quanto con queste iniziative si tende a ridurre di fatto i servizi rivolti ai cittadini, costringendoli a rivolgersi a strutture pubbliche fuori provincia o extra regione con ulteriore aumento delle liste d’attesa e della mobilità passiva, oppure, per chi ha possibilità economiche, a rivolgersi a strutture private;
6) cosa succederà a quei professionisti che si sono dedicati con professionalità e passione al trattamento delle patologie della mammella e della tiroide, con il rischio che vengano trasferiti in altre ASSL, pur di continuare il loro iter professionale, determinando così un ulteriore impoverimento della sanità oristanese, oppure, a partire da una determinata data, saranno inibiti a svolgere le loro attività , con chiaro demansionamento professionale e con interruzione di pubblici servizi essenziali per la salute dei cittadini.
Cagliari, 16 aprile 2019